LA NUOVA CASA BIANCONERA
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«Il vantaggio di dodici punti, che a fine campionato diventerà di quindici, non può essere frutto di null’altro che non il fatto che eravamo più forti. Una grande squadra che quella sera, il 12 febbraio 2006, di fatto si portò a casa il ventinovesimo scudetto. La medaglia ce l’ho ancora casa. E non la restituisco. »
Alessandro Del Piero
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Messaggi del 23/08/2010
Dopo gli affari Aquilani e Poulsen ecco una clamorosa idea per completare entrambi i club. Ma sul centravanti sono forti anche gli interessi di club spagnoli TORINO, 23 agosto – Le voci girano in Europa: a Liverpool, visti i recenti contatti sull’asse Aquilani-Poulsen, sanno molto di quel che serve a casa Juve. Ecco allora la proposta fatta dal club del Mersey: cercate un centrale difensivo esperto, bene noi abbiamo Kyrgiakos; vi serve un esterno sinistro, allora ci sarebbe lo spagnolo Insua (che non ha trovato l’accordo per passare prima a Fiorentina, poi al Genoa). Poi c’è Trezeguet: è l’idea che David possa entrare in un affare complesso e che non soddisferebbe le esigenze juventine per quanto attiene all’identikit degli specialisti difensivi. Un complesso intreccio, dicevamo, ma dall’Inghilterra ci provano. Attenzione, però, su Trezegol ci sono anche offerte spagnole più interessanti. In ogni caso tra Juve e Liverpool in questa calda estate di mercato mai dire mai. |
Moratti ora basta! "Meglio vincere con 11 stranieri che rubando" Fastidiosa quanto inopportuna uscita del presidente nerazzurro di nuovo sul tema calciopoli. Sempre il solito Moratti che sul tema calciopoli non si smentisce mai. Durante un'intervista al Tg1 rilasciata in serata il presidente dell'Inter alla domanda dell'intervistatore sul tema dei pochi italiani in squadra ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: "Si è vero che abbiamo pochi italiani, ma preferisco vincere con una formazione di tutti stranieri che rubando come succedeva prima". Ora sappiamo benissimo che la stragrande maggioranza dei media darà ragione a Moratti in quanto abbiamo visto durante calcipoli 2 l'ipocrisia di diversi giornalisti che nel 2006 affermarono che bastava telefonare per subire penalità mentre ora, quattro anni dopo, telefonare era lecito (ogni riferimento ai giornalisti e media dall'opinione "ballerina" in questione è ben nota ai tifosi juventini) però sarebbe ora che dalla sede della Juventus qualcuno si facesse sentire, e quel qualcuno risponde al nome di Andrea Agnelli che affermò lo scorso 18 giugno di vigilare sulla questione. Ora sarebbe il momento di farsi sentire e di rispondere a chi continua a sparare alla cieca e a sproposito con il consenso dell'opinione pubblica. |
Aquilani: "Della Roma non voglio parlare" Fonte: Tmw Sarà presentato alla stampa domani Alberto Aquilani, nuovo giocatore della Juventus. Il centrocampista però preferisce glissare sul suo passato: "Di queste cose non parlo, non voglio dire nulla" ha dichiarato Aquilani riguardo il malcontento negli ambienti giallorossi riguardo il suo trasferimento alla rivale di sempre della Roma. |
Il numero 10 della Juve: «Il Milan sarà un grande avversario per tutta la stagione, ora concentriamoci sul decisivo ritorno di Europa League contro lo Sturm Graz» TORINO, 23 agosto - «Dato che ormai la storia del 'sortilegio' del trofeo Berlusconi sembra sorpassata, e soprattutto dato che l'abbiamo vinto noi..., possiamo dire che una vittoria in una partita così prestigiosa fa sempre piacere e anche se è arrivata ai rigori rimane un bel messaggio!». Alessandro Del Piero è ottimista per la nuova stagione della Juventus che è iniziata con un trofeo prestigioso. «Nei novanta minuti, comunque, la squadra ha disputato una buona prova, compatibilmente con il caldo che ieri sera era particolarmente oppressivo, e con la necessità di concentrarsi sull'appuntamento più importante che ci attende, ovvero il ritorno dei play off di Europa League contro lo Sturm Graz -spiega il numero 10 bianconero dal suo sito internet-. La partita è stata equilibrata, il Milan come sempre sarà un grande avversario per tutta la stagione». CAMPIONATO ALLE PORTE - «Il nostro lungo pre campionato sta volgendo al termine, quella che ci attende sarà una settimana impegnativa, che ci porterà all'esordio in campionato a Bari. Quella di ieri sera è stata un'altra tappa importante nel percorso intrapreso ai primi di luglio, giovedì dobbiamo concludere il lavoro e poi buttarci sul campionato. Sinceramente però quello che mi resta del trofeo Berlusconi 2010 non riguarda l'aspetto tecnico-tattico e non è legato alla mia prestazione, ma a quanto è accaduto dopo. Ho particolarmente apprezzato i molti applausi del pubblico al momento del cambio, perchè mi sono reso contro che a battere le mani a San Siro non erano soltanto tifosi juventini. Sono molto contento di questo attestato di stima e vorrei ringraziare coloro che hanno avuto la generosità di tributarmelo». |
A Villar Perosa la tradizionale gara contro la formazione Primavera. Oltre al presidente sono attesi John e Lapo Elkann MILANO, 23 agosto - Non c’è tregua in questo bollente agosto bianconero. Tra amichevoli, impegni ufficiali cominciati prestissimo con l’Europa League e il mercato sempre attivo, il popolo juventino ha di che emozionarsi. E a proposito di vibrazioni profonde, che affondano le radici nella storia della Juventus, c’è grande attesa per l’appuntamento con la A maiuscola di domani pomeriggio perché alle 17, a Villar Perosa, andrà in scena la tradizionale amichevole tra i campioni e la Primavera nel feudo della famiglia Agnelli. Anche in questa occasione sono attesi cinquemila tifosi pronti a esaltarsi per le magie dei senatori e dei futuri assi, solitamente in palla per la possibilità di mettersi in mostra in una gara doc. Già, a denominazione di origine controllata, come il parterre che presenzierà all’amichevole. Scontata la presenza del nuovo presidente Andrea Agnelli, potrebbe materializzarsi anche John Elkann, presidente della Fiat e da sempre tifoso bianconero come suo fratello Lapo, che lo stemma della Juve se lo è fatto tatuare all’altezza delle vene sul polso dopo la discesa all’inferno della serie B. DOPO LO TSUNAMI - Cresce la febbre dunque a Villar Perosa, aspettando che dalla strada che porta al campo, sbuchi il pullman della Juventus e che magari dal cielo si materializzi un puntino rumoroso, ovvero l’elicottero con cui solitamente si presenta John Elkann. E’ la nuova generazione che avanza non soltanto in Fiat, ma anche nel gioiello di famiglia consegnato ad Andrea Agnelli che ha avviato il progetto di rivoluzione della Juventus dopo la stagione disastrosa dell’anno passato, coincisa con il clamoroso settimo posto. C’era bisogno di una sterzata e infatti la Juventus è stata spazzata da uno tsunami a cui hanno resistito pochissimi uomini e pochissime cose. Alla grande tempesta ha retto, giustamente, l’amichevole di Villar Perosa. Perché la storia è un valore da rispettare come le tradizioni. DOPPIO BATTESIMO - L’anno scorso il test di Villar Perosa servì per abbracciare Diego, autore poi di un flop tecnico da cui il brasiliano dice di volersi assolutamente riscattare. Stavolta l’abbraccio sarà soprattutto per Krasic, se le vie della burocrazia serba non faranno brutti scherzi e gli permetteranno di rientrare in Italia in tempo utile. Sarebbe bello che capisse proprio a Villar quanto amore c’è a sua disposizione: basterà non deludere. Aveva fiutato bene, a Mosca, comprendendo che la Juventus era il posto giusto per sognare e vivere la tappa più importante della sua carriera. Ma Villar Perosa sarà anche il luogo giusto per battezzare un altra new entry, ovvero Alberto Aquilani.Marco Bo |
18.20 - Tutto rinviato a domani. Alberto Aquilani ha lasciato pochi minuti fa la sede di corso Galileo Ferraris senza firmare. Non è stata apportata la firma sul contratto che legherà il centrocampista romano alla Juventus per un anno. Non sono bastate tutte le visite mediche della giornata, seppur concluse con esito positivo. Domani mattina, il giocatore, sosterrà altre visite e una volta ottenuto l'ok da parte dei medici potrà mettere il suo autografo più importante sul contratto ufficiale. |
È il giorno di Aquilani. L'ex romanista, atterrato ieri a Milano, è giunto alle 21,15 sotto la Mole con la fidanzata-attrice Michela Quattrociocche. «Sono felice di essere tornato in Italia - ha commentato all'arrivo all'aeroporto - e la Juve è da scudetto. Io spero di fare bene e così di riprendermi la Nazionale» Questa mattina si sottoporrà alle visite mediche alla clinica Fornaca. Dopodiché la Juve avrà in mano l'ultimo elemento per concludere l'operazione con il Liverpool: se gli esami diranno che Aquilani non rischia ricadute dai numerosi infortuni di cui è stato vittima negli ultimi 4 anni, Marotta definirà il prestito dal club inglese fissando anche la cifra per il riscatto nel giugno prossimo. La salute è l'unica incognita, il resto non conta. Neppure l'impossibilità di farlo giocare in Europa League è considerata un ostacolo. L'Uefa prevede infatti che chi ha giocato in una coppa europea non può più parteciparvi almeno fino al 31 gennaio della stessa stagione vestendo un'altra maglia. Dopo quella data potrà essere utilizzato dal nuovo club se quello precedente è stato eliminato dalla competizione. Aquilani è stato impiegato dal Liverpool nel terzo turno preliminare contro i macedoni del Rabotnicki, dunque diventerà disponibile per la Juve in Coppa soltanto nei sedicesimi di finale, sempre che il Liverpool nel frattempo sia stato eliminato. Il club bianconero ha una timida speranza che nei prossimi giorni l'Uefa modifichi il regolamento in maniera meno restrittiva, cioè che permetta di utilizzare da subito i calciatori che non hanno giocato la fase degli spareggi (e Aquilani non è stato impiegato da Hodgson contro il Trabzonspor) ma al momento è solo una richiesta fatta da alcuni club e non approvata dalla Federcalcio europea. Aquilani, comunque, può considerarsi uno juventino. Anche Luciano Spalletti, che lo ha avuto nella Roma, è convinto che «si tratti di un ottimo affare per il ragazzo e per la Juventus». Lo stesso giudizio rilasciato sabato sera da De Rossi: «Lui è uno dei pochissimi talenti lanciati dal calcio italiano negli ultimi anni». Dunque chi lo conosce bene è convinto che a Torino possa fare il salto di qualità, salute permettendo. A Marotta rimangono altre due tessere da sistemare, tutte e due in difesa. Il nodo principale diventa il centrale. Ieri il dg bianconero ha avuto un lungo incontro con Andrea Agnelli all'hotel Melià di Milano, dove la Juve era in ritiro per il «Berlusconi». Si è parlato di Burdisso e Bocchetti. Burdisso rimane un obiettivo. L'argentino e il suo procuratore spingono per una conferma alla Roma, l'Inter ha ancora dei dubbi sulla cessione ai giallorossi: Marco Branca ripete che «per Burdisso non ci sono incontri in agenda nelle prossime ore» e questo lascerebbe ancora spazio alle manovre juventine. A Roma però sono convinti che un incontro tra Rosella Sensi e Moratti si terrà già oggi e che alla fine l'Inter accetterà i 5 milioni di euro con cui pagherà il terzino Antonelli del Parma, pure lui finito nel mirino della Juve. Marotta potrebbe ribussare al Genoa per il prestito di Bocchetti. Ancora più difficile la scelta di un altro esterno difensivo. Qualcosa si muoverà nelle ultime ore di mercato a patto di centrare qualche cessione che per ora non è all'orizzonte: persino l'ingaggio di Zebina dall'Arles Avignon, annunciato dal francese, si sta rivelando una mezza bufala considerato che il terzino guadagna 3 milioni di euro. |
Oggi come oggi l'unico reparto che appare completato nella Juventus e' sicuramente il centrocampo. L'arrivo di Aquilani completa il reparto. Krasic lo aveva preceduto di poche ore. Oggi come oggi i tifosi si chiedono chi compenserà la mancanza di una prima punta da oltre venti gol a campionato. Riteniamo che Diego al massimo potrà spingersi alla soglia della doppia cifra mentre Amauri forse potrà superarla ma non riteniamo possa avvicinarsi ai 20 gol. Per sopperire a questa mancanza oltre ai gol dei centrocampisti rimangono solo i gol delle ali. Sicuramente Pepe, Lanzafame, Martinez e Krasic hanno nelle loro corde queste caratteristiche. Lanzafame viene da un finale dello scorso campionato molto prolifico. Lo stesso possiamo dire di Martinez che a a Catania gol ne ha fatti. Infine Pepe che ha anche giocato come punta in passato per concludere con Krasic. Su di lui ci sono le maggiori aspettative. In molti hanno negli occhi i vari video su youtube ma anche il suo gol all'old trafford della passata stagione. Penso che se le quatto ali sapranno segnare almeno 5 gol a testa il problema delle punte potrebbe essere risolto. Rimane, secondo noi fondamentale, l'acquisto della prima punta per ovviare a questo problema. Se Benzema fosse disponibile sarebbe sicuramente un'opzione interessante e di prospettiva. Poi se fosse Pazzini non ci strapperemmo i capelli dalla rabbia, soprattutto vista la sua prestazione con il Werder Brema con un palo e un gol d'autore. Da Marotta i tifosi si aspettano gli ultimi regali per un mercato che possa portare realtà e non solo sogni, dopo i botti degli ultimi giorni. |
Inviato da: diletta.castelli
il 11/10/2016 alle 17:05
Inviato da: dimariamonicaa
il 08/04/2016 alle 21:04
Inviato da: aldo.giornoa64
il 20/12/2015 alle 22:00
Inviato da: aldo.giornoa64
il 13/12/2015 alle 23:54
Inviato da: aldo.giornoa64
il 08/12/2015 alle 23:14