LA NUOVA CASA BIANCONERA
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«Il vantaggio di dodici punti, che a fine campionato diventerà di quindici, non può essere frutto di null’altro che non il fatto che eravamo più forti. Una grande squadra che quella sera, il 12 febbraio 2006, di fatto si portò a casa il ventinovesimo scudetto. La medaglia ce l’ho ancora casa. E non la restituisco. »
Alessandro Del Piero
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Messaggi del 02/09/2010
Il capitano bianconero, da grande leader qual'è, dopo aver speso parole di ringraziamento per David Trezeguet, tramite il suo sito, saluta con altrettanta nostalgia e stima Mauro German Camoranesi: "Di David Trezeguet ho avuto modo di parlare nei giorni scorsi, tra gli altri oggi in particolare ci tengo a salutare Mauro German Camoranesi, che ha lasciato la Juventus per trasferirsi allo Stoccarda dove troverà un altro ex bianconero, Cristian Molinaro. Con Mauro ho condiviso otto stagioni con la maglia della Juventus e tanti straordinari momenti non solo con la maglia bianconera ma anche con quella azzurra. Mi riferisco ovviamente all’indimenticabile Mondiale vinto in Germania nel 2006, in quegli stadi che ora vedranno Camo protagonista in Bundesliga, ne sono convinto! Alessandro" |
Il direttore generale parla a La Stampa togliendosi qualche sassolino dalla scarpa. Due giorni dopo la chiusura di uno dei mercati più discussi e controversi della storia juventina Giuseppe Marotta dice la sua in una lunga intervisa a La Stampa svelando alcuni retroscena e smentendo seccamente alcune voci che si erano diffuse nelle ultime ore. L'apertura è dedicata a Borriello e sul fatto, vero o no, che abbia preferito la Roma sin dall'inizio: "Il nostro obiettivo per l'attacco era Dzeko ma sapete tutti come è andata, Borriello era un'opportunità delle ultime ore che abbiamo valutato ma quando il giocatore ha detto che voleva una soluzione definitiva e non un prestito perchè stufo di esser sballottato qua e la allora abbiamo chiuso il discorso. Non è vero che lui preferiva la Roma a noi, sia Borriello che il suo agente han sempre detto che la soluzione migliore era la Juve, solo che l'avremmo preso in prestito così è finito in giallorosso". Sul fatto che tanti affari sono stati effettuati tramite la formula del prestito il direttore generale chiarisce: "I prestiti che abbiamo concluso non hanno l'obbligo di riscatto a differenza dei casi Borriello ed Ibrahimovic, noi abbiamo tre elementi in prestito oneroso ovvero Quagliarella, Pepe e Motta. Se il loro rendimento sarà buono li riscatteremo, altrimenti niente pur essendo sicuro che faranno bene d'altro canto sono dei nazionali". Sull'altro presunto rifiuto di Di Natale: "Diciamo che eravamo vicini al giocatore dell'Udinese ma non gli abbiamo messo pressione, possiamo dire che sapendo che eravamo vicini a Di Natale ha convinto De Laurentiis a cederci in prestito Quagliarella nel modo in cui non voleva". Chiusura infine su uno degli acquisti più criticati sia dal punto di vista economico che tattico, ovvero Jorge Martinez e considerazione generale sul mercato: "Vi dico solo che la Lazio voleva pagarlo quindici milioni, noi l'abbiamo preso per tre milioni di meno. Poi dovete considerare che abbiamo dovuto muoverci il più in fretta possibile per dare a Delneri una squadra quantomeno pronta per fine luglio per via dei preliminari di Europa League. Questo è stato un mercato difficilissimo con tanti giocatori da vendere con ingaggi altissimi, cosa che praticamente li metteva quasi fuori da ogni negoziazione. Alla fine però ce l'abbiamo fatta, so che i tifosi sono perplessi ma chiedo pazienza, la squadra crescerà col tempo". |
glmdj |
Zebina: «Dalla Juve non mi aspettavo nulla» Dopo Diego e Giovinco, tocca al difensore francese attaccare la sua ex squadra: «Dopo aver visto il trattamento che hanno riservato a Nedved, in molti non potevamo aspettarci nulla di particolare. Comunque a me interessa essere felice e a Brescia lo sono. I tifosi della Juve contro di me lo scorso anno? Non penso siano solo incomprensioni...» TORINO, 2 settembre - Prima Diego, poi Giovinco. Ora tocca a Zebina. E' la giornata del tiro al bersaglio con la Juve. Protagonisti indiscussi gli ex indesiderati, i giocatori che la scoietà bianconera voleva piazzare lontani da Vinovo e che è riuscita a smistare in giro per l'Italia e oltre. Dopo gli attacchi a Marotta da parte di Diego («Con me non è stato sincero») e le 'sassate' di Giovinco contro il gruppo («A Parma ne ho trovato uno molto migliore»), ecco scendere nell'arena Jonathan Zebina, la gazzella bianconera rifugiatasi a Brescia per sfuggire ad un'annata da spettatore. Il difensore francese a Sky prima promette di non voler polemizzare («Non mi va di portare rancore nei confronti di nessuno»), poi però attacca, non si trattiene e sbotta: «Non ci aspettavamo riconoscenza quando abbiamo deciso di restare alla Juve anche in serie B, poi però abbiamo visto come hanno rimandato a casa uno come Pavel Nedved e da quel momento in tanti nel gruppo avevamo capito che dalla società non potevamo aspettarci niente di particolare». E così è stato, secondo Zebina. «Qualcosa nella Juve della passata stagione non è andato nel modo giusto, sicuramente i giocatori hanno avuto delle responsabilità ma non così tante come è venuto fuori nei media». «RINGRAZIO IL PRESIDENTE AGNELLI» - Il francese ringrazia comunque il presidente Andrea Agnelli («un uomo di parola al quale auguro tanti successi. E' stato di parola con me e per questo lo ringrazio») e saluta i suoi ex compagni («Sono degli amici e spero che possano vivere un'annata migliore di quella appena trascorsa»). «BRESCIA, UN FEELING NATO IN 10 MINUTI» - Il suo addio alla Juve non lo ha reso felice, ma Zebina guarda già alla sua nuova esperienza con la maglia del Brescia: «Spero di poter tornare il giocatore che ero con Capello. Per me c'era la grande opportunità di andare a giocare in Francia o in Inghilterra ma poi è arrivata la proposta del Brescia che mi ha convinto di più da un punto di vista umano. Mi è piaciuta la proposta del presidente Corioni ed è bastata una chiacchierata di 10 minuti per conquistarci l'un l'altro. Speriamo che sul campo la buona intesa possa essere confermata». «A ME INTERESSA SOLO ESSERE FELICE» - Zebina non entra nel merito della polemica scoppiata fra Diego e Giovinco e la Juve: «Siccome a me interessa solo la mia felicità, voglio guardare avanti e pensare a quello che di bello potrò ottenere da questa nuova esperienza a Brescia. Il resto è secondario. Perchè i tifosi lo scorso anno se la prendevano solo con i soliti giocatori? Io non lo so, non sono mai riuscito a capirlo. Non penso che siano state solo alcune incomprensioni. Forse c'era sotto dell'altro». |
Dopo le critiche alla dirigenza bianconera provenienti dall'ex giocatore juventino Diego, un'altra carica sull'entourage torinese arriva dalle parole di Sebastian Giovinco. La formica atomica, intervistata da Sky Sport 24, si riallaccia alle parole del brasiliano per esprimere la sua delusione per il trattamento ricevuto dalla Vecchia Signora. Ecco l'intervista integrale, trascritta da TuttoJuve.com: Qualcuno ha detto in questi giorni che avete iniziato alla grande, che contro il Brescia avete fatto una bella partita, ma non bisogna pensare di aver fatto già parte del lavoro, perchè sarebbe deleterio. Qual'è la sensazione sul gruppo che hai trovato, sul lavoro che state facendo, anche non solo dal punto di vista tecnico, ma anche comportamentale... E' meglio l'Inter che non ha toccato niente rispetto agli anni passati, meglio il Milan di Ibrahimovic e Robinho, meglio la Juventus con Krasic, meglio la Roma con Borriello, o meglio il Parma con Gobbi e Giovinco? Tu hai detto che il Parma è una famiglia, un bell'ambiente. E' molto diverso rispetto all'ambiente che hai lasciato alla Juventus? Come ti sei lasciato con la Juventus? Non so sei hai sentito le parole di Diego. Lui ha rilasciato dichiarazioni abbastanza forti. Ha detto: "Forse la dirigenza doveva essere più chiara con me, di certo io ero un giocatore titolare e potevo dare qualcosa in più alla Juventus...". Sei d'accordo con lui? Questa chiarezza la stai trovando a Parma? Lì c'è un allenatore come Marino che gioca quasi sempre con tre attaccanti... |
Pazzini: «La Juve? A me non hanno fatto sapere nulla» L'attaccante della Samp: «Nessuno mi ha detto nulla sul mercato. Mi hanno lasciato tranquillo e ho vissuto la cosa con serenità» FIRENZE, 2 agosto - «La Juve? A me non hanno mai fatto sapere nulla». Pazzini, dal ritiro della nazionale, dribbla le domande sul mercato e in particolare quelle riguardanti un interessamento nei suoi confronti da parte della Vecchia Signora. «A me non ha mai detto niente nessuno - afferma l’attaccante della Sampdoria -. Se ne parlava, leggevo tante cose, ma io sono rimasto sempre tranquillo e ho vissuto la cosa con serenità. Io so poco o niente: mi hanno lasciato stare sereno». LA COPPIA D’ORO - Dribblato l’argomento scomodo, Pazzini parla di nazionale, dove si riformerà la coppia con Cassano che tanto bene ha fatto in blucerchiato: «È la prima convocazione tutti e due insieme - afferma -. Siamo contenti, la nazionale è il massimo e farlo con Antonio che è un campione ancora di più. Ci siamo fatti i complimenti a vicenda e poi ci siamo messi a lavorare. Rispetto alla Samp cambia qualcosa? Dipende da come si affronta la partita. Se due si conoscono bene cambia poco. Se siamo stati chiamati in ritardo in azzurro? Aspettiamo a dirlo, non lo sappiamo ancora. Se andiamo bene sarà bello per noi e sarà bene per la squadra». Quando gli chiedono lumi sull’umore di Cassano, che Gigi Riva ha definito molto “arrabbiato” per i pettegolezzi sul suo infortunio, Pazzini risponde così: «Antonio arrabbiato? Al contrario, l'ho visto molto sereno e sorridente». IL RAPPORTO CON PRANDELLI - Due anni fa Pazzini ha lasciato la Fiorentina per andare alla Samp quando sulla panchina viola c’era Prandelli. Molti all’epoca parlarono di problemi tra i due e alcuni ipotizzavano che il tecnico di Orzinuovi non avrebbe chiamato l’attaccante in nazionale. Pazzini smentisce tutto: «Con Prandelli non c’è nessun problema. Ci siamo visti, ci siamo salutati. All'epoca erano state fatte scelte differenti. La nazionale? Ci speravo, ma la sicurezza non ce l'ha mai nessuno. Io consapevole delle mie capacità e quindi sono sereno». SERVE VINCERE - Domani primo impegno ufficiale per la nuova Italia di Prandelli. L’avversario è l’Estonia, nel primo match di qualificazione a Euro 2012. Dopo il disastro sudafricano, gli azzurri devono rialzare la testa. Pazzini ne è consapevole: «L’Italia deve tornare a vincere - dichiara -. Siamo abituati a vederla vincere. Il fatto che non si vinca da 9 mesi vuole dire poco, mentre il fatto che le partite senza successi siano sette di fila non è da Italia. Speriamo di riprendere il cammino con l’Estonia». IL CAMPIONATO - Pazzini conclude con un giudizio sul mercato: «Molte squadre hanno fatto grandi acquisti, soprattutto il Milan. Magari il campionato sarà un po’ meno noioso. Arrivare in Champions sarà più difficile, perché gli altri si sono rafforzati, ma non abbiamo nulla da perdere. Ci proveremo anche quest’anno». |
ESCLUSIVA DI TUTTOJUVE.COM. APPUNTAMENTO SETTIMANALE. MANDATE LE VOSTRE DOMANDE AL DIRETTORE MOGGI. - DONATO PALAZZO Iniziamo col dire che la Juve non sta progredendo. Se vuole raggiungere il primo posto deve cedere tutti i giocatori che ha in questo momento in rosa. Quella della Juve non è opera di ricostruzione, perché prendere una quantità notevole di giocatori non vuol dire ricostruire. I giocatori acquistati erano riserve di altre quadre, la Juve competitiva ora è una vera utopia. - VITTORIO SANTORO E’ un po’ il sogno di tutti, me compreso. Ma bisogna dirlo agli Agnelli in primis, poi alla federazione. Aspettiamo prima la fine della squalifica. Dipende anche dalla dirigenza della Juve. Apprezzo il discorso dei tifosi, sembra anche normale pensare ad un ritorno, nella vita può succedere di tutto, ma al momento c’è la squalifica di mezzo. La colpa è di chi in passato non ha difeso la Juve, coloro che non vogliono il mio ritorno. - GIUSEPPE E. Mi sento molto fregato. Ci sono persone che si sono nascoste e hanno fatto più di quello che ha fatto il mio ex alleato Galliani, che ho attualmente ancora un buon rapporto. - LUCIANO BENDINELLI Si potrebbe ma non con la politica della Juve. Acquistare una valanga di giocatori non serve, non si costruisce così una squadra competitiva. I tifosi della Juve inoltre non concepiscono il secondo posto. La Juve deve arrivare prima. Il fatto è che ad agosto non si è potuto comprare un vestito adeguato perché il sarto era già chiuso. La Juve ha preso una grande quantità di giocatori, ma nessuno di qualità. Non si costruisce una grande squadra con le riserve delle altre. - VINCENZO RIZZITELLO Andiamo subito al punto, Marotta e Delneri sono bravi nel loro mestiere ma non sono adatti a guidare la Juventus. Basta leggere quello che ha dichiarato Diego contro la nuova dirigenza juventina per capire la considerazione che ha la gente. Anche se il centrocampista ragionava anche con il rancore di chi è stato scaricato. - THOMAS GERLIN Non è più il dominio dell’Inter. E’ il dominio delle milanesi. Anche il Milan si è rinforzato ed ora compete con i nerazzurri. Anzi, vedo il Milan al primo posto e l’Inter al secondo. La Roma invece fa come il palio di Siena, parte sempre con la rincorsa. Bisogna comunque dire che l’obiettivo dell’Inter è stato raggiunto, massacrare la Juve e Moggi, ed ora anche la Nazionale Perché prima 5-6 giocatori bianconeri appartenevano alla nazionale, ora giocano solo le riserve. La Federazione ha smesso di indagare. Abete non indaga su Moratti che ha rilasciato ultimamente delle pesanti dichiarazioni, ma anche sulle trattative tra Genoa e Inter. Le stesse trattative tra Genoa e Milan per il centrocampista Boateng, o l’affare Kaladze, bisognerebbe indagare, ma nessuno lo fa. La trave non viene guardata, ma solo il fuscello. Moratti che rilascia dichiarazioni pesanti ma non viene deferito, poi parla Totti dice una piccola verità e viene deferito. Quando parla Moratti nessuno dice niente. |
Inviato da: diletta.castelli
il 11/10/2016 alle 17:05
Inviato da: dimariamonicaa
il 08/04/2016 alle 21:04
Inviato da: aldo.giornoa64
il 20/12/2015 alle 22:00
Inviato da: aldo.giornoa64
il 13/12/2015 alle 23:54
Inviato da: aldo.giornoa64
il 08/12/2015 alle 23:14