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Messaggi del 06/09/2010

ZEBINA: "Juve, eravamo in vetta al mondo ..."

Post n°2428 pubblicato il 06 Settembre 2010 da nadir63l
 

Il terzino francese, passato al Brescia, parla dei tanti anni trascorsi nella Juventus
© foto di Federico De Luca

Intervistato da Tuttosport, Jonhatan Zebina (32), passato al Brescia, ricorda gli anni trascorsi in bianconero. Il gabbiano (come era soprannominato dai tifosi della Vecchia Signora) per tanti anni padrone della fascia destra bianconera insieme ad un altro partente doc del calciomercato estivo 2010, Mauro Camoranesi, analizza il momento bianconero prima della sconvolgente vicenda Calciopoli: "Parliamoci chiaro: eravamo un vetta al mondo, avevamo una squadra che poteva vincere tutto. Poi è successo quel che è successo. Poi c’è stata moggio poli e dopo il progetto c’era ancora ma i rischi per non arrivare agli obiettivi c’era. All’epoca siamo rimasti per una causa, per un progetto. Insomma…. Siamo rimasti. Tutti quelli che sono rimasti hanno dato tutto per avere risultati al top. I risultati sono stati buoni a sprazzi. Auguro il meglio alla mia ex società e ai miei ex compagni. Forse c’è stata poca riconoscenza per i vecchi? Ci sono stati nuovi dirigenti e nuovi progetti, Andrea Agnelli è arrivato con idee chiare e non ha mai provato a ingannarci: ha fatto le sue scelte, chiare, nette e anche se non le condividi, una stretta di mano e ognuno per la sua strada. Ha dato la parola e l’ha rispettata, il presidente Agnelli: nessun rancore, ho avuto sei anni nella Juve, potevo fare di più certo e tanti infortuni. Si potevano risolvere certi problemi in modo diverso, ma nessuno potrà rimproverarci niente.  stato un fallimento collettivo: è uno sport, questo, per quanto i calciatori guadagnino tanto, entri in campo e non sai come andrà a finire.  lo sport e certe cose capitano. Non posso essere soddisfatto della fine del mio periodo juventino, ma in sei anni c’è stato tanto altro. E per quel momento andava bene. Lo ripeto nessun rimpianto".  Parole di "tregua" e auguri alla nuova Juventus che arrivano soltanto pochi giorni dopo il tiro al bersaglio a cui il francese ( mal digerito negli ultimi tempi dalla tifoseria organizzata bianconera) ha partecipato insieme a Diego e Giovinco, altri ex bianconeri, attaccando la Juventus.

 
 
 

Chiellini sfida i tifosi a Fifa 2011..

Post n°2427 pubblicato il 06 Settembre 2010 da nadir63l
 

Iniziativa benefica del difensore juventino per la lotta contro la Sla.
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Appassionato di videogames e dal grande spirito sociale, Giorgio Chiellini continua con la sua iniziativa intitolata "Quanto vale il tuo idolo?", una campagna di raccolta fondi destinata all'AriSla (Agenzia di ricerca per la Sla) con una sorpresa speciale per tutti i suoi fan che potranno sfidarlo alla console al nuovo gioco della EaSports Fifa 2011 oltre che incontrare e scambiare due chiacchere con il campione juventino che metterà all'asta scarpini, completi e tanto altro che saranno a breve disponibili su eBay. Sulla stessa piattaforme per aste online ci sarà proprio la possibilità di sfidare Giorgio, chi farà la miglior offerta passerà un pomeriggio assieme al difensore tra divertimento e beneficenza. L'iniziativa, già attuata nello scorso anno, è curata dal gemello del giocatore della nazionale Claudio e dalla ResetGroup, il destinatario della raccolta è l'Anfass Livorno.

 
 
 

gli crediamo?

Post n°2426 pubblicato il 06 Settembre 2010 da nadir63l
 

 
Bonucci: "Io juventino nell'anima, questo club è il top"
Intervista al nuovo difensore della Juventus che parla del suo passato, presente e futuro.
© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS

Un percorso rapido, imprevisto ed eccezionale. In un anno dal fallimento del Pisa al mondiale in Sudafrica e al trasferimento alla Juventus per 15 milioni. Pochi ci avrebbero sperato, non Leonardo Bonucci che ha sempre creduto nei suoi mezzi anche quando le cose andavano male come a Treviso o quando, ancora ventenne, non riusciva a trovare ancora spazio nel calcio professionistico militando ancora nelle giovanili dell'Inter, club che l'ha lanciato ma per il quale, chiarisce, non ha mai tifato. Leonardo si apre a Sportweek raccontando tutto di se, partendo dal passato, da giovanissimo ai tempi in cui muoveva i primi passi a Viterbo che indussero gli osservatori milanesi a portarlo ad Appiano Gentile: "Tutti dicevano che il buono della famiglia era mio fratello, purtroppo un infortunio lo frenò. Ma pure quando arrivai all'Inter ero una specie dell'ultimo arrivato, di quello che era un po' li per caso insomma. I miei compagni avevano tutti presenze nelle selezioni nazionali, convocazioni in prima squadra, io niente. Ricordo pure il mio primo provino all'Inter, un mezzo disastro dato che fui colto da una grande emozione che mi bloccò". Si passa poi alle prime esperienze professionistiche, a Treviso e Pisa: "Dopo lo scudetto primavera del 2007 andai in prestito prima a Treviso per un anno e mezzo e poi nel 2009 a Pisa, la stagione 2008/09 la iniziai coi veneti e la finii in Toscana. Entrambe  a fine stagione sono retrocesse e fallite, penso sia un record poco invidiabile dato che tra l'altro non ho preso lo stipendio per un anno. Dal punto di vista professionale però ho conosciuto due grandi allenatori come Pillon e Ventura e il mio motivatore personale Alberto. Ricordo che la prima volta che ci siamo incontrati lui mi disse che Lippi guardava anche i giocatori di B per la Nazionale e mi scrisse un biglietto con la frase "Voglio arrivare in Nazionale" che tutt'ora conservo nel mio portafoglio. Lui lavora per tirare fuori il meglio di me e sulla numerologia, per questo uso sempre la maglia numero 19, secondo lui mi da protezione e forza, cosa a cui all'inizio credevo poco ma che ora non posso fare a meno di seguire. Lo chiamo tutte le volte prima di scendere in campo, lui mi da una forza incredibile". Sull'esperienza mondiale: "Il 3 marzo, giorno del mio debutto con l'Italia, la mia vita è cambiata. Il pomeriggio ho scritto una lettera in cui mi son sfogato, e alla fine ho pensato che fossi li perchè me lo meritavo. Peccato per gli zero minuti al mondiale, pensavo di giocare contro la Slovacchia ma comunque con mister Lippi il rapporto è ottimo, come con il nuovo ct Prandelli che ha stili diversi. Peccato perchè non ci aspettavamo un'eliminazione così prematura". Si apre poi sul lato sentimentale: "Con la mia ragazza, Martina Maccari, abbiamo deciso di andare a convivere l'anno scorso. Lei prima faceva la modella di alta moda ma ha deciso di chiudere con quel lavoro. Per lei mi sono fatto tatuare a Treviso, nel mio momento peggiore, una frase che ripeteva suo nonno "Per aspera ad astra", ovvero "Attraverso le difficoltà si arriva alle stelle" ". Sguardo al Bonucci bambino e i suoi idoli: "A casa avevo un poster di Del Piero e una foto con il mio concittadino Peruzzi, io sono sempre stato juventino. Quando dissi che volevo tornare all'Inter era solo per gratitudine al club che mi ha lanciato ma ricordo che al gol di Mijatovic che ci fece perdere la Champions del 1998 piansi e per la mia Cresima mi son fatto regalare il completo della Juve blu con le stelle sulle maniche, lo conservo ancora se volete vedere per crederci...". Infine sul presente e futuro juventino ed azzurro: "Quando sono arrivato mi son sentito subito in famiglia, incontrare un Agnelli come il presidente è il massimo solo che con lui il rapporto sembra esserci da una vita. So che devo ancora migliorare, la coppia del Milan, dell'Inter e Chiellini mi sono ancora superiori, senza dimenticare il duo Burdisso-Juan. La Juve è il top, so che a gennaio mi ha cercato il Manchester City e recentemente lo United. Quando però è arrivata l'offerta dei bianconeri non ho avuto dubbi, qui crescerò ancora e nel 2012 mi vedo assieme a Chiellini, Ranocchia e Bocchetti a formare il pacchetto dei centrali ai prossimi Europei. Il mio desiderio ora è essere il miglior acquisto della Juve".

 
 
 

che bestemmia....

Post n°2425 pubblicato il 06 Settembre 2010 da nadir63l
 

Galli: «Bonucci ha le qualità per essere il nuovo Scirea»

 
L'ex portiere del Milan e della nazionale promuove il nuovo difensore della Juventus: «Non è un istintivo come Chiellini. Ha personalità e freddezza e si vede anche in attacco. Per me può raccogliere l'eredità di Gaetano»
TORINO, 6 settembre - «Bonucci? Può diventare il nuovo Scirea». Lo ha dichiarato Giovanni Galli a l’Università del Calcio (Radio Power Station, 100.5). «Per il calcio di oggi il carattere conta più degli aspetti tecnici: Chiellini è un ottimo difensore, ha un grande fisico, bravissimo sull'uomo, ma è un istintivo. E al Mondiale l'Italia ha pagato l'avere al centro della difesa due istintivi come lui e Cannavaro. Per Bonucci il discorso è diverso: lui ha la personalità e la freddezza per gestire le situazioni, e si vede anche nelle incursioni offensive. Gioca sempre la palla, difficilmente va in agitazione, quando va in area avversaria trova spesso il gol: per me ha le qualità per diventare il nuovo Scirea».
 
 
 

Zoff: «Impiegherà un po’, ma la Juve è da vertice»

Post n°2424 pubblicato il 06 Settembre 2010 da nadir63l
 

 
L'indimenticato portiere e allenatore bianconero scommette sulla banda Del Neri: «Per il titolo ci sono Inter, Milan, Roma e Juve. Vista la rivoluzione, la squadra non sarà subito brillante. La gente deve capirlo»
ROMA, 6 settembre - Non dimentica la Juventus, comunque, Dino Zoff. Interviene a Radio Radio sul campionato, sulla nazionale e fa i suoi pronostici. Non lo fa per rispetto alla sua epopea di calciatore indimenticabile e grande allenatore, ma anche da intenditore. «Per il titolo sono in quattro Inter, Milan, Roma e Juve: la Juve, vista la rivoluzione, non sarà subito brillante nel suo campionato, ha bisogno di rodaggio e la gente deve capirlo. Ma non mettiamola fuori, la Juve, assolutamente. Perché è così pesante essere Juve? Beh, i tempi sono tanto cambiati da quando io ero lì: all’ora la Juve era l’avanguardia assoluta come struttura societaria e tecnica. Oggi in tanti hanno fatto grandi passi avanti, ma la responsabilità quando sei bianconero è fortissima». Gli chiedono perché la sua carriera anche da allenatore o dirigente, vista la positiva doppia esperienza anche alla Lazio, si sia bloccata all’improvviso. Neanche una menzione nel rimescolamento di carte a livello federale che ha portato Baggio e Sacchi: «Io non faccio parte di scuderie…» E dietro le grandi in campionato: «Vedo bene la Lazio, che era forte anche un anno fa e se non si butta via in stupidaggini corre per la Champions. Come Napoli e Palermo»

 
 
 

L'informazione senza padrini ....

Post n°2423 pubblicato il 06 Settembre 2010 da nadir63l
 

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Immagine IPB

di kaos


È del 30 agosto scorso la denuncia di Oliviero Beha: «sono stato censurato e quindi da adesso non andrò più in onda sul TG3 con questi commenti». Una denuncia fortuita, fatta in diretta su Radio24, nel corso della trasmissione “Nove in punto”, dove si è preferito comunque tagliare corto, parlare d'altro, in nome di quella “solidarietà tra giornalisti” che funziona a intermittenza.

«Siccome sono orfano, non ho padrini politici, non appartengo alle lobby giuste, allora la mia cacciata dal video provoca una generale alzata di spalle» lamenta Beha, intervistato da Zurlo su Il Giornale. E come dargli torto?

Al processo di Napoli abbiamo appreso delle levate di scudi da parte di comitati e sindacati RAI quando il “giornalista di spessore” Varriale e la signora “domande stronze” Sanipoli lamentarono uno scarso gradimento da parte della società Juventus. Chi si è perso quelle puntate, può rileggersi le trascrizioni integrali presenti sul nostro sito, ma basterebbe cercare il primo, detto anche “mister lite in tv”, su Youtube o ascoltare di che pasta sono fatte le “domande stronze” della seconda per farsi un'idea dell’attendibilità di detti personaggi.
E per Beha? Per Beha il nulla. Se ti chiami Varriale o Sanipoli, sono i sindacati a venire da te; se ti chiami Beha, questi informano il CdR del TG3 che Beha non è andato da loro; chissà perché!

Beha non è mai stato un amico della Juventus e men che meno uno simpatico all'ex dirigenza. La sua storia parla da sola e di certo non c'è mai stata alcuna condivisione delle sue idee. Grande fu lo stupore quando, a fine 2008, cominciò a circolare la voce che al TG3, in un fazzoletto di tempo ridottissimo, c'era questo “accusatore della Juventus” che non sfruttava quello spazio per lanciare nuove accuse contro quel che restava della Juve ma per informare gli spettatori della pochezza della farsa consumata nel 2006.

«Siccome il problema di calciopoli era quello degli arbitri, qui siamo di fronte a una strana domanda, come per i serial killer, il problema è: se chi ha assassinato qualcuno è in galera e continuano gli omicidi, o quel qualcuno non era da solo oppure addirittura non era stato lui. Quindi se adesso il designatore degli arbitri è quell'ex super arbitro di Collina e ne fanno di tutti i colori, perché stavolta dobbiamo pensare che sia tutto normale mentre invece fino a due anni fa c'era un'associazione addirittura a delinquere?» , questo il suo intervento del 16 novembre 2008 e da allora chi l’ha più mollato Oliviero?

Per due anni ha dimostrato che qualche giornalista in Italia c’è ancora, che non è giornalista chi si chiude a riccio dietro le proprie convinzioni, ma chi è pronto a rielaborarle giorno per giorno. Un giornalista pluridisciplinare che sa approfondire le notizie e collegarle tra loro anche quando provengono da settori diversi. Sport e politica, soldi, criminalità, malcostume. Durante l’organizzazione dei campionati mondiali di nuoto denuncia le irregolarità, si chiede cosa stia facendo Petrucci, che mondiali saranno e che fine faranno quelle strutture. Mesi dopo salteranno fuori inchiesta e rinvii a giudizio per presunti abusi edilizi. Le stesse domande le stava già ponendo sui finanziamenti per i nuovi stadi: «voi sapete che gli stadi sono solo un pretesto per altre iniziative, per speculazioni edilizie, per terreni da rivalutare, per costruire outlet e via dicendo? Ve le raccontano queste cose oppure no e le dovete sentire da me?».

Ed è tutto racchiuso nell’ultima frase il “problema Beha”. Non l’estromissione di un giornalista, non quei tre minuti scarsi all’interno di un TG nemmeno tra i più seguiti, ma il vuoto che ne seguirà, perché “queste cose” le diceva solo lui. Chi non è venuto a informarsi qui, chi non ha letto le trascrizioni, aveva come unico punto di riferimento quello spazio del TG3 in cui Beha cercava di infilare più argomenti possibili a un ritmo tale da far impallidire “mitraglietta” Mentana.

Grazie a Beha sempre più persone hanno cominciato a porsi dei dubbi su quel processo di Napoli a lungo dimenticato dai media. Sempre grazie a lui, le informazioni sono arrivate al pubblico senza “filtri patronali” e senza la possibilità di replicare “sì, ma quello lì è di parte”. Questo il succo del valore di quei minuti, l’imparzialità di un giornalista che ha sempre dato contro la Juve e che da anni va’ ripetendo: «qui non torna nulla! Ci state prendendo in giro!» , senza tuttavia mai prendere le difese dell’ex dirigenza bianconera.
Non ha mai dichiarato «Moggi è innocente», piuttosto si è chiesto come mai qualcuno è stato fatto fuori dal mondo del calcio e tutti gli altri – compresi i coinvolti – no; tirando in ballo dirigenti, l’ex designatore Collina e Abete. Tanto che ormai si trovava a dover spiegare questo semplice concetto ovunque, quasi a dover giustificare il suo essere informato di fronte a chi studiava sulla Gazzetta dello Sport alla stregua dei valenti graduati Auricchio e Di Laroni.

Un esempio di come, con tracotanza, si sia già provato a imbavagliare l’informato Beha è quanto avvenuto in una puntata di TG3 Linea Notte dell’aprile di quest’anno. I conduttori della trasmissione sono Maurizio Mannoni e, guarda caso, Bianca Berlinguer (direttrice del TG3, rea dell’estromissione di Beha).
La “colpa” di Beha è stata quella di nominare san Giacinto da Treviglio: «uno gli rende omaggio alla memoria facendo chiarezza a tutti i costi», apriti cielo e pronti via! Parte la difficile difesa del tifoso nerazzurro Mannoni (link in fondo all’articolo).

Sulla scia di quell’intervento – forse perché ripreso in redazione, non possiamo saperlo – Beha il 25 aprile ripete lo stesso concetto al TG3: «Non si può tifare per Moggi o contro Moggi, per Moratti o contro Moratti, visto che adesso sono arrivate le nuove intercettazioni… Prima queste intercettazioni erano considerate inesistenti, poi irrilevanti, adesso sono passate per essere poco interessanti e poi sono state però raccolte. Allora, smettiamola di tifare per gli imputati, tifiamo per l’accertamento della verità. Farebbe del bene a tutti». Pochi giorni prima, il suo articolo di risposta al solito disinformato Travaglio era stato censurato da Il Fatto e pubblicato su Dagospia. Al suo interno una premonizione: «rischio di "essere estromesso dal circuito" anche oggi che non mi contento di Moggiopoli, né di corderini, né di tifosi, siano essi tifosi della Juve, della giustizia alata o di un pm per partito preso, giustizialisti, garantisti o moggisti.».
Seguiranno la famosa puntata di Matrix («chi è che fa un’inchiesta giudiziaria sulla giustizia sportiva?» ) e le poche parentesi domenicali rimaste. Da allora, mondiali di calcio compresi, Beha è estromesso dalla Rai.

Ora è inutile fare il solito giochetto alla ricerca del colpevole, di chi ha potuto fare più pressioni di altri. L’ambiente Rai, da tifosi, lo conoscevamo bene prima, l’abbiamo conosciuto meglio con le testimonianze Sanipoli/Varriale e certificato mostrando a tutti con quale leggerezza i file immagine raffiguranti l’ex dirigenza bianconera erano rinominati in modo offensivo e poi pubblicati sul sito stesso della Rai; sintomo dell'aria che si respira.

Quei tre minuti con Beha non erano poco graditi solo al mondo del calcio, al palazzo e ai Palazzi, ma cominciavano a essere scomodi per la Rai e gli stessi colleghi di redazione. Nemici in casa e fuori, vi fa venire in mente niente?
Beha – Mannoni
Beha censurato + il meglio del 2009
Beha, il meglio del 2009 parte 2
Beha, il meglio del 2010
Articolo di risposta a Travaglio, censurato da Il Fatto
Interventi Oliviero Beha 2008/2009
Interventi 2009/2010
La Rai e la “merda”
Moratti si lamenta con la Rai
Sanipoli l’impavida 2
Sintesi udienza Sanipoli
Sintesi udienza Varriale
Il libro marrone dell’accusa

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1026

 
 
 

Appello dei tifosi alla Juve: "Trezeguet non può andarsene così nel silenzio"

Post n°2422 pubblicato il 06 Settembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Filippo Gabutti

Gli ultras, i tifosi, gli internauti bianconeri si stanno mobilitando affinchè la società Juventus dia loro "la possibilità, la gioia di poter salutare David Trezeguet nel modo piu’ consono, come meriterebbe un grande amore.. durato 10 anni". E' questa la sostanza della lettera inviata al presidente Andrea Agnelli da Annamaria di Orgogliogobbo, ideatrice anche della manifestazione organizzata il 29 maggio scorso a Torino. La stessa tifoseria organizzata ha scritto una bella missiva al bomber franco-argentino, con la quale lo hanno invitato a tornare a Torino per ricevere il giusto tributo del popolo juventino: "Desideriamo donarti una targa e le Nostre sciarpe, simbolo del Nostro tifo, che ti possano ricordare sempre il coro che abbiamo cantato per Te in questi 10 anni. E che ha cantato anche Tua Mamma, che vorremmo rivedere con te, ancora per una volta, pronta a festeggiarti come ha fatto, per 10 anni in casa e in trasferta, come il migliore degli ultras…sempre li’ a tua difesa.. a tuo sostegno.. come noi.. e con noi.. Ti aspettiamo. Anzi Vi aspettiamo e presto. Cosi’ da poterti dire tutto questo di persona a nostro modo.. Noi che ti abbiamo sempre seguito in tutti gli stadi d’Italia, d’Europa.. e anche del mondo.. Noi che c’eravamo.. dovunque tu giocavi con la nostra maglia.. Anche per quelli che non potevano esserci. Merci David!".
A supporto dell'iniziativa, sostenuta anche dal blog "Uccellino di Del Piero" (
http://www.uccellinodidelpiero.com)  è stato creato un gruppo su facebook che ha superato i 1200 iscritti: "DAVID TREZEGUET NON PUO' ANDARSENE COSI' NEL SILENZIO. NO!" (http://www.facebook.com/profile.php?id=1777406735#!/group.php?gid=113748648680905&ref=ts).  
E la mobilitazione sembra aver sortito i primi effetti: il nuovo responsabile della Comunicazione, il dott. Claudio Albanese, infatti, ha già fatto sapere ad Annamaria di Orgogliogobbo che la Juventus prenderà in seria considerazione la proposta lanciata dagli ultras bianconeri.

Pubblichiamo di seguito le due lettere della tifoseria organizzata: la prima indirizzata al presidente Andrea Agnelli e la seconda a David Trezeguet:

Egr. Presidente Dott. Andrea Agnelli,
Mi chiamo Annamaria, tifosa trentennale della nostra amata JUVE e Le scrivo queste poche righe per farle una richiesta a nome di moltissimi tifosi GOBBI. Abbiamo appena appreso della cessione del grandissimo David Trezeguet.. da Lei stesso definito LEGGENDA BIANCONERA.
Non e’ diritto nostro, entrare nel merito della decisione… anche se ci spezza il cuore.. perche’ 10 anni di grande Amore non si dimenticano in un giorno e inevitabilmente lasciano nel cuore un segno indelebile.. uno strappo.. che fa male.. Pero’ credo che ci spetterebbe almeno, non dico il diritto, perche’ sarebbe eccessivo, ma la possibilita’, la gioia di poter salutare David nel modo piu’ consono come meriterebbe un grande amore.. durato 10 anni. Lei ha avuto la possibilita’ essendo il tifoso numero uno e il Presidente di poter dare il Suo personale saluto. Noi NO. In Nessun modo e questo non e’ giusto secondo noi. Un Amore cosi’ grande non puo’ finire tramite due righe sul sito istituzionale. Un Amore cosi’ grande non puo’ non essere salutato, da tutti quelli che gli hanno voluto bene.. da tutti quei tifosi che per anni hanno gioito insieme a lui e grazie a lui.. Io non credo che due persone che si sono Amate alla follia per 10 anni, sia giusto che si lascino con un saluto via Web.. Le chiedo cortesemente a nome dei tifosi che hanno amato David, come uno dei piu’ grandi della nostra storia.. di darci la possibilita’, di dare il nostro ultimo saluto a David.. e di poterlo ringraziare per questi 10 anni magnifici.. non solo perche’ e’ stato il miglior cannoniere.. straniero.. ma perche’ e’ stato uno dei piu’ Amati come Uomo ancor prima che calciatore. Ci sembra doveroso ed e’ giusto per i nostri cuori che in questo momento soffrono, perche’ sanno che hanno perso, una parte importante della storia della JUVE, avere la possibilita’ di salutarlo ancora una volta.. a modo nostro.. potendogli cantare per l’ultima volta.. il coro che per 10 anni abbiamo fatto in suo onore…QUANDO GIOCA SEGNA SEMPRE TREZEGUET.. Per un campione che ci ha seguito all’inferno e ci ha riportato in paradiso.. mi sembra il minimo. Le chiedo di fare in modo che alla prima occasione David (compatibilmente con i suoi impegni.. ) sia ospite al comunale durante una nostra partita.. per potergli attribuire, nell’intervallo della partita, sia da parte vostra.. e sia da parte nostra.. il giusto riconoscimento e affettuoso saluto come fu, l’anno scorso, per Pavel Nedved.. Lo chiedo a Lei che e’ cresciuto con questa JUVE.. e che e’ il primo probabilmente, che ha amato uno come David.. Lei che ha nel sangue il DNA della nostra Storia non puo’, non capire quanto per noi sia importante rendere il giusto omaggio a David. Noi vogliamo fargli sapere che non lo dimenticheremo Mai. Abbiamo bisogno di dimostrarlo perche’ noi non siamo una tifoseria ingrata. Tra i nostri principi c’e’ la Riconoscenza verso chi ha Onorato la nostra maglia e la nostra storia. E come ha avuto la possibilita’ di farlo Lei, vorremmo poter avere anche noi, la stessa possibilita’. Confidando sulla Sua sensibilita’ di Juventino nel cuore, sono sicura che vorra’ raccogliere la nostra richiesta. Non solo per NOI.. ma anche per David. Non e’ giusto che vada via.. in silenzio senza un saluto.. come fosse un ladro scoperto a rubare nella cassa dell’oratorio.
Distinti saluti.
Annamaria L.


Ciao David, ciao Campione.
Dopo 10 anni le nostre strade si dividono: Tu, attaccante con l’istinto del gol, e Noi, tifosi e ultras bianconeri, percorreremo sentieri diversi. Hanno detto che è finita una storia d’amore. Hanno detto. E allora Noi, “innamorati” della Tua classe e del Tuo stile, vogliamo dirti GRAZIE. E vogliamo farlo, ancora per una volta, in campo.. nel nostro stadio.. vogliamo poterlo fare di persona. Vogliamo dirti grazie per il primo gol realizzato alla Juve, per il 171° e per tutti quelli in mezzo. Ma non solo.. Grazie per tutte le reti che hai fatto gonfiare, per i portieri battuti, per le aree di rigore che hai presidiato, per gli scatti, l’istinto, la Tua voglia di gol. Grazie per aver superato Michel Platini e John Charles e per esserti guadagnato quel primo posto tra i cannonieri stranieri che hanno vestito la Maglia della Juve. Grazie per i gol all’Inter, al Real Madrid, nei derby e in tutte quelle partite che contavano tanto per Noi, grazie per esserci stato e per averle onorate con successo. Grazie per quel saluto che da parte Tua non è mai mancato, per aver sempre risposto ai Nostri Cori, per aver sentito la Nostra Passione quando tutti insieme abbiamo urlato al cielo “Quando gioca segna sempre Trezeguet”. Grazie per aver condiviso un anno di serie B, per non essere scappato come han fatto in tanti ma per aver deciso di lottare insieme a Noi per riportarci, anche grazie ai Tuoi 15 gol, nella serie che ci spetta. Grazie per non averci tradito nel momento più delicato. Un Campione si vede soprattutto quando le scelte vengono dettate dal cuore, e non dalla carriera. Grazie per un’immagine su tutte: maggio 2005, stadio di San Siro, gol di testa su cross di Del Piero in rovesciata che ci regala lo scudetto. Un’emozione unica. Anzi, anche un’altra immagine: 5 maggio 2002, Udine, un Tuo gol dopo un minuto e mezzo di quella che sarebbe stata una giornata indimenticabile. E per tutte le altre immagini che ci hanno reso orgogliosi di essere bianconeri. Grazie, David, grazie per il Tuo entusiasmo, per la Tua voglia di giocare, grazie perchè non hai un’esultanza rituale, tipica, perchè Tu, dopo un gol, semplicemente ridi. E Noi abbiamo sempre riso -tanto- insieme a Te.

Non ti dimenticheremo, David, sarai sempre lì, tra quella manciata di nomi, volti, cuori che hanno reso la Juventus non una semplice squadra, ma una leggenda del calcio. Ora ti aspetta una nuova avventura, ma vogliamo che il nostro GRAZIE sia con Te ogni giorno. Per questo, desideriamo donarti una targa e le Nostre sciarpe, simbolo del Nostro tifo, che ti possano ricordare sempre il coro che abbiamo cantato per Te in questi 10 anni. E che ha cantato anche Tua Mamma, che vorremmo rivedere con te, ancora per una volta, pronta a festeggiarti come ha fatto, per 10 anni in casa e in trasferta, come il migliore degli ultras…sempre li’ a tua difesa.. a tuo sostegno.. come noi.. e con noi..
Ti aspettiamo. Anzi Vi aspettiamo e presto. Cosi’ da poterti dire tutto questo di persona a nostro modo.. Noi che ti abbiamo sempre seguito in tutti gli stadi d’Italia, d’Europa.. e anche del mondo.. Noi che c’eravamo.. dovunque tu giocavi con la nostra maglia.. Anche per quelli che non potevano esserci.
Merci David!

Orgogliogobbo
Curva Nord Juve
Bravi Ragazzi Juve Curva Sud

 
 
 

Cassano: "Del Neri uomo vero, occhio alla sua Juve"

Post n°2421 pubblicato il 06 Settembre 2010 da nadir63l
 

 
© foto di Federico De Luca

L’Italia calcistica non ha potuto assistire in diretta al goal di Antonio Cassano, ma ha potuto ascoltare le parole pronunciate ieri pomeriggio dal fantasista barese nel corso della consueta conferenza stampa. Tra i tanti temi affrontati non poteva mancare un commento sul suo ruolo sul campo e pronostico sul campionato appena iniziato: “Sono una seconda punta. L’ho capito con Del Neri: ebbe il coraggio di mettermi fuori dalla Samp perchè non ero d’accordo. Ero furioso però, quando sono rientrato, da seconda punta ho segnato 6 gol in nove o dieci partite. Aveva ragione lui. Con me Del Neri si è comportato da uomo vero e attenti alla sua Juve. Il Milan è favorito per lo scudetto, visto chi ha comprato, ma la Juve non va snobbata come stanno facendo in troppi”. Parole d’elogio per il tecnico bianconero che può contare sulla stima del calciatore del momento: chissà se potrà riavere Cassano ai suoi ordini ma questa volta alla Juventus? Difficile ma non impossibile anche se oggi il Corriere dello Sport vede il fantasista all’Inter magari già da gennaio.

 
 
 

Gazzetta: 4 milioni per Chiellini

Post n°2420 pubblicato il 06 Settembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Dare i soldi a chi realmente se lo merita. Dovrebbe essere una regola aurea in qualsiasi settore, ma spesso nel calcio questo non succede spesso. Forse però in casa Juventus finalmente questa semplice ed elementare legge verrà applicata nei confronti di uno dei nuovi leader bianconeri: secondo la Gazzetta dello Sport  Giorgio Chiellini è pronto al rinnovo. Per lui un quinquennale da quattro milioni a stagione: l’ingaggio da big che Giorgio reclamava e che Agnelli e Marotta sono disposti a concedergli.

 
 
 

Felipe Melo nuovo padrone del centrocampo

Post n°2419 pubblicato il 06 Settembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Filippo Gabutti

Nè Aquilani, nè Marchisio, nè tantomeno Sissoko: il nuovo padrone del centrocampo della Juventus sarà Felipe Melo. Il brasiliano, dopo la scorsa disastrosa stagione, pare aver convinto a pieno il tecnico bianconero Delneri che, a sua volta, ha messo in chiaro le cose: il ruolo centrale della mediana della Vecchia signora sarà affidato all'ex giocatore della Fiorentina. Fin qui il giocatore verdeoro ha convinto l'ex tecnico della Sampdoria che, assieme a Marotta, ha in mente l'idea di rivitalizzare Felipe Melo così come fatto con Cassano nel momento del suo passaggio dal Real Madrid ai blucerchiati. A luglio, il tecnico di Aquileia ed il mediano brasiliano si sono parlati mettendo di fatto le cose in chiaro: fiducia incondizionata dell'allenatore a patto che il brasiliano diventi il faro che guidi i compagni in quanto a determinazione, costanza ed equilibrio. Fin qui Felipe Melo è stato pressochè perfetto, motivo per il quale i compagni del brasiliano pare siano pronti ad appoggiare il piano di Delneri lasciando al giocatore verdeoro un ruolo di primo piano nella Juve 2010-11

 
 
 

BRIO: "La Juve è migliorata. Bonucci può far bene, Martinez può far la differenza"

Post n°2418 pubblicato il 06 Settembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L'ex difensore della Vecchia Signora, Sergio Brio, intervenuto telefonicamente nel corso dell'edizione di Studio News, su Juventus Channel, ha parlato della rinnovata squadra bianconera e della prossima sfida di campionato che vedrà gli uomini di Delneri impegnati contro la Sampdoria all'Olimpico di Torino. TuttoJuve.com ha trascritto integralmente le sue dichiarazioni:

LA NUOVA JUVE - "E' una squadra sicuramente migliorata rispetto alla scorsa stagione, anche se la prima gara non è andata bene. A Bari la Juve non ha espresso il miglior gioco, ma io sono molto fiducioso perchè Delneri è un allenatore esperto, vuole far bene, sa di essere in una grande società e sa che in una grande società bisogna solamente vincere. Questa squadra dovrà far meglio dell'anno scorso".

"BONUCCI PUO' FAR BENE" - "Chiellini ovviamente non ha bisogno di presentazioni. Bonucci è al primo anno, però potrà far bene; deve maturare e dovrà capire che alla Juventus lo attende un altro campionato rispetto a Bari, c'è la necessità di vincere a tutti i costi, non contano le altre cose, quindi dovrà fare un po' d'esperienza, un po' di praticantato".

"MARTINEZ MOLTO BUONO, PUO' FAR LA DIFFERENZA" - "Poi faccio il tifo per Martinez, l'ho visto a Catania e mi ha impressionato. Anche se in questa prima parte di stagione non sta rendendo al massimo, è un giocatore molto buono. Nella scorsa stagione l'ho visto sulla fascia, in posizione centrale, contro il Bari, contro l'Inter e mi ha colpito. Questo è un giocatore che se viene messo nel ruolo giusto può fare la differenza sicuramente".

JUVE-SAMP - "Contro la Samp la Juventus dovrà cercare di riscattare la sconfitta di Bari; un ulteriore passo falso contro i blucerchiati vorrebbe dire alimentare ancora polemiche e non lavorare bene. Delneri sa perfettamente che è obbligato a vincere questa partita per non incrementare le critiche. Credo tuttavia che questa squadra sia in grado di superare la Sampdoria con un po' di astuzia, con un po' di calma e serenità, anche se non sarà facile, perchè sappiamo perfettamente che la Sampdoria ha una squadra all'altezza; abbiamo visto come è stata eliminata dai Preliminari di Champions League, immeritatamente. Non sarà sicuramente una partita semplice".

 
 
 

TOTO-ATTACCO, RIPARTE IL TORMENTONE

Post n°2417 pubblicato il 06 Settembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Filippo Gabutti

Il calciomercato ufficiale si è chiuso da meno di una settimana, ma come si sa, quello non ufficiale non si ferma mai. Tutti i tifosi bianconeri aspettavano una punta da venti gol per Settembre. Purtroppo nessuno è arrivato, quindi potrebbe arrivare qualcuno a Gennaio e ci sono già almeno tre possibili indiziati.
Due nomi erano già circolati nella sessione estiva. Uno in modo più o meno evidente, l'altro meno. Stiamo parlando di Benzema e Lukaku.
Il primo avrà da qui a gennaio, la possibilità di dimostrare il proprio valore a Mourinho. Il francese ha davanti gente come Cristiano Ronaldo e Higuain, oltre ai trequartisti Ozil e Kakà. Difficile, a meno di clamorosi colpi di scena che possa trovare posto con continuità. Se non trovasse lo spazio richiesto, potrebbe partire e la Juventus ritrovare un francese dopo David Trezeguet.
Il secondo nome caldo è Lukaku, nuova stella del calcio belga. Venerdi sera un osservatore bianconero ne ha seguito le mosse a Bruxeless per il match tra Belgio e Germania. Lukaku è molto giovane ma ha già una quotazione elevata,punta di 17 anni titolare dell'Anderlecht, già a segno nei preliminari di Champions, nella scorsa stagione ha segnato 15 reti in campionato. Sulle sue traccie i migliori club Europei che in lui rivedono le grandi punta belghe del passato, dai Coulemans ai De Gryse, per passare al più recente Oliveira.
Infine nome degli ultimi giorni di mercato e forse quello con meno "appeal", Mladen Petric, 29enne attaccante dell’Amburgo, su di lui la concorrenza dello Stoccarda. Il costo del cartellino si aggira intorno agli 8 milioni di euro, un costo forse eccessivo per un ventinovenne. In ogni caso una buona punta anche se i primi due sia per età che per valore ci sembrano superiori.
Se gli attaccanti attuali non dovessero superare il test di prolificità, serverebbe una nuova punta, da qui a Gennaio, tempo per riflettere ce ne sarà, eventualmente per il prossimo giugno c'è sempre da coltivare l'utopia Dzeko.

 
 
 

Criscitiello:Juve e Fiorentina, regine delle deluse. Borriello-Roma, ecco com'è veramente andata"

Post n°2416 pubblicato il 06 Settembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Image Photo Agency

Hanno sperato fino all'ultimo di piazzare il colpo, Juventus e Fiorentina, poi si sono ritrovate con Rinaudo, a Torino, e Cerci a Firenze. Hanno aspettato con pazienza ma alla fine ce l'hanno fatta: Milan e Roma, ad allestire un attacco stellare, per ridurre il gap dall'Inter sorniona e silenziosa. Oggi a mercato chiuso escono i primi retroscena ed emergono i rimpianti, per quel che poteva essere ma evidentemente non è stato. Le porte a vetri dell'Ata Executive, di Milano, si sono chiuse alle 19.00 in punto di un lunedì afoso.
La trattativa dell'anno è stata del Milan: Ibrahimovic è l'attaccante che ti cambia tre reparti in un colpo solo. Robinho è la ciliegina ma evidentemente esclude Ronaldinho. Chi sogna un tridente Pato, Robinho e Ronaldinho, alle spalle di Ibra, farebbe bene a riaddormentarsi: vederli tutti insieme sarebbe impossibile per un equilibrio tattico, indispensabile per il gioco di Allegri. Abbandonare il centrocampo sulle spalle di Pirlo (che solitamente non è mai stato un gran corridore) e Boateng, sarebbe l'errore del secolo. Robinho è la contromossa ad eventuali capricci invernali di Ronaldinho. Non tralasciamo due aspetti. A gennaio il Brasilerao deve piazzare i colpi più importanti e il contratto dell'ex asso del Barcellona difficilmente sarà rinnovato alle cifre pretese da De Assis.
Nel frattempo a Roma, Marco Borriello, ha già conquistato tutti. Il bomber che mancava a questa società, partita con mille difficoltà e accontentatasi degli unici due colpi a parametro zero, Simplicio e Adriano. Poi Burdisso e, dulcis in fundo, Borriello hanno cambiato volto alla squadra di Ranieri. E' come se ti presenti ad un matrimonio, in chiesa, con jeans e scarpe da tennis e poi, all'improvviso, vai al ristorante con abito scuro e mocassini. La differenza la noti! Ci sono diverse tappe dell'affare Borriello che ci siamo persi, nel bailamme delle ultime ore di mercato. Adriano Galliani aveva fatto l'operazione con l'amico Beppe Marotta, l'ingaggio del calciatore per la Juventus era un problema risolvibile: ballavano circa 450 mila euro. Ad abbattere la concorrenza della Juve è stata la Roma che sul tavolo ha calato l'asso Berlusconi. Una telefonata tra il Premier e Geronzi (Unicredit) ha cambiato tutto. La Banca di Piazza Cordusio non può permettersi una falsa partenza in questo avvio di stagione, perché la cessione è imminente e il prezzo calerebbe vistosamente, in caso di flop della squadra. Prima la Supercoppa italiana, poi il pareggio all'esordio con il Cesena, hanno fatto riflettere Unicredit. La cessione del club è prevista entro la fine di ottobre, metà novembre. Il principale candidato, piaccia o no, resta Giampaolo Angelucci, unico ad aver offerto la bellezza di 125 milioni di euro per il 51% del club. Geronzi e Profumo chiedono 160 milioni ma a metà strada ci sarà l'intesa. Tornando a Borriello, non è un caso che il ragazzo aveva espressamente detto di non voler essere ceduto in prestito ma poi all'improvviso ha cambiato idea. Berlusconi, su raccomandazione di Unicredit, ha dato il via libera ad un pagamento nei prossimi tre anni, per un totale di 10 milioni di euro, che andrebbero a gravitare sulla prossima proprietà. 3,4 mln nel 2011, 3,3 mln nel 2012 e altri 3,3 mln nel 2013. Cosa c'entra in tutto ciò la famiglia Sensi? Poco o nulla se non per i buoni rapporti che, da tempo, vanta con il Milan. Il regalo arriva da Milano e oggi non bisogna ringraziare né Unicredit né Sensi per l'arrivo di Borriello in giallorosso. Il messaggino di De Rossi "Annamo a vince"? Pura coreografia. Affari di questo tipo non vanno in porto per sms tra amici e compagni di squadra.
La Juventus, dopo aver perso Borriello, è rimasta senza attaccante. Pazzini era irraggiungibile, anche perché con 20 milioni di euro Marotta sarebbe andato fuori budget, non previsto dal CDA bianconero. E' arrivato Rinaudo ma si parlava di Demichelis. Delusa come, o forse più, della Juventus è la Fiorentina. Mercato da 0-0 per "Re Pantaleo" che perde Jovetic e lo sostituisce con Cerci, riserva delle riserve alla Roma. Ingaggia Boruc ma in quel ruolo era già coperto con Frey e si limita al colpo D'Agostino che porta subito gli effetti sperati.
E' stato un mercato strano, come dice Corvino, vediamo adesso se il campionato sarà il reale specchio di tutte le trattative d'estate

 
 
 

     

 

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