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Messaggi del 08/09/2010

A Napoli tiene banco ancora la vicenda Quagliarella..

Post n°2452 pubblicato il 08 Settembre 2010 da nadir63l
 

 
© foto di ALBERTO LINGRIA

Tiene ancora banco a Napoli la vicenda Quagliarella. I tifosi partenopei non comprendendo, a fondo, il trasferimento dalla Società partenopea alla Juve dell’attaccante della Nazionale, non riescono, ancora oggi a dimenticare, un “tradimento” così definito da parte della tifoseria napoletana, di un calciatore che, a più riprese, aveva manifestato amore verso la sua città ed i colori azzurri. Le spiegazioni fornite da De Laurentiis e Mazzarri vengono giudicate poco esaustive per comprendere una simile decisione di Fabio e/o della Società partenopea.

Anche alcuni ex calciatori del Napoli hanno espresso pareri contrastanti nel definire la vicenda. E’ il caso di Bruno Giordano e Gianni Improta che, in momenti diversi ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, hanno reso pubblico il loro pensiero. Giordano, ha trattato l’argomento portando a riferimento il suo passato nel Napoli allorquando rifiutò la Juve per poter giocare accanto a Diego Armando Maradona. “Il mio periodo a Napoli? Beh, sono stati anni incredibili, non ci ho pensato su due volte prima di accettare Napoli e quindi rifiutare la Juventus – afferma l’ex attaccante del Napoli - La città partenopea ti dà emozioni indescrivibili, è una piazza simile a quella di Roma. Poi all'epoca c'era il grande Italo Allodi che fece vivere emozioni di assoluto valore al popolo partenopeo.”
Chiaro che i tempi erano diversi e, giustamente, ad un grande d.g. del passato corrispondente al nome Italo Allodi non si poteva dire di no. Inoltre, giocare in una squadra con al fianco Maradona, era un’occasione da non perdere.


A cercare di stemperare il clima ostile nei confronti di Quagliarella, invece, ci pensa Gianni Improta che attribuisce la responsabilità del trasferimento al presidente De Laurentiis ed al tecnico Mazzarri: “Tutte le fandonie su Quagliarella che voleva andare via, ma lasciamole stare! Quagliarella è stato costretto ad andare via, questa è la sacrosanta verità  -. riferisce Improta- Io ho le mie fonti molto serie. Quagliarella è stato venduto già a luglio perchè Mazzarri e De Laurentiis non lo volevano. Del resto si vedeva che non rideva più e non ha parlato più. L' ho voluto puntualizzare perchè a me dispiaceva la storia del traditore, lui non è voluto andare via da Napoli e da un punto di vista tecnico, non mi sarei mai privato di Quagliarella”.
Di fatto, qualsiasi sia il motivo per cui l’attaccante ha lasciato Napoli, era auspicabile che, un ulteriore vicenda poco chiara in sede di mercato, non si abbattesse su una tifoseria appassionata e sensibile come quella napoletana e sulla Juventus che, di riflesso, è stata coinvolta in questa criticata operazione di calciomercato.

Alcuni si domandano: “Se la Juventus non provvederà, al termine del campionato, al riscatto del calciatore, cosa accadrà?” A questa domanda è difficile dare una risposta in quanto, prima bisognerà verificare l’apporto che  Fabio offrirà alla causa bianconera  nel corso del torneo e poi attendere la decisione dei dirigenti di Corso Galileo Ferraris. E’ auspicabile, in futuro, quantomeno, che simili decisioni riguardanti un “idolo” di una tifoseria vengano accompagnate con maggior trasparenza da parte dei club disposti a privarsi del giocatore.

 
 
 

L'invivibile Firenze se hai la "colpa" di esser bianconero..

Post n°2451 pubblicato il 08 Settembre 2010 da nadir63l
 

Dall'uragano di fischi a Quagliarella a macabre manifestazioni di parte del pubblico viola nella storia.
© foto di Federico De Luca

Che Fabio Quagliarella non abbia un gran rapporto con il pubblico di Firenze lo si capì già in un pomeriggio d'autunno di tre anni fa, durante un Fiorentina-Udinese terminato 2-1 per i friulani. Subissato di fischi per via di un breve e difficile esperienza in C2 ai tempi della Florentia Viola, conclusa con un divorzio non proprio idilliaco, l'attaccante stabiese segnò e reagì alle contestazioni esultando vivacemente sotto la Fiesole. Memoria d'elefante, tant'è che neppure se il "Quaglia" veste d'azzurro e segna per la tua nazionale la può passar liscia e giù fischi, anzi di più dato che ora è pure un "gobbo", colpa estrema se passi nel capoluogo toscano. Una colpa talmente grave che tutto passa in secondo ordine ed ogni offesa o epiteto che scagli verso quei colori è giustificato dato che lo scudetto del 1982 doveva essere tuo e non hai ancora digerito, nonostante siano passati quasi trent'anni da quel fatto. Così succede che Aldo Agroppi si lasci andare dopo una vittoria sui bianconeri in un esultanza ai limiti dell'indecenza (6 aprile 1986) o che, molto peggio ancora, una parte del pubblico più corretto d'Italia (definizione che spesso eccheggia per il Franchi) si vada sul macabro. Da venticinque anni ormai c'è qualche buontempone che fa partire il coretto "da 1 a 39", c'è chi esibisce magliette rosse con un -39 (facilmente trovabile su internet un tifoso in Fiesole durante una gara di Champions), c'è chi canta "Amo Liverpool" e c'è chi ha la "fantastica idea" di un gemellaggio a doppio fine coi Reds, fatto rilevato lo scorso dicembre dal "Daily Telegraph" con rifiuto dei tifosi inglesi a tale proposta. Ma non solo Heysel purtroppo, anche i poveri Gaetano Scirea e Andrea Fortunato da queste parti sono stati vigliaccamente ingiuriati (irripetibile quanto di estrema gravità uno striscione del gennaio 1990 apparso al Franchi durante un Fiorentina-Juventus) fino ai volgari cori sulla famiglia Agnelli. Da un fatto fastidioso fino alla vera e propria inciviltà, ma se sei "gobbo" a Firenze devi subire, nessuno ne parla ne tantomeno la Figc interviene (vedi fatti dello scorso 6 marzo prima di Fiorentina-Juventus ma d'altro canto non erano cori su Balotelli quindi il resto è permesso). Per chiudere sia ben chiaro, si parla di una ristretta frangia del tifo non della totalità del pubblico fiorentino che dovrebbe isolare questi elementi che fanno solo fare brutta figura a una città e ad una tifoseria intera.

 
 
 

Incontro Hoeness-Marotta: scambio Sissoko-Dzeko in vista...

Post n°2450 pubblicato il 08 Settembre 2010 da nadir63l
 

E' la clamorosa indiscrezione lanciata da Sportmediaset: il maliano potrebbe trasferirsi al Wolfsburg, già nel mercato di riparazione invernale, come secondo acconto per arrivare alla punta bosniaca

Qualcuno si prenda la briga di portare almeno un caffè a Giuseppe Marotta, perchè il mercato della Juve non si ferma mai. Anche se il tempo degli acquisti è scaduto, in corso Galileo Ferraris si continuano ancora a studiare strategie per rinforzare la squadra sia nel mercato di Gennaio che in quello estivo di Giugno 2011. Il tassello che manca è noto a tutti: il bomber in attacco, una punta che dia sicurezza là davanti e che trasformi in gol ogni azione bianconera. Il nome che corrisponde a questo identikit è quello di Edin Dzeko, un discorso che torna a riaprirsi, o meglio, a spalancarsi.

Mohamed Sissoko, a Gennaio potrebbe fare compagnia al suo ex compagno di squadra Diego Ribas da Cunha e fare le valigie verso Wolfsburg. Dieter Hoeness e Beppe Marotta, come rivela Sportmediaset.it, avrebbero avuto modo di parlare del passaggio del maliano nel club della Volkswagen durante una cena organizzata dai due dg. I tedeschi offrono 9 milioni, la Juve ne chiede almeno 12.

Un gap non incolmabile, anzi: la Juventus ha ceduto al Wolfsburg prima Diego e poi Sissoko, due "acconti" per arrivare a Dzeko, obiettivo sfumato per l'attacco ma non svanito del tutto. Il bosniaco ha rifiutato non solo il Manchester City, ma anche la possibilità di trasferirsi al Bayern Monaco il prossimo anno, pur di approdare a Torino. Hoeness sembra finalmente deciso a soddisfare la richiesta dell'attaccante che nelle ultime due stagioni, praticamente da solo, ha fatto vincere un campionato e ha fatto raggiungere un buon piazzamento in Bundesliga al Wolfsburg. Dzeko potrebbe arrivare alla corte di Luigi Delneri già a Gennaio in cambio di Sissoko e una cospicua somma di denaro in favore dei teutonici. In alternativa il bosniaco potrebbe arrivare a Giugno.

"Il mercato non è mai chiuso...." aveva detto ieri proprio Marotta, in occasione della presentazione dei neo acquisti Armand Traorè e Leandro Rinaudo.

 
 
 

Maddaloni: "La nuova Juve? Giusto cambiare, ma avrei tenuto Diego. Con Ciro eravamo secondi, poi..."

Post n°2449 pubblicato il 08 Settembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L'ex allenatore in seconda della Juventus, Massimiliano Maddaloni, è tornato a parlare dopo un lungo silenzio intervenendo in diretta nel corso del programma Stile Juventus, sulle frequenze di Nuova Spazio Radio di Roma. Ai microfoni del conduttore Nicola De Bonis, ha parlato della sua sfortunata parentesi sulla panchina della prima squadra bianconera accanto a Ciro Ferrara e ha espresso le sue sensazioni sulla nuova Juve allestita da Beppe Marotta. Ecco le sue dichiarazioni:

LA NUOVA JUVE - “Penso che quest’anno sia stato giusto cambiare e dare un volto nuovo. Il ciclo di qualche campione era terminato".

L'ADDIO ALLA SIGNORA - "Dispiace a livello personale, dopo aver dato tanto al settore giovanile e aver accettato la proposta juventina di entrare nello staff di Ciro Ferrara, essere stato allontanato da quell’ambiente ma sono fiducioso per il futuro".

I MOTIVI DEL FALLIMENTO - "La scorsa stagione abbiamo girato al 2° posto il girone d’andata, c’era troppa fiducia, anche a seguito di un gran precampionato. Poi le prime sconfitte hanno creato quel malumore che non siamo riusciti ad arginare. Secondo me l’aspettativa esterna forse ha rotto piu’ gli equilibri di quanto lo possano aver fatto problemi interni allo spogliatoio. Avevamo avuto sì un mercato importante ma ci voleva tempo sopratutto perchè era la prima volta da 10 anni a questa parte che la Juve giocava con quel modulo, con il trequartista puro. E' un po’ come capita ora a Delneri, ma per lui si è detto più volte che ci vorrà tempo per amalgamare la squadra".

"DIEGO? LO AVREI TENUTO" - "Diego? a 24 anni era un capitale importante per la Juve, io lo avrei tenuto, poi però bisogna fare valutazioni di tipo tecnico e per il 4-4-2 cederlo è stata la scelta giusta. Lui ha bisogno di due punte che corrano. Quando arrivammo con Ferrara sia Diego che Cannavaro erano già stati presi. Come staff tecnico negli acquisti abbiamo inciso poco".

MELO - "Melo? Ha pagato anche lui un'annata un po’ particolare. Lui nel momento in cui sente fiducia può dare tanto. E’ un caratteriale, ci mette sempre amore e si vede quando incita il pubblico. Quando invece non sente passione intorno a lui si innervosisce e puo’ cadere in provocazioni”.

 
 
 

Lo “stile” dei furbi!

Post n°2448 pubblicato il 08 Settembre 2010 da nadir63l
 

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Immagine IPB


C’è un aspetto di questo calcio che ancora continua a nutrirsi di antijuvenità ed quello composto dallo stuolo di presidenti che cercano di giustificare un momento non positivo o una scelta non condivisa dalla tifoseria, sparando sulla Juventus.

Fa un po’ tristezza è vero, ma è sempre un ottimo escamotage per accaparrarsi qualche simpatia in più e un viatico per distogliere l’attenzione da una situazione difficilmente giustificabile.

Nei giorni scorsi è toccato a Della Valle che, approfittando del debutto in una gara ufficiale di Prandelli a Firenze, ha tenuto a rilasciare alla stampa queste dichiarazioni: «La Fiorentina è orgogliosa per aver concesso a Prandelli di allenare la Nazionale, puntando i piedi a suo tempo gli ho impedito di andare nel posto sbagliato e commettere un errore che i fiorentini non avrebbero capito».
Siamo pienamente consapevoli della rivalità che da sempre ci contrappone ai viola, e siamo altrettanto consapevoli che un’uscita di questo genere è stata fatta consapevolmente per risultare “simpatico” alla tifoseria.

Ha fatto rumore il trasferimento di Quagliarella alla Juventus con i tifosi napoletani che hanno contestato energicamente la scelta della società di cedere, ad una rivale storica, il proprio beniamino. Anche De Laurentis non trova niente di meglio da dire per giustificarsi, se non lanciando una battuta dopo la prima di campionato: «La cessione di Quagliarella ha fatto piangere i nostri tifosi? Beh, forse avranno pianto di più quelli della Juventus alla fine della partita con il Bari».
Non so se questa uscita sia stata felice o meno, resta il fatto che per valutare quello che Quagliarella potrà dare alla Juventus non può certo essere sufficiente l’esito di una gara.

C’è poi il coraggioso Ranieri che, all’indomani della chiusura del calciomercato, dichiara: «Sono molto soddisfatto per l'arrivo di Borriello. E' importante vedere che dopo Burdisso anche lui abbia preferito Roma ad altre destinazioni. Vuol dire che si sta creando uno 'Stile Roma' e ringrazio Rosella Sensi per aver portato un altro forte giocatore nella Capitale».
Ci vuole veramente coraggio a parlare in questi termini, sia perché l’arrivo di Borriello alla Roma è stato concretizzato dopo che la Juventus non ha accettato le condizioni imposte dal giocatore (nonostante la stampa continui a giocare sul rifiuto, la situazione è tutt’altra), sia perché la Roma è in stato fallimentare e nell’ultimo anno non ha centrato nessuna delle ghiotte occasioni pur conquistate dalla squadra (finale di coppa italia, coppa delle coppe e campionato), con un Ranieri che non riesce a portare a casa nessun trofeo.

Ho scritto queste righe perché una parte dei tifosi juventini, dopo tanti anni, riescono a riconoscere l’opportunismo dell’essere antijuventini e l’opportunità data dalla strumentalizzazione di questo sentimento, ma c’è uno stuolo di appassionati e simpatizzanti che ancora non lo distingue finendo per alimentare lo stesso meccanismo.

Questo non è stile, ma caduta di stile!

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1029

 
 
 

Delneri ritrova i cinque Nazionali. Marchisio e Traorè in gruppo...

Post n°2447 pubblicato il 08 Settembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

A quattro giorni dalla difficile sfida casalinga contro la Sampdoria, il gruppo bianconero si è ricompattato. Oggi pomeriggio mister Delneri ha nuovamente avuto a disposizione i cinque reduci dalle Nazionali: Bonucci, Chiellini, Pepe, Quagliarella e Krasic sono tornati a Vinovo anche se non hanno lavorato con i compagni, ma svolto una seduta personalizzata. Per il resto, buone indicazioni per il tecnico. Marchisio e Traoré hanno sostenuto l’intero programma con i compagni, prendendo parte anche alla partitella a campo ridotto. Lavoro a parte per Amauri che continua nella fase di riatletizzazione.

 
 
 

Trezeguet: "Sarò sempre tifoso bianconero. Rivedo la magia"

Post n°2446 pubblicato il 08 Settembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Filippo Gabutti

Quando si è ancora innamorati si può perdonare anche un bacio. Tanti tifosi bianconeri avevano osservato con stupore le immagini della presentazione di David Trezeguet: non bastava lo strano effetto di vederlo indossare una maglia che non sia quella della Juventus, ci voleva anche il bacio allo stemma dell’Hercules. David però ha scritto la storia della società torinese ed è ancora legatissimo a questi colori: lo si capisce dall’intervista rilasciata oggi alla Gazzetta. Mentre tanti ex si sono lasciati scappare parole di disprezzo e forte critica nei confronti della società di Marotta, David si è detto sempre innamorato pazzo della Juventus: “Cara Juve ti amo, e aspetto il prossimo scudetto. Ci vorrà tempo per ritornare a essere la squadra di riferimento, ma sarebbe già bellissimo vincere l’Europa League e rientrare in Champions. In questa Juve rivedo quella magia che ci ha permesso di trionfare. Non dimentico i titoli tolti: è stata una clamorosa ingiustizia. L’unico trucco era che eravamo i più forti”.
Ecco un significativo stralcio dell'intervista:
"Dieci anni nella Juve, è stata una grande storia d'amore - spiega il bomber di Rouen -. Io David Trezeguet resterò per sempre tifoso della Juve. Anzi, il giorno in cui la squadra bianconera vincerà lo scudetto andrò a Torino e chiederò alla famiglia Agnelli di inventare una maglia con la terza stella. E sarò il primo ad indossarla. I due titoli che ci hanno tolto sono stati una clamorosa ingiustizia. Lo penso io, lo pensa chi ama la Juve, ma ne sono convinti anche i giocatori dell'Inter con i quali ho parlato", le parole che arrivano dal cuore di David Trezeguet.
Il bomber franco-argentino si sofferma quindi sulla nuova Juventus: "L'ultima Juve riparte quasi da zero. Una scelta coraggiosa - prosegue David -. Però bisogna avere il coraggio di dire alla gente bianconera che ci vorrà un po' di tempo per tornare a essere la squadra da battere. Da amico della Juve penso che sarebbe bellissimo riconquistare la Champions e centrare l'Europa League. Sarebbe una stagione da dieci. Lo scudetto è pane per Inter e Milan".
Quindi un pensiero per il neo presidente bianconero: "E' bello vedere Andrea Agnelli presidente. Io sono cresciuto nel mito dell'Avvocato. Quando veniva al campo eravamo tutti imbambolati. Come se lui avesse vinto 10 mondiali, 10 Champions, 10 scudetti. Andrea Agnelli dovrà ricreare la stessa magia con i più giovani".
Trezegol parla infine della sua vittoria più bella: "La mia più bella vittoria nei miei dieci anni in bianconero è stata la promozione dalla B alla A. Una fantastica esperienza di vita. I tifosi ci consideravano degli eroi perché avevamo scelto di restare. Si sentiva stima, amore. E intorno a noi abbiamo visto crescere dei ragazzini che oggi sono dei grandi giocatori. Penso a Chiellini, a Marchisio. Se qualcuno credeva di ammazzare la Juve scaraventandola in Serie B allora ha proprio sbagliato tutto. Quell'esperienza ha reso ancora più grande il mondo Juve". Nell’attesa di ritornare i più forti, i tifosi bianconeri possono essere solamente fieri di aver gioito per i gol di Trezeguet

 
 
 

Juve, oggi pomeriggio la ripresa. Iaquinta e Aquilani in gruppo, Traorè a parte

Post n°2445 pubblicato il 08 Settembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Federico De Luca

Oggi pomeriggio la Juventus ha ripreso la preparazione a Vinovo, dopo i due giorni di riposo concessi da mister Delneri. All'appello mancavano ancora i Nazionali, che si aggregheranno al gruppo domani. I bianconeri hanno iniziato a preparare la sfida casalinga di domenica prossima contro la Sampdoria. Lavoro soprattutto atletico per i bianconeri. Vincenzo Iaquinta ha svolto tutta la seduta con i compagni e, dopo il test di sabato contro il Fontanabuona, ha confermato di essere completamente recuperato. Regolarmente con il gruppo anche Aquilani e Rinaudo. L’altro neo acquisto, Traoré, ha invece seguito un programma personalizzato, condito da esercizi di tecnica con il pallone.

 
 
 

Per gennaio si complica l'affare Elia

Post n°2444 pubblicato il 08 Settembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Tra i vari giocatori che la Juventus sta seguendo per il mercato di gennaio non può mancare Eljero Elia, ala dell'Amburgo, già entrato nelle mire della società bianconera come prima alternativa a Milos Krasic. Adesso però l'affare per il centrocampista del club teutonico si potrebbe complicare per l'inserimento nella trattativa del Liverpool. Il club di Roy Hodgson, infatti, sta cercando un sostituto del partente Babel ed uno dei possibili candidati è proprio Elia. Il club inglese, secondo indiscrezioni d'Oltremanica, potrebbe offrire i 18 milioni di euro necessari per acquistare il centrocampista, sfruttando gli introiti arrivati dalla cessione di Mascherano al Liverpool.

 
 
 

CHIELLINI: "Era importante partire bene. Non sono un leader? Lo sono abbastanza. Chi è in campo sa"

Post n°2443 pubblicato il 08 Settembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Giorgio Chiellini, naturalmente, esprime un giudizio positivo sulla prova della sua Nazionale contro le Isole Far Oer. Il difensore della Juventus risponde anche a chi mette in dubbio il suo ruolo di leader nella squadra che sta plasmando Cesare Prandelli. Ecco l'intervista che il gladiatore bianconero ha rilasciato al termine della gara ai microfoni della Rai:

Chiellini, hai pagato il biglietto o era tutto gratis stasera? Non c'è stato tanto lavoro per voi difensori...
"Una volta ogni tanto sta bene anche a noi di non faticare molto. Era importante partire bene per poi non crearsi problemi ed è stato così. Dopo la prima mezz'ora abbiamo un po' rallentato, però è stato comunque anche merito nostro che ci siamo facilitati la vita da soli".

Raccontaci l'incontro di oggi con Roberto Baggio. E' venuto a Coverciano. Quale è stato l'episodio più simpatico?
"Ma guarda, devo essere sincero, non l'ho neanche visto io (ride, ndr). Sono sincero, qualcuno l'ha visto, ma io no. Mi avrebbe fatto anche piacere perchè comunque è un simbolo del calcio italiano. Prossimamente se ci viene a trovare speriamo di vederlo personalmente".

Leader del centrocampo è Pirlo, dell'attacco ormai è Cassano...qualche maligno sostiene che tu dovresti comandare di più la difesa, dovresti essere tu il leader della difesa...
"Penso di esserlo abbastanza, credimi. Dal campo poi si vede, magari da fuori no. Chi è in campo sa".

L'altro giorno lo ha sottolineato anche Cassano: "I leader sono Chiellini e De Rossi".
"L'importante è creare un bel gruppo e migliorare di partita in partita. C'è un bel clima, voglia di aiutarsi a vicenda e questo è l'importante. Sono contento per Luca (Antonelli, ndr), per De Silvestri, che oggi hanno fatto l'esordio ed hanno fatto molto bene. Sicuramente cresceremo tutti insieme".

 
 
 

Marotta tuona: giù le mani dalla Juve

Post n°2442 pubblicato il 08 Settembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Juv-Udinese, Juve-Doria: le definizioni affibiate alla Juve da molti critici non sono prioprio piaciute al direttore generale bianconero Beppe Marotta il quale, a margine della presentazione degli ultimi due acquisti Traorè e Rinaudo, ha voluto chiudere ogni discorso con una battuta: ho letto tante inesattezze in questi giorni, ma abbiamo realizzato tutti i nostri obiettivi.
La creatura si difende fino in fondo, Marotta è troppo esperto per cadere nelle trappole giornalistiche. Le critiche costruttive fanno crescere, il disfattismo porta a vedere sempre negativo. La Juve ha comprato tanto, forse troppo, ma al momento è impossibile sapere se questa squadra sia stata costruita con criterio o meno. Non c'è dubbio che sia stata allestita una rosa a misura di Delneri: tanti esterni, un difensore di belle speranze, Bonucci, un centrocampista di qualità, Aquilani, un vice Buffon all'altezza , Storari, e Quagliarella al posto di Diego, svenduto forse un po' troppo presto al Wolfsburg dopo un precampionato in cui, almeno a parole, si era puntato sul brasiliano come seconda punta. Ma tant'è, questa Juventus deve crescere e lavorare con pazienza, anche se i tifosi di pazienza, dopo lo scandalo calciopoli che ha distrutto quella che era una vera e proprio corazzata, non ne hanno più moltissima. Ma un rinnovamento totale come è stato fatto da Marotta porta gioco forza con sè dubbi, perplessità e incertezza. Marotta ha sottolineato l'aspetto economico delle varie operazioni: tanti prestiti con diritto di riscatto per avere una buona squadra a costi contenuti. La Juve deve dare di più rispetto al potenziale valore dell'organico per poter sopperire alla carenza di fuoriclasse rispetto a Inter, Milan e Roma. Delneri ci crede anche se il pragmatismo viene prima di ogni cosa: inutile illudere i tifosi, per quest'anno si punta alla zona Champions. Anche l'anno scorso pero' la sua Samp puntava all'Europa League e poi sappiamo come è andata a finire...

 
 
 

Aquilani: "Sono qui per restare"

Post n°2441 pubblicato il 08 Settembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Giacomo Morini

In edicola appare oggi su Tuttosport una lunga e interessante ad Alberto Aquilani, il centrocampista di qualità che tifosi ed esperti volevano per la Juventus: "L'impatto con Torino? Bello. Pure il clima mi piace, anche perché rispetto a Liverpool... Poi è una bellissima città, non me l'aspettavo così, mi sta sorprendendo in positivo. Quello con la Juve? Be’, non è stata una sorpresa. La città non la conoscevo, ma la Juve è la Juve, proprio come te la immagini da fuori, uno dei club più importanti del mondo. Come è andato il trasferimento? E' stata una cosa veloce, un blitz... Un giorno parlo con Hodgson e discutiamo della stagione al Liverpool e tre giorni dopo mi sono ritrovato a fare le visite a Torino. Il Liverpool puntava su di me e io, in fondo, sarei anche rimasto, perché alla fi¬ne della scorsa stagione avevo finalmente ingranato anche fisicamente, avevo giocato le ultime otto partite della stagione e anche i tifosi iniziavano ad affezionarsi, poi è arrivata quest'occasione e io non ci ho pensato un minuto: voglio dire, la Ju ventus... Il Liverpool mi voleva dare solo in prestito, Marotta ha insistito per avere il diritto di riscatto. Se mi immagino con la maglia della Juve anche tra qualche anno? Mi piacerebbe. Però tutto dipende da quest'anno, sono in prestito, vediamo... Me lo auguro, perché sono venuto qui con l'intenzione di farmi riscattare, ma sono sincero: io sto pensando a domenica e alla Samp, non a dove sarò fra tre anni. Del Neri? Me lo ricordavo ai tempi della Roma: ora è decisamente più sicuro di se stesso e assomiglia come carattere a Fabio Capello”.

 
 
 

     

 

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