LA NUOVA CASA BIANCONERA
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«Il vantaggio di dodici punti, che a fine campionato diventerà di quindici, non può essere frutto di null’altro che non il fatto che eravamo più forti. Una grande squadra che quella sera, il 12 febbraio 2006, di fatto si portò a casa il ventinovesimo scudetto. La medaglia ce l’ho ancora casa. E non la restituisco. »
Alessandro Del Piero
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Messaggi del 12/09/2010
Fonte: Juventus.com Dopo due giornate e 14 partite, anche la 4ª edizione di “Ale&Ricky Sempre nel Cuore” va in archivio. Lo fa con la vittoria finale della Fiorentina, ma soprattutto con un altro successo di pubblico. Tantissimi gli spettatori che hanno gremito la tribuna dello Juventus Center. Tra questi, alcuni volti noti quali Giuseppe Marotta, Andrea Agnelli, Jean-Claude Blanc e Amauri. All’amministratore delegato e all’attaccante, oltre a Giovanni Rossi e Gianluca Pessotto, l’onore di presiedere alla cerimonia di premiazione tenutasi al termine dell’ultima gara: la finale vinta dalla Fiorentina sul Cuneo. I viola succedono alla Juventus, trionfatrice nelle prime tre edizioni. Al terzo posto il Torino che ha battuto il Castelfiorentino. A un rappresentante di Juventus e Atalanta i riconoscimenti singoli. Entonio Elezaj, portiere della squadra di Claudio Gabetta, ha vinto il premio intitolato a Riccardo Neri. Andrea Pasini dell’Atalanta ha vinto il premio Alessio Ferramosca quale miglior giocatore del torneo. Ecco tutti i risultati dei due giorni di gara Sabato 11 settembre Ore 9.00 Castelfiorentino – Lascaris 1-1 Ore 15.00 Castelfiorentino – Cuneo 1-3 Domenica 12 settembre Ore 9.00 Castelfiorentino - Atletico Mirafiori 1-0 Ore 16.00 Finale per il 3° e 4° posto: Torino-Casterlfiorentino 3-0 |
Danni alla barca di Quagliarella ormeggiata nel porto di Marina di Stabia, a Castellammare. Secondo quanto riportato da Il Mattino, ignoti hanno sciolto le cime del Primatist G41 Aerotop di proprietà dell'attaccante juventino. La barca era stata anche al centro di un contenzioso con il Napoli, qualche tempo fa: Quagliarella avrebbe voluto presentare il suo yacht prima di partire per il ritiro della Nazionale, ma il club si oppose, perchè l'iniziativa non era stata concordata con la società, che controlla i diritti d'immagine dei propri calciatori. |
Le pagelle di Morrison: |
La Juventus gioca, finalmente, un bel calcio; corre, si batte, agisce e reagisce, fino a dare l'impressione di poter vincere; il colpo non riesce solo "grazie" alla disastrosa collaborazione Motta-Bonucci che aiutano, con le loro assenze dal gioco, la Sampdoria a confezionare i suoi tre gol. Con questo nulla togliamo ai blucerchiati, che si sono presentati a Torino in grande spolvero e con la voglia di portare a Genova qualcosa in più di un pareggio, per fortuna della Juventus senza riuscirci. Juventus che, dal canto suo, presenta un Del Piero non al massimo ma sempre elegante e pericoloso, un Quagliarella troppo egoista che ancora non sembra dare l'impressione di giocare per la squadra prediligendo troppo le iniziative personali a quella che potrebbe essere la ricerca di una finalizzazione vincente, un Pepe scatenato e in netta crescita, un Marchisio padrone del suo ruolo (nonostante a Bergomi non sia piaciuto...) e autore di un gol da urlo, un Melo ordinato ma che, purtroppo, combina la solita "melata" verso la fine del secondo tempo, prendendosi un giallo che poteva evitarsi (tacciamo sulla scivolata nel primo tempo, nella quale perde il pallone da ultimo uomo, e se Storari non fosse stato super...), un De Ceglie sempre attivo e decisamente "mordace". un Chiellini che carca, in affanno, di doprire i buchi lasciati dal reparto di cui sopra. |
Alessandro Del Piero ha analizzato la prova della sua squadra ai microfoni di Juventus Channel. Ecco quanto evidenziato da TuttoJuve.com: Alex, auguri per i tuoi 17 anni in bianconero. Purtroppo non possiamo festeggiare con una vittoria o con un tuo gol... A proposito di miglioramenti, come hai visto i nuovi acquisti? In particolare Krasic, che nel secondo tempo si è distinto... Vogliamo lanciare magari un saluto ai tifosi e magari rinnovare la pazienza... |
L'allenatore della Juventus, Luigi Delneri, commenta in questo modo lo spettacolare pareggio casalingo contro la Sampdoria: "La squadra ha dimostrato che le difficoltà di Bari sono state superate – ha dichiarato il tecnico a Sky - ora dobbiamo superare anche le amnesie difensive. La Sampdoria in fase offensiva ha giocatori molto interessanti, ma noi dobbiamo diventare più cattivi, dobbiamo accorciare meglio tra i reparti. Mi interessa che la squadra sia stata molto più concreta in tutte le due fasi di gioco, ma rispetto alla settimana scorsa ci siamo espressi meglio". Generalizzando il discorso all'intero campionato, Delneri parla delle ambizioni del club bianconero:"Non siamo da scudetto. Non ci poniamo limiti, ma dobbiamo crescere". |
Buona prova di entrambe le formazioni in questa seconda giornata, ma gli schemi difensivi vanno rivisti. Finisce 3-3, con una grandi prestazioni del serbo e del barese Il pubblico non si è di certo annoiato: Juventus-Sampdoria ha offerto spettacolo e parentesi di buon calcio, anche se è mancato il colpo di genio dei singoli, unico modo per sbloccare partite come queste. Una Juve carica e vogliosa affronta una Samp spavalda e spietata in attacco. Ottima prova di Milos Krasic che, dopo un primo tempo tra luci e ombre, nella ripresa fa sognare il popolo bianconero. Buona anche la prova di Simone Pepe, strepitoso Antonio Cassano per i doriani. Entrambe le formazioni sono state ciniche in attacco, ma troppo sbadate in difesa. Sia Luigi Delneri che Domenico Di Carlo dovranno rivedere gli schemi difensivi delle loro squadre. Primo tempo in cui se la Sampdoria avesse vinto 4-0 nessuno si sarebbe lamentato. La squadra di Di Carlo gioca in maniera sproporzionatamente offensiva, con Franco Semioli, Koman e Cassano dietro a Pozzi. La Juventus prova a cogliere di sorpresa i doriani in contropiede, ma la manovra di gioco è troppo lenta e macchinosa, prevedibile per gli uomini di Di Carlo. Il match si gioca sulle fasce, dove i bianconeri Krasic e Pepe appaiono spaesati e non ancora il meglio, in particolare il serbo che deve ancora adattarsi al ritmo di gioco italiano. Sia l'ex Udinese che l'ex CSKA si riscatteranno nel finale. Prima del gol di Pozzi al 36' (difesa completamente scoperta e Marco Storari beffato dalla traiettoria della palla), la Juve dei primi 45 minuti è tutta nei tiri di di Alessandro Del Piero (ha provato prima il classico gol "alla Del Piero", ma ha aspettato troppo, poi con una punizione che accarezza l'incrocio dei pali) e Fabio Quagliarella. Dopo il vantaggio della Samp, la Vecchia Signora ci mette cuore e grinta (anche un pizzico di frenesia) e il premio per lo sforzo dei bianconeri arriva al 43': Pepe mette in mezzo, trova la testa di Krasic che serve in mezzo all'area di rigore Claudio Marchisio che insacca di esterno destro mettendoci tutta la rabbia i corpo. La ripresa inizia esattamente come i primi 45 minuti erano terminati: Krasic è irresistibile sulla corsia di destra, mette in mezzo e Pepe insacca a due passi dalla porta al 49'. E' ancora il romano che prova la doppietta personale con un bolide dal limite che però non sfonda la porta, bensì lo stomaco dello sfortunato Lucchini. Nel frattempo Krasic veste i panni di trascinatore e manda in tilt la difesa doriana, Il pubblico dell'Olimpico quasi si commuove, rivedendo in quella chioma bionda giunta dalla Russia (per vincere, non solo con amore) la sagoma di Pavel Nedved. La Juve è cinica, ma Cassano è un mago e trasforma in un gol fantastico al 64' al volo. Gli uomini di Delneri non ci stanno e reagiscono subito: ancora uno straordinario Pepe che tira in mezzo alle gambe di Lucchini, Curci respinge ma Quagliarella tutto solo la butta dentro al 67'. La partita si apre: le squadre si affrontano a viso aperto e senza timore, è Pozzi a riportare in parità il risultato al 73'. Tuttavia, nessuna delle due formazione riesce a domare l'altra, la partita si affloscia e la Juve potrebbe chiudere i discorsi con un cross basso di Del Piero, ma Quagliarella arriva in ritardo. La retroguardia sembra un colabrodo: da dimenticare le prestazioni dei vari Giorgio Chiellini, Leonardo Bonucci e Marco Motta. Paolo De Ceglie è riuscito a sopraffare Semioli, ma con l'ingresso in campo di Marilungo ha avuto non poche difficoltà. Da rivedere gli schemi difensivi e i movimenti di tutto il reparto. Il centrocampo deve proporsi di più nella fase offensiva, senza far mancare il supporto difensivo. Krasic ha preso coraggio nel secondo tempo e senza dubbio è stato uno dei migliori (se non il migliore) in campo, buono anche Pepe molto attivo sulla fascia. Del Piero ha fatto quello che ha potuto, Quagliarella ha offerto buoni spunti. Nell'attesa di ritrovare i vari Vincenzo Iaquinta e Amauri e il metronomo Alberto Aquilani, bisogna assolutamente lavorare sulla difesa. Piccola nota a margine: il 12 Settembre 1993 esordiva Alessandro Del Piero con la maglia della Juventus, 1-1 a Foggia. Oggi ha festeggiato i suoi 17 anni in bianconero |
49' - Finisce 3-3 tra Juventus e Sampdoria. |
Pronto un ruolo di alto profilo nella società per l'ex giocatore della Juve TORINO, 12 settembre - Il conto alla rovescia è già iniziato. I tifosi non vedono l’ora di scorgere la zazzera bionda di Pavel Nedved accanto a quella del presidente Andrea Agnelli. Per il ceco è pronto un ruolo di alto profilo in società. Il mondo del calcio si appresta a riaccoglierlo. Dubbi sul suo conto ce ne sono davvero pochi. «In campo era un esempio e di calcio ha sempre capito parecchio. Non faticherà a cambiare ruolo», ripetono in coro dirigenti e ex compagni d’avventura. VALORE AGGIUNTO - «È una persona intelligente e molto preparata. Pavel a livello tecnico potrebbe occupare qualsiasi ruolo». L’incoronazione è di Luciano Moggi, suo direttore generale nei primi anni di Juventus. Insieme hanno vinto tanto, tra i due c’era grande feeling. «Da giocatore - racconta l’ex dg - Nedved si confrontava spesso con l’allenatore sulla partita e sugli avversari. Ecco, potrebbe utilizzare questa sua qualità anche in un ruolo dirigenziale». Moggi ha le idee piuttosto chiare: «Come lo impiegherei io? Come uomo che va a seguire certi giocatori e fa da collante tra spogliatoio e società. È sempre stato un leader e il carisma è una qualità che non si perde. Pavel è un bravo ragazzo, nel calcio può stare ovunque». PALLONE D’ORO - Gianni Rivera come Pavel Nedved ha vinto il pallone d’Oro. Prima del campione juventino ha intrapreso la doppia carriera. Stella del Milan, poi dietro la scrivania dal ’79 all’86. E dal 4 agosto è diventato Presidente del Settore Giovanile e Scolastico della Figc: «Nedved dirigente alla Juventus? In quanto ex campione di calcio capisce senz’altro. È sempre stato un professionista e questa è una qualità che uno si porta dietro in qualsiasi attività». La mia esperienza?: «Mi accorsi subito che erano due ruoli completamente diversi, però non ebbi difficoltà ad adattarmi. Auguro a Nedved di ripetere anche da dirigente i successi ottenuti da calciatore». Percorso simile anche quello di Sandro Mazzola, attaccante dell’Inter negli anni ’60 e ’70. Da dirigente ha lavorato per i nerazzurri, ma pure per il Genoa e il Torino: «L’esperienza di giocatore, se l’hai fatta ragionandoci, può essere importante. Sarà così anche per Nedved, che è stato un calciatore esemplare». Consigli?: «Beh, io i primi anni ho cercato di imparare. Col tempo ho portato qualche novità. Pavel è uno che ha girato il mondo e può arricchire il club. Almeno inizialmente lo vedrei a seguire i campionati stranieri, poi dipenderà dalle sue idee». Mazzola è fiducioso, «di scontato però non c’è nulla. In tanti non sono riusciti a confermarsi dietro la scrivania. Nedved era umile e si allenava molto. Sono tutte qualità che gli ritorneranno utili». |
45' - Finisce il primo tempo: Juventus-Sampdoria 1-1. |
Dopo la sconfitta di Bari, oggi la Juventus giocherà all'Olimpico di Torino contro la Sampdoria. La guiderà, ancora una volta, Del Piero. Diciassette anni dopo il suo esordio di Thomas Bertacchini Il Milan aveva a disposizione 942 goals per vincere a Cesena. Tanti sono quelli segnati in carriera dai suoi cinque attaccanti in rosa: Ronaldinho, Robinho, Filippo Inzaghi, Pato e Ibrahimovic. Alla fine non ne è arrivato neanche uno, lasciando - in compenso - spazio (e spazi) al "vecchio" Bogdani e al "nuovo" Giaccherini. Il Cesena, con questo successo, si posiziona temporaneamente in cima alla classifica: un bel biglietto da visita dopo 19 anni di lontananza dalla serie A. Eto’o gioca ancora lontano dalla porta avversaria, ma alla fine diventa più incisivo di Milito. Un successo di "rigore", quello dell’Inter sull’Udinese, anche se il goal decisivo arriva proprio da una respinta di Handanovic su un tiro dagli undici metri del camerunense, da lui poi corretto in rete. Inizia il tormentone del cambio di modulo, per evitare allo steso attaccante di rincorrere gli avversari e permettergli di essere inseguito. Si parla del rombo a centrocampo: alla Juve ne sanno qualcosa. Assente Thiago Motta, dentro Mariga e Biabiany, fuori Pandev, la musica cambia. E l’assenza di Maicon si fa sentire… La Roma voleva Burdisso a tutti i costi? Eccolo: poco più di venti minuti di gioco, espulsione (follìa pura) e giallorossi in dieci uomini per quasi tutta la partita. Claudio Ranieri lo aveva detto: "Lotteremo per la Champions, non per il titolo". Un modo per mettere le mani avanti e togliere un po’ di responsabilità alla squadra (e a se stesso). Cinque goals i giallorossi li avevano già subiti poco meno di un mese fa, in quell’amichevole contro l’Olimpiakos scelta come preparazione in vista dell’imminente finale di Supercoppa Italiana contro l’Inter. Dopo la disfatta di ieri sera a Cagliari, alla Roma rimane un punto in due giornate (il pareggio interno contro il Cesena): meglio dell’anno scorso (due sconfitte e dimissioni presentate da Luciano Spalletti), ma poco in relazione ai reali obiettivi della società. Inizia così il "tour de force" delle squadre italiane impegnate sia in campionato che nelle coppe europee. Che poi, a seguito della clamorosa protesta dei giocatori in merito agli ormai famosi "otto punti della discordia" con la Lega di Serie A, rischia di diventare meno pesante del previsto. E’ già stato proclamato uno sciopero per la quinta giornata, quella che si dividerà tra il 25 e il 26 settembre, prima ancora che le rispettive parti si possano sedere al tavolo della trattative (salvo imprevisti, accadrà domani). Un nuovo modo di impostare le trattative sindacali: comunque vada, noi non giocheremo. A nessuno piace essere trattato come un "oggetto". Gli alti e i bassi delle milanesi e della Roma potrebbero aiutare la Juventus ad inserirsi nel gruppone delle contendenti. Si parte dalla sconfitta di Bari, e da quello "zero" in classifica da rimuovere al più presto. E mentre si parla con sempre più insistenza di un ritorno di Pavel Nedved alla Juventus con incarichi dirigenziali (ti aspettiamo), Del Piero - in campo - festeggia il 17° anniversario del suo esordio in serie A. |
E' iniziato il conto alla rovescia per l'ingresso di Pavel Nedved nei vertici societari della Juventus. E l'edizione odierna di Tuttosport ha raccolto il parere di alcuni importanti esponenti del mondo del calcio: "E' una persona intelligente e molto preparata. Pavel a livello tecnico potrebbe occupare qualsiasi ruolo" dichiara Luciano Moggi; "Nedved dirigente alla Juventus? In quanto ex campione di calcio capisce senz'altro. E' sempre stato un professionista e questa è una qualità che uno si porta dietro in qualsiasi attività" è il parere di Gianni Rivera; "L'esperienza di giocatore, se l'hai fatta ragionandoci, può essere importante. Sarà così anche per Nedved, che è stato un calciatore esemplare" aggiunge Sandro Mazzola. |
Inviato da: diletta.castelli
il 11/10/2016 alle 17:05
Inviato da: dimariamonicaa
il 08/04/2016 alle 21:04
Inviato da: aldo.giornoa64
il 20/12/2015 alle 22:00
Inviato da: aldo.giornoa64
il 13/12/2015 alle 23:54
Inviato da: aldo.giornoa64
il 08/12/2015 alle 23:14