LA NUOVA CASA BIANCONERA
I made this widget at MyFlashFetish.com.
«Il vantaggio di dodici punti, che a fine campionato diventerà di quindici, non può essere frutto di null’altro che non il fatto che eravamo più forti. Una grande squadra che quella sera, il 12 febbraio 2006, di fatto si portò a casa il ventinovesimo scudetto. La medaglia ce l’ho ancora casa. E non la restituisco. »
Alessandro Del Piero
LEGGENDA
NEWS
MI TROVI ANCHE SU
MENU
AREA PERSONALE
I MIEI LINK PREFERITI
- www.camilloblog.it
- www.flickr.com
- www.ansa.it
- www.dagospia.com
- www.novantesimo.it
- www.datasport.it
- www.vecchiasignora.com
- www..j1897.com
- JUVENTUS BLOGGER'S CORNER
- www.AbcItaly.com
- www.hebdotop.it/
- paradisodeidannati.blogspot.com
- www.segnalasito.com/
- www.startpage.it
- http://jucirdanro.blogspot.com/
- http://juventus1897.footballclub.ro/
- vecchiasignorajuventus.wordpress.com
- http://cronachebianconere.blogspot.com/
I MIEI BLOG AMICI
- HeartJuventus
- Greg BIANCONERO
- ITALJUVE
- tonybrigante1
- ANTIPIANGINA
- JUVENTUS
- ROMA BIANCONERA
- Blood black&white
- Praga
- SEMPLICEMENTE JE
- BLOG PENNA CALAMAIO
- i ricordi del cuore
- OMISSIS BIANCONERO
- PERDIFENDEREUNAMORE!
- Blog Magazine
- IO NN SONO INTERISTA
- FOTORINO
- Neon
- Manus World
- Viva la Vida!
- ECLIPTICA
- IL CAPPELLO MAGICO
- MONDOLIBERO
- GABRIGDB
- Semplicemente io
- SCHEGGE... DI.. VITA
- Le ragioni del mare
- Francy 96
- forza juve
- ARRENDERSI MAI
- io, clò
- juventus
- juve e formula 1
- combattiva sempre
- STORIA DI UN AMORE..
- Centauri e merende
- juventus forever
- Gabriel Adrian blog
- diddlina65
- Schegge di vita
- Forza Juve
- VIKING JUVENTUS
- il blog dello spazio
- LINKUDINE
- **
- CERCAMISEMPRE
- Juventus78
- provocazione
- I, M sons
- SOGNI e ILLUSIONI
- amore e musica
- nullapiu
- VideoGames Blog
- you and me
- BAR SPORT
- Will Hunting
- occhio alla truffa
- 24/11/2010
- Frammenti di governi
- My drawings
- ubriacodivita
- Ho Le Scatole Piene
juveland by nadir63l is licensed under a Creative Commons Attribuzione 2.5 Italia License.
Based on a work at blog.libero.it/juveland.
TAG
Messaggi del 13/09/2010
L'attaccante bianconero: «Con la Samp ci tenevo a fare bene. Peccato che non siano arrivati i tre punti, nonostante un ottimo secondo tempo. Continuando a lavorare non potremo che migliorare» TORINO, 13 settembre - «Peccato che non siano arrivati i tre punti, nonostante un ottimo secondo tempo. Il calcio però è così, continuando a lavorare non potremo che migliorare». Così Quagliarella commenta il rocambolesco pareggio contro la Sampdoria. «Ci tenevo a fare bene e, sotto il profilo personale sono soddisfatto, visto che sono anche riuscito a segnare - ha spiegato l'attaccante della Juve al Golf Club La Margherita di Carmagnola, dove si è tenuta una gara a scopo benefico che ha coinvolto professionisti e amatori, il cui ricavato sarà devoluto alla Fondazione Crescere Insieme al Sant’Anna Onlus - Con Alex (Del Piero N.d.R.) ho giocato solo in Nazionale ed è normale che con il tempo l’intesa migliori. Lo stesso accadrà con Amauri, Iaquinta e il resto del gruppo. Pian piano la squadra si compatterà in tutti i reparti. Ora è importante che tutti trovino la forma migliore, visto che molti di noi non hanno svolto la preparazione con il mister». PROSSIME TAPPE - Il pensiero va infine ai prossimi due appuntamenti, contro il Lech Poznan e l’Udinese: «Speriamo di fare bene. In Europa League purtroppo non potrò giocare e soffrirò dalla tribuna. La gara di Udine? Per me sarà particolare, perché lì ho vissuto due anni stupendi e serbo un ricordo meraviglioso di quella piazza e di quei tifosi». |
Mediazione raggiunta per sei degli otto punti, sciopero non ancora scongiurato. Tutto rimandato a mercoledì mattina. L'esito dell'incontro di oggi tra Aic e Lega di Serie A non ha portato conclusioni ma sviluppi. Sei punti su otto in cui si è raggiunta la negoziazione ma due in cui, come ha riferito Sergio Campana, si rimane intransigenti. Abbastanza soddisfatto all'uscita dall'incontro il presidente della Lega Maurizio Beretta, fiducioso per l'accordo totale tra due giorni ha rilasciato le seguenti dichiarazioni a calciomercato.com : "Per me lo sciopero risulta una decisione improvvida e poco usuale, abbiamo solo due settimane per evitare che accada ciò quindi le trattative saranno serrate, quello di oggi è solo un inizio. Campana ha affermato che su due punti è irremovibile? Sugli altri sei per c'è più elasticità a quanto pare, mercoledì penso che già chiuderemo per questi". |
glmdj |
Krasic straripante nel match dell'Olimpico Il roboante 3 a 3 casalingo contro la Sampdoria ha lasciato tanta amarezza in casa juventina. Ottima la fase offensiva, da ridisegnare quella difensiva in cui Motta e Bonucci hanno traballato paurosamente. D’accordo, dall’altra parte del campo c’era un certo Antonio Cassano, ma farsi bucare puntualmente non è perdonabile, almeno se giochi nella Juventus. Tra le tante note stonate per il mancato successo casalingo, dopo la sconfitta di Bari, brilla la stella serba che di nome fa Milos e di cognome Krasic. L’esterno dalla bionda chioma, dopo un primo tempo sornione, ha letteralmente fatto impazzire la retroguardia doriana con accelerazioni impressionanti. Emblematica quella del secondo tempo quando, partito da metà campo, il serbo ha bruciato l’intera difesa blucerchiata facendosi però respingere la conclusione da Curci. Verrebbe da pensare ad un acquisto azzeccato, su questo sembrano esserci pochi dubbi. Se però andiamo a vedere l’esempio di Diego nella passata stagione (partenza straordinaria, poi il brusco calo) verrebbe da dire: “Andiamoci piano”. Una cosa, però, è certa: Milos Krasic si è presentato nel miglior modo possibile. |
Il francese dovrà stare fermo un altro mese per una lesione muscolare di primo grado al bicipite femorale sinistro Si ricomincia: Armand Traorè, già in fase di recupero per un infortunio con l'Arsenal quest'estate, dovrà stare fermo altre 4 settimane per una lesione muscolare di primo grado al bicipite femorale sinistro. Il club bianconero, attraverso una nota apparsa sul sito ufficiale della società, ha comunicato che la risonanza magnetica, effettuata questa mattina presso il Cto di Torino, ha evidenziato questo problema per il 20enne terzino sinistro transalpino. |
|
" Parlare di scudetto dopo due giornate suona paradossale, la Juve ne parla ma il messaggio è una negazione: non fa per noi. Strategicamente una scelta ineccepibile: potranno dire di essersi sbagliati e nessuno ne chiederà conto. La questione è quanto la Juve dovrà lavorare, e soffrire, per riprendersi un posto in Champions League, quello sì obiettivo ineludibile. Un punto in due partite non è un viatico promettente, al netto dell’abilità di avversari - Bari e Sampdoria - che non hanno dovuto affrontare rivoluzioni nell’organico e nell’impianto di gioco. Per le stesse ragioni Del Neri e soci chiedono tempo ma il tempo non è dovuto in un campionato che, milanesi a parte, propone valori decisamente livellati. La pazienza dei tifosi e la comprensione della critica fanno parte dei cosiddetti fattori ambientali, però in campo vige la ferrea legge della concorrenza: nessuno aspetta nessuno. Dunque, quanto tempo? Il pari con la Sampdoria non è una risposta, semmai un rinviare la soluzione del rebus. Se dovessimo valutare i bianconeri dalla cintola in su, elogeremmo la vivacità di Krasic e Pepe, soprattutto del serbo inspiegabilmente ignorato dai compagni nel primo tempo, e riconosceremmo il timbro di Del Neri nella manovra esterna. Due gol in fuorigioco (Pepe e Quagliarella) non depongono a favore della terna, ma la Juve nel finale ha avuto tre occasioni limpide, testimonianza di spirito e gambe. Dalla cintola in giù, un disastro: situazioni lette male, come sul gol di Cassano, non lette affatto (il sigillo di Pozzi, ignorato in beata solitudine da Bonucci e Chiellini), o lette a righe alterne (Motta dimentica i compiti di copertura). Dovrebbe essere una specialità della casa, la fase difensiva, invece Del Neri dovrà approntare corsi di recupero. Benedetto equilibrio. A cercarlo disperatamente sono due squadre che faticano a confrontarsi con modelli di riferimento: la Juve ha azzerato la stagione orribile, che a differenza di questa cominciò con le vele gonfie e propositi ambiziosi (al limite, con il senno di ieri, potrebbe interpretare la partenza stentata come un buon auspicio); il Milan ha liquidato il dissidente Leonardo e imbarcato tutta la prosopopea calcistica di Berlusconi, che adesso se la prende con gli arbitri «di sinistra» per la figuraccia di Cesena. I soliti alibi, soltanto politicamente schierati. Fossimo in Allegri non ci chiederemmo se i magnifici quattro siano un lusso, ma se in questo momento della stagione se ne possa permettere anche soltanto tre. Non a caso l’Inter, che in campo ha ancora una memoria storica, sbarca il lunario di classifica per inerzia, ovviando all’imbolsimento generale. Non a caso, l’unica squadra a bottino pieno è il Chievo, espressione dell’equilibrio perfetto, quello tra un presidente e un direttore sportivo che da tempo hanno smesso di propinarci favole. |
Il ritorno di Pavel Nedved non è passato inosservato. L'angelo biondo, oggi, era a Torino in Tribuna Vip qualche fila sotto il Presidente Andrea Agnelli che lo ha fortemente rivoluto nel club bianconero. La fila sopra c'erano Lapo e John Elkann (vedi la foto in esclusiva di TuttoJuve). Nedved ha assistito impassibile al 3-3 tra Juventus e Sampdoria. In attesa di una nomina ufficiale Pavel torna a far sognare i tifosi juventini ma soprattutto fa crescere il rimpianto di quella Juve che oggi non c'è più. |
Stagione 1962/63: la Juventus colleziona un punto nelle prime due gare di campionato (pareggio a reti bianche con il Genoa e sconfitta casalinga contro l'Atalanta). Insomma, erano 48 anni che la squadra bianconera non partiva così male in serie A. In quell'anno sulla panchina della Vecchia signora sedeva il brasiliano Paulo Amaral Lima, tecnico verdeoro che in 18 anni di carriera ha vinto solo un campionato brasiliano nel 1970 alla guida della Fluminense. La stella di quella stagione bianconera era un certo Omar Sivori, attaccante italo-argentino che in maglia bianconera ha vinto tre scudetti, un pallone d'oro, una classifica dei cannonieri, una coppa delle Alpi e una coppa Italia. In quell'anno El Cabezon divenne vice-capocannoniere del campionato con 16 gol in 33 partite. Volete sapere come finì l'annata in questione? La Juventus dopo due partite senza vittorie arrivò seconda in campionato alle spalle solo dell'Inter guidata dal mago Helenio Herrera. Se sapessimo che le analogie di risultati fra l'avvio di questa stagione e quella del 62/63 durerebbero fino alla fine, beh, non ce la prenderemmo più di tanto per il pari di ieri. E pensare che nella terza gara di 48 anni fa la Juventus perse ancora: domenica prossima, quindi, dobbiamo tifare Juve oppure sperare che l'Udinese ci faccia lo sgambetto? |
Ha sorpreso un po' tutti il Presidente dell'Uefa, Michel Platini, che ha bacchettato tutta la serie A per un passivo evidente nei conti, elogiando solo il lavoro dell'Inter, per fama il club italiano più "spendaccione" degli ultimi 10 anni. Come fare i complimenti per la buona condotta a chi deve scontare il 416 bis. Il Presidente Platini, in vista del fair play finanziario, ha dato uno sguardo agli ultimi bilanci, tralasciando due particolari. I club più prestigiosi sul lastrico sono in Inghilterra e non in Italia. Esortare la Juventus a non spendere, dopo che questa ha patito le pene dell'inferno retrocedendo in serie B, è come vietare ad una società di rimettersi in carreggiata dopo essere sbattuta contro il guardrail. Berlusconi ha rimesso mano al portafogli, ma con oculatezza ed intelligenza imprenditoriale. Il Napoli bada più al bilancio che alla crescita calcistica ed allora si capisce che l'intervento di Platini, sulla Gazzetta dello Sport, non voleva essere altro che un elogio ai Campioni d'Europa. Chapeau al Presidente Moratti per le ultime due sessioni estive di calciomercato, ma Platini, per complimentarsi con l'Inter, dovrebbe conoscere tutte le operazioni del decennio "morattiano". Il Presidente dell'Uefa è a conoscenza del fatto che l'Inter solo in quattro occasioni ha chiuso con il segno + le operazioni di mercato, confrontando le entrate e le uscite? Nell'estate del 2003 l'Inter chiuse con un attivo di 6,3 milioni di euro, con una spesa di 96,7 milioni inferiore all'incasso stimato sui 99 milioni e 50 mila euro. Fu l'estate dei 36 milioni per Crespo, dei 23 al Parma per Fabio Cannavaro e dei 22 milioni per Almeya. In quell'occasione fu un mercato intelligente perché arrivarono i 45 milioni di euro dal Real Madrid per Ronaldo e i 20, cash, dal Milan per Clarence Seedorf. Quindi 1-0 per Platini! Strategie oculate ma con uscite superiori alle entrate nell'estate successiva; stagione 2003-2004: Moratti è costretto ad aprire la cassa di famiglia per risanare il club di 4 milioni e 500 mila euro. Spesa complessiva pari a 52,8 milioni per portare a Milano Stankovic (4 mln), Adriano (15), Zicu (2,5), Pinilla (2,8), Fadiga (300.000), Guly (1,2), Cruz (9,5), Brèchet (3), Gonzalez (2,5) e Van der Meyde (12 milioni). Con Platini siamo 1-1. L'Inter, però, dimostra "fair play finanziario" soprattutto nell'estate del 2005 quando si limita ad operazioni apparentemente di secondo piano. Il grave errore dei nerazzurri di cedere Pandev alla Lazio per soli 4 milioni di euro ma la bravura di portare a Milano un brasiliano ed un argentino, all'epoca sconosciuti. Dal Flamengo arriva un portiere, di nome Julio Cesar, per 2,6 milioni di euro mentre dal Boca si presenta Nicolas Burdisso, per 3,5 milioni, venduto poi ad 8 con una plusvalenza di 4,5 mln. In quell'anno Moratti non compra molto, scottato dalla stagione precedente, inizia a stufarsi del dominio juventino. Chiude il bilancio con un + 9,7 milioni, con una spesa "minima" di 6 milioni e 100 mila euro. 2-1 per Platini. Torna il passivo nel 2005-2006 (-5,6 mln), per comprare dal Real Madrid Walter Samuel (18 mln) e Solari (2), mentre da Udine arriva il cileno Pizarro per 12 milioni. Incasso di 26 milioni e 400 mila euro, meno di quanto preventivato; ad esempio dal Livorno, per Francesco Coco, entrano in cassa solo 300 mila euro. Con Platini siamo sul 2-2. Il bilancio dell'esercizio 2006-2007 è in passivo ma è l'anno della vera svolta per il Presidente Massimo Moratti che inizia a fiutare l'odore del successo. Scoppia calciopoli, la Juve finisce in B e l'Inter va con il carrello della spesa a Torino. Altro che passivo (17,5 mln), l'importante è portare a casa Ibrahimovic per 24,8 milioni di euro e Vieira per 9,5 mln. Un totale di spesa pari a 49 milioni, ma giustificata dai risultati sul campo, anche perché se la Juve non fosse stata presa con l'acqua alla gola non avrebbe mai ceduto Ibra per quella modica cifra. Platini perde per 3-2 e subisce anche il 4-2 quando, nel 2007-2008, l'Inter è ancora sotto nel rapporto entrate/uscite. Arriva Chivu dalla Roma per 15 milioni e Suazo dal Cagliari per 13, soffiato al Milan una notte d'estate dove per Milano giravano contratti firmati da Suazo. Il passivo è di 18 milioni ma Moratti, che prima vince sul tavolo e poi in campo, non si ferma più. Il futuro recente, 2008-2009, quello di cui il Presidente della Uefa Platini è all'oscuro, fa segnalare all'Inter un passivo (sul mercato) di 56 milioni. Arrivano Muntari (15), Quaresma (27,6), Mancini (13), Jimenez (5,5) e Meggiorini (2,5) ma soprattutto arriva il maxi contratto per Mourinho che incide con lo stipendio ancora da pagare all'esonerato Roberto Mancini. Per Moratti è un salasso. In uscita? Pelè al Porto per 6 milioni. Qui finisce l'era dello spendere e dello spandere di Massimo Moratti perché nelle ultime due stagioni si mette in riga. Meno soldi e più trofei. In Italia l'Inter non ha concorrenza, in Europa piazza il colpo di Madrid. Esemplare il mercato nerazzurro nell'esercizio 2009-2010 quando chiude in attivo di 10,4 milioni, nonostante gli arrivi dal Genoa di Milito (25 mln) e Motta (10), Mariga (10) dal Parma, Viviano (7) dal Brescia, Sneijder (15) dal Real Madrid e Eto'o (20) dal Barcellona. Per finire in attivo basta, si fa per dire, cedere Ibra al Barça per 65 milioni ed Acquafresca al Genoa per 15, nell'operazione che comprendeva anche Motta e Milito. Quest'anno Moratti ha badato al fair play finanziario incassando 53,2 milioni di euro. Balotelli (29,5) e Burdisso (8) le operazioni più vantaggiose con City e Roma. In entrata poca roba: Coutinho è costato 3,8 mln, mentre l'operazione Biabiany è venuta poco meno di 4,5 milioni. Dopo una serie di numeri il Presidente Platini, sicuramente, sarà aggiornato sui bilanci dell'Inter. Morale: ha fatto bene a complimentarsi con la gestione economica del Presidente Moratti, ma ha omesso un particolare rilevante. Avrebbe dovuto specificare "in questi ultimi due anni". |
L’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi come al solito non le manda a dire. MILAN: DA SCUDETTO SE TORNA UMILE INTER: QUANTO MANCHERA’ MOURINHO ROMA: CAGLIARI CAMPANELLO D’ALLARME JUVE: SENZA QUALITA’ NON SI VA LONTANO SERENI E ANDUJAR: QUANDO I PORTIERI DIVENTANO PROTAGONISTI
Il Genoa è stata la vera delusione di questa giornata piena di sorprese, perché dalla squadra di Gasperini mi sarei aspettato molto di più contro il Chievo. Onore comunque alla squadra veneta in testa da sola al campionato. Deludente anche la Fiorentina che comunque non mi sembra più competitiva per i primi posti come nelle scorse stagioni. GIACCHERINI E SCHELOTTO: DA NAZIONALE
|
Una rondine non fa primavera... però rispetto a quello di Bari, il Krasic ammirato ieri sembra davvero un giocatore che vale la spesa dei 15 milioni. Verticalizzazioni, dribbling e quell'azione che se fosse stata gol, avrebbe chiuso la partita. Il migliore nel secondo tempo e una speranza di aver trovato un giocatore che possa traghettare la squadra dall'anonimato ai vertici. Ci sarà da lavorare, ma intanto è un'inizio. Marotta dice che è al 60%, fosse vero, noi intanto ci accontenteremmo di vederlo sempre come ieri, anche se gli chiediamo due cose. Primo maggiore cattiveria sotto porta e secondo di aprire meglio il gioco (non come nel primo tempo con un contropiede 4 contro 2 e un passaggio sbagliato). Se il serbo saprà migliorare in questo potrebbe entrare rapidamente nel cuore dei tifosi e almeno sapremmo chi mettere che nome mettere sulla maglietta. Da chiacrire la sostituzione... (stanchezza o altro?), fosse scelta tecnica, potrebbe essere un errore...Nel frattempo aspettiamo le prime parole del serbo, grazie anche all'aiuto dell'interprete Grygera. |
Inviato da: diletta.castelli
il 11/10/2016 alle 17:05
Inviato da: dimariamonicaa
il 08/04/2016 alle 21:04
Inviato da: aldo.giornoa64
il 20/12/2015 alle 22:00
Inviato da: aldo.giornoa64
il 13/12/2015 alle 23:54
Inviato da: aldo.giornoa64
il 08/12/2015 alle 23:14