LA NUOVA CASA BIANCONERA
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«Il vantaggio di dodici punti, che a fine campionato diventerà di quindici, non può essere frutto di null’altro che non il fatto che eravamo più forti. Una grande squadra che quella sera, il 12 febbraio 2006, di fatto si portò a casa il ventinovesimo scudetto. La medaglia ce l’ho ancora casa. E non la restituisco. »
Alessandro Del Piero
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Messaggi del 22/09/2010
Sono 21 i convocati di mister Del Neri per la gara di domani sera contro il Palermo, posticipo della quarta giornata di campionato. Come preannunciato in conferenza stampa dallo stesso tecnico bianconero, manca all'appello l'uruguayano Martinez, che sta recuperando dall'infortunio e potrebbe tornare a disposizione per la prossima sfida casalinga col Cagliari. Fuori anche gli altri infortunati Buffon, Traorè e De Ceglie, oltre agli epurati Grosso e Salihamidzic. Presente invece lo scalpitante Amauri, che potrebbe giocare uno spezzone di partita. Ecco l'elenco completo: 2 Motta |
Bologna-Udinese 2-1 (Gimenez, Di Vaio; Di Natale) |
Inter-Bari 1-0: Milito torna al gol. Roma sotto - DIRETTA Il Principe in rete al 26'. Milan all'Olimpico contro la Lazio: ancora 0-0. Il Brescia punisce i giallorossi con Hetemaj al 13'. Genoa-Fiorentina 1-1: Mesto risponde a Gilardino. Bologna-Udinese 1-1: prima Di Natale, poi Gimenez. Napoli-Chievo 1-1: apre Cannavaro, splendida risposta di Pellissier. Catania-Cesena 1-0: Silvestre. Lecce-Parma 1-0: Jeda su rigore. Cagliari-Samp 0-0. Domani in programma Juve-Palermo |
Fonte: Juventus.com Piacenza porta ancora sorrisi alla Primavera. Quattro giorni dopo la vittoria per 2-0 in campionato, la squadra di Bucaro si è ripetuta anche in Coppa Italia. Successo ancora più netto: un 4-0 che costituisce una grossa ipoteca per il passaggio al turno successivo. Mercoledì prossimo il ritorno in Emilia. Al Chisola, i bianconeri giocano una partita d’attacco e creano molte occasioni. Nel primo tempo, è De Silvestro a sbloccare la gara e portare la gara all’intervallo sull’1-0. Nella ripresa, lo stesso De Silvestro, Bianconi e Boniperti firmano il poker. Prima di affrontare nuovamente il Piacenza, c’è da pensare al campionato. Sabato altra gara casalinga. Al Chisola arriva il Novara per una sfida tutta piemontese. |
Sia nelle dichiarazioni precedenti la gara contro il Lech Poznan che in quelle rilasciate nell'immediato dopo gara, Del Neri usò le stesse parole per esprimere un unico concetto: la strada era quella giusta... di Thomas Bertacchini "Se non ci fosse stato il goal preso nel finale sarebbe stato un secondo tempo perfetto, e si è visto il calcio che faremo vedere quest'anno. Dobbiamo solo cancellare i goals presi, ma la strada tracciata è quella giusta" Dopo aver regalato il primo tempo agli avversari, proprio a pochi minuti dall'intervallo una rete segnata da Chiellini diede il via alla rimonta bianconera che si sarebbe (poi) concretizzata nella ripresa. Al successivo (splendido) goal del momentaneo vantaggio di Del Piero si aggiunse - però - la realizzazione di Rudnevs, che fissò il risultato sul 3-3 finale. Artjoms Rudnevs come Sergio Pellissier, l’ultimo giocatore in grado di segnare una tripletta contro la Juventus prima dell’attaccante lettone. Accadde allo stadio Olimpico di Torino, il 5 aprile del 2009. Il risultato finale? 3-3, manco a dirlo. Quella gara segnò "l’inizio della fine" dell’era Ranieri: la giornata precedente i bianconeri vinsero a Roma per 4-1 contro i giallorossi; in quelle successive persero contro il Genoa (3-2) e inanellarono una serie di pareggi (cinque) che portarono all’esonero dell’allenatore romano. La dichiarazione di Del Neri nell'immediato dopo gara europeo è simile a quella rilasciata il giorno precedente la stessa partita: "nel secondo tempo contro la Samp ho visto un'ottima Juve: questa è la strada giusta". Abituato a costruire squadre nel corso della sua lunga carriera, l'allenatore bianconero ha chiaro in testa quello che dovrà essere il risultato finale del proprio lavoro. Le difficoltà che gli si presentano in ogni occasione variano da una società all’altra: diversi sono i calciatori da assemblare, le aspettative che ogni realtà richiede, il minore o maggiore tempo a disposizione per riuscire nel suo intento. A Torino si è portato dietro la fama e l'etichetta del "dittatore democratico", legato a quel 4-4-2 da far interpretare a giocatori funzionali alla sua idea del calcio. Rigidità negli schemi e nell'applicazione del lavoro settimanale, ma anche umanità. Come quella mostrata con quel bacio a Felipe Melo al momento della sua sostituzione a Udine. Il cartellino giallo preso dal brasiliano al termine della prima frazione di gioco aveva acceso la lampadina sul rosso: se ne erano accorti i compagni, così come, ovviamente, lo stesso Del Neri. Rientrando in campo con la testa "giusta", Melo ha dato ragione alla scelta dell’allenatore, superando - di fatto, sul campo - un esame. Uno dei tanti a cui sapeva di essere sottoposto in questa stagione, che si spera possa essere quella della riscossa. Sua e della Juventus. Il compito che la società, ad ogni livello, sta portando avanti nel tentativo di ricostruire quanto distrutto dal 2006 ad oggi, presenta difficoltà evidenti a tutti. E' bastata una vittoria convincente per riportare un po’ di serenità, elemento fondamentale per affrontare i prossimi impegni. A questo punto - data la sospensione dello sciopero previsto per questo fine settimana - si andrà avanti senza soste sino al 3 di ottobre, giorno dello scontro con l’Inter. Chiusa la parentesi friulana, tornano alla memoria altre parole pronunciate dallo stesso Del Neri prima di quella gara: "Quando saremo più attenti e fortunati le cose si assesteranno, ricordandosi però che per la Juve ogni partita sarà sempre una battaglia, ci sarà sempre da dimostrare tutto". L’esito della partita e l’atteggiamento positivo tenuto in campo dai giocatori ha permesso all’allenatore di variare - finalmente - i contenuti delle sue dichiarazioni. |
Retromarcia del presidente del Palermo dopo le accuse e punzecchiature di lunedì mattina. Dopo accuse, chiarimenti e provocazioni nei confronti della società con frasi tipo "l'Inter è la nuova Juve in senso mediatico, non che compra le partite" o "giovedì a meno che non diano tre rigori fasulli ai bianconeri vinciamo, non c'è storia siamo troppo più forti" Maurizio Zamparini a freddo ha fatto totale retromarcia telefonando e chiedendo scusa a Beppe Marotta. L'indiscrezione, riportata da Tuttosport, riporta il sereno tra i due tra l'altro assieme a Venezia tra il 1997 e il 2001, uno nelle vesti di proprietario l'altro di amministratore delegato del club lagunare. Il gesto del proprietario rosanero è stato molto apprezzato sia dal direttore generale che dal presidente bianconero Andrea Agnelli. |
La società lombarda esprime soddisfazione per la decisione del Gup di Napoli TORINO, 22 settembre - Il Gup del Tribunale di Napoli, Eduardo de Gregorio, ha disposto «il sequestro conservativo penale, anche presso terzi, sui beni (crediti, beni mobili, tra cui le azioni della Juventus Football Club spa e beni immobili) di Giraudo Antonio (ex amministratore delegato della Juve, ndr) fino alla concorrenza di 12 milioni di euro». Lo conferma il Brescia Calcio tramite gli avvocati Bruno Catalanotti e Giovanni Nicolini, che assistono la società lombarda come parte civile nel processo di Calciopoli. Nell'ordinanza depositata ieri - si legge ancora in un comunicato dei due legali - il Giudice ha ordinato, altresì, che «gli Ufficiali Giudiziari eseguano il provvedimento»: «Il provvedimento - prosegue il comunicato - ha accolto il ricorso presentato il 27 luglio dall'avv.Bruno Catalanotti e dall'avv. Giovanni Nicolini al Gup, che con sentenza del 14 dicembre 2009, depositata il 26 aprile 2009, aveva condannato (oltre a Lanese, Dondarini e Pieri) Antonio Giraudo, riconosciuto colpevole del delitto di associazione per delinquere e di più delitti di frode in competizioni sportive, alla pena di quattro anni e sei mesi di reclusione, ridotta a tre anni per il beneficio del rito abbreviato scelto dall'imputato, oltre al risarcimento dei danni in favore delle parti civili, da liquidare in separato giudizio». Il Brescia Calcio, nel manifestare «la propria soddisfazione per il sequestro conservativo - ulteriore passo avanti nel difficile percorso del riconoscimento degli ingenti danni patiti -, rinnova il proprio apprezzamento per il lodevole impegno del Gup e dei magistrati della Procura della Repubblica di Napoli, che ha consentito nel procedimento con rito abbreviato l'accertamento e l'individuazione di specifiche responsabilità in relazione ai gravi fatti, che hanno inquinato in quegli anni il calcio italiano. E ciò, nonostante le enormi difficoltà frapposte via via allo svolgimento del giudizio, contrassegnate dalla pubblicazione, ad indagini ancora in corso, dei rapporti della polizia giudiziaria, e, successivamente, da una insidiosa, mistificatoria e sviante campagna mediatica volta all'azzeramento o, quanto meno, alla minimizzazione dei fatti oggetto del processo». «Per non dimenticare, infine - conclude il comunicato - l'immotivata esclusione delle parti civili, prontamente annullata dalla Cassazione, e dalle maldestre iniziative dell'imputato Pairetto, non avallate dai coimputati e trascurate dai media, di delegittimare con accuse del tutto infondate e cadute nel vuoto, l'avv.Catalanotti, difensore del Brescia Calcio. Si confida, ora, in un celere svolgimento del processo d'appello contro Giraudo, Lanese, Dondarini e Pieri, e un'altrettanto rapida definizione del giudizio con rito ordinario in corso avanti alla IX sezione del Tribunale di Napoli a carico di Moggi, Pairetto, Bergamo, Mazzini, Andrea e Diego Della Valle, Lotito e degli altri coimputati». |
Post n°2616 pubblicato il 22 Settembre 2010 da nadir63l
L'ex arbitro che contribuì fortemente all'eliminazione dell'Italia ai mondiali di Corea e Giappone arrestato con 6 kg di eroina addosso Alzi la mano chi non ricorda il nome dell'arbitro che eliminò l'Italia di Giovanni Trapattoni agli ottavi contro la Corea del Sud al mondiale di Corea e Giappone 2002 con le sue decisioni imbarazzanti . Oggi, invece, le mani in alto le ha alzate proprio quell'arbitro. Si tratta di Byron Moreno (41), ex arbitro ecuadoregno, arrestato all'aeroporto John F. Kennedy di New York mentre cercava di entrare negli Stati Uniti con almeno sei chili di eroina nascosti nei pantaloni. A rendere nota la notizia è stata la Dea, la più importante agenzia antidroga degli USA. Attualmente Moreno era impegnato come commentatore sportivo in una radio e in canale tv del suo paese. Il controverso personaggio, escluso dalla lista FIFA degli arbitri internazionali per presunta corruzione per il suo coinvolgimento nella partita della Liga Deportiva tra Universitaria Quito e Barcelona de Guayaqul, aveva nascosto la droga nei suoi indumenti intimi. Il simpatico dubbio che sorge ai più, dopo questa notizia, è che il fischietto ecuadoregno facesse uso di queste sostanze già ai tempi di Corea-Giapone 2002 ... Buffon ironico su Moreno: “La droga? L’aveva in corpo nel 2002” Notizia choc nel mondo del calcio: l’arbitro Byron Moreno viene arrestato per essere stato trovato in possesso di ben 6 kg di cocaina. Anche ai calciatori italiani è arrivata la notizia, sulla quale il portierone dell’allora nazionale, per ora in convalescenza, Buffon, prova a scherzarci su: “Sei chili di droga? Secondo me Moreno li aveva già nel 2002, ma non nelle mutande, in corpo...''. Già perché ancora oggi neanche Gigione riesce a comprendere come sia stato possibile lo sciagurato arbitraggio degli ottavi di finale Italia – Corea del sud nel mondiale del 2002 da parte del direttore di gara internazionale ecuadoriano, quindi meglio scherzarci su. Poi l’estremo difensore della Juve torna serio affermando: “A parte le battute, quando gente di sport entra in vicende di stupefacenti, vuol dire che si sta raschiando il fondo del barile. Vuol dire anche che si è perso il vero senso dello sport, che sarebbe anche quello di salvare tanti ragazzi dalla strada e da giri pericolosi, come quelli della droga”. Di Livio: "Moreno deve sparire dal mondo dello sport" “Dei sospetti li avevamo anche allora”. Dopo la battuta di Gigi Buffon (“Sei chili di droga? Nel 2002 non ce li aveva nelle mutande ma nel corpo”), anche Angelo Di Livio ha commentato l'arresto dell'ex arbitro Byron Moreno, facendo riferimento all'ormai nota partita Italia-Corea del Sud dei mondiali del 2002: “Se la buttiamo sullo scherzo sono d'accordo con Gigi Buffon – ha affermato l'ex bianconero ai microfoni di Sky Sport 24 - non mi sembrava anche allora tanto lucido. Noi avevamo dei sospetti allora vedendo il suo modo di fare nei nostri confronti, l'espressione della sua faccia allora era l'emblema della persona che era. Uno che si comporta in un modo così mi sembra giusto punirlo, come si può permettere di portare chili di droga in aeroporto. Tutti sanno come è andata quella partita, è una persona che va fatta sparire dal mondo dello sport, è una persona che non merita rispetto”. |
La voce arriva dalla Germania: c'è un accordo di massima tra le parti Cassano definisce il suo passaggio alla Juventus "fantacalcio"? Non c'è problema: il direttore generale bianconero, Beppe Marotta, avrebbe già trovato il suo sostituto. Secondo l'autorevole sito tedesco 4-4-2.com, la Vecchia Signora avrebbe infatti messo gli occhi su Mauro Zarate (23), talentuosissimo fantasista argentino della Lazio. Il giocatore nell'ultima stagione non è riuscito a bissare quanto di buono fatto vedere all'esordio in A. Ultimamente, poi, ha visto il proprio minutaggio scendere dopo l'arrivo del "profeta" Hernanes, che nel modulo di Reja gioca proprio nella sua posizione, dietro alla punta centrale. E così, sfruttando il momento di impasse, Marotta avrebbe provato a chiedere a Lotito informazioni su Zarate. Il presidente laziale ha già detto nei giorni scorsi che non ha alcuna intenzione di vendere il suo gioiello, arrivato in Italia da autentico sconosciuto e qui diventato un campioncino, ma stando a quanto riportato dalla testata tedesca ci sarebbe già un accordo di massima tra le parti: se Lotito venderà Zarate, lo darà alla Juventus |
Leggendo le testate sportive odierne, si legge come la Juventus stia "spingendo" per la revoca dello scudetto erroneamente assegnato all'Inter dopo i fatti e i misfatti del 2006; in particolare la Gazzetta dello Sport, in prima pagina, ne parla in questi termini. Non ci stanchiamo di dire e ripetere che la revoca del cartonato è solo IL PRIMO passo; se qualcuno, tra i giornalisti o i "produttori del sistema" la pensa diversamente, si sbaglia di grosso. |
Dzeko è tornato a parlare in questi giorni al settimanale Kicker e a Tuttosport, parole che testimoniano una volta ancora che lui alla Juventus ci sarebbe andato volentieri, ma che i suoi sogni si sono infranti contro la dirigenza del Wolfsburg. Che errore è stato non sfruttare la clausula da 30 milioni circa di inizio estate e un grazie sentito a chi ha introdotto la regola del solo extracomunitario vincolando il mercato in entrata bianconero....e non solo bianconero. Che bello vedere squadre di undici stranieri che possono prendere un extracomunitario come squadre con 6/7 italiani in campo. Qualcosa non quadra vero? In ogni caso uno Dzeko con le idee molto chiare: "Non posso nascondere di essere dispiaciuto per il mio mancato passaggio alla Juventus – ha detto il bomber al settimanale tedesco ‘Kicker’ -. Fino all’ultimo ho creduto che il Wolfsburg e il club bianconero riuscissero a trovare un accordo, soprattutto quando tra i due club si è aperta la trattativa per Diego. Purtroppo non è andata come avrei voluto. Non è stato un errore allungare il mio contratto con il Wolfsburg, lo è stato farmi convincere ad inserire quella clausola, o meglio, quella cifra per permettermi di svincolarmi. Oggi pochi club possono e voglio spendere 40 milioni di euro per acquistare un giocatore, anche se di alto livello. Se potessi tornare indietro non farei lo stesso errore che mi ha impedito di fare le scelte che avrei voluto fare – si legge su ‘Tuttosport’ -. Con questo non voglio dire che sono triste di essere rimasto a Wolfsburg, ma semplicemente che alla Juventus, per esempio, quest’anno avrei giocato in Europa League, cosa che non farò al Wolfsburg, e l’anno prossimo con molta probabilità in Champions League. Mi accostano al Bayern? Sono onorato che molte squadre di livello come il Bayern mi seguano, questo è uno stimolo in più per fare sempre meglio. Negli ultimi due anni mi volevano Milan, Juventus, Chelsea e Bayern i club più importanti d’Europa, questo vuol dire che sto facendo bene. Ma sono certo che resterò ancora un anno qui al Wolfsburg, almeno che qualcuno decida di fare una pazzia da 40 milioni di euro. Diego? E’ stata la scelta migliore per sostituire Misimovic. Con lui la squadra è più forte e sono certo che, nonostante una partenza non brillante, ci permetterà di toglierci molte soddisfazioni. Ma deve cambiare atteggiamento in campo ed essere meno nervoso. Ha preso tre ammonizioni che erano evitabili, soprattutto quella col Dortmund. Non può continuare così, deve pensare di più alla squadra e capire che non può rischiare di saltare partire importanti a causa di alcuni suoi comportamenti disciplinari che possono essere evitati. Tutti, compreso lui, dobbiamo avere un solo obiettivo che è quello di dare il massimo e nel modo migliore per il Wolfsburg". Uno Dzeko che sembrava disposto, quindi anche a rinunciare per un anno alla Champions League. Chissà se il prossimo anno il Bayern lo strapperà agli "uomini in verde", con un patto tra i due fratelli Hoeness, dirigenti dei rispettivi club. Chissà se la rivalità con Diego si accentuerà fino ai massimi livelli. I tifosi bianconeri sono sicuri che con uno Dzeko in più questa Juventus non avrebbe avuto nulla da invidiare alle altre. A dire il vero, però i problemi bianconeri sembrano più dietro che avanti, ma rimaniamo convinti che con Dzeko l'attacco bianconero avrebbe potuto acquistare quel bomber che secondo noi adesso in rosa manca.
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E’ stato un calciomercato pieno di colpi di scena. Balotelli al Manchester City, Ibrahimovic e Robinho al Milan, Borriello alla Roma, Diego al Wolfsburg. Tante le trattative nate e concluse nel giro di poco tempo con la Juventus che ha cercato fino all’ultimo istante di portare a Torino almeno un pezzo da novanta. L’addio di Diego sembrava aprire nuovi orizzonti in casa juventina soprattutto nella trattativa riguardante l’attaccante bosniaco Edin Dzeko. Il fortissimo centravanti aveva più volte lasciato intendere di voler “sposare” il progetto bianconero. Marotta ne ha provate di tutti i colori. Cash o scambio con Diego più conguaglio in favore dei tedeschi? Niente da fare, anzi, sapete benissimo com’è andata. Diego torna nella Bundesliga per essere schierato proprio al fianco di Dzeko che, come dichiarato nell’edizione odierna di Tuttosport, ha un grande rimpianto per non essere riuscito ad approdare in maglia bianconera. Alla Juve, fallito l’assalto al bosniaco non restava che affondare gli ultimi colpi di mercato. In attacco ecco Quagliarella mentre, per quanto riguarda il posto da extracomunitario, arriva Milos Krasic. Il biondo esterno offensivo, nelle sue prime apparizioni in maglia bianconera, ha dimostrato di meritare ampiamente un posto nell’undici di Del Neri. Un fulmine di guerra. Corsa e cross al servizio della squadra. Proprio quello che vuole Del Neri dal biondino serbo che ricorda un certo Pavel Nedved. Due giocatori più volte messi a confronto che, però, non hanno lo stesso ruolo in campo. Nedved giocava a sinistra e spesso e volentieri si accentrava in stile mezzapunta mentre Krasic è un esterno puro di centrocampo. Ma la chioma bionda fa venire in mente il ceco di Cheb. Impossibile dire il contrario. E' vero che alla fine Dzeko non è arrivato, ma l'ultimo posto da extracomunitario è stato comunque occupato da un signor giocatore. Per il bosniaco ci sarà tempo: la Juve, intanto, si gode la "furia serba". |
Dopo essersi affievolite per un discreto arco temporale, riprendono le voci che accostano l'attaccante dell'Atletico Madrid Diego Forlan (31) alla Juventus. Secondo la testata spagnola Goal.com, infatti, sembra che, dopo il presunto lungo corteggiamento estivo non andato a buon fine, la società bianconera potrebbe ritentare l'assalto al bomber uruguaiano già a gennaio. Come si legge sulla stessa testata, inoltre, pare che oltre alla Juventus anche Inter e Napoli siano fortemente interessate alla punta sudamericana. Il problema principale risulta la volontà del presidente dei colchoneros, Enrique Cerezo, di non cedere il giocatore il quale ha una clausola di rescissione assolutamente impossibile da raggiungere: 36 milioni di euro |
Non solo campioni affermati ma anche giovani che possono diventarlo: con quest'ottica la Juventus sta monitorando per gennaio le situazioni di Ezequiel Schelotto e di Xherdan Shaqiri (18). Su Schelotto potrebbe scatenarsi un derby d'Italia con l'Inter mentre sullo svizzero del Basilea potrebbe avviarsi una vera e propria asta: Shaqiri, infatti, pare essere appetito da top club di tutta Europa. Per il centrocampista esterno di origine kosovara ma naturalizzato elvetico pare si stiano muovendo Barcellona, Arsenal, Liverpool, Borussia Dortmund e Psv, oltre ai bianconeri. Come riporta Itasportpress, il contratto del talentuoso esterno del Basilea è in scadenza nel 2014 ma viste le sue potenzialità (ha già esordito nella nazionale maggiore svizzera) difficilmente rimarrà nel club rossoblu fino al termine del suo contratto. |
Leonardo Bonucci è uno dei volti nuovi in casa Juventus che sta conquistando pian piano i tifosi. Arrivato in estate dal Genoa via Bari, è considerato uno dei prospetti mondiali di miglior talento. In una interessante intervista rilasciata a La Stampa Bonucci si racconta a tutto tondo. "Fino a 19-20 anni non ero nessuno: non me l'aspettavo, ma l'ho sempre sognato. Sono uno di quelli che fin da piccolo voleva fare il calciatore: pallone 18 ore su 24, da quando avevo 5 anni. Capitava che mi buttavo nelle partitelle di mio fratello, Riccardo, che ha quattro anni più di me. Una volta mi sono rotto il mignolo: ero il più piccolo e mi avevano messo in porta. Tutti tifavano Inter: ero la pecora bianconera della casa. Dietro ho iniziato a 17 anni, prima giocavo davanti alla difesa: mi piaceva impostare il gioco, fare il lancio, la bella giocata. Poi, alla Viterbese, Carlo Perrone mi disse: “Se vuoi diventare qualcuno devi giocare difensore centrale”. Ero titubante, ma aveva ragione. Dai sette-otto anni ero sempre il più alto. E un anno ho perso quattro, cinque mesi per il morbo di Osgoog-Schlatter (sindrome ossea per la crescita, ndr): mi svegliavo la notte per il male alle ginocchia". Una carriera che stava per essere tranciata dopo le prime esperienze negative (fallimento a Treviso e Pisa): "Ancora sto aspettando gli stipendi. Andai a Bari e pensai: “Se retrocedo anche stavolta, meglio smettere di giocare. Proprio a Treviso mi sono tatuato per aspera ad astra quando me ne stavo in tribuna a ogni partita". I tatuaggi sono una vera e propria passione visto che sul suo corpo ne sono presenti altri: "Le iniziali dei miei genitori, Claudio e Dorita, e di mio fratello. Dietro al collo, “Per gioco o per destino. Unforgettable”. Una frase che mi sono fatto con Martina, la mia fidanzata: la mia ascesa è cominciata con la convivenza con lei. Le mando un sms prima di ogni partita per farle capire che ci sono anche se sono da un'altra parte del mondo". Ritornado al calcio indica i suoi modelli in Nesta ("per eleganza") e Cannavaro ("per determinazione"), mentre l'avversario più forte affrontato fino a ora è Milito. Un giocatore si rivede in tv? "Ogni tanto sì, soprattutto quando sono andato male. Vado a vedere dove ho sbagliato e m'incavolo con me stesso, anche se a bocce ferme è più facile sapere cosa fare". Ecco ora affrontare la sua avventura a Torino: "A Udine abbiamo dimostrato che con l'applicazione e la cattiveria possiamo affrontare chiunque. Mi piaceva ai tempi della Primavera saltare un avversario con una finta: con Ventura la tendenza è aumentate perché non buttavamo mai via una palla. Del Neri non mi ha detto nulla, però, un po' per la stanchezza, un po' per la volontà di cambiare e invertire la rotta dell'istinto, ho sparato due palloni in tribuna. A Bari eravamo abituati ad aspettare l'uomo dentro l'area: Del Neri vuole che il centrale dalla parte della palla accorci, mentre la porta se la dividono l'altro centrale, il terzino e l'esterno. Pensiamo a vincere ogni partita poi tiriamo le somme: sennò creiamo solo illusioni. Spero di essere un punto fermo della Juve e migliore di quello che sono oggi". |
Chissà come procederà la banda Del Neri dopo l'abbuffata di domenica. Una squadra partita lentissima in folle a Bari, capace di mettere la prima in casa con la Sampdoria e la seconda nel secondo tempo contro il Lech, infine la quarta e la quinta nel primo tempo di Udine. Per ingranare la marcia giusta bisogna scaldare i motori e attendere i quattro rigori o forse tre invocati dal Presidente del Palermo... |
L'ex attaccante di Milan, Napoli e Juventus Josè Altafini, ospite di Giancarla Tenivella su Quartarete tv a "Serata Juve", è stato interpellato dalla redazione di "Tutti pazzi per la Juve", programma radiofonico di successo in onda su RADIO POWER STATION. Caro Josè, Del Neri dopo la gara contro la Sampdoria aveva fatto un'esternazione in cui diceva che la Juve non poteva competere per lo scudetto. Tu cosa ne pensi pensi? Pensi che sia un'affermazione che va contro un po' le speranze dei tifosi e rischia di essere un'arma a doppio taglio contro di lui, oppure tu sei d'accordo con il mister? “Guardate io penso che sia stato un incidente di percorso perchè lui sicuramente non intendeva dire quello. Lui forse voleva essere chiaro, essere troppo onesto e dire “noi non siamo da scudetto” però è una frase infelice perchè sai, se tu dici una cosa del genere i tifosi della Juventus dicono “Ma come? Siamo solo alla seconda partita e tu già dici che non siamo da scudetto, che non lottiamo per lo scudetto?”, cioè una rinuncia troppo presto. Io penso che subito dopo gli è stato imposto di fare retromarcia. Teniamola come buona fede perchè uno a volte pensa ad alta voce dice “mamma mia che squadra che ho”, però non è questo il discorso che puoi fare se alleni la Juve. Certo la Juventus ha un problema molto grave: non ha un uomo guida! Tutte le squadre hanno un uomo guida, l'Inter ha Sneijder, il Milan ha Pirlo. La juve chi ha? Non mi dite che è Del Piero solo perchè Del Piero fa i gol. L'uomo guida, quello che prende in mano la squadra, che dice “veniamo indietro, torna indietro, vai avanti..” la Juve non ce l'ha... Alla Juventus serve un Furino, alla Juve serve un leader!” |
A Palermo24.net, il direttore di Tuttomercatoweb e conduttore di Sportitalia, Michele Criscitiello commenta l'attuale momento del Palermo, che giovedì 23, alle 20.45, sarà impegnato all'Olimpico di Torino contro la Juventus. Per il Palermo tanti elogi durante il precampionato, ma la partenza non è stata delle migliori. Bresciano e Simplicio via a parametro zero, Cavani e Kjaer per trenta milioni. Quale ritieni sia stata la perdita più grave dal punto di vista tecnico? Dove credi possa arrivare il Palermo? Può ripetere la stagione precedente? Che ne pensi delle lamentele di Zamparini nei confronti degli arbitri? Juventus-Palermo, ad oggi, sfida impossibile? |
Jesus Navas e Reto Ziegler sono cerchiati in rosso sul taccuino di Beppe Marotta. Accantonato Cassani del Palermo perchè Zamparini in questo momento delicato della sua squadra non ha intenzione di mettere nel mezzo voci di mercato che riguardano i propri tesserati, l'attenzione della Juventus si è definitivamente concentrata su questi due nomi. In estate il dg bianconero era volato in Spagna per sondare il terreno, ma la trattativa entrerà nel vivo nei prossimi mesi con una importante novità: la Juventus infatti dovrà fronteggiare la concorrenza di Arsenal e Chelsea intenzionati anche loro all'acquisto del laterale spagnolo. Il Siviglia gioca così al rialzo, fissando la cifra per la cessione intorno ai 25 milioni. Molto più semplice acquistare Ziegler: il laterale svizzero è in scadenza di contratto con la Sampdoria. Prevedibile pertanto un assalto di Marotta nella sessione di gennaio: 5 milioni potrebbero convincere Garrone a cedere al suo ex dg Marotta un suo pupillo. |
Non l'hanno detto in molti, ma Martin Caceres si sta rivelando una delle rivelazioni dell'inizio di stagione del Siviglia. Dopo alcune prove di assestamento, l'ex difensore bianconero ha prontamente timbrato il cartellino nell'ultima partita di Liga contro il Malaga. Un gol di testa, tipico del suo repertorio. «....Cercherò di fare del mio meglio per questa squadra. Essendo giovane, il mio desiderio è giocare. Credo che se fossi rimasto al Barcellona non avrei giocato quanto volevo. Ora spero di poter disputare molti più incontri di quanti ne avrei fatti in Catalogna. Farò di tutto per difendere questa maglia. Questa è una grande squadra, spero di rimanere per molti anni. ». Forse a Torino, qualcuno comincia a rimpiangerlo. Da una parte 11 milioni era un prezzo fuori mercato da non pagare assolutamente, dall'altra il prestito strappato dal Siviglia pone alcuni dubbi, che forse si poteva cercare di strappare un altro prestito. |
Inviato da: diletta.castelli
il 11/10/2016 alle 17:05
Inviato da: dimariamonicaa
il 08/04/2016 alle 21:04
Inviato da: aldo.giornoa64
il 20/12/2015 alle 22:00
Inviato da: aldo.giornoa64
il 13/12/2015 alle 23:54
Inviato da: aldo.giornoa64
il 08/12/2015 alle 23:14