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Messaggi del 23/09/2010

Juve-Palermo 1-3: Pastore, Ilicic, Bovo. Poi Iaquinta...

Post n°2641 pubblicato il 23 Settembre 2010 da nadir63l
 

 
Posticipo della 4ª giornata, brutto ko interno per i bianconeri. Straordinaria partita dell'argentino, che va a segno dopo due minuti. Poi il raddoppio di Ilicic al 60' e la grande punizione di Bovo all'85' portano i rosanero sul 3-0. Il gol di Vincenzo serve solo a rendere meno amara la sconfitta
TORINO, 23 settembre - La bella Juve di Udine è già un ricordo. I bianconeri, chiamati a bissare la larga vittoria contro i friulani, si ritrovano invece sconfitti meritatamente da un Palermo giovane e intraprendente, trascinato da un giocatore straordinario: Javier Pastore. L’attaccante argentino segna il primo gol, entra nell’azione del secondo e per tutta la partita risulta imprendibile per qualunque giocatore bianconero. Tra gli uomini di Del Neri, il migliore, come a Udine, è Krasic, che però predica nel deserto. Chi pensava che il periodo delle difficoltà per la Juve fossero già finite, dovrà ricredersi. E dovrà ricredersi anche chi sosteneva la tesi di un Palermo in crisi.

PRIMO TEMPO - Comincia bene la Juve con un paio di accelerazioni di Krasic (osannato dal pubblico a ogni intervento), ma al primo affondo il Palermo va a segno. È il 2', Pastore lancia Pinilla sul filo del fuorigioco, tiro immediato che Storari respinge come può. Sulla palla si avventa lo stesso Pastore, che approfitta del letargo della retroguardia bianconera per infilare l'incolpevole portiere della Juve (che ne dice di tutti i colori ai compagni). La reazione della squadra di Del Neri è piuttosto lenta: Pepe ha una discreta occasione al 14', Del Piero si fa vedere con un tiro da fuori pochi minuti dopo. I rosanero, però, si difendono benissimo e, anzi, grazie alle splendide giocate del terzetto Pinilla-Ilicic-Pastore (gran giocatore l'argentino), mettono più volte in difficoltà la Juve. Che al 36' rischia di andare di nuovo sotto quando il cileno sfiora il palo alla destra di Storari. Due minuti dopo Del Piero mette paura a Sirigu con una forte punizione, ma il portiere del Palermo si salva in angolo. In campo, però, c'è un Pastore straripante. L'argentino al 40', approfittando di una goffa scivolata di Motta, si trova solo davanti a Storari. Per fortuna della Juve, angola troppo la conclusione rasoterra, che finisce sul palo. Del Piero gli risponde due minuti dopo, costringendo Sirigu a un miracolo con un missile da fuori, che l'estremo difensore rosanero devia non si sa come sulla traversa. Poi un episodio destinato a far discutere: sempre Del Piero entra in area dalla sinistra, Cassani lo affronta e lo mette giù. Il difensore del Palermo prende nettamente le gambe, ma il capitano accentua troppo la caduta, ingannando l’arbitro Orsato, che fa finta di niente.

SECONDO TEMPO - A inizio ripresa Del Neri decide di dare una scossa alla squadra, togliendo un Quagliarella evanescente e un Pepe poco incisivo per inserire i “pezzi grossi” Amauri e Iaquinta. Il doppio cambio sembra dare qualche frutto, perché la Juve sembra più incisiva, ma la prima occasione arriva solo al 55’, con una conclusione da fuori di Del Piero che Sirigu para senza particolari problemi, ripetendosi poco dopo su Amauri. Ma è Balzaretti ad andare più vicino al gol al 57’ costringendo Storari alla deviazione in angolo dopo una bella azione personale. E al 62’, due minuti dopo l’ingresso in campo di Aquilani al posto di Del Piero, arriva il raddoppio dei rosanero. C’è ancora una volta lo zampino di Pastore, che sorprende Storari con una conclusione a giro da fuori. Il tiro non sembra irresistibile, ma il portiere bianconero respinge male. La palla finisce sui piedi di Ilicic, che non ci pensa due volte a tirare. La sfera rimbalza in modo strano e non lascia scampo all’estremo difensore della Juve. Al 66’ gol annullato a Iaquinta per un fuorigioco abbastanza netto. Cinque giri di lancetta e Krasic ha suoi piedi la palla dell’1-2 sul primo errore della partita di Pastore in disimpegno, ma il serbo conclude largo. Poco dopo ci prova di testa Amauri su cross di Krasic, ma anche in questo caso Sirigu può guardare il pallone andare fuori. L’italo-brasiliano si ripete al 78’ sempre di testa su angolo, ma l’estremo difensore dei siciliani questa volta risponde bene. Sulla ribattuta Felipe Melo manda alto. All’85’ Bovo mette la parola fine alla partita, battendo Storari con una gran punizione (ma il portiere juventino parte in ritardo). La rete di Iaquinta due minuti dopo rende solo meno amara la sconfitta (anche se Krasic nel recupero sfiora il palo di testa). Ma è inutile nascondere che la Juve esce ridimensionata (e il Palermo ingigantito) da questo match.

 
 
 

LIVE - JUVENTUS-PALERMO 0-1 ...

Post n°2640 pubblicato il 23 Settembre 2010 da nadir63l
 

© foto di ALBERTO LINGRIA

45' - Non c'è recupero. Finisce qui il primo tempo. Juventus-Palermo 0-1. Per il momento decide il gol di Pastore in avvio di gara.
43' -
Cassani stende Del Piero in area, ma Orsato lascia correre. Sembrava calcio di rigore netto.
42' - Juve vicinissima al pareggio: Quagliarella serve Del Piero che calcia dal limite e scheggia la traversa. C'è stata una leggera deviazione di Sirigu. Angolo per i bianconeri.
40' - Palo del Palermo con uno straordinario Pastore. Il trequartista del Palermo approfitta di uno scivolone  di Motta, si presenta a tu per tu con Storari e colpisce il legno.  
38' - Del Piero cerca direttamente la porta e costringe Sirigu ad una difficile deviazione in angolo.  
38' - Nuova punizione in zona d'attacco per la Juve, con palla posizionata a pochi metri dal vertice sinistro dell'area di rigore rosanero.
37' - Diagonale di Pinilla e palla fuori di pochissimo alla destra di Storari.
36' - Cross in area di Motta per Quagliarella che riesce solo a sfiorare la sfera di testa.
35' - Tiro da fuori di Pastore, smorzato da Chiellini e bloccato centralmente da Storari.
34' - Angolo per la Juve: la difesa del Palermo ha ancora la meglio nel gioco aereo.
33' - ...Del Piero cerca la porta ma colpisce la barriera.
32' - Altra punizione conquistata dai bianconeri, ma siamo ad una trentina di metri dalla porta di Sirigu....
31' - Marchisio ci prova da fuori col sinistro, ribattuta la sua conclusione.
29' - Quagliarella prova a girare in porta un preciso lancio dalle retrovie, ma il suo colpo di testa termina abbondantemente a lato.
27' - Del Piero salta un paio di uomini all'interno dell'area rosanero, ma alla fine viene fermato.
27' - Del Piero s'incarica della battuta. La difesa del Palermo libera l'area.
27' - Punizione per la Juve nei pressi dell'area di rigore, con palla spostata sul versante destro.
25' - Si scaldano Amauri e Iaquinta. Delneri potrebbe cambiare qualcosa in avanti.
24' - Galoppata di Milos Krasic che arriva sino al limite dell'area e prova la conclusione, senza però imprimere potenza al pallone. Nessun  problema per Sirigu, che blocca.  
23' - La difesa bianconera ferma in extremis uno scatenato Pastore, all'ingresso dell'area di rigore.
22' - La Juventus non riesce a creare problemi alla difesa schierata del Palermo.
20' - Ammonito anche Marchisio per fallo su Pinilla.
18' - Del Piero alza il pallone sul secondo palo e termina sul fondo, dopo una leggera deviazione di un difensore del Palermo. Angolo per i bianconeri.
17' - Fallo di Bovo su Krasic. Ammonito il difensore rosanero. Punizione per la Juve in zona d'attacco.
17' - Cross dalla destra di Cassetti. Storari blocca senza problemi.
15' - Del Piero raccoglie una respinta di Munoz al limite dell'area e calcia di prima intenzione col sinistro, spedendo a lato.
14' - Cross di Motta sul secondo palo e conclusione da posizione defilata di Simone Pepe che non inquadra la porta. Palla a lato di un paio di metri. L'esterno bianconero non ha colpito benissimo.
13' - Anche Pinilla cade nella trappola del fuorigioco.
13' - Del Piero pizzicato in posizione irregolare.
12' - Chiellini intercetta un passaggio filtrante di Pastore per Pinilla.
9' - La difesa del Palermo allontana la minaccia.
9' - Cross di Pepe deviato in angolo.
7' - Cassani pescato in fuorigioco.
7'  - Punizione per il Palermo a circa 25 metri dalla porta di Storari.
5' - Krasic affonda ancora sulla destra ed effettua un cross che viene bloccato da Sirigu.
5' - Gara in salita per i bianconeri.
4' -
Tiro-cross di Pastore bloccato da Storari.
3' - Gol del Palermo. Tiro di Pinilla, respinta di Storari sui piedi di Pastore che porta in vantaggio i rosanero.
2' -
Subito un'accelerazione di Krasic: il serbo salta due uomini sulla destra, ma il suo cross viene intercettato.
1' - La gara è iniziata. La Juve gioca il primo pallone. Forza Juveee!!!

1° TEMPO

 
 
 

LIVE - JUVENTUS-PALERMO:

Post n°2639 pubblicato il 23 Settembre 2010 da nadir63l
 

© foto di ALBERTO LINGRIA

20:29 - In campo si scalda precauzionalmente anche Legrottaglie. Chiellini ha comunque recuperato dal problema alla caviglia e sarà regolarmente in campo accanto a Bonucci.

20:27 - Le due squadre stanno ultimando la fase di riscaldamento.

20:09 - Formazioni ufficiali:

JUVENTUS (4-4-2): 30 Storari, 2 Motta, 3 Chiellini, 4 Felipe Melo, 8 Marchisio, 10 Del Piero (cap.), 18 Quagliarella, 19 Bonucci, 21 Grygera, 23 Pepe, 27 Krasic.
A disposizione: 13 Manninger, 5 Sissoko, 9 Iaquinta, 11 Amauri, 14 Aquilani, 26 Rinaudo, 33 Le Grottaglie.
Allenatore: Luigi Del Neri.

PALERMO (4-3-2-1): 46 Sirigu, 5 Bovo, 6 Munoz, 8 Migliaccio, 16 Cassani (cap.), 21 Bacinovic, 23 Nocerino, 27 Pastore, 42 Balzaretti, 51 Pinilla, 72 Ilicic.
A disposizione: 99 Benussi, 4 Kasami, 9 Hernandez, 10 Miccoli, 11 Liverani, 24 Rigoni, 36 Darmian.
Allenatore: Delio Rossi.

ARBITRO: Daniele Orsato (Schio).
ASSISTENTI: Simone Ghiandai (Arezzo) - Michele Giordano (Caltanissetta).
IV UOMO UFFICIALE: Sebastiano Peruzzo (Schio).
 

19:39 - Mancano poco al fischio d'inizio di Juventus-Palermo, succulento posticipo della quarta giornata di campionato. Secondo quanto riferito pochi minuti fa da Sky Sport, il tecnico bianconero avrebbe deciso di confermare in blocco la squadra che ha espugnato il "Friuli" di Udine. Quindi si dovrebbe partire con Storari in porta; i quattro di difesa saranno ancora Motta, Bonucci, Chiellini e Grygera. A centrocampo, Krasic a destra, Pepe a sinistra e la collaudata coppia Marchisio-Melo in mezzo; in attacco Del Piero vince il ballottaggio con Iaquinta e affianca Fabio Quagliarella.

Probabili formazioni

JUVENTUS (4-4-2): Storari; Motta, Bonucci, Chiellini, Grygera; Krasic, Felipe Melo, Marchisio, Pepe; Del Piero, Quagliarella.
A disposizione: Manninger, Legrottaglie, Rinaudo, Sissoko, Aquilani, Amauri, Iaquinta.
All.: Delneri

PALERMO (4-3-2-1): Sirigu; Cassani, Munoz, Bovo, Balzaretti; Migliaccio, Liverani, Nocerino; Ilicic, Pastore; Hernandez.
A disposizione: Benussi, Glik, Darmian, Bacinovic, Kasami, Maccarone, Pinilla.
All. Rossi.

ARBITRO: Orsato di Schio

 
 
 

Kick it! .....glmdj

Post n°2638 pubblicato il 23 Settembre 2010 da nadir63l
 

Kick it!

Immagine IPB



Come per il precedente racconto, "Le Mani Nere", si parte per un viaggio nel tempo.
Anche qui la meta è un futuro a tinte fosche, dove i "poteri forti" governano il mondo e le menti delle persone senza farsi inutili scrupoli.
Un futuro dove questi "poteri forti" mostrano il loro volto senza tempo, che è quello delle dittature di ogni epoca e di ogni ispirazione, che mantengono il loro potere con la violenza, con la propaganda e, soprattutto, con il buon vecchio "panem et circenses".
La speranza, come la storia ha insegnato ogni volta, germoglierà dove meno ce lo si aspetta.
In un campetto polveroso di periferia dove un pallone rotola ancora...

1- CHAOS A.D.


Cazzo, cazzo, i vigilantes!! Scappate, scappate!
La voce di Sally risuonò come una sirena d'allarme all'interno del grande magazzino abbandonato. Subito tutti i presenti cessarono di pensare a quello che stavano facendo e si diedero alla fuga: chi da una porticina sul retro, chi dalle finestre, chi dalle botole del sistema di scarico. Quando i vigilantes governativi entrarono nel grande e polveroso locale, non vi era più anima viva, e solo alcune strisce di vernice rossa sui muri e sul pavimento testimoniavano che, fino a pochi secondi prima, quel grande stanzone ospitava dei fuorilegge impegnati in un'attività illegale.
Purtroppo per loro, i vigilantes stavolta erano arrivati tardi, altrimenti ora starebbero festeggiando l'ennesima retata andata a buon fine. E invece, per questa volta, a festeggiare erano i fuorilegge scampati per un pelo all'arresto.
Ma non si trattava di spacciatori di Blue Crystal o di trafficanti di schiave per il mercato della prostituzione.
Si trattava di giocatori clandestini di football.
Reato previsto dall'Articolo 2.254 del Nuovo Codice Speciale, entrato in vigore quindici anni fa.
Erano ormai quindici anni che le Leggi del Nuovo Codice Speciale disciplinavano qualsiasi materia nel paese; tra queste l'obbligo per tutti i cittadini maggiorenni di avere la Tessera del Partito Unico, l'introduzione dell'orario minimo di “informazione olo-televisiva” (cioè le ore al giorno che ogni cittadino a partire dai 10 anni doveva dedicare a seguire programmi olo-televisivi formativi affinché diventasse un cittadino modello) e, negli articoli 2.250 e successivi, tutto quanto concerne la pratica del gioco del football.
Il gioco era rimasto sostanzialmente invariato da trecento anni a questa parte: due squadre, un pallone, due porte, solo piedi, niente mani,e bla bla bla... il Governo aveva però introdotto alcuni elementi che lo riconducevano ad altri passatempi ben più antichi.
Non c'era un campionato, e le squadre che si affrontavano sotto l'egida della Federazione disputavano incontri unici, che avevano come conseguenza la deportazione della squadra perdente nei campi di lavoro forzato. Inutile dire che le due-tre squadre governative non si incontravano mai tra loro ed erano divenuti, col tempo, gli idoli delle folle.
A volte poi, per puro divertimento sadico, le partite erano organizzate pescando a caso ventidue ospiti dei penitenziari governativi. In questo caso (che era l'unico in cui l'accesso al gioco fosse consentito a non tesserati della Federazione) si introduceva una regola particolare.
La squadra vincitrice avrebbe avuto la grazia direttamente dal Console. La squadra perdente avrebbe ugualmente sgravato del costo del proprio mantenimento i bilanci dell'Amministrazione Carceraria, ma in un'altra maniera meno gioiosa.
E qualcuno dei ricchi pazienti in lista d'attesa per ricevere un trapianto d'organi sarebbe stato convocato alla clinica per la mattina seguente.
Ma come si era arrivati a tutto questo?
A seguito della grande crisi economica, il paese aveva iniziato una lenta ma inesorabile trasformazione verso l'autoritarismo, trasformandosi in una versione moderna delle piccole repubbliche centroamericane di molti anni prima.
Un “Console” eletto democraticamente dal popolo (ma in elezioni con un unico candidato) presiedeva ad un regime dittatoriale dove tutto veniva gestito da e per il governo stesso, con ampio uso di propaganda mediatica volto ad oscurare ogni cosa “sgradita” alla classe dirigente.
Questo aveva ben presto portato all'estromissione del paese da tutte le organizzazioni politiche ed economiche internazionali e, per quanto riguarda il gioco del football, anche la federazione locale era stata bandita da quella continentale e da quella mondiale per le inaccettabili ingerenze politiche che subiva ormai da anni.
Ovviamente anche in questo caso il ruolo svolto dalla propaganda di regime fu, com'era prevedibile, quello svolto dai media di ogni dittatura di ogni colore nel corso della storia in simili occasioni: esaltare ogni giorno il buon governo del Console e dei suoi uomini e capovolgere ogni verità scomoda mettendo in cattiva luce ogni tipo di avversario.
Pertanto, come il classico impiegato che, ancora seduto sul marciapiede dove è stato scaraventato dagli uscieri, grida: «non siete voi che mi licenziate, sono io che mi dimetto», l'opinione pubblica del paese aveva ricevuto quasi con orgoglio la notizia dell'uscita della Federazione locale da quelle internazionali, un'estromissione senza dubbio dovuta ad incontrollabili gelosie da parte dei “poteri forti” e ad una manifesta superiorità dimostrata negli anni da parte di tutte le squadre del Paese. O almeno questo era il messaggio che i media si sforzavano di far passare.
E, dopo tanti anni, questa era la verità storica riconosciuta da quasi tutto il paese, come è normale che avvenga: in fondo, se anche realmente il vero Paul McCartney fosse morto in una notte d'autunno tra i rottami della sua auto e sostituito da un sosia come da sempre si racconta, dopo quarant'anni alla gente sarebbe interessato poco: dopotutto, “quello”, vero o falso che sia è ormai per tutti il vero Paul McCartney, quello che cantò i saggi consigli di Madre Mary e che viveva in un Sottomarino Giallo.

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SI E' SVEGLIATA LA FIGC..

Post n°2637 pubblicato il 23 Settembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

"Nell'ambito del processo di Calciopoli a Napoli, i legali della Figc stanno provvedendo ad acquisire anche le trascrizioni delle telefonate recentemente depositate in cancelleria e quindi a disposizione delle parti.
Queste saranno dunque trasmesse al Procuratore Federale per le valutazioni di competenza ed andranno a completare la documentazione in possesso della Federazione ritirata nei giorni scorsi (228 cd rom da trascrivere)". Ad annunciarlo è stata la Figc, attraverso un comunicato al termine del Consiglio Federale svoltosi oggi in via Allegri.

 
 
 

.Krausz a Tmw: "Quando la Juve scartņ Pastore..."

Post n°2636 pubblicato il 23 Settembre 2010 da nadir63l

Juventus-Palermo non solo sul campo. Stasera sarà la partita di Javier Pastore, il trequartista argentino prelevato dal club rosanero l'anno scorso dall'Huracan. Ma El Flaco, prima di vestire la maglia rosanero, era stato vicino alla Juventus, che lo bocciò in maniera prematura. A svelare il retroscena ai microfoni di Tuttomercatoweb è Barend Krausz, uno che mastica calcio argentino da tanto tempo e che annovera tra le sue scoperte quelle di Batistuta e Caniggia. Oltre Walter Samuel, consigliato a Franco Baldini ai tempi della Roma. Ora, l'esperto talent scout, è il consulente di mercato del River Plate. "Circa due anni fa eravamo in Argentina - racconta Krausz - l'Huracan giocava in casa e Pastore fece due gol, uno più bello dell'altro. El Flaco aveva giocato poche partite, la Juventus lo teneva sotto osservazione e poi non lo ha ritenuto all'altezza. E' stato bravo il Palermo a prenderlo e a credere nelle potenzialità del giocatore, investendo una bella cifra. Ricordo bene quella partita: il ragazzo giocò un match straordinario, ma non fu ritenuto da Juventus. Fossi una grande società, come Inter, Milan o Real Madrid, Pastore, ora più di prima, non me lo farei sfuggire. Diciamo che, quello della Juventus, è stato un eccesso di prudenza".

 
 
 

LA VITTORIA DI PAPARESTA.

Post n°2635 pubblicato il 23 Settembre 2010 da nadir63l
 

La risposta del Sottosegretario allo Sport Crimi, arriva con due anni di ritardo, ma almeno per la prima volta nella storia bisogna dare atto al Governo di aver reso trasparenti dati spesso opachi e incomprensibili," Cosi in Aula, Francesco Boccia, coordinatore delle Commissioni economiche del Pd e firmatario dell'Interrogazione parlamentare presentata ai tempi di Calciopoli nel 2008."Apprendere che in quegli anni (dal 2004 al 20006) la Federazione trasferiva almeno 6,5 milioni di Euro all'anno all'Associazione Italiana Arbitri e che la Ing Direct ha erogato 4,2 milioni di euro di sponsorizzazioni attraverso i buoni uffici della Federazione e di questi 100.000 Euro al designatore Collina come consulenza aggiuntiva, è la conferma della dipendenza dell'Associazione Italiana Arbitri, dalla stessa Federazione. Insomma i controllori (gli arbitri) sono sostenuti dai controllati (i club)"."Dopo 3 anni," ha sottolineato Boccia, "finalmente il Governo ci annuncia che sarà nominato il Comitato dei Garanti il prossimo 23 settembre; speriamo siano personalità al di sopra di ogni sospetto". "In ogni caso", ha concluso Boccia, "è arrivato il momento di rendere gli arbitri di tutti gli sport professionistici liberi dalle federazioni di riferimento. Se il Governo investe il Coni sul tema noi ci saremo. Ormai sono in ballo valori, esempi per i giovani e i bambini e interessi economici che non ammettono ipocrisie". "Calciopoli ha dimostrato che senza controlli reali, non si fa pulizia e alla fine ci sono state sentenze interne sommarie, giustizia casuale e in alcuni casi veri e prori regolamenti di conti interni come dimostra la vergognosa vicenda dell'arbitro Gianluca Paparesta che, pur avendo vinto ogni grado di giudizio fino alla Cassazione di alcuni giorni fa, è uscito dal campo di gioco e non è più rientrato perchè a decidere sono stati i controllati che da sempre controllano l'Associazione Italiana Arbitri come oggi ha dimostrato la risposta del Governo dopo due anni".

 
 
 

.AGNELLI REPLICA A MORATTI SU CALCIOPOLI: "NOI SERENI, LUI NERVOSO"

Post n°2634 pubblicato il 23 Settembre 2010 da nadir63l
 

Il presidente juventino Andrea Agnelli ha voluto commentare le esternazioni di Moratti sulla richiesta della società bianconera di revocare lo scudetto 2006 in seguito alle ultime intercettazioni nel processo su Calciopoli atto secondo. Il presidente ha affermato: "Moratti? Evidentemente era nervoso e ha pensato a noi. Da parte nostra non c'è motivo di essere nervosi. Da parte loro? Non lo so. Io guardo alle vicende delle Juventus e come ho già detto noi siamo tranquilli, perché sappiamo cosa c'è nell'esposto e lo sa pure la Federazione. Ora non resta che attendere fiduciosi un loro giudizio". Agnelli però ha negato che le due società siano ai ferri corti: "Il rapporto tra Inter e Juventus è sereno - ha poi concluso Agnelli - L'esposto? Sapete che, sulla base delle nuove intercettazioni, anche l'Inter ha compiuto/ha avuto delle telefonate. Quindi che non venga assegnato lo scudetto".

 
 
 

ESCLUSIVA TJ - Carlo Nesti su campionato, Juventus e arbitri.

Post n°2632 pubblicato il 23 Settembre 2010 da nadir63l
 

 

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© foto di ALBERTO LINGRIA

Carlo Nesti è un'icona nel panorama giornalistico del nostro paese. Giornalista torinese con oltre tre decenni di esperienza alle spalle, Nesti è un profondo conoscitore delle dinamiche calcistiche, nella fattispecie quelle riguardanti Torino e Juventus. Editorialista su varie testate come TMW, attualmente tiene un vero e proprio "diario di bordo" sul suo sito ufficiale, il Nesti Channel. E' con grande piacere che noi di Tuttojuve.com lo abbiamo intervistato in esclusiva. Ecco l'intervista integrale:

Caro Carlo, partiamo da un quadro generale sul campionato: c'è una anti-Inter e, se si, qual'è?
Per adesso no. Credo che lo possa diventare il Milan, se risolverà i suoi problemi di equilibrio tattico. Qualche "graffio", sulle gambe dei troppi solisti, non sarebbe del tutto sgradito, ad Allegri, per inserire Boateng. Naturalmente, niente di grave, per carità....

Una decina di giorni fa Delneri ha dichiarato che la Juve non può lottare per lo scudetto, Marotta rimane sul vago e l'ex tecnico della Samp fa dietrofront e sostiene che la Juve non deve porsi limiti. In parole povere ai più non è ancora chiaro l'obiettivo dei bianconeri. Secondo te la Juve attuale a quale obiettivo massimo può ambire?
Trovo ridicolo che critica e tifosi abbiano interpretato quelle dichiarazioni come un "reato di lesa maestà". Ma come si fa a parlare di scudetto, dopo 4 anni di batoste? E' giusto "volare basso" e "pensare alto": sensato ragionare dal quarto posto in su.

Moggi ha un po' criticato il mercato estivo della Juve sostenendo che piuttosto di rivoluzionare acquistando una decina di giocatori sarebbe stato meglio puntare su 2-3 campioni. Tu con quale scuola di pensiero ti trovi concorde?
Sono 2 filosofie diverse, egualmente valide. Se Moggi alludeva al fatto che, con il ricavato della cessione di Diego, e rinunciando a un esterno, tipo Pepe, si poteva arrivare ai 25 milioni necessari per Ibrahimovic, lo posso capire. Mi intriga, comunque, anche la "rivoluzione".

Del Piero è vicino alla chiusura della sua carriera (anche se lui dichiara di voler continuare ancora per qualche anno) ed il nome più gettonato come suo sostituto è Cassano. Pensi che il barese possa davvero essere l'erede giusto del numero 10 bianconero?
Fino a un paio di anni fa, credevo che il dopo-Del Piero fosse Rossi del Villareal. Ora invito i dirigenti a tenere d'occhio Sanchez dell'Udinese. L'operazione Cassano dipende solo da Garrone: che programma ha per la Samp del futuro? Si accontenta, o vuole di più?

Per gennaio, oltre a Cassano, alla Juve sono accostate sin d'ora varie voci di mercato sia in entrata (Benzema, Pazzini, Ziegler, Cassani, Lucas Leiva, Lassana Diarra) che in uscita (la cessione di Sissoko). Secondo te quali sarebbero le mosse necessarie per i bianconeri nella sessione di calciomercato invernale?
Personalmente, vedo carenze in difesa, con esterni bassi troppo offensivi, e in attacco, con una sola "torre" di ruolo (Amauri), e una "adattabile" (Iaquinta). Il grande rimpianto rimane Dzeko, anche se capisco che Marotta ha fatto proprio di tutto.

Si parla anche di Schelotto: pensi sia da Juve o, comunque, da grande club?
Lo conosco poco. E poi voglio vederci chiaro sull'acquisto più "qualitativo" dell'estate: Martinez. A Catania, l'ho visto protagonista di giocate superlative, ma gli infortuni lo stanno torturando. Io lo aspetto. La Juve lo aspetta. Ma è un esterno o una seconda punta?

Attualmente, quello che pare essere uno dei maggiori meriti di Delneri è l'aver dato il via alla rigenerazione di Felipe Melo. Credi che il brasiliano possa davvero esprimersi a Torino come ai tempi di Firenze oppure il progetto di Delneri è sempre suscettibile di riserve per via delle "animosità comportamentali" del centrocampista verdeoro?
Per la verità, non so quanto Melo debba tornare quello di Firenze, perché, se avesse veramente convinto, Corvino non lo avrebbe mai ceduto. L'essenziale è aver capito che non può restare solo come "ultimo uomo" davanti alla difesa centrale: pericoloso.

Un'ultima domanda sul tema spinoso relativo agli arbitri: seppur alcuni con cognizione di causa, dopo appena 4 gare Zamparini si lamenta, Pozzo si lamenta, Ranieri e Pradè si lamentano, il Milan pubblica sul proprio sito un comunicato ufficiale come "vademecum" sul fuorigioco, l'ad del Catania Lo Monaco fa sentire la sua voce prima della gara con i rossoneri. Secondo te ci sarebbe un modo per porre fine a questa pratica tutta nostrana di rivendicazione sugli arbitraggi oppure il nostro calcio è legato in modo inscindibile a queste situazioni?
Buona la seconda (tesi). La "cultura sportiva" italiana è malata da sempre, e avvelenata dalla "sindrome del sospetto". Calciopoli, oltretutto, ha consolidato la convinzione che è giusto "sospettare". Temo proprio che, prima del 2050 (se va bene), non se ne esca...

 
 
 

La leggenda infinita

Post n°2631 pubblicato il 23 Settembre 2010 da nadir63l
 

© foto di ALBERTO LINGRIA

Vi ricordate la presentazione del nuovo stadio? Ricordiamo particolarmente un'immagine su tutte: John Elkann, il proprietario della Juve, consegna un pallone storico ad Alessandro Del Piero, il capitano. Un messaggio molto chiaro: sarai tu, Alex, a portare la nostra squadra nella sua nuova casa. Presto si passerà dalle parole ai fatti. Sembra infatti che la Juventus sia pronta a offrire al capitano un rinnovo annuale, a cifre più basse. Alex sarà ancora una volta il leader del gruppo. Gruppo in cui magari si troverà anche un nuovo compagno di squadra: Antonio Cassano. 

 
 
 

A.A. L'oggetto misterioso di casa Juve

Post n°2630 pubblicato il 23 Settembre 2010 da nadir63l
 

e
© foto di ALBERTO LINGRIA

Finora è stato un Ufo, ma non per demeriti suoi. Sedici minuti contro la Samp, meno di mille secondi. E’ il saldo attuale dell’esperienza bianconera di Aquilani. "Aquilani? Contro il Palermo giocano Melo e Marchisio. Ho quattro ottimi giocatori, ma la coppia composta da Felipe e Claudio mi dà grande affidabilità, non avrebbe senso cambiare". Insomma, le gerarchie di Delneri sembrano momentaneamente ben definite: per Delneri non ha senso cambiare una coppia che sta ben funzionando e che è in gran spolvero, soprattutto dal punto di vista psicologico.  Forse toccherà ad Aquillani contro il Cagliari: il turnover, e l’impossibilità di giocare in casa del Manchester City in Europa league (non è utilizzabile, così come Quagliarella), potrebbero offrirgli una chance. Il suo rivale ora è Marchisio. Uno che, dopo un’estate da dimenticare, è tornato in grandissima forma. Per fortuna della Juve Delneri ha questa scelta da fare ogni domenica: avere in panchina uno come Aquilani è un gran lusso.

 
 
 

Un basco per Delneri

Post n°2629 pubblicato il 23 Settembre 2010 da nadir63l
 

© foto di ALBERTO LINGRIA

Spunta un nome nuovo per la difesa della Juventus. Marotta ha un forte interesse per Andoni Iraola (28), difensore spagnolo dell'Athletic Bilbao. La notizia era stata rilanciata ieri da Cadena Ser, emittente iberica, per poi essere ripresa dai media italiani. Spulciando su internet si scopre che è un terzino destro con 243 presenze con la propria squadra e con il contratto in scadenza nel giugno 2012. Per portarlo a Torino ci vorranno circa 9 milioni

 
 
 

Juventus - Palermo: le probabili formazioni. Delneri col dubbio Del Piero, Rossi fa il pieno di fantasia

Post n°2628 pubblicato il 23 Settembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Francesco De Cicco/TuttoLegaPro.com

Niente turnover per Gigi Delneri che ha intenzione di battere il ferro finché è caldo. Gli undici schierati a Udine hanno recuperato fisicamente e stanno bene psicologicamente. Unico dubbio in attacco: potrebbe essere inserito Iaquinta al posto di Del Piero, che le ha giocate tutte fino a oggi.  Rossi invece confermerà in difesa il disusso Munoz, esaltato a luglio da Zamparini ma ancora in cerca dell'ambientamento. In attacco conferamati i due trequartisti alle spalle di Hernandez con Maccarone e Miccoli pronti a entrare dalla panchina. Ecco le formazioni. Juventus: Storari, Motta, Bonucci, Chiellini, Grygera, Krasic, Felipe Melo, Marchisio, Pepe, Del Piero, Quagliarella. Palermo: Sirigu; Cassani, Munoz, Bovo, Balzaretti; Migliaccio, Liverani, Noverino; Pastore, Ilcic; Hernandez.

 
 
 

IL PROCESSO DI NAPOLI FA PAURA!

Post n°2627 pubblicato il 23 Settembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Micri Comunication

Il Processo di Napoli fa paura; è nell'aria, si sente, si respira. Le tesi dell'accusa stanno cadendo e, a onor del vero, tra tutti i testimoni sfilati fin'ora (testimoni anch'essi dell'accusa, vale la pena si sottolinearlo) nessuno è stato né incisivo né decisivo. Ognuno si è perso in una selva di "non ricordo", di "certe cose si dicono a caldo, è normale", di "non so", di "non posso esserne certo" (per chi non conosce l'evolversi REALE i file INTEGRALI degli interrogatori sono a disposizione in rete). Signori, chiediamo noi: ma le prove? Dove sono le prove su cui è stata basata la teoria della cupola Moggiana? Non ce n'è traccia. Eppure, Luciano Moggi è fuori dal "sistema" ormai dal 2006, se si avessero delle prove sarebbero saltate fuori, dato che "il pentolone è stato scoperchiato". Eppure "non ricordo", eppure "non so", eppure "non l'ho mai detto", a testimonianza, semmai, che una deposizione sotto giuramento è ben diversa da una battuta fatta al bar dello sport, davanti al cappuccino, con brioche tra i denti e il solito sibilo a sfondo gazzettaro "la giuvvve ruvvva". Noi, di parte, noi, faziosi, noi, bianconeri in malafede (e per qualcuno "barboni") chiediamo solo le prove che certe cose supposte siano davvero accadute; anche perché, come diceva il buon Totò, le cose reali possiamo mettercele davanti agli occhi e riconoscere serenamente i fatti, "ma le supposte dove ce le mettiamo?". Lo sappiamo, da tutte le parti e con grandi squilli di tromba hanno starnazzato ai quattro venti tutte le ochette giulive in merito alla frode Juventina; e credetemi se vi dico che non aspettavano altro. "Così truccavano i sorteggi" a tutta pagina, e poi neanche un trafiletto per dire che i sorteggi non erano truccati, prove alla mano con dichiarazione di NOTAI, mica di pinco pallini qualsiasi, "Cannavaro positivo al doping"...e i medici assolti (notizia recente, letta sì...ma sul Tuttosport!), e anche qui potremmo continuare, ma...no. Lasciamo una sola domanda al lettore intelligente, di qualsiasi fede calcistica sia: come faceva la Gazzetta dello Sport a sapere in anticipo, nel 2006, quali sarebbero state le sentenze definitive?
Bella domanda, vero? La risposta, fondamentalmente, non ci interessa; ci preme, semmai, mettere qualche pulce nell'orecchio a chi legge, senza sostenere che Moggi sia un santo, e ci mancherebbe. Affermando, però, che Moggi era solo uno dei tanti in un insieme che si muoveva nello stesso modo, e le intercettazioni che CI HANNO TENUTO NASCOSTO nel 2006 lo dimostrano. Al limite, dunque, possiamo parlare di malcostume generale, ma non di illeciti o di cupole; in questo senso, sì, Moggi è innocente, oppure colpevole. Come quasi chiunque altro. Chi ama il calcio, come lo amiamo noi a prescindere dai colori, non può che auspicarsi che questa volta si faccia davvero pulizia, senza nascondere la polvere "della casa" sotto il solito "tappeto del soggiorno". Per chi resta convinto di una cosa o dell'altra, l'appuntamento è dal primo di ottobre, a Napoli; noi, da parte nostra, anticipiamo da adesso che accetteremo qualunque vedretto con serenità. E lo stiamo dicendo in anticipo. Chi, tra i non Juventini, è in grado di fare altrettanto alzi la mano. Come sempre, si tratta di una "Questione di Stile".

 
 
 

Storari: "Lavoriamo duro senza far proclami"

Post n°2626 pubblicato il 23 Settembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Francesco De Cicco/TuttoLegaPro.com

Se Gigi Buffon ha finora potuto dormire sogni tranquilli e lavorare serenamente al suo pieno recupero, il merito è solamente di una persona: Marco Storari. Arrivato a sorpresa lo scorso giugno (un'operazione da 4,5 milioni che aveva lasciato perplessi in molto), sta dimostrando partita dopo partita di essere un ottimo portiere. Ecco le sue parole rilasciate al Tuttosport: "Le parole di Platini sui nostri obiettivi? Sappiamo bene cosa intende Platini: basta indossare questa maglia oppure entrare in società per capirlo. Si respira aria di vittoria, si sente la responsabilità di far sognare una tifoseria composta da milioni e milioni di persone. Però noi giocatori dobbiamo mantenere il profilo scelto dalla società: non ci met tiamo a fare proclami, a par lare di scudetto. Semplicemente lavoriamo duro, sempre, e poi vediamo i risultati che arrivano. Se il divario con le altre big resta incolmabile? L'Inter ha vinto tutto, vuole continuare a farlo: può darsi che sia un po' più avanti. Però s'è già visto che è un campionato molto difficile per tutti. L'unità del gruppo la nostra possibile arma a sorpresa? Io di squadre ne ho girate tante, esperienza ne ho maturata. Posso dire che questo gruppo è unito e sereno. Sap­piamo lavorare concentrati, sappiamo ridere e scherzare. Toh, prendete Pepe: una volta smesso col calcio, potrà benissimo iniziare una carriera da comico. Farebbe un sacco di soldi, sicuro! Con lui scher zi e battute non mancano. Poi c'è la sana rivalità, i classici pegni da pagare, i fioretti: già pregusto la cena che deve offrire Bonucci: ha segnato a Udine, ora paga.. La nazionale? Che posso dire? Chi decide è dell'idea che si debba creare un gruppo in prospettiva, puntare sui giovani. Sinceramente la mia opinione è che sarebbe giusto puntare anche sull'esperienza, valutare chi è in forma in un determinato momento. Però, per carità, questo è solo il mio giudizio. Io, comunque, continuo a sperare...".   Sembra di sentire Gigi Del Neri...

 
 
 

Il Giornale - La filosofia operaia di Del Neri ...

Post n°2625 pubblicato il 23 Settembre 2010 da nadir63l
 

Fonte: di Domenico Latagliata per "Il Giornale"
© foto di ALBERTO LINGRIA

Il 4-0 di Udine è stata vera gloria o no? A Pastore l'ardua sentenza. La Juventus riparte stasera da Torino, stadio Olimpico, contro il Palermo di quello che Maradona ha definito in senso buono «un maleducato del calcio. Tocca il pallone come se avesse già giocato tre-quattro Mondiali». Uno che persino Messi, nel ritiro premondiale dell'Argentina, ha descritto «diverso da tutti. Farà una grandissima carriera». El Flaco, 21 anni compiuti a giugno, ha ringraziato ed è tornato a Palermo a mostrare mirabilie: nelle prime tre partite di campionato ha segnato un gol e nei minuti finali dei match contro Brescia e Inter solo i miracoli di Sereni e Julio Cesar gli hanno impedito di regalare punti ai rosanero.
Stasera il nemico pubblico numero uno per la Juventus sarà proprio lui, l'argentino magro magro: Miccoli, giustiziere dei suoi ex compagni l'anno passato, andrà al massimo in panchina e sarà comunque un bel ritorno dopo il crac al ginocchio della scorsa primavera. Per la Juve, attesa poi da un altro match casalingo domenica contro il Cagliari, sarà un bell’esame di maturità: «Non abbiamo fatto nulla e non possiamo montarci la testa per avere vinto a Udine - è il parere di Del Neri, che oggi festeggia le 700 panchine da professionista -. Non ci culliamo su una vittoria, così come non ci abbandoniamo alla depressione se le cose non vanno per il verso giusto. Pensiamo solo a lavorare: è l'unica via per migliorare quello che ancora ci manca». Difficile capire se ci sarà turnover vero o solo qualche cambio: più probabile la seconda opzione, visto che «Melo e Marchisio al momento non si toccano». Tenuto conto che Krasic è stata la nota più lieta delle ultime due partite (tre assist, per gradire), che Pepe non ha ancora la concorrenza di Martinez (non convocato) e che in difesa i meccanismi si perfezionano con la reciproca conoscenza, ne consegue che il solo reparto dove qualcosa potrebbe cambiare è l'attacco: «Credo che, al di là di un discorso propriamente fisico, nel nostro mondo sia fondamentale lo sfruttamento delle qualità psicologiche di un determinato momento - il parere di Del Neri -. Se hai la testa giusta, corri di più: se non ce l'hai, corri di meno». Tradotto: o Del Piero sarà avvicendato da Iaquinta o in campo ci andranno gli stessi undici che ne hanno rifilati quattro all'Udinese. «Il vero valore delle squadre si capirà alla fine del girone di andata, per adesso mi aspetto cambiamenti giornalieri o quasi - pronostica il tecnico di Aquileia -. Noi andremo avanti tutto l'anno alla ricerca di miglioramenti che magari non coincideranno con i risultati. Alla fine si tireranno le somme». Pare una nuova mezza retromarcia, in realtà Del Neri è fatto così: maniaco del lavoro e perfezionista, poco disponibile ai proclami. «In questi giorni abbiamo lavorato ancora più intensamente, perché quando le cose vanno bene c’è maggiore disponibilità da parte di tutti. Le vittorie danno morale e credibilità: io faccio fare un lavoro in meno quando si perde e un lavoro in più quando si vince. Non dobbiamo dare nulla per scontato, né per quello che riguarda noi né per gli altri. Stiamo trovando la nostra identità. Hanno definito la Juve operaia e provinciale? È gratificante: stiamo creando qualcosa di solido».
Pochi fronzoli, allora. E del resto nessuno se li aspettava quando Marotta scelse Del Neri, uomo di terra e basta. Lo hanno chiamato per rifondare e plasmare la nuova Juve, senza chiedergli calcio champagne: al posto delle bollicine, meglio l'acqua naturale. Meglio la corsa dirompente di Krasic e la ruvidezza dei gomiti di Chiellini, che ha recuperato dalla distorsione a una caviglia: serviranno anche quelli per limitare Pastore, «giocatore davvero fantastico». Almeno in questo, Del Neri e Maradona la pensano allo stesso modo.

 
 
 

IL PROCESSO DI NAPOLI FA PAURA!

Post n°2624 pubblicato il 23 Settembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Micri Comunication

Il Processo di Napoli fa paura; è nell'aria, si sente, si respira. Le tesi dell'accusa stanno cadendo e, a onor del vero, tra tutti i testimoni sfilati fin'ora (testimoni anch'essi dell'accusa, vale la pena si sottolinearlo) nessuno è stato né incisivo né decisivo. Ognuno si è perso in una selva di "non ricordo", di "certe cose si dicono a caldo, è normale", di "non so", di "non posso esserne certo" (per chi non conosce l'evolversi REALE i file INTEGRALI degli interrogatori sono a disposizione in rete). Signori, chiediamo noi: ma le prove? Dove sono le prove su cui è stata basata la teoria della cupola Moggiana? Non ce n'è traccia. Eppure, Luciano Moggi è fuori dal "sistema" ormai dal 2006, se si avessero delle prove sarebbero saltate fuori, dato che "il pentolone è stato scoperchiato". Eppure "non ricordo", eppure "non so", eppure "non l'ho mai detto", a testimonianza, semmai, che una deposizione sotto giuramento è ben diversa da una battuta fatta al bar dello sport, davanti al cappuccino, con brioche tra i denti e il solito sibilo a sfondo gazzettaro "la giuvvve ruvvva". Noi, di parte, noi, faziosi, noi, bianconeri in malafede (e per qualcuno "barboni") chiediamo solo le prove che certe cose supposte siano davvero accadute; anche perché, come diceva il buon Totò, le cose reali possiamo mettercele davanti agli occhi e riconoscere serenamente i fatti, "ma le supposte dove ce le mettiamo?". Lo sappiamo, da tutte le parti e con grandi squilli di tromba hanno starnazzato ai quattro venti tutte le ochette giulive in merito alla frode Juventina; e credetemi se vi dico che non aspettavano altro. "Così truccavano i sorteggi" a tutta pagina, e poi neanche un trafiletto per dire che i sorteggi non erano truccati, prove alla mano con dichiarazione di NOTAI, mica di pinco pallini qualsiasi, "Cannavaro positivo al doping"...e i medici assolti (notizia recente, letta sì...ma sul Tuttosport!), e anche qui potremmo continuare, ma...no. Lasciamo una sola domanda al lettore intelligente, di qualsiasi fede calcistica sia: come faceva la Gazzetta dello Sport a sapere in anticipo, nel 2006, quali sarebbero state le sentenze definitive?
Bella domanda, vero? La risposta, fondamentalmente, non ci interessa; ci preme, semmai, mettere qualche pulce nell'orecchio a chi legge, senza sostenere che Moggi sia un santo, e ci mancherebbe. Affermando, però, che Moggi era solo uno dei tanti in un insieme che si muoveva nello stesso modo, e le intercettazioni che CI HANNO TENUTO NASCOSTO nel 2006 lo dimostrano. Al limite, dunque, possiamo parlare di malcostume generale, ma non di illeciti o di cupole; in questo senso, sì, Moggi è innocente, oppure colpevole. Come quasi chiunque altro. Chi ama il calcio, come lo amiamo noi a prescindere dai colori, non può che auspicarsi che questa volta si faccia davvero pulizia, senza nascondere la polvere "della casa" sotto il solito "tappeto del soggiorno". Per chi resta convinto di una cosa o dell'altra, l'appuntamento è dal primo di ottobre, a Napoli; noi, da parte nostra, anticipiamo da adesso che accetteremo qualunque vedretto con serenità. E lo stiamo dicendo in anticipo. Chi, tra i non Juventini, è in grado di fare altrettanto alzi la mano. Come sempre, si tratta di una "Questione di Stile".

 
 
 

     

 

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