LA NUOVA CASA BIANCONERA
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«Il vantaggio di dodici punti, che a fine campionato diventerà di quindici, non può essere frutto di null’altro che non il fatto che eravamo più forti. Una grande squadra che quella sera, il 12 febbraio 2006, di fatto si portò a casa il ventinovesimo scudetto. La medaglia ce l’ho ancora casa. E non la restituisco. »
Alessandro Del Piero
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Messaggi del 23/09/2010
Posticipo della 4ª giornata, brutto ko interno per i bianconeri. Straordinaria partita dell'argentino, che va a segno dopo due minuti. Poi il raddoppio di Ilicic al 60' e la grande punizione di Bovo all'85' portano i rosanero sul 3-0. Il gol di Vincenzo serve solo a rendere meno amara la sconfitta TORINO, 23 settembre - La bella Juve di Udine è già un ricordo. I bianconeri, chiamati a bissare la larga vittoria contro i friulani, si ritrovano invece sconfitti meritatamente da un Palermo giovane e intraprendente, trascinato da un giocatore straordinario: Javier Pastore. L’attaccante argentino segna il primo gol, entra nell’azione del secondo e per tutta la partita risulta imprendibile per qualunque giocatore bianconero. Tra gli uomini di Del Neri, il migliore, come a Udine, è Krasic, che però predica nel deserto. Chi pensava che il periodo delle difficoltà per la Juve fossero già finite, dovrà ricredersi. E dovrà ricredersi anche chi sosteneva la tesi di un Palermo in crisi. PRIMO TEMPO - Comincia bene la Juve con un paio di accelerazioni di Krasic (osannato dal pubblico a ogni intervento), ma al primo affondo il Palermo va a segno. È il 2', Pastore lancia Pinilla sul filo del fuorigioco, tiro immediato che Storari respinge come può. Sulla palla si avventa lo stesso Pastore, che approfitta del letargo della retroguardia bianconera per infilare l'incolpevole portiere della Juve (che ne dice di tutti i colori ai compagni). La reazione della squadra di Del Neri è piuttosto lenta: Pepe ha una discreta occasione al 14', Del Piero si fa vedere con un tiro da fuori pochi minuti dopo. I rosanero, però, si difendono benissimo e, anzi, grazie alle splendide giocate del terzetto Pinilla-Ilicic-Pastore (gran giocatore l'argentino), mettono più volte in difficoltà la Juve. Che al 36' rischia di andare di nuovo sotto quando il cileno sfiora il palo alla destra di Storari. Due minuti dopo Del Piero mette paura a Sirigu con una forte punizione, ma il portiere del Palermo si salva in angolo. In campo, però, c'è un Pastore straripante. L'argentino al 40', approfittando di una goffa scivolata di Motta, si trova solo davanti a Storari. Per fortuna della Juve, angola troppo la conclusione rasoterra, che finisce sul palo. Del Piero gli risponde due minuti dopo, costringendo Sirigu a un miracolo con un missile da fuori, che l'estremo difensore rosanero devia non si sa come sulla traversa. Poi un episodio destinato a far discutere: sempre Del Piero entra in area dalla sinistra, Cassani lo affronta e lo mette giù. Il difensore del Palermo prende nettamente le gambe, ma il capitano accentua troppo la caduta, ingannando l’arbitro Orsato, che fa finta di niente. SECONDO TEMPO - A inizio ripresa Del Neri decide di dare una scossa alla squadra, togliendo un Quagliarella evanescente e un Pepe poco incisivo per inserire i “pezzi grossi” Amauri e Iaquinta. Il doppio cambio sembra dare qualche frutto, perché la Juve sembra più incisiva, ma la prima occasione arriva solo al 55’, con una conclusione da fuori di Del Piero che Sirigu para senza particolari problemi, ripetendosi poco dopo su Amauri. Ma è Balzaretti ad andare più vicino al gol al 57’ costringendo Storari alla deviazione in angolo dopo una bella azione personale. E al 62’, due minuti dopo l’ingresso in campo di Aquilani al posto di Del Piero, arriva il raddoppio dei rosanero. C’è ancora una volta lo zampino di Pastore, che sorprende Storari con una conclusione a giro da fuori. Il tiro non sembra irresistibile, ma il portiere bianconero respinge male. La palla finisce sui piedi di Ilicic, che non ci pensa due volte a tirare. La sfera rimbalza in modo strano e non lascia scampo all’estremo difensore della Juve. Al 66’ gol annullato a Iaquinta per un fuorigioco abbastanza netto. Cinque giri di lancetta e Krasic ha suoi piedi la palla dell’1-2 sul primo errore della partita di Pastore in disimpegno, ma il serbo conclude largo. Poco dopo ci prova di testa Amauri su cross di Krasic, ma anche in questo caso Sirigu può guardare il pallone andare fuori. L’italo-brasiliano si ripete al 78’ sempre di testa su angolo, ma l’estremo difensore dei siciliani questa volta risponde bene. Sulla ribattuta Felipe Melo manda alto. All’85’ Bovo mette la parola fine alla partita, battendo Storari con una gran punizione (ma il portiere juventino parte in ritardo). La rete di Iaquinta due minuti dopo rende solo meno amara la sconfitta (anche se Krasic nel recupero sfiora il palo di testa). Ma è inutile nascondere che la Juve esce ridimensionata (e il Palermo ingigantito) da questo match. |
45' - Non c'è recupero. Finisce qui il primo tempo. Juventus-Palermo 0-1. Per il momento decide il gol di Pastore in avvio di gara. |
20:29 - In campo si scalda precauzionalmente anche Legrottaglie. Chiellini ha comunque recuperato dal problema alla caviglia e sarà regolarmente in campo accanto a Bonucci. PALERMO (4-3-2-1): 46 Sirigu, 5 Bovo, 6 Munoz, 8 Migliaccio, 16 Cassani (cap.), 21 Bacinovic, 23 Nocerino, 27 Pastore, 42 Balzaretti, 51 Pinilla, 72 Ilicic. 19:39 - Mancano poco al fischio d'inizio di Juventus-Palermo, succulento posticipo della quarta giornata di campionato. Secondo quanto riferito pochi minuti fa da Sky Sport, il tecnico bianconero avrebbe deciso di confermare in blocco la squadra che ha espugnato il "Friuli" di Udine. Quindi si dovrebbe partire con Storari in porta; i quattro di difesa saranno ancora Motta, Bonucci, Chiellini e Grygera. A centrocampo, Krasic a destra, Pepe a sinistra e la collaudata coppia Marchisio-Melo in mezzo; in attacco Del Piero vince il ballottaggio con Iaquinta e affianca Fabio Quagliarella. Probabili formazioni JUVENTUS (4-4-2): Storari; Motta, Bonucci, Chiellini, Grygera; Krasic, Felipe Melo, Marchisio, Pepe; Del Piero, Quagliarella. |
Kick it!
1- CHAOS A.D. |
"Nell'ambito del processo di Calciopoli a Napoli, i legali della Figc stanno provvedendo ad acquisire anche le trascrizioni delle telefonate recentemente depositate in cancelleria e quindi a disposizione delle parti. |
Post n°2636 pubblicato il 23 Settembre 2010 da nadir63l
Juventus-Palermo non solo sul campo. Stasera sarà la partita di Javier Pastore, il trequartista argentino prelevato dal club rosanero l'anno scorso dall'Huracan. Ma El Flaco, prima di vestire la maglia rosanero, era stato vicino alla Juventus, che lo bocciò in maniera prematura. A svelare il retroscena ai microfoni di Tuttomercatoweb è Barend Krausz, uno che mastica calcio argentino da tanto tempo e che annovera tra le sue scoperte quelle di Batistuta e Caniggia. Oltre Walter Samuel, consigliato a Franco Baldini ai tempi della Roma. Ora, l'esperto talent scout, è il consulente di mercato del River Plate. "Circa due anni fa eravamo in Argentina - racconta Krausz - l'Huracan giocava in casa e Pastore fece due gol, uno più bello dell'altro. El Flaco aveva giocato poche partite, la Juventus lo teneva sotto osservazione e poi non lo ha ritenuto all'altezza. E' stato bravo il Palermo a prenderlo e a credere nelle potenzialità del giocatore, investendo una bella cifra. Ricordo bene quella partita: il ragazzo giocò un match straordinario, ma non fu ritenuto da Juventus. Fossi una grande società, come Inter, Milan o Real Madrid, Pastore, ora più di prima, non me lo farei sfuggire. Diciamo che, quello della Juventus, è stato un eccesso di prudenza". |
La risposta del Sottosegretario allo Sport Crimi, arriva con due anni di ritardo, ma almeno per la prima volta nella storia bisogna dare atto al Governo di aver reso trasparenti dati spesso opachi e incomprensibili," Cosi in Aula, Francesco Boccia, coordinatore delle Commissioni economiche del Pd e firmatario dell'Interrogazione parlamentare presentata ai tempi di Calciopoli nel 2008."Apprendere che in quegli anni (dal 2004 al 20006) la Federazione trasferiva almeno 6,5 milioni di Euro all'anno all'Associazione Italiana Arbitri e che la Ing Direct ha erogato 4,2 milioni di euro di sponsorizzazioni attraverso i buoni uffici della Federazione e di questi 100.000 Euro al designatore Collina come consulenza aggiuntiva, è la conferma della dipendenza dell'Associazione Italiana Arbitri, dalla stessa Federazione. Insomma i controllori (gli arbitri) sono sostenuti dai controllati (i club)"."Dopo 3 anni," ha sottolineato Boccia, "finalmente il Governo ci annuncia che sarà nominato il Comitato dei Garanti il prossimo 23 settembre; speriamo siano personalità al di sopra di ogni sospetto". "In ogni caso", ha concluso Boccia, "è arrivato il momento di rendere gli arbitri di tutti gli sport professionistici liberi dalle federazioni di riferimento. Se il Governo investe il Coni sul tema noi ci saremo. Ormai sono in ballo valori, esempi per i giovani e i bambini e interessi economici che non ammettono ipocrisie". "Calciopoli ha dimostrato che senza controlli reali, non si fa pulizia e alla fine ci sono state sentenze interne sommarie, giustizia casuale e in alcuni casi veri e prori regolamenti di conti interni come dimostra la vergognosa vicenda dell'arbitro Gianluca Paparesta che, pur avendo vinto ogni grado di giudizio fino alla Cassazione di alcuni giorni fa, è uscito dal campo di gioco e non è più rientrato perchè a decidere sono stati i controllati che da sempre controllano l'Associazione Italiana Arbitri come oggi ha dimostrato la risposta del Governo dopo due anni". |
Il presidente juventino Andrea Agnelli ha voluto commentare le esternazioni di Moratti sulla richiesta della società bianconera di revocare lo scudetto 2006 in seguito alle ultime intercettazioni nel processo su Calciopoli atto secondo. Il presidente ha affermato: "Moratti? Evidentemente era nervoso e ha pensato a noi. Da parte nostra non c'è motivo di essere nervosi. Da parte loro? Non lo so. Io guardo alle vicende delle Juventus e come ho già detto noi siamo tranquilli, perché sappiamo cosa c'è nell'esposto e lo sa pure la Federazione. Ora non resta che attendere fiduciosi un loro giudizio". Agnelli però ha negato che le due società siano ai ferri corti: "Il rapporto tra Inter e Juventus è sereno - ha poi concluso Agnelli - L'esposto? Sapete che, sulla base delle nuove intercettazioni, anche l'Inter ha compiuto/ha avuto delle telefonate. Quindi che non venga assegnato lo scudetto". |
Carlo Nesti è un'icona nel panorama giornalistico del nostro paese. Giornalista torinese con oltre tre decenni di esperienza alle spalle, Nesti è un profondo conoscitore delle dinamiche calcistiche, nella fattispecie quelle riguardanti Torino e Juventus. Editorialista su varie testate come TMW, attualmente tiene un vero e proprio "diario di bordo" sul suo sito ufficiale, il Nesti Channel. E' con grande piacere che noi di Tuttojuve.com lo abbiamo intervistato in esclusiva. Ecco l'intervista integrale: Caro Carlo, partiamo da un quadro generale sul campionato: c'è una anti-Inter e, se si, qual'è? Una decina di giorni fa Delneri ha dichiarato che la Juve non può lottare per lo scudetto, Marotta rimane sul vago e l'ex tecnico della Samp fa dietrofront e sostiene che la Juve non deve porsi limiti. In parole povere ai più non è ancora chiaro l'obiettivo dei bianconeri. Secondo te la Juve attuale a quale obiettivo massimo può ambire? Moggi ha un po' criticato il mercato estivo della Juve sostenendo che piuttosto di rivoluzionare acquistando una decina di giocatori sarebbe stato meglio puntare su 2-3 campioni. Tu con quale scuola di pensiero ti trovi concorde? Del Piero è vicino alla chiusura della sua carriera (anche se lui dichiara di voler continuare ancora per qualche anno) ed il nome più gettonato come suo sostituto è Cassano. Pensi che il barese possa davvero essere l'erede giusto del numero 10 bianconero? Per gennaio, oltre a Cassano, alla Juve sono accostate sin d'ora varie voci di mercato sia in entrata (Benzema, Pazzini, Ziegler, Cassani, Lucas Leiva, Lassana Diarra) che in uscita (la cessione di Sissoko). Secondo te quali sarebbero le mosse necessarie per i bianconeri nella sessione di calciomercato invernale? Si parla anche di Schelotto: pensi sia da Juve o, comunque, da grande club? Un'ultima domanda sul tema spinoso relativo agli arbitri: seppur alcuni con cognizione di causa, dopo appena 4 gare Zamparini si lamenta, Pozzo si lamenta, Ranieri e Pradè si lamentano, il Milan pubblica sul proprio sito un comunicato ufficiale come "vademecum" sul fuorigioco, l'ad del Catania Lo Monaco fa sentire la sua voce prima della gara con i rossoneri. Secondo te ci sarebbe un modo per porre fine a questa pratica tutta nostrana di rivendicazione sugli arbitraggi oppure il nostro calcio è legato in modo inscindibile a queste situazioni? |
Vi ricordate la presentazione del nuovo stadio? Ricordiamo particolarmente un'immagine su tutte: John Elkann, il proprietario della Juve, consegna un pallone storico ad Alessandro Del Piero, il capitano. Un messaggio molto chiaro: sarai tu, Alex, a portare la nostra squadra nella sua nuova casa. Presto si passerà dalle parole ai fatti. Sembra infatti che la Juventus sia pronta a offrire al capitano un rinnovo annuale, a cifre più basse. Alex sarà ancora una volta il leader del gruppo. Gruppo in cui magari si troverà anche un nuovo compagno di squadra: Antonio Cassano. |
e Finora è stato un Ufo, ma non per demeriti suoi. Sedici minuti contro la Samp, meno di mille secondi. E’ il saldo attuale dell’esperienza bianconera di Aquilani. "Aquilani? Contro il Palermo giocano Melo e Marchisio. Ho quattro ottimi giocatori, ma la coppia composta da Felipe e Claudio mi dà grande affidabilità, non avrebbe senso cambiare". Insomma, le gerarchie di Delneri sembrano momentaneamente ben definite: per Delneri non ha senso cambiare una coppia che sta ben funzionando e che è in gran spolvero, soprattutto dal punto di vista psicologico. Forse toccherà ad Aquillani contro il Cagliari: il turnover, e l’impossibilità di giocare in casa del Manchester City in Europa league (non è utilizzabile, così come Quagliarella), potrebbero offrirgli una chance. Il suo rivale ora è Marchisio. Uno che, dopo un’estate da dimenticare, è tornato in grandissima forma. Per fortuna della Juve Delneri ha questa scelta da fare ogni domenica: avere in panchina uno come Aquilani è un gran lusso. |
Spunta un nome nuovo per la difesa della Juventus. Marotta ha un forte interesse per Andoni Iraola (28), difensore spagnolo dell'Athletic Bilbao. La notizia era stata rilanciata ieri da Cadena Ser, emittente iberica, per poi essere ripresa dai media italiani. Spulciando su internet si scopre che è un terzino destro con 243 presenze con la propria squadra e con il contratto in scadenza nel giugno 2012. Per portarlo a Torino ci vorranno circa 9 milioni |
Niente turnover per Gigi Delneri che ha intenzione di battere il ferro finché è caldo. Gli undici schierati a Udine hanno recuperato fisicamente e stanno bene psicologicamente. Unico dubbio in attacco: potrebbe essere inserito Iaquinta al posto di Del Piero, che le ha giocate tutte fino a oggi. Rossi invece confermerà in difesa il disusso Munoz, esaltato a luglio da Zamparini ma ancora in cerca dell'ambientamento. In attacco conferamati i due trequartisti alle spalle di Hernandez con Maccarone e Miccoli pronti a entrare dalla panchina. Ecco le formazioni. Juventus: Storari, Motta, Bonucci, Chiellini, Grygera, Krasic, Felipe Melo, Marchisio, Pepe, Del Piero, Quagliarella. Palermo: Sirigu; Cassani, Munoz, Bovo, Balzaretti; Migliaccio, Liverani, Noverino; Pastore, Ilcic; Hernandez. |
Il Processo di Napoli fa paura; è nell'aria, si sente, si respira. Le tesi dell'accusa stanno cadendo e, a onor del vero, tra tutti i testimoni sfilati fin'ora (testimoni anch'essi dell'accusa, vale la pena si sottolinearlo) nessuno è stato né incisivo né decisivo. Ognuno si è perso in una selva di "non ricordo", di "certe cose si dicono a caldo, è normale", di "non so", di "non posso esserne certo" (per chi non conosce l'evolversi REALE i file INTEGRALI degli interrogatori sono a disposizione in rete). Signori, chiediamo noi: ma le prove? Dove sono le prove su cui è stata basata la teoria della cupola Moggiana? Non ce n'è traccia. Eppure, Luciano Moggi è fuori dal "sistema" ormai dal 2006, se si avessero delle prove sarebbero saltate fuori, dato che "il pentolone è stato scoperchiato". Eppure "non ricordo", eppure "non so", eppure "non l'ho mai detto", a testimonianza, semmai, che una deposizione sotto giuramento è ben diversa da una battuta fatta al bar dello sport, davanti al cappuccino, con brioche tra i denti e il solito sibilo a sfondo gazzettaro "la giuvvve ruvvva". Noi, di parte, noi, faziosi, noi, bianconeri in malafede (e per qualcuno "barboni") chiediamo solo le prove che certe cose supposte siano davvero accadute; anche perché, come diceva il buon Totò, le cose reali possiamo mettercele davanti agli occhi e riconoscere serenamente i fatti, "ma le supposte dove ce le mettiamo?". Lo sappiamo, da tutte le parti e con grandi squilli di tromba hanno starnazzato ai quattro venti tutte le ochette giulive in merito alla frode Juventina; e credetemi se vi dico che non aspettavano altro. "Così truccavano i sorteggi" a tutta pagina, e poi neanche un trafiletto per dire che i sorteggi non erano truccati, prove alla mano con dichiarazione di NOTAI, mica di pinco pallini qualsiasi, "Cannavaro positivo al doping"...e i medici assolti (notizia recente, letta sì...ma sul Tuttosport!), e anche qui potremmo continuare, ma...no. Lasciamo una sola domanda al lettore intelligente, di qualsiasi fede calcistica sia: come faceva la Gazzetta dello Sport a sapere in anticipo, nel 2006, quali sarebbero state le sentenze definitive? |
Se Gigi Buffon ha finora potuto dormire sogni tranquilli e lavorare serenamente al suo pieno recupero, il merito è solamente di una persona: Marco Storari. Arrivato a sorpresa lo scorso giugno (un'operazione da 4,5 milioni che aveva lasciato perplessi in molto), sta dimostrando partita dopo partita di essere un ottimo portiere. Ecco le sue parole rilasciate al Tuttosport: "Le parole di Platini sui nostri obiettivi? Sappiamo bene cosa intende Platini: basta indossare questa maglia oppure entrare in società per capirlo. Si respira aria di vittoria, si sente la responsabilità di far sognare una tifoseria composta da milioni e milioni di persone. Però noi giocatori dobbiamo mantenere il profilo scelto dalla società: non ci met tiamo a fare proclami, a par lare di scudetto. Semplicemente lavoriamo duro, sempre, e poi vediamo i risultati che arrivano. Se il divario con le altre big resta incolmabile? L'Inter ha vinto tutto, vuole continuare a farlo: può darsi che sia un po' più avanti. Però s'è già visto che è un campionato molto difficile per tutti. L'unità del gruppo la nostra possibile arma a sorpresa? Io di squadre ne ho girate tante, esperienza ne ho maturata. Posso dire che questo gruppo è unito e sereno. Sappiamo lavorare concentrati, sappiamo ridere e scherzare. Toh, prendete Pepe: una volta smesso col calcio, potrà benissimo iniziare una carriera da comico. Farebbe un sacco di soldi, sicuro! Con lui scher zi e battute non mancano. Poi c'è la sana rivalità, i classici pegni da pagare, i fioretti: già pregusto la cena che deve offrire Bonucci: ha segnato a Udine, ora paga.. La nazionale? Che posso dire? Chi decide è dell'idea che si debba creare un gruppo in prospettiva, puntare sui giovani. Sinceramente la mia opinione è che sarebbe giusto puntare anche sull'esperienza, valutare chi è in forma in un determinato momento. Però, per carità, questo è solo il mio giudizio. Io, comunque, continuo a sperare...". Sembra di sentire Gigi Del Neri... |
Fonte: di Domenico Latagliata per "Il Giornale" Il 4-0 di Udine è stata vera gloria o no? A Pastore l'ardua sentenza. La Juventus riparte stasera da Torino, stadio Olimpico, contro il Palermo di quello che Maradona ha definito in senso buono «un maleducato del calcio. Tocca il pallone come se avesse già giocato tre-quattro Mondiali». Uno che persino Messi, nel ritiro premondiale dell'Argentina, ha descritto «diverso da tutti. Farà una grandissima carriera». El Flaco, 21 anni compiuti a giugno, ha ringraziato ed è tornato a Palermo a mostrare mirabilie: nelle prime tre partite di campionato ha segnato un gol e nei minuti finali dei match contro Brescia e Inter solo i miracoli di Sereni e Julio Cesar gli hanno impedito di regalare punti ai rosanero. |
Il Processo di Napoli fa paura; è nell'aria, si sente, si respira. Le tesi dell'accusa stanno cadendo e, a onor del vero, tra tutti i testimoni sfilati fin'ora (testimoni anch'essi dell'accusa, vale la pena si sottolinearlo) nessuno è stato né incisivo né decisivo. Ognuno si è perso in una selva di "non ricordo", di "certe cose si dicono a caldo, è normale", di "non so", di "non posso esserne certo" (per chi non conosce l'evolversi REALE i file INTEGRALI degli interrogatori sono a disposizione in rete). Signori, chiediamo noi: ma le prove? Dove sono le prove su cui è stata basata la teoria della cupola Moggiana? Non ce n'è traccia. Eppure, Luciano Moggi è fuori dal "sistema" ormai dal 2006, se si avessero delle prove sarebbero saltate fuori, dato che "il pentolone è stato scoperchiato". Eppure "non ricordo", eppure "non so", eppure "non l'ho mai detto", a testimonianza, semmai, che una deposizione sotto giuramento è ben diversa da una battuta fatta al bar dello sport, davanti al cappuccino, con brioche tra i denti e il solito sibilo a sfondo gazzettaro "la giuvvve ruvvva". Noi, di parte, noi, faziosi, noi, bianconeri in malafede (e per qualcuno "barboni") chiediamo solo le prove che certe cose supposte siano davvero accadute; anche perché, come diceva il buon Totò, le cose reali possiamo mettercele davanti agli occhi e riconoscere serenamente i fatti, "ma le supposte dove ce le mettiamo?". Lo sappiamo, da tutte le parti e con grandi squilli di tromba hanno starnazzato ai quattro venti tutte le ochette giulive in merito alla frode Juventina; e credetemi se vi dico che non aspettavano altro. "Così truccavano i sorteggi" a tutta pagina, e poi neanche un trafiletto per dire che i sorteggi non erano truccati, prove alla mano con dichiarazione di NOTAI, mica di pinco pallini qualsiasi, "Cannavaro positivo al doping"...e i medici assolti (notizia recente, letta sì...ma sul Tuttosport!), e anche qui potremmo continuare, ma...no. Lasciamo una sola domanda al lettore intelligente, di qualsiasi fede calcistica sia: come faceva la Gazzetta dello Sport a sapere in anticipo, nel 2006, quali sarebbero state le sentenze definitive? |
Inviato da: diletta.castelli
il 11/10/2016 alle 17:05
Inviato da: dimariamonicaa
il 08/04/2016 alle 21:04
Inviato da: aldo.giornoa64
il 20/12/2015 alle 22:00
Inviato da: aldo.giornoa64
il 13/12/2015 alle 23:54
Inviato da: aldo.giornoa64
il 08/12/2015 alle 23:14