LA NUOVA CASA BIANCONERA
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«Il vantaggio di dodici punti, che a fine campionato diventerà di quindici, non può essere frutto di null’altro che non il fatto che eravamo più forti. Una grande squadra che quella sera, il 12 febbraio 2006, di fatto si portò a casa il ventinovesimo scudetto. La medaglia ce l’ho ancora casa. E non la restituisco. »
Alessandro Del Piero
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Messaggi del 24/09/2010
A distanza di più di un anno dal suo addio al calcio giocato, Pavel Nedved si riavvicina alla Juventus nelle vesti di tifoso, in attesa che gli venga conferito un ruolo operativo all'interno della società. Ieri sera era all'Olimpico di Torino per seguire la sua amata Signora e, secondo la versione di colui che gli era accanto, ovvero il golfista Molinari, il giocatore ceco avrebbe detto: "Ora scendo in campo io". E vista la prestazione dei bianconeri in campo, probabilmente, non avrebbe sfigurato. |
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A Torino si è svolto un Cda speciale, con Agnelli, Blanc e Marotta nel nuovo impianto bianconero che sta prendendo forma. Adesso tocca ai pennoni e poi, entro ottobre, la struttura avrà un assetto definitivo nella sua forma esteriore. I due colossi di acciaio, disegnati da Giugiaro con i colori della bandiera italiana, verranno issati con funi speciali, rimarranno prima inclinati verso l'interno e poi si schiuderanno come la corolla di un fiore
TORINO, 24 settembre - Adesso tocca ai pennoni e poi, entro ottobre, il nuovo stadio della Juventus avrà un assetto definitivo nella sua forma esteriore ( GUARDA IL VIDEO ). I due colossi di acciaio, disegnati da Giugiaro con i colori della bandiera italiana, verranno issati con funi speciali, rimarranno prima inclinati verso l'interno e poi si schiuderanno come la corolla di un fiore, verso l'esterno, sotto la pressione di 60 mastodontiche travi lunghe 125 metri e larghe 90, che sorreggeranno la copertura. LA PROCEDURA - «Si tratta dell'operazione più complessa di tutta la costruzione - ha spiegato il responsabile dei lavori, l'ingegner Riccardo Abrate - Occorreranno quattro-cinque giorni per i lavori di sollevamento dei pennoni, che pesano 650 tonnellate e sono alti 88 metri e poi, per l'intera e definitiva fase di copertura, sarà necessario tutto il mese di ottobre. Per ogni ora, l'inclinazione dei pennoni, guidata da un martinetto idraulico, si sposterà dai tre ai quattro gradi verso l'assetto definitivo. Data la delicatezza dell'intervento, sono lavori da effettuare solo di giorno». CENTRO COMMERCIALE - Procede anche spedita la costruzione del limitrofo centro commerciale, disposto su un'area di 34 mila metri quadrati, che sarà inaugurato a settembre prossimo, più o meno in concomitanza con il vernissage dell'impianto sportivo, previsto con una amichevole ad agosto. La struttura commerciale, targata Nordiconad, che prevede quattro comparti (brico, ipermercato, 53 negozi e un'area servizi), sarà aperta anche in concomitanza con gli eventi sportivi, ma l'accesso è consentito pure a chi non va a vedere la partita. L'ingresso si trova a pochi metri dal museo storico della Juventus e quindi si potranno agevolmente mescolare le culture sportiva, ricreativa e del tempo libero. A completare le opere, l'area parcheggi, su 150 mila metri quadri, che potrà ospitare circa 4000 auto e l'area spogliatoi, di 2500 metri quadri. PROGETTO - È stato conservato del vecchio impianto l'anello superiore esterno, che diventerà sede del progetto «accendi una stella», l'acquisizione cioè da parte di chi le acquista quelle poste sulla pavimentazione, di scegliere tra i grandi campioni del passato , quello che dovrà dare il nome allo stadio. Per il nome sta lavorando Sportfive, l'obiettivo è averlo prima dell'inaugurazione, che sarà tra fine agosto e settembre del prossimo anno. Si è appreso che il nome dello sponsor dovrà essere sottoposto all'approvazione della Juventus. |
Dal sito di Repubblica, apprendiamo che in data 15 settembre è stata consegnata una raccomandata in sede Inter con mittente lo studio legale Lucarelli di Roma, ufficio di rappresentanza che cura gli interessi dell'ex arbitro internazionale De Santis. Quest'ultimo, essendo stato oggetto di "dossieraggio" nell' "Operazione Ladroni" (???), ha deciso di chiedere i danni alla società Internazionale, e pare che la congruità di tale risarcimento sia stata valutata in parecchi milioni di euro. |
Il presidente Figc: «Bergamo e Pairetto ok per l’Inter» TORINO, 24 settembre - Agnelli lo punge con ironia. Abete gli ricorda certe scelte del passato. La «linea comune» Juventus-Figc che aveva sarcasticamente ipotizzato mercoledì sera, torna indietro come un boomerang a Massimo Moratti in un pomeriggio intenso, fra Milano e Roma. CHIARIMENTO A margine del Consiglio Federale, il presidente della Figc si è scatenato sulla questione della visita di Andrea Agnelli, che tanto ha irritato Moratti. E indispettito è apparso anche Abete dopo aver letto le parole del presidente interista: «Intanto ci tengo a precisare che il 21 settembre sono rimasto tutto il giorno in Federazione, sono entrato alle 7.30 e sono uscito alle 21 e nessuno mi ha visto. Non ho rilasciato alcuna dichiarazione e non capisco come si possa parlare di sorrisi, qua poi non ci sono webcam... ». Il riferimento è alle parole di Moratti che aveva parlato di «Juventus e Figc uscite tutte contente dall’incontro ». SUPER PARTES Ma poi Abete affonda e torna indietro nel passato per punzecchiare Moratti su temi calciopoleschi. E nella fattispecie, torna a quella cena a casa Carraro in cui i sette grandi presidenti delle cosiddette sette sorelle del calcio italiano (Moratti, Galliani, Sensi, Cragnotti, Tanzi, Cecchi Gori, Giraudo e Moggi), tenendo fuori il vicepresidente d’allora (Giancarlo Abete), scelsero il doppio designatore, indicando poi Bergamo e Pairetto come successori di Baldas. «Il doppio designatore nel 1999 (Bergamo e Pairetto, appunto, ndr), come una serie di altre scelte arbitrali del passato, sono arrivate per l’accordo delle grandi società, solo alcune di queste. Sette società scelsero il doppio designatore, non le altre. Va ricordato questo, un po’ di memoria serve. Anche l’Inter con gli altri club aveva allora un ruolo più importante di me che ero il vicepresidente vicario, e non ero d’accordo. Anche in quel caso mostrai una certa equidistanza. E invece avevano una posizione identica le grandi di allora», cioè Milan e Fiorentina, Roma Lazio e Parma, ma soprattutto Inter e Juve che fu. Un siluro che, seppure con un lungo giro (di parole), arriva al bersaglio. TESTIMONE Sulle indagini legate a Calciopoli Bis, Abete ha poi spiegato: «Quello che posso garantire è che il percorso da me individuato ha il massimo livello di trasversalità, un comportamento che deve essere quello di un presidente della federazione. Ricordo che i livelli di consenso che mi hanno portato alla presidenza non sono legati ai grandi club». Come a ricordare che per due volte la sua elezione venne bocciata proprio dalle big della A. «Dissi a verbale il 14 maggio, prima che Andrea Agnelli diventasse presidente e dopo l’esposto juventino del 10 maggio, che avremmo proceduto con le acquisizione, che la Procura avrebbe vagliato il materiale e consequenziale al lavoro di Palazzi sarebbe stata ogni azioni della Figc (revoca o meno dello scudetto 2006, ndr). In ogni caso garantisco a tutti la mia trasversalità, un comportamento da presidente della Federcalcio: Inter e Juve per me pari sono». E sul processo di Napoli ha garantito: «Andrò a testimoniare a Napoli il primo ottobre convocato dall’avvocato del signor Moggi» NERVOSISMO Quasi in contemporanea, all’uscita della Lega di Milano, parlava Andrea Agnelli, che prima si è espresso sugli arbitri («Hanno fatto degli errori, speriamo che possano commetterne di meno e che in futuro abbiano più sicurezza »), poi sfrucugliato sulle parole di Moratti: «Beh, evidentemente nonostante la vittoria per 4-0 era ancora un po’ nervoso...». E quando gli hanno spiegato che le dichiarazioni erano arrivate prima di Inter-Bari, ha sorriso: «E allora vuol dire che era nervoso pure prima». Poi ha spiegato con decisione: «Noi non siamo nervosi, noi siamo sereni e tranquilli. La Figc sa bene qual è la nostra posizione e qual è il contenuto del nostro esposto. Sulla base delle nuove intercettazioni si vede che anche l’Inter ha fatto delle telefonate e quindi lo scudetto 2006 non deve essere assegnato». Più chiaro di così... |
Oggi Giorgio Chiellini è stato ospite a "Filo Diretto", il programma di Juventus Channel che permette ai tifosi di porre le proprie domande in diretta ai campioni bianconeri. Il difensore bianconero ha analizzato a caldo la sconfitta contro il Palermo, ieri sera allo stadio Olimpico: "L'approccio alla forse e' stato sbagliato ed e' mancata quella feroce concentrazione che c'e' stata a Udine''. Chiellini però pensa già alla prossima gara, domenica sera contro il Cagliari a Torino: "Siamo ancora delusi e amareggiati, ma il bello del calcio e' la possibilita' di tornare subito in campo e cercare di cambiare il nostro stato d'animo, invertire il trend e tornare a vincere. Siamo consapevoli pero' che sara' dura: ho visto il Cagliari in queste prime giornate, non ha ancora perso e soprattutto e' una squadra che si difende in undici e lascia davvero poche occasioni agli avversari. C'e' da lavorare tanto, perche' quando cambi tanti giocatori e ringiovanisci la rosa, - continua Chiellini ai microfoni di Juventus Channel - non e' facile essere subito efficaci al 100%. Dobbiamo commettere meno errori a livello generale, ma riusciamo anche a essere pericolosi. Ci manca ancora l'equilibrio che serve per vincere le partite. Quando riusciremo a trovarlo 'fileremo dritti''. Il centrale bianconero ringrazia infine i tifosi che hanno sostenuto la squadra anche al termine della gara: ''Ai tifosi va un grande ringraziamento, perche' sentiamo la loro vicinanza. Contro il Palermo e' stato bello sentire il loro incitamento anche quando la partita era ormai persa, o a fine gara. Da parte nostra c'e' il desiderio di ricambiare questo affetto gia' da domenica''. |
a debacle casalinga contro il Palermo ha messo in evidenza in modo seriamente preoccupante la fragilità difensiva della squadra di Delneri. Perché va bene avere difficoltà nel percepire le volontà tattiche quando si tratta di tenere coperte le fasce, evitando di farsi travolgere proprio sugli esterni, ma quando si va completamente in barca anche per vie centrali allora i problemi sono davvero importanti. Il vecchio lupo di mare Rossi ha giocato un bello scherzetto a Delneri: fuori Maccarone e dentro Pinilla, molto più fisico. Dietro di lui due trequartisti come Pastore ed Ilicic, per andare a far male in mezzo alle linee. E’ bastato questo semplice aggiustamento per sbancare l’Olimpico per la terza volta. La difesa juventina non è mai riuscita a prendere le misure ai tre offendenti avversari, il centrocampo era in perenne inferiorità numerica e l’unica arma in più, gli esterni, non è stata sfruttata a dovere da Melo e compagni. Con Pepe nullo, infatti, gli unici rifornimenti erano per Krasic, che dopo sole quattro partite è già il punto di riferimento. Fa specie, inoltre, vedere come uno splendido campione di quasi 36 anni che all’anagrafe fa Alessandro Del Piero sia l’unico a fare seriamente la differenza tra registi mancati, terzini supposti tali e, soprattutto, “finti” centravanti. Quagliarella non può esserlo in alcun modo e ieri si è visto. Men che meno Iaquinta, in attesa che il vero Amauri torni a giocare con una certa regolarità. Nel frattempo, però, il buon Marotta dovrà giocoforza tornare sul mercato perché questa non è una rosa competitiva per gli obiettivi che la società si è prefissata (quarto posto e qualificazione alla Champions). Invece di pensare ai vari Cassano e compagnia, sarebbe meglio che ci si concentrasse su terzini veri (Bale può essere una pista da percorrere) e registi puri (Ledesma, Montolivo) che possano dare ritmi a una squadra che va a corrente alternata. Poi, se per caso Amauri non dovesse garantire la quota minima sindacale di gol, allora si potrà intervenire per acquistare una punta con la ormai famosa “soluzione Marotta”: prestito con diritto di riscatto. E qui Benzema o Pazzini sarebbero perfetti, ma bisogna anche fare i conti con le big europee. Purtroppo, ora bisogna anche considerare l’appeal che squadre come United o Chelsea hanno in più di Madama. E' èerò evidente che se si vuole tornare a essere grandi bisogna assolutamente tornare a spendere, altrimenti si guarderanno gli altri festeggiare trofei vinti per chissà quanti altri anni ancora. Dopo la rivoluzione, è tempo di iniziare l’evoluzione |
Massimo Zampini, opinionista televisivo, tifoso bianconero e autore del libro "Er go' de Turone", commenta sulle colonne del popolare forum VecchiaSignora.com il difficile momento della Juventus, dopo l'inopinata sconfitta interna contro il Palermo:"E rieccoci qua, dopo i tradizionali 3 gol al passivo e la tradizionale sconfitta casalinga contro il Palermo di zamparini, sempre truffato dagli arbitri, dappertutto, evidentemente non a Torino.Ancora Del Piero e Quagliarella, per l'ennesima volta, ma le altre volte eri costretto, questa volta no. E una punta più potente, almeno una, la devi inserire, sennò i tanto agognati esterni crossano per due attaccanti alti 1.70 contro difese alte 1.85, e qualcosa non quadra.Prima azione, primo errore, primo gol. Poi la Juve che cresce, confusa e volenterosa, attacca ma non produce grandi occasioni, se non un paio di cross cui è mancata, appunto, l'irruzione nell'area piccola di una prima punta di ruolo, che pensi a buttarsi in porta col pallone invece di aspettarlo al limite dell'area.La traversa di Del Piero, il palo di Pastore, che ricorda davvero Zidane, anche se forse in telecronaca Caressa e Bergomi esagerano un po'.I cambi all'intervallo, forse affrettati, o forse ritardati, perchè qualcosa di diverso andava fatto fin dall'inizio.Secondo tempo all'attacco, ma senza brividi, fino agli altri gol del Palermo, nei quali per la prima volta Storari sbaglia davvero, ricordandoci che il portiere titolare è un altro, che sarebbe ora che tornasse definitivamente, al più presto, in forma, come non lo vediamo ormai da troppo tempo.Un'altra reazione, il gol di Iaquinta, altre occasioni, ma finisce così, con la Juve quart'ultima, che prende anche troppi applausi per quello che ha prodotto, ma non meriterebbe neanche troppi fischi, perchè l'impegno c'è stato e un'idea di gioco, forse, n fondo al tunnel si intravede.Dimenticavo qualcosa? Ah sì, sullo 0-1 il capitano di quelli che compravano le partite viene atterrato in area davanti al buon Orsato, che però non vede, e la partita poi va come va. E proprio lui, il capitano di quelli che compravano le partite, oggi quart'ultimo in classifica, va ai microfoni di sky, sorride, dice che è inutile parlarne, oggi è andata così.Ripenso a Zamparini, Pozzo, Rosella, ai comunicati deliranti di Inter e Milan, ai tanti Caressa che a parte invertite avrebbero parlato di quest'episodio per tutta la partita e ieri lo hanno citato una sola volta nel finale, e nella delusione per una classifica cui non sono proprio abituato torno a pensare che rispetto a questo ambiente, anche ora, anche da laggiù, la Juventus è proprio un'altra cosa.Forza Juve, I love football.Massimo Zampin |
Sarà Christian Brighi (37) a dirigere il posticipo di domenica sera alle 20:45 tra Juventus e Cagliari valevole per la quinta giornata di campionato di Serie A 2010/2011. Il fischietto della sezione di Cesena, avvocato laureatosi in giurisprudenza, ha debuttato in Serie A il 7 dicembre 2003, nella gara Sampdoria-Siena (terminata 2-1 a favore dei Blucerchiati). Il direttore di gara sarà coadiuvato dagli assistenti Bianchi e Ianello. Quarto uomo sarà Pierpaoli. Ecco l'elenco completo degli arbitri che dirigeranno le altre sfide della quinta giornata: Milan - Genoa, arbitro: Valeri di Roma
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Stamane la Juventus è tornata a lavorare a Vinovo, dopo la pesante batosta casalinga rimediata contro il Palermo. I bianconeri hanno iniziato a preparare la prossima gara di campionato contro il Cagliari, in programma domenica sera allo stadio Olimpico di Torino.SEDUTA DEFATICANTE - I giocatori impegnati contro il Palermo hanno svolto un allenamento defaticante, dividendosi tra campo e palestra, mentre il resto del gruppo ha affrontato una seduta completa, con riscaldamento, esercitazioni tattiche e partitella finale, giocata da due formazioni composte da sette elementi ciascuna che si sono affrontate su un campo ridotto.RIECCO MARTINEZ! - E mister Delneri ha ritrovato dopo un mese un'importante freccia per il proprio arco: Jorge Martinez, che è rientrato in gruppo e ha preso parte alla sfida in famiglia, mettendosi in luce con alcune giocate notevoli, come un assist in sforbiciata che ha permesso ad Amauri di segnare da due passi, accompagnando il pallone in porta con il petto. A parte si è allenato Paolo De Ceglie, che prosegue nel suo programma di recupero.DOMANI PARLA DEL NERI - Sabato, vigilia della sfida contro il Cagliari, Del Neri incontrerà i giornalisti in conferenza stampa, alle 15.30, presso il Media Center di Vinovo |
Ieri la Juve ha perso in modo netto e ha compiuto un passo indietro rispetto alla vittoria sull’Udine se. Niente paura, lo sapevamo, l’abbiamo scritto più volte: le montagne russe continueranno fino a quan do la squadra bianconera non troverà un suo asset to definitivo. Nel frattempo va applaudito il Palermo che trova nel suo trascinatore Pastore un giocatore destinato a diventare un campione, questo sì da Juve. La Juve deve leccarsi le ferite e continuare sulla stra da tracciata senza abbattersi per le sconfitte né esal tarsi per le vittorie. Chi affronta i bianconeri di que sti tempi potrebbe avere l’impressione di sentirsi un supereroe o una superpippa. Sapere come scenderà in campo la Juve, con che stato d’animo, con quale concentrazione, continuerà ad essere una scommes sa. Certo, molto dipenderà dagli avversari, ma mol tissimo sarà determinato dalla Juve stessa. Inutile stare a recriminare per il rigore non dato: i lamenti, la squadra bianconera li lascia volentieri ad altri. La Juve bada ai suoi problemi e alle sue qualità. La di fesa va registrata, il centrocampo non ha ancora i tempi giusti, ma intanto continua a crescere Krasic. Piccoli segnali accompagnati a una nuova delusione, ma bisogna tenere duro e avere fiducia: invito sottin teso anche nell’applauso finale dei tifosi. Fra due gior ni c’è il Cagliari. Per un’altra scommessa.
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n questi giorni i nostri lettori più assidui avranno notato le nostre scuse.Abbiamo sbagliato a pubblicare una notizia e giustamente abbiamo chiesto scusa. Siccome vogliamo essere credibili verso tutti i nostri lettori abbiamo chiesto scusa all'interessato senza vergogna dispiacendoci dei problemi arrecati. Rimaniamo convinti, tuttavia, che il sito mantenga un'identità chiara e definita, con contenuti esclusivi, competenti, che dica le cose in faccia, con i rischi del caso, senza padri nè padroni. Ci piacerebbe, tuttavia, che come noi abbiamo chiesto scusa, cominciassero a farlo, chiedendo scusa a tutti gli juventini, tutti quelli che si sono pronunciati come altamente colpevolisti nel 2006. Noi nella nostra coerenza abbiamo riconosciuto i nostri errori e ci siamo cosparsi il capo di molta cenere. Chissà se un giorno riusciremo a vedere anche direttori e giornalisti di grandi testate pronti a chiedere scusa dopo quei titoli a nove colonne che hanno ucciso la Juventus e la sua dirigenza nel 2006. Quei titoli e quelle notizie, che alla luce dei fatti odierni andrebbero modificate e che tanto male hanno fatto al popolo bianconero. |
Juventus, Inter, Milan, Napoli, Roma, Cagliari, Fiorentina, Bologna. No, non è la classifica finale (sarebbe bello, eh?) e nemmeno un sogno d'inizio autunno. Sono solamente i dati della recente indagine sul tifo condotta da Demos per La Repubblica. Gli italiani si confermano un popolo di poeti, santi, navigatori e tifosi di calcio: ben il 52,2% degli italiani si confessa appassionato. Non è più nemmeno uno sport per soli uomini: 4 donne su 10 si confessano tifose, e che tifose. Cresce infatti il numero di italiani che si dichiara tifoso militante, cioé persona che segue giornalmente le attività dei propri beniamini. Nonostante le vicissitudini di Calciopoli, nel 2006, che l'hanno penalizzata in diversi modi attraverso la perdita di scudetti e di giocatori importanti, oltre alla retrocessione in Serie B. Nonostante provenga da un campionato disastroso. E nonostante la ricostruzione proceda faticosamente. Nonostante tutto questo, la Juve resta la squadra, di gran lunga, "più amata dagli italiani": 29%; 3-4 punti in meno rispetto a 5 anni fa, ma, oggi, 12 più di ogni altra squadra. Calciopoli aveva infatti comportato un drastico calo di tifosi bianconeri: dal 32 4% del luglio 2005 si era passati al 27,7% dell'agosto 2007. Il numero era poi ritornato sui livelli pre Calciopoli, ma il campionato disastroso dell'anno scorso ha fatto scendere i tifosi juventini al 29%. La Juventus è prima per numero di appassionati in quasi tutte le aree geografiche italiane: quasi perché nel Nord Est la prima squadra, sebbene di poco, è diventata l'Inter. Inter che ormai ha distaccato nettamente il Milan: oggi i nerazzurri sono secondi con il 17,4%, mentre i rossoneri sono scesi allo 14.1. Questi dati dimostrano come i risultati in campionato e nelle altre manifestazioni risultano fondamentali: più vinci, più tifosi hai, più merchandising hai. |
Un giorno credi di essere giusto e di essere un grande uomo in un altro ti svegli e devi cominciare da zero". Dal testo di questa canzone di Bennato, varrebbe, forse la pena ripartire dopo la batosta di ieri sera. Una batosta annunciata, del resto il Palermo passa a Torino con continuità ultimamente. Una batosta dura che deprime i tifosi e anche Del Neri:«la vittoria di Udine ci aveva dato la sensazione che i problemi fossero risolti, invece sono ancora lì e bisogna ricominciare da zero». «Abbiamo fatto una prestazione volenterosa, ma è un passo indietro per gli errori che abbiamo commesso. Il Palermo ha sfruttato benissimo le occasioni che ha avuto, noi abbiamo sofferto molto in difesa e sfruttato poco le occasioni che abbiamo avuto in attacco sia nel primo sia nel secondo tempo».. |
Inviato da: diletta.castelli
il 11/10/2016 alle 17:05
Inviato da: dimariamonicaa
il 08/04/2016 alle 21:04
Inviato da: aldo.giornoa64
il 20/12/2015 alle 22:00
Inviato da: aldo.giornoa64
il 13/12/2015 alle 23:54
Inviato da: aldo.giornoa64
il 08/12/2015 alle 23:14