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Messaggi del 04/10/2010

SECCO: "Inter-Juve gara equilibrata. Melo rigenerato? Ecco perchè sta facendo bene..."

Post n°2755 pubblicato il 04 Ottobre 2010 da nadir63l
 

© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS


L'ex direttore sportivo della Juventus, Alessio Secco, intervenuto nel corso della trasmissione 'Mondo Juventus', su Radiomercato.net, ha parlato del campionato, del derby d'Italia disputato ieri e del "suo" Felipe Melo, che portò a Torino nell'estate del 2009. Di seguito l'intervista integrale al dirigente bianconero, realizzata da Matteo Sassano:

Quale sono le sue impressioni su queste prime giornate di campionato? Si aspettava la Lazio in testa?
"Ad essere onesto non mi aspettavo di vedere la Lazio in testa, non tanto perchè non la ritenessi competitiva. Noto anche che Inter, Juventus e Milan hanno molti punti in meno della scorsa stagione".

Anche la Roma è in forte crisi, secondo lei potrà tornare a lottare per lo scudetto?
"Ancora è troppo presto per pensare alla lotta scudetto. Sicuramente l'avvio della Roma non è stato incoraggiante, anzi è veramente sorprendente vedere la Roma, con la squadra che ha allestito, in questa posizione di classifica. Non è un dramma perchè tutto è in bilico e c'è anche il vantaggio di avere una classifica molto corta e può certamente recuperare lo svantaggio; c'è da cambiare qualcosa".

Un'altra squadra in netta difficoltà è la Fiorentina di Mihajlovic. Lei pensa che l'ex difensore dell'Inter sia in grado di allenare una squadra del calibro della Fiorentina o i viola dovrebbe cambiare allenatore?
"Io penso che la Fiorentina stia pagando per le assenze di giocatori del calibro di Muto, Jovetic e Vargas; sono giocatori che nella squadra hanno un valore molto alto. Penso che al loro rientro daranno il giusto contributo alla squadra per risalire in classifica. Oggi non sarebbe giusto dare dei giudizi viste le assenze di questi giocatori".

Non possiamo esimerci dal chiederle un commento su Inter-Juventus di ieri.
"E' stata una partita equilibrata, mi aspettavo qualcosa in più dall'Inter. I nerazzurri non mi hanno dato la vera impressione di forza che mi hanno dato in questi ultimi anni. E' anche vero che mancavano giocatori come Zanetti, Pandev e Samuel ed hanno giocato con dei giovani come Coutinho e Biabiany dall'inizio e questo ha abbassato il valore della squadra".

Si aspettava un Felipe Melo così rigenerato dopo la deludente stagione passata?
"Purtroppo l'anno scorso è stato un anno molto deludente per tutti, nel calcio capita. Tutti però conoscevamo e conosciamo il valore di Felipe Melo. E' chiaro che in un anno così sia difficile comprendere i talenti come Diego e Felipe Melo. I giocatori messi in un meccanismo che funziona fanno sicuramente bene come sta facendo ora Melo. Inoltre il giocatore quest'anno non ha la stessa pressione che gli hanno messo l'anno scorso i tifosi ed i giornali.

 
 
 

Passato, presente e futuro....

Post n°2754 pubblicato il 04 Ottobre 2010 da nadir63l
 

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Immagine IPB

di Cirdan


Dopo trenta secondi di gioco la prima palla persa, a centrocampo, provando a servire Felipe Melo. Poi la rincorsa, ad avversario e pallone, recuperandolo, quest'ultimo, dopo un tackle in scivolata. Un minuto dopo ha provato la sassata, dai 25 metri, che Lui ha, respinta, e nel proseguo dell'azione ha cercato di servire con un colpo di tacco Quagliarella, ma la palla è stata allontanata dalla difesa.
Questa, in pillole, la partita di Alberto Aquilani in quel di San Siro, una prestazione da incorniciare, soprattutto per la qualità messa in campo (quella che dovrebbe mancare a questa squadra) e la personalità.
Scrivo con estrema tranquillità che questo ragazzo potrebbe diventare, a breve, uno dei migliori interpreti mondiali del ruolo, grazie al talento e alla vicinanza nel reparto di gioco di Felipe Melo.
Il primo tempo contro l'Inter ne testimonia,
come giustamente puntualizzato qui, la capacità di far girare palla, di eludere il pressing avversario, di cercare e trovare con lanci di prima il compagno libero, e, nonostante le gare fin qui disputate (poche) una presenza costante al centro del gioco, dove si comandano le squadre.
Oggi gli echi dei media sono ancora lontani, distanti da questo ventiseienne ragazzo romano, ma se il destino gli restituirà il tempo perso questa Juventus si ritroverà tra le mani un futuro campione, e Lui una squadra con cui poter vincere.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1085

 
 
 

Bonucci: “Quanto è forte Krasic”

Post n°2753 pubblicato il 04 Ottobre 2010 da nadir63l
 

© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS

Tuttosport riporta altre dichiarazioni rilasciate dal neo-centrale della Juventus, Leonardo Bonucci, che dal ritiro con la Nazionale, ha parlato dei prossimi impegni degli azzurri, e in particolar modo dell’incontro con la Serbia del suo compagno di squadra Milos Krasic: "Non ci aspettavamo che fosse così forte. È capace di decidere una partita anche da solo, faremo quindi di tutto per impedirglielo martedì prossimo. Bisognerà cercare di non farlo girare altrimenti quello ti fulmina. Sarà davvero una bella gatta da pelare, meglio avere Krasic per compagno che per avversario anche se pure a noi non mancano giocatori di livello". Prima però ci sarà da affrontare la gara di venerdì con l'Irlanda: "Due test importanti, se li superiamo facciamo un bel passo in avanti. Non dovremo sbagliare nulla, in Irlanda troveremo un clima ostile, con la Serbia sfideremo una nazionale forte. Ma noi vogliamo altri punti per qualificarci agli Europei". Durante l'intervista una scena simpatica descrive il clima interno alla nazionale: Bonucci riesce a dribblare un gavettone di Cassano e Pepe appostati dietro la finestra: "Tanto la colpa la danno sempre a lui" afferma col sorriso il centrale indicando il talento della Sampdoria apparso particolarmente allegro e su di giri. Allegria che, chissà, presto potrebbe portare in casa bianconera.

 
 
 

Pistocchi e il solito Bar dello Sport!

Post n°2752 pubblicato il 04 Ottobre 2010 da nadir63l
 

 
© foto di Giacomo Morini

"Quello che dice Agnelli è un’offesa nei confronti del giudice che ha emesso una sentenza. Dire che la Juve ha vinto tutto sul campo è solo un modo per farsi buoni i tifosi".
Pistocchi dixit.
La risposta a Pistocchi, per il suo infelice intervento dell'altra sera, è immediata. Se quello che dice il Presidente Andrea Agnelli è offensivo nei confronti di una sentenza pronunciata da un "tribunale sportivo" nel 2006 (in venti giorni netti), il suo intervento è offensivo per tutti i teste che stanno sfilando a Napoli (perché vuol dire che li sta, trasversalmente, accusando di falsa testimonianza) e del Tribunale di Napoli stesso, dato che non rispetta i tempi perché una sentenza penale (e non sportiva) venga emessa.
Non solo.
E' offensivo nei confronti di tutti i tifosi della Juventus e di tutte le persone che sono state "infinocchiate" nel 2006.
Nei panni di Pistocchi, noi, redigeremmo un'immediata "errata corrige" sull'argomento; come uomo di "spettacolo" non serve neanche che stiamo a elencarne i motivi.
Piaccia o non piaccia, Calciopoli è stata una farsa montata ad hoc; se però Pistocchi ha, nelle sue carte, le prove del contrario, le presenti; siamo pronti a ricrederci davanti all'evidenza dei fatti, e non certo davanti alle solite uscite infelici di persone disinformate che, però, commettono il grossolano errore di esporsi parlando di quello che non conoscono.
Tutto il resto, caro Pistocchi, è solo "aria" da Bar dello Sport.

 
 
 

Del Piero a Sky:alla domanda se si sente amico dell'Inter, Alex risponde: "Amici non è la parola giusta.

Post n°2751 pubblicato il 04 Ottobre 2010 da nadir63l
 

© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS

Al termine di Inter-Juventus, il capitano bianconero Alessandro Del Piero parla ai microfoni di Sky Sport di una gara difficile e molto sentita dalle due squadre: "Le scarpate non sono mancate, ma tutto è rientrato nei limiti. Siamo stati tutti intelligenti a non finire in altri atteggiamenti, da questo punto di vista è molto positivo. La squadra si è dimostrata solida, abbiamo concesso poco in difesa rispetto al passato e ci sono dei passi in avanti palesi".
Inoltre il capitano si esprime anche sulla squadra di Benitez: "Questa è una squadra che lavora da due mesi insieme, dopo tante partite consecutive giocava subito stasera, non mi sento di esprimere un giudizio su di loro anche perché non guardo tutte le loro partite...".
Infine alla domanda se si sente amico dell'Inter, Alex risponde: "Amici non è la parola giusta. Se riusciamo a giocare così, con grinta ma senza nervosismi, è un bene per tutti. Eto'o è straordinario, è in uno stato di forma pazzesco, la cosa migliore era che uscisse proprio dal campo...".

 
 
 

Nedved, test da dirigente: «Juve, fuori si soffre di più»

Post n°2750 pubblicato il 04 Ottobre 2010 da nadir63l
 

 
Pavel: «Non so se Krasic sia uguale a me, questo dovete dirlo voi. Però è bravo, e questo è molto importante». L'ufficializzazione dell'incarico in società dovrebbe arrivare a fine mese
MILANO, 4 ottobreUn “convocato” speciale, ieri sera a San Siro: Pavel Nedved. Non titolare, nemmanco in panchina. Ma nei pressi (pressi della panchina, si intende). Intento - nel prepartita - a colloquiare con il presidente Andrea Agnelli, a confrontare impressioni con Alessandro Del Piero, a dispensare consigli ai giocatori juventini. Poi, chiaramente, intento a soffrire, partecipare moralmente, tifare. Un Nedved particolarmente coinvolto, insomma. In veste di ex (giocatore) bianconero, nonché di futuro (dirigente) bianconero. Non di meno, di nerazzurro mancato: visto che al termine dell’ultima stagione alla Juventus, era il maggio 2009 - preso atto delle... difficoltà (chiamiamole così) emerse circa la possibilità di rinnovare di un altro anno il contratto con la società di corso Galileo Ferraris - il ceco decise di declinare gentilmente le lusinghe e le pressioni che faceva Mourinho pur di convincerlo ad indossare la maglia dell’Inter. La risposta fu secca: no grazie, ho troppo rispetto per il popolo juventino. E giù di tripudio della piazza.

IL RITORNO - Facile intuire, dunque, quanto Nedved sperasse in una buona prova della Juventus a San Siro. Proprio a ridosso, oltretutto - ormai è questione di poche settimane - del ritorno del ceco nel club, in qualità di consigliere di Agnelli e di “super team manager” potenzialmente in grado di portare al gruppo quella determinazione e quella voglia di non mollare mai che ne hanno caratterizzato la carriera da calciatore. L’ufficializzazione del nuovo incarico arriverà entro fine mese. Anche se lui non si espone: «Quando sucecderà? Non so, Andrea Agnelli è un amico. Per ora posso dire che mi ha fatto immensamente piacere l’invito alla partita».

L’EREDE - Poi la classica domanda, vale a dire quanto pesi ­per Nedved - l’assenza dal calcio giocato. Lui ci scherza su: «Beh, ora che sono qui a ridosso del campo pesa ancora di più il fatto di non poterci entrare...». Infine, ai microfoni di Sky, un ri­ferimento al suo possibile, potenziale erede: «Non so se Krasic sia uguale a me, questo dovete dirlo voi. Però è bravo, e questo è molto importante».

 
 
 

Gli ultras Juve: "Il nostro senso di responsabilità contro la stupidità. Ecco com'è andata ieri a San Siro..."

Post n°2749 pubblicato il 04 Ottobre 2010 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Prima di Inter Juventus, petardi, insulti e tensione all'ingresso dello stadio San Siro. Come vi abbiamo riferito ieri sera nel corso della diretta, gli agenti di polizia, in tenuta anti sommossa, hanno dovuto effettuare un paio di cariche contro un centinaio di tifosi interisti che cercavano di entrare in contatto con quelli juventini all'ingresso della Torre numero 3 che conduce al settore ospiti. Per motivi di sicurezza sono stati momentaneamente chiusi i tornelli di accesso nelle vicinanze. Secondo quanto hanno riferito alcuni steward, il settore ospiti dedicato ai tifosi bianconeri per l'occasione sarebbe stato sistemato al terzo anello verde, proprio sopra quello occupato di consueto dalla curva nord dell'Inter.
Per capire meglio cosa è successo, la redazione di Tuttojuve.com ha raccolto la testimonianza degli ultras bianconeri: "Parecchi juventini avevamo il biglietto del terzo anello verde, ovvero il settore degli interisti. Per comprare il tagliando del settore ospiti, terzo anello blu, infatti, serviva la tessera del tifoso. mentre negli altri settori non era richiesta. Quindi chi di noi non ha fatto la tessera aveva preso il biglietto nel terzo verde - spiega una appartenente alla tifoseria organizzata della Juventus -.
La Questura lo sapeva, ma all'inizio hanno insistito nel volerci mandare comunque nel anello terzo verde, nonostante sotto, al secondo anello, gli ultras dell'Inter avessero chiaramente fatto sapere di non volere tifosi juventini vicini, minacciando di creare disordini. E così è stato. Quando un nostro primo gruppo di tifosi, composto da una trentina di persone, è arrivato scortato allo stadio, è stato attaccato con le bombe carta. O meglio, hanno attaccato i poliziotti che li scortavano. Sono comunque riusciti ad arrivare al terzo anello, dove è proseguita la protesta degli ultras interisti, che hanno continuato ad alimentare tensione e a protestare contro la nostra presenza. La Questura di Milano ha finalmente capito che sarebbe stato un errore far arrivare altri juventini al terzo anello verde e allora ha deciso di far dirottare tutti gli juventini del terzo anello verde nel terzo blu, ovvero nel settore ospiti, anche se sprovvisti di tessera del tifoso. Questo perchè con l'arrivo degli ultras juventini nel terzo verde, si sarebbero potuti verificare incidenti più pesanti. Alcuni di noi hanno parlato con la Digos, sia quella di Milano che quella di Torino: abbiamo detto loro che sarebbe stata una follia mandarci sopra la curva dell'Inter. Loro, hanno preso atto delle nostre rimostranze, ma la Questura aveva deciso così. Anche se era prevedibile, nonostante nessuno lo potesse ammettere, che al primo incidente, avrebbero cambiato idea e spostato i tifosi juventini nel settore ospiti. E così è stato: il gruppo dei trenta juventini, gia' scortato al terzo verde, è stato riscortato in mezzo agli interisti, e riportato nel settore ospiti, dalla parte opposta dello stadio Ecco perchè poi i tifosi nerazzurri hanno attaccato e sono stati respinti dai poliziotti. Poi, una volta che tutti i tifosi della Juve sono stati sistemati nel settore ospiti, non ci sono piu' stati problemi. Tutto è andato tranquillo, anche all'uscita. Tutto ciò ha dimostrato l'assoluta stupidità e inutilità di una tessera del tifoso che sta creando solo problemi, anzichè risolverli. Alla fine non e' successo granchè, perche' nessuno di noi ha voluto creare disordini, altrimenti ieri sera potevano esserci incidenti piu' gravi. Un gruppo di interisti si è avvicinato nel nostro settore, al di fuori dello stadio, e ci ha provocato cantando i cori sull'Heysel e intonando quelli pro-Liverpool. Non abbiamo reagito, non abbiamo cercato il contatto. In tutta la serata abbiamo dimostrato senso di responsabilità contro la stupidità quella gentaglia che continuava e continua a mancare di rispetto ai caduti dell'Heysel. Noi abbiamo risposto adeguatamente alla lettera del presidente Agnelli, con un comportamento globalmente irreprensibile. Ieri sera a San Siro non è successo nulla di significativo, ma solo grazie al senso di responsabilità dei tifosi bianconeri e non di chi organizza".

 
 
 

MAROTTA: "A GENNAIO QUALCUNO POTREBBE ARRIVARE E AVREMMO PRESO DZEKO"

Post n°2748 pubblicato il 04 Ottobre 2010 da nadir63l
 

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Un Marotta soddisfatto quello nel post partita di Milano, che ha rilasciato alcune dichiarazioni sibilline che potrebbero mettere di buon umore il popolo bianconero.

"E' stata una gara che ha rappresentato un esempio di correttezza e sportività. Il campo ha detto che stiamo crescendo, che l'Inter è una squadra da battere. La Juventus ha attuato una politica di rinnovamento che richiede pazienza, ma di domenica in domenica stiamo crescendo e col lavoro possiamo inserirci nella griglia delle protagoniste del campionato. A gennaio potremmo sfruttare qualche opportunità in sede di mercato, se possiamo far crescere il livello qualitativo della rosa. Ma ci vorranno giocatori in grado di farci fare la differenza".

Bhe, direi che questa è musica per le orecchie dei tifosi, soprattutto la frase "qualcuno che possa fare la differenza". I tifosi  aspettano con ansia qualche colpo, quel colpo mancato nell'ultimo giorno di mercato e soprattutto dopo la partenza di Diego. Per il momento, almeno nelle ultime partite segnaliamo i progressi della difesa che ha preso solo un gol da Tevez e Eto'o. Insomma non male, per una squadra che nelle precedenti sfide viaggiava con la media dei due gol a partita incassati. Se la squadra sarà quella di Milano, gli obiettivi potrebbero diventare ambiziosi e di conseguenza il mercato di gennaio interessante per qualche colpo utile a puntare ai primi posti.

Stamattina, poi altre dichiarazioni nella trasmissione radiofonica ‘Radio Anch’io lo Sport”:  “Se non fosse cambiata la regola degli extracomunitari avremmo fatto di tutto per prendere sia Krasic che Dzeko. Una volta cambiata la normativa alla Juventus si è discusso a lungo sul da farsi, e alla fine è stata decisiva la volontà di Krasic di venire a Torino”.
Il dg bianconero ha parlato anche di Del Piero: "Difficile gestire il capitano? Del Piero va gestito e lo sa anche lui, ma non ha mai dato problemi nello spogliatoio. Anzi, è un esempio per tutti gli altri e tutti sanno che un campione come lui è solo da emulare”.
Marotta è poi tornato sulla sfida di ieri sera: "Inter-Juve è stato uno spot positivo per il mondo del calcio. La grande armonia fra le squadre e la direzione arbitrale ha consentito di vivere una serata piacevole. C'è stato un impegno non solo agonistico ma anche sul versante del fair-play e del controllo. Il gruppo dei giocatori della Juve si è mostrato all'altezza, la società ha lavorato per fare capire l'importanza di un impegno del genere e siamo felici che, al di là della prestazione, siamo stati protagonisti per quanto ci competeva di una serata positiva. I due allenatori hanno fatto di tutto per ricondurre la gara in un fenomeno esclusivamente sportivo, hanno dimostrato di essere non solo bravi allenatori ma anche ottimi insegnanti".
Su  Delneri: “Conosco beni gli allenatori italiani e devo dire che molti cercano spesso i tecnici stranieri quasi che con sé debbano portare chissà cosa di nuovo. Il prodotto calcio italiano, oltre ai giocatori, sforna grandi allenatori e Delneri è uno di questi".
Che dire, ringraziamo la federazione, del resto ieri abbiamo visto Italia o quasi contro Resto del Mondo. Rimaniamo del parere che una norma sul numero minimo di italiani in campo invece di un vincolo agli acquisti sarebbe stata più giusta, equa ed efficace, ma evidentemente siamo degli "sciocchi", una norma del genere avrebbe penalizzato troppo qualcuno... indovinate chi?

 
 
 

AVV. PRIORESCHI:"CALCIOPOLI DEMOLITA! Difesa batte accusa 5 a 0, processo basato sul nulla…”.

Post n°2747 pubblicato il 04 Ottobre 2010 da nadir63l
 

 
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© foto di Federico De Luca

Terminata la pausa estiva, l’aula 216 del tribunale penale di Napoli ha accolto nuovamente le udienze del processo di “Calciopoli”. Venerdì 1 Ottobre è stata una giornata densa di colpi di scena nella quale si è sciolto come neve al sole il castello accusatorio dei PM di fronte alle testimonianze estremamente chiare ed esaustive dei testi chiamati dalla difesa di Luciano Moggi nella persona dell’Avv. Maurilio Prioreschi. Il legale di Luciano Moggi è intervenuto poi telefonicamente, nel corso della popolarissima trasmissione radiofonica “Tutti pazzi per la Juve”in onda su RADIO POWER STATION e vero punto di riferimento per i tifosi juventini.

Avvocato bentornato ai microfoni di Radio Power Station. Dopo la sosta del processo, si aspettava una un’udienza così intensa e particolarmente ricca di punti a favore della difesa?

“Con estrema franchezza non mi meraviglio dell’esito dell’udienza: se vogliamo usare un titolo calcistico la difesa batte l’accusa 5-0.
Non mi meraviglio perché chi conosce le carte di questo processo, e mi riferisco anche all’Avv. Trofino, sa che è un processo basato sul nulla e per cui gli esiti del dibattimento sono questi”.

Era molto atteso l’interrogatorio di Franco Baldini, come valuta il suo comportamento in aula e le sue dichiarazioni? Sarà riascoltato anche il 12 ottobre?

“Baldini ha concluso, ma dovrà essere sentito Stefano Antonelli.
Baldini al processo GEA aveva negato tutto: aveva negato di conoscere Auricchio; aveva negato di averlo mai visto al di fuori del verbale. Oggi ha corretto, ma ancora non è stato del tutto sincero. Nell’intercettazione con Mazzini ha detto che scherzava, ma se scherzava lui allora scherzavano tutti! Se il principio è questo…
Oggi l’ho visto molto dimesso e molto preoccupato e meno spavaldo rispetto a quando l’ho interrogato nel processo GEA”.

Alla luce di quanto è emerso in aula fino ad oggi, è corretto affermare che siamo davanti ad un processo basato sul nulla, su voci di corridoio, sul sentito dire?

“Il dato oggettivo è che è finita la fase delle indagini preliminari dove il PM la faceva da padrone non avendo confronto con la difesa e quindi i vari Auricchio e quant’altro facevano le verbalizzazioni di opinioni, ipotesi, idee assolutamente vietati dal codice. Quando si viene al dibattimento e ci sono gli avvocati bisogna riferire su fatti concreti, precisi e qui di fatti c’è il nulla, il deserto.”

Secondo lei, Franco Baldini è stato sincero o ha tentato di limitare i danni perché consapevole di quanto aveva dichiarato nel processo GEA?

“Baldini è furbo: sapendo che al processo GEA aveva detto cose non vere, diciamo che si è informato su quello che era stato l’esito delle dichiarazioni di Auricchio nel nostro processo.
Come prima domanda gli ho chiesto come erano i suoi rapporti con Luciano Moggi e mi ha risposto “formali” quando nei verbali al PM aveva sempre detto “pessimi” e poi oggi ha subito ammesso di aver conosciuto Auricchio”.

In aula sono stati interrogati anche Abete, Collina, Tombolini, Fulvio Bianchi, Valentini, Nozzoli e tutti hanno chiarito in modo esauriente diverse situazioni cavalcate dai PM.
E’ caduto definitivamente qualsiasi teorema accusatorio?

“Si sta facendo un processo sul niente. E’ sul niente che è stata rovinata la vita di alcune persone.
Questo lo dobbiamo dire con estrema franchezza.
Oggi sono morti definitivamente i sorteggi truccati; è morto definitivamente il fatto che Luciano Moggi sapesse prima le designazioni perché Valentini, al tempo capo ufficio stampa della Federazione, ci ha detto che l’esito dei sorteggi era in tempo reale sul sito della federazione; poi c’erano i giornalisti, come affermato da Bianchi e Nozzoli, che comunicavano con le loro redazioni in diretta!
L’accusa ha condotto una battaglia su due telefonate di Luciano Moggi con la segretaria che erano una delle 12.53 e l’altra di mezzogiorno meno qualche minuto dicendo: “ecco la prova!” quando la segretaria chiama Luciano e dice: “ Le devo comunicare…” e Luciano diceva: “Eh, lo so, questo qui, questo lì…”, erano le 13.00! E quindi a quell’ora c’erano state le agenzie, i giornali e tutto il resto. C’era Manfredi Martino che mandava gli sms a Meani…”.

Altra testimonianza chiave è stata quella del Presidente Abete che ha spiegato con estrema chiarezza, regolamento alla mano, come è avvenuta la propria elezione ed in precedenza quella di Franco Carraro: una staffetta preventivata in accordo con tutte le componenti della FIGC per evitare il commissariamento.

“Esatto. Abete ha detto chiaramente che c’è stato un accordo.
Queste cose si sapevano anche in fase di indagine perché lo aveva detto Carraro, risultava anche da tante altre cose”.

Ha avuto la sensazione che l’ufficio del Pubblico Ministero abbia continuato le proprie indagini anche a processo in corso nella speranza di trovare finalmente la “prova regina”, qualche “gola profonda” o qualche “pentito” che rendesse fondato il teorema accusatorio?

“Si. Credo che l’obiettivo forse era di avere qualche pentito.
Siamo a Napoli, si fanno le indagini di camorra, ci sono molti pentiti, forse pensavano che ci potesse essere qualche pentito anche qua: siamo seri, non è che uno si può pentire di fatti che non esistono!”.

Il Presidente Agnelli ha detto che la condotta processuale della Juventus a Napoli cambierà e sono circolate voci che l’Avv. Chiappero potrebbe collaborare con lei e con l’Avv. Trofino. Cosa ne pensa?

“Posso rispondere con un proverbio: chi fa da sè fa per tre. Io conto sulle mie spalle, che poi la Juve ci affianchi non può che farci piacere però io vado avanti per la mia strada.
Ad oggi non ho incontrato nessuno e non collaboro con alcun avvocato della Juventus”.

Per quanto riguarda l’interrogatorio di Collina, perché non ha formulato domande riguardo i suoi rapporti con Meani?

“Su Meani sono circostanze che risultano dalle intercettazioni telefoniche. Quando si discuterà questo processo si leggeranno alcuni brani. Non c’è bisogno di chiederlo a Collina”.

Il popolo juventino attende l’interrogatorio del presidente dell’Inter Massimo Moratti, come mai non si è presentato in aula? La considera una testimonianza fondamentale?

“Si sposava la figlia e bisogna avere rispetto. Comunque, la sua testimonianza non è fondamentale”.

Il perito di Pairetto ha chiesto una dilazione di due mesi per trascrivere altre telefonate intercettate perché ha riscontrato dei problemi nell’aprire i files dei bogliacci: questo inciderà sulla durata del processo?

“No perché noi andiamo avanti con i testi mentre trascrivono e quindi non c’è alcun problema.
Per accedere ai files dei brogliacci esiste una chiave informatica ed un sistema particolare per aprirli di cui siamo venuti a conoscenza solo qualche giorno fa e adesso cercheremo di risolvere.
Posso anticipare che in tutte le telefonate di Pairetto con Facchetti i carabinieri hanno scritto “non rilevante”, “non rilevante”, “non rilevante” sui brogliacci.
Il processo è finito. Il testimoniale dell’accusa è stato meno di zero ed io potrei discuterlo anche domani mattina senza problemi”.

Per quanto riguarda le famigerate schede svizzere, cosa può dire?

“Le schede svizzere: parliamo sempre di ipotesi, infatti pure su questo argomento non c’è nulla”.

Tantissimi tifosi bianconeri le esprimono gratitudine ed ammirazione per la tenacia e la grinta con le quali conduce l’eccellente lavoro in difesa di Luciano Moggi e di conseguenza anche del loro onore. Cosa si sente di dire?

“Come difensori sentiamo tutta la responsabilità di difendere una persona che sappiamo essere assolutamente innocente e quindi ci fa piacere sapere che tanta gente ci sta vicino”.

Avvocato grazie per la disponibilità, contiamo di riaverla nuovamente ospite nella speranza che nel frattempo anche gli organi di stampa ed i media che stanno mistificando la verità in malafede possano riaddrizzare il tiro dopo la vergognosa campagna diffamatoria del 2006.

“Benissimo. Sarà per me un piacere intervenire nella vostra prestigiosa trasmissione per dimostrare che il processo è basato sul niente” 

 
 
 

     

 

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