LA NUOVA CASA BIANCONERA
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«Il vantaggio di dodici punti, che a fine campionato diventerà di quindici, non può essere frutto di null’altro che non il fatto che eravamo più forti. Una grande squadra che quella sera, il 12 febbraio 2006, di fatto si portò a casa il ventinovesimo scudetto. La medaglia ce l’ho ancora casa. E non la restituisco. »
Alessandro Del Piero
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Messaggi del 06/10/2010
Un Quagliarella a tutto campo, quello che si è confessatto oggi ai microfoni di Sport Mediaset. Un Quagliarella carico e pronto alle nuove sfide anche se reduce da un dolorino alla caviglia. Ecco di seguito l'estratto dell'intervista: «Non è successo niente di particolare con Prandelli: è giusto che il mister faccia le sue scelte. Io accetto con tranquillità. Gilardino non stava bene ed è tornato a casa, ma anche io ho dei problemi alla caviglia...» «Dopo City e Inter abbiamo il morale alto e abbiamo ancora più convinzione nei nostri mezzi" "Napoli è Napoli, è casa mia. Sono cose che devono decidere le due società. Ora sono alla Juve e penso alla Juve". Poi ammette: "Volevano che andassi al Rubin Kazan a mia insaputa". Il 9 gennaio il ritorno al San Paolo: "Ci tengo a esserci per tanti motivi". "Spero di essere un giocatore importante e utile per la Juventus". "Dzeko,Suarez, etc, ben vengano, sono nomi che è giusto che girino, bisogna farsi trovare pronto quando vieni chiamato in causa, la concorrenza stimola". "L'attacco della Juventus, ognuno con le proprie caratteristiche è all'altezza di quello di Inter e Milan". "Il match con l'Inter è stato importantissimo, andare a pareggiare a Milano contro l'Inter ci fa stare con il morale su". "Non ho preferenza come partner d'attacco, con chiunque giochi ti puoi divertire". "Spero presto di poter esultare, sono contento di aver rispettatto i vecchi tifosi che mi hanno sempre voluto bene, spero di segnare al Lecce". |
Nuove convocazioni per il processo a calciopoli che si sta svolgendo a Napoli. Continuano le chiamate e le convocazioni dei teste della difesa nel processo su calciopoli, sfilata iniziata venerdì scorso con le testimonianze dei vari Abete, Baldini, Collina e Valentini. Martedì 12 ottobre, giorno della prossima udienza nell'aula 216 del tribunale di Napoli si presenteranno, secondo l'edizione odierna di Tuttosport, Alessandro Del Piero e Cristian Ledesma chiamati da Massimo De Santis, arbitro di Lecce-Juventus 2004/05, a smontare le accuse di favoritismo ai bianconeri in quella gara mosse dalla procura. Appuntamento rimandato invece a fine ottobre per Zlatan Ibrahimovic, impegnato sia il 12 che il 19 prima con la Svezia e poi col Milan a Madrid. Sempre il 19 ottobre dovrebbe essere il gran giorno di Massimo Moratti e Marco Tronchetti Provera che, assieme ad altri uomini Telecom come Emanuele Cipriani e Giuliano Tavaroli, hanno ricevuto la chiamata dagli avvocati di Luciano Moggi. Resta da vedere se questa volta si presenteranno o se salteranno fuori nuovi imprevisti. |
La società organizzatrice ha raddoppiato il costo del matrimonio: da 500.000 euro a 1 milione. Il nerazzurro non ha ancora versato un euro, perciò è scattata la richiesta del pignoramento dei beni E' stato un matrimonio da favola, come fosse un film hollywoodiano. Tutto perfetto: dai camion carichi di fiori provenienti dall'Olanda, agli invitati VIP rigorosamente con vestiti color pastello, un intero paese chiuso al traffico, aerei speciali da Milano e chi più ne ha più ne metta. Poi ovviamente loro, la bella Yolanthe e il fuoriclasse dell'Inter Wesley Sneijder. La favola però, si è presto trasformata in un incubo, ma non per il vice-campione del mondo olandese, bensì per la società organizzatrice del matrimonio. Sneijder, secondo quanto riportato dalla stampa olandese, non avrebbe pagato il conto da 500.000 euro alla Weddingplanner (società che appartiene alla moglie di Kluivert, grande amico proprio del nerazzurro) e per questo la cifra è raddoppiata a 1 milione. Da qui la richiesta di pignoramento dei beni da parte dei fornitori nei confronti della Weddingplanner e a sua volta quella dell’agenzia nei confronti dei novelli sposi |
Tribunale di Napoli – Udienza del 1 ottobre 2010. Teste Antonio Valentini, direttore generale della Federcalcio. Avv. Bonatti, difesa Pairetto Nel 2005 ricopriva la carica di capo ufficio stampa della Federcalcio. Bonatti: «In questa veste lei partecipava o faceva partecipare qualcuno ai sorteggi degli arbitri?». Valentini: «Si, ai sorteggi era sempre presente l’ufficio stampa, anche per questioni di aggiornamento del sito istituzionale in tempo reale rispetto all’esito dei sorteggi. Io spesso ci sono andato, soprattutto a Roma, ma era una presenza saltuaria non obbligata, era l’ufficio che copriva comunque il sorteggio». Bonatti: «E quando non andava lei, ha avuto modo di mandare qualche suo incaricato?». Valentini: «Sempre». Bonatti: «Lei ricorda le modalità del sorteggio per quell’anno? Prevedeva..può descriverlo? Valentini descrive il sorteggio.. e fa una precisazione in riferimento all’Ussi Valentini: «Quando vennero fuori le prime polemiche sull’ipotesi di un sorteggio truccato, pilotato, l’Ussi si risentì molto perché metteva in discussione la serietà e la deontologia professionale dei colleghi giornalisti, allora noi d’intesa con l’Ussi, facemmo un comunicato stampa (che ho stampato dal sito ..) in cui si ricordano gli accordi e le modalità del sorteggio, che sono quelle da me descritte». Bonatti: «A me non serve perché la sua deposizione vale più di qualunque documento. Il giornalista tra l’altro ogni volta cambiava.. ». Valentini: «Non è mai stato lo stesso, ma è una competenza e prerogativa dell’Ussi... (cambiava di settimana in settimana; un giornalista per ogni giornata)». Bonatti: «Il notaio si trovata, dove si trovava…?». Valentini: «…C’era un tavolo in cui venivano appoggiate le due urne… il notaio era al centro del tavolo e redigeva un verbale..poi si svolgeva l’operazione di sorteggio.. ». Bonatti: «Lei, …quando è stato presente ai sorteggi, con particolare riferimento a quell’anno, ma anche altri, ebbe modo di avere dubbi sulla bontà e genuinità di questi sorteggi?». Valentini: «No, mai». Avvocato Gentile, difesa Lotito Gentile: «Sempre parlando dei sorteggi, anche a Coverciano mandavate qualcuno dei giornalisti?». Valentini: «Si anche a Coverciano. c’era un collega dell’ufficio stampa che andava appositamente per assistere al sorteggio e gestire i rapporti con i giornalisti che confluivano per assistere alla piccola cerimonia». Gentile: «Queste sedute, queste cerimonie, avevano anche presenza di estranei o erano riservate agli..? .. ». Valentini: «Grosso modo erano sempre volti abbastanza noti, i giornalisti erano più o meno sempre gli stessi; del settore arbitrale si occupano alcuni giornalisti per varie testate». Casoria: «La domanda è un’altra: se cerano altre persone oltre i giornalisti». Valentini: «A me, a Roma, quando sono stato io, francamente mi sembra di no, non ricordo, ma credo di poterlo escludere; non chiedevano, conoscendoci, l’esibizione del tesserino professionale. A Coverciano è una realtà molto più ampia, io ci sono stato poche volte, nelle volte in cui ci sono stato io no, ma non posso escludere che in altre …». Gentile: «Noi sappiamo che qualche estraneo è entrato, poteva entrare». Valentini: «Si, potevano entrare anche i dirigenti delle società, rappresentanti delle società». Gentile: «La preparazione delle urne, l’inserimento dei nominati in queste palle di cui abbiamo sentito parlare..chi la faceva?». Valentini: «La Can, la segreteria della Can… d’intesa con i due commissari della Can». Gentile: «Chi preparava i bussolotti da maneggiare non era poi chi maneggiava i bussolotti…l’estrazione la faceva?». Valentini: «L’estrazione dell’arbitro la faceva il giornalista … precedentemente, prima di lui, uno dei due designatori estraeva, con lo stesso sistema, la pallina con la partita». Gentile: «Ma la preparazione della pallina contenente il nome dell’arbitro, non la faceva il giornalista?». Valentini: «No». Gentile: «Lo faceva il rappresentante dell’aia». Valentini: «Si». Gentile: «Chi predisponeva le palline da estrarre, era soggetto diverso da chi estraeva». Valentini: «Si, il giornalista entrava in ballo solo al momento dell’estrazione». Casoria: «Con che criteri sceglievate questi giornalisti che dovevano partecipare, c’era un elenco?». Valentini: «No, era l’Ussi, noi avevamo fatto un accordo con l’Unione stampa sportiva e di settimana in settimana, il presidente dell’Ussi, che allora era un collega della gazzetta dello sport, ci indicava, in tempi brevi alcune volte, perché magari all’ultimo non poteva venire e lo sostituiva lui stesso, chi doveva venire». Capuano: «Lei in che momento assisteva del sorteggio, dove si collocava..tra nel pubblico?». Valentini: «Di solito c’era, in via Tevere dove andavamo noi, c’era questo tavolo centrale, dove c’erano il notaio, il designatore, arrivava il giornalista, e poi c’era un tavolo ovale dove ci sedevano in circolo tutti quelli che eravamo, compresi gli altri giornalisti che veniva ad assistere». Capuano: «Quando lei arrivava le sfere erano già state inserite nell’urna?». Valentini: «No, spesso arrivavamo prima, si andava li un po’ per salutare i colleghi.. ». Capuano: «Ha mai notato se nel trasferire le sfere dalla busta all’urna si aprivano?». Valentini: «No.. questo non l’ho mai notato, qualche difficoltà c’è stata qualche volta nell’aprire la pallina, perché erano di plastica..tante a volte avevano bisogno di essere aiutate, ma che si siano aperte mai.. ». Capuano: «Mai..». Valentini: «No, che io ricordo mai». Teste Fulvio Bianchi, giornalista Prioreschi, difesa Moggi Prioreschi chiede conferma per quali giornali scriveva nel 2004 e per quali scrive ancora oggi e Fulvio Bianchi risponde dicendo che nel 2004 scriveva per Repubblica (dove è rimasto 20 anni) e continua a collaborare con repubblica (dopo la pensione di giugno). Ha assistito ad un certo numero di sorteggi, prevalentemente a Rom, ma alcuni anche a Coverciano ed ha partecipato, designato dall’Ussi, al sorteggio della famosa partita Roma – Juventus del 05.03.2005. Ripercorre la prassi della scelta del giornalista, che di solito veniva comunicata un paio di giorni prima e dopo aver dato la disponibilità alla richiesta di Capone (a suo tempo presidente dell’Ussi). Gli viene chiesto di descrivere le modalità del sorteggio in modo rapido. Prioreschi: «Ha notato se, in questo sorteggio a cui lei ha partecipato, ci fossero state delle anomalie nel sorteggio, successo qualche cosa di particolare o è un sorteggio che si è svolto.. ». Bianchi: «Nel sorteggio a cui ho partecipato non c’è stata assolutamente nessun tipo anomalia, ripeto, la procedura era estremamente breve, nel senso che mettevi la mano dentro l’urla non avevi, la possibilità di toccare tutte le varie palline, prendevi la prima e la consegnavi al designatore, era un istante, un attimo..non le toccavi le palline». Prioreschi: «Voglio dire, il sorteggio di Racalbuto è stato casuale perché lei ha pescato la pallina? Bianchi: «È stato del tutto casuale, tanto che purtroppo io c’ero rimasto…è stato un caso». Prioreschi: «Volevo dire..mi sento un po’ ridicolo a farle questa domanda..Nessuno le ha detto di pescare Racalbuto?». Bianchi: «Ovviamente no, sennò lo avrei denunciato o perlomeno lo avrei fatto notare, visto che c’era un notaio che era incaricato del sorteggio.. lo metteva a verbale..è chiaro». Prioreschi: «Ha notato se queste palline fossero una diversa dall’altra..ci fossero delle diversità delle cose..?». Bianchi: «Non c’era nessuna diversità, almeno io le ripeto, ho preso la prima pallina che mi è venuta in mano, non c’era nessuna diversità nelle palline, non erano rigate, non erano calde, non era fredde, quindi assolutamente, prendi la prima che ti viene e la consegni al designatore. Poi fui sfortunato, nel senso ché pescai il peggior arbitro che era stato messo in griglia, che poi fu sospeso, fece un disastro in quella partita, tra lui e l’assistente, e fu sospeso 7-8 giornate dagli allora designatore perchè arbitrò male la partita; ma questo è del tutto un caso avvocato, succede anche adesso che l’arbitro..». Prioreschi: «Ma io sono d’accordo con lei». Avvocato Gentile, difesa Lotito Gentile: «Lei ha detto che ha assistito a molti altri sorteggi.. ». Bianchi: «Molti no, un paio a Roma e qualcuno anche a Coverciano». Gentile: «Per assistere cosa faceva, andava li e entrava?». Bianchi: «Si». Gentile: «O chiedeva un accredito preventivo..?». Bianchi: «No, non credo ci fosse accredito, a Coverciano forse bisogna far vedere alla guardia il tesserino dell’ordine». Gentile: «Quindi tutti i giornalisti potevano entrare e assistere?». Bianchi: «Si, certo». Gentile: «Lei, se ricorda, il suo ricordo, c’erano molti altri suoi colleghi, oltre agli operatori?». Bianchi: «Si, c’erano molti colleghi, soprattutto c’erano colleghi anche delle agenzie di stampa perché loro appena terminato il sorteggio, loro telefonavano all’agenzia e davano gli accoppiamenti delle partite, loro erano più interessati, mentre il giornalista di un quotidiano poteva essere meno interessato perché tanto, nel tempo di mezz’ora/tre-quarti d’ora aveva sulle agenzie tutti gli accoppiamenti delle partite con gli arbitri., quindi andavamo qualche volta, c’erano dei mie colleghi che andavano quasi sempre, io sono andato qualche volte perché non c’era motivo, assistevi al sorteggio, le agenzie, ripeto, nel giro di un quarto d’ora mezz’ora davano già notizie del sorteggio». |
Delneri potrebbe pensare a un 4-3-3 con Pepe terzino sinistro Che Alberto Aquilani fosse l'unico in tutta la rosa juventina a essere in grado di costruire un minimo di gioco era cosa arcinota fin dal momento dell'ufficializzazione del passaggio del romano in bianconero. Che, tuttavia, dal momento del suo ingresso dal 1' contro il Cagliari la squadra convincesse in questo modo era un po' meno scontato. Perché se è vero che con i sardi la condizione non poteva ancora essere buona, con l'Inter a Milano Alberto ha giocato 80' convincendo tutti. E, allora, in questa pausa per le nazionali il tecnico Delneri potrebbe pensare a una semi-rivoluzione tattica che possa portare a utilizzare Aquilani senza rinunciare né a Marchisio, né a Pepe e neppure - ovviamente - a Krasic. Il 4-3-3 provato per uno spezzone di gara a Milano contro l'Inter potrebbe rappresentare il futuro, almeno fino a gennaio quando dovrebbero arrivare nuovi rinforzi. L'idea di Delneri sarebbe quella di piazzare ai lati del regista-Aquilani due mastini come Marchisio e Melo. Krasic sarebbe così portato sulla linea degli attaccanti con Amauri punta centrale e uno tra Iaquinta, Del Piero e Quagliarella ad agire sull'estremo sinistro. In difesa scalerebbe Pepe nel ruolo di |
Mancano solo i dettagli". E sulla Juve... Giorgio: "Quest'anno sarà fondamentale arrivare in Champions League per ritrovare entusiasmo e crescere. L'Inter rimane la squadra più forte ma non dovremo fare la corsa solo su di lei. La Juve dovrà fare un salto di qualità con le piccole". Destini che si intrecciano. Giorgio Chiellini vs Milos Krasic. Il futuro capitano bianconero contro il miglior acquisto di Marotta. Dal ritiro di Coverciano, interviene il difensore azzurro in vista del doppio impegno azzurro contro Irlanda del Nord e Serbia. Queste due partite rappresentano "il bivio decisivo per la qualificazione ad Euro 2012". Proprio la seconda partita sarà molto importante, contro avversario pericoloso, la Serbia, in cui milita quel centrocampista serbo che a molti ricorda Pavel Nedved. "Speriamo gli prenda un raffreddore - scherza Chiellini -. Del Neri, a noi difensori bianconeri, ha detto di stare attenti quando lo incontreremo, perchè alla Juve serve. Ma se capita di dargli una piccola botta, non ci tiriamo indietro...". Con la Juve, sottolinea poi il difensore, "Krasic è determinante: conoscevo le sue doti ma non mi aspettavo che si inserisse così rapidamente. In questa prima parte della stagione lui ci ha acceso la luce quando era buio". |
Facciamo un gioco tutti insieme, di qualsiasi squadra voi siate; sediamoci, prendiamo un caffé e guardiamo questo video. E' breve, è un'intercettazione telefonica. E non barate, prima guardate il video, poi continuate a leggere sotto... Accidenti, abbiamo "beccato" un'intercettazione che inchioda Moggi; dice lo score di Bertini è "4-4-4" (inteso come vittorie-pareggi-sconfitte), e che la giornata di campionato dell'indomani "è determinante", e insiste nel dire "diglielo". E, dall'altro capo, viene rassicurato che verrà detto a Bertini. |
A Torino non si riposa, ma ci si prepara alacremente per la sfida importante che ci sarà tra due settimane a Torino. Oggi pomeriggio la Juventus riprenderà ad allenarsi a Vinovo senza i nazionali. Il tecnico di Aquileia dovrà valutare le condizioni di Quagliarella e De Ceglie usciti malconci dalla partita di Milano. Tuttavia, l'elemento da testare in questi giorni è Traorè. Il francese è fermo praticamente dall'inizio e ha grande voglia di dimostrare il suo valore. L'obiettivo è la convocazione nella partita con i salentini. Per la stessa gara dovrebbe tornare disponibile Rinaudo dopo i problemi alla schiena. |
Fonte: di M. Vighi per Giulemanidallajuve.com Per studiare e comprendere razionalmente i fenomeni presi in esame, inevitabilmente bisogna passare attraverso l’individuazione di ciò che chiamiamo causa e ciò che chiamiamo effetto. In alcuni casi la difficoltà nell’interpretare l’oggetto di studio consta proprio nel riuscire a scindere i due momenti. Altre volte è molto chiaro, mentre non di rado accade che essi si intreccino dando vita ad una reazione a catena: un evento scatena un effetto, il quale genera a sua volta la causa precedente, e via così. Si instaurano così i famigerati cicli: virtuosi, se gli effetti sono benefici e la catena prosegue ad ingenerarli, viziosi in caso opposto. Tanto per capirci, le famose pubblicità che tentano di instaurare fiducia e incitano all’investimento con lo slogan “l’economia gira” proprio a questo fanno riferimento. Teoria non certo nuova, il grande economista John Maynard Keynes proprio a questo principio si ispirava quando incoraggiava gli stati sovrani a ricorrere allo strumento dell’indebitamento pur di creare posti di lavoro ed abbattere la disoccupazione. Il giro era questo: un minor numero di disoccupati si traduce in un aumento della domanda, la quale inizialmente, ferma l’offerta, produce un aumento dei prezzi. A questo punto l’aumento dei prezzi genera un incremento di profitti e stimola l’offerta, che andrà a soddisfare a sua volta la domanda. Nel frattempo l’aumento dei profitti avrà scaturito l’aumento del gettito necessario per coprire il debito pubblico, il benessere collettivo è aumentato testimoniato dall’aumento di domanda e offerta, la disoccupazione è scesa, la produzione è aumentata. Ed il meccanismo è autoalimentante. Con questa idea di fondo Keynes, parlando per paradossi, diceva che lo Stato doveva arrivare a sostenere l’occupazione persino pagando uomini per rompere e ricostruire le strade… Il meccanismo opposto, inutile richiamarlo per intero, è invece quello del circolo vizioso, con la disoccupazione sempre ad occupare il gradino più alto del teorema, e prima causa dalla quale scaturirebbero poi gli effetti ciclici. “Datemi il silenzio e sfiderò la notte”, dicevamo circa due settimane fa. E lo si diceva con un certo orgoglio, perché innegabilmente vedere la Juventus, intesa come giocatori, allenatore, dirigenti ed in primis il presidente, lavorare con impegno e dedizione rilasciando il minimo indispensabile di parole alla stampa, richiamava alla mente i tempi belli in cui i risultati sul campo parlavano per tutti, altro che i farfugliamenti imbarazzanti della combriccola Cobolli, Blanc & Co quando poi il campo ahimè non regalava soddisfazioni. In compenso dalle piazze di Roma e Milano si sentivano molte parole, qualche borbottio, urla e piccoli e grossi litigi. Così ci era venuto spontaneo intonare una certa ode al silenzio, segretamente speranzosi, memori delle esperienze, che la cultura del lavoro, in silenzio, paga sempre, mentre chi si loda si imbroda e chi bercia troppo finisce prima o poi per distrarre i propri uomini. |
In serata il difensore della Juventus, Leandro Rinaudo, sarà sottoposto ad intervento chirurgico di erniectomia. Lo ha reso noto poco fa la società bianconera, attraverso un comunicato pubblicato sul proprio sito ufficiali: "Prima della gara contro il Manchester City, Leandro Rinaudo ha cominciato progressivamente a soffrire di un dolore lombare acuto - si legge nella nota diramata dal club -. Nei giorni successivi il dolore si è irradiato anche lungo la gamba destra. Lunedì scorso il giocatore è stato sottoposto a una approfondita serie di esami radiologici da parte del professor Faletti e a una visita specialistica neurochirurgica da parte del professor Benech presso la Clinica Fornaca. Tali esami hanno dimostrato la presenza di un’ernia discale espulsa L5-S1 a destra. |
La Nazionale italiana ha assegnato i numeri di maglia che gli azzurri indosseranno nella doppia sfida contro Irlanda del Nord (venerdì 8) e Serbia (martedì 12). Dei quattro bianconeri aggregati al gruppo di Prandelli, solo Marchisio ha mantenuto lo stesso numero della Juventus, cioè l’8. Bonucci si è dovuto accontentare del 23. cedendo il “suo” 19 a Gianluca Zambrotta, da sempre legato a questo numero, anche quando vestiva la maglia della Vecchia Signora. Chiellini e Pepe hanno invece confermato la numerazione del Mondiale: 4 per Giorgio, 7 per Simone. |
Il riposo è finito. Nel pomeriggio i giocatori juventini riprenderanno la preparazione in vista della prossima partita di campionato contro il Lecce di Decanio e a suonare la carica ci pensa come al solito Alessandro Del Piero che, come riporta il suo sito, comincia a essere “stufo del fattore X”. Le prestazioni ci sono state, gli ultimi due pareggi sono importanti e fanno morale ma come sottolinea il capitano siamo la Juve, quindi bisogna cercare di vincere, i pareggi vanno bene fino ad un certo punto ma ora accertata la graduale crescita della squadra bisogna cominciare a incamerare punti importanti per puntare con decisione le zone nobilissime della classifica come la tradizione Juve impone. Avanti tutta dunque, il bello deve ancora venire… |
Il 6 ottobre 1929 inizia una doppia era, per il calcio italiano e per la Juventus. Dopo trent’anni di campionati suddivisi in raggruppamenti, prende vita la Serie A a Girone Unico. Per la Juventus si parte con una vittoria. A Torino il Napoli è battuto 3-2 in rimonta. Curioso che la prima storica rete sia frutto di un autogol, realizzata dal partenopeo Zoccola. Di Cevenini III e Munerati le reti del sorpasso e del successo. Ma è anche un altro il dato saliente della sfida. Per la prima volta indossa la maglia bianconera Raimundo “Mumo” Orsi, oriundo italo-argentino, uno dei più grandi talenti del calcio mondiale. A parlare per lui sono i suoi numeri. Con la Juventus gioca sei stagioni, vince tutti gli Scudetti del Quinquennio, colleziona 194 presenze e realizza 87 gol. A impreziosire il suo palmares anche la vittoria del Mondiale del 1934 con l’Italia, a cui contribuì con una delle due reti nella vittoria della finale di Roma contro la Cecoslovacchia. |
Secondo indiscrezioni di mercato raccolte dalla redazione di TuttoJuve.com, Alberto Aquilani, che in questo periodo sta facendo molto bene con la Juventus, non sarà riscattato a gennaio. Il riscatto potrebbe avvenire a giugno. Al giocatore non resta che dimostrare di poter far parte della compagine bianconera e mettersi a disposizione dell’allenatore e della squadra. A giugno potrebbe arrivare il riscatto dal Liverpool. |
“Gli italiani temono un po' la nostra nazionale”. A parlare è Milos Krasic, riferendosi all'attesa partita Italia-Serbia del 12 ottobre a Genova, valida per le qualificazioni agli Europei del 2012 in Polonia e Ucraina. |
Come riportato da alcune testate nostrane, la Juventus sarebbe pronta ad accaparrarsi a gennaio un vero e proprio jolly per la fascia sinistra: stiamo parlando di Franck Tabanou (21). 21enne del Tolosa, Tabanou è un mancino in grado di coprire l'intera gamma di ruoli sulla fascia sinistra: il giovane giocatore transalpino, infatti, nasce come centrocampista ma è in grado di piazzarsi sull'ala in caso di un attacco a tre ma è anche capace di fare il terzino sinistro. Un vero e proprio tuttofare, insomma, che pare piacere anche ad altre squadre visto che lo stesso giocatore ha dichiarato alla testata francese Le Quotidien du Foot, di avere svariate pretendenti. |
Come scritto nei giorni scorsi attraverso le dichiarazioni del procuratore Wagner Ribeiro, la Juventus pare avere una corsia preferenziale per arrivare alla giovane talento brasiliano del Santos Neymar (18). Il giocatore verdeoro, però, non pare curarsi della società bianconera e dichiara di preferire come sua prossima meta il Chelsea, altra pretendente al suo cartellino. In un'intervista rilasciata alla testata anglosassone Sun, infatti, Neymar ha chiarito così la sua posizione: "Giocare per il Chelsea sarebbe un onore. Tutto quello che hanno da offrire è un attrattiva per me. Hanno grandi giocatori, affrontano grandi competizioni, hanno una squadra forte e mi piace il loro modo di giocare. Tutti i più grandi calciatori vogliono far parte di squadre come questa. Io non faccio eccezione, ma sono contento al Santos. Se dovessi partire, non lo farei perchè il Santos non è un buon posto in cui stare, ma solo perchè la Premier League è ad un livello superiore. Non era il momento giusto per trasferirmi questa estate, ma per il prossimo anno sarò sicuramente più preparato”. |
Van der Wiel, Cassani, Zoro: sono solo alcuni dei nomi accostati alla Juventus per quello che riguarda il ruolo di terzino destro. Nonostante la già vasta gamma di scelte, però, continuano a fioccare i presunti obiettivi di mercato del club bianconero per quel settore del campo: come riportato dal quotidiano anglosassone Daily Mail, pare che la società di corso Galileo Ferraris abbia messo gli occhi su Glen Johnson (26) del Liverpool. Secondo la suddetta testata, la Juventus potrebbe provare l'assalto all'ex difensore del Chelsea nel caso in cui fallisse l'operazione che porterebbe all'olandese dell'Ajax Gregory Van der Wiel. I bianconeri potrebbero essere favoriti nella trattativa al giocatore inglese per via dei buoni rapporti intrattenuti con i reds grazie all'affare Aquilani. |
La notizia del presunto interessamento della Juventus per l'attaccante della Fiorentina Alberto Gilardino circola solo da un paio d'ore ed il tam tam mediatico che ne è scaturito è stato esorbitante. A commentare le voci di questo presunto flirt fra il club bianconero ed il bomber biellese sono arrivate le dichiarazioni di Sinisa Mihajlovic, tecnico della compagine viola, che a margine di un incontro in Campidoglio dedicato ai bambini affetti dalla malnutrizione, ha rilasciato un commento piuttosto contraddittorio: "Non sono cose che mi riguardano, di questo dovete parlare con la società - ha esordito l'allenatore serbo -. Io non cederei mai Gilardino, ma non faccio mercato e non mi interessa, io alleno i giocatori e spetta alla societa' vendere. Io non sono tra quegli allenatori che chiedono alla propria societa' di comprare o di vendere un giocatore. Non credo che esista questa possibilità anche se nel calcio puo' accadere di tutto. Comunque, siamo ancora molto lontani da gennaio". |
"Cercavo proprio un club come l’Hercules Alicante, che mi desse fiducia e avesse bisogno dei miei gol. I miei dieci anni in bianconero sono tanti, ma non avevo ancora voglia di andare via. Nel 2006 ho scelto di restare in serie B con la Juve perché c’era un progetto ambizioso di ricostruzione. I dirigenti mi avevano detto che in quattro anni saremmo tornati ai vertici. Il tempo è scaduto, alla Juve serve ancora qualche stagione per recuperare il rispetto perduto. Il club deve investire nei grandi calciatori, a costo di spendere tanti soldi". Questa è la diagnosi e la ricetta di David Trezeguet che ha rilasciato queste dichiarazioni al mensile francese So Foot. Alla Juventus attuale il compito di affrettare i tempi. |
Il cammino della Juventus in Serie A registra 2 vittorie (Udinese, Cagliari), 2 pareggi (Sampdoria, Inter) e altrettante sconfitte (Bari e Palermo), per un totale di 8 punti e 7° posto in classifica. In Europa League, la squadra bianconera è al 3° posto del girone A con soli 2 punti, frutto del pareggio casalingo col Lech Poznan ed del pareggio di Manchester. Considerando la "rivoluzione" sul mercato, operata da Marotta, e il necessario periodo di amalgama della squadra, il bottino raggiunto dalla Vecchia Signora è accettabile. Inoltre gli ultimi 2 pareggi della Juventus sono da registrare come buone prestazioni, contro squadre di ottima caratura. Soprattutto perchè aver subito solo una rete da Tevez e Eto'o fa ben sperare. Il capitano Alex Del Piero, dal suo sito, commenta le ultime prestazioni della squadra, dopo i due giorni di riposo concessi dal tecnico per la sosta per le nazionali: "Terminati i due giorni di riposo concessi dopo la partita di San Siro, torniamo a Vinovo ad allenarci, in attesa della ripresa del campionato. Ci ritroviamo dopo il pareggio contro l’Inter, uno zero a zero che in realtà vale di più di quanto spieghi questo risultato". Tornando alla gara di domenica contro l'Inter, Del Piero si rammarica solo per il risultato, proprio perchè l'ambizione dei giocatori è sempre la vittoria: "Sono soddisfatto per la prestazione della squadra, per il modo in cui siamo stati in campo, per la personalità che abbiamo dimostrato, per il clima di correttezza nel quale si è disputata la partita (pur nel contesto della nostra grande rivalità) ma - sia chiaro - non sono soddisfatto al cento per cento per il risultato perché la nostra ambizione è sempre quella di vincere". Quindi questo periodo è servito per gettare le basi su cui lavorare intensamente per il futuro. "E allora, da dove ripartiamo? Certamente lo zero a zero di San Siro vale più di un pareggio anche in questo senso, perché è un buon punto di partenza e un passaggio importante nel nostro percorso di miglioramento, per arrivare dove vogliamo arrivare. E adesso ricominciamo a lavorare…", conclude Del Piero |
Inviato da: diletta.castelli
il 11/10/2016 alle 17:05
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il 20/12/2015 alle 22:00
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il 08/12/2015 alle 23:14