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Messaggi del 07/10/2010

Ag. Buffon: "Manchester? Voce senza senso"

Post n°2805 pubblicato il 07 Ottobre 2010 da nadir63l
 

Silvano Martina: "Chi vorrebbe un giocatore infortunato? Gigi vuole rimanere a Torino, sono solo voci"
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

I giornali inglesi parlano già di uno scambio con Federico "Kiko" Macheda a gennaio, il suo procuratore però frena tutto. Silvano Martina, agente di Gianluigi Buffon, smentisce categoricamente ogni trattativa con il Manchester United ai microfoni di calciomercato.it: "Non so neanche da chi possa arrivare una indiscrezione del genere".

"Questa voce di mercato è senza senso. - prosegue Martina -  Buffon è fuori da tre mesi, chi vuole un giocatore infortunato? E poi mi sembra che finora il miglior giocatore dello United sia proprio il portiere Van der Sar". Dichiarazioni di routine, ma che qualche dubbio lo lasciano. Sir Alex Ferguson non ha mai negato il proprio interesse per il numero 1 bianconero, così come lo stesso portierone azzurro ha sempre sognato di giocare in Premier League. La Juventus difficilmente si lascerà sfuggire una bandiera come Buffon, ma se i Red Devils mettessero sul piatto il cartellino di Macheda, tutto cambierebbe. Il club di corso Galileo Ferraris è alla ricerca di un bomber, possibilmente giovane ed italiano, quale miglior candidato se non l'ex prodotto del vivaio della Lazio?

Inoltre, Van der Sar appenderà i guantoni al chiodo e l'Old Trafford vuole un sostituto all'altezza dell'olandese. Il Manchester United potrebbe tornare a fare la spesa a Torino per quanto riguarda l'estremo difensore, proprio come fece per Van der Sar. La Juventus cercherà di affrontare questa situazione con la massima attenzione, però intanto un chiaro segnale è già stato dato: Marco Storari.

 
 
 

FELIPE MELO: "Del Piero è il re della Juve"

Post n°2804 pubblicato il 07 Ottobre 2010 da nadir63l
 

Sul sito Globoesporte il centrocampista brasiliano porta a conoscenza i suoi connazionali del mondo Juve
© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS

Felipe Melo (26) e la Juventus: un amore ritrovato. Potrebbe essere il titolo di un film romantico dal lieto fine (finora). Solo qualche mese fa il centrocampista ex Fiorentina sembrava essere in rotta di collisione con spogliatoio, società e tifosi. E invece, nel giro di poche settimane, il mediano ha conquistato tutto l'ambiente come non gli era stato successo in una stagione intera. Prestazioni da leone e ritrovata serenità frutto del lavoro di Delneri e compagni. Ora è diventato una pedina inamovibile del centrocampo bianconero. Melo è talmente innamorato della Juve da averla portata sul sito brasiliano Globoesporte addirittura con un servizio fotografico corredato di racconti e di particolari: "Voglio farvi conoscere la Juve - ha scritto Melo - Per chi non lo sapesse la Juve è la squadra con più tifosi in Italia. Quasi il 30% degli italiani tifano per questo storico club, che è quello che ha vinto più scudetti di tutti. Sono molto orgoglioso di vestire questa maglia. Abbiamo un centro di allenamento moderno, con sette campi e con tutte le strutture di cui un atleta ha bisogno. In una delle foto in cui mi vedete sono vicino a un mito, Alessandro Del Piero, qui lui è il re. E' in questa squadra dal 1993 e ha segnato più di 300 gol con questa maglia. Quando gli ho chiesto di posare per una foto per i brasiliani è venuto di corsa".

 
 
 

Juventus e SONY: nuova partnership all’insegna della tecnologia...

Post n°2803 pubblicato il 07 Ottobre 2010 da nadir63l
 


SONY sarà partner della Juventus nella stagione 2010/2011, in forza di un accordo siglato in questi giorni.

L’accordo che vede SONY rientrare nella famiglia Juventus, dopo un’importante partnership negli anni ’90, prevede una collaborazione legata al progetto del nuovo stadio: la fornitura di 4 maxischermi a LED che arricchiranno l’architettura dell’impianto, a partire dalla stagione 2011-2012. I maxischermi visualizzeranno punteggi, spot, azioni, e altri video, prima, durante e dopo i match, grazie ad un software dedicato. Ma, già a partire da questa stagione, SONY è entrata con i suoi schermi tv nello spogliatoio della squadra allo Stadio Olimpico e del centro di allenamento e negli uffici dello staff tecnico dello Juventus Training Center di Vinovo.

La scelta nasce dalla volontà comune alle due società di introdurre tecnologie e soluzioni d’avanguardia, per rendere l’esperienza dei tifosi allo stadio ancor più coinvolgente. In questa prospettiva, il progetto del nuovo stadio della Juventus rappresenta una sfida tecnologica importante e imperdibile per un brand, quale Sony, leader nell’innovazione professionale e consumer.

Grazie alla partnership, SONY potrà sfruttare una serie di diritti che prevedono eventi di pubbliche relazioni (skybox e walk about allo stadio, realizzazione convention ed eventi) e attivare iniziative premianti sulla propria rete.

Jean-Claude Blanc, Amministratore Delegato e Direttore Generale della Juventus, ha commentato: «L’accordo di fornitura con un partner come SONY, società leader a livello mondiale, consolida il rapporto con il Gruppo SONY già avviato nella scorsa stagione con SONY ERICSSON. Siamo molto soddisfatti, dunque, della scelta di rafforzare il rapporto di sinergia con una società leader nel settore della comunicazione e della tecnologia, che condivide con Juventus una filosofia aziendale improntata alla crescita costante e un’attenzione per le grandi sfide come quella della costruzione del nuovo stadio»

Gildas Pelliet, Presidente e Amministratore di Sony Italia, ha commentato: «Sony è da tempo impegnata nel mondo dello sport e in particolar modo nel calcio, dove, a livello internazionale, è sponsor di UEFA Champions League e FIFA e ha contribuito quest’anno a realizzare i primi Mondiali di calcio in 3D in Sud Africa. Questa partnership rispecchia la volontà di affiancare le società di calcio anche fuori dal campo, per fornire soluzioni innovative in grado di realizzare impianti sportivi all’avanguardia, che possano diventare luoghi di aggregazione, dove vivere lo sport non soltanto durante i 90’ del match, in un’ottica di intrattenimento completo».

juventus.com

 
 
 

Tribunale di Napoli – Udienza del 1 ottobre 2010. Teste Franco Baldini, ex consulente sportivo.

Post n°2802 pubblicato il 07 Ottobre 2010 da nadir63l
 

Immagine IPB

di Gildo

Tribunale di Napoli – Udienza del 1 ottobre 2010. Teste Franco Baldini, ex consulente sportivo.

E venne così il turno di Franco Baldini, ex “consulente sportivo” della Roma e tra i principali accusatori del fantomatico sistema Moggi.
L'avvocato Prioreschi inizialmente gli chiede di ricordare il suo curriculum professionale, poi si passa alle domande più attinenti il processo.
Prioreschi: «Nel corso della sua attività di dirigente calcistico i suoi rapporti con Luciano Moggi come sono stati?»
Baldini: «Sono stati formali». Primi dubbi
Prioreschi: «Buoni, cattivi, pessimi?»
Baldini: «Non sono stati come nessuna delle definizioni che ha dato. Erano rapporti normali, ma non posso certo definirli buoni, non è che gli andassi particolarmente a genio»
Prioreschi: «Lei quando è stato sentito li ha definiti “pessimi” »
Baldini: «Sono diventati pessimi, questo sì, certo»
Prioreschi: «
Sono partiti normali e sono diventati pessimi, possiamo definirli così? »
Baldini: «Sì»
Prioreschi: «Se ho capito bene nel 2004/05 non ricopriva ruoli?»
Baldini: «No, io a marzo 2005 ho dato le dimissioni»
Prioreschi: «Senta,
lei conosce un maggiore dei carabinieri che so chiama Attilio Auricchio? »
Baldini: «Certo»
Prioreschi: «Ah lo conosce?»
Baldini: «Sì»
Prioreschi: «Che rapporti di conoscenza ha avuto ed ha, e quando lo ha conosciuto e come lo ha conosciuto?»
Baldini: «Ho conosciuto il maggiore Auricchio nell'estate del 2003, quando i carabinieri di via Inselci indagavano sull'iscrizione al campionato della Roma e di altre squadre, dove si paventava l'iscrizione al campionato attraverso false fideiussioni. I carabinieri stavano indagando, io da consulente sportivo non avevo molta cognizione di causa di quello di cui stavamo parlando quando fu scoperto che per la Roma si paventava il rischio di fideiussioni false per l'iscrizione al campionato, però, non essendoci il direttore generale perché era stato da poco esautorato, il presidente Sensi aveva già problemi di salute, la società incaricò me di tenere una conferenza stampa a Trigoria per illustrare le ragioni della Roma. Io fui edotto nel corso di quella mattinata di quelle che erano tutte le procedure a cui la Roma aveva adempiuto e il punto di vista che la Roma riteneva fosse lecito palesare, e in quella conferenza stampa erano presenti i carabinieri di via Inselci. Dopo la conferenza stampa loro sono venuti a chiedere spiegazioni e io ho fatto in quel momento la conoscenza del maggiore Auricchio, e nel pomeriggio, come rappresentante sono andato fare una denuncia contro ignoti proprio nella caserma di via Inselci »
Prioreschi: «Sì, quindi lo conosce così, occasionalmente, nell'agosto del 2003. Successivamente all'agosto del 2003 che rapporti ha avuto col maggiore Auricchio?»
Baldini: «Dopo il 2003 è successo che nel marzo del 2005, quando già ormai il mio rapporto con la Roma era logorato, avevo già dato le dimissioni una prima volta nel novembre ed erano state respinte, l'ho date una seconda volta. Però prima di dare quelle dimissioni, avendo un'ultima chance di poter dire la mia e pensando di poterlo fare ancora da persona in carica, e quindi con una voce che si potesse ancora sentire, piuttosto che aspettare qualche tempo dopo quando mi sarei dimesso, e quindi essere scambiato come uno dei tanti perdenti che si lamenta, ho cercato di lamentarmi un attimo prima, non (con, ndr) un grande atto di coraggio dire la verità sapendo che sarebbe finita da lì a poco. Tanto è vero che il martedì successivo alle mie dichiarazioni a una trasmissione televisiva dove ho aspramente criticato il mondo del calcio, ho dato le dimissioni, e
qualche tempo dopo il maggiore Auricchio mi ha chiamato»
Prioreschi: «Quando dice “qualche tempo dopo”, fa riferimento alla sua convocazione ufficiale, quando è stato interrogato?»
Baldini: «No, no, non sono stato interrogato ufficialmente, sono stato contattato una prima volta da lui chiedendomi se avessi avuto la voglia di riferire, mettere per iscritto e denunciare circostanziatamente quelle accuse velate. Perché ovviamente di prove circostanziate non ne avevo più di tanto e più delle cose che poi ho denunciato. Io ho detto che non avevo grandi cose da riferire se non qualche minaccia personale alla quale, tra l'altro, pensavo che nel corso del tempo mi sarei abituato, poi ho scoperto che non ci si abitua mai. E quindi ho detto “non ho molto da dire, non so su che cosa potermi basare per fare una deposizione”, e lì è finita. Qualche tempo dopo lui mi ha richiesto questa cosa e io ho accettato anche perché il mondo del calcio era una cosa che non si sarebbe più rappresentato (presentato, ndr)». Che segugio il maggiore! Non solo sente i testimoni che si evidenziano dalle indagini, ma va persino a scovarli e a corteggiarli di persona!
Prioreschi: «Quindi diciamo che il contatto con Auricchio sarebbe di iniziativa dell'allora maggiore adesso colonnello? È Auricchio che la cerca? »
Baldini: «Sì»
Prioreschi: «E lo colloca dopo le sue dimissioni?»
Baldini: «Lo colloco una settimana, due, tre, quattro -non lo so-, dopo quella trasmissione»
Prioreschi: «Quando si è dimesso lei, a marzo?»
Baldini: «La trasmissione dovrebbe essere del 24 marzo e il 26 marzo mi sono dimesso»
Prioreschi: «2005? »
Baldini conferma: «2005»
Prioreschi: «E quindi subito dopo viene contattato?»
Baldini: «Sì, 2005, non vorrei fare confusione. Come ripeto, qualche settimana dopo sono stato contattato»
Prioreschi: «Quindi se io le chiedo: tra l'agosto 2004 (intende 2003) e le sue dimissioni, marzo 2005, se e quante volte ha visto Baldini (lapsus del legale), la sua risposta qual è»
Baldini il burlone...: «Tutti i giorni nello specchio!» Stamo a crepà dalle risate!...
Prioreschi: «No, Auricchio. La battuta “l'apprezzo”, ma insomma...»
Baldini: «Credo di averlo rivisto in quel corso, ma per quanto riferiva le indagini sulle false fideiussioni, credo di averlo rivisto una o due volte in quel periodo»
Prioreschi: «Allora, io vorrei metter un po' di ordine nei suoi ricordi. Lei ricorderà che l'ho interrogata a Roma nel processo GEA. Lei a queste domande, “se conosceva Auricchio...” »
Irrompe Narducci: «Presidente, c'è opposizione!»
Prioreschi: «Ho i verbali depositati »
Narducci: «E allora utilizzi i verbali per fare le contestazioni formali laddove c'è una difformità rispetto alla dichiarazione resa»
Casoria, rivolta all'avvocato: «Faccia la domanda diretta»
Prioreschi: «La domanda è: perché quando io l'ho interrogata nel processo GEA ha negato... »
l'avvocato neanche termina la domanda che Narducci: «Presidente, c'è opposizione!»
Prioreschi continua: «... e ha detto di non averlo mai visto se non quando... »
Il Narducci furioso: «...C'è opposizione!»
Interviene l'avvocato Bonatti (difesa Pairetto): «Chiedo scusa, chiederei alla Procura della Repubblica, magari con minor veemenza, di spiegare le motivazioni dell'opposizione. Grazie».
Casoria: «Ecco, perché...? »
Narducci: «Presidente, c'è una contestazione che va fatta ritualmente, secondo codice di procedura italiano, utilizzando verbali di dichiarazioni precedentemente resi (rese, ndr). Di fronte a questo non ci sono opposizione (opposizioni, ndr). Non affidati a ricordo (ricordi, ndr) dell'interrogante» Nella libreria del pm si trova il “codice di procedura italiano”, non il codice di procedura penale (e/o civile), dobbiamo altresì concludere che fa bella mostra di sé anche il Dizionario della lingua penale...
Si ricercano i verbali d'udienza a cui fa riferimento il pm, e poi il Presidente: «E' rigettata l'opposizione».
Prioreschi: «Allora, faccio la prima domanda. 31 marzo 2008, Tribunale di Roma, sezione X penale, io le faccio una prima domanda:
“Il maggiore Auricchio lo conosceva?”
Baldini “No, non lo conoscevo, no l'avevo visto qualche settimana prima, no scusi l'estate prima lo avevo visto perché io ero stato...”
e poi spiega la storia delle fideiussioni e che era andato in via Inselci con l'avvocato Conti a presentare la denuncia. Si ricorda? »
Baldini: «Sì»
Prioreschi: «Poi io le domando:
“dopo quella volta (agosto 2003), lo ha rincontrato o ha avuto modo di parlarci?”
Baldini: “No, sono stato chiamato l'anno dopo dallo stesso maggiore Auricchio per fare quelle dichiarazioni”
Prioreschi: “Dall'agosto 2004 all'aprile 2005 lo ha mai rincontrato? ”
Baldini: “No, non l'ho mai rincontrato”
Prioreschi: “quando sono stati interrotti?”
Baldini: “No, quando sono stati interrotti. Le ho detto a (via Inselci, ndr)”.
Adesso corregge e mi dice che lo ha visto tra...»
Il pm sarà contento...
Baldini: «Mi correggo perché quando lei mi faceva le domande, riferite al processo della GEA, io ero sinceramente focalizzato in quella che era l'attività che Auricchio aveva raccolto nella mia deposizione. Io stavo pensando a quell'oggetto lì, non ho più pensato»
Prioreschi: «Baldini, l'oggetto era sempre... La domanda »
Baldini: «Io le ho detto che in quell'anno l'ho visto una o due volte perché mi stavo ancora riferendo agli sviluppi delle indagini sulle fideiussioni. Per questo quando lei mi ha fatto la domanda io ho detto no, perché non ci ho proprio pensato, parlavo di questo nuovo sviluppo, nuovo caso.
Confermo, se quello che ho detto è questo, ho completamente dimenticato la vicenda delle fideiussioni. Perché la realtà è che io l'ho incontrato, lo ripeto»
Prioreschi: «Prima informalmente, se ho capito bene... »
Baldini: «No, quando ho detto informalmente mi riferivo a questo caso. Nel caso delle fideiussioni l'ho incontrato formalmente»
Prioreschi: «No guardi, a me delle fideiussioni non me ne frega niente. Tanto per essere chiaro. Io le sto dicendo: lei lo vede e lo conosce nell'agosto del 2003... »
Baldini: «Sì»
Prioreschi: «...va in via Inselci e presenta una denuncia...»
Baldini: «Certo»
Prioreschi: «Dopo l'agosto del 2003 quante volte e in quali circostanze, formali, informali ha incontrato il maggiore Auricchio tra agosto 2003-marzo 2005, data delle sue dimissioni»
Baldini: «Allora, come ho detto poco fa,
tra l'agosto 2003 e il marzo del 2005, in relazione alle fideiussioni, ho visto o sentito il maggiore Auricchio una o due volte»
Prioreschi: «Sia nel processo GEA che in questo processo il colonnello Auricchio ha detto, se volete è un dato dibattimentale, che tra l'agosto del 2004 e l'aprile del 2005 lei e il maggiore vi siete incontrati tre o quattro volte prima del suo interrogatorio, a prendere un caffè, e tre o quattro volte dopo. Il verbale (d'udienza) del 21 aprile 2009 a pagina 99, lo ha confermato anche quando lo abbiamo sentito. Volevo capire, rispetto a questa dichiarazione, si sbaglia il colonnello, ricorda male lei? Faccia uno sforzo di memoria, sia sugli incontri e sia sulle date, così magari facciamo un approfondimento»
Baldini: «Confermo quello che le ho appena detto. Ripeto, fino a quando ho dato le dimissioni io avevo incontrato il maresciallo Auricchio una o due volte per vicende rilevanti la fideiussione. Dopo quella trasmissione e conseguenti dimissioni, io ho incontrato Auricchio varie volte»
Prioreschi: «Ah, quindi modifica?»
Baldini: «No, no, no. Io ho detto “dopo” »
Prioreschi: «Quindi prima di marzo 2005 una o due volte, sempre per le fideiussioni. Come definisce i suoi rapporti con Auricchio? Di amicizia, di conoscenza, formali, informali...?»
Baldini: «Di conoscenza prima, di collaborazione dopo»
Prioreschi: «Conoscenza prima, e di collaborazione... Per collaborazione cosa intende? »
Baldini: «Siccome avevo deciso che quel poco che avevo da dichiarare, da denunciare, lo avrei fatto comunque. Però mi rendevo conto che la mia posizione potesse essere soltanto debole, mi sono prestato a collaborare con lui, cosa di cui non ho assolutamente da dolermi, anzi è una delle piccole cose di cui vado fieri nella mia vita. Ho cercato di indicare a lui tutte quelle persone, previo sentirle prima perché non volevo mettere in mezzo nessuno, tutte quelle persone che nel tempo si erano rivolte a me sapendo bene come la pensassi e quindi si sentivano comodi con me nel venire a denunciare le minacce o i soprusi o comunque i maltrattamenti da parte di Luciano Moggi»
Prioreschi: «In concreto, la vostra collaborazione come si è espressa? Che cosa ha detto a verbale? »
Baldini: «Dicevo: “ci sono delle persone che vengono a confessarsi con me di quelli che sono i soprusi che hanno subito, che secondo me hanno più di una ragione di denunciare i fatti” nei confronti del suo cliente»
Prioreschi: «Quindi lei ha riferito questi fatti ad Auricchio?»
Baldini: «No, ho detto ci sono dei nomi, dopodiché sono andato da queste persone e ho sentito la loro disponibilità a parlare, ben sapendo che molti di loro avrebbero detto di no, si sarebbero tirate indietro, o che addirittura sarebbero andati dal suo cliente a dire “guarda che c'è Baldini, eccetera che sta cercando di fare questa cosa...”, lo sapevo benissimo e non era un problema. Cercavo in qualche modo che tutte quelle persone che erano venute da me per i soprusi subiti, potessero denunciare»
Prioreschi: «Questo quando è avvenuto, dopo le dimissioni?»
Baldini: «Dopo le dimissioni, esattamente»
Prioreschi: «Lei è sicuro di questo?»
Baldini: «Sono sicuro» E se poi si scopre che l'opera di persuasione è antecedente al marzo 2005 ci sarebbero dei problemi, per Baldini è ovvio.
Prioreschi: «Tra le persone che lei ha contattato dopo le sue dimissioni, possiamo fare qualche nome? Le dico un nome ad esempio?»
Baldini: «Lo dica lei...»
Casoria: «No, no, lei deve rispondere, lei deve dire chi sono queste persone che sapevano, che erano maltrattate»
Baldini: «Senta, io non ho fatto quei nomi neanche al maggiore Auricchio allora, perché volevo sentire loro se fossero disponibili, perché non volevo mettere in mezzo persone che poi alla fine sarebbero andate lì a non dire niente»
Prioreschi: «Lei non ha fatto nessun nome ad Auricchio? Io non la capisco. Presidente, prima ha detto che ad Auricchio ha detto i nomi delle persone che erano maltrattate, adesso...»
Casoria: «Sta dicendo che le ha prima contattate»
Baldini: «L'avvocato ha ragione in questo caso. Io ho fatto dei nomi, ne ho verificato prima la disponibilità. Questa era la mia collaborazione con lui»
Prioreschi: «Quali nomi? Vogliamo dire quali nomi»
Casoria: «Questi che ha contattato prima»
Baldini: «Io non ho nessuna problema a farli, mi spiace tirare fuori i nomi che tanto... li faccia lei »
Casoria: «No, Baldini, lei deve rispondere. Ha detto che ha fatto questi nomi? Persone maltrattate? Eh insomma...»
Baldini: «Persone che avevano denunciato i loro maltrattamenti, che si erano confidate con me... »
Casoria: «
Non denunciato, confidate con lei»
Baldini: «Sì, si erano confidate. Erano ad esempio: Nelson Ricci, Dario Canovi, Stefano Antonelli. Basta non ne ho da dire più»
Prioreschi: «Ci dice le qualifiche ricoperte e le professioni?»
Baldini: «Direttore sportivo Nelson Ricci e agenti gli altri due »
Casoria: «Direttore sportivo di che squadra?»
Baldini: «Allora del Siena». Quella senese non era una società amica della presunta cupola?
Casoria: «E agenti gli altri due per quali squadre o calciatori? »
Baldini: «Agenti di calciatori»
Prioreschi: «Non si ricorda i calciatori?»
Baldini: «No, non sto parlando dei loro clienti, sto parlando degli agenti che subivano i maltrattamenti»
Casoria: «Sempre in funzione del fatto che erano calciatori?»
Baldini: «Sì, certo»
Casoria: «E non ricorda chi erano questi calciatori?»
Baldini: «Signora, il fatto è questo: non voglio prestare qui il fianco al gioco del si dice, si dice». Ma va?! «Io le cose che avevo da dire le ho messe per iscritto»
Casoria: «Ma lei qua le deve dire oralmente! Qua non basta dire (“quello che ho scritto” ndr), qua si fa il processo orale, quindi lei lo deve dire»
Prioreschi: «Quindi lei ha fatto i nomi di Ricci, Canovi e Antonelli. Lei li ha contattati per vedere se erano disponibili a rendere dichiarazioni all'autorità giudiziaria?»
Baldini: «Sì»
Prioreschi: «Queste persone le hanno dato la disponibilità a rendere dichiarazioni?»
Baldini: «Mi hanno dato disponibilità ad incontrare il maggiore Auricchio »
Prioreschi: «Lei poi ha riferito al maggiore Auricchio la disponibilità di queste persone?»
Baldini: «Sì, certo»
Prioreschi: «Questa è stata la sua collaborazione, si è limitato a contattare questo agente e questo direttore sportivo»
Baldini: «Esatto»
Prioreschi: «Non ha fatto altra attività di “collaborazione”, come dice lei? »
Baldini: «No»
Prioreschi: «Poi vedremo...»
Chissà perché Capuano non protesta per questa chiosa...
Prioreschi: «Dovremmo collocare meglio questa sua attività. Sempre nel processo GEA, il primo aprile 2008 è stato sentito anche Stefano Antonelli, che ha riferito questa circostanza che lei ha finalmente ammesso in questa sede. Antonelli il primo aprile...»
Narducci: «Presidente, c'è un'obiezione...» L'obiezione della sua coscienza...
Prioreschi: «“Obiezione” che cos'è? È un'opposizione alla domanda o è un'obiezione di principio alle domande dell'avvocato difensore?»
Casoria: «Perché?»
Narducci: «Presidente, vanno fatte le domande, si possono sollecitare le risposte, si possono far rilevare le divergenze fra le dichiarazioni. Non possono essere utilizzate, peraltro sotto forma di racconto, dichiarazioni di altre persone al fine di far emergere discordanze fra la possibile dichiarazione del teste che è qui seduto e quella di altre, peraltro in altro procedimento (uno scioglilingua! Ndr). L'unico metodo accettabile è quello che riguarda il contenuto delle domande (risposte, ndr) che Baldini rende in relazione anche alle difformità, non possono essere utilizzati elementi che “si dice” sono tratti da dichiarazioni altrui». Ah, il “si dice” non è ammissibile?! E perché siamo qui allora? Comunque non è un “si dice” e lo spiega il Presidente del Collegio giudicante.
Casoria: «Ma ci sono i verbali»
Prioreschi: «Presidente, io sto... allora, io sto... »
Narducci incredibilmente alterato (!): «Presidente non può essere data lettura di dichiarazioni e di verbali!» Questo pm è notevolmente esagitato! Chissà se è contegno normale e condivisibile.
Casoria: «Ma non diamo lettura, ma le domande al testimone! »
Prioreschi: «Io non sto dando lettura... »
Casoria: «Lei non deve dare lettura di niente, andiamo avvocato...», così vediamo se si calma il pm.
Prioreschi: «Io non sto dando lettura di niente. Gli sto dicendo, siccome debbo verificare l'attendibilità di questo teste, noi abbiamo, perché lo abbiamo prodotto ed è un verbale di dibattimento dal quale risulta che questa interlocuzione...»
Casoria: «Udienza 31 marzo 2008, pubblico ministero... »
Narducci ancora sopra i toni: «Presidente, il problema è l'ammissibilità delle domande al teste, non il verbale!» Ma perché si scalda? E poi finora ha questionato sulla lettura del verbale, adesso invece contesta l'ammissibilità delle domande? Boh.
Prioreschi: «Io verifico l'attendibilità del teste! »
Casoria evidentemente infastidita dell'atteggiamento del pm: «Dal mio punto di vista le può fare! Decide il presidente, andiamo avanti! Faccia queste domande, però non divaghi!»
Prioreschi: «Io non divago presidente! Sono stato interrotto... »
Casoria: «Perché poi ci stanno particolari, “due o tre volte lo ha incontrato”, che importanza ha?»
Prioreschi: «No, ha importanza presidente »
Casoria: «Andiamo avanti!»
Prioreschi: «Il dato documentale che noi abbiamo in atti è che Antonelli riferisce che l'interlocuzione con lei sul maggiore Auricchio, Antonelli dice, “mi ha chiamato Baldini e mi ha detto che se avevo delle cose da dire potevo andare dal maggiore Auricchio dei carabinieri”. Lo colloca nell'ottobre-novembre 2004, non dopo il... (marzo 2005 dimissioni di Baldini, ndr) ».
Casoria: «Ma lei domandi direttamente quando si è verificato questo fatto»
Prioreschi: «Ma lui continua a dire dopo il 26 marzo (2005)»
Baldini: «Lui l'unica cosa che può collocare nell'ottobre-novembre è la denuncia nei miei confronti di quelle che erano le difficoltà che stava subendo, non certo di essere invitato ad andare a parlare col maggiore Auricchio»
Casoria: «E' quello che ha dichiarato, è stato chiaro»
Prioreschi: «C'è un altro dato che però contrasta con quello che dice lei... »
Il Presidente, per prevenire un'altra levata del pm: «Domande però deve fare»
Prioreschi: «Stefano Antonelli, in questo processo, in questo procedimento
è stato interrogato dal maggiore Auricchio il primo febbraio 2005... »
Narducci borbotta: «Questo qui però è troppo...». Mah, non è neanche la stessa questione per la quale si è alterato
Prioreschi: «...dicendo, “siccome mi aveva contattato poi io sono andato”. Quindi è impossibile che lei abbia parlato con Antonelli a marzo, dopo le sue dimissioni»
Casoria: «Vabbè, si può sempre confrontare per vedere chi dice il falso e chi dice il vero»
Prioreschi: «Intanto sentiamo..., poi siccome Antonelli è teste»
Capuano: «Qual è la domanda?»
Prioreschi: «La domanda è se insiste a dire che era... »
Casoria: «Lei conferma sempre che questo fatto si è verificato dopo marzo, queste sue indicazioni?»
Baldini: «Senta, questo è l'esatto ricordo che ho»
Casoria: «Che ha oggi. Queste indicazioni quindi quando le ha date? Mettiamo un punto fermo »
Baldini: «Secondo me sono successive alle mie dimissioni». A questo punto vorremmo sapere quali dimissioni, quelle accettate a marzo 2005 o quelle respinte a novembre 2004?
Prioreschi: «E come si spiega che Antonelli viene sentito il 1 febbraio 2005? »
Casoria: «Non ci importa avvocato, abbiamo rilevato questa discrepanza, poi vedremo come dovrà essere valutata. Non ce lo deve spiegare il testimone»
Prioreschi: «Benissimo. Quindi la sua unica collaborazione si è estrinsecata nel fornire questi nomi, non ha fatto altre attività di collaborazione con il maggiore Auricchio?»
Baldini: «La mia collaborazione è questa»

 
 
 

Un Big o la soluzione tampone?

Post n°2801 pubblicato il 07 Ottobre 2010 da nadir63l
 

© foto di Federico De Luca

La tegola Rinaudo ha in un sol colpo tolto a Delneri un difensore centrale e un possibile terzino destro, dato che l'ex Napoli con il Cagliari non aveva affatto sfigurato in quella posizione inedita. A gennaio, quindi, il duo Marotta-Paratici dovrà per forza dare al tecnico almeno un terzino e un centrale, in modo da coprire tutti i ruoli. "Nel mercato invernale interverremo per migliorare la rosa - ha detto qualche giorno fa il direttore generale bianconero - ma lo faremo soltanto in caso di veri affari". Il problema, a questo punto, è quello di decidere che strategia adottare in vista di gennaio: da una parte c'è l'investimento sicuro per un Big (Van der Wiel su tutti, ma pure Johnson del Liverpool), dall'altra quella di una soluzione tampone che possa tappare il buco in rosa in attesa di giugno. In questa ottica c'è un giocatore che farebbe davvero comodo alla Juventus: Fabiano Santacroce (24). Prima di tutto per l'età, in secondo luogo perché il Napoli non potrà certo chiedere la luna, visto che Mazzarri non gli fa giocare neppure gli scampoli di partita. Ultimo ma non ultimo, Santacroce può fare sia il centrale che il terzino destro senza problemi. Nei prossimi giorni, a ogni buon conto, il presidente Agnelli incontrerà Marotta per decidere la cifra da mettere a disposizione del direttore per gennaio e, ovviamente, la linea da seguire. Per ora, come riportato dall'edizione odierna di Tuttosport, gli obiettivi juventini vanno da Johnson ad Aogo passando per Tabanou al sempre apprezzabile Cissokho. Nulla di nuovo, insomma.

 
 
 

Buffon ancora nel mirino dei Red Devils

Post n°2800 pubblicato il 07 Ottobre 2010 da nadir63l
 

Il portierone tornerà in campo a gennaio ma lo farà in maglia juventina?
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Nonostante sia ancora fermo ai box per l'operazione alla schiena Gigi Buffon rimane sempre uno degli uomini mercato più attesi a livello mondiale. In particolare sembra aver diversi ammiratori oltremanica dove, secondo il sito caughtoffside.com, il Manchester United sembra disposto a gennaio a sborsare circa 20 milioni di euro per portare il trentaduenne di Massa ad Old Trafford facendo di lui l'erede di Edwin Van der Sar. Difficile che la Juventus accetti a gennaio, certo se Storari continuasse a sfoderare prestazioni di un certo livello Beppe Marotta ci potrebbe pensare.
Secondo altre indiscrezioni provenienti dall'Inghilterra, nella trattativa tra Manchester United e Juventus per Buffon entrerebbe anche Federico Macheda. Pare che i bianconeri siano disposti a sborsare sei milioni di euro per il giovane attaccante dei red devils, mentre l'estremo difensore di Delneri farebbe il percorso inverso per 18 milioni, stando alle offerte presentate dalle due società. In tal caso, l'operazione potrebbe anche concretizzarsi nella sessione invernale del mercato.

 
 
 

Italia, Prandelli svela la formazione anti-Irlanda del Nord: tre bianconeri subito in campo

Post n°2799 pubblicato il 07 Ottobre 2010 da nadir63l
 

© foto di Federico De Luca

Il commissario tecnico azzurro non fa pretattica e durante la conferenza stampa svela la formazione con la quale gli azzurri cercheranno di battere i nordirlandesi. Come si intuiva ieri dagli allenamenti il modulo sarà il 4-3-3, questi gli undici: Viviano in porta, difesa composta da Cassani, Bonucci, Chiellini e Criscito, a centrocampo linea a tre composta da Pirlo, De Rossi e Mauri e in attacco Pepe, Borriello e Cassano. Trovano conferme quindi le preferenze del cittì per Pepe al posto di Rossi e Borriello al posto di Pazzini

 
 
 

Valzer di punte, chi è l’intoccabile alla Juve?

Post n°2798 pubblicato il 07 Ottobre 2010 da nadir63l
 

© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS

Nuovo sondaggio per i lettori di TuttoJuve.com. L’abbondanza in attacco sottopone spesso il tecnico Delneri ad effettuare delle scelte determinanti. Chi tra gli attaccanti della Juve merita di giocare sempre? Chi è l’intoccabile tra Del Piero, Amauri, Quagliarella e Iaquinta? Esprimete attraverso il sondaggio la vostra preferenza.
 

 
 
 

NON SI STA PARLANDO DI GALANTUOMINI...

Post n°2797 pubblicato il 07 Ottobre 2010 da nadir63l
 

© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Incuriositi dalle dichiarazioni che Moratti ha rilasciato da New York dopo la partita di domenica sera, siamo andati a cercare la trascrizione integrale di quelle che, esattamente, sono state le sue parole. Il patron neroazzurro è soddisfatto della partita con la Juventus, dell'atteggiamento tenuto in campo e si rammarica per qualche occasione sciupata dai suoi (senza ringraziare il cu...cu...quasi miracolo che Iaquinta non sia arrivato con tempismo su quel velenoso traversone rasoterra di Krasic, minuto 22 del primo tempo, ma vabbé...); è apparso, quindi, sereno e rilassato, e nella prima parte non c'è alcun elemento che possa "disturbare" nessun lettore. Sono dichiarazioni normali fatte da un Presidente normale.
E' la frase finale che lascia, quantomeno, perplessi; copiamo e incolliamo, perché non vogliamo interpretarla riassumendola, sarebbe di parte, e quindi non corretto:

"Il rapporto con Agnelli? Beh, quando arrivano certe battutine, io le classifico come frecciate. Pero' Andrea lo conosco da quando era ragazzo e c'e' anche dell'affetto. Credo che certi suoi atteggiamenti siano imposti dal ruolo che occupa e dal rapporto che deve tenere con i tifosi".

Affetto e affettati a parte, rileggiamo insieme il "cuore" di questa frase: "...Beh, quando arrivano certe battutine, io le classifico come frecciate.". Ah. "Quando arrivano certe battutine". Interessante. A cosa si riferirà mai Massimo Moratti? Al fatto che Andrea Agnelli non è Cobolli Gigli e che quindi né lui né i suoi "bravi" possono permettersi di dire quello che desiderano senza riceverne risposta adeguata?
E' probabile che, nella testa del Presidente dell'Inter, si sia creata una sorta di legge non scritta secondo la quale lui (e i suoi "bravi") possono permettersi di spu...spu... diciamo di sputare addosso alle persone senza che questi non si rigirino malamente. Eh sì, perché le dichiarazioni di Paolillo di qualche giorno fa sono sputi in faccia a tutti; alla Juventus, ad Andrea Agnelli, a 14 milioni di tifosi BiancoNeri, ai restanti tifosi di ogni altra squadra, alla Giustizia e, per assurdo, anche agli stessi tifosi dell'Inter, che presto si renderanno conto di quanto la loro Proprietà/Dirigenza li ha presi in giro, convincendoli con l'aiuto dei mezzi d'informazione di regime, come La Gazzetta dello Sport, di "fatti" lontani anni luce dalla realtà.
E, sulla frase finale "Credo che certi suoi atteggiamenti siano imposti dal ruolo che occupa e dal rapporto che deve tenere con i tifosi", dovrebbe farsi un serio esame di coscienza su quelli che sono ORA i suoi rapporti con i SUOI tifosi, e, guardando al domani, vedere COME diventeranno quegli stessi rapporti con i SUOI tifosi, non appena TUTTA la verità verrà finalmente a galla (ci viene un paragone, ma soprassediamo...per buon gusto).
Possibile che L'ATTUALE Presidente dell'Inter abbia approfittato di quel viaggetto a New York per valutare un suo eventuale prossimo trasferimento, armi e bagagli in mano e di gran carriera, alla garibaldina?
Perché, parafrasando Moggi, qui non si sta parlando certo di galatuomini.

 
 
 

Agente Cissokho: "Se lo prendesse la Juve, che rivincita sul Milan!"

Post n°2796 pubblicato il 07 Ottobre 2010 da nadir63l
 

© foto di Federico De Luca

Che la società bianconera cerchi difensori di fascia è palese già dalla fine del mercato estivo. I giocatori presenti in rosa non convincono, e in queste ore i nomi più caldi sono quelli di Glen Johnson del Liverpool per la fascia destra, mentre per la sinistra c'è Cissokho, vicinissimo al Milan due anni fa, ma scartato per un presunto problema ai denti che non è stato però riscontrato negli esami effettuati dai medici del Lione, i quali infatti hanno dato il via libera alla società per acquistarlo. I flop nella Ligue 1 e in Champions del club francese, potrebbero favorire già a gennaio la partenza del giocatore ex-Porto. A fare chiarezza sulla questione, è intervenuto Fabrizio Ferrari, agente fifa per l'Italia del francese, che è stato intervistato in esclusiva dal sussidiario.net, al quale rilascia dichiarazioni importanti, tutte da leggere. "Se l'affare Cissokho-Juve si può fare? Io ho parlato quest’estate con Paratici. E vi dico di più: sarebbe una bella rivincita della Juventus sul Milan - spiega l'agente -. Ai rossoneri piaceva, hanno fatto un’offerta, ma non hanno confermato il prezzo reale del cartellino del giocatore. Su che cifra ci aggiriamo? Il valore era di 16 milioni (15 più bonus) ora siamo intorno ai 20. Questo è il prezzo su cui deve trattare Marotta. Il giocatore è uno dei più forti nel suo ruolo, il miglior terzino al mondo a livello fisico. Per fare un parallelo: Evra è in parabola discendente, Cissokho in quella ascendente".  Si dice che l'operazione possa andare in porto a gennaio, in virtù anche di presunti problemi di bilancio del Lione. Il procuratore di Cissokho precisa: "Credo che i transalpini possano ovviare a questo buco di bilancio andando avanti in Champions League. Entrerebbero milioni sicuri. Credo che dunque l’operazione sia fattibile per giugno che per gennaio. Difficilmente lo lasceranno partire...". A meno che..."Se la Champions andasse male - prosegue Ferrari - ci sarebbero più possibilità a gennaio. Non avrebbe senso mantenere un giocatore così con problemi di bilancio. Non so dire però con certezza quali saranno le intenzioni del Lione, anche altri giocatori come Gomis hanno mercato e potrebbero essere sacrificati per fare cassa...".
Ciò che accadrà lo scopriremo solo con l'evoluzione del cammino di Lione e Juventus nel proseguo della stagione. Certo è che questo potrebbe essere il giocatore corrispondente all'identikit fatto da Marotta qualche giorno fa: "Acquisteremo solo giocatori capaci di farci fare il salto di qualità".

 
 
 

Se Matri va alla Samp, Pazzini...

Post n°2795 pubblicato il 07 Ottobre 2010 da nadir63l
 

© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Girandola di nomi in attacco per le squadre di serie A. Ad essere al centro di possibili trattative ora è il cagliaritano Matri che ben sta figurando nella massima serie e da ormai due anni è il punto di forza dei rossoblù. La Samp sarebbe sulle tracce di Matri, operazione che negli obiettivi blucerchiati dovrebbe concretizzarsi a giugno. La domanda nasce spontanea, perche acquistare un giocatore importante se si ha in squadra già una prima punta di valore come Pazzini? Tenendo presente il debole che ha Delneri per la punta genovese sembrerebbe che ci siano contatti avviati per un interessante scambio di prime punte e quindi il passaggio di Matri alla Sampdoria con conseguente approdo di Pazzini in bianconero. Staremo a vedere se ciò si concretizzerà, intanto bisognerebbe vincere la determinazione di Garrone ma come già confermato a fine dello scorso mercato dal D.G. blucerchiato Gasparin la Juve poteva acquisire le prestazioni della prima punta se avesse alzato l'offerta...magari i bianconeri hanno deciso di fare uno sforzo...sarà anche perchè Pazzini avrà voglia di misurarsi in piazze più ambiziose?

 
 
 

Daily Mail - Aquilani subito, ma scontato

Post n°2794 pubblicato il 07 Ottobre 2010 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Riscattare a gennaio Aquilani, versando prima di giugno liquidità nelle casse del Liverpool per abbassare il prezzo fissato da 16 milioni a 12. Tutto questo è riportato dal Daily Mail, secondo il quale la Juve vorrebbe approfittare della crisi economica-societaria che ha portato la bufera anche in classifica per i Reds, che sono attualmente al terz'ultimo posto in Premier. Definito un vero e proprio flop dal tabloid britannico, Aquilani era passato ad Anfield l’anno scorso dalla Roma per 20 milioni. Sempre secondo la fonte britannica, la Juve, da sempre a caccia di difensori, specie esterni, vorrebbe anche fare qualche sondaggio per il terzino Glen Johnson. Il dg bianconero Marotta, confortato da Delneri che vuole fortemente il romano in cabina di regia nel centrocampo con spalla Felipe Melo, ha fiutato la possibilità di un vero colpaccio, e magari con un'unica operazione portarsi dietro anche il talentuosissimo terzino destro Glen Johnson.

 
 
 

DE CEGLIE: "JUVE, ORA CI SEI"

Post n°2793 pubblicato il 07 Ottobre 2010 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Gli occhi dei tifosi sono puntati su di lui. Dal terremoto causato da Calciopoli uno dei problemi principali in casa Juventus è quello del terzino sinistro, ruolo strategiamente importante nel gioco di Del Neri. Paolo De Ceglie, nato come esterno alto, sta lavorando sodo per convincere tecnico e dirigenza a non tornare sul mercato. Intanto si può godere il posto fisso da titolare. Il giovana valdostano ha rilasciato oggi un'intervista esclusiva a Tuttosport nella quale si confessa apertamente. "Dirigenti, allenatore e giocatori lavorano tutti nella stessa direzione. Con questa promessa si può fare qualcosa di grande. Dove devo migliorare? Il giorno in cui uno pensa di non dover migliorare è arrivato. Non c'è una lacuna particolare. Bisogna applicarsi al massimo grazie alla passione. In due anni ha cambiato tanti compagni: uno è già un beniamino. Krasic, che tipo è? Un professionista serio. Ha una velocità pazzesca, gran piede e può fare la differenza. Il tuo idolo? Del Piero, giocarci assieme è un sogno, è l'esempio per tutti noi. I primi tempi non riuscivo a crederci: sto giocando con Alex. Cosa ne pensi di Calciopoli? Dico solo che ho come numero di maglietta il 29, il numero degli scudetti vinti dalla Juve. Il sogno? La Nazionale, credo che un giocatore italiano della Juve non possa non pensarci.Se faccio bene con la Juve, posso ambirci.

 
 
 

Mercato Juve. Marotta prepara i colpi invernali

Post n°2792 pubblicato il 07 Ottobre 2010 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il calciomercato estivo ha chiuso i battenti da poco più di un mese ma, in casa Juventus, è già tempo per pensare alla prossima finestra di mercato. A gennaio la società bianconera tornerà prepotentemente alla carica per poter garantire a mister Del Neri qualche pedina in più in vista del rush finale di campionato. In difesa è già iniziata l’emergenza. Traorè tornerà a completa disposizione tra qualche giorno mentre Leandro Rinaudo dovrà restare fermo almeno fino al termine del 2010. Se calcoliamo che Bonucci non ha certamente entusiasmato e che gli esterni latitano allora c’è da aspettarsi qualche colpo dal direttore sportivo Beppe Marotta. Basti pensare che Grygera sembrava sul piede di partenza mentre adesso l’ex difensore dell’Ajax ha praticamente soffiato il posto al deludente Motta. Insomma, se andiamo ad analizzare l’assetto difensivo c’è da sottolineare l’unico inserimento di Leonardo Bonucci che, però, sta faticando ad assimilare il gioco di Del Neri. La società bianconera, però, punta molto sul difensore della nazionale che a Bari ha destato una splendida impressione. Non va sottovalutato anche il reparto offensivo. Iaquinta è in difficoltà, Amauri è più fuori che dentro per i vari infortuni mentre Quagliarella e Del Piero di certo non sono prime punte. Insomma, forse qualcosa poteva essere fatta nelle ultime ore di mercato. Il rimpianto è Borriello che a Roma ha immediatamente conquistato il cuore della tifoseria giallorossa. Non stiamo parlando di un fuoriclasse ma di un giocatore che quando arriva la palla in area sa benissimo cosa fare. Il presente della Juve si chiama Amauri. In futuro, chissà. Forse Dzeko, forse Pazzini o, magari, un colpo a sorpresa. La Juventus, però, nonostante le ultime uscite confortanti ha ancora bisogno di qualcosa. Questo è poco ma sicuro.

 
 
 

CALCIOPOLI, I NUMERI DELLO SCANDALO

Post n°2791 pubblicato il 07 Ottobre 2010 da nadir63l
 

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Peccato non poterli giocare al lotto: 86 e 150 sono i numeri dello scandalo. Come ricorda Tuttosport 86 sono i giorni trascorsi dal 2 maggio, giorno della pubblicazione delle prime intercettazioni, al 27 luglio quando la Corte Federale (il secondo grado della (in)giustizia sportiva) condannò la Juventus alla serie B con la revoca degli ultimi 2 scudetti. Sono già passati 150 giorni dal 10 maggio 2010 quando Andrea Agnelli presentò in Federcalcio un esposto nel quale si chiede, prove alla mano emersi durante il processo penale, la revisione della decisione di assegnare lo scudetto 2006 all’Inter. 86 contro 150, 86 giorni sono stati sufficienti per mettere su un processo la cui sentenza era già stata emessa dai giornali, 150 non sono invece bastati per nulla. Dov’è finita quella fretta del 2006? Evidentemente questa frenesia non c’è, non c’è mai stata: si vorranno fare le cose per bene? Le prove, le intercettazioni, sono a portato di mano: le abbiamo ascoltate, sappiamo tutti cosa contengono. Cosa si aspetta? Si dirà che nel 2006 l’Uefa faceva pressioni per fare in fretta: questa è la più grande bufala. La Federazione Europea chiedeva, giustamente, di sapere solamente le squadre che avrebbero partecipato alle coppe nella stagione successiva, mica chiedeva di fare giustizia in fretta e furia. La verità è che in questi 150 giorni è mancato quel clima giustizialista che imperava nell’estate del 2006: Moggi, Juventus, Lippi, Buffon e tanti ancora, tutti trascinati in quel velenoso ambiente. I poteri forti (imprenditori, giornali e politici) volevano solamente una cosa e l’hanno ottenuta. A fare ingiustizia ci vuole poco, a fare giustizia 150 evidentemente non bastano.

 
 
 

Montolivo non rinnova, Juve e Inter sperano

Post n°2790 pubblicato il 07 Ottobre 2010 da nadir63l
 

© foto di Federico De Luca

Riccardo Montolivo non ha ancora rinnovato con la Fiorentina e non lo farà nelle prossime settimane. C'è ancora tempo: l'attuale contratto scade nel 2012 e prima di prolungare il centrocampista della Nazionale vuole pensarci bene. Il problema non è di natura economica (così dice il giocatore), ma di vita: legarsi a vita alla Fiorentina? Corvino ammette: "Prima del Mondiale eravamo vicinissimi all’accordo, avevamo accontentato il giocatore. Dopo il Sudafrica il suo procuratore ci ha informato che volevano pensarci ancora qualche mese. Quindi, aspettiamo." Aspettano anche Juventus e Inter che continuano a sperare di poter far proprio il centrocampista

 
 
 

Lione in crisi: Cissokho obiettivo bianconero

Post n°2789 pubblicato il 07 Ottobre 2010 da nadir63l
 

© foto di Federico De Luca

Continuano a susseguirsi le voci sui possibili rinforzi in casa Juventus. Il reparto più gettonato, quello relativo agli esterni, conosce ogni giorno una novità. Quella di oggi riguarda Aly Cissokho (23): secondo il quotidiano sportivo torinese Tuttosport, pare che il club bianconero stia paventando la possibilità di portare a Torino il terzino mancino del Lione. Il club transalpino, a quanto pare, versa in cattive condizioni economiche e questo potrebbe spingere i vertici della società francese ad applicare un forte sconto sul prezzo del cartellino dell'ex giocatore del Porto qualora ve ne fosse richiesta. Cissokho, vicinissimo al Milan nel 2009 prima di essere scartato per via di un presunto problema ai denti, è stato pagato dalla società francese 15 milioni di euro ma la Juventus potrebbe provare a prenderlo ad una cifra decisamente inferiore.

 
 
 

Juve, il Genoa si allea con l'Inter per Shaqiri

Post n°2788 pubblicato il 07 Ottobre 2010 da nadir63l
 

© foto di imago sportfotodienst

Xherdan Shaqiri (18) è uno dei nomi più caldi sul mercato in questo periodo: il giovane talento svizzero del Basilea è seguito da numerosissime squadre, fra le quali la Juventus, e già a gennaio potrebbe lasciare la compagine elvetica per trasferirsi altrove. A lui sono interessate, oltre al club bianconero, Liverpool, Amburgo, Borussia Dortmund, Bayern Monaco e Inter ma sembra che la già folta colonia di estimatori del quasi 19enne centrocampista di origine kosovara si sia ampliata ulteriormente: stando a quanto riportato dalla testata svizzera Sport.ch, pare che anche il Genoa sia interessato a Shaqiri. Il giocatore piace molto al tecnico rossoblu Gasperini che vorrebbe portarlo a Marassi. Per fare ciò, sembra che la società di Preziosi e l'Inter stiano pianificando una sorta di alleanza per battere la numerosa concorrenza: pare che il club nerazzurro sia intenzionato a prelevare Shaqiri già a gennaio per girarlo al Genoa in modo tale da fargli fare un po' di esperienza prima di farlo approdare definitivamente in nerazzurro. Il costo del cartellino del centrocampista elvetico si aggira sugli 8 milioni, cifra decisamente abbordabile per le casse interiste.

 
 
 

Rinaudo operato, torna a gennaio

Post n°2787 pubblicato il 07 Ottobre 2010 da nadir63l
 

© foto di Francesco Molaro

La Juventus, tramite il proprio sito, ha comunicato ufficialmente che Leandro Rinaudo è stato sottoposto ieri sera a intervento chirurgico di erniectomia L5-S1 (ernia al disco). L'intervento è stato effettuato dal professor Franco Benech presso la Clinica Fornaca di Torino ed è perfettamente riuscito. Il giocatore rimarrà ricoverato per 48 ore e poi effettuerà un periodo di riposo di 15 giorni. È prevista la ripresa agonistica in circa tre mesi. Probabile quindi rivederlo in campo sin dai primi giorni del 2011.

 
 
 

DE CEGLIE: "JUVE, ORA CI SEI"

Post n°2786 pubblicato il 07 Ottobre 2010 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Gli occhi dei tifosi sono puntati su di lui. Dal terremoto causato da Calciopoli uno dei problemi principali in casa Juventus è quello del terzino sinistro, ruolo strategiamente importante nel gioco di Del Neri. Paolo De Ceglie, nato come esterno alto, sta lavorando sodo per convincere tecnico e dirigenza a non tornare sul mercato. Intanto si può godere il posto fisso da titolare. Il giovana valdostano ha rilasciato oggi un'intervista esclusiva a Tuttosport nella quale si confessa apertamente. "Dirigenti, allenatore e giocatori lavorano tutti nella stessa direzione. Con questa promessa si può fare qualcosa di grande. Dove devo migliorare? Il giorno in cui uno pensa di non dover migliorare è arrivato. Non c'è una lacuna particolare. Bisogna applicarsi al massimo grazie alla passione. In due anni ha cambiato tanti compagni: uno è già un beniamino. Krasic, che tipo è? Un professionista serio. Ha una velocità pazzesca, gran piede e può fare la differenza. Il tuo idolo? Del Piero, giocarci assieme è un sogno, è l'esempio per tutti noi. I primi tempi non riuscivo a crederci: sto giocando con Alex. Cosa ne pensi di Calciopoli? Dico solo che ho come numero di maglietta il 29, il numero degli scudetti vinti dalla Juve. Il sogno? La Nazionale, credo che un giocatore italiano della Juve non possa non pensarci.Se faccio bene con la Juve, posso ambirci.

 
 
 

     

 

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