LA NUOVA CASA BIANCONERA
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«Il vantaggio di dodici punti, che a fine campionato diventerà di quindici, non può essere frutto di null’altro che non il fatto che eravamo più forti. Una grande squadra che quella sera, il 12 febbraio 2006, di fatto si portò a casa il ventinovesimo scudetto. La medaglia ce l’ho ancora casa. E non la restituisco. »
Alessandro Del Piero
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Messaggi del 11/10/2010
L'ex arbitro attacca l'Inter alla vigilia della ripresa del processo a Napoli: «È sotto gli occhi di tutti quello che ha fatto il club nerazzurro, si è commissionato un'indagine non lecita come hanno confermato Cipriani e Tavaroli, la loro colpevolezza è rilevata, è anche scritto che loro chiedevano di non fatturare l'indagine per non apparire. Non hanno trovato niente perché niente c'era da trovare»
TORINO, 11 novembre - Alla vigilia della ripresa del processo Calciopoli, torna a parlare Massimo De Santis in una lunga intervista a Nuova Spazio Radio. L'ex arbitro ricostruisce la vicenda dell'ormai famosa telefonata con Racalbuto alla fine di Roma-Juve e non solo. «Mi vedo protagonista mio malagrado - dice - perché chi ha fatto l'indagine lo ha fatto a senso unico, sono stato il piu' intercettato della categoria,gli altri arbitri lo sono per riflesso. La telefonata serve solo a chiarire che eravamo amici, dopo una partita per scambiare opinioni a chi puo' telefonare un arbitro se non ad un amico? infatti analizziamo gli animi in campo,i falli un analisi a 360°». Quella poi non era una gara come le altre vero? «La gara era difficilissima molto piu'di quelle che si giocano ora tra Roma-Juve visti gli attriti che c'erano con la triade. Collina non poteva andarci,l'unico che poteva andarci era Racalbuto che tra l'altro ebbe la sfortuna di avere episodi che avrebbero messo in crisi tutti e poi non scordiamoci che lui oggi è inquisito a Napoli ma i guardalinee no, Pisacreta e Ivaldi erano i migliori d'Italia e invece Pisacreta sbagliò due fuorigiochi sul primo goal della Juventus,e sul rigore per decidere se dentro o fuori Racalbuto chiese aiuto sempre a Pisacreta che lo diede dentro e poi non dimentichiamoci che in quella partita si annullò anche un goal buono alla Juve. Insomma molti sbagli ma fu colpito solo l'arbitro, mi chiedo perché». Sappiamo che ti sei mosso con forza contro L'Inter per difenderti «È sotto gli occhi di tutti quello che ha fatto l'Inter, si è commissionata un'indagine non lecita come hanno confermato Cipriani e Tavaroli, la loro colpevolezza è rilevata, è anche scritto che loro chiedevano di non fatturare l'indagine per non apparire. Non hanno trovato niente perché niente c'era da trovare, l'unica cosa che viene da pensare è che loro abbiano lavorato meglio dell'indagine svolta da Auricchio». Hai chiesto un rinsarcimento economico? «Sì, i miei legali chiesto un risarcimento economico e morale, aspettiamo la loro risposto altrimenti ci muoveremo». Le richieste imbarazzanti di Facchetti quali erano? «Sostanzialmente non c'è stato nulla, ma lui chiamava come tutti perché volevano tutti portare acqua al loro mulino, purtroppo qualcuno ha pensato che queste telefonate avvicinassero gli arbitri alle società ma per quel che mi riguarda non fu mai così». Se potessi tornare indietro cosa non rifaresti? «Potessi tornare indietro affrontaterei alcune telefonate con meno superificalità, perché poi si è visto dalle intercettazioni non si riesce a capire il senso delle parole dette.Tutto quello che era stato detto di positivo è stato scartato, quello che poteva essere inteso come illecito è stato inserito». Sarà fatta chiarezza al processo? «Penso si arriverà ad un'assoluzione piena altrimenti non ci sarebbe giutizia e io non ho intenzione di pagare più di quanto ho già fatto». |
Dopo la sosta della nazionale inizierà per la Juventus un nuovo tour de force, con quindici partite da giocare in due mesi. Più duro di quello appena concluso... di Thomas Bertacchini Gli impegni della nazionale di Cesare Prandelli hanno comportato, dall'inizio della stagione ad oggi, due soste per il campionato di serie A: quella tra la prima e la seconda giornata (28/30 agosto - 11/12 settembre) e l'attuale, a cavallo tra la sesta e la settima (2/3 ottobre - 16/17 ottobre). A settembre la Juventus ripartì con un tour de force che prevedeva sette incontri (cinque in campionato e due in Europa League) in poco meno di un mese. Visti l'esito e la deludente prestazione offerta dalla squadra di Del Neri nella gara d'esordio contro il Bari, le speranze di una veloce ripresa dei bianconeri si legarono a doppio filo con le aspettative dei tifosi sulle novità che gli ultimissimi giorni della sessione estiva del calciomercato avrebbero potuto portare. Il campionato riprese con la partita contro la Sampdoria (12 settembre), affrontata con uno stato d’animo non molto diverso da quello delle settimane precedenti. Anzi, peggio: in quel momento c'era la consapevolezza di dover affrontare tutti gli incontri sino alla riapertura delle trattative (3 gennaio 2011) con una rosa non all'altezza della situazione, senza l'arrivo - oltretutto - del "campione" tanto atteso. Nelle gare contro i blucerchiati e il Lech Poznan la Vecchia Signora replicò lo stesso risultato: 3-3, sei goals fatti e altrettanti subiti. L’incontro di Udine (vittoria per 4-0) diede l'illusione che la squadra avesse imboccato subito la direzione giusta, lasciandosi alle spalle le prime partite condite da troppi dubbi e poche certezze. Ma da un terremoto societario come quello che ha investito la Juventus la scorsa estate, con una rivoluzione che ha toccato (quasi) tutte le sue componenti (dal Presidente alla squadra), non si poteva che prevedere la presenza di alcune scosse di assestamento. Ed ecco, puntuale, lo scivolone interno con il Palermo (1-3). Dopo la vittoria con il Cagliari (4-2) e al termine delle due gare più delicate sia per le prospettive di classifica che per la consistenza delle avversarie (Manchester City e Inter), l'undici di Del Neri sembra aver trovato adesso un maggior equilibrio. Scorrendo la classifica del campionato questa impressione può trovare un riscontro anche nei numeri: a fronte di 6 gare giocate, ci sono due vittorie, due sconfitte e due pareggi, ottenuti attraverso un identico comportamento della Juventus sia a Torino che lontano dall’Olimpico. La sosta sopravvenuta dopo la gara con l'Inter, anche per l'impatto emotivo provocato dall'ottima prestazione degli uomini di Del Neri, ha lasciato l'amaro in bocca: la strada imboccata sembrava essere quella giusta, ora la speranza è di ricominciare già dal prossimo incontro con il Lecce da quel punto. Con l’obiettivo, stavolta, di prenderne tre. Ma se il primo tour de force era sembrato difficile da affrontare, il prossimo, quello che inizierà da domenica 17 ottobre, sarà sicuramente più impegnativo: quindici partite in due mesi! Quattro di queste sono valevoli per l'Europa League, e porteranno alla conclusione del gironcino; le altre undici si disputeranno per il campionato. Milan e Genoa in trasferta, Roma, Fiorentina e Lazio in casa, il Manchester City all'Olimpico: ecco alcune tra le gare, almeno sulla carta, più impegnative. Ma quello che preoccupa maggiormente, a prima vista, è la mancanza di capacità della Juventus di mantenere alta la concentrazione anche nei confronti con avversarie apparentemente alla portata. Ed è questo il prossimo salto di qualità che la Vecchia Signora dovrà compiere: non lasciare nulla al caso e agli avversari, evitando di commettere errori banali dettati da semplici distrazioni. Che poi si finisce col pagare caro. Sempre. E come i pennoni di acciaio che reggeranno la copertura del nuovo stadio che sorgerà dalle macerie del "Delle Alpi" sono stati sollevati da terra, adesso anche Del Neri, con l'aiuto della società, dovrà continuare l'opera di (ri)costruzione della squadra. Nella speranza di non dover più ripartire, la prossima estate, nuovamente da zero. Così come è capitato troppe volte negli ultimi anni. Andrea Agnelli si è insediato da pochi mesi nel ruolo di Presidente bianconero al posto di Jean Claude Blanc. Proprio qualche giorno fa, nel corso di un'intervista rilasciata alla trasmissione "(E' sempre) Calciomercato" (Skysport1), Cobolli Gigli pronunciò queste parole: "A posteriori si può dire che l'incontro fra Blanc e Lippi fu una piccola imprudenza... Diciamo che fu una superficialità, dovuta anche alla non conoscenza di quella che è l’attenzione che gli italiani danno a tutte queste cose....". |
Come nella precedente partita con Irlanda, valida per la qualificazione ad Euro 2012, Cesare Prandelli, ha annunciato l'undici che domani sera scenderà in campo a Genova contro la Serbia: "Viviano in porta - ha rivelato il ct, all'inizio della conferenza stampa -; linea difensiva composta da Zambrotta, Bonucci, Chiellini e Criscito. Centrocampo a quattro con Palombo, Pirlo, Marchisio e Mauri. In attacco ci saranno Cassano e Pazzini". |
A seguito di specifico atto di diffida della nostra Associazione del 3 giugno 2010, la F.I.G.C, con risposta del 6 luglio 2010, ha rappresentato ancora una volta la palese volontà, come ente di diritto pubblico, di non informare la sua azione e condotta ai principi di trasparenza, efficacia, imparzialità e pubblicità, nonchè di buon andamento dell’azione amministrativa codificata a livello costituzionale, ex art. 97 cost. e nella legislazione ordinaria dagli artt. 1 e segg. della L. n. 241 del 1990. In data 07/10/10 l’Associazione Gùlemanidallajuve ha rinnovato le sue richieste, associandosi peraltro all’esposto della Juventus del 10 maggio 2010. Giùlemanidallajuve intende inoltre conoscere, ai sensi della L. 241 del 1990, l’orientamento giuridico per i fatti nuovi venuti alla luce e se questi ultimi siano eventualmente da dichiarare prescritti secondo il vigente ordinamento sportivo. La F.I.G.C, in ordine ai fatti sopravvenuti, emersi nel procedimento penale rg. n.43915/02 pendente presso il Tribunale di Napoli, evincibili secondo l’ordinaria diligenza e comunque conoscibili dalla F.I.G.C, in qualità di parte civile nel citato processo penale, non può trascurarli e non considerare la loro rilevanza nell’ordinamento sportivo rispetto ad altre squadre, tanto in ossequio al principio di parità di trattamento e lealtà sportiva; neppure può assumere degli atteggiamenti omissivi che causerebbero l’eventuale prescrizione in sede di giustizia sportiva. Tali atteggiamenti, è bene ricordarlo, potrebbero sfociare in fatti penalmente rilevanti, nonché dare adito ad azioni di risarcimento danni cagionato per l’inosservanza dolosa o colposa. |
Nel panorama radiofonico bianconero si affaccia una nuova emittente: si tratta di "Radio Juve", "una radio di tifosi per i tifosi". Lo annuncia Anna di Orgogliogobbo, una delle principali esponenti della tifoseria juventina, attraverso il blog http://radiojuveweb.blogfree.net/ IL MANIFESTO PROGRAMMATICO DI RADIO JUVE - Benvenuti GOBBI e GOBBE. Questa vuole essere una radio di tifosi per i tifosi. Potendo parlare di tutto quello che non si dice nelle TV omologate e allineate e non si scrive sui giornali, altrettanto omologati e allineati. Si parlera' di JUVE, con Rassegne stampe settimanali, e i commenti del post partita, si parlera' di Calciopoli, direttamente con chi in prima linea, sta seguendo i processi di Napoli in prima persona, in tribunale. Si parlera' di Ultras e di quel mondo, cosi' bello, cosi' maledetto.. e delle sue problematiche con puntate a Tema in compagni di chi del mondo Ultras conosce ogni meccanismo. Parleremo dei tifosi e con i tifosi. Radio Juve come Radio Londra.. come uno degli ultimi baluardo al servizio della verita'.. della JUVE e dei tifosi bianconeri. Contro tutti e tutto. In curva anni fa c'era uno striscione enorme.. AMICI DI NESSUNO.. mai cosi' vero come in questi anni.. Spero vorrete sostenerci in questa nuova iniziativa.. per poterci e per poter raccontare una storia diversa .. una verita' diversa.. con voi e per voi. A questo progetto stanno aderendo altri personaggi importanti, che da tempo si battono perche' la verita' di calciopoli venga riscritta.. e perche' la JUVE torni ad essere la JUVE che e' stata e sara' sempre la SIGNORA del calcio italiano. |
Premetto che quello che comunico attraverso il mio sito non è assolutamente uno sfogo ma è la voglia di far sentire a tutti quelli che mi stimano e che mi sono sempre stati vicini che Davide questa chance se la vuole giocare fino in fondo. |
Secondo quanto riferito da Sky Sport 24 e da Sportmediaset, Giuseppe Marotta e Pavel Nedved potrebbero entrare presto nel Consiglio di Amministrazione della Juventus. Il cda, per adesso, è composto da sette elementi: il presidente Andrea Agnelli, l'amministratore delegato Jean-Claude Blanc e gli amministratori Carol Barel di Sant'Albano, Riccardo Montanaro, Marzio Saà, Camillo Venesio e Khaled Fared Zentuti. |
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In casa Juventus uno dei temi più delicati è quello relativo ai rinnovi: burrascoso quello di Marchisio, incerto (ma solo per ambizioni ed obiettivi personali) quello di Del Piero, un po' più semplice, almeno in apparenza, quello riguardante Giorgio Chiellini. La tiritera riguardante il prolungamento del connubio fra la società bianconera ed il forte difensore pisano si protrae ormai da qualche mese nonostante le svariate conferme arrivate a riguardo. "Mancano solo i dettagli", "Con la Juve piena sintonia", "Il futuro di Giorgio è sicuramente alla Juve": queste solo alcune delle dichiarazioni di Davide Lippi, procuratore del difensore azzurro, che si susseguono da luglio senza che, però, la tanto agognata firma del centrale bianconero venga apposta in calce su quello che ormai è diventato un vero e proprio tormentone. Chiellini non firma il rinnovo e, nel frattempo, le voci di mercato attorno a lui si susseguono freneticamente: oltre al noto e lungo interessamento del Real Madrid di Mourinho, adesso si aggiunge quello presunto dell'Arsenal. Come riportato dalla testata anglosassone Caughtoffside.com, sembra che il tecnico dei Gunners Arsene Wenger sia pronto a sborsare una cifra di almeno 20 milioni di sterline per portare all'Emirates il possente difensore toscano vista la poca affidabilità dell'attuale coppia centrale composta da Squillaci e Koscielny. Solo voci, certo, ma se questo benedetto rinnovo non arriva, smorzare la ridda di interessamenti, presunti o reali, nei confronti di uno dei migliori difensori del panorama europeo è francamente difficile. Come fare allora? Semplice: basta un autografo di Chiellini da apporre, però, su un foglio particolare: quello proveniente dalla Juventus f.c. |
Il futuro di Gianluigi Buffon è ancora piuttosto tenebroso: il portierone della Juventus e della nazionale, ai box per l'ormai nota operazione all'ernia del disco, è da svariati giorni sulle pagine di tutte le testate per il presunto interessamento nei suoi confronti da parte del Manchester Utd. La squadra inglese, infatti, si ritroverà da giugno a dover far fronte al dopo Van der Sar visto che il portiere olandese chiuderà il suo ciclo all'Old Trafford. Buffon è senza dubbio la prima scelta dei Red Devils come erede di Van der Sar ma il Manchester attende il rientro in campo del portiere carrarese prima di scagliare la propria offensiva: la dirigenza inglese, infatti, vuole garanzie sulla tenuta fisica del numero uno bianconero prima di dare il via ad un affare da circa 35 milioni. Come riporta il quotidiano Tuttosport, le cifre che ruoterebbero attorno al trasferimento di Buffon oltremanica sono le seguenti: circa 6 milioni di ingaggio netti all'anno per il giocatore (più o meno quanto Buffon percepisce ora alla Juve) a cui si aggiungerebbero gli almeno 15 da versare alla società bianconera per accaparrarsi il cartellino del portiere azzurro. Prospettando un eventuale contratto triennale, complessivamente lo Utd per Buffon dovrebbe sborsare insomma sicuramente più di 30 milioni, cifra ingente per un atleta che è gia over 30, seppur per i portieri la questione anagrafica può essere relativa. Per questo, Ferguson ed i dirigenti inglesi attendono con ansia il rientro sul rettangolo verde di Buffon al fine di capire se l'ex numero uno del Parma sarà fisicamente integro e pronto per affrontare l'avventura della Premier League. |
Domani sera a Genova Milos Krasic affronterà l'Italia con la maglia della sua Serbia, in un'importante gara di qualificazione agli Europei del 2012. L'esterno serbo della Juventus giocherà per la prima volta contro i suoi compagni di squadra: "Chiellini e Bonucci? Sarà molto strano affrontarli. Sapete che non ho mai giocato contro un mio compagno di club con la Nazionale. Ma sono sicuro che sul campo daremo il massimo tutti quanti. Spero che 'Chiello' non mi dia uno dei suoi calcioni se gli faccio un dribbling! Affrontare l'Italia è una sensazione meravigliosa e sono contento. Perché al di là del fatto che ora vivo in Italia, ho sempre ammirato il calcio italiano. Giocare davanti a un pubblico italiano e magari anche a qualche juventino di Genova è emozionante. Spero di giocare bene, voglio fare vedere che sono un buon giocatore e che la Serbia è una buona squadra e siamo capaci di esprimere un bel calcio anche davanti al vostro pubblico e, magari, vincere". Il neo bianconero in estate ha rifiutato ogni possibile destinazione pur di venire a Torino, una scelta che lo ha fatto subito diventare un beniamino dei tifosi: "Quello italiano è uno dei migliori campionati del mondo. Sono così contento di aver scelto l'Italia! Non avevo dubbi quest'estate, ma adesso sono più felice di quanto pensassi. Voglio dare il massimo per la Juventus, per dimostrare ai tifosi e ai dirigenti che sono uno da Juve. E' bello vedere così tanti giovani di talento in Serie A. Non è retorica davvero: è un onore giocare qui. L'emozione più forte? Potrei dire la tripletta con il Cagliari, ma la verità è che la prima volta che hanno cantato il mio nome mi è venuta la pelle d'oca". |
In attesa della prima mossa di Palazzi, domani riprende il processo di Calciopoli a Napoli: al centro dell’attenzione il documento che svela le incongruenze sul caso De Santis
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Inviato da: aldo.giornoa64
il 08/12/2015 alle 23:14