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Messaggi del 12/10/2010

HA VINTO LUI....

Post n°2857 pubblicato il 12 Ottobre 2010 da nadir63l
 

© foto di Alberto Fornasari

Il nuovo lancio di fumogeni è stato prima in campo, verso la porta della squadra serba rischiando di colpire il numero 1 Zeljko Brkic, sfiorato alla gamba dal fuoco, poi di nuovo verso la gradinata nord. L'arbitro ha sospeso la gara, ha chiamato a sé il delegato Uefa, i responsabili delle due federazioni e i capitani. Dai gesti, lo scozzese Craig Thomson sembra intenzionato a far riprendere il gioco, dando un'ultima chanche alla partita di svolgersi. Poi la svolta e la decisione definitiva. Italia-Serbia non si gioca.
L'arbitro Thomson ha sospeso la partita, rinviando le squadre dentro lo spogliatoio, e gli azzurri hanno salutato il pubblico del Ferraris che li aveva incitati. Ha vinto lui, quel pazzo incappucciato che vedete in foto. E per una volta il calcio italiano non centra nulla. Abbiamo fatto da spettatori.

 
 
 

AGNELLI: "Juve, modello anche finanziario"

Post n°2856 pubblicato il 12 Ottobre 2010 da nadir63l
 

AGNELLI: "Juve, modello anche finanziario"
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La Juventus si propone di diventare anche un club pilota in campo finanziario, oltreché tecnico. E' quanto sostiene il presidente bianconero Andrea Agnelli nella lettera inviata oggi agli azionisti per spiegare il progetto e la previsione di bilancio e sottoporre gli intenti alla discussione nella prossima assemblea del 27 ottobre. "Ho accettato questo incarico - spiega Agnelli - forte della convinzione che la Juventus sia stata e debba tornare ad essere un esempio per tutto il comparto calcistico sia in campo sia fuori dal campo. Per quanto io sia l'esponente dell'azionista di maggioranza, so che da ora in avanti sarò giudicato come manager operativo della Juventus". Il presidente spiega ancora che la sua attività si sta concentrando anche sul fronte dell'organigramma societario, "un lavoro complesso che ha visto un profondo rinnovamento dei manager e delle strutture. Si tratta di un'operazione di lunga durata che intende ribadire, nel segno della continuità, la leadership della vostra società anche nell'essere all'avanguardia di un settore, il calcio, in profonda e forse definitiva trasformazione". Un esempio che viene fatto è quello del settore giovanile, ma anche la cooptazione avvenuta oggi a entrare nel Cda per Beppe Marotta e Pavel Nedved ne è una conferma.
Secondo Agnelli, la Juventus "dovrà sempre più essere equiparabile alle entertainment companies". Sul nuovo stadio, il presidente dice che "sarà un vantaggio competitivo della società per i prossimi cinque o sei anni almeno, sia sul fronte della diversificazione dei ricavi sia, auspicabilmente, sul piano dello spettacolo, calcistico e non, offerto ai tifosi e ai calciatori". La Juventus, inoltre, pur non conoscendo ancora il progetto definitivo, ha già sposato il principio generale del financial fair play e sta guidando il cambiamento anche sul fronte del contratto dei calciatori professionisti di serie A, i cui emolumenti variabili saranno sempre più legati ai risultati conseguiti".

 
 
 

De vulgaris eloquentia..video sui pm furiosi..

Post n°2855 pubblicato il 12 Ottobre 2010 da nadir63l
 

glmdj

Immagine IPB

di Gildo

Avrei voluto battezzare questo articolo con un termine della lingua napoletana, ma poi in omaggio al pubblico dei lettori ho dirottato la scelta altrove. Vorreste sapere a quale "napoletanismo" avevo pensato? Lo scriverò alla fine.

Invero il titolo che ho scelto, de vulgaris eloquentia appunto, non nasconde alcuna pretesa di emulare "padre Dante". Come fece il "ghibellin fuggiasco" mi soffermerò solo sull'eloquenza di un paio di personaggi dei giorni nostri.

Nell'udienza del 01/10/2010 del processo calciopoli, ad un certo punto, dopo un uso volgare dell'ufficio da parte dei pubblici ministeri, si è aperta una piccola disputa sull'uso della letteratura nelle aule di tribunale. A chi reclamava di muoversi nel solco di quella che è la letteratura giuridica, qualcuno ha replicato: «... lasci la letteratura a casa!». Il tutto è arrivato al culmine di un'udienza in cui i pm sono andati più volte sopra le righe. Tanto che uno dei legali presenti (Bonatti), seppur non impegnato nell'interrogatorio, ha sentito il dovere di alzarsi per “chiedere alla Procura della Repubblica di usare minor veemenza”.

Usare la letteratura non è un obbligo, farsela piacere neanche. È indubbio tuttavia che non sia così intollerante che se ne faccia uso. A voler forzare un principio giuridico, potremmo dire che esiste un “obbligo di pati”, cioè la si deve sopportare e tollerare. Piaccia o non piaccia.

Usare l'educazione invece è un dovere, a maggior ragione se si riveste un ruolo o un ufficio pubblico. E anche sul dovere di non macchiare l'immagine della categoria a cui si appartiene c'è una vasta letteratura.

Ascoltando l'ultima udienza del processo a Moggi (e altri ventiquattro) ho provato lo stesso fastidio che penso abbia provato l'avvocato Bonatti, e che lo ha fatto sentire in obbligo di chiedere al Narducci furioso di riappropriarsi di toni più urbani. Lo stesso fastidio che ha costretto l'avvocato Trofino, che poche volte ho sentito diventare animoso, a ricordare al pm allergico alla letteratura giuridica il modo di rapportarsi non solo con le difese avversarie, ma addirittura con i testimoni: urlando appunto.

Ma che il pm Narducci sia andato in escandescenze non mi ha sorpreso più di tanto. Neanche ne avrei scritto. Quello che in una certa misura stupisce è il contagio di cui è stato affetto anche l'altro pm, Stefano Capuano, che per la prima volta ho sentito esagitarsi al pari del collega. Oltretutto i due pm si infiammavano ad ogni minima occasione, tanto che ad un certo punto l'avvocato Trofino non ha potuto esimersi dall'esprimere il dubbio che le opposizioni dell'ufficio di procura fossero pretestuose.

I due pm hanno palesato un nervosismo davvero insolito. Certo alla luce delle emergenze processuali non possiamo dire che sia ingiustificato, ma tradirlo in modo così plateale potrebbe essere indice rivelatore di una loro amara consapevolezza.

Si dice che chi urla ha poco da dire, nessuna ragione da far valere e per questo si rifugia nella sola sopraffazione verbale dell'interlocutore. Se invece di ricorrere all'ars oratoria, all'abilità dialettica o alla letteratura giuridica si preferisce il tono da “vaiassa” (eccolo il napoletanismo), allora vuol dire che gli argomenti sono davvero esauriti.

PM furiosi

 

 

 

 
 
 

Calciopoli, udienza del 12.10.2010...

Post n°2854 pubblicato il 12 Ottobre 2010 da nadir63l
 

glmdj

Immagine IPB

Oggi nuova udienza a Napoli. Nell’ultima udienza, quella del
01.10.2010, il Presidente Casoria ha accolto la richiesta dei legali di Moggi spostando in coda agli altri, la citazione dei loro testi, ordinando anche che per l'udienza odierna, gli avvocati Bonatti per Pairetto, Morescanti per Bergamo e tutti i difensori degli arbitri imputati, citino tutti i testi da sentire. L'avvocato Morescanti indica il giornalista Capone e il notaio Tavassi; l'avvocato Bonatti cita Rosetti, Bergonzi, Calcagno, Pirondini e fa presente che vista l'impossibilità di citare Cornu (ex dirigente UEFA), potrebbe optare per un altro teste. L'avvocato Messeri (difesa Bertini) rinuncia a citare testimoni. Per gli altri avvocati si rinvia alla lista testi.

L’ex arbitro
Massimo De Santis ha invitato Ledesma e Alessandro Del Piero(non confermata la sua presenza) per Lecce-Juventus del 2004-05 (Il tribunale di Lecce ha già assolto Luciano Moggi. Il Giudice ha dichiarato infondata la domanda dei ricorrenti non essendo stata fornita alcuna valida prova a sostegno delle accuse rivolte) ; Ibrahimovic (che non sarà presente) e Nesta che dovrà rispondere sulle mancate ammonizioni che non fecero scattare la squalifica dal momento che era in diffida; Galante ed Alberto protagonisti con una espulsione durante un Livorno-Siena; l’arbitro Tagliavento ed altri assistenti; Frey e Gamberini. La difesa di Pairetto presenterà altre 35 telefonate (è riuscita a decrittare i cd) per dimostrare come fossero in tanti, tra i dirigenti di club a chiamare per le griglie.

Il collegio giudicante, dovrà pronunciarsi sull’ammissione, nel procedimento penale, delle nuove intercettazioni (il Tribunale si era riservato la decisione, anticipando che anziché procedere alla trascrizione le telefonate potrebbero essere ascoltate in aula garantendo così il contraddittorio tra le parti) presentate dalla difesa di Moggi che ha intenzione di aggiungerne ancora altre.

Si porrà attenzione sul fatto che molti dei brogliacci esaminati dai le¬gali sono stati derubricati da¬gli inquirenti come «irrilevan¬ti» e non inseriti quindi nelle informative. Alcuni esempi di intercettazione irrilevante è stata riporta oggi da
Tuttosport

Il documento (richiesta di proroga del termine delle indagini preliminari) che formalmente sconfessa le indagini del colonnello Auricchio , dovrebbe essere presentato oggi dall’Avvocato Gallinelli (difesa De Santis) . Il documento è datato maggio 2005, ricevuto dall’ex fischietto solo a giugno. E’ importante perché nella ricostruzione presentata in tribunale, Auricchio ha affermato che De Santis, avendo appreso di essere indagato, si era sdoganato dalla “cupola”, arbitrando alcune partite contro la Juve, al fine di depistare le indagini sul suo conto indicando come periodo quello compreso tra marzo-aprile 2005, molto prima, quindi, del ricevimento dell’avviso.

L’indiscrezione
L’avv. Gallinelli avrebbe confermato, l’intenzione di procedere a formale richiesta di incriminazione per falsa testimonianza nei confronti del ten. col. Auricchio. Un “atto dovuto”, inevitabile, e collegato alla imminente presentazione del documento sopra esposto.

Gianfelice Facchetti
Secondo
Tuttosport potrebbe essere chiamato a testimoniare Gianfelice Facchetti (figlio dell’ex pre-sidente dell’Inter) che nei me¬si scorsi consegnò ai magistrati un memoriale au¬tografo del padre

Rosetti.
Un altro arbitro conferma la buona fede dei designatori:“Non ho mai ricevuto pressioni ne’ arbitrato mai la Juventus (era della sezione di Torino). Non mi e’ mai interessato sapere chi fossero i diffidati”. L'errore sul fallo di mano di Zauri in Lazio-Fiorentina? «E’ stato sicuramente un errore, ma in quel momento l’ho valutato cosi’.Io ho visto la testa, non la mano. Nell'intervallo mi disse che era stato involontario e in campo se ne accorse solo Chiellini».
“In 27 anni non ho mai tenuto acceso il cellulare nell’intervallo, per mia scelta. Tra il primo e il secondo tempo di quella partita pero’ arrivo’ una telefonata da parte di Bergamo al quarto assistente. Parlai con Bergamo che uso’ toni molto duri sotto il profilo psicologico con frasi del tipo ‘come hai fatto a non vederlo, era un mani clamoroso’. Io pero’ poi ho pensato solo a finire bene la partita”.

Presenti e assenti.
Presenti in aula: l’ex direttore Luciano Moggi, Cristian Ledesma, Alessandro Nesta, Bergonzi e Calcagno.
Non ci sarà Alessandro Del Piero che non ha ricevuto la notifica; forse presente alle prossime udienze.

Il documento
L’associazione a delinquere tra l’arbitro Massimo De Santis e Luciano Moggi, ipotizzata dal colonnello Auricchio, non ha trovato conferme ma solo smentite. Il metodo Auricchio non regge più.
Da Tuttojuve, copia del documento


Ledesma
Ha deposto anche Cristian Ledesma: «Lecce-Juve? Il campo era pesante ma nessuno chiese di interrompere la partita. Il campo pesante non favoriva la Juve».
Lecce-Parma del 29 maggio 2005: «Il giocatore del Parma Morfeo fu espulso a fine gara, ma non ricordo la motivazione. Ricordo che Zeman a un certo punto vide la partita da dietro la panchina, il pubblico cominciò a protestare ma non ho mai chiesto al mister i motivi di quel gesto».

Alessandro Nesta
Non ricorda nulla sulla partita, pur avendola giocata. "Ricordo di aver giocato la partita successiva Milan-Juventus e che in quella occasione fui ammonito per un brutto fallo. Polemiche? Tra Milan e Juve, che erano in lotta per lo scudetto, ognuno tirava dalla propria parte".

L'avvocato Gallinelli, legale di Massimo De Santis, ha chiesto l'incriminazione per falsa testimonianza del colonnello Auricchio

Notaio Tavassi .
Mai ascoltato dai carabinieri: “.. mi sono anche meravigliato di questo", conferma che i sorteggi "erano regolarissimi".

Antonello Capone .
Il giornalista, all’epoca presidente dell’Ussi è un altro dei testimoni non sentito dai carabinieri

L’udienza è terminata: prossimo appuntamento il 19 ottobre alle ore 9.30.
Seguiranno trascrizioni.

 
 
 

CALCIOPOLI, QUANTI BUCHI NELL'INDAGINE

Post n°2853 pubblicato il 12 Ottobre 2010 da nadir63l
 

© foto di Federico De Luca

La tragicomica Calciopoli si arrichisce di un altro capitolo. Il buon Auricchio, amico di Baldini. Ecco la trascrizione di una telefonata (delle ore 11.56, fate attenzione all'ora) esaminata dal baldo maresciallo e dai suoi aiutanti:

Testo Integrale della telefonata prog. 3487 del 26.11.04 utenza Moggi Luciano
MOGGI Luciano: Pronto?
ALESSIA: Direttore buongiorno, sono ALESSIA della segreteria sportiva!
MOGGI Luciano: Buongiorno Alessia!
ALESSIA: Buongiorno! Sono usciti gli arbitri!
MOGGI Luciano: Mi dica un po’ di RODOMONTI!
ALESSIA: Ah! Si! …Eh, lo sa già? ….ride…. Allora glieli dico tutti?
MOGGI Luciano: ….si me li dica tutti!
ALESSIA: Allora: Atalanta–Reggina BERTINI; Bologna-Lecce SACCANI; Brescia-Palermo TREFOLONI..
MOGGI Luciano: …Bologna-Lecce?
ALESSIA: …SACCANI, con la S di Salerno!
MOGGI Luciano: Poi?
ALESSIA: …Brescia-Palermo TREFOLONI; Chievo-Milan COLLINA; Inter-Juventus RODOMONTI; Lazio-Cagliari AYROLDI; Livorno-Udinese FARINA; Messina-Fiorentina PAPARESTA; Sampdoria-Parma MESSINA; Siena- Roma RACALBUTO.
MOGGI Luciano: Uh!
ALESSIA: E poi ci sono quelli di B!
MOGGI Luciano: …e gli assistenti?
ALESSIA: …e gli assistenti escono intorno alle 13,00-13,15!
MOGGI Luciano: …mi dica…mi dica quelli di B rapidamente.
ALESSIA: Allora: Arezzo-Piacenza CASSARA’; Catania-Albinoleffe RIZZOLI; Crotone-Verona LUCINI; Empoli-Catanzaro CASTELLANI che però ha già gli assistenti, Perugia-Venezia PIERI; Pescara-Cesena TAGLIAVENTO; Salernitana-Vicenza SQUILLACE; Ternana–Genoa BANTI; Torino-Modena ROMEO; Treviso-Bari BERGONZI; Triestina-Ascoli ROCCHI.
MOGGI Luciano: Ok!
ALESSIA: Ok!
MOGGI Luciano: Appena ci sono gli assistenti me li mandi!
ALESSIA: va bene! La chiamo?…Glieli leggo?
MOGGI Luciano: Si, si, me li legge e poi me li mette sulla scrivania!
ALESSIA: Va benissimo! Va bene! A dopo!


Questo il commento dei carabinieri nell'informativa dell'aprile 2005.
Dalla conversazione che segue emerge chiaramente il filo diretto tra MOGGI e i due designatori, tale che il predetto conosce in largo anticipo i “sorteggi” (magnifiche le virgolette, ndr) arbitrali e ciò sicuramente sfruttando quelle predette comunicazioni riservate che i vari sodali utilizzano per comunicare tra loro. Alle ore 11,56 del 26 novembre u.s. (vds prog. 3487 utenza 335/80…. in uso a Luciano MOGGI ) ALESSIA della segreteria sportiva, chiama MOGGI per comunicargli l’esito delle designazioni arbitrali per la 13° giornata di campionato di serie A e B del 28 novembre 2004; all’esclamazione iniziale di ALESSIA “…sono usciti gli arbitri!…”, MOGGI risponde con un tono di voce sornione e lasciando chiaramente intendere che è a conoscenza già dell’esito del sorteggio relativamente alla squadra da lui diretta “…mi dica un po’ di RODOMONTI (RODOMONTI sarà il direttore di gara di Inter-Juventus)! …” e la sua interlocutrice ridendo aggiunge “…Ah ! Si !…eh, lo sa già ?…ride…al lora glieli dico tutti ?…” ricevendo risposta positiva. ALESSIA, dunque, procede all’elencazione delle partite e dei relativi direttore di gara.

Ora leggete questo breve dispaccio d'agenzia.

ANSA – 26 novembre 2004: “Calcio, arbitri: Inter-Juventus arbitra Rodomonti. Firenze…. [..]. Questo l’esito del sorteggio”
Ora del lancio? 11 e 20 (cfr: esame Di Laroni del 24-11-2009, Prioreschi), 36 minuti prima della telefonata di Moggi in cui secondo l'accusa l'ex direttore generale è informato prima di tutti dell'esito del sorteggio. Basta vedere qualsiasi telefilm per sapere che gli orari sono fondamentali in qualsiasi indagine e, come visto, in questo caso non collimano. Quindi, Moggi, come qualsiasi altro cittadino, poteva leggere tranquillamente questa notizia dall'Ansa. Morale della favola: l'accusa non regge. Come se non bastassero, arrivano poi le testimonianze che appurano come i sorteggi fossero aggiornati in diretta nel sito ufficiale della FIGC e che i giornalisti presenti al sorteggio telefonassero immediatamente in redazione per comunicare l'esito della favola. Un'indagine, quindi, che ogni giorna mostra dei buchi clamorosi. D'altraparte il maresciallo Auricchio...
P.S. Ah, la partita per cui Recalbuto è sorteggiato è quella famosa Inter - Juve... 

 
 
 

Calciopoli, De Santis

Post n°2852 pubblicato il 12 Ottobre 2010 da nadir63l
 

"Indagine a senso unico. Facchetti telefonava come gli altri. Ciò che ha fatto l'Inter è sotto gli occhi di tutti"
L'ex arbitro a Stile Juventus: "Si è commissionata un'indagine non lecita come hanno confermato Cipriani e Tavaroli, la loro colpevolezza è rilevata, è anche scritto che loro chiedevano di non fatturare l'indagine per non apparire".
© foto di Federico De Luca


L'ex arbitro Massimo De Santis, uno degli illustri imputati al processo "Calciopoli" in corso a Napoli, è stato "interrogato" nel corso di "Stile Juventus", seguitissimo programma di Nuova Spazio Radio di Roma condotto da Nicola De Bonis. Ecco il suo intervento:

La famosa telefonata con Racalbuto su Roma-Juventus, ti vede protagonista ma è veramente cosi'?
"Mi vedo protagonista mio malagrado perchè chi ha fatto l'indagine lo ha fatto a senso unico, sono stato il piu' intercettato della categoria, gli altri arbitri lo sono per riflesso. La telefonata serve solo a chiarire che eravamo amici, dopo una partita per scambiare opinioni a chi puo' telefonare un arbitro se non ad un amico? Infatti analizziamo gli animi in campo,i falli un analisi a 360°".

Quella poi non era una gara come le altre vero?
"La gara era difficilissima molto piu'di quelle che si giocano ora tra Roma-Juve visti gli attriti che c'erano con la triade. Collina non poteva andarci,l'unico che poteva andarci era Racalbuto che tra l'altro ebbe la sfortuna di avere episodi che avrebbero messo in crisi tutti e poi non scordiamoci che lui oggi è inquisito a Napoli ma i guardalinee no, Pisacreta e Ivaldi erano i migliori d'Italia e invece Pisacreta sbagliò due fuorigiochi sul primo goal della Juventus,e sul rigore per decidere se dentro o fuori Racalbuto chiese aiuto sempre a Pisacreta che lo diede dentro e poi non dimentichiamoci che in quella partita si annullò anche un goal buono alla Juve. Insomma molti sbagli ma fu colpito solo l'arbitro, mi chiedo perché".

Sappiamo che ti sei mosso con forza contro L'Inter per difenderti...
"E' sotto gli occhi di tutti quello che ha fatto l'Inter, si è commissionata un'indagine non lecita come hanno confermato Cipriani e Tavaroli, la loro colpevolezza è rilevata, è anche scritto che loro chiedevano di non fatturare l'indagine per non apparire. Non hanno trovato niente perchè niente c'era da trovare, l'unica cosa che viene da pensare che loro abbiano lavorato meglio dell'indagine svolta da Auricchio".

Hai chiesto un rinsarcimento economico?
"Si i miei legali chiesto un risarcimento economico e morale,aspettiamo la loro risposto altrimenti ci muoveremo".

Le richieste imbarazzanti di Facchetti quali erano?
"Sostanzialmente non c'è stato nulla ma lui chiamava come tutti perchè volevano tutti portare acqua al loro mulino, purtroppo qualcuno ha pensato che queste telefonate avvicinassero gli arbitri alle società ma per quel che mi riguarda non fu mai cosi'".

Se potessi tornare indietro cosa non rifaresti?
"Potessi tornare indietro affrontaterei alcune telefonate con meno superificalità perchè poi si è visto dalle intercettazioni non si riesce a capire il senso delle parole dette. Tutto quello che era stato detto di positivo è stato scartato, quello che poteva essere inteso come illecito è stato inserito".

Sarà fatta chiarezza al processo?
"Penso si arriverà ad un assoluzione piena altrimenti non ci sarebbe giutizia e io non ho intenzione di pagare piu'di quanto ho già fatto".

 
 
 

ESCLUSIVA TJ - ECCO IL DOCUMENTO CHE SMONTA L'ASSOCIAZIONE A DELINQUERE TRA MOGGI E DE SANTIS

Post n°2851 pubblicato il 12 Ottobre 2010 da nadir63l
 

CLICCA IN FONDO PER LEGGERE IL DOCUMENTO!

 

Facciamola breve. Massimo De Santis è stato accusato di far parte di una Cupola che avrebbe condizionato il campionato di calcio 2004-2005. La Cupola facente capo a Luciano Moggi. L’accusa si basa sul lavoro investigativo dell’allora maggiore Attilio Auricchio al comando di una squadretta di carabinieri per l’occasione. Auricchio ha accusato De Santis di aver fatto parte della Cupola e di essersene fintamente allontanato a partire dalla ricezione di un avviso riguardante la proroga delle indagini preliminari svolte dalla Procura di Napoli in merito all’inchiesta sulla cosiddetta combriccola romana e il calcio scommesse. Inchiesta, è da aggiungere, sfociata in un nulla di fatto per gli arbitri indagati. La notizia di essere sotto osservazione investigativa da parte degli organi giudiziari avrebbe spinto De Santis, sino ad allora colluso con Moggi, a “sdoganarsi”. Ossia, a simulare un comportamento arbitrale insospettabile onde sviare sospetti e fugare dubbi. Un trasformismo furbo, all’italiana. Auricchio ha asserito in aula, l’unico momento che conti, che De Santis si sarebbe sdoganato a partire dal Febbraio 2005 quando avrebbe avuto una spiata informale in tal senso. Spiata confermata poi dalla ricezione materiale del documento nel mese di Aprile di quell’anno. De Santis sodale di Moggi sa a partire da Febbraio che ogni sua mossa è sotto osservazione. Si regola dunque di conseguenza smarcandosi apparentemente dal sodalizio criminale. E’ la cosiddetta teoria dello sdoganamento. Teoria tutt’altro che secondaria, anzi.

La teoria dello sdoganamento è essenziale perché altrimenti non si capirebbe come mai De Santis pur facendo parte della Cupola di Moggi abbia “danneggiato” dal Febbraio in poi la squadra di Moggi in diverse occasioni. Non si spiegherebbe Parma-Juventus con un rigore netto negato a Del Piero. Non si capirebbe Fiorentina-Milan, quella Fiorentina-Milan arbitrata una settimana prima dello scontro diretto Milan-Juventus valevole per lo scudetto durante la quale avrebbe potuto ammonire importanti diffidati del Milan come Nesta, Seedorf, Rui Costa decimando la squadra rossonera in favore della Juve di Moggi. E ce ne sono tanti altri di episodi “antimoggiani” del genere, sia prima che dopo quel benedetto Febbraio. Insomma, senza lo sdoganamento bisognerebbe pensare a un De Santis che pur associato a Moggi non lo favorisca. Un paradosso. Una forzatura.
Senza lo sdoganamento a Febbraio 2005, Massimo De Santis non può essere considerato a rigor di logica un membro della Cupola. Oggi questa è diventata una verità processuale.
Auricchio ha datato a Febbraio-Aprile la ricezione del documento che avrebbe sdoganato De Santis. Febbraio a voce, Aprile ufficialmente. Invece non è più così.
L’avvocato Gallinelli oggi 12 Ottobre del 2010 ha presentato il documento in questione, peraltro già preannunciato durante il riesame di Auricchio del 30 Marzo scorso. Il documento è datato 09/05/05. Maggio, non Febbraio. E sarebbe stato ricevuto materialmente da Massimo De Santis a fine Giugno del 2005, di ritorno da una trasferta. E’ la prassi. Ci vogliono dai venti ai trenta giorni per ricevere atti del genere. Quindi arriviamo a Giugno 2005. Giugno, non Febbraio. Con la serie A finita da un mese. E allora ?
Il documento dice dunque una cosa molto semplice.
L’arbitro Massimo De Santis ha saputo di essere sotto indagine a campionato 2004-2005 oramai terminato.
L’arbitro Massimo De Santis avrebbe “condizionato” o “controcondizionato” come vi pare a luci spente, a giochi oramai fatti.
L’associazione a delinquere tra l’arbitro Massimo De Santis e Luciano Moggi non è stata provata. Ergo, non esiste.
L’avv.to Gallinelli presenterà nell’udienza odierna insieme al documento in questione istanza di falsa testimonianza nei confronti dell’investigatore, l’ex maggiore Auricchio.
Comunque vada, finisce un’epoca.
E’ un atto dovuto, dice. O l’inizio dovuto di qualcosa che da quattro anni si deve a tanta gente. Al processo, certo. E alle sue verità. Ma è qualcosa che si deve non solo alla legge. Si deve alla giustizia, a Moggi, De Santis. Di più. Tutti noi. Fate voi.

 
 
 

Rettifica in merito all'intervista all'avvocato Paco D'Onofrio (legale Moggi)

Post n°2850 pubblicato il 12 Ottobre 2010 da nadir63l
 

Erroneamente riportata la frase "Juve, ti difendo io..." mai pronunciata dall'avvocato Paco D'Onofrio
© foto di Federico De Luca

In merito all'intervista a noi rilasciata dall'Avvocato Paco D'Onofrio http://www.tuttojuve.com/?action=read&idnotizia=31488 nel corso dell'ultima puntata di "Tutti pazzi per la Juve", precisiamo che per una nostra imprecisione era stato temporaneamente ed erroneamente riportato nel titolo anche la frase "Juve, ti difendo io...", concetto mai pronunciato così direttamente dall'avvocato.

Tale precisazione è da noi dovuta in quanto l'avvocato D'Onofrio, che ringraziamo per l'incessante lavoro di questi anni a sostegno della giustizia, mai si sarebbe permesso di mancare di rispetto al lavoro di suoi colleghi

 
 
 

.LIVE CALCIOPOLI -

Post n°2849 pubblicato il 12 Ottobre 2010 da nadir63l
 

- Del Piero assente. Rosetti "scagiona" i designatori. Nesta smemorato. Auricchio querelato. Notaio: "Sorteggi regolari".
© foto di Federico De Luca

12.55 Chiamato a deporre Antonello Capone, all'epoca giornalista della Gazzetta dello Sport e presidente dell'USSI (Unione Stampa Sportiva Italiana), risponde alle domanda di Prioreschi. "E' mai stato sentito dai carabinieri?". "No".

12.40 Tocca al notaio Tavassi, che certificava i sorteggi effettuati a Coverciano, che conferma quanto già dichiarato da altri testimoni. "I erano regolarissimi". L'avvocato Prioreschi  ha inoltre domandato se fosse mai stato sentito dai carabinieri ed il notaio ha risposto laconicamente: "No, e mi sono anche meravigliato di questo"

12.30 Ecco la notizia della giornata. L'avvocato Gallinelli, difensore di Massimo De Santis, ha chiesto l'incriminazione per falsa testimonianza del tenente colonnello Auricchio.

12.10 - Alessandro Nesta smemorato. Interrogato sulla posizione di diffidati di Seedorf e Rui Costa alla vigilia di Milan-Juventus dell' 8 maggio2005, ha dichiarato di non ricordare così come non ricorda nulla della partita in cui era in campo. "Io mi ricordo a malapena quel campionato, figuratevi le diffide. Comunque De Santis non mi ammonì per Fiorentina-Milan e giocai la sfida scudetto contro la Juve".

12.00 - Sentiti anche l'assistente Calcagno e Pirondini. Non è emerso nulla di rilevante.

11.30 - Molto breve la dichiarazione del centrocampista Cristian Ledesma chiamato a testimoniare su Lecce - Juventus. "Lecce-Juve? Il campo era pesante ma nessuno chiese di interrompere la partita. Il campo pesante non favoriva la Juve".  Altro punto a favore della difesa.

10:45 - Come gli altri direttori di gara che hanno testimoniato nelle udienze precedenti, Rosetti "scagiona" gli ex designatori, confermando di non aver subito "nessuna pressione". "Non ho mai ricevuto pressioni dai designatori. L'errore sul fallo di mano di Zauri in Lazio-Fiorentina? Io ho visto la testa, non la mano. Nell'intervallo mi disse che era stato involontario e in campo se ne accorse solo Chiellini. Noi possiamo commetttere degli errori, l'errore è parte fondamentale della nostra attività, in campo è diverso dalla televisione, in Fiorentina-Lazio io non commisi un errore, non vidi semplicemente un fallo di mano. Se l'avessi visto avrei dovuto dare rigore alla Fiorentina ed espellere Zauri. Non lo feci perché non vidi, nemmeno gli essistenti videro, neanche i giocatori si accorsero tanto era violento il tito, anche il telcronista se ne accorse al quarto replay"

10:35 - Il primo a deporre è l'ex arbitro Roberto Rosetti.

10.30 - Confermata l'assenza di Alessandro Del Piero. Il capitano non ha ricevuto la notifica e forse sarà ascoltato nelle prossime udienze. Presenti invece Alessandro Nesta e Cristian Ledesma (dovrà parlare di Lecce - Juventus), oltre agli arbitri Rosetti, Bergonzi e Calcagno.

Altra tappa fondamentale quella che si svolge nella giornata di oggi nel processo penale di Calciopoli. A Napoli il collegio giudicante presieduto dal giudice Teresa Carosi deve stabilire se, e quali, altre 136 intercettazioni recuperate da Nicola Penta, prezioso consulente di Luciano Moggi, saranno ammesse e dunque valide come prove. Si tratta di telefonate che i carabinieri guidati da Auricchio avevano cestinano frettolosamente giudicandole non pertinenti e non importanti. Se dovessero entrate nel procedimento, Palazzi - in teoria a breve, ma la strada tra Napoli e Roma è lunga - potrà ascoltare la telefonata tra Bertini e Bergamo dove il primo definisce "imbarazzante" la visita di Facchetti nel suo spogliatoio prima di Cagliari - Inter valido per la Coppa Italia. In calendario è prevista la sfilata di giocatori di primissima fascia nelle vesti di testimoni convocati dalla difesa di Massimo De Santis. La presenza di Alessandro Del Piero e Alessandro Nesta è però in dubbio.

 
 
 

     

 

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