LA NUOVA CASA BIANCONERA
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«Il vantaggio di dodici punti, che a fine campionato diventerà di quindici, non può essere frutto di null’altro che non il fatto che eravamo più forti. Una grande squadra che quella sera, il 12 febbraio 2006, di fatto si portò a casa il ventinovesimo scudetto. La medaglia ce l’ho ancora casa. E non la restituisco. »
Alessandro Del Piero
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Messaggi del 12/10/2010
Il nuovo lancio di fumogeni è stato prima in campo, verso la porta della squadra serba rischiando di colpire il numero 1 Zeljko Brkic, sfiorato alla gamba dal fuoco, poi di nuovo verso la gradinata nord. L'arbitro ha sospeso la gara, ha chiamato a sé il delegato Uefa, i responsabili delle due federazioni e i capitani. Dai gesti, lo scozzese Craig Thomson sembra intenzionato a far riprendere il gioco, dando un'ultima chanche alla partita di svolgersi. Poi la svolta e la decisione definitiva. Italia-Serbia non si gioca. |
AGNELLI: "Juve, modello anche finanziario" La Juventus si propone di diventare anche un club pilota in campo finanziario, oltreché tecnico. E' quanto sostiene il presidente bianconero Andrea Agnelli nella lettera inviata oggi agli azionisti per spiegare il progetto e la previsione di bilancio e sottoporre gli intenti alla discussione nella prossima assemblea del 27 ottobre. "Ho accettato questo incarico - spiega Agnelli - forte della convinzione che la Juventus sia stata e debba tornare ad essere un esempio per tutto il comparto calcistico sia in campo sia fuori dal campo. Per quanto io sia l'esponente dell'azionista di maggioranza, so che da ora in avanti sarò giudicato come manager operativo della Juventus". Il presidente spiega ancora che la sua attività si sta concentrando anche sul fronte dell'organigramma societario, "un lavoro complesso che ha visto un profondo rinnovamento dei manager e delle strutture. Si tratta di un'operazione di lunga durata che intende ribadire, nel segno della continuità, la leadership della vostra società anche nell'essere all'avanguardia di un settore, il calcio, in profonda e forse definitiva trasformazione". Un esempio che viene fatto è quello del settore giovanile, ma anche la cooptazione avvenuta oggi a entrare nel Cda per Beppe Marotta e Pavel Nedved ne è una conferma. |
glmdj PM furiosi
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glmdj |
La tragicomica Calciopoli si arrichisce di un altro capitolo. Il buon Auricchio, amico di Baldini. Ecco la trascrizione di una telefonata (delle ore 11.56, fate attenzione all'ora) esaminata dal baldo maresciallo e dai suoi aiutanti: Testo Integrale della telefonata prog. 3487 del 26.11.04 utenza Moggi Luciano
Ora leggete questo breve dispaccio d'agenzia. ANSA – 26 novembre 2004: “Calcio, arbitri: Inter-Juventus arbitra Rodomonti. Firenze…. [..]. Questo l’esito del sorteggio”… |
"Indagine a senso unico. Facchetti telefonava come gli altri. Ciò che ha fatto l'Inter è sotto gli occhi di tutti" L'ex arbitro a Stile Juventus: "Si è commissionata un'indagine non lecita come hanno confermato Cipriani e Tavaroli, la loro colpevolezza è rilevata, è anche scritto che loro chiedevano di non fatturare l'indagine per non apparire".
La famosa telefonata con Racalbuto su Roma-Juventus, ti vede protagonista ma è veramente cosi'? Quella poi non era una gara come le altre vero? Sappiamo che ti sei mosso con forza contro L'Inter per difenderti... Hai chiesto un rinsarcimento economico? Le richieste imbarazzanti di Facchetti quali erano? Se potessi tornare indietro cosa non rifaresti? Sarà fatta chiarezza al processo? |
CLICCA IN FONDO PER LEGGERE IL DOCUMENTO!
Facciamola breve. Massimo De Santis è stato accusato di far parte di una Cupola che avrebbe condizionato il campionato di calcio 2004-2005. La Cupola facente capo a Luciano Moggi. L’accusa si basa sul lavoro investigativo dell’allora maggiore Attilio Auricchio al comando di una squadretta di carabinieri per l’occasione. Auricchio ha accusato De Santis di aver fatto parte della Cupola e di essersene fintamente allontanato a partire dalla ricezione di un avviso riguardante la proroga delle indagini preliminari svolte dalla Procura di Napoli in merito all’inchiesta sulla cosiddetta combriccola romana e il calcio scommesse. Inchiesta, è da aggiungere, sfociata in un nulla di fatto per gli arbitri indagati. La notizia di essere sotto osservazione investigativa da parte degli organi giudiziari avrebbe spinto De Santis, sino ad allora colluso con Moggi, a “sdoganarsi”. Ossia, a simulare un comportamento arbitrale insospettabile onde sviare sospetti e fugare dubbi. Un trasformismo furbo, all’italiana. Auricchio ha asserito in aula, l’unico momento che conti, che De Santis si sarebbe sdoganato a partire dal Febbraio 2005 quando avrebbe avuto una spiata informale in tal senso. Spiata confermata poi dalla ricezione materiale del documento nel mese di Aprile di quell’anno. De Santis sodale di Moggi sa a partire da Febbraio che ogni sua mossa è sotto osservazione. Si regola dunque di conseguenza smarcandosi apparentemente dal sodalizio criminale. E’ la cosiddetta teoria dello sdoganamento. Teoria tutt’altro che secondaria, anzi. La teoria dello sdoganamento è essenziale perché altrimenti non si capirebbe come mai De Santis pur facendo parte della Cupola di Moggi abbia “danneggiato” dal Febbraio in poi la squadra di Moggi in diverse occasioni. Non si spiegherebbe Parma-Juventus con un rigore netto negato a Del Piero. Non si capirebbe Fiorentina-Milan, quella Fiorentina-Milan arbitrata una settimana prima dello scontro diretto Milan-Juventus valevole per lo scudetto durante la quale avrebbe potuto ammonire importanti diffidati del Milan come Nesta, Seedorf, Rui Costa decimando la squadra rossonera in favore della Juve di Moggi. E ce ne sono tanti altri di episodi “antimoggiani” del genere, sia prima che dopo quel benedetto Febbraio. Insomma, senza lo sdoganamento bisognerebbe pensare a un De Santis che pur associato a Moggi non lo favorisca. Un paradosso. Una forzatura. |
Erroneamente riportata la frase "Juve, ti difendo io..." mai pronunciata dall'avvocato Paco D'Onofrio In merito all'intervista a noi rilasciata dall'Avvocato Paco D'Onofrio http://www.tuttojuve.com/?action=read&idnotizia=31488 nel corso dell'ultima puntata di "Tutti pazzi per la Juve", precisiamo che per una nostra imprecisione era stato temporaneamente ed erroneamente riportato nel titolo anche la frase "Juve, ti difendo io...", concetto mai pronunciato così direttamente dall'avvocato. Tale precisazione è da noi dovuta in quanto l'avvocato D'Onofrio, che ringraziamo per l'incessante lavoro di questi anni a sostegno della giustizia, mai si sarebbe permesso di mancare di rispetto al lavoro di suoi colleghi |
- Del Piero assente. Rosetti "scagiona" i designatori. Nesta smemorato. Auricchio querelato. Notaio: "Sorteggi regolari". 12.55 Chiamato a deporre Antonello Capone, all'epoca giornalista della Gazzetta dello Sport e presidente dell'USSI (Unione Stampa Sportiva Italiana), risponde alle domanda di Prioreschi. "E' mai stato sentito dai carabinieri?". "No". 12.40 Tocca al notaio Tavassi, che certificava i sorteggi effettuati a Coverciano, che conferma quanto già dichiarato da altri testimoni. "I erano regolarissimi". L'avvocato Prioreschi ha inoltre domandato se fosse mai stato sentito dai carabinieri ed il notaio ha risposto laconicamente: "No, e mi sono anche meravigliato di questo" 12.30 Ecco la notizia della giornata. L'avvocato Gallinelli, difensore di Massimo De Santis, ha chiesto l'incriminazione per falsa testimonianza del tenente colonnello Auricchio. 12.10 - Alessandro Nesta smemorato. Interrogato sulla posizione di diffidati di Seedorf e Rui Costa alla vigilia di Milan-Juventus dell' 8 maggio2005, ha dichiarato di non ricordare così come non ricorda nulla della partita in cui era in campo. "Io mi ricordo a malapena quel campionato, figuratevi le diffide. Comunque De Santis non mi ammonì per Fiorentina-Milan e giocai la sfida scudetto contro la Juve". 12.00 - Sentiti anche l'assistente Calcagno e Pirondini. Non è emerso nulla di rilevante. 11.30 - Molto breve la dichiarazione del centrocampista Cristian Ledesma chiamato a testimoniare su Lecce - Juventus. "Lecce-Juve? Il campo era pesante ma nessuno chiese di interrompere la partita. Il campo pesante non favoriva la Juve". Altro punto a favore della difesa. 10:45 - Come gli altri direttori di gara che hanno testimoniato nelle udienze precedenti, Rosetti "scagiona" gli ex designatori, confermando di non aver subito "nessuna pressione". "Non ho mai ricevuto pressioni dai designatori. L'errore sul fallo di mano di Zauri in Lazio-Fiorentina? Io ho visto la testa, non la mano. Nell'intervallo mi disse che era stato involontario e in campo se ne accorse solo Chiellini. Noi possiamo commetttere degli errori, l'errore è parte fondamentale della nostra attività, in campo è diverso dalla televisione, in Fiorentina-Lazio io non commisi un errore, non vidi semplicemente un fallo di mano. Se l'avessi visto avrei dovuto dare rigore alla Fiorentina ed espellere Zauri. Non lo feci perché non vidi, nemmeno gli essistenti videro, neanche i giocatori si accorsero tanto era violento il tito, anche il telcronista se ne accorse al quarto replay" |
Inviato da: diletta.castelli
il 11/10/2016 alle 17:05
Inviato da: dimariamonicaa
il 08/04/2016 alle 21:04
Inviato da: aldo.giornoa64
il 20/12/2015 alle 22:00
Inviato da: aldo.giornoa64
il 13/12/2015 alle 23:54
Inviato da: aldo.giornoa64
il 08/12/2015 alle 23:14