LA NUOVA CASA BIANCONERA
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«Il vantaggio di dodici punti, che a fine campionato diventerà di quindici, non può essere frutto di null’altro che non il fatto che eravamo più forti. Una grande squadra che quella sera, il 12 febbraio 2006, di fatto si portò a casa il ventinovesimo scudetto. La medaglia ce l’ho ancora casa. E non la restituisco. »
Alessandro Del Piero
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Messaggi del 18/10/2010
Il giorno dopo la partita contro il Lecce, non ci sono rilevanti notizie dall’infermeria - fa sapere la società bianconera, attraverso il proprio sito ufficiale -. Vincenzo Iaquinta, che non ha partecipato alla gara, lamenta ancora un fastidio a livello del gluteo sinistro. Anche oggi si é allenato in palestra. La sua disponibilità verrà valutata nei prossimi giorni. Armand Traoré prosegue le cure. Ulteriori accertamenti hanno confermato che il dolore alla coscia sinistra non é stato causato da una nuova lesione muscolare, ma dall’infiammazione della cicatrice. I medici hanno programmato comunque un recupero che non presenti rischi di ricaduta: 15 giorni di cure e allenamenti differenziati, per riprendere con la squadra dall'inizio di novembre. |
E' un momento d'oro, quasi perfetto, per Milos Krasic che se lo gusta a pieno. La sua Juventus ha spiccato il volo grazie alle sue ali, ai suoi dribbling, ai suoi cross, il popolo bianconero stravede per lui e Krasic non può far altro che godersi questo momento. Ieri la strepitosa prestazione all'Olimpico (2 assist, un rigore e 3 cartellini gialli procurati), oggi il bagno di folla allo Juventus Store. Trecento appassionati bianconeri, che hanno iniziato a fare la fila già dalle 15:00, hanno atteso l'arrivo del serbo, giunto in taxi. Prima di cominciare a siglare ogni tipo di gadget, però, Krasic si è cambiato nel retrobottega e ha indossato la sua maglia con il nuovo sponsor Balocco (Official Sponsor della seconda maglia della Juventus fino al 30 giugno 2011, visto che in Europa sarà BetClic ad avere il monopolio per rappresentare la Signora) e ha apposto la sua firma sulla 'storica' colonna all'interno dello Juve Store. Quella posta proprio davanti all'entrata, su cui ci sono già gli autografi di tutti i giocatori che lo hanno preceduto negli anni scorsi. Verso le 16 i battenti si sono aperti e l'ex centrocampista ha potuto rendere felici i pochi fortunati che sono riusciti ad entrare (non tutti purtroppo) firmando autografi su magliette con il numero 27, fotografie di lui in azione e taccuini, prestandosi poi alle foto di rito per farsi immortalare in compagnia dei suoi sostenitori. Dopo mezzora di bagno di folla, Krasic è poi salito sul balcone al primo piano (dove c'è il magazzino) e s'è goduto dall’alto il tripudio dei 300 tifosi che lo hanno salutato al grido di "Milos Krasic ce l'abbiamo noi" e "Chi non salta nerazzurro è". |
E’ notizia di oggi la Sponsorship tra la Juventus e l’azienda piemontese dolciaria Balocco, che porterà il marchio di questa storica industria sulla seconda maglia bianconera, quella tricolore, fino al 31 giugno bianconero, oltre che sui LED a bordo campo. Ma quanto guadagnerà la Juve da questo accordo? Secondo alcune indiscrezioni raccolte dall'agenzia di stampa telematica “Sporteconomy”, il guadagno della Vecchia Signora sarà compreso tra i 2,5 e i 3,5 milioni di euro. Sommati ai 6,5 ottenuti dall’altro sponsor che compare sulle maglie, “BetClic”, si arriva ad un totale di 10,5 milioni, 500 mila in meno rispetto agli 11 versati negli scorsi anni da “New Holland”. Possiamo quindi affermare che la mossa voluta dall’amministratore delegato bianconero Blanc, di dividere gli sponsor in prima e seconda maglia, non si è rivelata vincente. |
L'ex allenatore della Juventus ed attuale ct della nazionale d'Irlanda, Giovanni Trapattoni, ha parlato del felice momento bianconero ai microfoni di "La Politica nel Pallone" su Gr Parlamento": "Gigi Del Neri ha saputo dare una giusta raddrizzata al timone - ha spiegato il Trap -. La squadra che sta trovando fiducia e entusiasmo, così fa sì che tutti diano il meglio di se stessi. La Juve è competitiva al pari dell'Inter". |
Eroe nella vittoria con il Lecce, seppur in "coabitazione" con Krasic, Alberto Aquilani sembra nato per essere il braccio in campo di Delneri. Perfetto interprete di un non convenzionale ruolo di regista-incursore, il romano si è calato perfettamente nella nuova realtà non appena i malanni fisici gli hanno concesso un minimo di continuità di rendimento. "Questo modulo esalta le mie caratteristiche - ha detto Aquilani subito dopo il termine del match - Sono felice perché era da tanto che non segnavo in serie A". Ci sarà tempo per parlare del suo futuro, anche se la Juventus è comunque intenzionata a riscattarlo dal Liverpool. Intanto il centrocampista, che non vede l'ora di riconquistare anche l'azzurro, ha mandato una frecciatina alla sua vecchia società, la Roma, che a suo dire l'ha ceduto contro la sua volontà. "Speriamo che là mi rimpiangano...". |
TUTTI PAZZI PER LA JUVE Tutti i venerdì su RADIO POWER STATION dalle 22,00 alle 24,00 - a Roma su FM. 100.5 - per il resto d'Italia e del mondo in streaming su www.radiopowerstation.com (anche per Iphone) Fonte: www.tuttipazziperlajuve.com La Juventus fa capire a tutti quali sono le sue potenzialità e che se gioca al massimo delle sue forze non può avere paura di nessuno, sta crescendo sempre più e getta metaforicamente la sfida alle "grandi". I bianconeri giocano un calcio sempre più a misura del suo allenatore, che pian piano sta trovando una dimensione precisa, con un equilibrio perfetto tra tutti i reparti, un gioco che sia veloce, divertente, e con cui partendo dalle fasce, possa scaturire sempre più gol prendendone sempre meno. Con il Lecce la Juve fa quello che dovrebbe fare sempre. Cinica e grintosa, fa giocare poco l’avversario e senza troppi fronzoli chiude presto la gara con un ottima prestazione, come dovrebbe fare con tutte le piccole, perché è in quelle gare che una squadra come la Juve non deve perdere punti preziosi. E i bianconeri sembrano apprendere sempre con più velocità le indicazioni del mister friulano: si confermano infatti miglior attacco del campionato, e dopo la goleada andata in scena contro il Cagliari, si ripetono i quattro gol ma con una novità più che positiva. Delneri infatti sarà ben felice del fatto che proprio come vuole lui si segnano tante reti e se ne subiscono sempre meno, contro Inter e Lecce infatti la difesa è stata finalmente promossa, e si può dire che tutto il reparto arretrato è stato quasi perfetto. Dopo le prime gare di ambientamento per i tanti nuovi giocatori bianconeri, la squadra si sta affiatando sempre più e la mentalità è quella giusta, bisogna solo cercare di trovare più continuità pur essendo consapevoli che di ostacoli se ne dovranno affrontare essendo una squadra che è sempre e comunque un cantiere in costruzione. Ma per il momento al tifoso juventino interessa vedere la Juventus tosta e “affamata” di vittorie, guidata da due uomini che tanto li fanno gioire: Krasic, il nuovo caschetto biondo che come movenze e fisionomia fa pensare a Nedved, ci fa riassaporare caratteristiche che alla Juve non si vedevano da un po’, salta l’uomo, corre tantissimo, crossa bene, assist-man e perché no finalizzatore. Giocatore che con le sue qualità in casa Juve servivano come il pane, sta cambiando il volto dell’intera squadra ed è fondamentale. Dall’altra parte capitan Del Piero: la bandiera numero 10 della Juventus continua a trascinare i bianconeri, fa emozionare i propri tifosi a cui mette addosso dei grossi brividi. A 36 anni fa il suo 178esimo gol in campionato con la stessa casacca e raggiunge Boniperti nella classifica dei marcatori bianconeri di tutti i tempi. Ci impiega solo quattro minuti da quando entra in campo per sfoderare un gol dei suoi: un bell’aggancio, ubriaca il difensore avversario con una bella finta portandosi il pallone dal piede destro a quello sinistro e sfodera un tiro imprendibile che va ad insaccarsi sotto la traversa. Ma la Juve non è solo Krasic e Del Piero, e la sfida con il Lecce lo ha confermato. Come dicevamo, la Juve è sempre più “squadra” e l’impressione è che se gli infortuni si prenderanno una sosta in zona Vinovo, allora veramente si potrà puntare in alto, senza troppi proclami ma consapevoli delle proprie qualità, che non sono poche. I bianconeri hanno dalla loro parte un portiere affidabile come Storari, una coppia di centrali che danno il massimo e sono importanti sia in fase difensiva che offensiva, un De Ceglie che pian piano si sta ritrovando e dei terzini destri come Grigera e Motta che potrebbero fare di più, specie il secondo, ma che il loro contributo lo danno. Aquilani, ce lo sentivamo un po’ tutti (una bella sensazione) che quella con il Lecce sarebbe stata la sua partita, quella che poteva farlo sbloccare in tutti i sensi, perché lui può essere davvero un giocatore importantissimo per questa Juve. Delneri gli ha affidato le chiavi del centrocampo e lui scorrazza per tutti il campo, si va a cercare palla, punta l’uomo, tenta la conclusione e trova finalmente il primo gol in bianconero, con una bella staffilata da fuori area che fa a ficcarsi nell’angolino basso. Al suo fianco, un giocatore che si sta ritrovando sempre più come Felipe Melo, che sta riabbracciando finalmente il suo pubblico con un inizio di stagione fantastico, oggi in gol su un pallonetto dal dischetto degli undici metri, una possibilità di segnatura che sa tanto di grosso segnale di fiducia da parte di squadra e allenatore. Marchisio con il Lecce tira fuori dal cilindro dei pezzi pregiati del suo repertorio, tanta grinta ma anche tanta classe, non bisogna fare altro che cercare di capire se mister Delneri lo voglia continuare ad impiegare sulla fascia sinistra in protezione della difesa o se è una cosa momentanea. Un grosso applauso va poi a Fabio Quagliarella, che come a Milano compie una partita tutto cuore e corsa, fa un bel lavoro evidente in campo e siamo tutti contenti che il suo grosso contributo dal punto di vista del gioco sia poi evidenziato da un bel gol di testa, dove praticamente si china a terra per poggiare la palla in rete dopo l’assist del solito Krasic. Amauri si sta impegnando sempre più ed è chiaro che gli serve sbloccarsi, ma siamo certi che sia una questione di tempo. Adesso bisognerà riconfermarsi subito nella doppia sfida tra Europa e campionato con Salisburgo e Bologna. Siamo solo all’inizio... |
glmdj |
Dopo lo scetticisimo iniziale, la nuova Juventus targata Delneri e Marotta inizia a riscuotere consensi. Visti gli ottimi risultati arrivati fin qui sul campo, fioccano i complimenti alla dirigenza bianconera. Ad unirsi al coro di compiacimento per il lavoro svolto soprattutto dall'ex dirigente della Sampdoria è Giovanni Cobolli Gigli, vecchio presidente bianconero che, ospite alla trasmissione radiofonica 'Indovina chi viene in radio...' di Radiomercato.net, ha commentato così il momento del club bianconero: "Devo fare i complimenti a Marotta per la squadra che ha allestito quest’anno. Non ha fatto sicuramente rimpiangere la partenza di un giocatore importante come Diego. Melo invece è un grande campione, ha un carattere un pò difficile ma quest’anno sta facendo davvero bene e sta dimostrando la sua immensa classe. Non perchè sono un tifoso della Juventus - prosegue Cobolli Gigli - ma secondo me il migliore acquisto si sta dimostrando Krasic, è molto forte. Ma ci sono anche altri giocatori importanti… dimenticavo anche l’acquisto di Ibrahimovic che se è stato pagato quanto si dice sui giornali è stato davvero un gran colpo e Galliani si è dimostrato un grandissimo manager. Poi non dimentichiamo importanti acquisti della scorsa stagione che si stanno mostrando fondamentali quest’anno come Eto’o, Pastore ma anche altri” |
L’ex direttore generale della Juventus: «È dimostrato che i nerazzurri parlavano di griglie con il mondo arbitrale in maniera frequente. Ci sono intercettazioni inequivocabili in tal senso e molto gravi» TORINO, 18 ottobre - L’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi, nel corso della trasmissione televisiva“Ieri, Moggi e domani” in onda su GOLD TV (canale 856 Sky) ha commentato la settima giornata di campionato, ritornando anche sul processo di Napoli in corso in queste settimane. CALCIOPOLI – « Chi dice “Metti Collina” non conta più. Il vero scandalo è sapere perché le intercettazioni dell’Inter sono uscite fuori solo adesso! “Chi pronuncia “metti Collina” nella telefonata tra Bergamo e Facchetti poteva esser una cosa importante qualche mese fa quando ancora non erano state scoperte tutte le nuove intercettazioni sull’Inter. Ormai invece è dimostrato che l’Inter parlava di griglie con il mondo arbitrale in maniera frequente. Ci sono intercettazioni inequivocabili in tal senso e molto gravi, anche direttamente con arbitri, come quella del 4-4-4 o quella in cui Bertini fa presente l’imbarazzo della pressione subita dalla visita di Facchetti prima della partita. Il vero scandalo è che queste intercettazioni sono uscite fuori solo adesso». INTER – In questo momento è Eto’o dipendente. «Vincere a Cagliari è sempre difficile ed infatti Julio Cesar è stato decisivo in più circostanze. Queste comunque sono le gare che fanno la differenza in un campionato, quando vinci senza entusiasmare. In questo momento l’Inter è Eto’o dipendente. La squadra è ancora molto competitiva, ma la fame di vittorie non è quella degli anni passati». MILAN – Ronaldinho-Ibra-Pato tridente delle meraviglie. «Se il Milan avesse la difesa dell’Inter sarebbe una delle squadre più forti in assoluto perché dalla cintola del centrocampo in su non ha eguali o quasi nel mondo. Ronaldinho dietro a Pato e Ibrahimovic sono un attacco perfetto, in grado di far male a chiunque. Ibra poi è sempre decisivo anche come uomo assist. Se Pato diventa ancora più cattivo sotto porta il Milan quest’anno vincerà lo scudetto, mentre in Europa credo farà più fatica». ROMA – Le squadre di Ranieri partono sempre male ma poi si riprendono «La Roma contro il Genoa aveva una grande voglia di vincere a tutti i costi e l’ha dimostrato sin dall’inizio della gara, mentre i rossoblu nel primo tempo hanno pensato più a divertire che ad esser concreti. Le squadre di Ranieri hanno quasi sempre avuto una partenza ad handicap nel corso degli anni, ma sono certo che la Roma in poco tempo rientrerà nel giro per la lotta Champions». JUVE – Squadra in grande crescita grazie ad Aquilani e Krasic. «La squadra bianconera sta dimostrando di esser una squadra che può ambire assolutamente ad arrivare al 4° o al 5° posto. La Juventus da un po’ di partite a questa parte sta giocando anche bene. La qualità di Krasic e quella di Aquilani dimostra che per vincere nel calcio servono acquisti che fanno la differenza. Se questa estate invece di comprare 11 giocatori avessero aggiunto altri 2-3 acquisti di qualità ai due sopra citati probabilmente la squadra bianconera lotterebbe per lo scudetto sin da questa stagione. La quantità non ha mai fatto la differenza nella storia del calcio. Felipe Melo? Finalmente sta giocando da mediano intenditore, ovvero l’unico ruolo in cui può rendere al meglio». LAZIO – Il primo posto non è casuale. La squadra lotterà per un posto in Champions. «Reja è un allenatore intelligente e i risultati che la Lazio sta ottenendo in queste giornate non sono un fuoco di paglia. Di certo la squadra non è attrezzata per vincere lo scudetto, ma chi vuole un posto in Champions dovrà lottare fino alla fine della stagione contro la squadra biancoceleste». CASSANO – Che talento però nelle gare decisive sparisce sempre. «Il goal di Cassano? Una perla di rara bellezza d’altronde il talento non manca al giocatore. Il suo problema è sempre stata la continuità. Nelle gare decisive, purtroppo per lui, sparisce quasi sempre». PALERMO – Può esser la squadra rivelazione dell’anno. «Il Palermo dispone di giocatori giovani di grande talento guidati da uno strepitoso Pastore, che ha tutte le qualità per diventare nel giro di pochi anni uno dei più forti giocatori in assoluto. Vanno fatti i complimenti anche a Zamparini e Sabatini per aver scoperto dei talenti come anche Ilcic. Se impareranno ad esser più concreti e cattivi il Palermo potrebbe davvero esser la squadra rivelazione dell’anno». FIORENTINA – Che delusione! Mihajlovic va mandato via…. «Fossi Mihajlovic non sarei ne sereno ne tranquillo. Con la rosa della Fiorentina non si può proprio esser ultimi in classifica. E’ evidente che l’allenatore è in grande confusione, va mandato via». VIOLENZA NEGLI STADI – Mancano le leggi per copiare il modello inglese. «Violenza negli stadi? Il problema è che in Italia chi fa casino dopo 2 giorni è già a spasso. Servono leggi severe per copiare il modello inglese!». |
Mai dimenticare la propria storia. Andrea Agnelli ne è ben consapevole e vuole circondarsi di grandi ex del recente passato con i quali il Presidente ha stretto nel passato un ottimo rapporto personale. Agnelli ieri alla stadio era scortato da due personali guardie del corpo: Pavel Nedved e Paolo Montero. L'uruguaiano è rimasto molto attaccato ai colori bianconeri e non perde l'occasione per salutare i suoi vecchi compagni di squadra e abbracciare i tifosi. Chissà che nelle sue nuove veste di procuratori di giovani talenti del suo Uruguay non abbia consigliato Marotta. |
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Ieri pomeriggio a molti tifosi sarà sembrato di "vivere in una realtà parallela", quanti episodi, quanti segnali, quante similitudini. Una Juventus che entra in campo autoritaria con un regista che detta i tempi e fa gol. Un giocatore che smuove la squadra e gli avversari e crea... e quanto corre e quanto è biondo... e come somiglia a "quel biondo". E poi un rigore... si un rigore... da quanto tempo non arrivava un rigore... eh si tanto tempo. E poi ancora tanti gol, occasioni, bel gioco. |
Pavel Nedved in attesa della nomina ufficiale come membro del Cda bianconero non ha perso l'occasione per osservare la sua Juventus dal vivo accanto al suo Presidente e grande amico Andrea Agnelli. Una presenza, la sua, che non è passata inosservata dai tifosi che hanno intonato a gran voce il coro che ha sempre risuonato nello stadio: "Pavel Pavel Nedved Nedved". All'uscita dall'Olimpico è stato avvicinato dai giornalisti di Tuttosport e ha commentato così la prova dei bianconeri: "Una grande Juventus. Era fondamentale vincere, se poi arriva persino un 4- 0... Davvero una gran presta zione. Krasic più forte di me? L'importante è che sia forte. E' un gran giocatore, la sciamolo lavorare tranquillo". |
Inviato da: diletta.castelli
il 11/10/2016 alle 17:05
Inviato da: dimariamonicaa
il 08/04/2016 alle 21:04
Inviato da: aldo.giornoa64
il 20/12/2015 alle 22:00
Inviato da: aldo.giornoa64
il 13/12/2015 alle 23:54
Inviato da: aldo.giornoa64
il 08/12/2015 alle 23:14