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Messaggi del 25/10/2010

Ora la società deve intervenire...

Post n°3005 pubblicato il 25 Ottobre 2010 da nadir63l
 

Dopo gli ultimi episodi mediatici Andrea Agnelli non può più stare in silenzio.
© foto di Alberto Mariani

Quando è troppo è troppo. La misura di pesanti ironie e commenti fuori luogo nei confronti della Juventus e dei suoi tesserati, passati e presenti, dopo l'episodio del rigore su Krasic di ieri è colma con l'autentica gogna mediatica (ma se potessero farla reale siamo convinti che la userebbero) riservata al giocatore serbo reo di simulazione. Un vero e proprio processo al mostro è andato in onda su tutte le televisioni richiedendo quasi all'unanimità la squalifica per prova televisiva al "tuffatore" di Kosovska Mitrovica, passando dalla sola richiesta a pesanti affermazioni. Così partiamo da "Ecco perchè lo chiamano erede di Nedved" fino al "pensavo fosse una persona seria, invece è solo un serbo", quest'ultima frase talmente grave sia a livello personale che diplomatico (fossimo l'ambasciata serba chiederemmo spiegazioni a questo signore di cui non facciamo il nome ma sapete tutti chi è), ma la richiesta è sempre e una sola: abbattete il mostro Krasic! Un tam tam mediatico che durerà siamo convinti fino a domani quando il superprocuratore Palazzi (proprio lui) e infine il giudice sportivo Tosel decideranno se ci sarà o meno la squalifica. Richiesta a furor di popolo, come le sentenze su calciopoli, forcaioli con il serbo ma garantisti quando Lavezzi e Zalayeta si esibirono in favolosi tuffi dalla piattaforma nel famigerato Napoli-Juventus di Bergonzi: allora ci mancò poco che chiamassero George Lucas e Steven Spielberg per trovare quel minimo pixel che dimostrasse che i due sudamericani non avevano simulato in modo da dire che addirittura i due rigori contro i bianconeri ci fossero. I tifosi juventini sono però veramente stanchi di questo vivisezionare ogni vittoria bianconera o episodio favorevole minimizzando o addirittura ignorando episodi contrari (a proposito perchè nessuno ha parlato del fallo di Portanova su Iaquinta in area nella ripresa?), la società e in prima persona il presidente Andrea Agnelli deve farsi sentire, non è più accettabile tollerare una situazione del genere.

 
 
 

AMAURI E IAQUINTA KO...

Post n°3004 pubblicato il 25 Ottobre 2010 da nadir63l
 

© foto di LINGRIA/PHOTOVIEWS

La Juventus perde Amauri per 10-15 giorni. L'attaccante italo-brasiliano, uscito dal campo ieri per un problema al tendine d'Achille destro, durante la partita di Bologna, è stato sottoposto ad accertamenti che, informa la società bianconera, "non hanno evidenziato lesioni, ma la formazione di una reazione edematosa della parte esterna del tendine. Il giocatore inizierà immediatamente le cure fisioterapiche e la prognosi verrà seguita quotidianamente, ma é verosimile uno stop di 10-15 giorni". Problemi anche per Vincenzo Iaquinta. "L'attaccante - prosegue la nota della Juve - ha avvertito un dolore anteriore al ginocchio destro. Già in giornata è stato sottoposto a risonanza magnetica che ha evidenziato un'elevata infiammazione dell'inserzione del tendine rotuleo. Le sue condizioni verranno ulteriormente monitorate nella giornata di domani".

 
 
 

De Santis: «Calciopoli? Per quattro anni ci hanno fatto credere altro!»

Post n°3003 pubblicato il 25 Ottobre 2010 da nadir63l
 

  
L'ex arbitro di serie A imputato nel processo napoletano a Calciopoli: «È un fatto inconfutabile: è un’indagine con tante lacune che ha toccato delle persone che sono state devastante sia sotto l’aspetto personale che professionale. Quello che ci è stato tolto non ce lo ridarà nessuno»
ROMA, 25 ottobre - Alla vigilia della ripresa del processo calciopoli, torna a parlare De Santis. Massimo De Santis. L'ex arbitro di serie A, imputato nel processo napoletano a Calciopoli si è sfogato con toni indignati in diretta telefonica sulle frequenze di Rete Oro TV nella trasmissione “Signora Mia” condotta da Marco Venditti in collaborazione con la redazione di“Tutti Pazzi Per La Juve”. Nell’udienza del 19 Ottobre gli avvocati della difesa hanno segnato ulteriori punti a favore degli imputati, non pensa che dibattere su chi dica «metti Collina» tenti di sviare l’attenzione dalle evidenti falle del teorema accusatorio? «È un fatto inconfutabile: è un’indagine con tante lacune che ha toccato delle persone che sono state devastante sia sotto l’aspetto personale che professionale. Non bisogna soffermarsi su chi dice “metti Collina”.
Il problema è che per quattro anni ci hanno fatto credere che determinate intercettazioni non esistessero. Oggi ne siamo venuti a conoscenza e da queste intercettazioni si vede forse quello che sarebbe dovuto essere effettivamente l’indagine di calciopoli. Tutto quello che oggi stiamo subendo in tribunale non sarebbe dovuto accadere perché ogni intercettazione che noi troviamo sconfessa l’intercettazione che è stata inserita miratamene nelle informative redatte dal Col. Auricchio. Dall’esame dei testi, che ha chiamato il mio difensore Avv. Gallinelli, è stato sconfessato il lavoro degli inquirenti. Chiunque ha ascoltato l’udienza si è potuto rendere conto che se questi testi fossero stati chiamati nel 2006, all’inizio delle indagini, sicuramente non saremmo arrivati a questo punto».

In riferimento alle nuove intercettazioni depositate dai suoi legali e l’ascolto del teste Gamberini, cosa è emerso in aula?
«Per quanto riguarda le intercettazioni che ho depositato, devo ringraziare il lavoro straordinario di Nicola Penta che è riuscito a fornirmi l’intercettazione e la trascrizione della mia telefonata con Bergamo delle 17.43, in riferimento alla famosa telefonata Lecce-Parma delle ore 12.00, nella quale dico che se la partita sarà tranquilla io mi farò da parte, se invece sarà giocata mi metterò in mezzo. Perché nel finale di campionato si è verificato tante volte che le squadre se la giocano o non fanno dell’agonismo l’essenza della gara. Ho depositato appunto, la telefonata delle 17.43 con Bergamo a cui dico che nell’ultima mezz’ora la partita è stata fiacca ed io mi sono messo da parte ed ho fatto fare a loro; ho trovato le telefonate con Bergamo in riferimento alla partita Lecce–Juventus al quale dico che i giocatori volevano giocare ed una nella quale un dirigente del Lecce mi ha chiamato alle 10 di mattina per dirmi che il campo era stato sistemato e che era agibile; Fiorentina-Bologna è uscito fuori, detto da Gamberini e quindi non da uno di parte, che Petruzzi e Nastase erano i giocatori più ammoniti della squadra e che in quella partita il Bologna aveva 8 diffidati. Insomma, sta uscendo fuori tutto.Le indagini vanno fatte a tutela dell’indagato e non per costruirgli addosso un vestito per poi sbatterlo in prima pagina e dire: “ecco questo è il mostro!”, come è accaduto in questa indagine».

E per quanto riguarda le testimonianze di Del Piero e dell’osservatore degli arbitri D’Addato?
«La cosa eclatante è stata che i PM soltanto in due occasioni hanno posto domande ai testi chiamati da noi: a Del Piero sul discorso di Ibrahimovic, ma ormai penso che l’abbiano capito tutti che se io avessi voluto favorire la Juventus sarebbe bastato dire che avevo seguito l’azione e che avevo visto e la prova televisiva non sarebbe stata applicata. Del Piero l’ha spiegato benissimo.Ho ammirato Del Piero, come l’ho sempre ammirato da calciatore ed ancor di più come uomo: nel momento in cui in udienza si è voluto insinuare che Del Piero ricordava solo alcuni episodi e quindi si è cercato di mettere in dubbio la veridicità di quello che diceva, Del Piero ha ricordato che in Udinese-Juventus sono stato l’arbitro che lo ha espulso negli ultimi 16 anni e penso che in quel momento si è vista tutta la fragilità dell’impianto accusatorio ed il modo con il quale hanno lavorato gli inquirenti. D’Addato ha spiegato benissimo qual è stato l’andamento della partita. Lo stesso assistente Farneti di Parma-Juventus ha spiegato quello che è stato il dopo partita.Anche per le magliette regalate agli arbitri è stato chiarito che era una cosa consuetudinaria che facevano tutti in ogni partita.L’avv.Gallinelli è stato bravo a scandagliare tutte queste posizioni ed a tirar fuori dalle persone chiamate a testimoniare i ricordi di 4 anni fa. Ma se questi testimoni fossero stati chiamati a tempo debito dai PM o dai carabinieri, che cosa sarebbe uscito? La cosa agghiacciante, di cui le persone forse non si rendono conto, è che D’Addato è stato ascoltato dai carabinieri per sette ore durante le quali ha riferito le stesse identiche cose…».

Cosa le ha tolto calciopoli e cosa si aspetta dalla fine del processo?
«La riflessione che bisogna fare è dove si vuole arrivare con questo processo e soprattutto che il danno effettivo, per come stanno andando le cose, non l’ha fatto tanto la giustizia ordinaria, ma la giustizia sportiva: io ho perso la mia posizione di arbitro; le società con quello che gli è stato tolto; altri tesserati che sono in questo processo, con un giudizio sportivo sommario, hanno tutti subito un danno.Oggi, a fatica, perché se avessimo avuto tutto questo materiale nel 2006 il compito sarebbe stato più facile, grazie alla professionalità e la bravura degli avvocati, a Nicola Penta che è riuscito a tirar fuori le intercettazioni telefoniche, stiamo ricostruendo quello che in un processo serio in un paese civile non sarebbe mai avvenuto.Noi avremmo dovuto avere a disposizione tutto, nelle indagini avrebbe dovuto esserci tutto ed oggi se andiamo a vedere quelle informative, a distanza di anni.Mi ricordo nel 2006, all’indomani degli avvisi di garanzia, i titoli dei giornali, delle televisioni e tutto il resto: c’è stato un massacro verso di noi!Quello che c’è stato tolto non ce lo ridarà mai nessuno.Partendo dal principio sacrosanto che finché non ci sarà una sentenza da parte del tribunale penale a noi favorevole stiamo parlando del nulla, il momento importante sarà appunto quando arriveremo a sentenza in modo che si possa sancire quanto stiamo dicendo perché ne abbiamo viste davvero tante.Noi abbiamo fiducia nel Giudice Casoria perché sta facendo in modo che questo processo si svolga nel modo più giusto possibile».

Durante l’udienza del 12 ottobre, l’Avv. Gallinelli ha chiesto formalmente l’incriminazione per falsa testimonianza del Col. Auricchio, è un atto che chiarirà ulteriormente il modo con cui sono state condotte le indagini?
«Ho puntato sempre il dito dall’inizio sulle indagini e su qualcosa che mancava anche per l’esperienza che avevo dal punto di vista lavorativo. Oggi si fanno tanti dibattiti sulla giustizia ed oggi proprio in questo processo stiamo vedendo che se degli inquirenti che non fanno bene il proprio lavoro o vogliono cucire addosso ad una persona un vestito che non è il suo ci riescono tranquillamente, ti distruggono la vita e poi devi fare un processo che dura cinque o sei anni per ristabilire la verità considerando anche che in alcuni casi ci si riesce ed in altri no. Comunque non si può ritornare indietro e farsi restituire tutto quello che ti è stato tolto. Non ci dimentichiamo che fu detto in aula di tribunale e non sui giornali, che non esistevano intercettazioni telefoniche di alcune società».

Come mai le “gole profonde” della procura partenopea non sono state sentite in aula dai PM come testimoni del loro impianto accusatorio, ma sono state convocate dalle difese degli imputati?
«Il primo teste dell’accusa doveva essere Franco Baldini e poi non so per quale motivo non è stato chiamato. E’ stata la difesa di Moggi a convocare Franco Baldini e sentirlo dire che ha fatto la ricerca dei testimoni che potevano contribuire a distruggere quelle persone e purtroppo ci sono riusciti, è stata una cosa che ha fatto male. Quando ci sono quei dati un cui dice che ha cercato tizio, ma era dopo marzo e poi questa persona è stata sentita ad ottobre e poi dice che la giornalista è stata sentita dopo aprile ed invece scopriamo che è stata sentita a settembre ed il periodo settembre-ottobre è l’apice di calciopoli».

Uno dei capi d’imputazione a suo carico è l’associazione per delinquere, come si spiega l’assenza dei presunti beneficiari del sodalizio e di altri soggetti “cupolari”che sono stati prosciolti? Quali altre situazioni sono emerse in aula che contraddicono il teorema accusatorio?
«Ricordiamoci che nasce tutto dal discorso di Palanca e Gabriele con il Messina e in quel momento la cosa più logica da fare era indagare sul Messina perché era quello il tema. Invece sul Messina non ha indagato nessuno. Quindi l’indagine è stata inspiegabilmente indirizzata solo verso Moggi, la Juventus e De Santis. E’ partita da De Santis e Moggi sui quali ci sono oltre 50 pagine di informative e poi tutti gli altri. Con me hanno sbagliato tutto, ci sono enormi lacune investigative: c’è la prova della indagini; il discorso di quando sono stato convocato in Olanda ed oggi ho depositato la lettera Uefa a conferma; il discorso sulla scheda svizzera che mi attribuiscono secondo cui sarei stato agganciato a Coverciano ed invece mi trovavo a Roma a frequentare un corso proprio con il Col. Auricchio! Ci sono troppe lacune sul mio conto.Ricordo anche che è vero che il Col. Auricchio ha condotto le indagini, ma non dimentichiamo che il Col. Auricchio in udienza ha portato un duro attacco ai PM dicendo: “Si, io ho fatto le indagini, ma gli avvisi di garanzia li avete firmati voi!”. E tutto questo dovrebbe far riflettere».

 
 
 

Ci sarà la prova tv! Domani sentenza su KRASIC...

Post n°3002 pubblicato il 25 Ottobre 2010 da nadir63l
 

La simulazione di Krasic sarà sottoposta all'attenzione del giudice sportivo Tosel
© foto di LINGRIA/PHOTOVIEWS

La FIGC ha deciso: la simulazione che ha provocato il calcio di rigore per i bianconeri avvenuta ieri nel corso del primo tempo di Bologna-Juve sarà valutata tramite le immagini televisive. Dalla Procura Federale della Federcalcio è arrivata al giudice sportivo la richiesta di esaminare con la cosiddetta prova tv il "caso Krasic". La sentenza è attesa per domani.  
L'ala serba rischia seriamente una squalifica che gli farebbe saltare l'attesissimo Milan-Juventus di sabato sera al Meazza. La squalifica di Krasic (che potrebbe saltare due gare di campionato) sarebbe un'ottima notizia per i rossoneri di Allegri che così non si troverebbero di fronte uno dei bianconeri più pericolosi di quest'inizio stagione. Delneri, invece, dovrà trovare la soluzione più adeguata per far fronte all'eventuale assenza del serbo. I tifosi juventini si affideranno alla clemenza del giudice sportivo Tosel ...

 
 
 

meglio che stai zitto che porti sfiga!!!!

Post n°3001 pubblicato il 25 Ottobre 2010 da nadir63l
 

BLANC: "KRASIC E' PULITO E RISPETTA LE REGOLE"
© foto di Castellani / De Luca

Dopo il direttore generale Beppe Marotta e l'allenatore Gigi Delneri, anche l'amministratore delegato della Juventus, Jean Claude Blanc, parla del caso che ha coinvolto Milos Krasic, durante la gara di ieri contro il Bologna: "Ogni calciatore ha la sua reputazione, Milos ha quella di essere un giocatore pulito che rispetta le regole. Chi dovrà giudicare l'episodio di ieri dovrà tener conto anche di questo - spiega il dirigente francese -. Noi abbiamo un programma che parte dai giovani che permette loro di crescere a livello morale e in base ai valori dello sport. Questo è la base di insegnamento per tutti i nostri giocatori dal settore giovanile alla prima squadra".

 
 
 

MEDIASET E GAZZETTA PRESENTANO: IL SOLITO RISOTTO!

Post n°3000 pubblicato il 25 Ottobre 2010 da nadir63l
 

© foto di LINGRIA/PHOTOVIEWS

Il 28 dicembre 2007 Marcelo Zalayeta ricevette due giornate di squalifica per un fallo di simulazione nella partita Napoli-Torino, e per essere "reo" di aver già esibito le sue doti di tuffatore in Napoli-Juventus dello stesso anno.
Per quell'episodio precedente, il calciatore si era visto infliggere due giornate di squalifica, ma la Corte di Giustizia federale aveva dato ragione alla squadra partenopea, che aveva presentato nuove immagini nel ricorso, che mostravano l’incolpevolezza di Zalayeta. Risultato: annullamento delle due giornate (31 ottobre 2007).
Veniamo all'oggi.
Minuto 28 di un noiosissimo Bologna-Juventus. Krasic entra in area e, saltando il difensore dei rossoblù, cade (o si tuffa, non vogliamo prendere parti). L'arbitro concede un rigore illegittimo. Iaquinta lo sbaglia.
Ci sta la prova tv? Magari sì, magari no. Nel rivedere le immagini non è chiaro come cade Krasic (ripeto, senza guardare la squadra di appartenenza), mentre il tuffo di Zalayeta era lampante già al primissimo replay proposto durante quel Napoli-Juventus.
Ma va bene, mettiamo che la prova tv ci stia. E mettiamo anche che a Krasic vengano comminate le due giornate di squalifica.
Subito dopo verrà presentato il ricorso (ovvio), e qui le cose sono due: o verranno confermate le due giornate o verranno annullate.
Chiaro no?
E anche fin qui, tutto nella norma, fa parte del calcio.
Ora passiamo "la palla" ai media.
Pistocchi: "Credevo che (Krasic) fosse una persona seria, invece è solo serbo".
La Gazzetta dello Sport: DUE pagine interne dedicate all'accaduto.
L'impressione è che si voglia continuare a seminare e diffondere il sentimento popolare in base al quale la Juventus fu condannata nel 2006; non a caso, i due riferimenti fanno capo a Mediaset e Gazzetta.
A questo punto, lo diciamo fuori dai denti; l'invito al tifoso Juventino (14 milioni di cristiani circa...) è quello di NON comprare la Gazzetta dello Sport e di evitare le trasmissioni "sportive" di Mediaset. Lo stesso invito lo estendiamo a chi ama lo sport e l'equità dello stesso, a chi ama quei principi morali ed etici di cui ogni disciplina deve essere testimone, e di cui ogni cronista e commentatore trasparente deve farsi portatore sano, e non fazioso o "indirizzato".
Per l'informazione esiste internet, e qualche testata meno partigiana o semplicemente più equilibrata, una tra queste TuttoJuve che, come potete leggere serenamente, non ha al suo interno censori di sorta o freni o "indirizzi" editoriali premeditati, precostruiti e finalizzati a lavare il cervello "al popolo".
Ad oggi, ancora attendiamo le scuse, tanto per dire una cosa, di quel titolo "Così truccavano i sorteggi"; scuse che né sono arrivate né arriveranno sulle stesse due pagine dedicate alla simulazione di Milos Krasic (se di simulazione s'è trattato). E voi direte: ma magari non vi leggono...
Eh no, ci leggono eccome; la prova sono i recenti "pulviscoli" sollevati per un paio di questioni.
Ci leggono e fanno orecchie da mercante, pronti a colpire quando e se possibile, ed altrettanto pronti a restare imboscati nelle retrovie quando gli elementi non sono sufficienti.
Insomma, uomini veri.
Non credete anche voi?
Questo discorso è a prescindere da quanto accaduto ieri a Bologna; se di simulazione si è trattato, le due giornate a Krasic sono sacrosante. Ma una cosa è dirlo in questo modo, e applicare i regolamenti, e un'altra strombazzare a tutto fiato veleni e ingiurie razziste (Pistocchi) al solo scopo di sporcare ancora e di nuovo l'immagine di società e calciatori; nella stessa pagina, la Gazzetta riporta una dichiarazione di Malesani al quale sembrava di essere tornati a un Juve-Parma di dieci anni fa, tanto per condire meglio il risotto (ormai scotto). Non ci credete? Vi rimando alla "lentezza" di Krasic nella saletta dell'antidoping di qualche settimana fa, annotata sempre da un giornalista della Gazzetta, e sempre indirizzata a Krasic.
Restiamo ancora in attesa di meravigliose prime pagine ricche di scuse per i fatti mal raccontati risalenti a Calciopoli 1.
Dopo che questo passo, INDISPENSABILE, sarà stato compiuto, torneremo a parlare di sport con la Gazzetta.

 
 
 

CHIELLINI: "Miglioramenti evidenti, ora il salto di qualità. Affronteremo il Milan consapevoli della nostra forza"

Post n°2999 pubblicato il 25 Ottobre 2010 da nadir63l
 

© foto di LINGRIA/PHOTOVIEWS

Il giorno dopo il pareggio al Dall'ara, Giorgio Chiellini analizza la partita dal suo sito ufficiale: "Come ho già detto subito dopo la partita di ieri, abbiamo provato in tutti i modi a vincere la partita ma ci è mancato ancora qualcosina per conquistare i tre punti".
I miglioramenti rispetto ad inizio stagione sono evidenti, sopratutto in difesa, dove finalmente si è raggiunta una compattezza tra i reparti: "I miglioramenti credo che siano evidenti nelle ultime partite, adesso quello che tutti speriamo è di riuscire a compiere un ulteriore salto di qualità nel più breve tempo possibile".
L'ulteriore salto di qualità che la squadra deve compiere servirà prorpio per vincere quelle partite destinate a finire in parità. Salto di qualità che dovrà concretizzarsi subito: sabato c'è la sfida al Meazza contro la squadra di Allegri: "Da domani torneremo a lavorare in vista di una sfida molto affascinante e importante che affronteremo con grande rispetto dei loro campioni ma consapevoli delle nostre qualità e della nostra forza", conclude il difensore bianconero.

 
 
 

Perché Zeman?

Post n°2998 pubblicato il 25 Ottobre 2010 da nadir63l
 

Immagine IPB

Forse la Rai con
Bruno Gentili pensava di fare uno scoop intervistando Zeman, forse non si sono resi conto che è l’ennesima volta che qualcuno gli permette di parlare per gettare ombre sul nostro calcio (come se ce ne fosse bisogno).

Quello che proprio non si capisce è come la parola di un “allenatore”, nemmeno tanto bravo nella sua professione (il campo ne è testimone), possa avere il benché minimo valore in tal senso.

Zdenek Zeman è stato chiamato come testimone a Napoli (nel nostro sito potete trovare la sua deposizione), l’unico luogo in cui, oltre alle chiacchiere, servono anche le prove, per evitare magre figure. E proprio in quel frangente, il Boemo ha dimostrato tutta la pochezza delle proprie dichiarazioni, nonché l’assoluta mancanza di senso del ridicolo che da sempre lo contraddistingue. Eppure, in quel caso nessun telecronista ha avuto la voglia di fargli qualche domanda proprio sull’incerta deposizione!

La tv di stato rimane culturalmente attaccata alle dichiarazioni di un allenatore che crede di essere “perseguitato” dai fantasmi, che non è mai riuscito ad imporsi nella sua professione e che pretende di raccontare le sue verità come assolute, con l’investitura che di volta in volta le varie tv gli offrono, pur di affossare il glorioso passato juventino.

Certo, oggi parlare del nostro campionato e della nostra realtà calcistica è difficile, perché sta letteralmente sprofondando, e occupare uno spazio televisivo potrebbe risultare anche imbarazzante, ma se proprio si deve riciclare qualcuno, perlomeno che sia credibile!

E' arduo immaginare come si possa crescere, culturalmente parlando, quando un mezzo che arriva ad un numero così elevato di tifosi e appassionati viene ancora utilizzato per fossilizzare il calcio giocato ed esaltare dichiarazioni come queste, che non solo non apportano niente, ma aumentano la consapevolezza del ruolo negativo che molte trasmissioni televisive trasmettono, forse volutamente, all’utenza.

Ci dimentichiamo sempre del ruolo sociale che lo sport dovrebbe rappresentare e che solo una giusta cultura può riportarlo ai suoi originali valori, certamente diversi da quelli di Zeman.
Proprio per questo, ci si chiede: alla Rai, che cultura seguono?

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1139

 

 
 
 

LAVORI IN CORSO SI, MA COSI' L'ALTALENA BALLA TROPPO!

Post n°2997 pubblicato il 25 Ottobre 2010 da nadir63l
 

TUTTI PAZZI PER LA JUVE
Tutti i venerdì su RADIO POWER STATION dalle 22,00 alle 24,00
- a Roma su FM. 100.5
- per il resto d'Italia e del mondo in streaming su www.radiopowerstation.com (anche per Iphone)
Fonte: www.tuttipazziperlajuve.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Sapevamo che ci sarebbero stati e ce ne saranno ancora gli alti e bassi in questa stagione, ma forse non ci aspettavamo adesso, di punto in bianco, questa ricaduta anche sotto l’aspetto del gioco, proprio nel momento forse migliore per i bianconeri. Fino alla sfida con il Lecce avevamo visto una squadra decisa che sembrava ormai aver trovato la sua dimensione, aggressiva e decisa al punto giusto, faceva molti gol per poi andarne a prenderne sempre meno. Poi è arrivata la sfida di Salisburgo, sottovalutata e interpretata con tranquillità, giocata in maniera mai veloce e non con la cattiveria giusta. Se non fosse infatti per il solito Krasic e per il miracolo finale di Manninger, il terzo pareggio di fila in Europa League si sarebbe trasformato nella prima sconfitta. Ci si aspettava dalla Juventus di Bologna una squadra diversa, in linea con quella del campionato a testimoniare che la partita giocata in Austria fosse stata solo un piccolo passo falso, e invece c’è stata continuità in negativo, merito forse anche del Bologna che ha giocato bene in difesa e ha chiuso perfettamente i punti cardini dei bianconeri. Da parte dei bianconeri, guardando i lati negativi di quest’ultima sfida, oltre il discorso della troppa staticità e della troppa imprecisione in attacco, non si può non parlare del fatto che ormai si gioca su un'unica corsia.
Dalla gara con l’Inter, anche per dare spazio Aquilani e per aiutare meglio la difesa, Delneri si è inventato Marchisio esterno sinistro, che lavora tanto per aiutare il reparto arretrato ma che forse toglie qualcosa al lavoro che bisognerebbe fare davanti. In questo modo, giocatori di fascia come Pepe o come Martinez trovano meno spazio, giocatori che sono importanti sull’esterno per i loro cross e per la loro caratteristiche offensive. Marchisio fa un ottimo lavoro anche li, per carità, ma “costringe” la Juventus a giocare sempre sulla fascia destra, dove però basta una giornata storta per Milos Krasic che i bianconeri non riescono più a creare situazioni importanti. Contro il Milan siamo certi che per aiutare il reparto difensivo il tecnico friulano continuerà con questo accorgimento, ma crediamo che in futuro si debbano trovare altre soluzioni per aiutare il gioco stesso. Contro il Bologna, come detto, ci eravamo immaginati una gara di tutt’altro genere, una Juventus decisa al risultato in casa della squadra probabilmente peggiore del campionato, non solo per il discorso difensivo. E anche la partita in se lo ha confermato, perché è bastata qualche incursione di troppo per mandare in tilt il reparto arretrato rossoblu, che però durante tutta la partita si è difeso con i denti.
Ma per quanto il Bologna sia riuscito ad arginare la fascia destra e pericolosa dei bianconeri, e per quanto siano riusciti a difendersi bene, la Juve ha sicuramente sprecato una buona occasione per rimanere al passo con le altre squadre, perché sono proprio queste le partite che vanno vinte per non perdere troppi punti preziosi. La “chiave” della gara sta tutta nel primo tempo, e probabilmente sta proprio nell’uscita prematura di Amauri. Un Amauri che sembrava migliorato, arretrava agilmente per andarsi a cercare la palla e andava a spizzare finalmente qualche pallone di testa. Poi, una volta uscito per una piccola ricaduta, mister Delneri le ha provate tutte, cambiando assetto tattico più di una volta e cercando più soluzioni in attacco e a centrocampo, ma probabilmente è mancato proprio l’appiglio dell’italo-brasiliano perché a questa Juventus, oltre che un terzino, sembra mancare proprio il lavoro di una prima punta vera. Dopodiché, la gara è tutta giocata con un clima di nervosismo che certo non fa bene ai giocatori. Dopo le spizzate di Amauri e un occasione d’oro sprecata da Quagliarella dopo l’unica invenzione di Krasic della gara, avviene infatti il “fattaccio”: De Marco fischia un rigore inesistente su un Krasic a cui va chiarito che in Italia forse rischi qualcosa di troppo se ti butti anche quando non vieni proprio toccato, neanche andando a cercare l’aversario col cosiddetto “mestiere”, e specialmente rischi poi la non considerazione in queste circostanze nelle partite successive. E qui si scatena il putiferio.
Iaquinta, che aveva sostituito lo stesso Amauri, in giornata non proprio di grazia sbaglia il rigore tirandolo piuttosto male (e ci verrebbe da chiedere a questo punto quale siano le gerarchie in caso di rigore visto quello battuto domenica scorsa da Melo in mancanza di Del Piero) e la Juve pare rimanere quasi rintontita dall’errore che si, per un attimo pare mettere “tutto apposto” ma dall’altra non aiuta i bianconeri che pur se non validissimo avrebbe comunque dovuto mettere la palla in rete vista la gara non proprio facilissima. Da li in poi la partita è giocata a centrocampo e i bianconeri, pur facendo la partita e pur non prendendo mai tiri in porta, non riesce più a concludere, a parte un tiro di Marchisio sul finale del primo tempo e un invenzione del buon Martinez nella ripresa e da poco entrato. Altra cosa da capire è come mai una squadra come la Juve fatichi a fare sempre i forcing finali, che la squadra dominante spesso fa a fine gara. Da segnalare in crescita Aquilani ma soprattutto De Ceglie.Partita in un modo o nell’altro certo complessa ma che visti i numeri del pre partita non scagiona la Juventus, che dovrà gia dimostrare dalla sfida col Milan che la squadra vista fino ad una settimana fa non è scomparsa, sperando che i piccoli infortuni si rimedino presto e che la squadra, dopo sette giorni di lavoro, possa ritrovare quel suo nuovo smalto che la caratterizza. 

 
 
 

     

 

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