LA NUOVA CASA BIANCONERA
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«Il vantaggio di dodici punti, che a fine campionato diventerà di quindici, non può essere frutto di null’altro che non il fatto che eravamo più forti. Una grande squadra che quella sera, il 12 febbraio 2006, di fatto si portò a casa il ventinovesimo scudetto. La medaglia ce l’ho ancora casa. E non la restituisco. »
Alessandro Del Piero
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Messaggi del 26/10/2010
Parla il centrocampista juventino dopo la consegna a Stresa della Castagna d'oro. A margine della premiazione della ventiseiesima Castagna d'oro, premio riservato al miglior giocatore della stagione precedente dallo Juventus Club Mottarone con manifestazione a Stresa, Claudio Marchisio si è fermato ai microfoni di Sky Sport 24 parlando delle ultime questioni, in primis della vicenda Krasic. "Stiamo parlando di un bravissimo ragazzo - attacca il centrocampista bianconero - Milos non ha fatto apposta a simulare, è caduto senza voler trarre in inganno l'arbitro ne prendendo in giro alcun avversario. Lui ha fatto quel movimento convinto di esser stato toccato, poi non è andata così. Vediamo come andrà a finire il ricorso". Una punzecchiatura ai media, rei di aver amplificato troppo l'accaduto colpevolizzando aldilà del contesto il giocatore serbo: "Diciamo che quando queste cose ci capitano a favore si parla sempre tanto, forse troppo. Ma noi adesso vogliamo pensare solo al Milan, è vero che probabilmente saremo senza Krasic ma penso che abbiamo una rosa all'altezza della storia di questa squadra e non abbiamo preoccupazioni. Se si vuole stare qui bisogna prendersi anche grandi responsabilità. Certo Milos è un giocatore fantastico con grandissime doti, sono convinto che comunque chi giocherà al suo posto farà benissimo". |
Nei giorni scorsi abbiamo parlato di Julio Cesar, Malesani, Zanetti...ecco il riassunto dell'intervento e il video di Luciano Moggi a Sportitalia che conferma la nostra linea. INTERVENTO IRONICO SU ZANETTI: "...All'Inter hanno fatto un corso di formazione, tre ore alla settimana, insegnano ai giocatori quello che dovrebbero dire e poi dopo a turno vanno a parlare. E' stato il turno di Zanetti dopo Julio Cesar. A Zanetti ho detto che non è molto informato. Poi ho fatto due punti e ho detto: tieni conto di alcune cose, quello che emerge dal processo di Napoli e quello che emergerà ancora. Le telefonate del tuo ex presidente che riguardano le griglie, la richiesta ad un arbitro di vincere una partita, quella di Coppa Italia con il Cagliari, arbitro Bertini; ci sono le sue telefonate intercettate, le telefonate di Moratti e la telefonata d'imbarazzo di Bertini; i pedinamenti e le intercettazioni illegali, i passaporti falsi...quindi stai zitto Zanetti! E' meglio per te, è meglio per l'Inter. Non stuzzicate!". SU GUBERTI: "Se Guberti avrebbe fatto comodo alla Juve? Credo che le sue caratteristiche e il rendimento che sta avendo adesso, potessero essere di aiuto notevole alla Juventus e specialmente a questa Juventus. Hanno preso Martinez che non so come possa essere utilizzato. Può essere utilizzato come mezza punta, ma non è eccezionale, mentre da esterno ha giocato pochissimo. La Juventus poteva fare tranquillamente meno di lui e prendere Guberti, che come ruolo si adattava di più allo schema. Se non fossi andato via dalla Juve, magari Guberti sarebbe arrivato prima in bianconero...La Torres a me porta fortuna, perchè come avete visto ho preso Zola che non conosceva nessuno e avete visto cosa ha fatto. Guberti stava facendo grandi cose nella Torres e c'è mancato un pelo... quel pelo che ha significato la mia uscita dalla Juventus. I giocatori si guardano quando non li conosce nessuno e allora arrivi a prenderli". PROVA TV: "Adesso è difficile sottrarsi alla prova televisiva, perchè prima esisteva una prova televisiva se l'arbitro diceva che non aveva visto, il caso Ibrahimovic è emblematico perchè noi facemmo ricorso verso la squalifica e chiedemmo che venissero interrogati nuovamente arbitri e assistenti, risposero tutti che non avevano visto, prova televisiva e squalifica di due giornate , più una per Ibrahimovic, giusto giusto per arrivare alla partita di Milano contro il Milan...Qui hanno cambiato le regole e non è più valido il discorso se l'arbitro ha visto o non ha visto e quando c'è un tuffo di quel tipo li viene argomentata subito la prova televisiva dal procuratore federale che deferisce il giocatore..(...) Quando succede una cosa alla Juventus si informa l'universo, diventa una cosa plateale perchè il gioco a fare della Juventus una società aiutata è un giochetto che stanno usando ancora dal 2006, quando si è visto che dal 2006 ad ora si sono triplicati gli errori degli arbitri...non succedeva quello che succedeva adesso, gli arbitri sbagliano, ma il problema non è il condizionamento inteso come tale... gli arbitri se c'è qualcosa che può essere mezzo mezzo, se devono decidere nell'incertezza decisono sempre per le squadre migliori, perchè fa gola a tutti arbitrare le squadre migliori, diventare internazionali e fare carriera..." |
Dopo l'ingiusta persecuzione a Krasic è arrivata la tanto attesa squalifica. I deja vu però sono dalla parte bianconera. Tanto tuonò che alla fine piovve. Per forza, dopo un can can mediatico come se si stesse parlando del peggior assassino della storia e con l'aiuto di mano lesta Palazzi (veloce solo quando non riguarda una squadra dalle maglie nerazzurre, supersonico poi se vede il bianconero) Milos Krasic alla fine ha ricevuto le due giornate di squalifica tanto attese. Per qualcuno è ancora poco, visto che il serbo stringe il pugnetto a mo' d'esultanza. "Sacrilegio! Dovevano essere tre le giornate" staranno già strombazzando i forcaioli annidati in ogni cunicolo possibile, con lo scopo però in fondo raggiunto. In attesa del già annunciato ricorso accogliamo con gioia la dura presa di posizione di Andrea Agnelli che, finalmente, evidenzia quanto la gogna mediatica di questi giorni abbia pesantemente influenzato la decisione in essere. Già i media, problema affrontato quasi ogni giorno su queste pagine e tutt'ora irrisolto, dato che dall'altra parte fanno orecchie da mercante e continuano la loro opera blindati nella torre d'avorio del sentimento popolare. Detta questa doverosa premessa la squadra però è chiamata all'impresa a San Siro sabato sera, senza il suo uomo simbolo, con tante critiche sulle spalle per le recenti prestazioni e a un gioco monocorde Krasic-dipendente. Tifosi juventini non vi ricorda un precedente di più di cinque anni fa? 8 maggio 2005, Juventus priva del deus ex machina dell'attacco e del gioco offensivo, quel Zlatan Ibrahimovic che tra quattro giorni sarà dall'altra sponda con la maglia rossonera. Guarda caso anche allora la prova-tv fu decisiva, lo svedese pizzicato da delle telecamere di Mediaset Premium in Juventus-Inter sferra una bracciata al collo di Cordoba, il colombiano cade come fulminato. Responso tre giornate di squalifica, la terza guarda caso ancora risulta proprio lo scontro diretto e decisivo contro i rossoneri. Eppure quello era il campionato della famosa cupola, come è stato possibile un tale episodio? Per le risposte attendiamo i vari forcaioli di turno, ci piacerebbe sentirli. Tornando a bomba Juve in trincea, tensione, silenzio stampa e, come se non bastasse, ecco l'ennesimo sabotaggio mediatico con quel vergognoso documento riguardante Fabio Cannavaro riguardo all'iniezione di vitamine e datato 1999 ai tempi, sei anni prima e tirato fuori solo per l'occasione. Sembra tutto pronto all'ennesima esaltazione del Milan, arrivato a pari punti in campionato in testa e prossimo alla finale di Champions ad Istanbul dopo aver resistito alle mattane di quattro giorni prima ad Eindhoven del PSV di Guus Hiddink. Pare inevitabile un finale a tinte milaniste con doppietta in bella vista e Juventus in crisi di nervi. In campo però la musica è ben diversa dalle premesse, gli uomini di Capello sono determinati e guizzanti, risorti rispetto a quelli che han faticato non poco per venire a capo di due soffertissime vittorie contro Lazio e Bologna in crisi (anche allora gara prima della trasferta a San Siro). La squadra di Ancelotti invece, pur con la formazione migliore, sembra risentire delle fatiche olandesi e dopo mezz'ora va sotto: cross dalla mancina di Del Piero rimpallato da Gattuso, ancora Alex che in rovesciata mette in mezzo cogliendo di sorpresa tutti tranne David Trezeguet che di testa anticipa Dida e segna l'1-0 alla fine decisivo. Immagini epiche, come l'esultanza di Buffon nel finale sotto la curva del Milan dopo aver negato un gol quasi fatto da Inzaghi e le porte dello scudetto numero 28 che si spalancavano in quell'assolato pomeriggio di inizio maggio. Deja vu che tutti i tifosi juventini sognano e pregustano come rivincita dopo una settimana di caccia alle streghe bianconere, la stangata l'abbiamo ricevuta ora siamo pronti a restituirla. Con gli interessi. |
Milano, 26 ott. - "Siamo convinti che il mandante del
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Il direttore generale della Juventus, Beppe Marotta, intercettato dai giornalisti all'uscita della Lega Calcio, ha commentato la fresca sentenza del giudice sportivo Gianpaolo Tosel, che ha inflitto due giornate di squalifica a Milos Krasic: "La sentenza era nell'aria - esordisce Marotta -. Accettiamo la decisione del Giudice Sportivo Tosel. Se presenteremo ricorso? Certo, la decisione del giudice e' fortemente iniqua e dimostreremo che Krasic non voleva ingannare nessuno e non ha tenuto un atteggiamento antisportivo. Da dirigente sportivo dico che questa norma va rivista - prosegue il dg bianconero -. Già la definizione di simulazione è ampia. Sicuramente non era un fallo da rigore, ma dire che Krasic sia un simulatore ne passa". |
Giusto il ricorso contro la squalifica di Krasic. E' questo il parere dei tifosi bianconeri che sul forum vecchiasignora.com stanno commentando in una discussione con annesso sondaggio le decisioni del giudice sportivo Gianpaolo Tosel, il quale, tramite prova tv, ha fermato l'esterno bianconero per due turni. Più del 90% dei tifosi si dice concorde con il ricorso che la dirigenza bianconera presenterà domani e uno dei motivi principali è il fatto di dover assistere a "Due Pesi e Due Misure". I tifosi fanno riferimento ad altri casi di simulazione rimasti impuniti e neanche messi sotto prova televisiva. In particolar modo si pone in evidenza la simulazione di Lucio che portò l'Inter ad ottenere un rigore nella partita che la vedeva a Milano affrontare il Bari e per non andare troppo indietro nel tempo il brutto gesto di ieri sera del milanista Robinho che ha simulato un colpo al volto durante Napoli-Milan. |
glmdj |
L'avvocato di Moggi, Prioreschi: «Rinunciamo a tutti i testi (Moratti, Tronchetti, Tavaroli), preferiamo depositare la sentenza sullo spionaggio Telecom ai danni anche di Moggi. Stanno emergendo sui cd che ci sono stati consegnati solo negli ultimi giorni tutte le telefonate relative alle gare messe sotto inchiesta. Una cosa che, voglio essere buono, definisco inspiegabile: non ce n'è nemmeno una trascritta di queste telefonate che riguardano le gare indagate! Prima o poi si dovrà fare luce su questo modo di condurre le indagini. E per questo, rinunciamo ai testi, ma ci dia la possibilità di inserire altre telefonate che stiamo scoprendo giorno per giorno». |
Il presidente della Juve all'attacco: «La Procura federale ha gestito male il caso. Stiamo crescendo e probabilmente torniamo a essere temuti»
MILANO, 26 ottobre - «Credo che il lato positivo sia il lavoro di Marotta e dei suoi collaboratori: la Juventus sta crescendo e probabilmente torniamo a essere temuti»: lo ha detto il presidente della Juventus Andrea Agnelli, replicando a chi gli ha ricordato il giudizio di Fabio Capello, secondo cui nel campionato italiano chi simula viene premiato. LA DIFESA DI KRASIC - Nel pomeriggio è attesa la decisione del giudice sportivo sul 'caso Krasic'. «È da domenica pomeriggio che abbiamo allertato i nostri legali alla luce della violenza mediatica, che si è scatenata con giudizi di alcuni giornalisti basati sull'etnia del giocatore - ha osservato Agnelli -. Siamo convinti che il comportamento di Krasic sia stato quello di una persona corretta, di un grandissimo campione che ha preferito la serie A alla Premier League, quindi un giocatore che andrebbe tutelato sia in campo sia fuori». «Stiamo valutando il deferimento, il rigore non c'era ma nemmeno l'esigenza di tale pressione mediatica sul giocatore, che nelle medesime situazioni ogni partita riceve 4-5 calcioni», ha aggiunto Agnelli. |
MAGGIANI E BERGONZI: "MAI RICEVUTE PRESSIONI". NICOLOSI: "RACALBUTO NON FAVORI' LA JUVE" 12.00 Carlo Paris, Fabrizio Failla e Fabrizio Maffei, giornalsti di Rai Sport, depongnono in Aula essendo stato chiamatoia testimoniare dalla difesa di Ignazio Scardina. Paris. " Come inviato curavo solo i collegamenti nel senso che essendo la partita finita da poco mi collego con la ds per intervistare gli ospiti e poi ci poteva essere un pezzo con interviste di appoggio che nel caso delle partite della domenica pomeriggio diventavano il servizio della partita. Mai ricevuto indicazioni da Scardina (nel 2005 capo redattore della redazione calcio) per orientare il mio lavoro." Failla: "C’era una disposizione per cui c’era una fascia di inviati che si occupavano delle gare più importanti, io mi occupavo anche di un altro sport il sabato e la domenica venivo inviato alla partita più vicina al luogo dove mi trovavo. Il criterio della logistica era uno di quelli che venivano presi in considerazione. Ho seguito la Juventus solamente una volta senza aver ricevuto disposizioni da parte di Scardina". Maffei (nel 2005 direttore Rai Sport): "La strutura prevedeva alcune vicedirezioni con deleghe, e Scardina era responsabile della redazione calcio. Scardina aveva autonomia per decidere l’organizzazione del lavoro. C'erano delle lamentele per le scelte dei luoghi, ma no, assolutamente no, mai ricevute lamentele per influenze di Scardina per orientare un servizio in un certo modo". 11.45 La difesa di Racalbuto chiama a testimoniare Pietro Nicolosi, ex arbitro e assistente di Lo Bello: "Oggi l’assistente ha molti più poteri. Anche se l’ultima decisione è dell’arbitro, ma al 99 per cento dei casi segue l’indicazione degli asisstente, se l’assistente sbaglia, l’arbitro sbaglia. Oggi la partita si arbitra in tre. La competenza di segnalare il fuorigioco è esclusiva dell’assistente, l’arbitro nello svolgimento del gioco non può valutare, l’assistente deve essere in linea e deve valutare. Solo magari in casi statici l’arbitro potrebbe valutare. Un buon arbitro si posiziona dall’altro lato dove non c’è l’assistente. Che cos'è accaduto in Roma - Parma in cui Racalbuto ammonì Pisanu e Contini che saltarono poi la partita contro la Juve?Sono due ammonizioni, anzi tre, perché c’è stata una doppia ammonizione, che sono simili, cioè trattenute vistose della maglietta dei giocatori, questa è una ammonizone codificata nel regolamento alle pagine 113 – 115. L’arbitro ha il dovere di ammonire in questo caso. Pisanu e Contini sono stati ammoniti per questo tipo di fallo e poi ha espulso Pisanu per un altro fallo, anzi se devo fare un appunto, Pisanu doveva essere espulso prima, chiudendo gli occhi su un altro fallo. Alla terza lo ha ammonito di nuovo e lo ha espulso, in quel caso da osservatore avrei detto: hai fatto benissimo ma hai omesso un’ammonizione. In Cagliari - Juventus (Racalbuto avrebbe per l'accusa condizionato il risultato) ci sono diversi episodi di ammonizioni, mancate ammonizioni. Qui Racalbuto ha commesso degli errori, certamente, ha evitato una seconda ammonizione a uno del Cagliari per evitare una espulsione e questo non va bene, ma gli episodi importanti sono due gravissimi, uno a vantaggio della Juventus e uno a vantaggio del Cagliari. Al 18' del primo tempo nega un rigore a Trezeguet che viene messo giù, davvero non ho capito come non ha dato quel rigore. Il secondo è stata la concessione del gol in favore della Juventus di Emerson in fuorigioco ma per quello che abbiamo detto l’errore è di Consolo, guardalinee internazionale che non segnala il fuorigioco a Racalbuto. Quindi io avrei detto a Racalbuto che ha arbitrato male ma il secondo episodio è certamente errore del guardalinee. inoltre al 47’ Racalbuto non concede il vantaggio a favore del Cagliari ma fa bene perché subito dopo Zola segna il gol del pareggio. Nicolosi risponde poi alle domande del Pm: "Un arbitro se si accorge di una mancata segnalazione ed è certo, può fischiare il fuorigioco, ma a livello di serie A sono tanti i compiti dell’arbitro che non succede.Può succedere che su calcio piazzato l’arbitro possa dire al guardalinee 'il fuorigioco lo vedo io e tu vai a fondo campo per vedere se la palla è entrata'. Oggi l’orientamento che diamo noi dirigenti è che il fuorigioco sia di competenza dell’assistente. Se c’è folla in area bisogna guardare anche i falli. Il gol di Cannavaro (durante Roma - Juve n.d.r.) era sì su calcio piazzato, ma scrivo nella relazione che in quell’azione l’arbitro era posizionato all’esterno dell’area di rigore per controllare eventuali falli, demandando al guardalinee il fuorigioco. Abejon in Cagliari - Juve venne ammonito per fallo su Blasi che non aveva possesso del pallone. Anche qui, per regolamento, se il giocatore interviene sull’avversario che non ha il controllo del pallone, deve ammonire. Ricordo che il comportamento dei giocatori fu brutto, Racalbuto fu debole, blando, qualcuno gli ha anche parlato in maniera irruenta, ma il metro fu assoltamente equanime con entrambe le squadre". 11.35 Depone come perito, la professoressa Beccacece esperta di matematica applicata all'economia. Rispondendo alle domande della difesa di Della Valle, Beccacece dichiara di essere stata chiamata "per descrivere matematicamente quali probabilità ci fossero prima della disputa dell’ultima giornata di campionato per la Fiorentina di rimanere in serie A, quali fossero gli elementi necessari e sufficienti per la salvezza delle Fiorentina e se fosse sufficiente alterare il risultato di Lecce-Parma per ottenere per carto la salvezza della Fiorentina e, nel caso negativo, quante altre gare dovevavo essere alterate per garantire questa certezza. La Juventus era già col titolo in mano. L’Atalanta a 35, già in B e la Fiorentina a 39, penultima. Lottavano per la salvezza Siena, Parma, Brescia, Bologna, Chievo. Queste squadre vanno a giocare 5 gare perché ci sono scontri diretti, primo tra tutti Fiorentina-Brescia, i risultati possibili danno luogo a 243 casi. Le gare erano Bologna-Sampdoria, Siena-Atalanta, Fiorentina-Brescia, Roma-Chievo e Lecce-Parma. La Fiorentina si salva solo se vince contro il Brescia, quindi negli altri due casi è in B. Era una condizione solo necessaria perché anche vincendo poteva finire in B o andare agli spareggi. Il pareggio di Lecce - Parma non era sufficiente per la salvezza della Fiorentina: un risultato isolato non era sufficiente, nemmeno associato alla vittoria della Fiorentina, serviva altro, ad esempio se il Bologna non vinceva era un risultato utile. Se il Parma avesse vinto l'incontro la Fiorentina poteva restare in serie A, ma se si fossero volute aumentare le possibilità perché la Fiorentina rimanesse in A si sarebbe dovuto aumentare il punteggio del Parma". Risponendo infine alle domande del Pm dichiara di non avere preso in considerazione la Lazio perché "la a Lazio era a 43, la Fiorentina poteva arrivare a 42 massimo, ma rispetto alla lotta della retrocessione era matematicamente salva. Ho analizzato la situazione della Fiorentina, cosa succede alla lazio non mi importa, se la Lazio retrocede, la Fiorentina retrocede perché è sotto, quello che fa la Lazio non influenza. Stesso discorso vale per il Lecce." 11.25 È arrivato il momento di Bergonzi. Interrogato dall'avvocato Sena, difensore di Pairetto, l'arbitro testimonia di "aver diretto una decina di partite in A e una trentina in B quando Pairetto era designatore. Non ho mai ricevuto pressioni, minacce, richieste per favorire una squadra in particolare così come non mi hanno mai chiesto di danneggiare qualcuno o di ammonire qualche giocatore diffidato. Ho diretto Napoli - Juventus nel campionato 2007 - 2008, ci furono certamente delle polemiche. All'epoca il designatore era Collina e solo ora sono tornato ad arbitrare la Juventus". 11.15 Tocca a Maggiani, altro assistente che assieme a Dondarini e Copelli formava la terna chiamata a dirigere Chievo - Fiorentina. L'avvocato Picca ripete le stesse domande fatte a Copelli. "Era una consuetudine svolgere un briefing prima della partita - così Maggiani - durante il quale l'arbitro dava a noi assistenti delle disposizioni per la partita. Né in questo briefing pre gara né durante la stessa Dondarini ha mai dato disposizioni per favorire una squadra piuttosto che l'altra. Stesso comportamento da parte degli uomini della Federcalcio". Rispondendo alle domande di Gallinelli, avvocato difensore di De Santis, ricorda la partita Parma - Juventus: "Ho spesso assistito De Santis sia in Italia che all'estero. Prima di Parma - Juventus facemmo la consueta riunione in cui l'arbitro diede disposizioni tecniche e di gruppo, senza dare particolari indicazioni. Anche se non ero l'assistente di zona (era Farneti) mi ricordo delle proteste dei giocatori della Juventus per un presunto colpo di braccio su colpo di testa di Del Piero. De Santis non mosse delle critiche e non si arrabbiò per la mancata segnalazione. La partita finì in parità, 0 a 0 o 1 a 1." 10.40 L'assistente Copelli è il primo teste ascoltato oggi. Lo ha convocato per una seconda deposizione (fu sentito come teste dell'accusa su Reggina-Juve e sui rapporti - sms e telefonate - con Meani) dalla difesa Fiorentina. L'avvocato Picca chiede se Dondarini in Chievo-Fiorentina avesse condizionato l'arbitraggio degli assistenti. "Mai condizionati e Dondarini non ci chiese di favorire nessuno. Il briefing pregara? Lo facevamo e facciamo tutt'ora ma solo indicazioni tecniche. Il Chievo giocava col fuorigioco e la difesa alta. Nessuno di Aia o Figc mi ha mai indicato cosa fare in campo». Poi l'avvocato Gallinelli, difensore di De Santis, interviene domandando del suo operato e di quello di De Santis durante la finale di Supercoppa del 2005: "De Santis arbitrò un'ottima gara, la vinse l'Inter per 1-0. Ricordo bene la gara: ci fu un mio errore, annullai il gol di Trezeguet, mi accorsi dopo che era stato un errore. De Santis accolse la mia indicazione errata e annullò: poi, però, non mi ha criticato. Era un errore e basta" 10.15 Iniziata l'udienza di oggi, martedì 26 ottobre. Causa un violento acquazzone che si èabbattuto su Napol, diversi avvocati non sono ancora presenti in Aula. Al loro posto ci sono Moggi, De Santis, Racalbuto, Bergonzi e gli assistenti Copelli e Maggiani. ll procuratore federale Stefano Palazzi ha anticipato di un giorno l’udienza della nona sezione del tribunale di Napoli su Calciopoli recandosi personalmente ieri mattina presso la cancelleria della sezione guidata dalla giudice Casoria per prendere l’ultima parte del materiale probatorio ormai periziato. Sono le "nuove" intercettazioni emerse durante lo svolgimento del processo e presentate dalla difesa degli imputati. E proprio oggi, durante l'udienza di Napoli, gli avvocati difensori chiederanno di aver maggior tempo a disposizione per il depositio di nuove telefonate. Assenti Ibrahomovic, ritornato a Milanello per un seduta d'allenamento, e Banti, designato ad arbitrare una partita di Coppa Italia. |
Inviato da: diletta.castelli
il 11/10/2016 alle 17:05
Inviato da: dimariamonicaa
il 08/04/2016 alle 21:04
Inviato da: aldo.giornoa64
il 20/12/2015 alle 22:00
Inviato da: aldo.giornoa64
il 13/12/2015 alle 23:54
Inviato da: aldo.giornoa64
il 08/12/2015 alle 23:14