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Messaggi del 20/11/2010

RICORDANDO ANDREA...

Post n°3224 pubblicato il 20 Novembre 2010 da nadir63l
 

Genoa – Juventus resta sempre la partita di Andrea Fortunato. In questi giorni ci avrebbe raccontato I suoi esordi a Genova, il suo gol del pareggio contro il Milan che diede la salvezza ai grifoni, il suo passaggio alla Juventus nella stagione successiva (1993-1994), l’esordio promettente, la malattia superata e i tanti successi ottenuti nella Juventus di Lippi. Invece una polmonite l’ha portato via quando aveva solamente 24 anni. Andrea era un terzino sinistro fenomenale, da tanti indicato come un futuro campione che avrebbe continuato la miglior tradizione italiana in quel ruolo ricalcando le orme di giocatori come Facchetti, Cabrini e Maldini contribuendo a rendere grande la Juventus e l’Italia. Il giorno dei suoi funerali, Porrini e Vialli piansero il loro compagno di squadra, ancora oggi Ravanelli lo ricorda con commozione. Sarebbe bello se la Juventus si ricordasse di Andrea Fortunato e gli dedicasse una stella nella nuova casa bianconera. Non ha i meriti sportivi di Boniek, ma è sempre rimasto nel cuore dei tifosi bianconeri.

 
 
 

PRONTI ALLA BATTAGLIA!

Post n°3223 pubblicato il 20 Novembre 2010 da nadir63l
 

© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS

"Una battaglia", così Gigi Delneri ha definito la sifa di domani tra Genoa e Juventus. Difficile dare torto al tecnico bianconero per diversi motivi. Il primo è sicuramente l'ambiente. Il Ferraris sarà gremito da 35000 spettatori esaltati come la squadra rossoblu dalle ultime due vittorie. Il secondo è l'avvento di Ballardini che da quando ha assunto la guida tecnica del Genoa ha rimesso in carreggiata la squadra del presidente Preziosi. Il terzo motivo, certamente il più importante, è la classifica. Dopo 12 giornate il piazzamento delle squadre nella graduatoria comincia infatti ad avere una grande rilevanza. La Juventus deve scavalcare le avversarie per avvicinarsi sempre di più alla vetta mentre il Genoa deve vincere per non abbandonare le chances della qualificazione alla Champions obiettivo sotto-traccia di Preziosi. La probabile presenza di Krasic è la sorprendente novità della vigilia, il serbo sarebbe dovuto rientrare nel prossimo turno contro la Fiorentina ma sarà con ogni probabilità della partita. Se non scenderà in campo dal primo minuto il suo sostituto potrebbe essere Lanzafame. Delneri nella conferenza stampa odierna ha indicato l'assetto tattico del Genoa come un aspetto di primaria importanza per la partita. Il grifone dovrebbe tornare al 4-3-3 data la scarsa probabilità di vedere in campo sulla trequarti Kharja. Mesto e l'interessante ungherese Rudolf saranno quindi ai lati di Luca Toni. Oltre all'aspetto tecnico-tattico Delneri sa bene quanto la concentrazione sia importante in questo genere di gare, oltre alla freddezza sottoporta. Per questo il temperamento dei giocatori sarà una chiave importante. Ora che la vetta non è irraggiungibile e che la Juventus sta via via ritrovando la sua vera identità siamo sicuri che i giocatori bianconeri chiamati alla battaglia saranno all'altezza dell'importanza dell'evento.

 
 
 

LIVE - DELNERI: "Krasic titolare? Vediamo, se c'è un minimo rischio non gioca. Sorensen? No, se sta bene c'è Motta"

Post n°3222 pubblicato il 20 Novembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Alberto Fornasari

Mister Gigi Delneri ha incontrato i giornalisti al Media Center di Vinovo per presentare la sfida contro il Genoa, in programma domani alle 12:30 allo stadio "Luigi Ferraris". Ecco la conferenza stampa integrale a cura della redazione di Tuttojuve.com.

Prima domanda su Krasic. Come sta? Può giocare dal primo minuto?
"Fino a domani....vediamo come sta oggi, come fa l'ultima prova: se c'è un minimo rischio non gioca, questo è sicuro. Se ci sono ampie garanzie sul suo rendimento è un conto, altrimenti opteremo per un'altra soluzione, chiaramente portandolo in panchina per i tempi determinati. Perchè non è tanto una questione di aver risolto il problema che aveva, quanto di tempi di gioco". 

L'infortunio di Amauri ha riportato d'attualità il tema mercato. Lei si attende qualcosa?
"Da qui a gennaio manca ancora un mese e mezzo e abbiamo tante cose a cui pensare in questo momento, non al mercato. Quindi vediamo, per adesso abbiamo tre giocatori di punta. L'unico problema è che Quagliarella non  può essere disponibile per l'Europa League. Per il resto mi sembra che i tre attaccanti che abbiamo diano ampie garanzie in questo momento".

Pensa di utilizzare Sorensen titolare?
"No, se sta bene Motta,  gioca Motta. Ma a parte che la titolarità nel calcio, per quello che penso io, è una cosa abbastanza effimera. Per me i giocatori che sono disponibili sono tutti titolari; poi c'è chi gioca dall'inizio, c'è chi entra dopo, che può essere determinante, come hanno dimostrato tante partite. La titolarità non mi ha mai detto molto, devo dire la verità, come scelta. Ritengo che Marco Motta abbia fatto bene, ritengo che lui sia in questo momento, per esperienza e per dare respiro anche a Sorensen, una soluzione più logica e più giusta".

Dopo delle domeniche agitate dal punto di vista arbitrale, pensi sia sereno l'arbitro di Genoa-Juve? Contando anche che Marassi è uno stadio molto caldo, c'è il pubblico addosso e considerando che tra Genoa e Juve sono state spesso partite molto complicate: Nedved si prese due giornate di squalifiche in serie B, espulsi, ecc... Sei tranquillo?
"Tranquillissimo da questo punto di vista, dal punto di vista arbitrale. Per quanto riguarda l'ambiente, è un ambiente molto intenso e noi dobbiamo essere pronti a prepararci ad una sfida molto importante, su un campo molto complicato per l'affetto che i tifosi del Genoa portano alla propria squadra e per la forza che le daranno, consentendole di esprimersi al massimo per tutti i 90 minuti. Questo è l'unico atteggiamento che noi dobbiamo, non temere, ma rispettare. I miei giocatori devono andare in campo ed essere pronti a questo tipo di atteggiamento e siamo convinti che ci sarà un direttore di gara e degli assistenti all'altezza. Ma al di là di qualche situazione che può essere catalogata uguale e non vista in maniera uguale, però mi sembra che fino adesso....Per esempio, gli arbitri che hanno diretto Milan-Juventus e Inter-Juventus mi sembra siano stati benissimo all'altezza della situazione. Gli errori fanno parte del gioco, ma penso che tutti noi facciamo il nostro massimo per poter ottenere il massimo di quello che vediamo e di quello che riusciamo fare".

 
 
 

Martedì la biografia di Nedved. Agnelli: "Ha accettato di accompagnarmi in un'impresa"

Post n°3221 pubblicato il 20 Novembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

In edicola già da martedì prossimo, 23 novembre, ci sarà la biografia di una leggenda bianconera: Pavel Nedved. La postfazione è a cura del presidente della Juventus, Andrea Agnelli. Tuttosport riporta qualche passo di quanto scritto proprio da Agnelli: "Pavel lotta con noi. Una persona speciale, che ha scelto in campo e fuori di partecipare alle rivoluzioni senza mai togliere la gamba. Ha accettato di accompagnarmi in un'impresa, quella di riportare la Juventus dove le compete. La fiamma della passione non smette di ardere". Parole che sono la testimonianza dell'ammirazione che ha il numero uno della società di Corso Galileo Ferraris per la Furia Ceca.

 
 
 

Gianni Minà e l’uso improprio del giornalismo...

Post n°3220 pubblicato il 20 Novembre 2010 da nadir63l
 


Immagine IPB

La Juventus è ufficialmente tornata a dare fastidio e la dimostrazione più evidente è proprio data dall’accanimento con cui tutta la carta stampata e non solo, si precipita a prendere posizione contro la determinazione del neo presidente juventino Andrea Agnelli, reo di pretendere giustizia.

Giannì Minà è l’ultimo giornalista che in ordine cronologico, attraverso il “Fatto quotidiano”, ha voluto esternare la sua indole antijuventina e lo ha fatto nel modo più subdolo, utilizzando un mezzo di comunicazione di massa per cercare di veicolare una
non-verità.

La costante di chi si lancia nella crociata anti-juventina è sempre la stessa: ottenere visibilità, disinformazione e malafede. Trovano spazio le farneticazioni da “bar sport” (casualmente) e la volontà di mantenere lo status quo, anche contro la logica derivante dalle molteplici informazioni che evidenziano invece, un contesto completamente diverso da quello in cui è maturata la condanna di calciopoli.

Gianni Minà è scivolato nel pressapochismo, trovando sicuramente proseliti nello stuolo di tifosi che hanno invocato una condanna di piazza, offrendogli per l’ennesima volta un megafono per richiamare tutti all’orgoglio antijuventino. Ha subdolamente violato le più elementari regole del giornalismo con un’arroganza palese ed ignoranza completa sull’argomento; basta rifarsi all’accusa relativa alla “distribuzione delle schede telefoniche svizzere agli arbitri”, non sapendo o omettendo volutamente, il fatto che nessuna condanna, nemmeno sportiva, ha interessato questo aspetto e nessuna conferma è stata mai data se non i “presumibilmente” del maresciallo Di Laroni. Presumibilmente perché l’interesse del giornalista è solo quello di condannare auto-investendosi di qualche particolare investitura divina che gli permette di sentenziare senza ritegno e senza vergogna.

Non è proibito scrivere inesattezze (così fan tutti), né approfittare di uno strumento che raggiunge così tanti lettori, è semmai inelegante, imporre e mantenere questi meccanismi di condizionamento delle masse in modo presuntuoso ed avido, propinando ancora, la teoria (ridicola) del “mostro di Monticiano”.

Un giornalista può anche rifugiarsi dietro l’uso della parola, ma deve avere un’etica e una professionalità tali da non dimenticarsi quello che è il suo compito primario: informare.

E’ imbarazzante come in questa ambiguità, Minà abbia la pretesa di imporre la propria logica, scivolando su aspetti che la realtà ha ampiamente smentito (processo per doping, sorteggi e griglie..) arrivando ad emettere una “sentenza” attraverso l’uso improprio e strumentale di circostanze, in modo amorale e senza nessun nesso con la realtà. Anche Minà è fermo al 2006 chissà perchè...

Vorrei ricordare a Minà e a chi come lui si ostina a non voler vedere al di là del proprio naso, che Andrea Agnelli difende la Juventus e lo fa anche contro chi (proprio come lui), ne ha approfittato in modo non elegante .

Chiedere parità di trattamento e farlo rispettando la legge ( “Una volta accertata la correttezza della società negli anni in questione potremmo avanzare la richiesta di riassegnazione dei titoli") è soltanto un comportamento corretto di chi sa di avere una responsabilità maggiore raggiungendo così tanti tifosi; continuare a disinformare,
utilizzando il meccanismo perverso di condizionare l’opinione pubblica con notizie parziali e completamente in mala fede, è la vera vergogna dell’informazione italiana.

Spero vivamente che i diretti interessati facciano valere la propria ragione pretendendo la rettifica delle informazioni non corrette veicolate con l’articolo del giornalista Minà.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1209


 
 
 

Calciopoli, Meani: «Volevo regalare agli arbitri altri orologi»

Post n°3219 pubblicato il 20 Novembre 2010 da nadir63l
 

 
Altre intercettazioni dalle 11.000 del Milan: Meani fra regali agli arbitri e richieste degli assistenti: «Mandami ancora Ambrosino». Al processo di Napoli, le difese chiederanno l’acquisizione di altre 300 telefonate ritenute «irrilevanti» all’epoca delle indagini di Auricchio
TORINO, 20 novembre - Leonardo Meani, l’ex addetto agli arbitri del Milan è il protagonista di questo scorcio del processo napoletano di Calciopoli. Perché il riascolto delle intercettazioni da par­te delle difese è arrivato alle sue 11mila telefo­nate. E nei Meani’s files le star sono i guarda­linee, la sua “specialità”. Vengono richiesti i preferiti al designatore, banditi quelli sgraditi e vengono coccolati, con telefonate, attenzioni e regali. Come i famigerati orologi, già oggetto di molte attenzioni nel 2006. In questi giorni è emersa una chiamata “inedita” sull’argomen­to.

LA TELEFONATA - Meani chiama Galliani sul suo numero di via Turati. Risponde, al solito, la signora Mary, segretaria dell’amministratore delegato mila­nista e l’addetto agli arbitri milanista spiega a lei la questione: «Volevo regalare agli arbitri che vengono domani i soliti orologini, ma alcu­ni di loro l’hanno già ricevuto e quindi il ma­gazzino potrebbe crearmi dei problemi». La si­gnora Mary risolve tutto: «Dica pure di man­dare a me e firmo l’autorizzazione».

REGALI - La chiac­chierata non è una prova di nessun terribile reato. I regali di qualsiasi natura agli arbitri sono, di per sé, sconvenienti, ma gli orologi di cui sopra non sono Rolex da migliaia di euro, ma cronometri digitali dello sponsor tecnico del Milan, roba da un centinaio di euro. Vale co­munque la pena ricordare che nel processo sportivo Massimo De Santis venne accusato, fra l’altro, di aver chiesto e ottenuto una ven­tina di magliette della Juventus da girare a parenti e amici.
 
 

 
 
 

     

 

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