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Messaggi del 22/11/2010

Che scena quella volta che la moglie di Nedved chiamò Pavel: "In cucina c'è un vecchietto". Era Umberto Agnelli...

Post n°3250 pubblicato il 22 Novembre 2010 da nadir63l
 


Il campione ceco rivendica con forza gli scudetti vinti alla Juve: "Ricordate quel 2-0 nel 2005, con l'Inter incapace di uscire dalla sua metà campo?".


Davvero succosi gli stralci dell'autobiografia di Pavel Nedved - "La mia vita normale" - pubblicati oggi sulla 'Gazzetta dello Sport'. C'è un episodio che strappa un sorriso: "Un giorno Ivana Nedved trovò in cucina un signore che non conosceva. Si preoccupò e telefonò al marito: 'Pavel, in cucina c'è un vecchietto'. Il vecchietto era Umberto Agnelli...".

Ben più seri altri passaggi del libro, come la rivendicazione degli scudetti tolti alla Juventus dopo lo scandalo di Calciopoli: "Ricordate quel 2-0 per la Juve nel 2005, con l'Inter incapace di uscire dalla sua metà campo e piegata sia in corsa, sia in qualità, sia tecnicamente, sia tatticamente? A me viene il sospetto che l'unico fine di tutto quel macello fosse quello di smontare la squadra più forte del mondo".

Inedito anche lo spaccato di spogliatoio dei tempi della Lazio: "C'era gente che non si sopportava e a volte partivano scazzottate e lanci di oggetti come in un film d’azione...".

Un altro episodio divertente lo racconta il coautore della biografia, Michele Dalai, descrivendo quanto accaduto nella partitella settimanale tra gli amici, cui partecipa abitualmente anche Andrea Agnelli: "Il giovedì Pavel cerca di non tirare. Una volta ha rubato palla a metà campo ed è volato sul fondo. Ha alzato la testa, ma in area non c'era nessuno: per forza, come fai a stargli dietro? Così ha tirato una mina all'incrocio. Gli avversari l'hanno guardato un po' così e lui ha fatto una smorfia: 'Non potevo fare altro...'. Poi è tornato a centrocampo. Sorridendo...".

 
 
 

Agnelli: «Del Neri ha fatto un lavoro straordinario»

Post n°3249 pubblicato il 22 Novembre 2010 da nadir63l
 

 
Il presidente del club bianconero è felice: «In quattro mesi ha cambiato completamente la situazione. Nella squadra vedo tornata la voglia di vincere. Il nuovo stadio? Sarà pronto per la fine di maggio, inizio giugno»
TORINO, 22 novembre - Il presidente della Juventus Andrea Agnelli elogia Del Neri e carica la squadra: «Del Neri ha fatto un lavoro straordinario, in quattro mesi ha cambiato completamente la situazione. Nella squadra vedo tornata la voglia di vincere. Il nuovo stadio? Sarà pronto a fine maggio, inizio giugno», ha detto, intervenendo all’inaugurazione del primo Juventus club italiano che porta il suo nome, creato a Cervere, in provincia di Cuneo. «Abbiamo trovato una situazione molto difficile e abbiamo preso la decisione di riportare la Juve in mano alla Famiglia - ha aggiunto, come riporta Sky Sport 24. Guidare la Juve è stata una scelta presa insieme a famiglia e John Elkann».

 
 
 

Legrottaglie: "Questa Juve può arrivare ovunque"

Post n°3248 pubblicato il 22 Novembre 2010 da nadir63l
 

Parla il difensore bianconero ospite d'onore all'Università Cattolica di Piacenza.
© foto di Federico De Luca

Nella serie d'incontri intitolati "A tutto Campus" è stato il grande giorno all'Università Cattolica di Piacenza del difensore della Juventus Nicola Legrottaglie che assieme allo schiacciatore del Copra Morpho Piacenza Hristo Zlatanov e al playmaker dell'Unione Cestistica Piacentina Marco Passera è stato il grande protagonista della giornata parlando con gli studenti e i presenti della sua resurrezione calcistica e del suo rapporto con Dio scoperto grazie al suo vecchio compagno di squadra Tomas Guzman. L'apertura è però dedicato al momento della Juve che dopo la vittoria di Genova ieri innalza ulteriormente le sue ambizioni ma il difensore pugliese non si sbilancia: "Questa squadra può arrivare ovunque però è ancora presto per sbilanciarsi e dichiarare obiettivi. Tra un paio di mesi capiremo cosa a cosa potremo aspirare, ovviamente il nostro sogno è lo scudetto e speriamo di esserci al momento giusto". Passaggio poi sul suo passato, i momenti bui e la rinascita: "C'era un periodo in cui venivo costantemente criticato, avevo la pubalgia e non riuscivo ad esprimermi. A quel punto ho capito che dovevo guardare dentro me stesso e comprendere lo scopo e significato della vita, fino ad allora pensavo quasi esclusivamente al calcio e invece mi sono avvicinato a Dio, l'incontro con Guzman nella stagione a Siena è stato fondamentale. Assieme a Tomas leggevamo la Bibbia e partecipavamo ad incontri in proposito, li ho aperto del tutto il mio cuore a Dio. Ora posso dire che non avrei potuto fare scelta migliore, lo consiglio a tutti i ragazzi perchè aprirsi a Dio è una liberazione e non una limitazione". Una battuta finale proprio sul vecchio amico e bianconero Guzman che sabato affronterà il Torino con il suo Piacenza: "Tomas è un amico e poi dato che giocano contro il Torino e io sono della Juventus non posso che tifare per i biancorossi sperando che Guzman faccia gol".

 
 
 

Tifosi Juve al Genoa: "Marchisio? C'è anche un precedente. Dovrebbero saper perdere"

Post n°3247 pubblicato il 22 Novembre 2010 da nadir63l
 

22.11.2010 19:00 di Forum Vecchiasignora.com  
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Dal forum vecchiasignora.com apprendiamo che nella giornata odierna secondo PianetaGenoa1893.net, l'impiego di Claudio Marchisio da parte della Juventus, nel corso della gara disputata ieri al Ferraris contro il Genoa, potrebbe essere passibile di ricorso da parte del club rossoblù. Questo a sostegno delle parole del presidente genoano Enrico Preziosi.
Che non siano applicabili gli articoli 5 e 6 dello Statuto FIFA ci pare superfluo sottolinearlo visto che il giocatore ha risposto alla chiamata della Nazionale salvo poi essere mandato a casa dai medici della federazione, vogliamo invece soffermarci su un caso analogo.
Il 5 febbraio 2010 dopo aver risposto ad una convocazione della Nazionale allora allenata da Roberto Donadoni il giocatore dell’Inter Marco Materazzi veniva rispedito a casa dallo staff medico della nazionale,cinque giorni dopo il giocatore giocò regolarmente Catania-Inter (vittoria dei nerazzurri per 2-0).
Il club etneo, in un ricorso circostanziato, aveva chiesto la vittoria a tavolino per 3-0, ricorso respinto poiché come si poté leggere nelle decisioni del giudice sportivo: ”Materazzi ha risposto alla convocazione della Nazionale e poi è stato mandato a casa per il persistere di un forte dolore alla schiena. La successiva utilizzazione del calciatore in occasione della gara disputata a Catania deve ritenersi, pertanto, del tutto legittima".
Chiediamo quindi al sito suddetto e al suo Presidente di dimostrare buon senso accettando la sconfitta senza andare a cercare cavilli che, come dimostrato, non hanno fondamento alcuno e sono stati già dibattuti e smentiti.
La Juventus ha vinto sul campo.Come ha sempre fatto dal 1897.
Vecchiasignora.com

 
 
 

BUFFON TORNA A VINOVO!

Post n°3246 pubblicato il 22 Novembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Castellani / De Luca

Gigi Buffon torna finalmente a lavorare a Vinovo, dopo l'operazione alla schiena subita a luglio e dopo la conseguente riabilitazione svolta lontano dallo Juventus Center. Ad annunciare il ritorno di Gigi nel centro sportivo bianconero è la stessa società di corso Galileo Ferraris, tramite il proprio sito ufficiale: "Continua il recupero di Gigi Buffon che, terminata la fase di riabilitazione vera e propria, da domani affiancherà alla fisioterapia, che continuerà a svolgere presso il centro Isokinetic, il lavoro sul campo. Da domani dunque, Buffon sarà allo Juventus Center in orari dedicati e seguirà un programma personalizzato di lavoro assieme al preparatore dei portieri Claudio Filippi". Bentornato Gigi!

 
 
 

Sportmediaset - C'è Aquilani? Non si perde ....

Post n°3245 pubblicato il 22 Novembre 2010 da nadir63l
 

L'ex giallorosso ha giocato 9 partite da titolare, con l'ottimo ruolino di 5 vittorie e 4 pareggi. E i suoi voti difficilmente vanno sotto il 7.
Fonte: di Christian Pradelli per "Sportmediaset"
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Un inizio stagione difficile e in salita: nuovo allenatore e organico in gran parte rinnovato. Poi, la svolta. Contro il Genoa, la Juventus ha raccolto il suo nono risultato utile connsecutivo. E se in tanti si affrettano a inneggiare a Milos Krasic, mentre altri ringraziano la rinascita totale (e insperata) di Felipe Melo, la sensazione è che il vero uomo in più per Delneri a centrocampo abbia il nome di Alberto e il cognome di Aquilani.


Il campioncino, cresciuto all'ombra di Totti e destinato, per molto tempo, a rappresentare la Roma del futuro assieme a De Rossi, si è trovato, un giorno nemmeno tanto lontano, 'sacrificato' dai Sensi per fare cassa. Talento sempre pronto ad esplodere, ma frenato spesso dall'incubo infermeria, non ha avuto la possibilità di esprimersi al meglio in Inghilterra, con quella maglia rossa del Liverpool che gli ha regalato in Premier solo 18 gettoni e la gioia di un unico gol. Quindi la Juve: un matrimonio consumato con due anni di ritardo, come lui stesso dichiarò all'indomani della sicurezza di vestire bianconero, ma che giunge quando Alberto ha solo 26 anni e che, solito incubo infermeria permettendo, pare destinato a durare a lungo. Già, perché dopo un terzo di campionato il riscatto a 16 milioni di euro del prestito pare poco più che una formalità.

Sole 13 partite per azzardare una mossa del genere? In verità Aquilani ha saggiato il campo solo in 11 occasioni, che si riducono ulteriormente a 9 se ci limitiamo a considerare le gare in cui Delneri (già suo allenatore nel breve interregno romano) ha optato per schierarlo titolare. Fatalità vuole che le nove presenze dal primo minuto corrispondano alle ultime nove esibizioni bianconere e tali esibizioni, come abbiamo già avuto modo di sottolineare, parlano di una 'Vecchia Signora' imbattuta con 5 vittorie e 4 pareggi. Ma è proprio solo fatalità? Scartabellando le pagelle di Sportmediaset.it dalla 5.a giornata (Juventus-Cagliari 4-2) al turno appena trascorso, colpisce come solamente in due occasioni il centrocampista non abbia meritato un voto pari o superiore a 7: stiamo parlando dello 0-0 con l'Inter (6) e dell'1-1 a Brescia, unica insufficienza (5.5) raccolta finora.

Ma ad impressionare ancora di più sono gli epiteti, gli aggettivi, gli elogi dedicati all'ex giallorosso che, pur provenendo da 'penne' diverse, sono riconducibili ad un unica matrice: il genio tecnico. Genio che spicca in maniera netta se si pensa alla storia del centrocampo bianconero, fatta di fisico, muscoli, corsa e durezza agonistica. Qualità non riconducibili ad un Aquilani "maestro di regia", che spesso "predica nel deserto" e che "non perde mai palloni". Ha "tecnica", "intelligenza calcistica", ma soprattutto "detta i tempi della manovra" e può contare su un "vasto repertorio di lanci e tocchi eleganti". Non dimentichiamo che, pur attorniato da compagni che potrebbero 'indurlo in tentazione', figura ancora senza un solo cartellino giallo all'attivo. In definitiva, oggi come oggi, Alberto Aquilani ha in mano "le chiavi della manovra delneriana".

 
 
 

BONUCCI: "JUVE PROTAGONISTA, E SARA' ANCORA PIU' GRANDE"

Post n°3244 pubblicato il 22 Novembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Alberto Fornasari

La retroguardia della Juventus sta fornendo di partita in partita prestazioni sempre più convincenti. Nelle ultime tre gare le reti subite sono state due, un eurogol di Diamanti a Brescia ed un rigore di Totti. Dopo aver espugnato Genova per 2-0, considerando tutte le trasferte, le reti incassate sono appena 3 in 7 partite, aggiungendo una prodezza di Donati e un gol di Ibrahimovic (sicuramente non un novellino) nella tana del Diavolo. E la squadra di Delneri si è già tolta dal calendario le trasferte in casa di Inter, Milan e Genoa. Anche ieri la tenuta è stata ottima, ed il merito, tra gli altri, va a Leonardo Bonucci, che non è più incappato nelle amnesie delle prime partite. Il numero 19 bianconero ha commentato, attraverso il proprio sito ufficiale, leonardobonucci.it, il bel colpo esterno di Genova di ieri, evidenziando la grande crescita della Juve: "Espugnare il Marassi, è risaputo, non è mai stato semplice. Ma noi ce l’abbiamo fatta!
La vittoria di ieri è una vera e propria prova del valore della squadra, di una Juve che vuole e sa essere protagonista, di una Juve in costante crescita che presto, me lo sento, sarà ancor più grande.
Il 2-0 di domenica è la ciliegina sulla torta di una serie positiva di incontri: undici partite senza neanche una sconfitta significano che, sicuramente, possiamo giocare un ruolo importante in questo campionato, e, non a caso i tre punti ottenuti ieri ci permettono di stare con “il fiato sul collo” alle prime in classifica.
Ora dobbiamo continuare su questa strada mantenendo alta l’attenzione anche nei prossimi match: primo su tutti quello di sabato contro la Fiorentina.
Non dimentichiamoci infatti che la classifica è sì importante ma quello che conta davvero è fare bene incontro dopo incontro, classifica a prescindere; e se questo significa arrivare dove noi sappiamo di poter arrivare, meglio ancora.

A presto, Leo" 

 
 
 

MOGGI: "CALCIOPOLI, STORIA DA RISCRIVERE COMPLETAMENTE! SCUDETTO? CHI HA IBRA VINCE..."

Post n°3243 pubblicato il 22 Novembre 2010 da nadir63l
 

Il commento dell'ex Dg della Juventus Luciano Moggi sull'ultima giornata di campionato e sugli aggiornamenti di Calciopoli, alla luce delle nuove intercettazioni che verranno depositate domani a Napoli.
Fonte: www.stefanodiscreti.blogspot.com
© foto di Micri Comunication
L’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi, nel corso della trasmissione Ieri, Moggi e domani” co-produzione tra Prima Rete Lombardia e Gold Tv in onda tutte le domeniche su GOLD SPORT digitale terrestre (canale satellitare 856 Sky) ha commentato come consuetudine la giornata di campionato, tornando anche su CALCIOPOLI, alla luce della presenza in studio dell’Avvocato Prioreschi e del consulente della difesa Nicola Penta che hanno anticipato intercettazioni inedite che verranno depositate martedì in tribunale.
 
MILAN – CHI HA IBRA VINCE
“Chissà se Sacchi pensa ancora che il Milan abbia sbagliato a prendere Ibrahimovic. Lo svedese è l’uomo che sposta gli equilibri di un campionato. La Fiorentina ha giocato bene e ad attacchi invertiti avrebbe vinto lei, ma in Italia chi ha Ibra vince. Lo dice la storia dei campionati.”
 
ROMA – CON UN MENEZ COSI’ E’ L’ANTI-MILAN
“La Roma è definitivamente uscita dalla crisi, riacquistando quell’autostima necessaria per tornare a pensare in grande. L’uomo della svolta è Menez, grande talento che finalmente ha capito che deve mettersi al servizio della squadra. E’ il nuovo Zidane? Vabbè adesso non esageriamo….”
 
JUVE –  VITTORIA MERITATA SU UN CAMPO DIFFICILE MA NON SI PARLI DI SCUDETTO…
“Non era facile vincere a Genoa, anche se Ballardini ha consegnato il centrocampo alla Juventus. La squadra bianconera ha meritato la vittoria e non hanno modo da esistere le lamentele genoane, che se la dovrebbero prender di più con il proprio portiere e la difesa. Evidentemente il mercato di Preziosi tanto esaltato in estate dalla stampa era solo fumo negli occhi…. La Juventus sta facendo meglio di quello che si pensava, ma per favore non si illudano i tifosi ingiustamente parlando di scudetto”
 
INTER– E’ FINITO IL CREDITO DI CALCIOPOLI
“Per l’Inter si può parlare di de profundis, è finito il credito ottenuto grazie a Calciopoli. Certo Moratti ci ha messo del suo sostituendo Mourinho con Benitez, il contrario del portoghese. La squadra è passata in pochi mesi da un’armata da battaglia ad una banda scarica. Per tornare a vincere Moratti forse avrà bisogno di una nuova Calciopoli….”
 
CRISI BOLOGNA – CHISSA’ SE ADESSO RIMPIANGONO I MENARINI
“Hanno crocefisso la famiglia Menarini solo perché sono miei amici, consegnando il Bologna nelle mani di Porcedda che in poco tempo ha distrutto il loro prezioso lavoro fatto in precedenza. Chissà che fine faranno adesso tutti quei giornalisti che scrivevano “viva Baraldi” e “Moggi lontano da Bologna”.”
 
PALERMO – IL MIGLIOR GIOCO D’ITALIA INSIEME ALLA ROMA
“Il Palermo continua a stupire. La squadra, insieme alla Roma, gioca il miglior calcio d’Italia. Adesso oltre al leader Pastore c’è stato anche il ritorno di Miccoli. Questa squadra con 2-3 innesti giusti può puntare altissimo nei prossimi anni…..”
 
CALCIOPOLI – STORIA DA RISCRIVERE COMPLETAMENTE ALLA LUCE DELLE NUOVE INTERCETTAZIONI
“Sono stato per tanti anni nel mondo del calcio e credevo di conoscerlo davvero. Costretto ad ascoltare tutte le intercettazioni per difendermi mi sono reso conto invece che era molto peggio di quello che pensavo. Se la Juventus si fosse difesa come sto facendo io ora, mai sarebbe retrocessa in Serie B. Se stanno uscendo fuori tutte queste intercettazioni è solo merito della mia difesa processuale. La storia di Calciopoli va riscritta. Almeno adesso con Andrea Agnelli però finalmente i giocatori della Juventus si sentono liberi di rivendicare i successi ottenuti sul campo. Mentre prima avevano la “museruola”….”
 
Il consulente della difesa Nicola Penta ha presentato poi in anteprima alcune delle nuove intercettazioni (in totale circa 300) che verranno depositate martedì a Napoli e dalle quali si evince il rapporto amichevole tra l’ex addetto agli arbitri del Milan Meani e vari elementi del mondo arbitrale di quegli anni. In particolar modo Contini che dice a Meani “dovete vincere mi raccomando” o Puglisi che si rammarica con lo stesso Meani “abbiamo buttato via 2 punti”. Da segnalare poi l’intercettazione dell’arbitro Brighi sempre con Meani, in cui per lamentarsi del comportamento dell’allora dirigente del Parma Minotti riferisce all’altro “ma dai, ma lo sanno tutti che Sacchi prima ci passava mezz’ora negli spogliatoi dell’arbitro”.  Nicola Penta si è in particolar modo soffermato su un’ulteriore intercettazione, quella tra Paolo Bergamo e l’assistente arbitrale Guidi che scagiona completamente Dondarini da un capo d’imputazione che ha preso per la partita Chievo – Fiorentina.
Eppure queste intercettazioni sono state ritenute “non rilevanti”.
 
In conclusione l’avvocato Maurilio Prioreschi, difensore di Luciano Moggi ha rincarato la dose:
“Non riesco a darmi pace del perché tutte queste nuove intercettazioni da noi scoperte siano state omesse. Sono state trascritte telefonate di vita privata che non c’entravano nulla con l’indagine mentre sono state tralasciate alcune di fondamentale importanza. Prima o poi qualcuno ce ne dovrà rendere conto. Fino ad allora non mi fermerò”

 
 
 

ai della valle solo calci in culo e con le proprie scarpe...

Post n°3242 pubblicato il 22 Novembre 2010 da nadir63l
 

La Fiorentina lancia un sos alla Juventus
© foto di LINGRIA/PHOTOVIEWS

La Fiorentina non sta vivendo un buon momento: la squadra viola, prossima avversaria in campionato della Juventus, oltre ad avere una classifica al di sotto delle aspettative, sta affrontando anche un'emergenza dovuta ai numerosi infortuni. Per questo motivo, sembra che il ds dei toscani Pantaleo Corvino sia in procinto di chiedere aiuto proprio a Marotta e alla società bianconera: come riporta l'edizione odierna del quotidiano La Nazione, pare che la società gigliata voglia chiedere per gennaio i prestiti di Momo Sissoko e Jorge Martinez. Il maliano ormai è palesemente in coda nelle gerarchie del tecnico Delneri che gli preferisce Melo, Aquilani e Marchisio mentre il Malaka, anch'egli tormentato dagli infortuni, è un pupillo del tecnico viola Mihajlovic e potrebbe accasarsi a Firenze nella prossima sessione invernale di mercato.

 
 
 

Marotta-Preziosi, che scintille nel terzo tempo!

Post n°3241 pubblicato il 22 Novembre 2010 da nadir63l
 

  
Il presidente del Genoa: «Hai fatto il furbo, le tue lacrime funzionano!». La risposta: «Sbagli su tutto»
GENOVA, 22 novembre - Se nel rugby il terzo tempo e quella splendida abitudine per cui al termine della partita vincitori e sconfitti si vanno a fare una sana bevuta insieme, nel calcio no. Nel calcio il terzo tempo resta quel pessimo vizio per cui nel dopogara chi ha perso, spesso, troppo spesso, invece di riconoscere i propri limiti e i meriti dell’avversario, insegue alibi e scuse per giustificare il risultato. Anche a Marassi, dopo Genoa- Juventus, l’ennesimo atto di questa commedia ormai trita e ritrita. A cercare l’occhio di bue per attirare l’attenzione sotto i riflettori stavolta si presenta il presidente el Genoa, Enrico Preziosi. Per il numero uno rossoblù, stringi, stringi, la gara è stata vinta per gli aiuti dell’arbitro e per il fatto che i suoi giocatori erano stanchi per via degli impegni infrasettimanali mentre quelli della Juventus hanno fatto i furbi. Per essere ancora più chiari ecco il suo virgolettato: «Noi evidentemente siamo stati stupidi a mandare i nostri giocatori con le Nazionali. I nostri ragazzi erano stanchi ma hanno giustamente onorato gli impegni con le proprie rappresentative in settimana. La Juventus è stata più furba, non facendo rispondere alle convocazioni né Krasic né Marchisio: avete visto come stavano male in campo... ». Poi, sulle lamentele di Giuseppe Marotta post rigore assegnato alla Roma per il mano di Pepe, identico a quello di Boa teng con il Palermo: «Evidentemente le lacrime di Marotta hanno funzionato, sono come quelle della Madonna. Difatti è arrivato un arbitro, Morganti, molto esperto, che ha una deroga, dopo questa stagione andrà in pensione e...». E... cosa? Non si capisce bene, anche perché la direzione di gara è stata chiara, come la vittoria della Juventus. La parola autocritica non appartiene evidentemente a Preziosi che nel commentare la prova dei rossoblù dice: «I due gol presi sono stati due gol stupidi. La Juventus non si può certo dire che ci ab­bia preso a pallate. Non ha fatto cinquanta tiri in porta. Certo che però quello messo in campo dal nostro tecnico era un Genoa forse un po’ troppo coperto».

MAROTTA REPLICA - A fronte di queste pesanti dichiarazioni la replica di Beppe Marotta non tarda ad arrivare. Eccola, sintetica e asciutta però al tempo stesso assai efficace: «Le mie dichiarazioni dopo il rigore assegnatoci contro la Roma per il mani di Pepe in barriera non sono state ritenute degne di deferimento quindi sono state giudicate dentro le righe. Per quanto riguarda poi i nostri Nazionali “mancati” c’è molto poco da dire. Marchisio si è presentato nel ritiro azzurro e non è stato giudicato idoneo dallo staff sanitario della Nazionale quindi è rientrato a Torino per un problema muscolare. Più di così cosa dovevamo fare? Mi sembra al di là di tutto che eticamemte sia poco sportivo giudicare una partita come quella di oggi con questi parametri. L’arbitro con la nostra vit toria sul Genoa non c’entra assolutamente niente. Mi è parso chiaro come la Juventus abbia giocato una partita migliore, riuscendo a creare numerose occasioni da rete senza peraltro prestare il fianco a contropiedi o defaillance difensive. Sono davvero molto soddisfatto di come stiamo crescendo».

MAROTTA ELOGIA - Per il dirigente bianconero la Juventus non ha solo meritato, ma ha fatto un passo in avanti nel processo di ma­turazione: «Una vittoria giusta e voluta con grande determinazione. Questi tre punti fanno crescere la nostra autostima e servono a muovere in maniera decisa la classifica. Bravi tutti, da Krasic a Melo, che è una diga, ad Aquilani che con le sue geometrie ci permette di avere un gioco veloce. Dobbiamo proseguire su questo passo. A proposito di complimenti voglio poi spendere una parola per Sorensen. Il danese ha dimostrato di essere pronto entrando immediatamente nel clima partita. E vi assicuro che non è facile perché in quel momento il Genoa stava spingendo tantissimo». Che si tratti di un ragazzo con la testa sul collo, poi, non ci sono dubbi. Pensate che dopo la partita ha chiesto cosa doveva fare il giorno dopo immaginandosi già a Vinovo per un nuovo allenamento. Invece oggi anche lui si godrà il meritato riposo.

 
 
 

     

 

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