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Messaggi del 25/11/2010

DISTRUTTI E SMEMORATI...

Post n°3280 pubblicato il 25 Novembre 2010 da nadir63l
 

Nonostante l'accusa perda continuamente colpi nel processo su calciopoli, c'è chi ignora e chi si contraddice.
© foto di Federico De Luca

Se n'è parlato tanto su queste pagine e tanto ormai è venuto a galla dopo l'ultima inequivocabile pugnalata ricevuta dall'accusa che ormai barcollante e agonizzante attende la fine di un processo che li ha visti sconfitti fin dal primo giorno. Stiamo ovviamente parlando del processo a calciopoli e dell'ultima udienza dove, martedì mattina, è stato smontato di fatto anche l'ultimo appiglio a cui il poco chiaro e per nulla attendibile (piaccia o non piaccia) impianto accusatorio dei pm Narducci e Capuano attingeva linfa che dava loro tenui segnali di vita ovvero la favola delle sim svizzere segrete. Balle! Non erano affatto segrete e non erano affatto irrintracciabili come spiegato con cura dall'ingenier De Falco chiamato a testimoniare dall'ex direttore sportivo del Messina Mariano Fabiani. Un'indagine fatta in modo tanto approssimativo e quanto in modo irritante e pregiudizievole che persino la Corte dei Conti si è schierata contro il duo Narducci-Capuano più Auricchio definendo la loro inchiesta "priva di prove e basata solo su indizi insufficienti a supporta dell'impianto accusatorio" con tra l'altro diversi "pregiudizi" nel lavoro svolto fin qui. Insomma di che stiamo parlando dato che pure un alto organo dello Stato di fatto disintegra del tutto quanto richiesto dall'accusa? Eppure c'è chi dice no e come l'ultimo dei giapponesi continua con la sua opera, c'è chi chiama "poco chiara" la vicenda delle sim svizzere ribadendo che i pm hanno nuove carte come nuovi testimoni (probabilmente Corbelli). Se queste sono le novità dell'accusa stiamo freschi e perdiamo ulteriormente tempo, d'altro canto quasi tutti stanno ignorando per esempio le nuove intercettazioni che riguardano Meani e scrivendo tre righe scarse sulla questione dei cd resi illeggibili su cui ci sarebbero le chiaccherate telefoniche tra Facchetti e Pairetto. Chissà se al posto dei due dirigenti sopra citati ci fosse stato il nome di Moggi e Giraudo... comunque nulla di nuovo nonostante l'accusa giorno dopo giorno diventi sempre meno credibile. Incredibile invece è lo sfogo mattutino all'Avvenire di Luca Baraldi, ex dirigente di Lazio, Parma, Modena e Bologna che torna a quattro anni fa e alla storiella del Moggi capo mafioso e compagnia cantante ricordando anche di essere stato testimone dell'accusa circa un anno fa nel processo napoletano. Baraldi, come già detto nell'articolo precedente, oltre alla dirigenza juventina accusa De Santis in pratica dimenticando la sua testimonianza in cui dichiarò sotto giuramento chel'arbitro tivolino non commise errori tecnici non ravvisando irregolarità. Vuoti di memoria o che altro?

 
 
 

Sconcertante uscita di Celeste Pin: "Occhio Viola, la Juve ti deruba"

Post n°3279 pubblicato il 25 Novembre 2010 da nadir63l
 

L'ex giocatore della Fiorentina getta benzina sull'infuocata sfida di sabato sera.
© foto di Federico De Luca

D'accordo l'amore per la maglia, d'accordo il campanilismo ma quando è troppo è troppo. Celeste Pin, intervenuto a Radio Toscana ha messo ulteriore benzina sul fuoco di una gara già di per se elettrica come Juventus-Fiorentina di sabato sera. L'ex giocatore della viola e del Verona attacca subito dando aria ad una dichiarazione tanto gratuita quanto pesante a cui la società bianconera dovrebbe, a nostro avviso, rispondere per le rime: "La Fiorentina deve stare attenta che sabato non succeda la solita cosa, ovvero che la Juventus rubi la partita. Conosco troppo bene l'ambiente bianconero e so che indirettamente riescono a condizionare gli arbitraggi e a prendere vantaggi anche quando non meritano, vincendo tante partite immeritatamente specie ai danni della viola". Dopo questa boutade priva di fondamento Pin passa sull'aspetto tecnico parlando dell'emergenza toscana in difesa: "Sabato la Fiorentina ha giocato bene e nonostante problemi difensivi ha debuttato ottimamente Camporese. Bene dargli fiducia anche se sabato preferirei l'esperienza. Ci vorrà bravura, attenzione e fortuna, occhio ai settori esterni e penso che la gara si deciderà nella zona dove agisce Krasic". Chiusura infine sul divieto di trasferta per i tifosi toscani, con nuove amnesie dimenticando i vergognosi cori e scritte avvenute lo scorso marzo sull'Heysel proprio in occasione di Fiorentina-Juventus al Franchi: "Mi spiace perchè i tifosi viola non meritano questo, sono una tifoseria corretta e da anni mai al centro di episodi violenti". Ma per colpa di pochi, aggiungiamo noi, pagano questo

 
 
 

Il potere disinvolto degli esecutori di calciopoli....

Post n°3278 pubblicato il 25 Novembre 2010 da nadir63l
 

Immagine IPB

Potere è mentire


Vi sono stati in quel di Farsopoli i cosiddetti “Esecutori".
Coloro, cioè, che hanno assunto l'incarico operativo di eseguire.
A titolo esemplificativo e non esaustivo, possiamo inquadrare in questa categoria
G.Rossi, Palazzi, Verdelli, Ruperto, Blanc, Auricchio.
Queste figure hanno sempre rivendicato la loro appartenenza al “gruppo di fuoco” specifico con la loro azione sfacciatamente determinata.
Un modo per far capire sempre e a tutti che a loro li mandava…..avevano ricevuto mandato fiduciario da …
Il loro potere era il riflesso del mandato ricevuto anche e soprattutto in ragione del nome dei "mammasantissima" al posto dei quali, sopra ho interposto i puntini.
L’estrema noncuranza della norma più elementare, è stato l'aspetto intimidatorio più importante da trasmettere sia al sistema calcio che all'esterno.

Proviamo a fare un esempio.
Analizziamo l'estrema disinvoltura con cui Auricchio affronta il dovere di dire la verità, tutta la verità e di non omettere nulla di cui è a conoscenza, nella sua veste di testimone al processo di Napoli.
A ben guardare, questo suo disincanto, ci aveva già colpito sia nella redazione delle famigerate informative, sia nella deposizione nel processo GEA a Roma e sia soprattutto nelle sue dichiarazioni ante i P.M. al procedimento relativo alla fuga di notizie del 2006. Fuga di notizie che avvenne proprio dall'interno del nucleo investigativo comandato da Auricchio, per motivi a noi parsi subito chiarissimi. Ma già in quell'occasione l'Auricchio recitò, contro ogni logica e verità, che tale fuga era stata voluta da qualcuno che voleva pregiudicare il corso delle indagini. In realtà i fatti dicevano l'opposto: l'ultima informativa risaliva a 4 (numero ciclico) mesi prima, le indagini erano ad un punto morto e la trasmigrazione della documentazione, da via In Selci in Roma alla rosea piazza Solferino in Milano, non pregiudicò affatto le indagini. Anzi, consentì (illegalmente), di aprire il "caso sportivo" sull'onda del polverone forcaiolo artatamente creato. Diede l'input al “gruppo di fuoco” di Verdelli, che a sua volta aprì la strada a quello di G.Rossi.
Una delle tante“furberie”di un disinvolto esecutore.

Ma torniamo alla deposizione di Napoli. E' ormai di dominio pubblico la richiesta, dell'’avv. Gallinelli difensore di De Santis, della trasmissioni degli Atti al P.M. per valutare la falsa testimonianza resa e precisamente dove l'Auricchio ha deposto che lo stesso De Santis in aprile, ha avuto un atteggiamento arbitrale contrario alla Juventus, perché da quella data era venuto a conoscenza delle indagini a suo carico per l'avvenuta notifica dell'atto di proroga. Mentre ha dimostrato documentalmente che il 9 maggio tale atto era ancora in Procura e solo dopo il 15 giugno fu notificato allo stesso imputato. Quindi solo da quella data e a campionato finito, il suo assistito ne fu effettivamente a conoscenza.
Ma ci sono altre ed altrettanto eclatanti "storture" nella deposizione dell'Auricchio, alcune delle quali sempre a titolo esemplificativo vado qui di seguito ad elencare :

- Quando, in riferimento alle telefonate tra Fazi e Bergamo (dove ne vengono esplicitamente richiamate altre tra Bergamo e Moratti e Bergamo e Facchetti), di cui non si hanno traccia e gli viene domandata una spiegazione visto che tutte le utenze dell’ex designatore erano sotto controllo, Auricchio (lento ma solido) risponde: « Non lo so, non so dare spiegazioni. Tutte le telefonate intercettate sono state riportate. E quelle che non sono state riportate sono state compendiate. Facchetti e Moratti avranno chiamato su altro numero».
Oggi sappiamo che evidentemente non era così ,ma che quelle conversazioni erano state nascoste nel mare magnum di altre 170.000, sempre disinvoltamente; anzi, per dirla tutta, nonostante siamo al 25 novembre 2010, a tutt'oggi ad oltre 4(numero sempre più ciclico) anni da quel 2006, non sono ancora reperibili o ascoltabili quelle degli stessi dirigenti cartonati con l'altro designatore Pairetto. Che disinvoltura!

- A domanda «Lei ha fatto riferimento a un incontro del 21 maggio a Colle Salvetti tra Moggi, Giraudo, Bergamo e Mazzini. Le risulta che fossero presenti anche le loro mogli?»
Auricchio risponde perentorio: «No, non mi risulta».
Inutile sottolineare che le mogli c’erano e belle disinvolte, anche se mai quanto questo solerte esecutore!

- Altra domanda «Avete mai intercettato una telefonata in cui l’interlocutore era Paolo Bertini?»
Auricchio sempre perentorio: «No».
Oggi sappiamo che c'erano ed alcune teorizzavano di un 4-4-4 (esagerazione ciclica), sempre disinvoltamente occultate.

- Auricchio: «La nostra non era un'indagine conoscitiva o statistica, era un'indagine investigativa. Esiste un mezzo di ricerca della prova che è l'intercettazione, e noi quello abbiamo seguito. Appena è saltato fuori un dirigente di un'altra squadra, non abbiamo fatto altro che intercettare anche il dirigente dell'altra squadra».
In effetti furono subito messe sotto ascolto tutte le utenze di Facchetti, Moratti, Galliani, Cellino e ....... La sua era un'indagine investigativa "mirata", ed il metro di applicazione è stata la disinvoltura.

- Altra perla è il “caso Mozart” , inquadrando questo fatto della assoluzione alla CAF del giocatore sottolineando ed enfatizzando l'aiuto di Moggi, così come è scritto nel capo di imputazione, al sodale Foti, formalizzata nella pressione sullo stesso tribunale. Tanto è vero, sottolinea, che tre casi analoghi , lo stesso giorno, erano stati respinti.
Ma dal controesame emerge quanto segue:
I tre cosiddetti casi analoghi non lo erano per niente nel merito e non erano stati giudicati lo stesso giorno. Di più quello stesso giorno vi era invece un caso effettivamente analogo, che Auricchio disinvoltamente omette, il caso del cesenate Rossetti che proprio perché è effettivamente analogo, ha lo stesso esito di quello Mozart: assoluzione.
In abbondanza uno dei tre casi farlocchi citati sempre disinvoltamente da Auricchio, risulta essere relativo al giocatore Amerini dell’Arezzo che secondo le farneticazioni dell’accusa sarebbe anch’essa squadra sotto la tutela di Moggi, ma nonostante cotanta raccomandazione viene condannato!

- Ancora «Le risulta che Racalbuto dopo aver “favorito” la Juventus in Roma-Juventus, è stato fermato dai designatori per 8 turni?».
Auricchio: «No. Non mi risulta».
La classe non è acqua e la disinvoltura nemmeno.

- «Lei ha mai sentito parlare di Mediaset, del Milan, di chi è il padrone del Milan..?» .
Auricchio: «Non mi risulta che la società di calcio controlli questo».
«Che Tronchetti Provera sia socio in alcune emittenti..?».
Auricchio: «Non mi risulta».
Voi pensate che costui stia agli investigatori come Zeman sta agli allenatori o Baldini ai direttori sportivi o Nucini agli arbitri? Vi sbagliate costui sta, disinvoltamente, come Zaccone sta agli avvocati!

- «Siccome leggo nelle informative che Collina sarebbe stato un arbitro non attenzionato, perché al di sopra da ogni sospetto. Giusto, le risulta?»
Auricchio : «Non viene attenzionato perché dalle conversazioni telefoniche non emerge».
Il fatto è che per emergere emerge eccome fino a diventare con altrettanta disinvoltura il Designatore più disinvolto del Mondo, anche se per ritirare la "busta-premio" è dovuto passare, sempre con disinvoltura, dal retro, di notte e in un giorno di chiusura. Anche Lui amico di un "boss"!

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1220

 

 
 
 

AQUILANI: "CONTRO LA FIORENTINA CI SARO'"

Post n°3277 pubblicato il 25 Novembre 2010 da nadir63l
 

Il centrocampista romano spazza via i dubbi sul suo utilizzo sabato sera
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

"Si, ci sarò. Sono a disposizione". Le parole più dolci della settimana per gli amanti della Vecchia Signora. Ora non ci sono più dubbi: Alberto Aquilani sabato sera sarà regolarmente in campo contro la Fiorentina, nell'anticipo dell'Olimpico in programma alle 20:45. Le chiavi del centrocampo saranno dunque affidate al centrocampista romano che darà come al solito il suo apporto di qualità, con il brasiliano Felipe Melo a fare il mastino da guardia della mediana bianconera. L'indurimento muscolare accusato nei minuti finali a Genova e che ha tenuto con il fiato sospeso tutti i tifosi bianconeri non è nulla di grave ed è già acqua passata, come afferma a Sky Sport  proprio Aquilani. Ecco l'intervista trascritta integralmente da TuttoJuve.com:

Alberto, c'era preoccupazione per le tue condizioni fisiche, dopo la partita di Genova. Possiamo tranquillizzare i tifosi della Juventus? Stai bene? L'allarme rosso è passato?
"Sì, ma secondo me non era neanche un'allarme rosso: era l'80', ho sentito un po' di affaticamento, un indurimento del muscolo, eravamo sul 2-0, la partita stava andando bene, ho visto che era l'ultimo cambio e ho chiesto di uscire. Quindi ero abbastanza tranquillo, sapevo che non c'era niente di grave".

Quindi con la Fiorentina ci sarai...
"Sì, io sono a disposizione, sicuramente".

Anche perchè escono queste statistiche: le uniche sconfitte in campionato della Juve sono arrivate quando Aquilani non era titolare. Dunque è importante per la Juventus averti dal primo minuto...
"Mah...Io non ci faccio caso. Sicuramente sarà un caso. Però penso che abbiamo una striscia positiva importante, stiamo facendo bene in campionato e abbiamo la giusta mentalità. Nelle ultime partite, secondo me, abbiamo dimostrato di avere la mentalità giusta per vincere anche in campi difficili come quello di Genova. Questa è la strada giusta e dobbiamo continuare così".

E' più complicato affrontare squadre quando hanno più entusiasmo o, come nel caso della Fiorentina, quando invece sono in grande difficoltà?
"Non so, penso che la Fiorentina sia una grande squadra. Ha qualche giocatore infortunato, non ha potuto avere tutti a disposizione e questo non gli ha permesso di rendere come avrebbero dovuto. Però secondo me è una squadra importante, che ha delle grosse individualità, un allenatore capace, molto bravo, quindi bisogna affrontarla col giusto piglio, perchè non sarà una partita facile per noi".

Adesso inizia il freddo e arrivano quattro partite serali. Diciamo che a Catania non dovrebbe esserci il gelo, però per le altre gare è un problema che sentite quello delle partite in notturna con questo clima?
"Sicuramente non fa piacere giocare quando fa così freddo. Forse tutti questi infortuni sono dovuti anche a questo, alle troppe partite, alle troppe partite con il freddo che non aiutano i muscoli. Ma fa parte del campionato, c'è sempre stato, ci sarà sempre e quindi dobbiamo affrontare queste partite come se facesse caldo, non sarà sicuramente un problema per noi".

 

AQUILANI "PREMIUM CALCIO" - Alberto Aquilani ha rilasciato anche un'altra intervista a 'Serie A News', in onda stasera su Premium Calcio alle ore 21. Ecco un'anticipazione: "Sapevo che la Juventus rappresentasse per me un'opportunita' importante, un treno che stava passando e che era da prendere al volo. Un treno che mi ha portato anche in Nazionale. Mi aspettavo un inizio di stagione cosi' positivo, pero' non abbiamo ancora fatto niente. La mia sostituzione contro il Genoa? Soltanto un affaticamento: contro la Fiorentina non sara' affatto semplice, e' una grande squadra, ma io penso di esserci. Io insostituibile nella Juventus? E' la squadra che fa bene, e' solo un caso che i nove risultati utili consecutivi siano arrivati con me sempre in campo: non mi piace parlare di me, dico solo che se la squadra manterra' questo atteggiamento potremo toglierci tante soddisfazioni. Ad aprile vedremo dove saremo".

 
 
 

Marotta vice presidente del Settore Tecnico FIGC

Post n°3276 pubblicato il 25 Novembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Un'altra carica prestigiosa per il direttore generale della Juventus, Beppe Marotta. Oggi, infatti, il dirigente bianconero è stato nominato  Vice Presidente del Settore Tecnico della Federazione Italiana Gioco Calcio, insieme a Osvaldo Carbonari ed Enrico Demarchi. La società di corso Galileo Ferraris, attraverso il proprio sito ufficiale, si è complimentata con il dg: "A Marotta vanno le congratulazioni di tutta la Juventus per la nomina", si legge su Juventus.com.

 
 
 

QUI FIORENTINA: Recupera Gamberini, fuori Mutu

Post n°3275 pubblicato il 25 Novembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Federico De Luca

Sabato sera la Fiorentina affronta la Juventus con qualche problema di formazione. In difesa i centrali saranno Camporese (che ha ben impressionato nell'esordio contro il Milan) e Gamberini  che ha superato i problemi fisici che non lo hanno fatto giocare a San Siro. Anche Felipe sta meglio, ma andrà in panchina. In attacco toccherà di nuovo a Ljajic: Mutu, salvo sorprese, non sarà nemmeno convocato per evitare rischi inutili. In appoggio a Gilardino ci dovrebbero essere Vargas, Ljajic e Marchionni, favorito su Santana e Cerci. In mezzo D’Agostino-Donadel. Probabile formazione: Boruc, Comotto, Camporese, Gamberini, Pasqual, D'Agostino, Donadel, Marchionni, Ljajic, Vargas, Gilardino.

 
 
 

Macheda dą il due di picche alla Juventus

Post n°3274 pubblicato il 25 Novembre 2010 da nadir63l
 

Indicato come uno dei possibili rinforzi per il reparto offensivo della Juventus, il giovane talento nostrano del Manchester Utd Federico Macheda (19) non pare avere alcuna intenzione di lasciare l'Old Trafford: la punta romana, intervistata a margine del match che i Red Devils hanno vinto ieri a Glasgow contro i Rangers, ha così commentato le voci che lo vedono come obiettivo del club bianconero: "Si tratta solamente di rumors - si legge su Fichajes.com -. Non so nulla in merito, nessuno mi ha chiamato e anche se avessi ricevuto una telefonata la mia risposta sarebbe stata ‘no’".

 
 
 

Marotta a La Stampa: "Basta infradito, il club si rappresenta anche con l'immagine"

Post n°3273 pubblicato il 25 Novembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Dopo le polemiche innescate ieri dal vicepresidente dell'Assocalciatori, Leonardo Grosso, il direttore generale della Juventus Beppe Marotta chiarisce in un'intervista concessa al quotidiano torinese "La Stampa" le caratteristiche del nuovo rivoluzionario contratto firmato da Giorgio Chiellini con la società bianconera. Ecco le dichiarazioni del dg juventino, interpellato da Marco Ansaldo...

Beppe Marotta, con questo contratto siamo davvero alla svolta epocale come dice il procuratore di Chiellini?
«Se ci riferiamo all’arretratezza dell’attuale rapporto tra società e calciatore è una svolta. E può essere un viatico per il nuovo accordo collettivo».

Nel senso che, sul piano economico, sposta l’equilibrio a favore delle società?
«Nel senso che i calciatori sono un aspetto importante dei bilanci. Il costo del lavoro incide per il 70 per cento sui ricavi. E non può più essere una voce immutabile che non tiene conto dei ricavi legati agli obiettivi».

Insomma se le cose vanno male deve pagare anche il calciatore?
«Faccio un esempio. Non essere andati in Champions League ha portato alla Juve un danno tra i 20 e i 30 milioni. Oppure pensi alle società che retrocedono e devono pagare comunque stipendi da serie A. Non vedo lo scandalo nel rendere flessibile la parte economica adeguandola al principio che se raggiungi gli obiettivi guadagni di più, se li fallisci guadagni meno».

A quanto può spingersi questa flessibilità?
«Non parlo del caso di Chiellini. In generale credo che si possa superare il 50 per cento dello stipendio base».

Per chi ha ingaggi altissimi può funzionare, per chi percepisce poco c’è il rischio di trovarsi con ingaggi bassi.
«Infatti stiamo parlando di una nicchia, quella della serie A, dove la media è di 700 mila euro netti all’anno».

Le medie si fanno tra Ibrahimovic e un calciatore del Chievo o del Lecce.
«Infatti ciascuno contratterà a seconda del proprio caso. I contratti individuali prenderanno sempre più piede rispetto a quello collettivo. Quello che conta è aver creato un format che abbassa il rischio d’impresa. Del resto una volta nel calcio italiano esisteva già una variabile ed era il premio partita. Ricordo che in certi club di serie B se vincevi tre partite su quattro guadagnavi fino al doppio dello stipendio base. Poi fu abolito».

Non funzionava?
«È che all’inizio degli anni Novanta l’Associazione calciatori approfittò della debolezza della Lega e lo fece togliere. Ora per la prima volta trova una controparte molto tosta».

Nel contratto di Chiellini ci sono però aspetti che incidono sulla libertà dell’individuo. Ad esempio il fatto che l’atleta debba sempre presentarsi con un abbigliamento elegante o casual-elegante. E se in estate gira per Torino in bermuda?
«Sono fatti suoi. A noi preme che in tutte le situazioni legate all’attività sportiva non si mostri trasandato, ad esempio che non venga alla presentazione in infradito. Il calciatore è anche immagine del brand che rappresenta e che lo paga».

Altro aspetto. Il divieto di critica: come la mettiamo?
«È una questione di modi. Se la critica rientra in una forma democratica di espressione va bene, se è un insulto no. Guardi nella sostanza cambia poco. Abbiamo voluto soltanto fissare nel contratto parte delle norme previste nel regolamento interno».

Anche il divieto di avviare attività parallele senza il vostro permesso?
«Una volta il calciatore dedicava più tempo alla vita della comunità in cui lavorava. Andava in sede, si fermava al campo. Oggi c’è chi, appena finito l’allenamento, scappa perché ha mille cose da fare, tra sponsor e altre attività. Non è giusto. Alla Juve abbiamo già introdotto regole che portano i giocatori a fermarsi a Vinovo per la colazione e il pranzo. Sembra funzionino. Senza contare che un giocatore che pensa agli affari extra calcistici spesso perde la tranquillità e rende meno. In fondo siamo noi a pagarlo.

 
 
 

BASTOS: IL RITORNO

Post n°3272 pubblicato il 25 Novembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Federico De Luca

I ben informati, parlano di una Juventus molto attiva sul mercato, sia per gennaio che per giugno. Se per gennaio i nomi sono quelli di un attaccante, di un esterno difensivo e forse di un centrale capace anche di muoversi sulla fascia, per giugno i movimenti e i nomi possibili sono tanti. In questi mesi è rimasto ed è sotto osservazione Michel Bastos. Giuseppe Marotta e Fabio Paratici, non hanno mai smesso di osservarlo. Ieri in casa dello Schalke 04, il Lione ha perso malamente, un 3-0 pesante e Bastos non ha impressionato ed è stato pure ammonito. Il Lione non si trova in acque limpidissime in campionato, 22 punti e ottavo posto, mentre nel girone di Champions è secondo a un punto dallo Schalke.  Il presidente Jean- Mi­chel Aulas è un mercante abile, specializzato nel vendere bene i propri gioielli e potrebbe vendere il brasiliano prima che la sua quotazione scenda vertiginosamente dopo i picchi della valutazione estiva.  Il la­terale brasiliano era considerato ce­dibile solo dai 20 milioni in sù quest'estate, ma se i risultati del Lione non saranno dei migliori anche una quotazione vicina al prezzo d'acquisto (18 milioni), potrebbe ingolosire il presidente transalpino.

Bastos risolverebbe molti dei problemi della Juventus attuale, un giocatore da posizionare a sinistra, capace sia di offendere che di difendere. Il giocatore, seguito con insistenza anche dal Napoli aveva affermato: " Gio­care in serie A mi affascinerebbe" .

Chissà cosa succederà a fine stagione, i tifosi bianconeri sperano che il Lione possa rimanere ottavo, in quel caso, Bastos potrebbe arrivare a "prezzo di saldo..."

 
 
 

FELIPE MELO: "VOGLIO CRESCERE, RIPRENDEREMO IL MILAN!"

Post n°3271 pubblicato il 25 Novembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Alberto Fornasari

Da flop di mercato a leader della Juventus. La parabola di Felipe Melo ha colpito quasi tutti, ma non il diretto interessato e la dirigenza bianconera che la scorsa estate ha deciso di puntare su di lui. I risultati non hanno dato torto alla scelta di Agnelli e Marotta, ma ora è facile salire sul carro del vincitore che, intanto, si gode il momento d'oro e la pace coi tifosi. "Ci sta - spiega il brasiliano a Tuttosport -, i tifosi vanno allo stadio, applaudono, fischiano. E comunque voi giornalisti pensate di essere stati teneri?! Per non parlare degli ex calciatori che ora fanno i commenta tori... Quelli proprio non li sopporto: ma cosa volevano da me? Gioco nella Juve, gioco nella Nazionale, sono stato pagato 25 milioni e facevano i superiori... A volte sembrava che dovessi essere Pelè Melo per accontentare certi critici invidiosi! Possibile che fossi così scarso? No, anzi. Ora ne valgo 35 di milioni! Comunque le cose sono cambiate parecchio. Io sono cambiato. Entro in campo e non faccio più certe cose, certe entrate, le risse, certi errori. E non chiedetemi se questo è il miglior Melo, per ché io non mi accontento mai. Voglio crescere, sempre di più". I meriti vanno alla mia famiglia e i miei compagni. E per miei compagni, chiaramente, intendo anche lo staff tecnico. Con Del Neri il rapporto è bellissimo: lui mi piace, è sincero.  L'obiettivo è riprendere il Milan sicuramente. Il mercato? La Juventus farebbe bene a prendere campioni. In una grande squadra i cam pioni non sono mai troppi. Se il club deciderà di intervenire sul mercato non saremo certo scontenti, anzi. Aumenteranno le possibilità di vincere". 

 
 
 

     

 

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