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Messaggi del 02/12/2010

FELIPE MELO: "Dopo la partita mi sono sentito male. Per giocare a calcio lì dovevi essere Babbo Natale”

Post n°3334 pubblicato il 02 Dicembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Alberto Fornasari

Felipe Melo torna a parlare della partita di ieri, giocata in condizioni al limite del possibile e del pensabile. I toni utilizzati dal mediano bianconero per sintetizzare l'esperienza vissuta, sono tra il serio e il faceto: “Ci hanno detto che col vento gelido c'erano -27°C - le parole del centrocampista brasiliano, riportate da Globoesporte -. C'era uno strato di neve di parecchi centimetri, il piede affondava ed era difficile giocare a calcio. Negli spogliatoi, dopo la partita, mi sono sentito male, sentivo stringere il torace . Ero molto nervoso e temevo il peggio, non avevo mai sentito né visto niente di simile. Per giocare a calcio lì dovevi essere Babbo Natale”.

 
 
 

La vedovanza in bianco e nero...

Post n°3333 pubblicato il 02 Dicembre 2010 da nadir63l
 

Immagine IPB

di M. Vighi

Era il 1999 quando Marcello Lippi, dopo quasi cinque anni di straordinari trionfi ottenuti con la Juventus in Italia, in Europa e nel mondo, rassegnava le dimissioni in seguito ad una roboante sconfitta interna subita contro il Parma. Il suo successore sarebbe stato Carlo Ancelotti, che aveva già mostrato buone qualità nelle precedenti esperienze come allenatore di Reggiana prima e Parma poi. Fu allora che nacque il Comitato delle Vedove di Lippi . Dediti a versare lacrime per il tecnico che aveva lasciato, già convinti che nessuno mai avrebbe potuto eguagliare il suo valore nell’impostare gli schemi e motivare i giocatori, i suoi adepti erano specializzati nel piangere e rievocare il passato vincente anziché concentrarsi sulle opportunità future.
Non si nega, in realtà, che il centrocampista ex Milan e Roma di Reggiolo non aveva ancora raggiunto il grado di maturità, come allenatore, che avrebbe poi toccato nelle esperienze di Milan ed attualmente Chelsea. Alcune scelte, con il senno di poi, sono senz’altro rivedibili. Tuttavia non si può negare che nelle due stagioni e mezzo in cui fu allenatore della Goeba, la media punti ottenuta dalla compagine torinese fu elevatissima, e senza alcune avverse condizioni determinate dal Dio eupalla, come il nubifragio di Perugia, e l’avallo della FIGC sempre pronta a bastonare la Juve ma a concedere sconti alle altre formazioni, come la norma ad hoc per permettere a Nakata di giocare lo scontro decisivo con la Juventus nel campionato 2000-2001, probabilmente la formazione bianconera avrebbe arricchito il suo palmares di due ulteriori scudetti. Ma tant’è: dal primo all’ultimo giorno del suo insediamento Ancelotti fu subito il bersaglio delle Vedove di Lippi. Ricordiamo “Un ma**le non può allenare” come il non plus ultra della verve poetica del Comitato.

Nel 2004 la situazione si ripresentò. Il Lippi-bis, altro che minestre riscaldate, aveva visto una Juventus meno tecnica e spettacolare ma più muscolare di quella del Lippi 1. Tra i tanti nuovi nomi impossibile non ricordare Pavel Nedved, il grande guerriero che avrebbe meritato quella Champions League del 2003 che ancora grida vendetta. Ma la formazione di Torino si smontò nel terzo ed ultimo anno, e dall’urna dei papabili sostituti, che contemplava in particolare tra gli altri Prandelli e Deschamps, uscì fuori il nome di Capello.
Il Comitato delle Vedove di Lippi allora si riunì. Personalmente sospetto che gli adepti, grosso modo, siano stati gli stessi. Fabio Capello vinse due scudetti in due stagioni, e molti sostengono che quella Juventus avrebbe dominato il panorama italiano per anni. Qualcuno si spinge pure oltre, pur se in effetti le esperienze europee sotto la guida del tecnico di Pieris furono tutt’altro che esaltanti.
Le Vedove, coerenti con la loro impostazione, proseguirono imperterrite con i loro striscioni anti Capello per l’intero arco dei due anni.

Nell’estate del 2006 avvenne quello che sappiamo: con un golpe anche abbastanza mal organizzato, giacché ci abbiamo messo un amen a scoprirne tutte le contraddizioni, mezzucci, intrecci e menzogne, la Juventus fu soggetta alla gogna e dovette ripartire dal campionato di serie B. Tra gli altri, la società bianconera perse ovviamente Moggi e Capello. Nacquero così il Comitato delle Vedove di Moggi ed il Comitato delle Vedove di Capello. Il sospetto è fortissimo nel ritenere che tra gli adepti delle vedove di Capello la maggioranza fosse formata da coloro che solo due anni prima si erano uniti sotto l’egida della vedovanza di Lippi.
Come i precedenti comitati di vedovanza, anche questi hanno mantenuto le stesse caratteristiche. Il rimpianto per i successi del passato, ed il giudizio aprioristico che tutto ciò che verrà non potrà mai essere all’altezza di ciò che vi era prima. Nessun tecnico sarà mai bravo come Capello, nessun dirigente sportivo mai scafato ed intenditore vero del pallone come Luciano Moggi. Anche in questo caso qualcuno si spinge oltre, e la vedovanza porta a ritenere che oltre alle competenze nessuno sarà mai juventino quanto Capello (??!?) o quanto Moggi (??!!?).

Ora bisogna intendersi. La vedovanza è una condizione che merita rispetto. Non è imposta dai costumi della società civile, non si consuma nell’apparenza di un velo nero che copre il viso. Le origini della sua nascita sono senz’altro da ricercare nel rispetto e nella riconoscenza per chi ci ha lasciato, e tanto, tantissimo ci ha dato.
La Juventus di Lippi ha fatto sognare i tifosi juventini, le campagne acquisti di Luciano Moggi erano sempre lungimiranti e permettevano al tifoso di viverle con la completa serenità che, alla fine, tutto sarebbe stato fatto nel migliore dei modi, e con i più vantaggiosi movimenti economici.
Ricordiamoci però che smesso il velo, la vita può offrire nuove opportunità, nuovi amori e nuove soddisfazioni. E se ci si ostina a portare quel velo e rifiutare tutto ciò che si incontra perché aprioristicamente si ritiene che nulla potrà mai reggere il confronto con il passato, le occasioni si perdono e si finisce nell’isolamento, piangendosi addosso e confrontandosi solo con sé stessi e con la propria tristezza.
Personalmente, quando la Juventus nel 2006 è stata indegnamente sostituita dalla “new holland” allora sì, in quel momento mi sono sentito orfano. Perché, come spesso si dice, gli uomini passano, ma la Juventus resta. Ed in quel momento, invece, non restava neppure lei. Ma vissi la vedovanza solo in quel momento.
Dal ritorno di Andrea Agnelli in presidenza ho smesso il velo. Inizialmente con prudenza e circospezione, ora, dopo una attenta analisi di questi primi mesi di gestione, con decisamente molta più sicurezza. Ho scelto di crederci, di entusiasmarmi di nuovo, di rischiare di soffrire di nuovo, ma anche di gioire di nuovo. Per carità, dopo la botta ricevuta tengo gli occhi ben aperti, e non mollo mai quella valigia con dentro tutto quello che mi sono portato dietro da quell’estate. Ci sono le emozioni che mi porterò dietro per sempre, ci sono le menzogne che non dimenticherò mai, e c’è uno spazio vuoto da riempire con quello che mi appartiene di quegli anni, e che la corrente un giorno mi restituirà in riva al fiume, portandosi dietro anche altro.
Ma il mio sguardo, oggi, è attento al futuro. Sono fermamente convinto che dopo quello che ho passato, il delitto più grave sarebbe negarmi nuove gioie solo per non aver saputo trovare le forze per rimuovere quel velo.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1236

 

 
 
 

BONUCCI: "Partita falsata, grande rammarico. Facciamo tesoro di quanto accaduto in Europa

Post n°3332 pubblicato il 02 Dicembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Alberto Fornasari

Leonardo Bonucci, sicuramente sufficiente la sua prestazione nella bufera di Poznan, lascia trasparire la sua delusione per l'eliminazione dall'Europa League dalle parole scritte sul suo sito ufficiale. Il difensore bianconero ricorda come la gara non si sarebbe dovuta giocare in quelle condizioni climatiche, e comunque riconosce che l'eliminazione è figlia di altre tre deludenti gare (3-3 casalingo con il Lech, doppio pari con il Salisburgo). Questo il pensiero del centrale juventino, espresso su leonardobonucci.it:

"E' un enorme dispiacere uscire dall'Europa League in questo modo anche se forse le motivazioni di questa esclusione non sono da ricercare esclusivamente in questa gara.
Il grande rammarico è comunque quello di aver dovuto giocare una partita così determinante in condizioni assolutamente proibitive nelle quali tra l'altro la nostra squadra, più tecnica e di sicuro meno abituata a quel clima, è stata senz'altro penalizzata.
Una partita quella con il Lech Poznan, sicuramente falsata e che era indiscutibilmente il caso di rimandare, nella quale abbiamo però sicuramente dimostrato grande impegno creando numerose occasioni che però per sfortuna non si sono purtroppo tramutate in gol. Ma non è il caso di cercare alibi.
Dobbiamo prendere atto di quanto accaduto, farne tesoro per il futuro e spostare immediatamente la concentrazione sul campionato.
Domenica sera ci aspetta una trasferta insidiosa contro il Catania che, soprattutto in casa, ha sempre dimostrato di essere all'altezza della situazione.

 
 
 

BUONI E CATTIVI DA POZNAN

Post n°3331 pubblicato il 02 Dicembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Buoni o cattivi, recitava una canzone di Vasco Rossi, "...prima c'è giusto o sbagliato da sopportare.... ". Volendo fare il gioco delle parti, per mandare giù il boccone amaro dell'eliminazione, ci sono alcune cose da sopportare. Ci sarebbe da sopportare un pò di sfortuna, per un'eliminazione meritata per quanto fatto vedere con il Salisburgo (anche se in casa mancavano tutti) e immeritata per quanto fatto vedere con il Lech (se non si prendeva quel gol in casa nel recupero....). Insomma da sopportare anche la neve, il ghiaccio e le decisioni assurde di chi fa disputare una partita su un campo falsando il risultato. Del resto "the show must go on...". Di conseguenza tra i cattivi ci mettiamo chi ha preso la decisione di giocare e permetteteci ci mettiamo pure Rudnevs, che cattivo giocatore non è ma che inseriamo in questa categoria perchè ha fatto ben 4 gol in due partite. Ci sarebbe da mettere tra i cattivi anche chi ieri ha sbagliato quei gol, ma purtroppo non tutti avevano gomme da neve e catene.

Tra i buoni sicuramente Iaquinta, per il gol, che è importante, Krasic perchè anche sulla neve sa mettere le catene e soprattutto Camilleri, che dopo Sorensen si rivela un gran colpo. Se continuano di questo passo Paratici e Marotta ci faranno terminare gli aggettivi per far loro i complimenti nel settore giovanile. Dopo il danese anche Camilleri ha mostrato personalità con chiusure nel secondo tempo degne di nota.

I giovani aggregati alla primavera devono esser pronti per entrare in prima squadra e questo è il secondo giovane che dimostra personalità dal primo al novantesimo. Ieri avevamo detto che eravamo curiosi di vedere Camilleri, oggi possiamo dire che siamo rimasti soddisfatti e molto.

 
 
 

NOMI NUOVI IN DIFESA...

Post n°3330 pubblicato il 02 Dicembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Giacomo Morini

In questi mesi si sono alternati tantissimi nomi come possibili acquisti per la Juventus.

A settembre eravamo partiti con Tasci, centrale dello Stoccarda che trovava poco spazio. A ottobre siamo passati ai vari Santacroce e Bonera, che a Napoli e Milano vivono fasi alterne. Oltre a loro, sempre per il ruolo di centrale si è poi parlato di Agger. Nelle ultime settimane, diciamo a partire dal mese di novembre si sono poi fatti altri nomi.

Partiamo con Rolando, roccioso difensore centrale portoghese in forza al Porto e cresciuto calcisticamente nel Belenenses, abile di testa con una buona agilità nei movimenti. La quotazione alta, però, spaventerebbe la dirigenza. Dopo Rolando un altro nome caldo è stato quello di Bocchetti. L'ex genoano non ha molta voglia di svernare allo Rubin e non avrebbe problemi a trasferirsi a Torino. Qui il prestito sarebbe la soluzione gradita.

Infine, di ieri, la voce che rilancia l'interesse della Juventus per Matteo Ferrari del Besiktas. La valutazione dell'ex romanista, classe 79, è circa di 2 milioni di euro e sarebbe utile nell'ottica dell'eventuale sostituzione di Rinaudo, anche se l'ingaggio alto è un freno(2,5 milioni di euro). In Turchia l'ex romanista e genoano sta facendo bene, ma si sa il richiamo della Juve, potrebbe indurlo a tornare a in Italia.

 
 
 

La concorrenza non spaventa Quagliarella : "Più campioni ci sono e meglio è"

Post n°3329 pubblicato il 02 Dicembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image sport

Fabio Quagliarella crede nel progetto bianconero. Allo stesso tempo però, si rende conto di come una squadra forte, per essere tale, debba essere composta da di versi elementi di valore. Ecco che allora è lo stesso giocatore napoletano a chiedere a gran voce l’acquisto di altri elementi : "Che effetto mi fa sentir parlare di nuovi acquisti in attacco? In qualsiasi squadra vai, si cercano sempre gli attaccanti, quindi siamo abituati - ha detto l'attaccante bianconero ai microfoni di Sky Sport -. Però è normale che una società come la Juventus possa cercare il grande colpo. Siamo una big, più campioni ci sono e meglio è.. L'Inter? Dubbi non ce n'erano, è normale che possa esserci un periodo di difficoltà nell’arco di un campionato, che poi le difficoltà sono derivate dagli infortuni. Anche noi siamo ancora in emergenza, e non è mai facile dare continuità ai risultati. Noi ci stiamo provando, il nostro obiettivo è quello di rimanere lassù fino alla fine. Poi vedremo su cosa puntare".

 
 
 

Agente Bojan: "A gennaio non si muove, a giugno chissà..."

Post n°3328 pubblicato il 02 Dicembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Image Photo Agency

Nelle settimane scorse era circolata una voce di mercato che voleva la Juve interessata ad acquistare Bojan Krk a gennaio, Oggi, dalle colonne del Daily Mirror, è intervenuto il suo agente per fare chiarezza: "Bojan è un giocatore del Barcellona e a gennaio non si muove. E' contento di come stanno andando le cose ma di sicuro rivaluteremo la sua posizione una volta finita la stagione". Insomma, tutto sospeso fino a maggio.

 
 
 

Alvarez: "Partita difficile, ma vogliamo vincere. E fermeremo Krasic..."

Post n°3327 pubblicato il 02 Dicembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Federico De Luca

Partito in sordina, Pablo Alvarez (26), terzino del Catania, ha riguadagnato posizioni fino a diventare un punto fisso nella difesa etnea. Intervistato da Il Corriere dello Sport, l'argentino ha parlato della prossima partita che vedrà impegnato il suo Catania contro la Juventus. "La partita contro la Juventus la prepariamo per vincerla,  sarà difficile, per noi quanto per loro. Alla fine ci sarà il tutto esaurito e la nostra gente, ne sono sicuro, ci starà vicino, sostenendoci fino all’ultimo. Krasic? E’ un giocatore di valore, ma lo fermeremo. Vedrete... La concorrenza non mi fa paura - spiega - anche perché con i compagni non abbiamo problemi di alcun genere. Ci si allena duro durante la settimana, alla fine in campo va chi ha lavorato meglio e meglio può soddisfare le esigenze dell’allenatore.

 
 
 

Mou, te gusta Dzeko?

Post n°3326 pubblicato il 02 Dicembre 2010 da nadir63l
 

© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS

Dzeko gusta a Mou”. Non c’è bisogno di traduzione per comprendere il titolo d’apertura del quotidiano spagnolo As. Il tecnico portoghese vuole infatti portare a Madrid una punta ed Edin Dzeko ha tutte le caratteristiche per essere l’acquisto giusto per la Casa Blanca. Il bosniaco piace perché è un centravanti vecchio stampo, grosso fisicamente e con senso del gol, ma allo stesso tempo moderno tecnicamente ben dotato. Inoltre potrebbe essere inserito nella lista per la Champions dato che non ha disputato nessuna partita europea con il suo Wolfsbug. Un affare che fa gola a tutte e due le parti, ma di mezzo c’è sempre il solito Hoeness: riuscirà Florentino convincere il dirigente tedesco? E Benzema che fine farebbe?

 
 
 

cuore bianconero

Post n°3325 pubblicato il 02 Dicembre 2010 da nadir63l

 
 
 

     

 

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