LA NUOVA CASA BIANCONERA
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«Il vantaggio di dodici punti, che a fine campionato diventerà di quindici, non può essere frutto di null’altro che non il fatto che eravamo più forti. Una grande squadra che quella sera, il 12 febbraio 2006, di fatto si portò a casa il ventinovesimo scudetto. La medaglia ce l’ho ancora casa. E non la restituisco. »
Alessandro Del Piero
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Messaggi del 06/12/2010
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Caro Zibì, i tifosi ti hanno scritto una lettera. Imperfetta. Retorica. Ingenua. Forse verbosa. Scritta come son scritte le cose di calcio. Scritta con anima, palle, frattaglie. Qual è il tuo problema, Zibì ? Devi restituire la stella. L’onorificenza con la quale sei stato insignito per tre anni da giocatore e venticinque da denigratore. Che sarà mai per uno come te. Un polacco, amico di Chopin, cresciuto a biada, anarchia e praterie da uomo libero. Che te ne fai di queste medaglie alla memoria di un esercito regolare. Di queste premiazioni di corte. Di questi artifizi per impiegati zelanti tra il commerciale ed il marketing spicciolo di una azienda moderna. Tu sei antico come la libertà di pensiero, offesa e parola che rivendichi gonfio. Sei stato un gran giocatore, Zibì. Davi certe sberle al pallone anche a piedi nudi. Eri un leader ovunque tranne che alla Juve. Forse è questo il problema. Non ci hai mai perdonato. Da noi non eri il primo. Non avevi il Lodz o la Polonia in mano. Ti sei preso la Roma per questo. Eriksson ti diede il 4 e tutto il campo: fai tu. Ed è per questo che diventasti romano. Da noi non eri il primo perché eri altro. Non eri la Juve. Quella forse lo saresti diventato. Ma te lo ricordi o no che, allora, non era mica quello, il problema. Il comando, non facevi vacanza. Il comando, roba da vecchi. Non eri la Juve. Eri juventino. Della Juve dei grandi, il ragazzo. Eri quello che noi ragazzi impersonavamo. Una giovane freccia incostante bisognosa di un lancio. Bisognosa che un grande ci spianasse la strada. Nessuno di noi faceva Michel, nessuno di noi faceva il grande, nessuno di noi aveva la prospettiva. Volevamo fiducia, qualcuno dietro, il pallone già in corsa, una direzione. Ed il goal. Sapere di saper fare goal. Non ti è bastato. Non ci è bastato. Però ora basta. La smettiamo qui, Zibì. Ti abbiamo voluto bene, tu hai fatto finta. Siamo stanchi di te come si è stanchi delle pene d’amore. Per noi, sei il signor Boniek. Ti daremo del lei. Non ti chiameremo più come ti piace. Ci sei straniero. Sei Zbgniew come quell’altro è Zdenek. Chiamarvi coi vostri nomi vi chiarirà quanto siete stranieri alla nostra vita. Anche alla nostra storia, se lo vorremo. E lo vogliamo. Se lei, ex Zibì, non rinuncia alla stella noi rinunceremo alla storia. M’impegno sin d’ora in tal senso. Mentirò. Dirò che era una pippa. Un bidone. Non un diverso, uno uguale. Un Penzo, un Briaschi, un Pacione. Uno dei tanti miracoli di Monsieur Platini. Cosa vuole che conti la verità, signor polacco. Solo noi che l’abbiamo vissuta quand’era alla Juve abbiamo le chiavi del suo ricordo. Gli altri che sanno. Sapranno quello che noi inventeremo. Le daremo una vita mediocre. Un rendimento balordo. Una targa da brocco. Per quelli che non l’hanno mai vista sarà un tale tra i tali, sarà quel tale dall’Est che giocava fisso il mercoledì come fanno al calcetto. Uno scioperato, un mezzo di un quarto, una guida di Roma, Boniek chi ? Scelga Zbigniew. Pensa come sarebbe stato, Zibì, se invece fosse andata nel verso giusto. Se tu non avessi scelto di fare il romanista. Bardato come il centurione che stacca i biglietti. Romanista come Hitler era tedesco. Di farlo cioè come diceva Sartre: che il peggior moralista è il puttaniere come il peggio nazionalista è il profugo. Se tu non ti fossi crogiolato nel plauso della maggioranza. Se tu non mi fossi scaduto a caricatura della Sora Lella(che poi era pure laziale). Pensa come sarebbe andata, Zibì, se avessi continuato su lancio e di slancio nella direzione giusta. Quella del cuore nostro. Si guardi oggi Zbigniew, estraneo e stella. Ha tentato la carta da allenatore. Fallito. Opinionista vivacchia come quell’altro straniero: vi chiamano a fare i due stranieri come negli anni ’80, vi chiamano per parlar male di noi con un italiano scorretto fatto per i santoni, fatto di io andare, parlare, pensare. Male dire. Ha un premio alla memoria aziendale votato manco fosse Imelda Marcos da un’azienda che per lei ha fatto carte false e per lei ora è in forte imbarazzo. Per quanto si senta forte e protetto, sor Boniek, si ricordi che i clienti non vogliono lei. Quella è un’azienda, lei è uno solo e se davvero quella è un’azienda spiacente. Non è oggi o domani. Ma è legge. Il cliente per amore o per forza ha sempre ragione. Cosa le resta senza la stella ? La sua storia. Lei è stato un gran giocatore ma siamo pronti a portargliela via. Esca dalle nostre vite. Questo è il nostro ultimo lancio. I tifosi le hanno scritto una lettera. Se la faccia tradurre col cuore. Imperfetta. Ma vera. Siamo stanchi dei vecchi ricordi. Siamo stanchi di saperla invecchiata. O meglio. Di sapere che l’uomo Boniek ha invecchiato quel giovin poco signore che non voleva esser padrone d’altro non fosse tenere la strada, che comandare no ma fottere correre si, che di essere primo se ne fregava se poteva essere meglio. Essere tanto. Siamo stanchi di te, di noi, della gioventù. Gran giocatore quel Boniek, Zibì, ma siamo pronti a falsarti la storia. A rubarci le vite. Esci dalle nostre vite finché ne abbiamo ancora una in comune. Ci inventeremo dell’altro. Si dirà che Zibì se n’è andato. Imbarcato da qualche eccitante avventura. Era fatto così, non aveva più nulla da dare se non il non fare male a nessuno, era così come noi da preferire spegnersi altrove pur di non sedersi fisso in un posto e darci un dolore. La notte con lei, Zibì Boniek, sta finendo. E’ finita. Scappa via su lancio. Questo è il nostro ultimo lancio. Di giorno, da svegli noi vedremmo solo Zbigniew. Questo è il nostro ultimo lancio. Salvi Zibì come sempre. Lo salvi di notte. Le stelle di notte mica son tante. E’ di giorno che sono troppe. Ci scappi via. Prima che sia tardi. Prima che la luce ci accechi. E non resti più niente. Non restino stelle. Manco di notte. |
Clima positivo in casa Juve dopo i tre punti di Catania, la quarta vittoria esterna, il terzo posto solitario e le prime in classifica che si vedono benissimo. Aggiungiamo anche il compleanno del Presidente Andrea Agnelli, và. Poznan e l'Europa League sembrano già un lontano ricordo. A parlare è Leonardo Bonucci sul suo sito ufficiale. Il giovane difensore, autore di un'ottima prova e di alcuni lanci illuminanti per Iaquinta, parla della prestazione dei suoi e delle prospettive per il futuro. Ma non si parla solo di calcio giocato. Bonucci è entusiasta per l'inserimento del suo nominativo nella lista dei 55 calciatori in lizza per il Top 11 Uefa, e su leonardobonucci.it racconta le sue emozioni, ringraziando chi lo ha formato e promettendo di migliorarsi ancora. "Catania Juve e lista Uefa Top 11 Essere riusciti ad espugnare un campo difficile come quello di Catania dove tanti hanno trovato difficoltà ci riempie di soddisfazione. Va riconosciuto ai nostri avversari, a cui va il mio totale rispetto, di averci dato del filo da torcere, in particolare nei primi minuti di gioco ma, ad ogni modo, la vittoria al Massimino è la dimostrazione che stiamo diventando una grande squadra e una ulteriore testimonianza del carattere che la squadra sta acquistando partita dopo partita. Ora non ci resta che continuare a guardare avanti: i prossimi incontri in programma non saranno infatti meno insidiosi dei precedenti e noi dobbiamo continuare il nostro percorso di crescita. Quanto invece all'inserimento del mio nome tra i 55 calciatori in lizza per il top 11 Uefa, posso solo dire che per me è un grande onore. Leonardo" |
NEDVED: "Krasic acquisto azzeccato, spero faccia tanta strada come me. Ho detto no a Mou, sarebbe stato un tradimento. Ecco il mio ruolo alla Juve..." Pavel a tutto campo su Radio Deejay, ospite di Linus e Nicola Savino: "Avrei scambiato volentieri il Pallone d'Oro con la Coppa dei Campioni. La chiamata di Mourinho? Mi ha fatto piacere. Che sfide con Gattuso e Torricelli". L'ex fuoriclasse della Juventus, Pavel Nedved, attualmente consigliere di amministrazione della società bianconera, è stato ospite oggi della fortunata trasmissione di Radio Deejay, "DeeJay Chiama Italia", condotta da Linus e Nicola Savino. Nel suo lunghissimo intervento, il Pallone d'Oro 2003 ha toccato svariati argomenti: la sua vita, la sua famiglia, la sua carriera, il suo rapporto con i compagni e con gli avversari, il suo mancato passaggio all'Inter, la somiglianza con Milos Krasic, la maledizione Champions League, il suo attuale ruolo all'interno del club torinese e molto altro ancora. TuttoJuve.com ha trascritto integralmente le dichiarazioni di Nedved: Buongiorno Pavel. Mi ha colpito molto del tuo libro uscito in questi giorni - "La mia vita normale" - come spesso ritorni il tuo bisogno di dire che non sei così musone come la gente pensa... Un po' forse lo eri nei primi anni... Tu eri consapevole di essere amatissimo dai tuoi tifosi e odiatissimo dai tifosi avversari? Almeno nello stadio... Forse è per quello, perchè facevi ogni incontro come fosse una battaglia. Poi tu avevi anche un fatto cromatico: i capelli che si notavano tanto. Tanto che è arrivato un altro biondo (Krasic, ndr) e dicono per questo che è come te. In realtà le somiglianze sono poche, il tipo di gioco è abbastanza differente, no? Ci sono tante leggende su di te. I calcatori sono tutti in vacanza, ma Nedved è lì che si allena da solo. Finiscono gli allenamenti in un giorno normale e Nedved rimane a fare i giri di campo. Adesso sveliamo questo segreto finalmente. E' vero che tu continuavi ad allenarti? Correvi molto perchè il tuo modo di giocare era soprattutto fisico e quindi la preparazione fisica era per te più importante di quella tecnica? Oppure ti allenavi anche con la palla? Secondo te i calciatori di oggi si allenano abbastanza o forse si potrebbe fare di più? A parte quelli della Juve... E perchè si potrebbe fare di più? Per una questione di abitudine, di cultura? Se uno mette più dedizione nel lavoro, ottiene i risultati che ha ottenuto Pavel Nedved. Poi un muscolo molto allenato si rompe anche meno facilmente... Hai preso peso da quando hai smesso di giocare? Come te la cavi con l'italiano scritto? Bene? Quanti anni sono che sei in Italia? 13? Sei arrivato subito dopo gli Europei del '96. Tu sei un'icona dei tifosi bianconeri, ma secondo me sei rimasto un'icona anche dei tifosi della Lazio un pochino. O ti sei lasciato male? Avevi i capelli corti all'epoca. Corti più scuri... I tuoi figli sono nati a Roma, quindi Roma ti è rimasta un po' nel cuore... Che accento hanno i tuoi figli? Accento italiano di Torino? Quando giochi e i tifosi avversari non ti sono particolarmente amici, tu li senti? Quali erano gli stadi dove andavi e sapevi già che ti avrebbero insultato. San Siro? Nonostante la San Siro interista ti detestasse, ad un certo punto, l'allenatore interista ti ha chiesto se volevi andare a giocare lì. Sembrava ad un certo punto che tu dovessi chiudere la carriera all'Inter. C'è scritto anche nel libro... Lui però ti ha chiamato e te l'ha chiesto... Sì, sarebbe stato un po' un tradimento. Avresti scambiato la Coppa dei Campioni con il Pallone d'Oro? Eppure il Pallone d'Oro è soltanto tuo, mentre la coppa la dividi con la squadra... C'è un racconto nel tuo libro che mi ha molto colpito, che dà l'idea come il calcio sia fatto di persone. E' il racconto di questo centravanti della Repubblica Ceca che si chiama Jan Koller: era un omone gigante, alto due metri, pelato a 15 anni. Lui non voleva fare un calciatore... Tra i tanti compagni di squadra, qual è quello che ti viene in mente di più? Quello con cui hai condiviso più emozioni... Qual è l'avversario che ti ha dato più fastidio? C'era sempre qualcuno con cui ingaggiavi un duello, anche verbale... Quella domenica mattina, che ti svegli e sai che devi incontrare Moreno Torricelli, dici: "Che palle, ma perchè oggi questo?". Ti capitava di pensarlo? Cosa succede adesso nella tua vita. Sei entrato nel direttivo Juve, con che quale ruolo? Ma parli di calciatori? Dai consigli per gli acquisti? Guardi anche il calcio estero? Lo segui? Ti piace? Ma il Pallone d'Oro è a casa tua o è in banca, nascosto, al sicuro? Ti sei informato se è tutto d'oro o è solo placcato? |
Il difensore della Juventus commenta sul suo sito ufficiale l'importante successo esterno ottenuto a Catania Grande prestazione della Juventus a Catania nel posticipo della 15^ giornata di Serie A; un successo esterno per 3-1 che mantiente la squadra bianconera nelle zone nobili della classifica e soprattutto consente al team di Delneri di tenere il passo delle prime due della classe. Al Massimino non vinceva nessuno da un anno; nemmeno l'Inter pigliatutto di Mourinho c'era riuscito. La Juve ce l'ha fatta grazie alla grande giornata di Fabio Quagliarella, oltre che di Pepe e Felipe Melo. Ma un altro super protagonista della magica serata della Vecchia Signora è stato Giorgio Chiellini che, anche se non è entrato direttamente nel tabellino e nella cronaca della gara con interventi eclatanti, ha coordinato alla grande la difesa bianconera, sbandata soltanto una volta in occasione del pareggio fortunoso del Catania. Insieme a Bonucci il feeling cresce sempre di più, e nonostante l'impressione di alcuni opinionisti in tv che dimostrano poca fiducia, la retroguardia bianconera ha subito soltanto tre gol in più della capolista Milan (avendo, tra l'altro, il miglior attacco del torneo grazie anche alle reti di Quagliarella, 8 in stagione). "Giorgione", nel day-after, ha scritto sul suo sito ufficiale (www.giorgiochiellini.com) le impressioni susseguenti alla vittoria ottenuta in terra siciliana: "La vittoria contro il Catania al Massimino è stato un risultato importante contro una squadra che nel 2010 non aveva mai perso in casa". Il numero 3, ieri (e domani) capitano, invita a guardare avanti senza esaltarsi più del dovuto per i 3 punti ottenuti: "Dobbiamo ancora migliorare tanti particolari ma la strada intrapresa è quella giusta. Da domani cominceremo a preparare bene la partita di domenica sera contro la Lazio, un avversario in grande forma contro il quale dovremo confermare la nostra crescita". Gara che, stando ad oggi, non si giocherà domenica, se dovesse persistere la volontà dei calciatori di scioperare. Su questo punto, Chiellini esprime il suo pensiero e augurio: "Per quanto riguarda lo sciopero, sono fiducioso che le parti trovino un accordo e si possa quindi giocare, per il bene di tutti, soprattutto dei tifosi". Tifosi ai quali, al termine del suo post sul sito, dedica un abbraccio firmato Giorgio. |
Proprio quando si stava per definire il passaggio di Marco Borriello alla Juventus, la Roma ci ha messo lo zampino rovinando il colpo che Marotta teneva in serbo per il finale di mercato. La scelta quando poi sul finire di un'estate di acquisti di tutto rispetto cadde su un certo Fabio Quagliarella, alzi la mano chi almeno una volta non abbia avuto pensieri scettici sull'operazione. Certo, uno come l'ex Napoli non ha bisogno di grosse presentazioni o quantomeno ha a disposizione un curriculum di tutto rispetto da presentare in sede di colloquio, ma l'idea generale era che comunque anche per lui ci sarebbero stati dei grossi esami da sostenere, perchè alla Juventus niente ti viene regalato. "Chi non si meriterà la maglia da titolare si accomoderà in panchina" aveva specificato da subito Delneri: "Per me vige solo la meritocrazia". Parole prese immediatamente sul serio anche dal numero 18 bianconero, parole che continuano a tuonare dopo ogni partita di campionato. Ieri sul terreno del Massimino di Catania ha siglato la sua prima doppietta effettiva con la maglia della Juventus, una doppietta che per un fatale errore dell'arbitro si è limitata perchè poteva essere un'affascinante e meritata tripletta. I due gol di pregevole qualità tecnica hanno aggiustato la partita dei bianconeri, dopo che il Catania aveva agguantato il pareggio per un pasticcio difensivo nell'area di Storari. Il napoletano sale così a quota 8 gol nella classifica marcatori e saluta per una notte il Napoli staccato di soli 3 punti, in attesa della gara di questa sera contro il Palermo. Un saluto amaro forse per lui che è stato descritto da tutti i partenopei come un traditore, ma dal prelibato sapore della vittoria. Quando la stoffa del campione ce l'hai nell'anima è difficile contestare scelte che sul finire premiano sempre. |
E’ considerato un punto di riferimento da tutti i tifosi della Juventus, Antonello Angelini, soprattutto per le sue decise battaglie contro i media e la loro controinformazione su Calciopoli. Ricopre anche il ruolo di co-conduttore, insieme a Massimo Zampini, della trasmissione “Il bianco e il nero”, in onda su Radio Radio, di opinionista a “Lunedì di rigore” su Antenna 3 e a Telelombardia oltre che al Processo di Biscardi. E’ stato grande protagonista in passato del programma “la Juve è sempre la Juve”, andato in onda fino all’anno scorso su una tv romana, T9. Scrive, poi, su Calcio Gp ogni settimana. Da ricordare, inoltre, il suo servizio a “Matrix” su canale 5 riguardo Calciopoli. Oggi parla in esclusiva a Tuttojuve.com: Cosa vuol dire tifare Juventus a Roma? Tra le varie radio e televisioni si nota da anni, ormai, un certo ostracismo nei confronti della Juventus. Pensi che, in generale, il giornalismo sportivo italiano sia prevenuto nel giudicare l’operato della nostra squadra? Nella trasmissione che conduci insieme a Zampini, “Il bianco e il nero”, avete dato molto risalto al processo di Napoli. A tal proposito restando in tema Calciopoli, o Farsopoli come preferisci, qual’ è il tuo pensiero in merito alle nuove intercettazioni? Perchè sono uscite fuori dopo quattro anni? L’ingresso di Agnelli in società ha restituito fiducia in tutto l’ambiente bianconero. E’ entrato da subito nel cuore dei tifosi, anche per la sua dura presa di posizione in merito ai nuovi sviluppi del processo di Napoli, chiedendo in particolare la restituzione dei titoli tolti. Ritieni che la Juve abbia buone chancesdi riavere gli scudetti? Che differenza c’è tra Agnelli e Moratti? Per quanto riguarda l’aspetto tecnico-sportivo, invece, questa squadra può lottare ad armi pari per lo scudetto oppure ha bisogno di qualche rinforzo a gennaio? C’è qualcosa, in particolare, che vuoi dire a tutti i tifosi bianconeri? |
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Luciano Moggi, nel corso della trasmissione condotta da Pippo Franco “Ieri, Moggi e domani” co-produzione tra Prima Rete Lombardia e Gold Tv in onda tutte le domeniche su GOLD TV e TELECOR digitale terrestre (canale satellitare 856 Sky) ha commentato come consuetudine la giornata di campionato, approfondendo l’argomento SCIOPERO dei CALCIATORI che tanto tiene banco in questi giorni. JUVE – E’ TORNATA LA GRINTA DI UN TEMPO. MILAN – C'E' ANCORA QUALCUNO CHE NON CONSIDERA IBRA UN UOMO SQUADRA? ROMA – DE ROSSI, CHE BRUTTO GESTO! INTER– CHE ERRORE VENDERE BALOTELLI E NON MILITO! SCIOPERO CALCIATORI – NO ALLA CESSIONE UNILATERALE, SI AGLI ALLENAMENTI DIFFERENZIATI ODDO - "NON E' UNA QUESTIONE ECONOMICA MA DI RISPETTO DI DIRITTI UMANI" |
Ieri abbiamo letto dell'ultimatum del Real al Wolfsburg per l'acquisto di Dzeko: il famoso, "o arrivi a gennaio o mai più", con gli spagnoli più che mai convinti a trovare un sostituto di Higuain dopo l'infortunio per ernia del disco della punta argentina. 25 milioni di euro per convincere i tedeschi. Oggi, sembra che i tedeschi non siano per nulla attratti da tale proposta e anche abbastanza seccati. Dzeko non sta brillando e negli ultimi mesi appare sempre più distratto e ha anche sbagliato un rigore contro il Werder Brema. Tuttavia i gol in quindici presenze sono 8 e se un giocatore nel suo momento peggiore segna 8 gol, bhe allora è un giocatore da prendere al volo. Quale sarebbe, quindi la strategia corretta? Primo risparmiare soldi per giugno (quando si dovrà fare l'offensiva), secondo: cedere qualcuno a gennaio e risparmiare qualcosa. Per entrambi i passi ci sembra sensato non investire grandi cifre per gennaio per attaccanti, ma lavorare di ingegno. Per fare questo la strategia potrebbe essere quella di agevolare il trasferimento di qualche giocatore apprezzato dal Real Madrid per calmare le loro pretese su Dzeko. Di chi stiamo parlando? Di Amauri. Ieri Quagliarella e Del Piero hanno parlato di Amauri come il grande acquisto di gennaio. Siamo in tanti a pensare che Amauri possa e debba essere un valore aggiunto, ma rimane, una grande incertezza per un giocatore che ormai da due anni a questa parte stenta parecchio. Per questo motivo, considerando che l'apporto in questo campionato è stato nullo, non ci sembrerebbe un azzardo se la Juventus a gennaio lo cedesse e acquistasse qualcuno più giovane e meno caro. Praticamente 10/12 milioni dal Real, un grande risparmio di ingaggio e tutto fieno in cascina per prendere qualche attaccante giovane per gennaio e poi sferrare l'offensiva a Dzeko a giugno. Per gennaio con i 3 milioni di ingaggio risparmiati di potrebbe puntare a qualche punta giovane di valore. I nomi sono tanti, da Matri a Maxi Lopez fino a Pazzini. Tutti questi hanno valutazioni a crescere dai 10 milioni di Matri ai 12 di Maxi Lopez fino ai 18/20 di Pazzini. Noi pensiamo che questa Juventus dovrebbe economizzare magari puntando come sta facendo il Napoli a Gonzalez del Novara (un pallino di molti che ci scrivono in redazione) e sfruttare le risorse a giugno. Un investimento che potrebbe aggirarsi sui 5/6 milioni e qualche giovane, potrebbe bastare. Un domino del tipo Amauri al Real e Dzeko alla Juventus a giugno probabilmente non dispiacerebbe alla maggioranza dei tifosi, per gennaio a questa squadra non serve molto in avanti (se Quagliarella non perde la vena di super bomber), basta qualcuno che segni ogni tanto e noi ricordando i giocatori alla Ravanelli e Schillaci la nostra preferenza l'abbiamo già espressa. |
Ieri, provocatoriamente avevamo parlato dell'episodio dell'intervento di Nesta su Caracciolo, chiedendoci se i media ne avrebbero parlato. Ovviamente il velo dell'omertà è calato, ma non avevamo alcun dubbio. Alcuni tifosi si sono lamentati della cosa, sottolineando come il Milan, aveva dominato e quindi parlare di episodi arbitrali era totalmente fuori luogo e pure di cattivo gusto. Purtroppo non è stato capito il senso del nostro intervento, come spesso accade veniamo accusati di essere di parte, ma almeno chi ci legge sa cosa legge, mentre spesso accade che media nazionali si fingano super partes e poi hanno sotto casacchine di vari colori, tutte eccetto quella bianconera. Evidenziando l'episodio di Nesta, non si voleva mettere in discussione la vittoria rossonera, apparsa netta, quanto piuttosto altro. Quando la Juventus vince 4-0, come a Udine o con il Lecce, si tende sempre a evidenziare l'episodietto, il cavillo, l'aiutino. Quando invece, la cosa accade ad altri, il tutto passa in cavalleria. Lo stesso, possiamo registrarlo per ieri sera. Ieri sera la Juventus ha fatto un gol buono di trenta centimetri. E' incredibile, per non dire altro, come l'episodio sia stato paragonato all'intervento di Sorensen su Morimoto, lasciando stesso spazio alle due azioni e in alcuni media lasciando più attenzione a quest'intervento. Infine, alcuni hanno sostenuto anche che l'intervento di Quagliarella su Biagianti sul terzo gol fosse irregolare. Commovente poi come alcuni dopo aver sostenuto questo si sono permessi di sorridere e fare i complimenti allo stesso Quagliarella senza ribadire quanto detto poco prima. Insomma, il trattamento media continua a essere veramente bizzarro. A noi rimane ancora misterioso come in Juventus- Roma, una punizione contestata possa essere battuta oltre il tempo regolamentare e presa col braccio in salto e voltato da Pepe possa causare un rigore decisivo, mentre 7 giorni prima il tutto sia passato come l'acqua sotto i ponti. Alcuni ci hanno poi fatto notare come in Chievo-Roma la mano del romanista che stoppa il cross in area di un veronese venga giudicato involontario mentre l'intervento di Rossi in Sampdoria-Bari sia volontario dopo aver toccato la gamba, stranezze... Qualcuno dovrebbe sentirsi in colpa, chissà come mai sono sempre gli stessi che parlano ancora di Calciopoli e di grandi aiuti nel passato bianconero....e non si accorgono che oggi succedono errori proprio come allora. |
Parla il difensore bianconero autore di una grande prestazione. Nonostante la bella vittoria Giorgio Chiellini, intervistato dai microfoni di Sky Sport 24, non vuole abbassare la guardia e tiene sull'attenti la squadra rimarcando l'importanza della vittoria e gli obiettivi immediati per il futuro chiamati continuità e meno distrazioni come quelle che han portato al pari del Catania: "E' una vittoria molto importante che ci può dare slancio, vincere qui non era facile ma dobbiamo ancora migliorare e lo sappiamo bene perchè prendere un gol come quello di Morimoto non è una cosa bella, c'è sempre da perfezionare qualcosa e pure dopo una bella vittoria come questa non bisogna rilassarsi. Sappiamo che per raggiungere i grandi obiettivi subire un gol così non è proprio il massimo, ora godiamoci la vittoria ma continuiamo a vivere alla giornata e a lavorare sodo, il prossimo obiettivo è trovare continuità e pareggiare magari di meno rispetto al recente passato". Chiusura sullo sciopero con tanto ottimismo sulla possibile revoca dell'Aic: "Ho sentito che oggi c'è stato un incontro tra Figc e Lega, spero nel buon senso e che si eviti questo sciopero. Sono fiducioso perchè vedo che il fronte degli oltranzisti si sta ammorbidendo sensibilmente". |
DEL PIERO A SKY: "OGGI SIAMO STATI CINICI E COMPATTI, DOBBIAMO INFILARE UN FILOTTO DI VITTORIE PER AMBIRE AL VERTICE" Subentrato nei minuti finali Alex Del Piero ha comunque lasciato il segno anche oggi nei pochi scampoli giocati: un gol sfiorato e un assist perfetto che Krasic ha clamorosamente mancato a porta vuota. Soddisfatto del successo il capitano da un voto positivo alla squadra: "Che voto do alla Juve? Più che buono. Oggi siamo stati compatti e cinici, il Catania aveva iniziato meglio poi siamo cresciuti e abbiamo colpito nei momenti opportuni gestendo alla grande nella ripresa". Sul mercato e possibili rinforzi in attacco Del Piero dice la sua e parla di Maxi Lopez, visto all'opera da vicino oggi: "A gennaio torna Amauri, sarà lui il nostro acquisto in attacco. Maxi Lopez? E' un attaccante che mi piace, magari ha giocato meglio altre volte però è sicuramente un buon attaccante". Sulle ambizioni future della squadra Alex spiega la ricetta per inseguire ed agganciare il Milan, ora ancora a più sei in classifica: "Può essere una vittoria di buon auspicio, il campionato è lungo dobbiamo trovare un filotto di vittorie per ambire alla vetta. Oggi deve essere un inizio, continuare su questa strada giocando di squadra". Battuta finale sull'eventuale sciopero proclamato per il prossimo weekend: "Mi auguro che si trovi ad un accordo senza sciopero. Io mi troverò in linea con le decisioni dell'Aic ma spero che non si arrivi a tanto". |
Inviato da: diletta.castelli
il 11/10/2016 alle 17:05
Inviato da: dimariamonicaa
il 08/04/2016 alle 21:04
Inviato da: aldo.giornoa64
il 20/12/2015 alle 22:00
Inviato da: aldo.giornoa64
il 13/12/2015 alle 23:54
Inviato da: aldo.giornoa64
il 08/12/2015 alle 23:14