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Messaggi del 12/12/2010

Niente aquile, vola la freccia....

Post n°3430 pubblicato il 12 Dicembre 2010 da nadir63l
 

Le pagelle di Morrison

Immagine IPB 


Cominciamo con una certezza, Eupalla c'è, esiste e ogni tanto interviene; non si potrebbe spiegare altrimenti il 2-1 che l'immenso Milos ci regala all’ultimo respiro di una partita che avremmo meritato di stravincere. Queste vittorie sono iniezioni di adrenalina pura, indi godiamo gente, perché la Juve dimostra ancora una volta, ancora di più di esserci, di recitare da protagonista, schiacciando la Lazio nella sua trequarti per almeno 70 minuti su 90.
Al via la partita sembra incanalarsi verso il binario perfetto, come perfetto è l'angolo di Alberto Aquilani che King Kong Chiellini ribadisce in rete di testa. L'inizio bianconero é veemente; Aquilani ispirato e Milos al solito straripante, su una sua discesa dove "ara" il malcapitato Cavanda, serve un pallone perfetto per Quagliarella la cui girata sibila vicino al palo. Purtroppo alla prima "mezza occasione" arriva il pari, al solito, palla inattiva, calcio d'angolo, Storari cicca l’intervento e dal batti e ribatti Zarate impatta. L’autorevolezza con cui continuiamo a macinare gioco é impressionante, la manovra è ad altissima velocità e sempre fluida, la Lazio in mezzo semplicemente gira a vuoto. Potremmo segnare con Aquilani dalla distanza, con Quagliarella su conclusione ravvicinata, con Bonucci, su deviazione di testa da angolo, niente, non siamo fortunati; di contro registriamo qualche sporadico tentativo laziale dove l’unico che appare in buona serata é lo stesso Zarate, ma nel complesso Sorensen ne limita parecchio l’inventiva. Ripresa e sinceramente non cambia il registro, compreso quello dell’arbitro che sorvola su angoli nettissimi, falli tattici a centrocampo e evidentemente contagia anche il suo socio con la bandierina che inverte almeno 3 rimesse, of course tutto a favore Juve che diventa pro laziali. I minuti scorrono, Aquilani si spegne pian piano, esce Marchisio per Pepe e Quagliarella per il Capitano, i ragazzi ci provano, non mollano mai, sbaglia Iaquinta e poi entra anche Momo per Aquilani, sembra finita, sembra l’ennesimo 1-1 interno, e poi: MILOS KRASIC. Niente aquile in alto, vola la zebra, nel coro di tanti immusoniti commentatori che anche stasera, con un possesso palla "bulgaro" e 20 conclusioni in porta, trovano il coraggio di dire che la Lazio avrebbe meritato di più. Non ti curar di loro diceva il poeta...

PAGELLE

STORARI 5,5. Guarda caso, nella settimana della questione Delneri-Buffon, il nostro buon Storari cicca l'uscita nel pari di Zarate. Errore grave che fortunatamente non ci preclude la vittoria, per il resto inoperoso.

SORENSEN 6,5. Non era facile contro el Torito ed infatti qualche affondo glielo concede. Nel complesso comunque lo costringe sempre all’affondo largo e mai alla penetrazione centrale. Bravo Lago.

BONUCCI 7. Comincia anche a sventagliare con precisione, sfiora il gol di testa su angolo; dietro la Lazio ha tirato in porta 1 volta in 90 minuti, andrà bene al signor (?!) Sconcerti?

CHIELLINI 7,5. Floccari tocca 4 palloni in tutta la partita, Giorgione segna, sportella, incita i compagni fino all’ultimo. E’ un vulcano di carica emotiva.

GROSSO 6,5. A parte un sinistro al volo che finisce al Delle Alpi, gioca invero un ottima partita proponendosi con buona continuità e dialogando sempre in maniera precisa.

KRASIC 8. Oddio Milos, un amico e collega di redazione da un’ora non riesce a dire altro...che aggiungere?

AQUILANI 6,5. Cala alla distanza, per un’ora almeno ficcante, ispirato, sfiora il gol su destro da fuori, batte l’angolo del vantaggio, se fosse un X-Man sarebbe decisamente "Cerebro".

MELO 7. Mi sono messo d'impegno, ho contato tutto, palloni recuperati non meno di 12, passaggi sbagliati zero, intelligenza tattica, senso della posizione e leadership raggiunta. Capolavoro Delneriano.

MARCHISIO 6. Si sacrifica, Lichsteiner ha corsa e qualità, rinuncia a qualche inserimento, ma taglia di netto un’opzione per Hernanes.

PEPE S.V.

SISSOKO S.V. Beh, entra nell’azione della vittoria, sembrava anche un pizzico più convinto del solito.

QUAGLIARELLA 6. Il gol lo sfiora, al solito il dialogo coi compagni é pulito e preciso. La curiosità di vederlo al fianco di un bomber di razza aumenta.

DEL PIERO S.V.

IAQUINTA 5. Spiace Vincenzone ma non tira mai, sui cross di Milos è sempre fuori posizione, in area "pensa poco" e lavora di fisico ancora meno.

DELNERI 7. Signori, la squadra gioca per un ora almeno a 100 all’ora; la fluidità di manovra rispetto all’anno scorso è pari alla differenza che passa tra la Nutella e una sottomarca tedesca, dimostra di essere condottiero fortunato. Fuori Alberto e dentro Momo...

COSA VA. Qualità, corsa, gioco: molte cose direi
COSA NON VA. Ancora gol preso da inattiva, e of course la prima punta della Juve dovrebbe avere ben altro peso specifico.

IN CONCLUSIONE. Tra pay-tv varie, ex-giocatori, Presidenti e compagnia, pareva che la Lazio stesse vincendo 5-0. Certi commenti faziosi e prevenuti sinceramente fanno venire il voltastomaco. Se il divino Eupalla dovesse anche compiere questa Nemesi, prevedo fiumi di Maalox da qui fino a giugno.

MIGLIORE IN CAMPO MILOS KRASIC

Fino alla fine forza Juvetus!

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ODDIO MILOS KRASIC!

Post n°3429 pubblicato il 12 Dicembre 2010 da nadir63l
 

Immagine IPB

di A. Staffieri

Juventus-Lazio era praticamente terminata.
Da almeno un quarto d’ora la partita viveva una fase di stallo. I giocatori di entrambe le squadre in campo erano fermi, stanchi. Nessuno si proponeva, nessuno scattava, niente faceva presagire quel che sarebbe successo pochi attimi dopo.

La delusione per l’ennesimo pareggio casalingo stava prendendo il sopravvento quando a 10 secondi dalla fine dell’ultimo minuto di recupero, non di più, Milos si invola sulla SUA fascia assistito da Sissoko, salta il suo marcatore diretto, Cavanda, arriva sul fondo e...in quel momento poteva accadere tutto o niente.
Milos tenta un tiro-cross. Il mio cuore si ferma nell’osservare la traiettoria beffarda di quel pallone che, dopo aver toccato il braccio del portiere, sorpassa la linea di porta. E’ gol, è 2-1. Abbiamo vinto. L’esplosione di gioia riassunta da due uniche parole urlate a squarciagola: ODDIO MILOS!

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1256


 
 
 

CHIELLINI A SKY: "VINCERE COSI' E' BELLISSIMO!"

Post n°3428 pubblicato il 12 Dicembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Alberto Fornasari

Il Capitano Giorgio Chiellini è raggiante: "Un passo importante, oggi abbiamo sofferto in alcuni momenti perché la Lazio è un'ottima squadra, ma abbiamo meritato la vittoria credendoci fino alla fine. E' davvero bellissimo aver segnato all'ultimo, potevamo farlo anche prima... Noi anti Milan? Loro stanno facendo un campionato a parte, noi siamo contentissimi di come ci stiamo esprimendo e del secondo posto raggiunto. Ce lo meritiamo."

 
 
 

Colpo-Krasic: la Juve stende la Lazio ed č seconda...

Post n°3427 pubblicato il 12 Dicembre 2010 da nadir63l
 

 
All'Olimpico di Torino finisce 2-1. Chiellini porta in vantaggio i bianconeri al 2'. La replica di Zarate al 14'. Traversa di Aquilani, poi arriva il gol-partita del serbo che in pieno recupero beffa Muslera e lancia la 'Vecchia Signora' a -6 dal Milan
TORINO, 12 dicembre - Colpo Juve ne posticipo della sedicesima giornata contro la Lazio. I bianconeri vincono 2-1 e si portano al secondo posto proprio con i bianconcelesti e con il Napoli, a -5 dal Milan. . Al gol del vantaggio di Chiellini in avvio di partita risponde al quarto d'ora Zarate. Al 94' arriva il "gioiello" di Krasic che beffa Muslera regalando tre punti importantissimi alla Juve.
 
BOTTA E RISPOSTA - La Juve parte che meglio non si può. Dopo neanche due minuti di gioco, infatti, i bianconeri passano in vantaggio con un colpo di testa di Chiellini su corner di Aquilani, titolare a centrocampo al fianco di Felipe Melo. Con loro sugli esterni Marchisio e Krasic. In avanti la coppia Iaquinta-Chiellini. Ci sono tutte le premesse per gestire l'1-0 e colpire negli spazi, ma la Lazio è brava a non farsi intimidire e a trovare quasi subito il pareggio con Zarate. L'argentino al 14' batte Storari da pochi passi dopo che il portiere bianconero perde palla in uscita. Proteste dell'estremo difensore per un presunto fallo ai suoi danni. Dopo l'1-1 cala il ritmo di gioco, ma non mancano occasioni da gol da una parte e dall'altra. Floccari sciupa il possibile raddoppio per la Lazio dopo un errore di Bonucci, mentre Aquilani colpisce la traversa su punizione. Prima della conclusione di tempo Krasic va vicino al gol con un pallonetto e, ancora Aquilani, prova a impensierire Muslera con una conclusione dal limite.

COLPO KRASIC - L'unica novità in avvio di ripresa è la maglia della terna arbitrale. Gialla anziché quella nera del primo tempo che si confondeva con quella verde scuro dei giocatori della Lazio. La Juve parte bene, con Iaquinta che svirgola su un bell'assist di Krasic e poi con Aquilani che mette in difficoltà Muslera con un bel tiro da fuori. Come nel primo tempo, dopo l'avvio brillante il ritmo cala, ma la Juve resta pericolosa. Al 16' la Lazio è costretta a inserire Diakite al posto di Biava, ko dopo uno scontro di gioco con Dias. Nella Juve, che non sfrutta al meglio i cross di Krasic, Pepe entra per Marchisio (problema al polpaccio per lui). Poco dopo Del Neri decide di inserire Del Piero al posto di Quagliarella. I bianconeri tornano a spingere, e costruiscono un'altra palla-gol con Pepe. La Juve resta in avanti, ma non riesce a concretizzare le tante azioni offensive. Col passare dei minuti, comincia a farsi sentire la stanchezza e, dopo le tante occasioni mancate, i bianconeri rischiano di farsi sorprendere da Zarate, ma Storari è attento e salva la Juve dalla possibile beffa. Nel recupero risponde Muslera per la Lazio, respingendo in angolo una punizione di Del Piero. La partita sembra finita ma, proprio allo scadere, arriva il gol-partita di Krasic che con un pallonetto beffa Muslera e regala la vittoria alla Juve.

 
 
 

LIVE - JUVENTUS - LAZIO 1-1 CHIELLINI INCORNA, ZARATE CI CASTIGA...

Post n°3426 pubblicato il 12 Dicembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

45' Nessun minuto di recupero. Tagliavento, che ha fischiato all'inglese, manda tutti negli spogliatoi.

44' Lazio pericolosa con una conclusione dal limite di Hernanes che finisce a lato di poco. Meno male che il brasiliano ha tirato, poteva servire Floccari sull'esterno...

42' Clamorosa occasione per la Juventus! Marchisio serve Krasic che taglia in area, viene chiuso da Cavanda, la palla finisce a Quagliarella che conclude a botta sicura ma Biava miracolosamente para il tiro...

40' Dopo una lunga azione manovrata, Iaquinta prova la conclusione dal limite, ma chiude troppo e il tiro risulta inoffensivo.

39' Squadre corte, aggressive: è difficile fare gioco.

37' Spento Krasic, la Juve non riesce a trovare più uno sfogo offensivo.

36' Ora attacca la Lazio, mentre la Juve prova a ripartire in contropiede ma è troppo lenta.

... Hernanes tira su Storari che non si fida e respinge coi pugni.

35' Punizione dalla trequarti per la Lazio...

33' Le squadre respirano un attimo, ma entrambe sono troppe precipitose e pertanto poco precise nei disimpegni.

30' Aquilani va vicino alla rete con una grande conclusione dai 35 metri. Muslera devia la palla, ma Tagliavento non concede il corner.

29' Partita equilibrata, entrambe le squadre danno l'impressione di poter far male alle difese avversarie...

28' Juve pericolosa con un colpo di testa di Quagliarella, su cross di Aquilani, che finisce però lontano dalla porta di Muslera

27' I ritmi restano alti, ma la Juventus fatica a trovare la porta con continuità per colpa di una Lazio che si difende molto bene. 

25' Ancora una volta da sottolineare la prestazione di Sorensen che deve fronteggiare un Zarate in  grande spolvero

23' I laziali sono pericolosi quando riescono a ripartire in velocità grazie alle folate di Mauri e Zarate e alla classe di Hernanes e Floccari...

22' CHE SFORTUNA!!! La difesa della Lazio pasticcia, Krasic dal limite prova a punire Muslera fuori dai pali. La palla sfiora la traversa praticamente baciandola..

21' Del Neri chiede a Iaquinta di pressare Matuzalem, il regista della Lazio

20' Tagliavento fischia poco lasciando correre molto... gli animi dei giocatori si riscaldano!

18' Ancora pericolosa la Juve su calcio d'angolo, Bonucci sfiora il gol

18' Traversa di Aquilani. Ci ha provato il Principino a punire la Lazio con una punizione magistrale deviata dalla barriera...

17' Chiellini si spinge in attacco e si guadagna una punizione dal limite. Chi battera? Aquilani, Iaquinta e Grosso sono sul pallone

16' La Lazio ha reagito bene allo svantaggio iniziale, ora sta ai bianconeri ricominciare a tessere le fila del gioco...

15' Che pericolo!! Floccari salta Chiellini e a tu per tu con Storari tira fuori a fil di palo...

14' ZARATE, la Lazio pareggia. Storari sbaglia l'uscita su calcio d'angolo, la palla resta in area giunge a Zarate che non perdona.

12' Continua la pressione dei biancocelesti, ma la Juventus riesce a chiudersi sebbene con qualche affanno...

11' Ora la Lazio ha preso coraggio e campo. Chiellini interviene provvidenzialmente in chiusura su Mauri che s'era ben inserito tra le linee bianconere

9' Prova a rendersi pericolosa la Lazio sfuttando le sfuriate di Zarate e la classe di Hernanes, ma la retroguardia bianconera fa un ottimo lavoro

8' Che occasione!!! Krasic lascia sul posto Cavanda, fa sul fondo, mette in mezzo per Quagliarella che spara di poco a lato.

7' La Juventus prova a far girare la palla...

... niente di fatto.Hernanes anticipa tutti sul primo palo, ma il colpo di testa finisce sopra la porta difesa da Storari

5' Calcio d'angolo per la Lazio...

3' Krasic semina paura nella difesa laziale. Diaz interviene fallosamente, ma l'arbitro non interviene

3' Quagliarella in fase difensiva agisce da esterno di centrocampo,mentre Marchisio stringe al centro. 

GIORGIONE CHIELLINI porta in vantaggio i bianconeri grazie a un poderoso colpo di testa su calcio d'angolo magistralmente battuto da Aquilani

2' GOOOOOOOOOOOOOOLLLLLLL

1' Juve subito pericolosa con una bella azione di Quagliarella che poi sarica per Iaquinta. Calcio d'angolo

1' La Juventus dà il calcio d'inizio. FORZA JUVE!

Primo tempo

 
 
 

Palazzi continua a non vedere e non sentire…

Post n°3425 pubblicato il 12 Dicembre 2010 da nadir63l
 

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Immagine IPB

Giustizia sportiva a due velocità..

Questa redazione ha già evidenziato come Enrico Preziosi, patron del Genoa, nonostante la pendente inibizione di 5 anni con proposta di radiazione, possa tranquillamente svolgere le mansioni di un qualunque Presidente di serie A, anche quelle che l’inibizione non gli permetterebbero (vedi calciomercato..).

Ieri sera, al termine della gara con il Napoli, persa dal Genoa per 1 a 0, come riportato da una notizia
ANSA, Enrico Preziosi “si e' poi intrattenuto proprio con Braschi, un lungo colloquio accompagnato da indicazioni su zone del campo e gesti plateali”.

Riprendiamo la norma.

TITOLO: NORME DI COMPORTAMENTO
Art. 1 - Doveri e obblighi generali

4. Alle società e ai loro dirigenti, tesserati, nonché ai soggetti di cui al comma 5, è fatto divieto di intrattenere rapporti di abitualità, o comunque finalizzati al conseguimento di vantaggi nell’ambito dell’attività sportiva, con i componenti degli Organi della giustizia sportiva e con gli associati dell’Associazione italiana arbitri(AIA).

Oggi è vietato espressamente avere rapporti con gli associati dell’Associazione italiana arbitri.

Stefano Braschi è attualmente designatore arbitrale della serie A.

Che il superprocuratore faccia sempre finta di non sapere, di non vedere e di non sentire?
E questo comportamento della giustizia sportiva, tollerante verso alcuni e duro con altri, fin quando potrà essere giustificato?

Qualcosa non torna!

Preziosi parla… Palazzi non sente
L'uguaglianza della giustizia sportiva
Palazzi, il palazzo e la prova tv
Quello che Palazzi non sente


 
 
 

Juve, Aquilani in campo. Davanti Quagliarella-Iaquinta....

Post n°3424 pubblicato il 12 Dicembre 2010 da nadir63l
 

 
Contro la Lazio Del Neri dovrebbe schierare il centrocampista dal primo minuto insieme con Felipe Melo. Sorensen confermato a destra. I biancocelesti puntano su Cavanda per fermare Krasic
TORINO, 12 dicembre - Manca poco al big match tra Juve e Lazio. È tempo di decidere le formazioni. In difesa il ballottaggio principale era tra Sorensen e Motta. La scelta di Del Neri cadrà molto probabilmente sul giovane danese, che sarà riscattato dal Lyngby per 150.000 euro. Sull'out sinistro c'è Grosso. Gli altri posti sono scontati: Storari in porta, Chiellini-Bonucci coppia centrale. A centrocampo Aquilani sta meglio e molto probabilmente giocherà. Alberto forse ha bisogno di un po' di riposo visto il calo delle ultime giornate, ma l'ex romanista è troppo importante per gli equilibri juventini. Ci sarà tempo per riposare. Con lui Felipe Melo, che dovrà fare attenzione al gioiello laziale Hernanes. A destra, manco a dirlo, agirà Krasic. A sinistra rientra Claudio Marchisio, reduce da un turno di squalifica. Parte quindi in panchina Pepe. E anche Del Piero. In avanti, infatti, il tecnico bianconero schiererà Quagliarella e Iaquinta. La Lazio punta sul giovane Cavanda per fermare Krasic. Per il resto Matuzalem dovrebbe essere preferito a Ledesma. In avanti Mauri, Hernanes, Zarate dietro a Floccari.

PROBABILI FORMAZIONI:
JUVE (4-4-2): Storari; Sorensen, Chiellini, Bonucci, Grosso; Krasic, Melo, Aquilani, Marchisio; Iaquinta, Quagliarella. A disposizione: Manninger, Motta, Legrottaglie, Traoré, Sissoko, Pepe, Del Piero. All. Del Neri.

LAZIO (4-2-3-1): Muslera; Lichtsteiner, Dias, Biava, Cavanda; Brocchi, Matuzalem; Mauri, Hernanes, Zarate; Floccari. A disposizione: Berni, Diakitè, Ledesma, Del Nero, Bresciano, Kozak, Rocchi. All. Reja.

 
 
 

MOGGI: "Il diavolo sta alla finestra e tifa per la Signora. Calciopoli, scheletri a galla"

Post n°3423 pubblicato il 12 Dicembre 2010 da nadir63l
 

Fonte: di Luciano Moggi per "Libero"

Se “Milan-Juve” piace per lo scudetto, così dicono i sondaggi, è la giornata giusta per cominciare a verificare il responso nei fatti. Juve-Lazio in funzione quindi di spareggio anche se in chiave interlocutoria. I tre punti che dividono i capitolini dai bianconeri impongono la vittoria a Delneri, e grande ne risulterebbe il valore, e non solo simbolico per il popolo bianconero, che si vedrebbe di fatto restituito alle ambizioni di un tempo. Una Juve di nuovo protagonista, secondo gli intendimenti di Andrea Agnelli, già delineati con lucidità nell’atto di assumere la carica di presidente. Un richiamo allora necessario nel momento del subentro ai predecessori, distintisi più nell’autoreferenzialità che nel capire l’ambiente in cui per sbaglio si erano trovati. Princìpi ribaditi ieri in un’intervista: «la vittoria nel Dna della Juve», «la storia ci obbliga a vincere». Quanta differenza rispetto a quel quasi genuflettersi agli antichi nemici (o rivali, fa lo stesso) eseguito con cura appariscente dagli stessi predecessori per far vedere che i rapporti erano cambiati.
Scheletri a galla
E immagino che i “nemici” sorridessero alle spalle, dopo aver il delitto perfetto, avendo tenuto ben chiusi negliarmadi i propri scheletri, che però, stanno venendo vistosamente a galla. E non per merito di quei dirigenti juventini che, atteggiandosi a vittime, evitarono di difendersi indicando ai giudici addirittura le sanzioni (vero avvocato Zaccone?). Lo si evince anche dalle dichiarazioni dell’ex presidente Juventino Cobolli Gigli: «Fu un periodo terribile, avvertivamo un pregiudizio su quanto commesso dalla Juve (?). Dal Presidente del Consiglio Prodi che parlava di fatti delittuosi accaduti nel mondo del calcio (ndr: peccato che non abbia pensato a governare meglio l’Italia e gli Italiani, menomale che il suo governo ha avuto breve durata, altrimenti... ), al commissario Guido Rossi, tutti avevano condannato la Juve, ancor prima dei giudizi sportivi». Amen! Allo spareggio degli altri il Milan guarda simpatizzando magari per la Juve, vedendosi così in pectore con sei punti di vantaggio sulla coppia inseguitrice. C’è naturalmente da chiedersi se il Bologna sia destinato a fare da vittima sacrificale. La situazione è però chiara, con o senza Thiago Silva il rapporto di forze appare totalmente a favore del Milan. Il Bologna squadra ha dato comunque sorprendenti segni di vitalità in un momento di violento tsunami societario; il Bologna non ha mai perso in casa, il Milan viaggia invece come un treno tav: quattro vittorie esterne, due pareggi e una sola sconfitta (alla seconda giornata a Cesena, altri tempi). La Roma, staccata di brutto dal Milan, mira a non peggiorare la situazione ma anche a strappare qualche punto alle avversarie; oggi se la deve vedere con il Bari, ultimo, mai una vittoria fuori casa, una caterva di gol al passivo (24, peggio però il Lecce con 31), Rossi squalificato per l’errore dell’arbitro Pierpaoli nella gara di Genova con la Samp, e sei indisponibili. Due partite interessano la lotta per non retrocedere. In Brescia-Sampdoria, Beretta subentrato a Iachini prova a risollevare una situazione gravemente compromessa, mentre Di Carlo vede ovviamente la possibilità di migliorare ulteriormente la classifica. Lecce- Chievo, poi, è l’aggiornata ultima spiaggia per De Canio, mentre il Chievo deve togliersi dalla faccia gli schiaffi ricevuti dal Bologna nel recupero. Intento comune tra Cagliari e Catania, situazione non grave da proteggere per non ridiscendere nella zona di maggior pericolo.
Palermo a due facce
Ieri, intanto, le arrabbiature del presidente Zamparini, che ormai conosce il calcio come le sue tasche, hanno dato l’effet - to sperato, lanciando i rosanero nelle zone alte di classifica che competono loro. La rimonta del suo Palermo sul Parma è frutto di ritrovata voglia e vitalità, ed è venuta dopo la sostituzione di un inguardabile Pastore (bravo ma ancora acerbo): da capire se la mossa sia stata un’intuizione di Rossi o un suggerimento presidenziale. Vittoria in risalita anche per l’Udinese, che con il giovane colombiano Armero e la classe di Di Natale mette ko una Fiorentina soltanto generosa

 
 
 

Juve, che regalo: Di Vaio gratis sotto l'albero...

Post n°3422 pubblicato il 12 Dicembre 2010 da nadir63l
 

Ma occhio alla concorrenza di Milan ed Inter. Matri l'alternativa
© foto di Federico Gaetano

La grave crisi societaria in cui versa il Bologna, in seguito alla messa in mora del club da parte dei giocatori, apre scenari di mercato decisamente interessanti per la Juventus. Non è un mistero infatti che i bianconeri seguano da tempo Marco Di Vaio, 34 anni, bomber rossoblù, ma la novità adesso sta nel fatto che, se la crisi del Bologna non dovesse risolversi entro fine mese, il giocatore si libererebbe a parametro zero, consentendo alla Juve di rinforzarsi in attacco senza spendere un euro per il cartellino del bomber. La ghiotta opportunità di prendere un attaccante di provata affidabilità ed esperienza come Di Vaio, che ha già realizzato 9 gol in questo campionato, è stata fiutata, secondo Tuttosport, anche da Milan ed Inter, pronte a fare un'offerta al giocatore in caso di fallimento del Bologna. L'alternativa a Di Vaio, sarebbe stata individuata da Marotta in Alessandro Matri (26), bomber del Cagliari, che a differenza di Di Vaio, ha un costo, che ammonterebbe a circa 15 milioni di euro

 
 
 

La Juve chiama il suo popolo ...

Post n°3421 pubblicato il 12 Dicembre 2010 da nadir63l
 

 
In casa c’è grande tifo però mai l’esaurito. Freddo e partite serali le cause principali. Ma dalla prossima stagione, con il nuovo impianto studiato per le famiglie, la società è certa che si assisterà a una inversione di tendenza
TORINO, 12 dicembre - Sulla qualità non si discute: i tifosi bianconeri all’Olimpico, quest’anno, non hanno mai fatto mancare il pro­prio apporto anche se, so­prattutto all’inizio, qual­che sbandata di troppo avrebbe potuto dare il là ai primi fischi. Il proble­ma è un altro: la quan­tità. Sì, perché la squa­dra con più sostenitori in Italia, 14 milioni, non può galleggiare a metà della classifica per pre­senze in casa. Eppure è così: i circa ventunomila spettatori che in queste prime sette gare hanno accompagnato la Juve nei suoi tre successi, al­trettanti pareggi e una sconfitta, rappresentano un problema. Già, perché da che il calcio è calcio, la cornice e la spinta del tifo sono una marcia in più per la squadra che gioca in casa. Alla Juve auspicano che nel prosie­guo della stagione, risul­tati alla mano e colonni­na di mercurio in cresci­ta, il trend possa subire un’accelerata. Logico. An­che se il grande salto di qualità, la società bianco­nera se lo aspetta per la prossima stagione quan­do potrà ospitare i propri tifosi nella Sua Casa, il nuovo stadio. Un impian­to moderno, sicuro, « pen­sato per le famiglie dove porterò mia figlia » spie­gava l’altro ieri il presi­dente Andrea Agnelli nell’intervista concessa al nostro giornale. In ef­fetti lo stadio Olimpico, l’ex Comunale rivisto e rimpicciolito anche e so­prattutto nella capienza, supera di poco i 25 mila posti, non è certo il mas­simo del comfort. Anche se per la sicurezza si è fatto il possibile.

INVERNO RIGIDO - A parziale alibi dei tifosi che non si recano in mas­sa a vedere la Juventus, e qui bisognerebbe comun­que dire che l’Olimpico è mediamente riempito nell’ 80% dei posti a parti­ta, c’è il clima invernale che sotto la Mole inizia a farsi sentire senza scon­ti. Ma non solo. Spesso, infatti, alla Juventus ca­pita di giocare in nottur­na quando il termometro scende ancora più giù, co­sì come la voglia di usci­re di casa per incassare una montagna di freddo. Insomma, a partire dalla prossima primavera, ren­dimento della squadra permettendo, la Juventus scollinerà questo proble­ma per approdare poi al 21 agosto quando, con la prima di campionato nel nuovo stadio, il club bianconero entrerà in una nuova era. Un’era in cui, con ogni probabilità, il fenomeno domenicale della partita sarà vissuto in maniera diversa dalla gente comune. Non solo la puntata veloce allo stadio, giusto per vedere la partita con il pensiero alla macchina, magari non posteggiata bene e a rischio di vigile ultra­scrupoloso, e l’occhio a vi­gilare spiacevoli incontri con ultrà avversari. Dal prossimo campionato an­dare allo stadio assu­merà un significato com­pletamente diverso. Alla Juve lo sanno perfetta­mente visto che hanno costruito un impianto con tanto di baysitteraggio ma nel mentre sperano che nelle prossime parti­te interne gli juventini veri facciano gli ultimi sforzi prima del Grande Trasloco.

 
 
 

CAMPIONE SEMPRE DENTRO E FUORI...

Post n°3420 pubblicato il 12 Dicembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Se oggi volessimo discrivere con un nome e cognome la sfida di stasera sicuramente basterebbe il nome Pavel per procurare brividi ai tifosi bianconeri.    Quel giocatore che nell'immaginario dei tifosi mette ad alcuni i lacrimoni agli occhi pensando al giorno dell'addio proprio in una Juventus-Lazio. Pavel e' esempio di classe e di come si debbano affrontare le sfide della vita con coraggio e passione, come accettare le grandi vittorie (dal pallone d'oro all'Europeo ai tanti scudetti bianconeri) fino alle sconfitte (quell'ammonizione con il Real che gli fece saltare la partita della vita). Pavel Nedved è e rimarrà campione indiscusso nel cuore di tutti non solo bianconeri. Dalla Repubblica Ceca, alla Lazio e poi alla Juventus, una storia tra gol, emozioni europee e mondiali. Alla Lazio Pavel imparo' a conoscere il calcio italiano. Durante la sua prima stagione italiana, segnò 11 gol, e divenne ben presto uno dei giocatori biancocelesti più amati dai tifosi. Durante la sua seconda stagione laziale, Pavel vinse il suo primo trofeo in biancoceleste, la Coppa Italia, e poi consengò nella bacheca laziale anche la SuperCoppa Italiana, grazie anche a un suo gol. Nella terza stagione nella Lazio Pavel a causa di un doppio infortunio viene costretto a perdere quasi tutto il campionato per un lunghissimo infortunio, ma lascia il segno siglando il gol della vittoria della Coppa delle Coppe 1998-99, il 19 Maggio 1999.  Poi passò alla Juventus e iniziò un amore che vive giorno dopo giorno. Recentemente Pavel Nedved ha parlato definendo la sua vita dopo il 31 maggio 2009 un nuovo inizio: "Se quel 31 maggio 2009 fu un inizio o una fine ? Un inizio. Quel giorno è cominciata la seconda fase della mia vita: io ero felice, mi godevo quei momenti e la gente intorno a me piangeva. Fu un pomeriggio strano e magico. Quando e perché ho deciso di smettere? Nel 2006 giurai che avrei riportato la Juve in alto. Dopo la promozione e il terzo posto, la mia testa cominciava a non reggere più i ritiri. Nel 2009 arrivammo secondi. Per scalare l'ultimo gradino, un gradino molto alto, io a 37 anni non potevo più essere d'aiuto. Serviva altro. E la Juve aveva un progetto di cui non facevo parte. (...) Stasera in campo non ci sarà Pavel ma forse il suo erede: "Com'è Krasic? Molto forte. Abbiamo qualcosa in comune: il modo di correre e di puntare la porta, la ricerca della concretezza. Crossa benissimo, ora deve farci scoprire il tiro da lontano".

Vedendo Krasic in campo fare bene, la mente parte e va a Pavel, a quando era d'esempio e sempre l'ultimo ad arrendersi e sicuramente la sfida di oggi sarà vista con occhio diverso rispetto al solito dal campione ceco. Una sfida all'insegna di un campione che e' stato d'esempio per entrambe le tifoserie e che anche a Roma, anche se forse non l'ammettono rimpiangono.

 
 
 

     

 

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