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© foto di Carmelo Imbesi/Image Sport

Insieme a Krasic è finora l'uomo più decisivo di questa Juve delneriana. Ci sono anche gli altri, sì, per carità, ma Fabio Quagliarella è andato oltre le più rosee previsioni dei tifosi bianconeri. Domenica sera non ha segnato, ma l'umore è sempre altissimo. Nel tardo pomeriggio di oggi, quindi poco fa, l'attaccante di Castellammare di Stabia ha presenziato alla festa di fine anno della Sisport, la società sportiva del Gruppo Fiat, che si è svolta al Motor Village di Torino. Di fronte a oltre 500 persone, Quagliarella ha premiato i vincitori nelle varie discipline ed ha poi parlato ai microfoni di Juve Channel: "È sempre bello poter prendere parte a questi eventi legati al mondo dello sport. Per tutti coloro che sono qui, così come per noi che siamo professionisti, la passione è fondamentale". Momento Juve? "Il successo di domenica e il secondo posto in classifica sono un bel risultato, che devono farci credere ancora di più nei nostri mezzi. Mi fanno piacere i complimenti per quanto ho fatto finora. Sono un attaccante, devo fare gol e ci sto riuscendo. Sono contento per me, per Krasic che sta facendo benissimo e per tutta la Juventus. Ora pensiamo alle prossime gare. La sfida di giovedì contro il Manchester City purtroppo non conterà, ma i miei compagni onoreranno al meglio l’impegno e da venerdì ci concentreremo sul Chievo". Comincia a concentrarti bene Fabio, chiudiamo bene questo 2010.

Una foto di Cesare Pompilio (tratta dal suo profilo facebook). Al suo fianco, il suo "idolo", Luciano Moggi.

E’ Natale anche nell’aula 216 del processo di Napoli. C’è aria di festa. Abbracci. Vogliamoci bene. Relax e strette di mano. L’udienza sta finendo. Il giudice Casoria ha già rinviato tutti al nuovo anno. Si faranno udienze anche di sabato. C’è fretta, un trasferimento che incombe e una sentenza da dare. I gruppi son due. Da una parte i fumatori: Narducci, Galdi, e gli altri buoni. Dall’altra noi che del fumo in aula ne abbiamo ben donde. L’udienza è terminata, lo scambio di auguri no. E’ Natale nell’aula 216. Cesare Pompilio lo conosciamo tutti. E’ un uomo istintivo. E’ la sua forza, il suo look. Il clima lo ispira. E’ Natale e si veste da Babbo Natale. Non che prima fosse vestito meno di così. Una maglia con su scritto Moggi sotto un capello ribelle e due occhiali blu. Quando indossa la tuta rossa di Babbo Natale è ancora più bello. Ancora più discreto. Si sorride. C’è affetto. Voglia di evadere, salutare leggeri ed andarsene a casa. “Buone feste”, no, “Buon Natale a te”. Voglia di ridere. Di dirsi grazie l’uno con l’altro anche se non ci si conosce. Voglia di doni. Voglia di Babbo Natale. E’ Natale anche qui, nel processo penale. Ci si dà di gomito, si gira in tondo tra amici e nemici. C’è Babbo Natale e tutto sembra finalmente normale. Gli avvocati son ringiovaniti. Le guardie son meno guardie. I curiosi meno nemici. E’ Natale nell’aula 216. Quasi. D’improvviso scatta il pm. Galdi in cellulare bianco e sgargiante a portata di appunti resta col sigaro in mano. Noi invece di stucco. Narducci è su Pompilio. Gli dice che è pazzo, ma come osa, guardie guardie ! Lo portino fuori, che offende ed oltraggia. Si identifichi presto.

Fuori si piange e si ride. Babbo Natale che mostra i documenti, che declina spaurito piccolo piccolo le proprie generalità e neanche un bambino che lo possa salvare. Pompilio si fa più vecchio mentre il Natale che poco prima per noi era festa sembra passare. “Nome ?”, “Cognome ?”. E’ un paradosso. Babbo Natale prima non esisteva se non per i bambini. Ora esiste anche per gli uomini. Narducci l’ha preso. Almeno un mito dei tanti che insegue l’ha identificato. Chissà cosa gli era spiaciuto del nostro Natale. Chissà. I sorrisi. Gli abbracci. Forse lo ha aizzato il pensiero tipo dei buoni. Il Natale ai cattivi ? Giammai. E così ha fatto. In mancanza di meglio, Narducci ha fatto arrestare Babbo Natale. Però poi si ride uguale. Pompilio è già il primo. Lo seguiamo senza ritegno e rispetto. I cattivi son questi: scemi che non capiscono il loro posto, che non stanno afflitti e nascosti nell’angolo loro, che piaccia o non piaccia continuano ad avere diritti ed auguri. Quel che è peggio, a fare da ladri il Natale degli altri.
E’Natale anche a un processo così. Le guardie lasciano andare Pompilio Cesare residente a Milano e vestito a festa con le peggiori promesse. Faranno, diranno, agiranno. Narducci è placato. Giustizia è fatta. La denuncia pronta. E’ tutto scritto. Nulla da fare. Hanno scritto tutto. Per filo e per segno. L’hanno inchiodato. Sanno chi è, come si chiama. A posto così, vostro onore. Vostro Onore si fidi. Sarà loro compito portare quel nome al comando. Han preso nota e nessuno legga oltre loro. Nessuno interceda, ma soprattutto. Nessuno li fermi. Qualcuno ha visto tutto. Qualcuno ha visto scritto sul foglio nome e cognome.
Nome e cognome ? Babbo Natale

© foto di Federico De Luca

I grandi ex juventini del passato per fare grande la Juve del futuro. Sembra questa la linea di condotta che si sta facendo largo in società, con il presidente Andrea Agnelli, che, secondo calciomercato.com, dopo aver inserito Pavel Nedved nel consiglio di amministrazione della squadra bianconera, potrebbe offrire un ruolo di osservatore a un altro grande ex giocatore della Juventus, il brasiliano Emerson. "Il Puma", ora agente Fifa, ha aperto da poco una scuola calcio in Brasile, a Pelotas (dov'è nato), dal nome 'FC Fragata', con una squadra under 17 e una under 15. Emerson ha ancora casa a Torino, e i rapporti con Agnelli sono ottimi fin dai tempi in cui giocava nella Juve, quindi tutto lascia presagire a una veloce conclusione di una trattativa che porterà l'indimenticato "puma" bianconero a diventare osservatore della Juventus per il Sudamerica, per poi magari assumere un ruolo anche all'interno del settore giovanile juventino.

Le strade di Momo Sissoko e la Juventus sembrano destinate a separarsi a gennaio, stando alle recenti dichiarazioni di Josè Segui, direttore della comunicazione della società di procuratori che gestisce il centrocampista, la IMG, secondo cui si è alla ricerca di una nuova squadra per la "Piovra Nera". Lascerebbe così la Juventus un giocatore che, da quando è arrivato nel gennaio 2008, ha da subito conquistato un posto da beniamino nei cuori della tifoseria juventina ma, soprattutto, si è sempre dimostrato efficiente e pronto a sudare per la maglia anche se il posto da titolare non è garantito, come confermato dagli ultimi minuti e dal lancio perfetto per il gol di Krasic in Juventus-Lazio di domenica sera. E allora, per rimpiazzare il numero 5, la Juventus è alla ricerca di un sostituto quantomeno all'altezza; secondo Sky, il dg bianconero Beppe Marotta vorrebbe fare un tentativo per accaparrarsi le prestazioni di Andrea Poli (21), centrocampista di qualità della Sampdoria, portato a Genova proprio dall'allora dirigente sampdoriano che lo soffiò a Inter e Milan. L'under 21 non sarebbe propriamente un sostituto del maliano ma, quantomeno, rappresenterebbe un ottimo acquisto di prospettiva e di classe. Con i blucerchiati, oltre al discorso mai veramente accantonato per Cassano, la Juventus vorrebbe intavolare una trattativa basata sul prestito con diritto di riscatto per portare Andrea Poli a Torino.

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Peccato che la gara di giovedì contro il Manchester City non sia vista come una gara di cartello. Peccato soprattutto che non sia un match decisivo per il cammino della Juventus in Europa League. Perché si è arrivati a dover disputare l’ultima gara del girone eliminatorio già da sconfitti, per di più contro la squadra di Mancini e Balotelli? Com’è possibile che una squadra che in campionato ha agguantato il secondo posto e ha raggiunto i 12 risultati utili consecutivi, non sia riuscita a superare un girone tutt’altro che impossibile. Le qualificazioni di luglio avevano lasciato il gusto dolce del miele nelle bocche dei tifosi: 1-2 in casa dello Sturm Graz e all’Olimpico ci aveva pensato il solito capitan Del Piero a mettere la firma su una nuova vittoria.

Una volta qualificati i bianconeri hanno cominciato una lenta discesa partita dopo partita, inanellando 5 pareggi consecutivi che non sono bastati per il passaggio ai sedicesimi. Le assenze di Aquilani e Quagliarella non possono essere le uniche spiegazioni, forse non si è creduto abbastanza nella competizione, forse non si è riusciti a gestire due gare alla settimana come si pensava nell’estate. Nessuna accusa comunque e nessun rimpianto o forse sì, comunque una piccola nostalgia salta agli occhi perché la Juventus aveva tutte le carte in regola per confermarsi nuovamente regina anche in Europa. L’anno potrebbe essere quello buono, sarà l’anno in cui i colori bianconeri potrebbero tornare a splendere e a questo punto ci si aspetta l’Italia come Paese su cui tornare a regnare.

© foto di Alberto Mariani

In casa Chievo Verona il momento è tutt'altro che positivo. Le sconfitte di Bologna (nel recupero) e di Lecce hanno trasformato la classifica dei veneti, che non permette ulteriori battute d'arresto. La Juve troverà quindi una formazione sì in difficolta, ma all ostesso tempo affamata di punti salvezza, su un terreno dove l'Inter ha perso e la Roma pareggiato. A parlare a Leggo è stato il difensore 24enne Marco Andreolli: "A Lecce non è stato il solito Chievo. Abbiamo regalato il primo tempo agli avversari, giocando davvero male. Nella ripresa un po’ meglio, ma potevamo e dovevamo fare di più. Sia a Bologna che a Lecce non sono state prestazioni da Chievo. Giriamo pagina e pensiamo subito alla Juventus. In trasferta non è sempre facile imporre il proprio gioco e conquistare punti. Se siamo tornati da Bologna e da Lecce a mani vuote vuol dire che i nostri avversari sono stati più bravi di noi. Giusto dunque dare loro i meriti, ma ripeto: non hanno giocato contro il vero Chievo. Abbiamo sbagliato tanto e costruito poco. Serve proprio una sterzata"

© foto di Federico De Luca

10.55 L'udienza è gia terminata. Sconcerto tra i presenti. Il Presidente Casoria chiede al pm che tempi ha per la requisitoria, poi si stabilirà l’ordine degli avvocati. Prossima udienza dopo le feste, 11 gennaio, quando sarà interrogato Luci e ci saranno le dichiarazioni spontanee di Cennicola e De Santis.

10.45 Sono stati ascoltati due assistenti, Carrer e Biasutto su Arezzo-Salernitana da parte dell'avvooccat di Titomalio: hanno confermato la gestione corretta della gara. Bisutto è stato ascoltato dall'avvocato Galinelli, difensore di De Santis, sulla partita Lecce - Parma: non vengono ricordati episodi scorretti da parte dell'ex arbitro di Tivoli, per gli osservatori avevano diretto la gara bene. Galinelli domanda poi se il suo assistito o Pairetto e Bergamo avessero esercitato pressioni per un risultato preciso, Bisutto risponde che tale episodi non si sono mai verificati. Viene ricordato poi come un dirigente del Parma (Cinquini), in maniera aggressiva e irruente, entrò negli spogliatoi della terna arbitrale per lamentarsi delle ammonizioni affermando più o meno: "Non è questo il modo di arbitrare, gli aveva condizionato la finale, si trovava con mezza squadra squalificata allo spareggio"

© foto di MASCOLO/PHOTOVIEWS

Con un po' di ritardo, ma con grande entusiasmo, Giorgio Chiellini condivide le sue emozioni e la sua gioia per aver siglato il primo gol in questa stagione in campionato (ricordiamo che in Europa League era già andato a segno), ma soprattutto per i 3 punti ottenuti in extremis contro la Lazio nel posticipo grazie ad una delle tante sgroppate di quella che ormai è una realtà assoluta di questa Juventus: Milos Krasic, il trascinatore della Vecchia Signora. Il difensore toscano ci fa capire quanto sia felice per il doppio risultato ottenuto, quello personale e quello di squadra, tramite le sue pagine ufficiali di Facebook e Twitter, ovvero i suoi due social networks ai quali solitamente affida le sue impressioni post e pre-partita. Ecco le sue parole: "Buongiorno a tutti,domenica è stata una serata perfetta,finalmente il primo goal in campionato e vittoria fondamentale all'ultimo secondo!". Insomma una notte da incorniciare per lui e per tutta la Juventus condita dall'emozione che soltanto una vittoria così sofferta e inaspettata può regalare. Inoltre il numero 3 toscano guarda già alla settimana appena iniziata: "Ora siamo a Vinovo che prepariamo come si deve quest'ultima settimana per non fermarsi proprio ora! Un abbraccio a tutti,buona giornata". Da queste dichiarazioni si percepisce lo spirito di un giocatore (ma scommettiamo di un'intera squadra) raggiante e galvanizzato; l'invito a "non fermarsi proprio ora" è di quelli da seguire con convinzione; è un'affermazione da squadra con la mentalità vincente: come per dire, il bello deve ancora venire! Anche sul suo sito ufficiale (www.giorgiochiellini.com) il centrale esprime tutta la soddisfazione per il secondo posto raggiunto: "Salve a tutti, quello di domenica contro la Lazio è stato un successo importantissimo che ci permette di raggiungere il secondo posto, seppur in compagnia di Lazio e Napoli. Abbiamo sofferto contro una grande squadra - continua "Chiello" - ma nel complesso abbiamo meritato il successo, inoltre sono contento perchè finalmente sono riuscito a segnare il mio primo goal in questo campionato. Ora siamo a Vinovo che prepariamo come si deve quest'ultima settimana per non fermarsi proprio ora e chiudere il 2010 con un altro successo. Un abbraccio a tutti, Giorgio". Per "Giorgione" Chiellini il periodo è di quelli magici: dopo la firma sul contratto che lo lega indissolubilmente ai colori bianconeri fino al 2015 e lo ergono a vero protagonista del futuro e prossima bandiera della Juventus (in realtà già lo è) sono arrivate una serie di prestazioni da 7 in pagella e, soprattutto, il primo gol stagionale in Serie A. Sperando che non sia l'ultimo in quest'annata per uno che il vizietto del gol ce l'ha eccome e che ha spesso tolto le castagne dal fuoco alla Juventus; anche se in questa stagione sembra essercene meno bisogno grazie al fondamentale sostegno dei nuovi arrivi Aquilani, Krasic e Quagliarella (oltre al "nuovo" Felipe Melo), ma più in generale ad uno spirito di squadra e ad una juventinità che non si vedevano da un bel pezzo.

© foto di Alberto Fornasari

Nelle scorse settimane avevamo dato quasi per certo il passaggio di Milan Milanovic alla Juventus. Poi in questi giorni un brusco rallentamento e ormai siamo quasi ai titoli di coda. Il serbo quasi sicuramente giocherà nel Palermo. Un grande colpo in prospettiva, alla Kjier per capirci per ruolo, alla Pastore, forse per valore futuro. Zamparini ha detto "Ieri allo stadio era presente Milan Milanovic. Se la trattativa può essere ufficializzata? Si, ma il giocatore sarà disponibile a partire dalla prossima stagione. Sicuramente Milanovic verrà ad allenarsi con noi prima di giugno, ma non sarà utilizzabile".

Allo stadio il giocatore era accompagnato da Silvano Martina: “... c’è un interessamento forte del Palermo....(...) al ragazzo è piaciuto tutto ed è rimasto entusiasta, il Palermo lo vuole quindi…Sicuramente la nostra presenza di ieri al ‘Barbera’ non è casuale e qualcosa si sta muovendo con la società rosanero, anche se non abbiamo ancora preso nessun impegno e non c’è niente di ufficiale non abbiamo fatto ancora niente, anche perché essendo un calciatore extracomunitario la dirigenza adesso non può fare niente. Milanovic è un giocatore che se dovesse venire a Palermo può arrivare soltanto l’anno prossimo, nella nuova stagione....Era nel mirino di tutti i club importanti, lo voleva la Juve, se non fosse stato extracomunitario probabilmente sarebbe andato in uno di questi top club”.

L'ultima frase è emblematica. Perchè la Juventus ha rinunciato a un fortissimo diciannovenne, potenziale campione? Quali sono le ragioni che hanno portato a questa decisione e chi è il giocatore extracomunitario a cui sta puntando la Juventus.

Ci sembra chiaro o meglio "lapalissiano" per usare un termine a noi caro che alla Juventus come giocatore extracomunitario si punti a un top player. E qual'è il top player più top che esiste per i tifosi bianconeri. Ovviamente Edin Dzeko, "always on our  mind..". diremmo.  In quel caso la rinuncia a Milanovic non sarebbe così dolorosa. E se non entrasse Dzeko c'è anche un'altra opzioncina uruguaiana dal nome Suarez o uno di quei campioncini brasiliani del Santos....da Ganso a Neymar.

Oltre a queste ragioni come mai il Palermo? Probabilmente, ma in questo caso siamo nel campo delle ipotesi più o meno azzardate, ci potrebbe essere un accordo Zamparini-Marotta per una valorizzazione di Milanovic in rosanero in cambio di una prelazione per il futuro. Qui siamo nel campo delle ipotesi, ma il vantaggio della Juventus sul giocatore era fino a un mese fa molto grande.

 Ribadiamo per l'ennesima volta come in questo caso la regolina sugli extracomunitari sia stata decisiva, una regola che continuiamo a considerare inconcepibile.

Con la Lazio la Juventus ha schierato: Storari, Sorensen, Chiellini, Bonucci, Grosso, Krasic, Felipe Melo, Aquilani (43’st Sissoko), Marchisio (21’st Pepe), Iaquinta, Quagliarella (25’st Del Piero). All. Del Neri. A disposizione: Manninger, Motta, Legrottaglie, Traore.  In totale su 14 giocatori schierati 10 erano italiani e 4 stranieri con una percentuale del 28%, una delle più basse della serie A. Perchè la Juventus è vincolata allo stesso modo nel mercato come società che schierano un 70% di stranieri?

Questa è una domanda imbarazzante a cui prima o poi qualcuno risponderà...speriamo.