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Messaggi del 23/12/2010

BUON NATALE CAPITANO....

Post n°3505 pubblicato il 23 Dicembre 2010 da nadir63l
 

 
 
 

Federica Moriano: "Vorrei rivivere un nuovo 5 maggio."

Post n°3504 pubblicato il 23 Dicembre 2010 da nadir63l
 

Federica Moriano, ligure di Sanremo, è una giovane fotomodella che sta studiando per diventare agente Fifa. Volto ormai noto della trasmissione televisiva “Quelli che il calcio”, collabora anche con Sportpaper.it, un magazine sportivo romano, dove gestisce una Rubrica sul settore giovanile, in particolare sulla Primavera. Grande tifosa juventina, aveva promesso qualche mese fa ai suoi numerosi fans che avrebbe compiuto notevoli passi avanti sia per quanto riguarda la carriera da modella, dichiarando di voler fare un calendario, sia per quella di procuratore. Ebbene, le promesse sono state mantenute. Il calendario, infatti, è arrivato, pubblicato in anteprima da Sportmediaset.it, senza deludere ovviamente le aspettative, e il sogno di diventare agente sta diventando sempre più realtà, grazie alla collaborazione già avviata con alcuni direttori sportivi e vari procuratori per quanto riguarda l’osservazione dei giovani promettenti calciatori. Oggi, Federica, parla in esclusiva a TuttoJuve.com:  

Continui a fare la fotomodella, sei diventata giornalista sportiva, studi per diventare agente Fifa. Cosa vuoi fare realmente da "grande"?
"Sono davvero soddisfatta di come sta andando il mio lavoro, soprattutto in questo periodo. Continuo a fare la fotomodella e da pochi giorni è uscito il mio primo calendario, sicuramente una grandissima soddisfazione personale. Per quanto riguarda il mondo del pallone continuo a lavorare come giornalista sportiva, ho una rubrica su un magazine sportivo romano dove mi occupo del settore giovanile, in particolare della Primavera, ai giovani in Italia non gli si dà molta importanza, io sto cercando di sfatare questo tabù proprio con la rubrica che curo. Ed infine il grande sogno di diventare procuratrice si sta avverando, sto studiando e mi sto impegnando molto e con l’anno nuovo ci saranno moltissime novità proprio riguardo a questo".

 Da grande tifosa bianconera e da aspirante procuratrice, pensi che la Juventus sia già competitiva per il titolo o abbia bisogno di ulteriori innesti a gennaio?
"Ad inizio stagione non avrei pensato che la Juventus potesse andare come sta andando, ero molto dubbiosa in quanto aveva acquistato troppi giocatori che non si conoscevano affatto tra di loro, ma Marotta non è uno stupido e Del Neri tanto meno e sono riusciti in pochi mesi a trovare l’amalgama giusta per ottenere qualcosa di importante. Krasic mi ha letteralmente lasciata senza parole, ormai è diventato l’idolo indiscusso del popolo bianconero, lo dicevano in tanti che sarebbe stato il nuovo Pavel, io ero alquanto perplessa ed invece…. Anche il campionato di Quagliarella mi sta molto sorprendendo, non pensavo che s’inserisse cosi bene e cosi velocemente in una squadra come la Juventus, ed invece con i suoi goal e le sue ottime prestazioni sta meritando la maglia che indossa. Ma per lo scudetto questo non basta, soprattutto vedendo come le dirette rivali si stanno rinforzando, alla Juventus servirebbe molto un terzino e un attaccante che faccia molti goal, visto che Amauri ormai è solo un ricordo…".

 Secondo te chi arriverà? 
"Soresen sta facendo molto bene e nessuno se lo sarebbe aspettato, ma è giovane e spesso pecca di inesperienza, giustissimo farlo giocare, perché solo sul campo si ha la possibilità di migliorare e di farsi conoscere, ma un terzino, se non due, la Juventus lo acquisterà, soprattutto dopo la bocciatura di Motta, si parla molto bene di Johnson, forte terzino destro del Liverpool e della nazionale inglese. Per quanto riguarda l’attacco escludo che già a Gennaio possa arrivare un bomber tra i più chiacchierati come Gilardino o Pazzini, punterei invece più su un attaccante come Pinilla".

 Restando in tema mercato, si parla molto ultimamente anche del futuro di due grandi bandiere, Buffon e Del Piero. Qual'è la tua opinione in tal senso, da che parte stai?
"Questo è un argomento che mi sta particolarmente a cuore, perché sia Buffon che capitan Del Piero sono due giocatori fondamentali per la Juventus, due bandiere, due simboli ed è giusto che vadano trattati e tutelati con i giusti riguardi, in modo che a fine carriera non facciano la stessa fine del povero Nedved, trattato a pesci in faccia dalla stessa società che diceva di amarlo e rispettarlo. Del Neri torto non ha, Storari sta difendendo ottimamente i pali della porta bianconera e finchè dimostrerà d’essere in forma il posto sarà suo, quando Buffon tornerà al 100% come ai vecchi tempi allora sarà diverso, ma dopo un infortunio di questo genere ed una convalescenza cosi lunga non penso che torni subito dalla prima partita al meglio, Storari resterà tra i pali ancora per un po’ di tempo, come giusto che sia. Anche se Buffon rimane sempre il portiere più forte che io abbia mai visto, che grazie alle sue impossibili parate ci ha portati a vincere uno stupendo Campionato del Mondo e tanti altri titoli vinti sul campo".

Affrontiamo ora il tema Calciopoli. Cosa pensi di questa vicenda dopo le ultime intercettazioni, che considerazione hai di Luciano Moggi?
"Il tema Calciopoli non è un argomento di cui mi piace molto parlare, io penso che tutti abbiano le loro colpe, ma è stata punita solo la Juventus perché era quella squadra che ha sempre fatto più paura anche con la presenza ingombrante di Moggi, l’Inter senza quelle sentenze non avrebbe vinto nulla ancora adesso, il campo ha sempre dimostrato tutto…".

 Ti senti di promettere qualcosa ai tifosi, magari uno "streap tease" in caso di scudetto? 
"Sono molto scaramantica, quindi penso che la Juventus non vincerà lo scudetto, ma le cose inaspettate sono sempre le migliori, lo scudetto del 5 maggio è quello che ricordo con maggior piacere e felicità, proprio grazie al modo particolare con cui lo abbiamo vinto, un bis di quel genere non mi dispiacerebbe affatto!! Uno spogliarello lo escludo, per ora basta e avanza il calendario, anche perché il mio fidanzato non ne sarebbe molto felice…".

 
 
 

L’inter è tornata l’inter…GLMDJ...

Post n°3503 pubblicato il 23 Dicembre 2010 da nadir63l
 

Immagine IPB

di F. Zagari

Autobiografici

Non lo è più e non lo è mai stato, Rafael Benitez da Madrid, allenatore dell'Inter.
E' parso subito evidente che il feeling non c'era, mancava la soddisfazione di lavorare insieme.

Piccolo passo indietro. L'Inter andava in ferie con in bacheca l'alloro europeo e quello nazionale, in un tripudio di celebrazioni per la conquista del "triplete"; i dati oggettivi questi sono.
Nelle spiagge italiane arrivava la notizia della cessione di Balotelli, mentre da Liverpool approdava il tecnico che mise in una pentola con tanto di coperchio il diavolo ancelottiano nella notte di Istanbul.
Il giorno successivo tutti i quotidiani sportivi ridisegnarono la formazione neroazzurra. I nomi di mercato si sprecavano. Invece niente, nessun acquisto di un certo peso, nessun acquisto mirato ad offrire nuova linfa, una maggiore qualità per confermare quanto fatto la stagione precedente.
Lasciamo perdere l'intera collezione Panini messa in piedi dagli organi di informazione;
ma il manager spagnolo non voleva proprio nessuno?
Mentre Iniesta e compagni alzavano la coppa del mondo, in casa neroazzurra faceva le valige anche Gabrieli Oriali, annunciando lui stesso il divorzio dalla società nerazzurra per dissapori con la dirigenza.
Insomma, una situazione un po' confusionaria.
Il mondiale sud-africano, in più, ci ha messo del suo, restituendo gran parte di quegli elementi che fecero la differenza in condizioni atletiche pessime.
La goccia non aspettava altro che uscire dal vaso.
Ora. Non interessano colpe e colpevoli, ognuno avrà le sue, ma rimane chiaro un fatto:
la società, la società Inter, non ha saputo, o voluto, sfruttare le basi che si erano create.

Altro piccolo passo indietro. Qualcuno si ricorda cos'è l'Inter nel periodo pre-calciopoli? In pillole lo stivale intero pensò di nominarla la barzelletta d'Italia, frutto degli enormi denari spesi in estate per acquistare il fantomatico uomo della provvidenza, salvo poi vincere i vari trofei con la ricarica gratis e arrivare, a fatica, a distanze siderali da chi si impossessava del titolo, quello vero.
Poi calciopoli, il tutti giù per terra, chi più chi meno con un cerino in mano, tranne l'Inter. Iniziò l'epopea manciniana, con titoli vinti in sequenza senza però un reale confronto con quelle che erano le concorrenti dirette. Lo squadrone dell'Inter fece incetta di campionati e coppe nazionali.
Poi Mourinho, una squadra forte per davvero, e per gli altri non rimaneva altro che "zeru tituli".

Oggi, dicembre 2010: la Juventus, con Andrea Agnelli presidente, è tornata nelle posizioni che più le competono; il diavolo di Instanbul si è rifatto il trucco e, in barba alle motivazioni sulla cessione Kakà, sono arrivati innesti di valore; Lazio e Napoli comandano l'attuale classifica del campionato.
Aggiungerei: è finito il "projecto", ma questa è un'altra storia.
E l'Inter? L'Inter ha rilasciato un comunicato ufficiale in cui si legge che il rapporto con Rafael Benitez è terminato, risolto, specificando "...consensualmente e con reciproca soddisfazione...".

Oggi è ufficialmente terminato un ciclo che non sarebbe dovuto nemmeno nascere, eppure Loro sono soddisfatti. Autobiografici, come sempre.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1287

 

 
 
 

UFFICIALE: SOSPESA LA STELLA A BONIEK!

Post n°3502 pubblicato il 23 Dicembre 2010 da nadir63l
 

Fonte: juventus.com
© foto di Federico De Luca

La Juventus Football Club, a seguito delle numerose richieste di trasparenza circa i criteri di assegnazione delle stelle, precisa che tali criteri, che si basavano su una votazione pubblica riservata ai membri di JuventusMember e ai soci degli Juventus Club Doc, sono stati contemperati dal lavoro di una Commissione Interna, che ha avuto il compito precipuo di garantire ai principali artefici dei successi dei colori bianconeri di vedere riconosciuto il loro ruolo nella storia del club, indipendentemente dall'epoca storica in cui tali vittorie sono state conseguite. La rosa dei 103 nomi che parteciparono a tale selezione scaturì anche dalla decisione di questa commissione: le eccezioni ai requisiti di base furono tre. Paulo Sousa (vincitore di uno Scudetto, una Coppa Italia, una Champions League e una Supercoppa Italiana), Vladimir Jugovic (uno Scudetto, una Supercoppa Italiana, una Chanpions League, una Supercoppa Uefa e una Coppa Intercontinentale) e Zbigniew Boniek (uno Scudetto, una Coppa Italia, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa Uefa).

Dalla rosa dei 103 nomi, i tifosi selezionarono i 50 campioni che sono attualmente inseriti tra le Stelle bianconere. E' quindi doveroso sottolineare che il nome di Boniek è già stato sottoposto al giudizio popolare. A tale votazione, tuttavia, è seguito un appello costante da parte di associazioni e tifoserie organizzate, che asseriscono di rappresentare la maggioranza dell'opinione pubblica bianconera.

Juventus Football Club intende mantenere con i propri sostenitori un dialogo costruttivo, pertanto comunica di avere deciso di sospendere l'assegnazione della Stella a Zibigniew Boniek, il cui nome sarà sottoposto ad una nuova votazione popolare – che partirà negli ultimi giorni del prossimo mese di gennaio – insieme con gli altri 53 campioni bianconeri esclusi dal novero delle stelle.

A tale votazione potranno partecipare tutti i tifosi bianconeri secondo le modalità riportate di seguito:
- La votazione sarà aperta a tutti i tifosi della Juventus che accederanno al sito ufficiale della società: www.juventus.com.
- Per poter votare bisognerà registrarsi e lasciare i propri dati (nome, cognome, data di nascita, sesso, e-mail).
- Terminata la procedura di registrazione verrà inviata una mail contenente il link di attivazione della propria utenza per poter garantire l’univocità dell’utente.
- Ogni utente avrà a disposizione 1 voto
- L’utente potrà loggarsi alla piattaforma fino all’esaurimento del proprio voto a disposizione.

Di seguito l'elenco dei campioni della Juventus che saranno in lizza per l'ultima stella da assegnare:

Roberto Anzolin
Giancarlo Bercellino I
Luigi Bertolini
Alessandro Birindelli
Zibigniew Boniek
Massimo Bonini
Fabio Cannavaro
Massimo Carrera
Ernesto Castano
Umberto Colombo
Giuseppe Corradi
Edgar Davids
Luigi De Agostini
Teobaldo Depertini
Flavio Emoli
Pietro Fanna
Luciano Favero
Giovanni Ferrari
Rino Ferrario
Alfredo Foni
Guglielmo Gabetto
Roberto Galia
Bruno Garzena
Adolfo Gori
Helmut Haller
Filippo Inzaghi
Mark Iuliano
Vladimir Jugovic
Michael Laudrup
Gianfranco Leoncini
Ugo Locatelli
Sergio Manente
Giampietro Marchetti
Giancarlo Marocchi
Massimo Mauro
Giampaolo Menichelli
Luis Monti
Francesco Morini
Ermes Muccinelli
Federico Munerati
Bruno Nicolè
Karl Aage Praest
Benito Sarti
Vittorio Sentimenti III
Paulo Sousa
Luciano Spinosi
Gino Stacchini
Lilian Ulien Thuram
Igor Tudor
Mario Varglien I
Giovanni Varglien II
Giovanni Viola
Marcelo Danubio Zalayeta
Gianluca Zambrotta 

 
 
 

ADDIO VECIO , terminati i i funerali

Post n°3501 pubblicato il 23 Dicembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Si sono conclusi i funerali di Enzo Bearzot, indimenticabile uomo di calcio, deceduto martedì all'età di 83 anni. Nella parrocchia di Santa Maria al Paradiso, tanta gente comune, ma soprattutto i suoi ragazzi, i vincitori del Mondiale del 1982, oltre ad autorità sportive e istituzionali. Il feretro è stato portato da Dino Zoff, Antonio Cabrini, Marco Tardelli, Paolo Rossi e Bruno Conti: per l'ultima volta l'hanno portato in trionfo. Addio, Vecio.

 
 
 

DELNERI A SKY TRA BUFFON, AQUILANI, DEL PIERO E MERCATO

Post n°3500 pubblicato il 23 Dicembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Quando un anno s'avvicina alla conclusione, i ricordi e le esperienze vissute sfociano in un bilancio. E' quello che Gigi Del Neri ha fatto, intervistato da Fabio Guadagnini, direttore di Sky Sport, affrontando una grande varietà d'argomenti.

JUVENTUS - Stiamo lavorando bene, abbiamo avuto momenti non facili inizialmente. Poi ci siamo ripresi lavorando sodo sul campo e adesso i risultati stanno arrivando. Vogliamo migliorare molto. Dispiace essere usciti dall’Europa League in modo inopportuno perché se fossimo stati quelli di adesso tre mesi fa, probabilmente questa competizione avrebbe avuto ancora un’altra squadra italiana, ma la legge del calcio è questa. Continueremo e faremo vedere che i nostri miglioramenti porteranno ad avere, alla fine dell’anno, una proiezione della Juventus molto importante in questo campionato. Ci sono due i cantieri in corso: la squadra e lo stadio. Speriamo che il prossimo anno saremo ancora e sempre protagonisti in competizioni importanti, nel nuovo stadio. Mi piace pensare alla Juve come a un cantiere. Nessuna squadra è perfetta, c’è sempre da lavorarci sopra, da migliorare quello che si sbaglia. Credo che il mondo del calcio sia un po’ un cantiere aperto, ha nuove idee, nuovi modi di vedere, nuovi atteggiamenti, nuove giornate. Nella mia carriera non ho mai visto un anno in cui non aver avuto un cantiere aperto. Anche perché se è un cantiere chiuso, è meglio smettere di allenare. La filosofia di un grande risultato pone solo un obiettivo, invece, i piccoli obiettivi portano a un grande risultato. Devo sempre stimolare l’obiettivo piccolo, cioè, fare più gol, prendere meno gol, fare un punto in più dell’anno scorso, arrivare quinti, poi quarti, terzi, secondi. Quelle cose che vanno a innescarsi in motivazioni

MI SENTO AMATO - La panchina della Juve è una bella sfida. Siamo partiti bene. Ricordo che all’inizio nell’ambiente c’era una certa incertezza su chi avrebbe allenato la Juventus, poi è uscito il mio nome – diciamo così - dal cilindro e ha creato inizialmente un po’ di scetticismo perché non avevo mai allenato una squadra importante. Essere riuscito a entrare nel cuore della città e dei tifosi, facendo vedere che si fa un buon lavoro impegnandosi, avendo la cultura del lavoro, l’amore per la professione e sposando i colori e la società per cui lavoro, credo mi abbia portato a farmi voler bene. Lo scetticismo dei primi tempi è anche logico e giusto. La gente pensa che si debba dimostrare sul campo quello che si vale e che si fa. I grandi nomi hanno un ritorno importante per l’immediato, poi i grandi nomi, se non vanno bene, possono essere più scusati, in generale. Il piccolo nome, quando viene chiamato, deve dimostrare di saper agire anche in posti diversi, con obiettivi diversi, con pressioni diverse rispetto a quelle che ha dovuto sopportare in passato. Io sono contento che piano piano le cose si siano messe nel modo giusto. Poi, non so quando diventerò l’allenatore – tra virgolette - della Juventus. Speriamo velocemente

VOGLIAMO VINCERE - Le ultime partite hanno dato consapevolezza, c’è più tranquillità nel giocare, c’è più consapevolezza in quello che si fa. E’ un’annata un po’ particolare, si perdono energie per capire perché non si riesca a rendere come si vorrebbe e perché i risultati non sono magari all’altezza della situazione. Un po’ di nervosismo e di difficoltà ci sono. Io rispetto sempre molto il lavoro di chi c’era prima di me. Non penso al passato, ma rispetto il passato. E’ chiaro che noi dovessimo ricostruire qualcosa d’importante, dare credibilità a noi stessi, infondere fiducia nei giocatori che l’avevano smarrita. E credo si sia visto che questo lavoro è stato fatto, al di là della tattica e della tecnica, che nel calcio lasciano il tempo che trovano. Penso che la crescita ci sia sempre, non c’è una fine della crescita, come non ci sarà mai una fine delle difficoltà.

KRASIC UNICO - Milos ha margini di miglioramento, sicuro. Secondo me, ha le doti del grande trascinatore, ha questa verve d’intensità che è riscontrabile in pochi giocatori, per quello che ho visto io in giro. Nessuno, forse, ha questo stop e ripartenza, questa aggressività sull’avversario. E’ un giocatore che mi ha stupito molto, che deve cominciare a spendere meno nell’arco dei 90 minuti. Alle volte, per eccesso di generosità spende energie anche quando non deve spenderle. Penso sia un giocatore diverso da Ibrahimovic, Ibrahimovic è unico nel suo modo di giocare, non c’è un altro come lui, che ha tutte le caratteristiche per essere un giocatore universale.

IL PRINCIPE RITROVATO - Aquilani? Penso che la società stia già pensando al riscatto, non devo dirglielo io. Quando un giocatore gioca bene nella Juventus, non è che la Juventus butta via facilmente un giocatore che dà rendimento. Ha una qualità spiccata, che è quella di giocare veloce e in profondità, ha questo piede importante. Negli ultimi anni è stato un po’ sfortunato. Io l’ho conosciuto quando l’ho avuto a Roma, era giovanissimo, è un giocatore che può giocare a due in mezzo al campo, perché ha una qualità tecnica fantastica. Essendo stato un anno in Inghilterra, adesso è abbastanza tignoso, abbastanza nervoso nel rubare la palla. Secondo me è migliorato molto. Quando recupererà totalmente, quando riprenderà il passo, con un campionato lungo, sarebbe utile alla Nazionale

PRANDELLI OTTIMO CT - Ha puntato sul rinnovamento. E’ un ragazzo giovane che ha fatto molto bene a Firenze. Ha costruito negli ultimi anni una Fiorentina giovane e penso che il passaggio generazionale in Nazionale ci debba essere. Penso che punti su una massa di giocatori giovani innestata in un telaio di giocatori di personalità. E’ una scelta ottima per la Nazionale in questo momento e sono sicuro che i frutti si vedranno.

DEL PIERO E BUFFON - La mia gestione riguarda i giocatori, non i contratti dei giocatori. Ale ha giocato quasi tutte le partite fino adesso, dunque per me non ci sono e non ci saranno problemi. L’effetto mediatico non è che interessi molto. Se dovessi andare dietro all’effetto mediatico, dovrei far giocare 30 giocatori ogni domenica. Il concetto è scegliere chi penso sia utile alla squadra in quel momento, chi è in forma in quel momento, questo è un diritto dell’allenatore. Il mio parere su Buffon? La comunicazione con la stampa diventa problematica quando vuole o non vuole capire certe cose. Non siamo due neonati, né io né la stampa. C’è sempre un bicchiere mezzo vuoto e uno mezzo pieno. La stampa sceglie quasi sempre il bicchiere mezzo vuoto. Io non posso discutere le qualità tecnico-tattiche di giocatori come Buffon, che ha insegnato a tanti come si fa il portiere. Quando lui è nato, era il prototipo del portiere da cui bisognava imparare. Io non lo giudico da un punto di vista tecnico-tattico, lo giudico da giocatore che due mesi fa ha fatto un’operazione e quindi deve recuperare. Con i miei giocatori ho un rapporto molto buono.

CASSANO - E’ un giocatore di grande caratura. Avrà anche voglia di dimostrare la sua forza e andrà in un mondo dove ci sarà anche la serenità da parte sua di affrontare gli impegni in maniera diversa di quanto facesse in altri posti.

CHE 2010 A 60 anni approdare alla Champions League con la Sampdoria, è stata una soddisfazione enorme. E’ la dimostrazione del non voler mollare mai. Devo ringraziare altre persone che lavorano e hanno lavorato con me per essere approdato alla Juventus, Agnelli in primis, e poi Marotta, che ha avuto parole di elogio per poter intraprendere questo abbinamento. Il mio lavoro va rapportato a quello che di buono hanno fatto queste persone, i collaboratori, che sono di fondamentale importanza per un allenatore. Io sono molto fortunato perché il rapporto con i miei collaboratori, il presidente e Blanc è ottimo. Spero di poter dare alla Juve quello che loro si aspettano. I risultati sono sempre quelli che contano. Se fai un buon lavoro, ottieni anche i risultati. E vorrei che qualcuno mi dicesse a fine stagione: “Qua la mano, hai fatto un buon lavoro!”

 

 
 
 

ESCLUSIVA TJ - Marotta tratta con la Spagna per uno scambio

Post n°3499 pubblicato il 23 Dicembre 2010 da nadir63l
 

 
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Ore e giornate frenetiche per il Direttore Generale della Juventus, Giuseppe Marotta, che secondo quanto appreso dalla Redazione di TuttoJuve.com, è in continuo contatto con due club spagnoli: Siviglia e Villarreal. La Juve vuole da subito un centrocampista, individuato in Luca Cigarini (ex Atalanta e Napoli) e sul piatto della bilancia mette Davide Lanzafame, richiesto anche da Catania, Bari e Cesena. Marotta, però, da una settimana è in contatto anche con i dirigenti del Villarreal per Giuseppe Rossi ma, in questo caso, la trattativa è più complessa.

 
 
 

BUFFON: "CON DEL NERI TUTTO OK"

Post n°3498 pubblicato il 23 Dicembre 2010 da nadir63l
 

© foto di Alberto Fornasari

E' proprio vero che a Natale siamo tutti più buoni; l'aria di regali, di bontà e di perdono porta la fine di un tormentone anche in casa Juve. Ricorderete sicuramente, pochi giorni fa, le dichiarazioni di Delneri in conferenza stampa su un giocatore importantissimo e fondamentale per la Juventus; dichiarazioni che accesero un fuoco di polemiche. Ma stamattina, sulle pagine de Il Corriere della sera, arriva a spegnerle l'unico "pompiere" in grado, veramente, di estinguere le fiamme della discordia: è proprio Gigi Buffon, il protagonista della vicenda, a spiegare che la querelle è ormai un ex caso: "Con l'allenatore ho avuto un chiarimento e penso di poter credere a lui - ha detto Buffon al 'Corriede della Sera' -. Secondo me Del Neri non voleva dire che io devo dimostrare qualcosa, così mi sarei offeso, ma solo che devo dimostrare di stare di nuovo bene". Superman Gigi si prepara a tornare dopo un lungo infortunio; ad aspettarlo, oltre ai milioni di tifosi bianconeri (tutti molto affezionati al portiere della nazionale), un tifoso di lusso: il presidente Andrea Agnelli. "Da parte mia con la Juve ci sono sempre state franchezza e trasparenza, mi aspetto altrettanta chiarezza e finora c'è stata, Agnelli mi ha detto che mi aspetta tra i pali prima possibile". Il futuro di Gigi sarà, quindi, ancora alla Juventus . Una storia d'amore calcistico che dura da ormai quasi dieci anni. Buffon è il simbolo della Juventus che ha vinto tutto, ma che è andata anche in serie b. Non l'ha abbandonata al culmine della sua carriera, dopo la vittoria di un mondiale giocato da protagonista, e non lo farà certo ora che la Juventus sembra stia pian piano ritornando al prestigio d'un tempo. E stando alle parole del portierone di Massa Carrara, il suo addio al calcio è ancora lontanissimo, com'è giusto che sia. Tra poco rientrerà tra i pali e il numero 1 della Vecchia Signora si prepara a vivere una "seconda giovinezza"; in fondo l'exploit di un portiere arriva sempre intorno ai 30 anni: "Da quello che ho visto in giro -conclude Buffon- posso giocare fino a 45 anni". Ed è quello che gli auguriamo, ma sempre ad alti livelli e con la casacca della Juventus addosso!

 
 
 

     

 

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