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Messaggi del 05/01/2011

«Juve, Del Piero ha ancora voglia di giocare»

Post n°3592 pubblicato il 05 Gennaio 2011 da nadir63l
 

 
Il fratello manager: «Sta bene fisicamente e ha ancora grossi stimoli. Siamo tranquilli, aspettiamo l'incontro con la società. Ci interessa conoscere i piani del club, poi decideremo»
TORINO, 5 gennaio - La trattativa per il contratto di Alex Del Piero sta per entrare nel vivo. Il trentaseienne capitano della Juve, in scadenza di contratto a giugno, vuole continuare a giocare e spera di farlo ancora nella Juve. C'è però da discutere con la società. «Siamo tranquilli, aspettiamo l'incontro con il club - ha spiegato il fratello manager Stefano a calciomercato.it - Non so ancora cosa potrebbe succedere, ora siamo concentrati solo sul prossimo incontro con il presidente e Marotta. Ci interessa conoscere i loro piani, per ora le ipotesi Usa o altro non le prendiamo in considerazione. Sicuramente il prossimo anno Alex sarà in campo, sta bene fisicamente e ha ancora grossi stimoli. Non pensa ancora a cosa farà nel dopo carriera agonistica».

 
 
 

Marotta ha deciso: Huntelaar...

Post n°3591 pubblicato il 05 Gennaio 2011 da nadir63l
 

© foto di Federico De Luca

E' il paradosso per eccellenza di questo campionato. La Juventus ha il miglior attacco di tutta la Serie A, ma là davanti un vero bomber non c'è. Fabio Quagliarella è "costretto" a fare gli straordinari (non che questo ci dispiaccia...) in assenza di una vera prima punta che gli faccia compagnia. In attesa di conoscere quanto gli infortuni si divertiranno ancora a prendere di mira il povero Vincenzo Iaquinta, il solo Alessandro Del Piero non basta e soprattutto non può trasformarsi in un attaccante assetato di gol a 36 anni. E' vero, la Juventus ha anche un altro attaccante: Amauri...

L'italo-brasiliano, a detta di tutti, merita un altra chance. E' più o meno quello che si dice orma da due anni e i bianconeri non possono permettersi di puntare su una scommessa, non in un momento così decisivo della stagione dove il club di corso Galileo Ferraris è in lotta aperta in campionato e in Coppa Italia. Rischiare adesso, sarebbe come giocare alla roulette russa.

Viste le difficoltà nell'arrivare ad Alberto Gilardino (i Della Valle non hanno intenzione di privarsi dell'attaccante ex Milan), visto che Luca Toni non entusiasma certo il pubblico (che prima si vede sbandierare in faccia il nome di Edin Dzeko e poi quello del 33enne ex campione del mondo), visto che altri attaccanti liberi in circolazione non ci sono, tanto vale tentare l'affondo ed andare sul sicuro.

Giuseppe Marotta ha individuato in Klass Jan Huntelaar il rinforzo perfetto per il reparto avanzato. Lo Schalke 04 non si trova in un buon momento economico, per questo starebbe valutando l'idea di cedere alcuni prezzi pregiati della rosa per fare cassa. Huntelaar è così finito sul mercato, anche se il club di Gelsenkirchen non lo regalerà al primo che passa: 15 milioni è il prezzo del cartellino dell'ex rossonero. Tuttavia, il direttore generale bianconero, tramite un blitz odierno, sembrerebbe aver raggiunto un accordo per il trasferimento di Huntelaar a Torino: allo Schalke 04 verrà girato Mohamed Sissoko (obiettivo dichiarato dei tedeschi) ed in cambio sotto la Mole giungerà l'olandese. Potrebbe trattarsi di uno scambio di prestiti, oppure due vere e proprie cessioni a titolo definitivo. Fatto sta che Marotta ha finalmente individuato il rinforzo giusto, l'assalto decisivo potrebbe arrivare nei prossimi giorni con un altro colloquio con i dirigenti dello Schalke

 
 
 

I tifosi incoronano Krasic: č lui il giocatore del 2010...

Post n°3590 pubblicato il 05 Gennaio 2011 da nadir63l
 

Milos Krasic è il pallone d'oro bianconero, lo ha stabilito un sondaggio che ha visto coinvolti i tifosi del forum vecchiasignora.com e gli amici delli Juventus Club che interagiscono nelò sito
© foto di MASCOLO/PHOTOVIEWS

Milos Krasic è il Pallone d’oro bianconero per i tifosi della Vecchia Signora. Il centrocampista serbo ha conquistato in maniera netta il popolo juventino risultando il più votato nella rosa dei 26 protagonisti del 2010 bianconero. Al secondo posto del sondaggio si è classificato Giorgio Chiellini mentre sul gradino piu’ basso del podio si è piazzato Alessandro Del Piero.

Qui tutti i risultati
http://www.vecchiasignora.com/topic/174822-pallone-doro-bianconerovince-milos-krasic/

Il sondaggio pubblicato dal forum bianconero vecchiasignora.com ha visto la partecipazione degli amici degli Juventus Club bianconeri che interagiscono sul sito. Questi i voti dei singoli club:

Juventus Club Castelvetrano: Milos Krasic
Juventus Club "G. Scirea" di Santa Maria Capua: Milos Krasic
Juventus Club Meda "Gaetano Scirea": Alessandro Del Piero
Juventus Club "Gianni Agnelli" Cerignola: Alberto Aquilani
Juventus Club Milano Madunina: Claudio Marchisio
Juventus Club Civitavecchia Gianluigi Buffon: Claudio Marchisio
Juventus Club doc Adria: David Trezeguet
Juventus Club Arezzo: Milos Krasic
Juventus Club Doc dell'Isola di Capri: Milos Krasic.
Juventus Club Roma: Milos Krasic
Juventus Club Massa: Felipe Melo
Juventus Club Corigliano Calabro " Andrea Agnelli": Milos Krasic
Juventus Club Jesi "2 stelle": Giorgio Chiellini
Juventus Club Trani: Milos Krasic
Juventus Club Rodi Garganico: Milos Krasic
Juventus Club Doc "Pavel Nedved" Partanna: Giorgio Chiellini
Juventus Club "Gaetano Scirea" Santa Lucia del Mela: Giorgio Chiellini
Juventus Club Orta Nova "Alessandro Del Piero": Giorgio Chiellini
Juventus Club DOC Nordest Bianconero “Gianni Agnelli”: Alessandro Del Piero
Juventus Club Doc Forlì: Milos Krasic
Juventus Club Doc Sulmona:Alessandro Del Piero
Juventus Club Doc "Gianni Agnelli"- Leverano (Lecce):Alessandro Del Piero
Juventus Club Ancona : Milos Krasic
Juventus Club Valtaro: Milos Krasic
Juventus Club Corigliano "Giorgio Chiellini": Giorgio Chiellini
Juventus Club DOC Trino "Cuore Bianconero" Gaetano Scirea:Fabio Quagliarella
Juventus club DOC Terracina Bianconera:Milos Krasic
Juventus Club Macerata "Giovanni Agnelli" Giorgio Chiellini.
Juventus Club Gozo: Giorgio Chiellini
Juventus Club Milano "Andrea Fortunato: Felipe Melo
Juventus Club Ascea MArina (SA):Felipe Melo.
Juventus Club Ladispoli Alessandro Del Piero:Giorgio Chiellini
Juventus Club Senago:Milos Krasic
Juventuc Club Tombolo:Giorgio Chiellini
Juventus club doc Terni" Ciro Ferrara" Gianluca Grimaldi:Milos Krasic
Juventus Club doc Valtaro:Milos Krasic
Juventus Club Brolo "Gandolfo Mascellino": Milos Krasic
Juventus Club Canicattì "Alessandro Del Piero" : Milos Krasic
Juventus Club DOC Ramacca "Alessandro Del Piero" : Milos Krasic

 
 
 

Palazzi convoca Moggi: revisione del processo?

Post n°3589 pubblicato il 05 Gennaio 2011 da nadir63l
 

 
Calciopoli: c’è un clamoroso sviluppo nell’inchiesta della Procura. La prossima mossa del procuratore lascia pensare che l'indagine non riguardi solo la revoca dello scudetto del 2006
ROMA, 5 gennaio - I muri hanno orecchi, nonostante le blindature e i chiavistelli oltre l’ovvia e dovu­ta riservatezza: da quel che trapela da via Po 42, sede del­la Procura federale, Stefano Palazzi - prima di Moratti, De Santis e Mazzini - ha inten­zione di ascoltare - nell’ambito dell’indagine “Calciopoli 2” -Luciano Moggi. Ebbene sì, proprio il protagonista della vi­cenda Calciopoli che nel 2006, pur dimettendosi a metà mag­gio e quindi prima dell’apertu­ra dell’indagine federale, è sta­to perseguito e condannato dalla giustizia sportiva fino al­l’ultima giravolta della voglia (ma c’è ancora?) di chiedere un parere all’Alta Corte di giusti­zia del Coni per sapere “se” e “come” precludere Moggi, Gi­raudo e Mazzini dall’intero sport italiano.

PERCHE’? - Quando l’indiscre­zione sarà confermata e colle­gandola ad alcuni tratti delle audizioni di altri due protago­nisti principali della vicenda Calciopoli del 2006, i designa­tori Bergamo( lui non tessera­to è stato contattato via telefo­no) e Pairetto (per lui lettera di convocazione per l’indagine numero 982 del 2010), va data una lettura alla mossa del Pro­curatore. E’ davvero ancora e proprio una Calciopoli 2, quel­la per la quale il presidente Abete s’è impegnato a dare ri­sposte entro il termine della stagione? Può essere solo quel­lo di cui lo stesso presidente fe­derale parlava nell’aprile scor­so, quando deflagrò l’affaire delle telefonate di Facchetti e Moratti? O non è invece questa che sta partendo - senza gli squilli di tromba e le convoca­zioni a tambur battente dell’e­state 2006 - una indagine che “rivede” quella condotta da Borrelli e dal pool Calciopoli? Insomma: non solo scudetto 2006 come epicentro del lavoro investigativo ma un volo d’uc­cello a 360 gradi che a questo punto non può - per evitare di bissare gli errori clamorosi commessi quattro anni e mez­zo fa - non prevedere di chiede­re a tutti di dire la propria. E così s’è accettato che Bergamo - pur non più tesserato - ria­prisse il baule delle esperienze e parlasse delle telefonate di tutti, che sciorinasse l’interro­gatorio del 2006 in cui già face­va nomi e numeri telefonici. E con Pairetto che si andasse sul­l’Inter e le telefonate con Fac­chetti, ma non troppo. Non so­lo. Abete nello scorso aprile aveva parlato di un’indagine di giustizia che - fatta salva la eventuale prescrizione dei rea­ti sportivi - doveva precedere l’assunzione di responsabilità politica del Consiglio federale sull’eventuale decisione di re­voca dello scudetto, assegnato proprio dal potere esecutivo (il commissario Rossi) nel 2006. Qui la questione è assai più ampia, però.
ARTICOLO 39 - Se si vuol sen­tire Moggi, a prescindere dal fatto che Moggi voglia o meno farsi sentire da quella giusti­zia sportiva con cui ha chiuso nel 2006 e che l’ha dichiarato fuori dall’ordinamento nel 2008, si vuole rifare Calciopoli. Insomma: preso atto della no­vità degli elementi a disposi­zione, anche se con ritardo as­sai colpevole, si procede ad una revisione dell’intero procedi­mento? La questione è assai più ampia, dicevamo: in que­ste telefonate c’è l’Inter, ma an­che altri club. E il silenzio di chi non ha raccontato la propria verità della stagione 2004-2005 è pesante e “imprescrivi­bile”. E’ una revisione vera e totale quella che si preannun­cia? Perché per arrivare a quel­la serve rimettere insieme tut­ti i pezzi del puzzle: pesare - in un procedimento sportivo - le pene patite (da Juve, Fiorenti­na, Milan, Lazio e Reggina; dai tesserati) e quelle mancate a tutti quelli che se la sono cava­ta non entrando nel processo per i difetti ormai noti dell’in­dagine penale (che la giustizia sportiva ha seguito pedissequa non fidandosi dei propri riscon­tri, vedi Bergamo). Anche se c’è una lettura parallela dell’im­postazione data all’indagine sportiva: a Napoli gli imputati principali non si faranno inter­rogare in aula da Narducci. Le audizioni di Palazzi saranno acquisite dai pm... Interroghi chi può, insomma.

VALE LA PENA? - A proposito di Moggi, intanto, gli avvocati federali sono al lavoro per stu­diare la praticabilità del ricor­so all’Alta Corte del Coni (l’or­gano presso il quale si dovreb­bero rivolgere Moggi e gli altri in caso di radiazione) per la ri­chiesta di preclusione. Si valu­tano i precedenti della stessa corte, ma anche i precedenti dell’organismo di cui l’Alta Corte ha preso il posto, la Ca­mera di Conciliazione e Arbi­trato: e sulle radiazioni i prece­denti (a cominciare da quello di Pieroni e di Preziosi) non sono favorevoli a chi s’aspetta l’ergastolo sportivo. In ogni ca­so si attende ancora la lettera della Figc annunciata per que­sti giorni.
Alvaro Moretti

 
 
 

Il senso morale della Uefa...

Post n°3588 pubblicato il 05 Gennaio 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

di M. Lancieri

La prescrizione ha un significato di fondo: interviene quando non c'è più interesse, da parte della comunità, a condannare i colpevoli per un reato.
Ci sono però frangenti in cui quell'interesse non decade mai. E infatti per omicidio non si può pensare di cavarsela con una prescrizione!
In questo caso, dal punto di vista sportivo, possiamo realmente parlare di omicidio.
La Juve è stata uccisa e con lei è stato ucciso un intero popolo di sportivi. Già, perché ancora prima dell’amore per la propria squadra, tanti di noi hanno visto morire la propria passione per il calcio stesso.
Non solo. Gli effetti nefasti di quella sciagura sono ben visibili ancora adesso. Basta pensare all’Inter che vince la Coppa dell’Amicizia (nome che rende meglio il livello della competizione, più che “Mondiale per Club”), grazie ad un percorso sportivo cominciato nel 2006, quando a trascinarla era quell’Ibrahimovic che, senza la retrocessione in B della Juve, ben difficilmente sarebbe stato regalato ai nerazzurri. Guarda caso, lo stesso giocatore è ora protagonista nella squadra che guida la classifica della Serie A. Solo una coincidenza?

Occorre ripristinare la giustizia e la verità. Non chiediamo vendetta e non pensiamo che un torto subito si cancelli infliggendone un altro agli avversari, ma non possiamo neanche tirare una riga sopra al passato, fingendo che alcuni anni della nostra vita sportiva siano meno importanti di altri.
A ritmo più o meno costante, Platini sottolinea l’importanza di ripristinare la moralità nel calcio. Fondamentalmente, il presidente dell’Uefa ritiene censurabile l’eccessivo indebitamento di gran parte dei club più prestigiosi e vincenti d’Europa. Ma che Chelsea, Manchester United, Real Madrid, Barcellona, Inter e Milan siano indebitati fino al collo non è una novità dell’ultima ora. E a maggior ragione torna in mente ciò che accadde nel 2006 e i tanti che ora invocano la prescrizione o comunque una bella amnistia generale su quei fatti. La frase ricorrente è sempre la stessa: “Guardiamo avanti!”.

E invece qualcuno dovrebbe rammentare a Monsieur Michel che nel 2006 una squadra italiana aveva inanellato 12 anni di successi in Italia e non solo (4 finali di Champions League non sono cosa da tutti), confrontandosi ed uscendo spesso vincente con squadre che avevano debiti di svariate centinaia di milioni di euro. Quello stesso club aveva pianificato in tempi non sospetti la costruzione di uno stadio di proprietà ed era stato per certi versi un esempio di innovazione nella gestione dei propri sponsor.

Come sia andata a finire la storia di quel club lo sappiamo tutti: dirigenti cacciati come cani, squadra smembrata, bacheca dei trofei violentata e, tanto per gradire, retrocessione in serie B. Perché? Per sentimento popolare. Già, perché troppi, in Italia, pensavano che non fosse possibile vincere un campionato basandosi esclusivamente sulla competenza e la professionalità del proprio management. No, se alcuni proprietari avevano buttato tanti soldi dalla finestra (ma, badate bene, stando attenti a non donarli a titolo definitivo, bensì a prestarli, così da ingigantire il debito della propria squadra e renderla praticamente inaccessibile a chiunque altro), avevano il diritto di alzare qualche trofeo. Magari anche solo di cartone, ma un trofeo era necessario.

Molti di noi si illusero che quella pantomima venisse stoppata dalla Uefa. Al contrario, ci fu raccontato che servivano un processo ed una condanna rapida, perché era proprio la Uefa a chiedere celerità. E ora ci venite a parlare di moralità? Lasciate perdere: non avete il curriculum adatto a pronunciare quella parola.
È proprio grazie alle istituzioni sportive se tanti di noi non sono più capaci di credere nel calcio. Quale credibilità può avere uno sport nel quale chi, dopo essere riuscito tra mille difficoltà a costruire una squadra vincente e capace di autofinanziarsi, senza mai chiedere nulla ai propri azionisti (e addirittura distribuendo dividendi, cosa più unica che rara nel mondo del calcio!), si ritrova gettato nella polvere e additato quale esempio di scorrettezza? Come possiamo fidarci di istituzioni che premiano e festeggiano club come Inter, Barcellona, Manchester United e Milan (le ultime quattro ad aggiudicarsi la Champions League), quando il loro debito totale sfiora i due miliardi di euro? La risposta è semplice:
non ci fidiamo più.

Monsieur Michel, potrà raccontarci che le cose cambieranno, che d’ora in poi tutto sarà “pulito” e che l’era dell’ottimismo è alle porte, ma i fatti continuano a contare molto più che le parole. E purtroppo, nel calcio attuale, le contraddizioni tra proclami ed azioni concrete sono sfacciatamente evidenti.
Volete riguadagnare un minimo di credibilità? La strada è una sola: chiedete chiarezza alla Figc su quanto accadde nel 2006 e soprattutto su quanto non sta accadendo adesso. E, se qualcuno accennerà a prescrizione o cose del genere, dimostrate non solo a parole ma con i fatti cosa sia per voi la moralità. Perché troppe persone stanno ancora pagando a causa della più grande ingiustizia calcistica della storia.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1303

 
 
 

DELNERI: "Amauri e Chiellini ok. Buffon torna in Coppa Italia.

Post n°3587 pubblicato il 05 Gennaio 2011 da nadir63l
 

 Con Storari sana competizione, restano entrambi. Il mercato? La società si sta muovendo, serve qualità"
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Al Media Center di Vinovo Delneri ha risposto alle domande dei giornalista nella conferenza stampa di presentazione della sfida casalinga di domani contro il Parma. Il tecnico della Juventus si è soffermato subito sulle condizioni dei giocatori reduci da infortuni, come Amauri e Buffon: "Se Amauri e Buffon ci saranno? Amauri sì, Buffon no. Amauri l’ho visto bene. È dimagrito ed è in forma, nell’amichevole di lunedì si è mosso bene e mi è piaciuto. Sia lui che Del Piero non sono al massimo, quindi è probabile che si alterneranno. Rispetto alla gara di Verona, prima della sosta, siamo migliorati sotto questo aspetto. Gigi torna in Coppa Italia; è rientrato in gruppo il 28 dicembre e solo da qualche giorno prende parte alle partitelle. In questo periodo non ha sicuramente dimenticato il mestiere, anzi… Il dualismo con Storari? Un allenatore è contento quando ha problemi di abbondanza. Restano tutti e due. Una squadra come la Juve non si priva di due giocatori di questo livello. Ci sarà sana competizione tra i due.  Una partita di Coppa Italia non può dirmi molto ma qualcosa può dirmi. Deciderò in assoluta tranquillità chi giocherà tra Buffon e Storari, è ovvio che chi starà fuori sarà un po' scontento, ma farò le mie scelte per il bene della Juve. E' importante la collaborazione e l'onestà, non avrò problemi a gestire due numeri uno".
Rientrato anche  l'allarme difesa: "Chiellini sta bene, al posto di Bonucci potrebbe giocare Legrottaglie oppure posso spostare Sorensen in mezzo e puntare su Grygera a destra - prosegue Delneri -. Infortuni muscolari? Ne abbiamo avuti meno delle nostre avversarie, abbiamo patito più gli infortuni da trauma".
Delneri ha parlato anche del mercato bianconero: "Possiamo parlare di mercato fino al 31, ci stancheremo forse. Se abbiamo necessità di nuovi arrivi? Abbiamo patito molti infortuni in attacco, ma se i nostri quattro attaccanti stanno bene siamo a posto. La società si sta muovendo sul mercato e cercherà di sfruttare qualche occasione, ma solo per cercare giocatori di qualità e di esperienza, che possano migliorare effettivamente una rosa già competitiva. Ma non è semplice, i giocatori che ho stanno reggendo molto bene. Huntelaar? E' un campione, difficilmente lo venderanno".
Quindi qualche battuta sul Parma, che si presenterà all’Olimpico con tanti ex. Ai vari Giovinco, Candreva, Bojinov e Mirante, si è aggiunto anche Palladino, arrivato in Emilia in settimana: "Il Parma si è rinforzato con giocatori interessanti come Palladino, Modesto e Calva. Inoltre ha un Crespo in spolvero e tanti ragazzi motivati come Candreva e Giovinco che vorranno fare bene. Si tratta di ottimi calciatori e la Juventus non ha mai pensato diversamente".
Infine un commento sull'arrivo di Leonardo sulla panchina dell'Inter: "Se Moratti ha pensato di prenderlo e Leo ha accettato avranno avuto le loro buone ragioni. lo posso giudicare Leonardo per quello che ha fatto in panchina e non per il suo passato. Mi spiace per Benitez, ha avuto molti inconvenienti ma rimane un ottimo tecnico", conclude Delneri.

 
 
 

     

 

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