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Messaggi del 12/01/2011

RIECCO GIGI BUFFON! TONI C'E', MA SISSOKO NO! 21 I CONVOCATI...

Post n°3641 pubblicato il 12 Gennaio 2011 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Al termine dell’allenamento odierno di rifinitura, che ha avuto inizio verso le ore 15, sempre allo Juventus Center di Vinovo, è stata diramata la lista dei giocatori convocati per la sfida valida per gli ottavi di finale di Coppa Italia contro il Catania, in programma domani sera (ore 21) all’Olimpico di Torino. Gara "unica" ad eliminazione diretta, chi vince passa direttamente al turno successivo. In caso di parità al 90esimo, tempi supplementari ed eventualmente calci di rigore. Nell’elenco, come previsto da tempo ed anticipato anche da Delneri, ritorna il nome (e che nome) di Gigi Buffon e compare anche quello di Luca Toni, che fortunatamente ha recuperato dal colpo al polpaccio destro subito contro il Napoli domenica sera al San Paolo. A riposo Storari. Perchè non figura nell'elenco Momo Sissoko? Eppure era stato definito "a disposizione" dal vice di Delneri Conti. Convocati anche i Primavera Buchel e Giannetti (questi è a tutti gli effetti il terzo attaccante a disposizione), oltre al terzo portiere Costantino e all'ormai veterano Sorensen. In tutto sono 21 i giocatori a disposizione di mister Gigi Delneri. Questa la lista completa:

1 Buffon
2 Motta
3 Chiellini
4 Felipe Melo
6 Grosso
7 Salihamidzic
8 Marchisio
10 Del Piero
13 Manninger
14 Aquilani
17 Traoré
19 Bonucci
20 Toni
21 Grygera
23 Pepe
27 Krasic
31 Costantino
33 Legrottaglie
35 Buchel
41 Giannetti
43 Sorensen

 
 
 

De Laurentiis attacca, ma nessuno se ne accorge...

Post n°3640 pubblicato il 12 Gennaio 2011 da nadir63l
 

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Immagine IPB

di M. Lancieri

Il Napoli ha rifilato tre reti alla Juve, ma il suo presidente polemizza ugualmente. Quando gli chiedono se creda nella possibilità di vincere lo Scudetto, risponde: «Assolutamente no, non possiamo vincerlo; lo scudetto lo vuole Berlusconi e farà di tutto pur di portarlo a casa. Quando ti danno il gol del pareggio in fuorigioco al novantaduesimo, che ti evita la sconfitta in casa la vuol dire lunga, sono segnali chiari; e finché rientro nelle regole del calcio, c'è ben poco che posso fare. Con lui non si può competere».
Le parole sono chiarissime, soprattutto quando De Laurentiis sostiene di non essere in grado di competere, finché si rientra “nelle regole del calcio”. Come a dire che per giocarsela alla pari servirebbe “qualcosa di più”.

Ci si aspetterebbe, a questo punto, un paio di reazioni. Prima di tutto, da parte della Figc. Nel 2006, per frasi dello stesso tenore fu costruito un processo che portò alla demolizione della Juve. Anche in questo caso, sembra di capire che la convinzione del patron napoletano sia di avere a che fare con un sistema di potere che non consente agli avversari di competere. E allora cosa aspetta Palazzi a chiamarlo? Le alternative sono due: De Laurentiis ha delle prove e quindi il Milan va punito severamente, oppure il presidente del Napoli ha infangato gratuitamente i rossoneri e allora bisogna punire lui.
Mentre aspettavamo l’abituale reazione istantanea di Palazzi, che quando c’è da indagare su una milanese non si fa attendere più di un lustro, ci ha pensato il solito Abete a chiarire: «De Laurentiis ha fatto un pronostico, non credo fosse polemico ». Bisogna dare atto al presidente della Figc di essere un ottimo barzellettiere. De Laurentiis dice che il Milan vincerà sicuramente lo scudetto, dal momento che gli danno il gol del pareggio in fuorigioco al novantaduesimo? Non è una polemica: è un pronostico! Checco Zalone ha trovato un epigono di tutto rispetto.

La seconda reazione dovrebbe arrivare, se ci fosse un minimo di coerenza, dal PM Narducci, che poco tempo fa convocò Zamparini per chiedergli spiegazioni riguardo i suoi attacchi al “sistema Moggi”. Perché, in nome della ricerca di quella verità che dovrebbe essere l’obiettivo che persegue ogni magistrato, non chiama anche De Laurentiis? Sarebbe proprio interessante scoprire quale differenza ci sia tra il ragionamento di Zamparini e quello di De Laurentiis. Anche solo per capire se dobbiamo aggiungere qualche nome illustre alla cupola moggiana.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1321

 
 
 

I figli e i figliastri di Abete...

Post n°3639 pubblicato il 12 Gennaio 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

di M. Lancieri

Giulemanidallajuve su calcio GP

Ogni giorno che passa, il trattamento riservato a tre cittadini italiani dalla sedicente “giustizia” sportiva si rivela sempre più raccapricciante. Antonio Giraudo, Innocenzo Mazzini e Luciano Moggi nel 2006 furono condannati, con un processo-lampo, senza la benché minima tutela giuridica, a cinque anni di inibizione. Per condannarli, fu inventato di sana pianta un nuovo tipo di illecito, perché il popolo che sventolava i cappi andava accontentato. A corredo di questa condanna, nata su presupposti che poi si sarebbero rivelati a dir poco infondati, fu aggiunta anche la proposta di radiazione. Una spada di Damocle lasciata a penzoloni sulla loro testa per quasi 5 anni, senza che si sia mai compreso chi dovrebbe prendere la decisione definitiva ed in base a quale criterio andrebbe adottata.

Poi, un bel giorno la Corte di Giustizia sentenzia che “la radiazione doveva intendersi implicita” , dimostrando poca attitudine all’uso e alla comprensione della lingua italiana: normalmente, una “proposta” è tale proprio perché non è certa. Ma, visto che in Figc il coraggio è merce rara, nessuno si prende la briga di formalizzare questo provvedimento “implicito”. Tra l’altro, c’è chi, come Moggi, annuncia apertamente che aspetta di ricevere il documento, per poi richiedere immediatamente i danni al responsabile.

Passa un po’ di tempo ancora e un bel giorno Abete si sveglia, chiedendo all’Alta Corte di Giustizia del Coni una risposta definitiva sulla radiazione dei tre.
Il presidente Abete ha rassicurato il popolo anti-juventino, affermando: «Riguardo alla proposta di radiazione di Luciano Moggi, Antonio Giraudo, e Innocenzo Mazzini, abbiamo deciso di chiudere a gennaio il cerchio della giustizia sportiva, area nella quale operiamo».

La tempistica è a suo modo perfetta: nel momento in cui si avvicina la fine della squalifica, si accelera l’“esecuzione” definitiva dei tre malcapitati, tutelandosi in ogni modo, così da trovare l’ennesima scappatoia per allontanare la ventilata possibilità di un reintegro degli inibiti all’interno del mondo sportivo. Il trattamento indecente riservato a Giraudo, Mazzini e Moggi è tanto abituale da non sorprendere più nessuno. E questo è grave, perché in una società evoluta non bisognerebbe mai smettere di scandalizzarsi, di fronte ad un’ingiustizia così evidente.

Come se non bastasse, l’atteggiamento della Figc sembra quello di persone che vivono in una dimensione parallela. Le motivazioni – quelle utilizzate per la condanna nel 2006 – sono state superate dalle nuove rivelazioni rese evidenti dalle intercettazioni, portate alla luce dalla difesa di Luciano Moggi nel processo di calciopoli. In particolare, il rapporto tra gli imputati di “associazione a delinquere” e i designatori si è dimostrato tutt’altro che “esclusivo”, come paventato dalla sentenza sportiva. Al contrario, è emersa definitivamente una realtà che gli imputati hanno sempre urlato, proprio a partire dalle dichiarazioni rese nel 2006 alla stessa giustizia sportiva, che preferì non verificare i fatti, ritenendo le dichiarazioni delle difese non credibili. Il tempo ha dato ragione agli imputati. Eppure, proprio quando l’ingiustizia è ormai a tutti chiara, l’accanimento nei confronti di queste persone si intensifica. Sembra di assistere ad un brutto film, nel quale l’aguzzino, preoccupato che l’innocenza di alcuni carcerati nel braccio della morte sia in procinto di essere definitivamente svelata, si affretta ad effettuare la pena capitale.

Cambiamo pagina e proviamo ad analizzare il trattamento riservato dalla stessa federazione ad un altro inibito, con proposta di radiazione: Enrico Preziosi, patron del Genoa, che il 3 ottobre 2008 ha patteggiato davanti al tribunale di Como una condanna di 23 mesi di reclusione per il reato di bancarotta fraudolenta. Nell’estate del 2005, il nostro finì nel registro degli indagati, accusato di associazione a delinquere e frode sportiva. Nel 2006 venne scagionato dalla prima accusa (associazione a delinquere), ma il 2 marzo 2007 fu condannato a 4 mesi di reclusione per il reato di frode sportiva, in merito alla partita Genoa-Venezia dell'11 giugno 2005. La condanna fu poi confermata nel Processo d'appello, il 27 novembre 2008, ma la Corte di Cassazione il 25 febbraio 2010 annullò tale sentenza, disponendo il rinvio del processo ad altra sezione della Corte di Appello di Genova. Come si è comportata la Figc? Per prima cosa, ha ritirato la costituzione di parte civile sostenuta nei primi due gradi di giudizio, per un’intesa stragiudiziale con il Genoa. Per la giustizia sportiva, Enrico Preziosi, ha un’inibizione di 5 anni con proposta di radiazione, ma la Corte di Giustizia della Figc ha tenuto a precisare che Preziosi non rientra nel provvedimento della radiazione implicita, avendo patteggiato al Coni. Ricordiamo che Preziosi ha subito un’ulteriore condanna a 6 mesi di inibizione per il caso di Motta e Milito, avendo gestito la compravendita con Moratti.
Nonostante tutto, al patron del Genoa è di fatto permesso di svolgere ogni mansione, anche quelle che l’inibizione non permetterebbero, calciomercato in primis. Tra l’altro, Preziosi opera alla luce del sole, rilasciando dichiarazioni relative ai continui incontri che intrattiene con gran parte dei dirigenti di serie A, ma nessuno sembra preoccuparsene. Perché gode di questo beneficio, non permesso a tutti gli altri?

Noi ci limitiamo ad evidenziare come, in ogni occasione, la giustizia sportiva certifichi uno stato di fatto diventato inaccettabile, nel quale da una parte si preme per una punizione esemplare, proprio nello stesso momento in cui i fatti smentiscono l’impianto accusatorio da cui nacque tutto, dall’altra si finge di non vedere e non sentire.

La giustizia, secondo la nostra Costituzione, dovrebbe essere uguale per tutti. E allora c’è da chiedersi se Abete e i suoi uomini si rifacciano alle leggi di qualche altra nazione o, più probabilmente, di qualche altra epoca.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1322

 
 
 

SI RIVEDE EL MALAKA MARTINEZ: TEST OK CON LA PRIMAVERA...

Post n°3638 pubblicato il 12 Gennaio 2011 da nadir63l
 

© foto di LINGRIA/PHOTOVIEWS

La Juventus sta per ritrovare una pedina molto importante nello scacchiere tattico di mister Delneri. Jorge Martinez, infatti, è ormai sulla via del recupero dall’infortunio al piede sinistro patito lo scorso 30 ottobre nella gara con il Milan. Due mesi e mezzo dopo l’intervento chirurgico (effettuato il 1 novembre), l’uruguaiano si è rivisto in campo oggi pomeriggio con la maglia della Primavera, come aveva preannunciato il vice allenatore bianconero Francesco Conti nella conferenza stampa di vigilia della sfida di Coppa Italia contro il Catania. I ragazzi di Bucaro hanno affrontato in amichevole il Chisola, formazione di Eccellenza il cui campo di gioco è lo stesso utilizzato dai giovani bianconeri per le gare di campionato. Martinez ha giocato l’intero secondo tempo, schierato nella posizione di esterno destro, e ha potuto mettere minuti preziosi nelle gambe in vista di un imminente ritorno nel gruppo di Delneri. Jorge potrebbe addirittura essere convocato per la sfida di domenica prossima contro il Bari. L'amichevole col Chisola si è conclusa con il successo della Primavera per 3-2 con reti di Belcastro, Margiotta e di Padovan.

 
 
 

Libertą di far fallo contro la Juve...

Post n°3637 pubblicato il 12 Gennaio 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

di A. Staffieri

E’ una notizia venuta fuori nelle ultime ore. Luca Toni e Simone Pepe sono in forte dubbio per la partita di Coppa Italia contro il Catania. Perché? Qual è la causa di questi probabili forfait?
Beh, sono entrambi vittime di forti traumi contusivi.
Loro due, insieme all’acciaccato Krasic (sì, anche lui), sono i giocatori juventini che più di tutti hanno subito nettissimi falli (anche passibili di cartellino giallo o addirittura arancione), spesso e volentieri ignorati dall’arbitro Morganti, nella partita contro il Napoli.
Il discorso è semplice: o gli arbitri cominciano a fare il proprio lavoro tutelando i giocatori juventini, quindi senza legittimare il fallo sistematico attuato domenicalmente dagli avversari ai danni di alcuni punti di riferimento bianconeri, o questa “storia” dei traumi contusivi è destinata a diventare, ahinoi, sempre più una costante.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1320


 
 
 

ESCLUSIVA TJ - E la pagina di "Libero" su Marotta finisce nello spogliatoio della Samp...

Post n°3636 pubblicato il 12 Gennaio 2011 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Arriveranno le smentite ufficiali, e ne siamo sicuri, così come siamo sicuri della notizia che riguarda Beppe Marotta. Secondo quanto appreso dalla Redazione di TuttoJuve.com, nello spogliatoio della Sampdoria ieri è stata appesa la pagina sportiva del quotidiano "Libero" che titolava "Zavorra Marotta, il Direttore Sportivo che in 30 anni di carriera non ha vinto un titolo". I calciatori della Samp hanno evidentemente apprezzato l'attacco del quotidiano milanese all'attuale Direttore Generale della Juve, testimonianza che l'addio, lo scorso anno, non è stato del tutto amichevole.

 
 
 

Carlo Nesti sul mercato Juve: "Rossi e Sanchez pie illusioni. Barzagli in arrivo

Post n°3635 pubblicato il 12 Gennaio 2011 da nadir63l
 

Quello che so per certo, e, nello stile del sito, mi limito sempre solo a questo, è che Rossi (Villareal) e Sanchez (Udinese) sono pie illusioni. Si tratta di attaccanti fuori dalla portata dalla Juve. Peccato, perché li ritengo, in questo momento, gli unici 2 eredi possibili di Del Piero, salvo scomodare l’irraggiungibile Messi. Tenendo i piedi per terra, l’ipotesi più concreta è l’acquisto di Barzagli, anche perché è a scadenza di contratto. Si tratta di vedere, poi, quanto è possibile incassare cedendo Sissoko. Domanda: ma voi vi fidate di Melo (e dei suoi rovinosi tacchetti), senza il maliano come alternativa? Io, francamente, no: Marotta ci pensi, please.

 
 
 

Cobolli: "Stimo Andrea Agnelli, ma i risultati..."

Post n°3634 pubblicato il 12 Gennaio 2011 da nadir63l
 

  
© foto di Giacomo Morini

Intervistato in esclusiva da Goal.com, l’ex presidente bianconero Giovanni Cobolli Gigli, ha espresso il suo parere su diversi temi inerenti non solo alla “sua” Juve, ma anche a quella nata sotto la guida di Marotta e Del Neri. Dalle affermazioni dell'ex dirigente bianconero emerge inoltre una certa insoddisfazione per i risultati poco brillanti della squdra, e allo stesso tempo, tendono a sottolineare come alcune scelte da parte della società siano state poco utili alla causa:

Partiamo dallo scudetto: il Milan resta favorita o bisogna fare attenzione anche al ritorno dell’Inter? “L’Inter ha un potenziale tecnico e atletico molto elevato. Se i giocatori si ritrovano nello stile di Leonardo, che è un ragazzo che merita grandi apprezzamenti, l’Inter può avere spazio per recuperare in fretta. Quindi penso che il Milan vincerà lo scudetto, mentre l’Inter arriverà seconda. Francamente non vedo altre squadre in grado di impensierire rossoneri e nerazzurri”.

Dove vede la ‘sua’ Juve a fine stagione? “Oggettivamente, ad essere ottimisti come devono esserlo i tifosi, e io lo sono, la Juventus può ambire al quarto posto per disputare i preliminari e tentare di entrare in Champions League l’anno prossimo”.

Cosa manca a questa Juve? Si cerca disperatamente un attaccante, ma visti gol presi nelle ultime due giornate, forse servirebbe qualche difensore in più. O no? “Col senno di poi forse era meglio non lasciar partire Trezeguet. Questo è il mio pensiero ma lo pensano anche altri tifosi della Juve. Fatti i conti di quanto costerà Toni più la buona uscita data al franco-argentino probabilmente avrebbero risparmiato. Ma è facile fare questi discorsi a quattro mesi dall’inizio del campionato. Per quanto riguarda la difesa: sembrava si fosse messa a posto, però gli episodi con Parma e Napoli ha fatto scattare l’allarme e hanno messo in mostra notevoli problemi nel reparto difensivo. Mi spiace perché Chiellini è ed è sempre stato un baluardo, ma lui da solo non basta”.

Finora Del Neri e Marotta hanno fatto un gran lavoro. Non era facile dopo la disastrosa annata appena conclusasi... “Leggo sui giornali che l’atmosfera è buona e che lo spogliatoio ha reagito benissimo all’arrivo di Del Neri e Marotta. Anche se, a giudicare da quello che è stato fatto finora, francamente, in questo momento i risultati del buon lavoro non si vedono”.

Fosse stato ancora al comando della Juve, come si sarebbe comportato in estate? Avrebbe preso 12 giocatori, visto che la Juve era da rifondare, solo 4 o 5 campioni? Molti tifosi la pensano così… “Io, anche quando ero presidente della Juventus, davo delle opinioni molto generali e soltanto sulla gestione sportiva. Per il mercato lasciavo a chi doveva occuparsene. L’unica cosa che mi ricordo molto bene è che puntavamo molto sui giovani italiani e ne avevamo molti in portafoglio. Alcuni di loro, anche per colpa nostra se ne sono andati. Per esempio Criscito e forse anche Palladino. Altri se ne sono andati successivamente. Ora è facile parlare di Giovinco, ma il ragazzo sta dimostrando ottime cose a Parma. Io avevo visto e vissuto una Juventus con una politica improntata sui giovani italiani. Oltretutto doveva esserci anche una politica di riduzione di costi del monte ingaggi dei giocatori. Adesso mi sembra che in corso Galileo Ferraris stiano improntando le cose in maniera diversa e non credo che la Juve in questo momento abbia le risorse finanziarie per poter fare una campagna acquisti sostanziosa. Anche perché mi risulta che sia l’anno scorso che quest’anno abbiano perso qualcosa a livello finanziario. E anche quest’anno le prospettive, mancando la Champions League non siano rosee. Quindi: o gli azionisti, gli Agnelli si decidono a fare un aumento di capitale, oppure credo che ci sia poco da fare per comprare grandi campioni. Si potranno fare, eventualmente operazioni a parametro zero o qualche scambio. Ma la qualità resterebbe la stessa”.

C’è qualche giocatore che avrebbe voluto portare a Torino quand’era alla presidenza? “All’epoca avevo un pallino per Crespo ma costava troppo. Mi è sempre piaciuto anche Seedorf: un giocatore dalle grandi qualità tecniche. Mi è sempre piaciuta la sua genialità e la sua classe, sebbene la sua carta d’identità non è più verdissima. Un altro giocatore su cui avrei puntato tantissimo era De Rossi, ma la Roma l’ha sempre dichiarato incedibile. Dunque è restato un sogno sia per noi che per altre squadre”.

E’ rimasto in contatto con l’ambiente Juventus? Si sente ancora con Jean Claude Blanc? “Non sono più in contatto con nessuno, se non con alcuni giocatori. Per me quando una cosa è finita è finita. Bisogna guardare avanti e pensare soltanto al futuro. Io sto pensando ora a cosa fare nella mia vita e non penso più a quello che è stato. Sento ancora qualche giocatore, quelli con cui c’è stato un rapporto di amicizia durante la mia presidenza”.

La Juventus di quest’anno ha due punti in meno rispetto a quella tanto bistrattata allenata da Ferrara l’anno scorso. Eppure nessuno protesta in maniera veemente. L’anno scorso tutti si accanivano contro i bianconeri e la sua dirigenza... “Io credo che sia accaduto un fatto fondamentale: la famiglia Agnelli ha deciso, di fatto, di prendere in mano le redini della Juve. E l’arrivo di Andrea Agnelli alla presidenza ha caricato i tifosi, che hanno uno smisurato affetto per lui. Andrea lo stimo moltissimo: ha grandi capacità imprenditoriali e grandi doti di comunicatore. Dunque i tifosi ora hanno la pazienza di aspettare mentre quando c’ero io alla presidenza la situazione era diversa. Ero una persona qualsiasi, un a persona di passaggio e nonostante battemmo la Lazio in casa all’ultima giornata e riuscimmo ad arrivare secondi alle spalle dell’Inter, fui invitato pesantemente dai tifosi della curva ad “espletare funzioni corporali”. Quindi l’atmosfera è decisamente cambiata ed è quella giusta. Andrea Agnelli s’è preso una grossa responsabilità e la sua famiglia, impegnandosi direttamente dovrà prendersi tutte le responsabilità nei confronti di questa squadra come è sempre stato fatto in passato

 
 
 

     

 

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