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Messaggi del 18/01/2011

Agente Diarra: "Juve? Resta a Madrid"

Post n°3691 pubblicato il 18 Gennaio 2011 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Come già anticipato oggi nel pomeriggio, sono praticamente nulle le possibilità di vedere il centrocampista del Real Madrid, Lassana Diarra, indossare la maglia della Juve. Un'ulteriore conferma sull'impossibilità dell'affare arriva dal procuratore del giocatore francese, John Williams, che, intervistato dal giornale iberico "Marca", ha dichiarato: "Non andrà via dal Real Madrid. L’allenatore non ha mai dubitato della sua professionalità o del suo impegno in allenamento, ed il giocatore è felice a Madrid. Continuerà a lavorare sodo e cercherà di guadagnarsi un posto da titolare”. Niente da fare quindi per Marotta, che sperava di portare il giocatore a Torino in prestito.

 
 
 

Storari: o addio o rinnovo...

Post n°3690 pubblicato il 18 Gennaio 2011 da nadir63l
 

© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS

Il futuro di Marco Storari è difronte ad un bivio: o lascia Torino oppure firma il rinnovo con la Juve. Secondo Sky Sport 24, infatti, il club bianconero non ha intenzione di mollare il vice-Buffon e tenterà di convincerlo a restare fino all'ultimo. 

Anche se il pressing del Genoa si fa sempre più alto, la società di corso Galileo Ferraris è pronta a spiazzare il club di Preziosi: un rinnovo contrattuale e un lieve ritocco sull'ingaggio per convincere Storari a rimanere in bianconero. L'ex portiere della Sampdoria ha un contratto che lo lega alla Vecchia Signora che scadrà nel 2013, ma la Juventus è pronta a convincerlo a chiudere la carriera in bianconero, con un ingaggio più alto e soprattutto, facendo leva sui continui disturbi fisici di Buffon, assicurare a Storari un impegno regolare.

 
 
 

Riccardo Cucchi: "La grande Juve tornerà presto. Champions alla portata. Forlan lo vedrei bene in bianconero"

Post n°3689 pubblicato il 18 Gennaio 2011 da nadir63l
 

Il grande radiocronista Rai, Riccardo Cucchi, ha risposto in esclusiva per Tuttojuve ad alcune domande sulla società bianconera

In esclusiva a Tuttojuve.com ha parlato Riccardo Cucchi, noto giornalista, radiocronista e caporedattore dello sport a Radio Rai. La voce radiofonica dell'ultimo successo azzurro ai Mondiali di Germania 2006, ha riposto ad alcune domande sul mondo Juventus.

Partiamo dall’emergenza infortuni che da due stagioni colpisce la Juventus in maniera “spietata” e sistematica. E’ solo sfortuna o, secondo lei, esiste un reale problema che porta a così tanti stop?
"Non credo che gli infortuni siano originati solo dalla sfortuna. Il calcio è cambiato in modo profondo negli ultimi anni. E' più veloce, più fisico. Il contatto è parte stessa del gioco. Non c'è il tempo di ragionare quando si ha la palla tra i piedi. In pochi secondi gli avversari ti sono intorno. Devi decidere in fretta ed evitare le entrate. Si difende a tutto campo. I contatti sono frequentissimi e raramente si esce senza lividi da un contrasto. Il rischio infortuni sale e parallelamente scende il numero di 'belle giocate'. Il primo obiettivo è liberarsi del pallone per evitare il pressing ravvicinato. Si corre anche di più senza palla. Il logorio aumenta e diminuiscono le ore dedicate al recupero e agli allenamenti. Si gioca troppo".

La Juventus ha appena rinunciato a Floro Flores. Crede che davvero la società si sia ritirata dalla corsa all’attaccante dell’Udinese a causa del malcontento dei tifosi?
"La Juventus è sensibile rispetto al patrimonio costituito dai suoi tifosi. Non dimentichiamolo: la Juventus è la squadra che ha più sostenitori in Italia. Ma non credo che un "managemant" esperto e preparato come quello di cui dispone il club, possa decidere se acquistare o no un giocatore solo ascoltando la piazza. Floro Flores, semplicemente, non è rientrato nei piani tecnico-economici della società".

Luis Fabiano, Diego Forlan, Huntelaar e nelle ultime ore si è parlato anche di Vucinic. Tra questi, quale crede sia il bomber che più servirebbe ai bianconeri? La Juventus acquisterà un grande nome già a gennaio oppure aspetterà il mercato estivo?
"Non è facile reperire sul mercato un attaccante di razza. Personalmente stimo molto Diego Forlan. E' un centravanti moderno, che " vede" la porta, che sa dialogare con i compagni, fisicamente forte. Lo vedrei molto bene nella Juventus. Ma i bilanci contano, specie in tempi di fair- play finanziario. Credo comunque che le scelte decisive e durevoli non si facciano a gennaio, ma in estate. Occorre poter programmare con serenità".

La gestione della “nuova Juve” targata Agnelli e affidata al trio Marotta-Paratici-Delneri non soddisfa tutti i tifosi juventini. La campagna acquisti estiva non ha convinto completamente. Qual è la sua idea?
"Nutro grande stima in Beppe Marotta. E' un manager moderno, informato, profondo conoscitore delle cose del calcio. E non mi riferisco solo al 'campo'. Le sue competenze sono ampie. Oggi è necessario che le aziende del calcio si affidino a dirigenti che conoscano i temi della finanza, dell'organizzazione aziendale, del marketing. E che sappiano guardare all'evoluzione complessiva del calcio, non solo in Italia. Credo che Marotta abbia tutte queste qualità. Non solo. La sua esperienza e il suo " fiuto" lo hanno portato sempre a scegliere i giocatori adatti alle società nelle quali ha lavorato. E spendendo sempre il giusto.
Del Neri ha maturato sul campo un'esperienza che lo ha portato nel momento giusto a guidare una grande squadra. E' un tecnico che sa far giocare. Ma va lasciato tranquillo. C'è bisogno di tempo per fare una grande squadra. Il problema è che la Juventus e i suoi tifosi sono abituati a vincere. E sono impazienti. Ma sono convinto che già dal prossimo anno la Juventus sarà all'altezza del suo blasone. In verità, anche questo campionato non ha ancora un vero padrone...".

Quanto perde la Juventus con l’assenza di un attaccante come Fabio Quagliarella?
"Molto. Quagliarella e Krasic sono i migliri acquisti dell'era Agnelli-Marotta. A proposito: è decisivo che un Agnelli si sia assunto responsabilità dirette di gestione della società".

Fenomeno Krasic: è davvero l’erede di Nedved?
"Per entusiasmo, velocità e capigliatura i due si somigliano. Ma sono giocatori, secondo me, molto diversi. Krasic, per esempio è più tecnico, Nedved era più fisico e anche più incontrista. E soprattutto il ceko ha fatto parte di una squadra straordinariamente forte ed equlibrata".

Caso Buffon: qualche settimana fa sembrava chiuso il rapporto con la Juve, ora è tornato prepotentemente il numero uno. La società bianconera se lo terrà stretto secondo lei?
"Penso di sì, e non solo per affetto. Le bandiere nel calcio contano molto sul piano emotivo. Ma devono contare di più la qualità e il rendimento se si vuole vincere. Credo che Buffon abbia ancora intatte entrambe le cose. Dovrà solo essere sostenuto dal fisico. Glielo auguriamo di cuore, per la Juventus e per la Nazionale".

La stagione bianconera fin qui ha vissuto momenti di grande esaltazione ed altri, recenti, di assoluta depressione. Qual è l’effettiva realtà della Juventus di quest’anno? Riuscirà a centrare l’obiettivo Champions?
"La Champions è nelle corde tecniche della Juventus. Ma il gruppo delle rivali è agguerrito. Basta guardare la classifica. Milan-Lazio-Napoli-Roma-Juventus-Inter".

Chi esce dalle quattro?
"
Non saprei dire, ad oggi, chi davvero può competere per lo scudetto e chi no. Occorre regolarità di prestazioni per arrivare in fondo. E' quello che è mancato a tutte. Si va da 5 a 7 sconfitte nel girone di andata. Tante per chi deve vincere il titolo".

Capitolo Calciopoli, inevitabile quando si parla di Vecchia Signora. Dopo quel terremoto, Jean Claude Blanc affermò che la Juve sarebbe tornata a vincere entro 5 anni. 2006-2011 e ancora nessun successo. Dov’è l’errore?
"Non ce n'è uno solo. Lo scossone è stato durissimo. Dal podio delle prime a Bari, alla serie B. Un cataclisma con tutte le inevitabili scorie. E una generazione di campioni che via via ha lasciato la maglia bianconera. Le ricostruzioni sono complesse e difficili. Non si risale dal baratro in un istante. La Juventus ha cambiato una generazione di dirigenti, una generazione di calciatori e ha 'bruciato' un discreto numero di tecnici. Anche perchè un Lippi ed un Capello non si trovano dietro ogni angolo.

L'errore più evidente?
"Non parlerei di errore, ma di impazienza. La fretta, dice un vecchio proverbio, è cattiva consigliera. L'assetto societario e tecnico ora mi sembra quello giusto. Diamo tempo a tutti. Vedrete che la grande Juventus tornerà presto".

Torniamo proprio a quel 2006, anno di Calciopoli, ma soprattutto dell’Italia campione del Mondo. Lei, radiocronista RAI, fu la voce del successo azzurro. Ci racconta l’emozione provata?
"E' stata l'emozione più intensa della mia carriera. Una notte indimenticabile , nella quale non ho dormito. E non solo perchè ho lavorato fino a tardi. Ma perchè l'adrenalina mi ha impedito di prendere sonno. Ho visto il sole sorgere all'orizzonte della finestra del mio albergo di Berlino mentre, ancora incredulo, ricostruivo nella mia mente le azioni della finale contro la Francia. E quando ho dovuto riprendere in mano il telefono per le dirette del mattino, la mia voce è giunta in Italia roca e debole per quanto avevo urlato al gol di Grosso. Forse anche troppo. Ma un' "Italia campione del mondo" lo hanno gridato, prima di me, solo Carosio ed Ameri. Se ci penso, ho ancora i brividi... ".

 
 
 

Studio Sport: Duello Fabiano-Forlan, Amauri out...

Post n°3688 pubblicato il 18 Gennaio 2011 da nadir63l
 

Il punto sul mercato del tg sportivo di Mediaset.
© foto di Alberto Mariani

Nel giorno del Cda straordinario anche Studio Sport, tg sportivo di Italia 1, ha fatto il punto della situazione sul mercato bianconero partendo dal nuovo caso-Storari e dalla volontà del portiere di giocare visto che con il rientro di Buffon le possibilità di mettersi in mostra saranno minori. I dirigenti bianconeri vogliono tenerlo, possibile alla fine che l'ex numero uno della Samp vada in prestito al Genoa con l'arrivo a Torino, anch'esso in prestito, di Marchetti dal Cagliari. Il recupero di Martinez e il poco gradimento dei tifosi ha frenato l'arrivo di Floro Flores ma si lavora sempre su un possibile innesto di qualità in attacco, l'eventuale extra-budget proporrà un duello tra Forlan e Luis Fabiano con il secondo favorito mentre Amauri, bersagliato dai tifosi e pure dalla società che non ha gradito  la rinuncia domenica a scendere in campo con la maschera protettiva, è stato messo sul mercato con però continui rifiuti per ogni destinazione da parte dell'italo-brasiliano. Nel frattempo è arrivata un'offerta dallo Schalke 04 per Sissoko, tornano così in auge le voci di Huntelaar in bianconero in un ipotetico scambio ma permane più probabile un addio del maliano per soldi da poi reinvestire su Luis Fabiano. Per Barzagli invece la trattativa rimane sempre avviata ma il Wolfsburg continua a temporeggiare, la Juve ha fretta di chiudere e nelle prossime ore ci saranno novità a riguardo.

 
 
 

Il calcio italiano? Trentatreesimo!

Post n°3687 pubblicato il 18 Gennaio 2011 da nadir63l
 

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Immagine IPB

di F. Zagari

La disparità tra il nostro calcio è quello del resto d'Europa è basato su criteri quali: il comportamento dei tifosi, gli atteggiamenti positivi dei giocatori, il rispetto dell'avversario e dell'arbitro. In pillole: cultura sportiva.
Lo dice anche il nuovo metodo (Fair Play della Uefa) che assegnerà, dalla stagione 2011/2012, un posto supplementare alle tre migliori nazioni europee al primo turno eliminatorio della Europa League.
L'Italia è "solo" trentatreesima, ma questo è un dettaglio.
Ernesto Paolillo , in tema di fair play finanziario, ci tiene a sottolineare: "Esistono delle disparità tra le situazioni bilancistiche delle nostre squadre rispetto a quelle estere. Non disponiamo di stadi, non abbiamo il pubblico che viene allo stadio perché i nostri impianti non sono all'altezza, non abbiamo ancora la nuova legge sugli stadi.".
Ecco spiegato il motivo: nazioni come la Norvegia, l'Eire, la Svezia, la Finlandia e addirittura l'Islanda, per non parlare di Inghilterra e Germania, hanno stadi di proprietà, la gente che va allo stadio perché trova il confort di un impianto moderno, ed è garantita dalla legislatura giuridica.
Chiude così: "Il calcio italiano pagherà pesantemente questa introduzione, ma questo non vuol dire che non sia corretta."
Esatto, il calcio italiano la pagherà, la Juventus forse no.
Perché sta ultimando uno stadio di proprietà e costruendo, sulle ceneri di calciopoli, un futuro competitivo. Proprio come ai tempi di Giraudo, ben 5 anni fa.


http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1342


 
 
 

La Juve è tornata al lavoro. Iaquinta e Grosso presto col gruppo, Chiellini a casa con la febbre...

Post n°3686 pubblicato il 18 Gennaio 2011 da nadir63l
 

© foto di ALBERTO LINGRIA

Ripresa degli allenamenti per i giocatori della Juventus in vista della prossima partita di campionato, domenica prossima contro la Sampdoria. I blucerchiati potranno pensare alla gara con la Signora solo da domani sera, dopo il match con l'Udinese valido per gli ottavi di finale di Coppa Italia. Archiviata la vittoria di misura sul Bari, la prima del 2011, la Juve (quasi) al completo si è ritrovata a Vinovo nel pomeriggio, per l'allenamento delle 15. Assente solo Chiellini, a casa con l'influenza. Per Iaquinta e Grosso, che hanno svolto lavoro personalizzato, è previsto nei prossimi giorni il rientro in gruppo, mentre De Ceglie e Rinaudo proseguono con il loro programma differenziato, dato che i tempi di recupero dei due sono più lunghi degli altri. Amauri ha svolto un lavoro fisico sul campo senza contrasti, che non ha reso necessario l’uso della mascherina di protezione, che tanto ha fatto discutere dopo il forfait dell'attaccante italo-brasiliano per la gara di domenica scorsa. Sono rimasti all’interno delle strutture Marchisio e Manninger. Il primo, smaltito lo stato febbrile di qualche giorno fa, ha lavorato in palestra. Il portiere austriaco invece si è sottoposto a una seduta di fisioterapia per curare un fastidio alla spalla sinistra. Domani allenamento mattutino alle ore 11.

 
 
 

Juve, Legrottaglie al passo d'addio...

Post n°3685 pubblicato il 18 Gennaio 2011 da nadir63l
 

© foto di Alberto Mariani

Non solo acquisti in casa Juve in questa finestra di mercato. Marotta e il suo staff stanno cercando infatti di piazzare quei giocatori che non rientrano più nei piani di Del Neri. Uno di questi è Nicola Legrottaglie, che, con il probabile arrivo dal Wolfsburg di Barzagli, si troverebbe inevitabilmente chiuso da tre centrali di assoluto valore come Chiellini, Bonucci, e appunto l'ex giocatore del Palermo. Su Legrottaglie è forte l'interesse del Bari, che gli garantirebbe il posto da titolare, ma nelle ultime ore è spuntato anche il Brescia, che vorrebbe il difensore per affiancarlo a Jonathan Zebina, suo vecchio compagno alla Juve. All'estero invece resta vivo l'interesse dell'Atletico Madrid e di club della Premier League. Nei prossimi giorni, aspettando l'arrivo di Barzagli, il futuro di Legrottaglie sarà senza dubbio più chiaro.

 
 
 

Cda in corso, si decide sul mercato...

Post n°3684 pubblicato il 18 Gennaio 2011 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

E' iniziato da pochi minuti un cda straordinario della Juventus. Una riunione importate per le strategie di mercato bianconero: il dg bianconero Beppe Marotta spiegherà agli altri consiglieri come intende muoversi in questi restanti giorni di calciomercato. Probabile che si decida se sforare il budget inizialmente messo a disposizione di Marotta.

 
 
 

Palazzi torna nell’ombra ...

Post n°3683 pubblicato il 18 Gennaio 2011 da nadir63l
 


Giulemanidallajuve su calico GP


Uno alla volta, i protagonisti del massacro juventino del 2006 escono dalla luce dei riflettori. Dopo Guido Rossi, rimasto in carica solo per pochi mesi, giusto il tempo necessario per devastare la Signora e per regalare un lustro di gloria alla sua Inter, e Borrelli, che condusse le indagini sui bianconeri, ora sembra che sia arrivato anche il turno di Palazzi.
Il procuratore federale è probabilmente il personaggio più patetico dell’intera vicenda: se Guido Rossi, pur avendo dato ampia prova di faziosità, è evidentemente un uomo di potere, Palazzi è sempre apparso come un galoppino al servizio del sistema, disposto a tutto pur di mantenere il proprio orticello di privilegi.
Nell’ultimo quinquennio, abbiamo assistito alle evoluzioni di un personaggio spietato con chi era caduto in disgrazia e stranamente distratto con chi deteneva il potere, rapidissimo a punire un “povero di spirito” come Secco, colpevole di avere scambiato quattro chiacchiere con il vituperato Moggi, e altrettanto lesto nel dimenticarsi di Zamparini, che ammise candidamente di ricevere ottimi consigli di mercato dallo stesso Moggi. Abbiamo visto inseguire qualsiasi juventino si avvicinasse all’ex-Direttore e abbiamo atteso che si prendessero provvedimenti per i trasferimenti irregolari di Milito e Motta, assistendo al solito teatrino nel quale il patron nerazzurro trovava la forza di dipingersi come un perseguitato, dopo avere ottenuto l’ennesimo buffetto di rimprovero.
Palazzi rappresenta l’archetipo dell’“italiano medio”, nella sua peggiore accezione, splendidamente interpretata da Alberto Sordi in tanti film: un uomo scaltro, arrivista ed inchiodato alla poltrona, meglio ancora se pagata dalla collettività. E la sua carriera è tutta lì a dimostrarlo. In Figc da oltre vent’anni, ha fatto parte dell’Ufficio Indagini, poi è stato nominato Sostituto alla Procura Federale, per assumerne la responsabilità nel 2005. Infine, dopo avere preso parte all’“aborto giuridico” del 2006, è stato premiato con l’incarico di “super-procuratore”, grazie all’accorpamento di Procura ed Ufficio Indagini. Ed ora se ne va. Ma siamo davvero sicuri? Certo, leva le tende dall’ufficio della Procura, ma esclusivamente per spostarsi in un altro, poco distante: per lui si parla già di un incarico in una commissione giudicante. A questo proposito, vale la pena di aprire una parentesi riguardo l’inopportunità di fare rivestire ad una persona, nell’arco di pochi anni, il ruolo di inquirente, requirente e giudicante. Ma in Italia, si sa, pochi fanno caso a queste metamorfosi.
Possiamo già anticipare con buona sicurezza che nessuno, almeno in casa juventina, rimpiangerà Palazzi. Ma la domanda d’obbligo è scontata: cosa ci aspetta nel dopo-Palazzi? Stando ai “rumors”, per noi la musica rimarrà più o meno la stessa: chi lo sostituirà dovrebbe essere un suo fedelissimo, che molto probabilmente (non) agirà in continuità con chi l’ha preceduto. Si è tanto parlato di “calciopoli 2”, di allargamento delle indagini, di ripensamenti sull’assegnazione dello “scudetto di cartone”, ma come da prassi “palazzinara” dietro la coltre di fumo non s’è mai visto l’arrosto. E nell’immediato futuro probabilmente dovremo fare i conti con la medesima ignavia. La peculiarità di questo avvicendamento sta comunque tutta nella sua tempistica: proprio mentre si sta per scrivere una pagina importante su una vicenda che l’ha visto protagonista, Palazzi se ne va. Entro breve, infatti, dovrebbe arrivare da Napoli la sentenza di primo grado della giustizia ordinaria nei confronti di Moggi e degli altri presunti membri della sua cupola. Il procuratore si è sempre detto sicuro delle sue tesi, ma proprio ora che potrebbe ricevere la certificazione della bontà del proprio operato si defila. Perché? Noi un’idea ce la siamo fatta, ma aspettiamo ancora un po’: in questi lunghi anni di immobilismo abbiamo imparato a pazientare.

 
 
 

Trezeguet: "Tornerò per salutare i tifosi, mi aspettavo però un altro trattamento da parte della società"

Post n°3682 pubblicato il 18 Gennaio 2011 da nadir63l
 

Torna a parlare l'ex attaccante della Juventus.
© foto di Filippo Gabutti

Intervistato da Sky a Milano come ospite delle sfilate di Giorgio Armani, David Trezeguet ha parlato del suo passato più amato, ovvero la Juventus negando un possibile ritorno in bianconero ma con una promessa per i tifosi: "Porterò sempre nel cuore la Juve ma sto bene in Spagna, è l'esperienza che cercavo e volevo intraprendere a questo punto della mia vita. Sicuro tornerò però presto a Torino per salutare i tifosi, finora non ci sono riuscito ma prometto ai supporter bianconeri che presto ci incontreremo e festeggeremo insieme". Frecciata infine alla società: "Mi aspettavo però dopo tanti anni un altro tipo di trattamento da parte della società quest'estate, però è andata così, pazienza. Vorrei anche vedere la Juve più in alto in classifica, sono sicuro che è stato intrapreso un progetto vincente che riporterà presto i bianconeri ai vertici però pensavo di vederli tra le prime sin da subito".

 
 
 

     

 

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