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Messaggi del 27/01/2011

«Come fa Ranieri a dire che quello non era rigore?»

Post n°3783 pubblicato il 27 Gennaio 2011 da nadir63l
 

TORINO, 27 gennaio - Del Neri è deluso per la prova della Juventus dopo la sconfitta in Coppa Italia contro la Roma: « La Roma ha fatto una buona gara, giocando meglio. Ci sono stati degli episodi che avrebbero potuto cambiare la dinamica della partita. Il rigore sul Del Piero? Se Ranieri dice che quello non è rigore...non cambiava molto avremmo giusto pareggiato. Riconosco la superiorità della Roma ma riconosco anche il fatto che c'era un calcio di rigore. Il penalty ci avrebbe dato qualche energia in più». Sul momento dei bianconeri: «Paghiamo a caro prezzo il fatto di incontrare squadre in grande forma. Il gol che manca? Non produciamo azioni, dunque non si segna. Stasera abbiamo fatto dei cambi forzati sia Amauri, Pepe e Motta hanno avuto dei problemi. Aquilani invece doveva entrare ma a causa dello stop di Motta non ho potuto fare il cambio che volevo. Mi dispiace per i tifosi, per la curva. Proveremo a dare loro soddisfazioni in campionato». Infine sul mercato: «La società sta facendo il massimo e noi proveremo a dare il massimo in campo. Pazzini il sogno della Juve? Si e un sogno è rimasto».

 
 
 

le pagelle di Morrison da GLMDJ...

Post n°3782 pubblicato il 27 Gennaio 2011 da nadir63l
 

E adesso?

Immagine IPB

Juventus F.C. saluta anche il portaombrelli-tim, invero "piallata" dalla maggiore, enorme, straripante qualità messa in evidenza da una Roma, che ha si giocato sottoritmo ma che ha dato dimostrazione di cosa voglia dire circolazione di palla, possesso, distanza tra reparti e of course qualita' delle giocate. Rivedersi entrambi i gol presi please. Cosa ci resta? Che dobbiamo commentare? In questo momento siamo enormemente piatti, senza gioco e ancor più grave per una squadra come la nostra, senza fiato, né idee. Di questo possiamo incolpare chi ci pare, dalla malasorte, alla stanchezza di Krasic, agli infortuni, al Canada o al Governo Ladro: siamo "poco", "troppo poco", quindi? Quindi francamente non so che dirvi, se non zero tiri in porta in 90 minuti. Se non 2 gol presi con errori che se vedessi farli ai ragazzi che alleno probabilmente gli sfonderei i timpani a suon di urla. Permettetemi una chiosa finale, anzi 2; la prima: Presidente? La seconda: costringere un onesto allenatore come Delneri ad arrangiarsi in simil maniera é ingeneroso per l'uomo e il professionista. In ultimo, non che ci si debba attaccare a ciò, ma Simplicio nel giro di 3 minuti rifila 2 calcioni: niente giallo; Taddei su Delpiero 2 calcioni in addirittura 6 secondi: niente giallo; sorvoliamo sul (presunto) rigore di Mexes per cintura su Del Piero: non vorrei che ci chiamassero ladri e ci togliessero l'intercontinentale del '96...

PAGELLE

STORARI S.V. Raccoglie in fondo alla cesta 2 gol imparabili.

MOTTA 5. Sparacchia via non so quanti palloni e sul gol é fuori posizione e amatoriale nel non contrasto, permette a Vucinic di entrare in area; dal manuale del perfetto non difensore.

GRYGERA 6. Si arrabatta, di mestiere. L'uscita di Menez gli toglie diversi incubi.

BONUCCI 6. Sufficientemente attento, ma se ogni tanto comandasse la linea di difesa alta io personalmente non mi offenderei. Ogni rilancio a caso della Roma é una ripartenza; condisce il tutto con le solite 2-3 aperture "ad minchiam".

CHIELLINI 5,5. Punizione telefonata, palla che scende con la neve e il nostro buon Giorgio si perde Taddei. Fosse la prima volta...

GROSSO S.V.

PEPE 6. Generoso, all inizio 2-3 buone iniziative. Toh..infortunio muscolare..

MELO 6,5. Probabilmente il migliore, lucido, buoni tempi di circolazione palla, un po' troppo "schiacciato", ma il suo compagno di reparto probabilmente pensa di essere la reincarnazione di Rjikaard.

SISSOKO 4,5. E basta! 1 pallone recuperato e 4 persi; 1 appoggio giusto e 5 sbagliati.

MARTINEZ 4. Pur con tutte le attenuanti che si devono a chi é reduce da lungo infortunio, non la prende mai neanche per sbaglio.

KRASIC 6 Milos. Il 6 é per la voglia e per un paio di cross, ma oggettivamente oggi se ti marco io non salti neanche me, te lo garantisco.

AMAURI 4. Di lui mi ricordo un contrasto vinto a centrocampo.

DEL PIERO 5,5. Raddoppiato, se é il caso anche triplicato. Rincula talvolta nella nostra metà campo per uno straccio di pallone decente.

IAQUINTA S.V. Non tocca letteralmente biglia.

DELNERI 5. Rinunciare ad Aquilani per proporre melo-momo in una partita del genere dove oltretutto i ritmi sono parsi sin da subito compassati, é stato masochistico. Riproporre Motta é autolesionistico; Martinez 90 minuti in campo é da delirio.

CONCLUSIONE. Sono, anzi, mi ritengo uno che di calcio ne capisce ed é sufficientemente onesto con se stesso da porsi, oggi, questa domanda: Carlo, per cio' che concerne "IL RETTANGOLO VERDE", questa differenza con la New Holland, dove la vedi?

COSA VA? Al momento il mio fegato conserva le sue funzioni biologiche.
COSA NON VA? Sorry, mi ci vorrebbe una giornata di ferie per elencare tutto.

MIGLIORE IN CAMPO: Felipe Melo


 
 
 

La Juve affonda, Roma in semifinale con l'Inter...

Post n°3781 pubblicato il 27 Gennaio 2011 da nadir63l
 

 

Decidono il match le reti di Vucinic e Taddei, nel secondo tempo. La squadra di Del Neri saluta anche la Coppa Italia. I bianconeri protestano per un rigore non dato a Del Piero sull'1-0

TORINO, 27 gennaio - Dopo l'Europa League, la Juve saluta anche la Coppa Italia, sconfitta 2-0 dalla Roma all'Olimpico di Torino. Succede tutto nel secondo tempo. Vucinic e Taddei portano la Roma in semifinale con due bei gol. Primo tempo bloccato con pochissime emozioni. Amauri lascia il posto a Krasic all'intervallo. Nella ripresa la partita la sblocca il montenegrino al 64' sfruttando una marcatura decisamente allegra di Motta, che lascia concludere tranquillamente l'attaccante della Roma. La Juve reagisce e si getta in avanti, mettendoci tanta grinta. A creare qualche affanno alla difesa giallorossa soprattutto Krasic con le sue galoppate sulla destra. Tanti cross al centro, ma la difesa della Roma regge.  A tre minuti dalla fine un episodio chiave. Mexes, già protagonista di un diverbio con Chiellini, cintura Del Piero, che cade in area, l'arbitro Damato lascia proseguire tra le proteste della Juve. Nel finale Taddei chiude la partita con uno splendido gol in semirovesciata, ma ancora una volta c'è la complicità della difesa della Juve, che lascia il centrocampista tutto solo e libero di concludere in tranquillità.

 
 
 

Calciopoli 2, Agnelli ed Elkann riuniti per zittire l'Inter..

Post n°3780 pubblicato il 27 Gennaio 2011 da nadir63l
 

 

 
Riunione con gli avvocati dopo l’uscita di Moratti. Il presidente juventino è deciso a controbattere. In arrivo un ultimatum per la Federcalcio: i tempi dell’inchiesta sono troppo lenti
TORINO, 27 gennaio - L’antipasto è stato servito l’altro ieri da Pavel Nedved, che da Roma ha risposto alle provocazioni di Massimo Moratti sui fatti di Calciopoli («E’ stata una grande truffa. Adesso si è capito perché spendevo tanto, ma l’Inter non vinceva mai» le parole del presidente nerazzurro; «Quella Juve poteva battere chiunque, anche i campioni del mondo» la replica del campione ceco, ora consigliere del Cda bianconero). Adesso, dopo l’antipasto, si è in attesa di un primo corposo che verrà sfornato dal presidente Andrea Agnelli. Perché la riunione indetta con urgenza ieri mattina alla Exor, alla quale hanno partecipato i due cugini (Agnelli, appunto, e John Elkann, azionista di riferimento della Juventus), insieme con gli avvocati Michele Briamonte e Luigi Chiappero, è stata voluta proprio per stabilire linee e strategie con cui controbattere al presidente dell’Inter.

COLPO SU COLPO La Juventus non ha più intenzione di stare zitta: dopo quattro anni di toni pacati, l’avvento al vertice del club di un Agnelli ha prodotto un cambiamento della politica mediatica. Occorre rispondere colpo su colpo agli attacchi, come già è successo quest’estate quando Moratti disse che era meglio essere multietnici piuttosto che comprare le partite e i due cugini lo bacchettarono («Non ha mai saputo perdere e non ha ancora imparato a vincere...»). Non solo. Bisogna impedire a Moratti di continuare la sua campagna populista di una Juve che ruba mentre tutti gli altri club sono puliti. E allora anche stavolta la replica non si farà attendere, a dispetto dei rapporti cordiali tra i due presidenti. Quello nerazzurro, infatti, non perde occasione per sottolineare la simpatia e il rispetto verso la nuova dirigenza bianconera, a differenza di quello che provava per la vecchia, ovvero Giraudo e Moggi, senza ricordare che proprio l’ex ad bianconero viene considerato da Andrea suo padre putativo.

VANTAGGI E SILENZI E proprio Agnelli ricorderà invece a Moratti che l’Inter è stata avvantaggiata da Calciopoli perché ha ottenuto uno scudetto in maniera quantomeno insolita, e ora oggetto di una indagine sulla base dei nuovi fatti emersi dal processo di Napoli che hanno offuscato quella illibatezza sbandierata nel 2006. In quell’estate, poi, i nerazzurri hanno potuto condurre una campagna acquisti a prezzo di saldo, portando a Milano Ibrahimovic e Viera, “sfamandosi” coi resti della Juventus. E da lì è iniziato il ciclo vincente dell’Inter: è facile primeggiare quando viene indebolita l’avversaria più pericolosa, quella che negli anni precedenti era riuscita sempre ad arrivare davanti perché «la più forte». Ma Agnelli potrebbe attualizzare il suo intervento chiedendo a Moratti il suo pensiero sulle telefonate intercettate che coinvolgono lo stesso presidente nerazzurro e Giacinto Facchetti: colloqui “imbarazzanti”, in cui i vertici nerazzurri hanno comportamenti assimilabili a quelli bianconeri, costate però molto care soltanto alla Juventus.

I PALAZZI DEL POTERE E se il presidente della Juventus alza la voce, il destinatario potrebbe essere non soltanto Moratti. Agnelli è molto deluso anche dalla Federazione per la lentezza con cui Stefano Palazzi porta avanti l’inchiesta sportiva su Calciopoli 2: a nove mesi dall’esposto presentato dal club bianconero, il procuratore si è limitato ad ascoltare, a dicembre, alcuni testimoni. Il segnale che la Juventus pesa ancora poco a livello politico, una condizione che Andrea intende ribaltare attraverso un proficuo lavoro all’interno delle istituzioni e un certosino lavoro mediatico creando un movimento d’opinione. E se i frutti non dovessero arrivare in breve, anche se il presidente Giancarlo Abete ha assicurato che entro giugno l’inchiesta sarà conclusa, non è detto che Agnelli lanci un ultimatum alla Federcalcio: una diffida ufficiale per ribadire che la Juventus non si farà mettere ulteriormente i piedi in testa. Da Calciopoli a oggi sono emersi molti fatti nuovi che permettono di dare un’interpretazione diversa e far emergere nuove verità.

 
 
 

Indagini mirate e processi condizionati...

Post n°3779 pubblicato il 27 Gennaio 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

di G. Fiorito

Si è consumata l'udienza del 25 gennaio 2011 del processo di calciopoli. Anzi, avremmo voluto consumarla, ma siamo rimasti digiuni, perché il perito Roberto Porto non ha effettuato per intero il lavoro di trascrizione delle 300 telefonate aggiunte agli atti e ci siamo dovuti aggiornare al 22 febbraio. Alla richiesta della giudice Casoria a Narducci di iniziare la sua requisitoria il primo marzo, potrebbe fare eco la decisione del PM di riascoltare qualche testimone. Campa cavallo... è stata più o meno la reazione di quanti sono ancora oggi interessati a seguire le vicende di Napoli. L'alito greve della prescrizione aleggia intorno a calciopoli e potrebbe inghiottirsi tutte le nostre fatiche, tutte le nostri notti insonni, tutte le nostre lotte per ristabilire verità alla storia e dignità alla Juventus. Soltanto retorica? Soltanto la cocciutaggine cieca e sorda di un pugno di bianconeri mai votati alla resa? Il fatto è che a mio avviso calciopoli ha ormai assunto un valore paradigmatico. Nel quale si specchia il modo di essere e di pensare di questo paese talmente bislacco da non volersi bene. Da infierire, mordere, divorare e uccidere anche le sue cose più belle e i suoi pezzi migliori. Ci ho provato anch'io ad aprire il libro con il capitolo della legalità. Giustizia e legalità devono andare di pari passo. E se abbiamo subito un torto, sarà la legge a ricomporre tutto, lasciando una cicatrice sì vistosa e dolente, ma anche in qualche modo bella dell'orgoglio di averci provato a non maledire la sorte, ma a far qualcosa perché mutasse.

"Se si tiene conto della durata media di un procedimento che si concluda con una pronuncia di merito, si può ragionevolmente ritenere che quasi tutti i processi per i reati puniti con la pena della reclusione compresa nel massimo tra i cinque e i sei anni sono destinati a sicura prescrizione". Come dire che negli ultimi anni, nei quali si è fatto un gran parlare di riforme della giustizia, abbiamo abbassato la soglia della normalità non criminale a chiunque abbia commesso un reato punibile con
5/6 anni di reclusione .

Secondo l'art. 157 c.p. la prescrizione estingue il reato decorso il tempo corrispondente al massimo della pena edittale stabilita dalla legge e comunque un tempo non inferiore a sei anni se si tratta di delitto e a quattro se si tratta di contravvenzione, ancorché puniti con la pena pecuniaria. Secondo l'art. 158 c.p. il termine della prescrizione decorre, per il reato consumato, dal giorno della consumazione; per il reato tentato, dal giorno in cui è cessata l'attività del colpevole; per il reato permanente, dal giorno in cui è cessata la permanenza. Per il reato di associazione a delinquere, il must di ciò che ruota intorno a calciopoli, la norma incriminatrice prevede l'applicazione della pena della reclusione da uno a cinque anni per i membri semplici dell'associazione e da tre a sette anni per coloro che promuovono o costituiscono o organizzano l'associazione, ovvero per i capi della stessa.

Legittima la paura della prescrizione. In una visione paradossale nella quale è grottesco desiderare il verdetto piuttosto che la scappatoia. Rappresentando non la chiusura definitiva di una vicenda, ma la sua riapertura, attraverso la revisione del processo della giustizia sportiva. Sebbene vi sia chi concretamente ritenga che i nuovi fatti e le nuove prove già emerse a Napoli siano da soli adeguati allo scopo.

Con amarezza mi sorge un pensiero. Se è vero che quasi tutti i processi puniti con la pena di 5 o 6 anni di reclusione sono destinati a sicura prescrizione, né Moggi, né gli altri artefici del più grande scandalo calcistico di tutti i tempi e di tutti gli universi, né ciascuno di noi, per quanto rancoroso, barbone, squadrista e ladro è da ritenersi il gran criminale che i media hanno inventato. Per crearlo è stata inscenata una distorsione pittoresca tanto della realtà, quanto del codice di giustizia. Siccome non eravamo criminali, dovevamo sembrarlo a tutti i costi. Perciò Moggi è stato rappresentato e persino doppiato come un padrino.

Il reato di associazione a delinquere è codificato dall'art. 416 ed è la croce e la delizia di calciopoli. Ha reso possibile l'utilizzo delle intercettazioni telefoniche. E' punibile, secondo una teoria che sappiamo essere molto cara anche a De Gregorio, teoricamente per il solo fatto dell'accordo. Contempla due circostanze aggravanti, il brigantaggio e il numero degli associati superiore a dieci. Non essendo semplice dimostrare che Moggi e tutti gli altri scorrevano armati per le campagne o le vie (definizione di brigantaggio), l'art. 416 ha subito la simpatica variazione di adattarsi televisivamente al 416 bis (associazione di tipo mafioso). Un dettaglio. Che non ha trovato spazio nei tribunali, ma che mediaticamente ha avuto dei risvolti efficaci.

Poiché sarà più difficile sradicare questa fiction dalle convinzioni della gente comune, di quanto non lo sarà a Napoli smontare l’accusa di associazione a delinquere. Non ci sono riscontri sui risultati favorevoli che la Juventus avrebbe dovuto conseguire dagli arbitraggi degli affiliati alla cupola. Non ci sono documenti sugli eventuali pagamenti, né che dimostrino miglioramenti in carriera per le giacchette nere coinvolte. Una serie di errori e incongruenze, oltre che di testimonianze, sbugiarda la tesi dei sorteggi truccati, delle ammonizioni mirate e delle partite condizionate.

A essere condizionati sembrano invece proprio i processi. Stranamente svelto quello della giustizia sportiva e in modo inversamente proporzionale lento quello della giustizia ordinaria. Caratterizzato da sorprese non proprio inattese: una montagna di prove a carico di altri che non fossero gli imputati. Venute a mancare nel 2006 a causa di indagini mirate a definire colpevoli e santi.

Mentre un sorteggio taroccato designava come arbitro l'ineffabile G. Rossi, che oltre a strappare scudetti da una maglia e cucirli su un'altra di colore diverso, entrava e usciva dalla Telecom, passando per la FIGC, come fosse la sua dimora.

Da quella stessa Telecom che ancora una volta si impone doverosamente sulla scena. Secondo quanto scrive Tuttosport, la difesa di De Santis sta per presentare un’istanza alla Boccassini per avere accesso alla copia dell’archiviazione dell’esposto dell’Inter sulle rivelazioni di Nucini. La Figc sapeva dell’esposto? Ha indagato sulla violazione della clausola compromissoria? Col documento in mano si sapranno tante cose. Utili se Palazzi, che non ha ancora convocato Moratti, si muovesse.

Da tempo fuori luogo, oltre che insopportabili, le esternazioni del presidente dell'Inter, fisse in una realtà vecchia di 5 anni e personale. Quella di un individuo che deve ancora spiegare perché ha mentito a Borrelli, dichiarando di aver chiesto la consulenza di Tavaroli in seguito al presunto incontro nel corso del quale Moggi avrebbe dato a Nucini una sim svizzera, della quale prontamente e curiosamente si disfece. Incontro avvenuto il 25 settembre 2003. Mentre Tavaroli ha dichiarato ai PM di Milano di aver incontrato lo stesso Moratti e Facchetti presso la sede della SARAS alla fine del 2002 e i dossier di Cipriani risalgono ai primi mesi del 2003.

E' vero. La prescrizione può essere l'ancora di salvezza per molti. Non solo per Luciano Moggi. Che può arrendersi, dopo aver dimostrato di sapersi battere. O può andare fino in fondo. In fondo all'art. 157: la prescrizione è sempre espressamente rinunciabile dall'imputato.

 
 
 

Juventus- Roma, pericoloso sbagliare...

Post n°3778 pubblicato il 27 Gennaio 2011 da nadir63l
 

© foto di Alberto Mariani

La Juventus affonta questa sera all'olimpico nei quarti di finale di Coppa Italia la Roma in una partita di fondamentale importanza per tecnico, giocatori e società. In caso di sconfitta, ovvero di eliminazione dalla competizione, il club direbbe praticamente addio alle ambizioni di Andrea Agnelli di alzare almeno un trofeo al cielo in questa stagione. La bistrattata coppa nazionale è diventata improvvisamente un obiettivo primario per la Juventus già all'indomani dell'eliminazione dall'Europa League nel girone eliminatorio. A complicare i piani di Luigi Del Neri c'è di mezzo un avversario ostico che si presenta all'appuntamente in grande spolvero e in corsa per tutti gli obiettivi, con la maggior parte dei suoi uomini chiave in grande forma. In particolare Menez, acquistato due anni fa dal Monaco e reduce da due stagioni caratterizzate da un rendimento discontinuo, sembra aver trovato la sua dimensione negli ultimi mesi e sta dimostrando con regolarità tutte le sue qualità anche dal punto di vista realizzativo. Il giocatore francese partirà dalla panchina ma sarà la principale arma a partita in corso di Ranieri, ex molto discusso, qualora le cose per i giallorossi dovessero complicarsi.  La Juventus può sorridere per il recupero di Vincenzo Iaquinta che, come Menez per i giallossi, potrà rivelarsi una carta molto interessante nel corso della ripresa qualora la Juventus avesse bisogno di un uomo in grado di creare scompiglio nella retroguardia avversaria. In avanti dal primo minuto agiranno Del Piero e Amauri. Il capitano, uno dei più attivi nel corso della ripresa nella gara di Marassi contro la Sampdoria nonostante l'errore sottoporta che è costato due punti importanti alla signora, ha smaltito i postumi dell'influenza e proverà a guidare la squadra al passaggio del turno. Il fattore campo è sicuramente un aspetto positivo per i bianconeri che hanno forse più dei giallorossi la necessità di fare risultato. Eliminare la Roma potrebbe rivelarsi un'iniezione di fiducia fondamentale per un gruppo che desidera scrollarsi di dosso i propri limiti e guardare al futuro con più serenità. In caso di sconfitta la pressione sulla squadra si farebbe sempre più difficile da gestire, ecco perchè una vittoria oggi sarebbe quantomai benefica per il gruppo.

 
 
 

Elia, Borussia e Liverpool ci provano

Post n°3777 pubblicato il 27 Gennaio 2011 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La scorsa estate il suo nome è stato spesso accostato alla Juventus. Stiamo parlando di Eljero Elia (23), esterno sinistro olandese di proprietà dell'Amburgo. Secondo le ultime informazioni, raccolte da calciomercato.com, il giocatore sarebbe ora in vendita: Borussia Dortmund avrebbe avanzato un'offerta di 8,5 milioni, mentre il Liverpool si sarebbe fermato a 7,5, cifre decisamente lontani dalle richieste estive quando la società tedesca chiedeva 15 milioni. Una notizia che potrebbe interessare Marotta nel tentativo di bloccare il giocatore per la prossima stagione

 
 
 

Trezeguet, il West Ham lo vuole

Post n°3776 pubblicato il 27 Gennaio 2011 da nadir63l
 

© foto di Francesco Cherchi

Nella giornata di ieri vi abbiamo riportato la dichiarazione di Caliendo sull'interesse di una società inglese nei confronti di David Trezeguet. Oggi, grazie alle informazioni raccolte da 4-4-2.com, si può dare un nome alla squadra: si tratta del West Ham che avrebbe avanzato un'offerta di 2 milioni, L'Hercules ci starebbe pensando, resta da capire la volontà dell'ex bianconero.

 
 
 

Juve, č sfida con il Napoli per il giovane Petta

Post n°3775 pubblicato il 27 Gennaio 2011 da nadir63l
 

 
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Se Marotta sembra aver di fatto chiuso il mercato in entrata per quanto riguarda i giocatori della prima squadra, non ha di certo tralasciato la possibilità di continuare a ingaggiare, dopo i vari Branescu e Piazon, giovani campioncini di grandi prospettive, magari pescando nelle serie minori. E' il caso di Andrea Petta, giocatore 19 enne del Siracusa, club che milita in Lega Pro, e che si sta imponendo all'attenzione degli addetti ai lavori grazie a una serie di ottime prestazioni con la squadra. Secondo Tuttolegapro.com, la Juve sarebbe pronta a fare un'offerta ai siciliani per avere il giovane a giugno, ma c'è da tenere d'occhio il Napoli, altrettanto interessato al giocatore e altrettanto voglioso di averlo in rosa la prossima stagione.

 
 
 

IERI VISITE E FIRMA FINO AL 2013: BARZAGLI E' BIANCONERO!

Post n°3774 pubblicato il 27 Gennaio 2011 da nadir63l
 

© foto di Giacomo Morini

Da ieri Andrea Barzagli è ufficialmente un giocatore della Juventus. Manca solo l'annuncio, ma come confermato stamane da La Gazzetta dello Sport il difensore ha già sottoscritto il contratto che lo legherà alla società bianconera fino al 2013. La firma è arrivata dopo le visite mediche di routine presso tre strutture di fiducia della Juventus: la clinica Fornaca di Sessant, l’Istituto di Medicina dello Sport e il centro fisioterapico Isokinetic. Il difensore, chiaramente, non è stato convocato per la sfida di Coppa Italia contro la Roma, ma stasera sarà comunque allo stadio "Olimpico" di Torino per assistere alla partita. Domani mattina sosterrà il primo allenamento a Vinovo con i nuovi compagni e sarà quindi a disposizione per prossima gara di campionato contro l'Udinese, in programma domenica sera alle 20:45.

 
 
 

JUDORIA...JUPALERMO, JUCHIEVO....MAGARI FOSSE LA JUDINESE...

Post n°3773 pubblicato il 27 Gennaio 2011 da nadir63l
 

© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS

A inizio campionato dopo l'arrivo di Pepe e Motta, Martinez avevamo ribadito la fiducia in Marotta, aspettandoci pero' dei colpi adatti. Poi a quattro giorni dalla fine della sessione estiva avevamo scritto quanto segue, prima dell'arrivo di Quagliarella:

"...Di Natale sarebbe perfetto come terza/quarta punta, qualcuno ci spieghi, quindi, quali sono le altre due titolari. La Juventus rischia di trasformarsi in una squadra qualsiasi, ci sembra piu' una Ju-Doria o Ju-dinese che altro. Ricevo tantissime mail e lettere di tifosi preoccupati, ai quali dico di aspettare almeno fino alla fine del mercato per capire se la squadra manterrà il suo nome o ne avrà uno nuovo. Tuttavia e' sempre piu' difficile pensare e vedere una squadra che pianifica questi acquisti mentre altri forse riusciranno a prendere Ibrahimovic quasi a titolo gratuito. Per essere la Ju-ventus serve il colpo a effetto, soprattutto se partirà Diego... noi volevamo Dzeko.....ma ormai e' andato.. ci vorrebbe una "magia" stile vecchi tempi"

Avevamo invocato una magia in stile fine campagna acquisti, poi arrivò Quagliarella e si è placato tutto, tranne il tentativo goffo di prendere un attaccante nell'ultimo giorno di mercato e gli arrivi di Traoré e Rianudo. Ora come ora siamo più o meno nella stessa situazione. Quagliarella c'era ma è andato ko. E' arrivato Toni, ma alzi la mano chi pensa che segnerà 9 gol nel girone di ritorno? Insomma, fiducia ai minimi termini e ultimi giorni di mercato che si preannunciano molto incerti. Sembra che il mercato estivo non abbia insegnato nulla e questo è un poco preoccupante.

Ieri Delneri ha detto che : "Io credo che i miei giocatori siano i migliori, per me; che è diverso dal dire 'la mia squadra è migliore delle altre'. Per me, i miei giocatori sono i migliori di tutti. Ma lo erano anche quelli della Sampdoria, lo erano quelli dell'Atalanta, lo erano tutti quelli che io ho allenato. Per me sono i migliori. Così anche con la Juve. E penso di non aver detto niente di speciale; si è fatto un parlare non molto consono a quello che io avevo detto. Quindi speriamo che le mie parole vengano riportate papali papali, non riferendo il pensiero su una parola. Non mi ricordo di aver detto che la Juve è migliore; ho detto che i miei giocatori per me sono i migliori di tutti, che è diverso".

La fiducia in Delneri c'è e ci mancherebbe, in Andrea Agnelli pure, in Marotta anche, ma bisogna sempre ricordarsi dove si è. Alla Juventus essere e cercare di essere i migliori è una prerogativa, non un'eccezione. Platini una volta disse, che alla Juventus arrivare secondi è una sconfitta. Questa è la verità che vale per tutti. Ci dicono di comprare una stella e qualcuno l'ha anche comprata, ma la stella deve valere per una stella...la terza...per questo la Juventus deve tornare a essere la Juventus o magari anche la Judinese, ma solo dal punti di vista del gioco, I risultati devono essere quelli conformi al blasone bianconero.

 
 
 

PIAZON: "ORGOGLIOSO DI POTER ESSERE UN GIOCATORE DELLA JUVE. SOGNO DI REGALARE FELICITA' E GOL"

Post n°3772 pubblicato il 27 Gennaio 2011 da nadir63l
 

 

Come ampiamente riportato dalla nostra redazione nella giornata di ieri, Lucas Piazon è a Torino ed è ufficiosamente un giocatore della Juventus (la firma arriverà quando sarà maggiorenne). Tuttosport ha incontrato il giovane calciatore e i suoi genitori per testimoniare le emozioni e le aspettative. "Ho collezio­nato 27 presenze nelle nazio­nali giovanili, segnando 20 gol.. Che impressione mi fa essere para­gonato a Kakà? E’ una grossa responsabilità, perché parlia­mo di un giocatore che è stato considerato a lungo il migliore al mondo. E rappresenta natu­ralmente uno stimolo a miglio­rarmi sempre". Per papà Carlos "il para­gone è legato alla somiglianza fisica e al fatto che entrambi sono prodotti del vivaio del San Paolo. Ma Lucas è un attaccan­te, non un fantasista". Anche il ragazzo si sente più una seconda punta, un Del Piero: "La mia dote mi­gliore? Direi la verticalità del gioco. Sono brasiliano ma non amo i tocchi di troppo. Non ap­pena ricevo la palla, punto la porta. E dicono che legga bene il gioco. Gol ne ho sempre fatti, quanti non saprei davvero di­re, tranne quelli in nazionale che tengo bene a mente". I suoi genitori, papà Carlos e mamma Marizabel (sorpresa dalla bellezza di Torino e dal suo clima...), tengono però a precisare: "Non scrivete che abbiamo già firmato, oltre­tutto non è vero. Contiamo dal prossimo gennaio, quando Lu­cas avrà compiuto i 18 anni, di trasferirci tutti a Torino (il ragazzo non ha ancora il passaporto comunitario nonostante le origini venete). Noi tre e Giuliana, la nostra secondogenita. Ha 12 anni ed è rimasta in Brasile, ma la prossima volta portere­mo anche lei. Quando ho capi­to di avere un fuoriclasse per fi­glio? Presto. Aveva tre anni quando ha iniziato a giocare a palla e da allora non sembra avere altro per la testa". Lucas parla anche della sua vita oltre il calcio: "In realtà mi piace anche il ci­nema, la mia attrice preferita è Sandra Bullock. E poi le cose classiche della mia età, uscire con gli amici, giocare alla play­station, la musica. Ma il calcio è la mia vita. So di avere talen­to, ma sono appena agli inizi, devo ancora fare tutto". E stasera sarà presente all'Olimpico, ma il suo stadio sarà il nuovo Delle Alpi, per assistere dal vivo al match di Coppa: «Oggi ho in­contrato i giocatori bianconeri. Felipe Melo ed Amauri sono venuti a salutarmi e poi ho vo­luto fare una foto con Del Pie­ro. Toccherà a me prima o poi? Lo spero, la Juve è uno dei più grandi club al mondo e sono orgoglioso di poter diven­tare un suo giocatore. Il mio so­gno è di regalare felicità e gol ai suoi tifosi". Ed è la speranza di tutta la dirigenza bianconera che in lui crede ciecamente investendo una cifra considerevole bruciando l'agguerrita concorrenza. Ora lasciamolo ritornare in Brasile e facciamolo crescere senza caricarlo di troppe aspettative.

 
 
 

     

 

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