LA NUOVA CASA BIANCONERA
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«Il vantaggio di dodici punti, che a fine campionato diventerà di quindici, non può essere frutto di null’altro che non il fatto che eravamo più forti. Una grande squadra che quella sera, il 12 febbraio 2006, di fatto si portò a casa il ventinovesimo scudetto. La medaglia ce l’ho ancora casa. E non la restituisco. »
Alessandro Del Piero
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Messaggi del 29/01/2011
Il giocatore sembra vicinissimo a cambiare aria Ad inizio gennaio l'intransigenza e la volontà nettissima di voler restare alla Juve: una situazione che è proseguita per tutto il mese. Negli ultimi giorni, però, Amauri si sta convincendo a cambiare aria. Il giocatore italo-brasiliano sembra davvero ad un passo dall'addio alla Juventus. La dirigenza non crede più in lui, i tifosi, che lo hanno ormai messo nel loro spietatissimo mirino, ancora meno. D'altra parte se si è creata questa situazione la colpa è solo ed esclusivamente del giocatore che non è più quello che abbiamo ammirato a Palermo e forse a Torino non ha mai nemmeno sfiorato quegli standard di rendimento. Sintomo che le cose stanno cambiando sono le affermazioni di Giampiero Pocetta, procuratore del numero 11 bianconero; Amauri si sta guardando attorno e nelle ultime ore di mercato potrebbe davvero succedere qualcosa: "In questi giorni – dice Pocetta in esclusiva a ilsussidiario.net - potrebbero presentarsi nuovi scenari. Lui vorrebbe rimanere alla Juventus per dimostrare il proprio valore, ma ha bisogno di serenità e se non la troverà a Torino potrebbe ritrovarla da qualche altra parte". Parole che la dicono lunga sul futuro alla Juventus di Amauri che sembra avere le ore davvero contate. Una volta sistemato il brasiliano, partirebbe l'assalto della dirigenza juventina ad Alessandro Matri, attaccante del Cagliari dal profilo perfetto per la causa bianconera. Un colpo last minute ma di grande effetto: la Juve si assicurerebbe uno degli attaccanti più giovani e promettenti del panorama italiano. La sensazione è che ci attendono infuocate ore finali di calciomercato invernale. |
La tanto attesa conferenza stampa di Andrea Agnelli e Beppe Marotta, ma è stato quasi un one man show del numero uno, ha un grandissimo pregio che è quello della chiarezza sbattendo in faccia a tutti la dura realtà. "Questo però non cambia assolutamente quella che è la nostra programmazione e quelle che sono le nostre ambizioni: quindi di avere una squadra che sia in grado di competere con la sua tradizione, una tradizione che è chiaramente vincente". Si può credere o non credere a queste parole, personalmente ho assoluto rispetto nei confronti di Agnelli, ma sono state pronunciate e rimangono scritte. Andrea Agnelli ci ha messo la faccia, si è dimostrato un grande leader, duro nell'etichettare come "minchiate" gli scenari prospettati oggi dai giornali, consapevole delle difficoltà che ha trovato da quando è diventato presidente bianconero. Ha fatto bene Andrea a ricordare i record negativi della squadra dell'anno scorso, la situazione di bilancio pessima che non ha permesso in questo mercato di compiere investimenti, ma ha fatto ancora meglio quando ha parlato del monte ingaggi attuale della Juventus. Il sesto in Europa con 130 milioni spesi per pagare i giocatori. Evidentemente nella Juventus attuale ci sono giocatori che guadagnano troppo rispetto a quanto è il loro reale, calciatori strapagati da Blanc e Secco e che mostrano resistenze quando si presenta loro una eventuale possibilità di cessione. Prendiamo il caso di Amauri: 3,8 milioni annui, 7,6 lordi per un giocatore che non si merita tutto questo. Ma ce ne sono anche tanti altri alla Juve che guadagnano troppo rispetto al loro valore e alla loro prestazione. "Noi abbiamo una macchina sportiva da 170 milioni di euro all'anno. Direi che questa è sicuramente una macchina dalle potenzialità enormi. Nella macchina a benzina, nella macchina che vuole spingere forte, però, probabilmente hanno messo il diesel e il motore si è inceppato. Quindi da questo punto di vista cerchiamo anche di ricomporre e di ricordarci che cos'è la macchina che stiamo gestendo e di quali sono le tempistiche di cui abbiamo bisogno per rimetterla a posto. Abbiamo sempre detto: un pezzo del lavoro importante è stato fatto l'estate scorsa, un altro pezzo del lavoro verrà fatto l'estate prossima. "Ora tocca ad Andrea Agnelli e Beppe Marotta rimettere in circolo il giusto carburante, ma che non sia una benzina di Moratti mi raccomando, per dare slancio alla Juventus. Le idee sembrano essere molto chiare, servono giocatori di grande qualità, 5-6 nomi per rendere vincente la squadra. E questo è quello che vogliamo tutti e fa piacere risentire che Andrea Agnelli e John Elkann vogliono continuare la tradizione vincente. Le responsabilità sono state prese, la faccia è stata messa. Ora non ci resta che fare il tifo per la squadra e per la società, consapevoli che già domani probabilmente ci si arrabbierà, ma pieni di passione. Che è la stessa di Andrea Agnelli. |
Nella giornata di ieri sono rimbalzate dal Brasile le dichiarazioni del direttore sportivo del San Paolo, Jesus Lopes, che nel corso di un'intervista a Globoesporte ha parlato di altre squadre in corsa per acquisire Lucas Piazon, talentino diciassettenne in predicato di trasferirsi alla Juventus. Sulla questione è intervenuto oggi Sabatino Durante, agente Fifa che segue con molta attenzione tutte le vicende relative al calcio sudamericano. Ecco le sue dichiarazioni, rilasciate in esclusiva a calciomercato.it: "Io non sono l'agente del giocatore, ma le informazioni in mio possesso, che risalgono a due mesi fa, parlano di un accordo già raggiunto tra Juventus e San Paolo, un accordo che non può essere annunciato solo perché il ragazzo è minorenne. D'altronde, non mi pare possibile che la dirigenza di un club importante come la Juventus inviti un giocatore a Torino senza la presenza di carte firmate". Malgrado quindi le dichiarazioni rilasciate ieri dal ds paulista Jesus Lopes alla stampa brasiliana l'affare sembra essere in dirittura d'arrivo. |
Del Neri ha diramato l’elenco dei convocati per la sfida di domenica sera contro l’Udinese. Situazione tragica: Motta, Amauri, Pepe e Iaquinta tutti non convocati. I primi due con prognosi di circa una settimana. Pepe 15 giorni e Iaquinta rimane avvolto nel mistero. "Gli esami effettuati presso l’Istituto di Medicina della Sport di Torino hanno permesso una valutazione precisa della condizione fisica degli atleti: Motta e Amauri devono recuperare una situazione di sovraccarico muscolare con prognosi di 5/7 giorni - recita la nota diramata dalla società -. Simone Pepe presenta un’elongazione muscolare che richiede uno stop di circa 15 giorni. Vincenzo Iaquinta presenta invece un’infiammazione al tendine rotuleo, senza alcuna lesione o danno tendineo". 1 Buffon |
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Fonte: Tuttojuve.com |
Chiusura su Calciopoli: «Le parole di Moratti mi cominciando ad annoiare. Il presidente bianconero: «Ricordiamoci tutti la situazione che abbiamo trovato al nostro arrivo. Serve ancora un po' di tempo ma il progetto sta andando avanti. Massima fiducia in Marotta e Del Neri. In questo club io credo fortemente. Calciopoli? Ora vogliamo una risposta!» TORINO, 29 gennaio - Pazienza, calma e coerenza. Eccoli i tre ingredienti fondamentali del presidente Andrea Agnelli per sfornare i successi bianconeri che tutti i tifosi aspettano. La Juve di oggi non è quella che srà nella prossima stagione. Solo allora si potrà giudicare. Adesso ancora no, non sarebbe giusto. «Sappiamo che è un momento delicato per la squadra e per tutti noi», ha detto il presidente Agnelli in conferenza stampa. «Se sono qui è per fare un po' di chiarezza sulla situazione attuale e scacciare voci destabilizzanti che sono uscite dalle bocche di ex calciatori e personaggi non più legati al mondo della Juve», ha proseguito Andrea Agnelli. «JUVE, UNA SUPER MACCHINA» - Il presidente bianconero ragiona per metafore. Soprattutto una è chiara e significativa: «Attualmente la nostra rosa ha il sesto monte ingaggi in Europa. Se facciamo un'equazione salari/risultato sportivo noi saremmo sempre nei quarti di Champions. La verità è che abbiamo una macchina sportiva da 170 milioni di euro l'anno, una macchina dalle potenzialità enormi che va a benzina. Il problema è che in questa super vettura hanno messo il diesel e il motore si è inceppato. Ora teniamo presenti le tempistiche che ci vogliono per aggiustarlo». La Juve come una vettura di prim'ordine che va fatta girare al meglio, dunque. «CHIUDIAMO IL BILANCIO CON PERDITA SIGNIFICATIVA» - «Sono uscite voci di Lippi e Spalletti pronti per la Juve. Bene, è solo una minch...», ha detto Agnelli. «E' inutile spingersi in fantasie di questo tipo. Io ho una fiducia totale nell'ad Marotta e nello staff tecnico, a partire da Del Neri. Noi siamo arrivati sei mesi fa: cerchiamo di ricordarci la situazione che abbiamo trovato. Eravamo reduci da una delle peggiori stagioni della nostra storia, con una serie incredibile di record negativi inanellati», ha proseguito il numero uno bianconero. «La gestione patrimoniale di questa stagione è delicata perchè dobbiamo fare i conti con investimenti fatti in estate, dalla mancata qualificazione in Champions e dal fattore stadio. Quest'anno andiamo a chiudere il bilancio con una perdita significativa. Questo, però, non cambia i nostri obiettivi, ovvero costruire una squadra vincente in grado di ottenere obiettivi importanti». «SAPEVAMO CHE SAREBBE STATO UN ANNO DIFFICILE» - Agnelli insiste sul progetto Juve, da costruire con la giusta tempistica. «Ad agosto avevamo detto che sarebbe stato un anno difficile, anche dopo gli investimenti importanti che avevamo fatto. Ne faremo degli altri altrettanto significativi nella prossima e se il prossimo anno, di questi tempi, ci ritroveremo ancora in questa situazione, allora ci dovremo preoccupare. Per il momento, invece, sono sereno perchè eravamo consapevoli di non poter fare una stagione da scudetto». «CREDO NELLA JUVE» - Il presidente se la prende anche con gli infortuni che stanno flagellando la sua prima stagione al timone della Juve: «Non li avevamo calcolati, purtroppo». Agnelli però conferma il suo ottimismo: «Se ho scelto di diventare presidente è perchè credo in questo asset, credo nella Juve. Da tifoso mi arrabbio tantissimo quando la squadra perde, poi però il giorno dopo vado in ufficio e torno a ragionare da manager, consapevole del nostro progetto ancora in essere. Settimanalmente le opinioni nei nostri confronti cambiano: una volta siamo fenomeni, subito dopo incapaci (il presidente non ha usato esattamente questa parola, ndr.). Si è parlato di Juve da scudetto ma noi non l'avevamo mai annunciato, noi sappiamo quali sono i nostri obiettivi e le nostre potenzialità. Serve più coerenza. Da questa situazione escono due elementi: fiducia totale nell'operato delle persone che sono arrivate quest'anno e che stanno facendo un lavoro egregio e la certezza di una programmazione nel lungo periodo. Siamo usciti dall'Europa League dopo sei pareggi, siamo usciti dalla coppa Italia e mi girano ancora le scatole come tifoso perchè io voglio sempre vincere. Poi però mi rendo conto delle potenzialità di questa società e resto tranquillo». «DEL NERI PUO' STARE TRANQUILLO» - Sulla perdita significativa nel bilancio di quest'anno il presidente non si può sbilanciare: «Una cifra esatta non la posso dire, siamo una società quotata in borsa...». Escluso anche un aumento di capitale: «No, assolutamente». Il progetto bianconero andrà avanti anche se quest'anno non dovesse arrivare la qualificazione in Champions League: «A livello di cifre giocare in Champions e uscire al primo turno porta nelle casse di una società italiana circa 20 milioni. La perdita più grave non è tanto economica quanto di attrattività della squadra. L'impegno della famiglia c'è e c'è la nostra volontà di far bene. E questo vuol dire anche entrare in Champions League, a prescindere dalle cifre», ha detto Agnelli. «Del Neri può stare tranquillo come lo sono io, per ora sta facendo un egregio lavoro. La squadra deve entrare in campo e correre fino al 95' e dare sempre tutto. Questo è l'unica cosa che chiedo. A maggio, poi, daremo una valutazione della stagione e come intervenire in quella successiva. I tifosi devono capire che mi arrabbio quando perdiamo e che voglio vincere quanto loro. A questo club tengo tantissimo». «CALCIOPOLI, ORA VOGLIAMO UNA RISPOSTA» - Chiusura su Calciopoli: «Le parole di Moratti mi cominciando ad annoiare. Quello che mi aspetto è avere una risposta sull'esposto che abbiamo presentato. Da questo punto di vista hanno chiesto tempo, hanno avuto tempo, si sono presi giorni, settimane, mesi: adesso una risposta ce l'aspettiamo». http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/j...va+avanti%C2%BB |
L'ad bianconero: «Sull'attaccante della Samp l'Inter ha fatto un investimento importante. A gennaio il colpo a sensazione è da escludere, anche se restiamo attenti sul mercato» VINOVO (TORINO), 29 gennaio - «Con Pazzini ho un rapporto di grande affetto e stima professionale. C'è stato l'interessamento velocissimo dell'Inter che ha fatto un investimento importante. Noi non eravamo nelle condizioni di poter fare quello sforzo economico». Così Giuseppe Marotta spiega la strategia juventina sul mercato. L'ad bianconero non eslcude comunque qualche movimento nell'ultimo giorno di mercato. «Questo è un anno di grande difficoltà economica per la società, la perdita di bilancio sarà consistente. Purtroppo siamo stati sfortunati per gli infortuni contemporanei in attacco. A gennaio il colpo a sensazione è da escludere, anche se restiamo attenti sul mercato soprattutto per quanto riguarda l'attacco. Quagliarella e Aquilani? Siamo intenzionati a riscattarli, ma la cifra fissata è sempre trattabile». IDEE CHIARE - Marotta difende il lavoro di Del Neri e chiede un po' di pazienza ai tifosi: «Abbiamo un gruppo con un gestore che merita fiducia. Del Neri è in grado di valorizzare le risorse al massimo. Quest'anno abbiamo iniziato un rinnovamento con tanti giocatori. Sapevamo benissimo che sarebbe stata una stagione per mettere le basi dell'impianto. Milan, Inter e Roma hanno impiegato tempo per creare le loro squadre. Sappiamo che la nostra qualità non è eccelsa, miglioreremo ma abbiamo una caratteristica fondamentale: la cultura del lavoro. Abbiamo le idee molto chiare». |
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Pressing su Cellino: il diritto di riscatto fissato a 12 milioni. L’italobrasiliano è tentato dal Genoa e dalla Premier League. Capitolo terzino: tentativo in extremis anche per Nagatomo, ma Villarreal e Valencia sono in vantaggio. Nuove voci su Zaccardo TORINO, 29 gennaio - Finchè c’è mercato, c’è speranza... L’ultima bianconera, di speranza, si chiama Alessandro Matri: attaccante in forza al Cagliari, senza dubbio in grado di aggiungere qualità ed aumentare grado di pericolosità/incisività (insomma: segna) al reparto offensivo della Juventus. STRATEGIA - Gigi Del Neri lo ha detto chiaramente: «Mancano attaccanti di un certo tipo...». E Giuseppe Marotta sta provando a risolvere il problema: ha sondato il terreno ed è pronto a tentare tutto il tentabile sino alla chiusura della sessione invernale. Del resto l’amministratore delegato bianconero lo ha spiegato più volte, recentemente: acquistare un giocatore straniero adesso (ad esempio Luis Fabiano e Forlan) comporterebbe dei rischi d’ambientamento, dunque si tratta di una scelta da ponderare bene; l’ideale sarebbe acquistare un italiano che sta una spanna sopra gli altri... Come ad esempio Giampaolo Pazzini - quantomeno finché non c’è stato il blitz nerazzurro - oppure, appunto, Matri. Come anticipato, la Juventus si è già mossa e ha contattato direttamente il presidente del Cagliari, Massimo Cellino, per convincerlo a cedere il suo bomber. La proposta presentata prevede un prestito con diritto di riscatto fissato a circa 12-13 milioni di euro, più la metà bianconera del cartellino di Lorenzo Ariaudo. Cellino medita: il nocciolo dell’operazione risiede proprio nella modalità di pagamento. Ma da questo punto di vista - questione di budget, di piani operativi, di fairplay finanziario - la Juventus non ha molti margini d’azione: la necessità è che l’esborso economico risulti sul bilancio della prossima stagione e non su quello attuale (uno dei motivi per cui non è stato possibile tenere botta all’Inter nella trattativa per Pazzini). L’eventuale partenza di Amauri in prestito potrebbe tuttavia convincere la Juventus ad un ulteriore sforzo. Anche da questo punto di vista, dunque, Marotta è particolarmente attivo: l’italo-brasiliano era deciso a restare a Torino, ma le ultime difficoltà generali/personali lo hanno persuaso del fatto che, molto probabilmente, per lui sarebbe più facile rinascere e ritornare ai massimi livelli di rendimento personale in un nuovo ambiente, scevro di preconcetti e contestazioni all’insegna del «torna in crociera...». Il Genoa è pronto ad offrirgli questa occasione sino a fine anno, ma non mancano le offerte dall’estero: dall’inghilterra rimbalzano indiscrezioni legate a West Bromwich e Fulham. Marotta sa bene che la rinascita dell’attaccante, farebbe comodo anche ai bianconeri in ottica futura. IN DIFESA - Ma non è soltanto all’attacco che guarda la Juventus: l’ultimo ko con la Roma ha riportato d’attualità il problema difesa. Nella fattispecie la questione terzini. Ecco perché, dunque, Marotta ha aumentato il pressing per Yuto Nagatomo con il Cesena: il club romagnolo ha rilevato il cartellino del giocatore, che aveva soltanto in prestito dall’Fc Tokyo, e ora può deciderne il futuro: oltre alla Juventus, però, sono in lizza Arsenal, Chelsea e - favorite -Villarreal e Valencia. Tutto questo mentre proseguono le voci su Zaccardo. |
"Un giocatore dell'Inter voleva..."
Mario Ferri, l'invasore pro-Cassano, torna ancora a far parlare di se. Questa volta le sue dichirazione sono piccanti: "Un giocatore dell'Inter mi ha proposto di salire in camera sua all'hotel Shangrila in cambio di 4 mila euro. Gli ho detto di no. Non sono una prostituta". Fatto che sarebbe successo ad Abu Dhabi prima della finale del mondiale per club Mazembe-Inter. Falco non rivela l'identità del giocatore, ma assicura: "Non è italiano". Falco racconta al quotidiano 'Il Centro' di aver conosciuto il calciatore "in una discoteca a Milano quando ho partecipato alla trasmissione di Chiambretti. Tra noi è nata una amicizia normale: ci siamo scambiati sms, telefonate e niente più. Una volta ad Abu Dhabi mi ha chiesto di appartarci per parlare e mi ha proposto di salire in camera sua, ma gli ho detto di no". Naturalmente l'invasore tiene nascosta l'identità del nerazzurro, rivela solo un particolare che esclude pochi giocatori della rosa interista del Mondiale (4 su 30): "Non posso dire chi è, comunque non è un italiano". Ferri, che ora ammette di essere assistito da Lele Mora e che punta a partecipare all'Isola dei Famosi, ha anche raccontato di come è riuscito, pur ai domiciliari, a salire sull'aereo a Fiumicino per andare ad Abu Dhabi: "Per evitare controlli alla dogana sono passato da una porta d'emergenza che mi ha condotto fino al gate: ci sono riuscito grazie alla complicità di un addetto dell'aeroporto: l'ho pagato". Ferri che è tornato venerdì in libertà dopo essere stato arrestato al ritorno in Italia all'aeroporto di Fiumicino lo scorso 29 dicembre, per evasione dai domiciliari dopo le sue numerose performance nei campi di calcio. E' condannato a un anno con la condizionale e all'obbligo di dimora. 29 gennaio 2011 |
Fonte: Tuttosport La notizia ha già fatto il giro del web. Secondo il quotidiano sportivo torinese, Andrea Agnelli e Jonh Elkann avrebbero deciso in questi giorni di varare un aumento di capitale di circa 150 milioni. Una cifra consistente che, secondo il giornale, dovrebbe permettere alla Juventus di essere sempre competitiva in campionato e in Europa. Almeno così nelle intenzioni dei giovani rampolli della Famiglia Agnelli che nei prossimi giorni ritorneranno a incontrarsi per stabilire le prossime mosse in vista del cda del 28 febbraio. Questa stagione si chiuderà con un bilancio, economico, in netto rosso di circa 50 milioni. Un altro anno senza Champions sarebbe traumatico per le casse bianconere a meno di un consistente investimento della proprietà, la Exor, dopo il primo eseguito nella primavera del 2007. Oggi in conferenza stampa, ci sarà sicuramente l'occasione per capire se quest'anticipazione avrà riscontro nella realtà. |
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