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Messaggi del 12/02/2011

Juve, Pepe e Iaquinta convocati. Ok anche Marchisio..

Post n°3938 pubblicato il 12 Febbraio 2011 da nadir63l
 

 
 
Al termine dell’allenamento di rifinitura, al quale ha assistito anche il presidente Andrea Agnelli, Del Neri ha diramato l’elenco dei convocati per il big match con l’Inter, posticipo della sesta giornata di ritorno
TORINO, 12 febbraio - Al termine dell’allenamento di rifinitura, alla quale ha assistito anche il presidente Andrea Agnelli, Del Neri ha diramato l’elenco dei convocati per il big match di domenica con l’Inter, posticipo della 6ª giornata di ritorno. Il tecnico bianconero recupera Pepe e Iaquinta. Ok anche Marchisio. Questo l’elenco completo: 1 Buffon, 2 Motta, 3 Chiellini, 4 Felipe Melo, 5 Sissoko, 8 Marchisio, 9 Iaquinta, 10 Del Piero, 13 Manninger, 14 Aquilani, 15 Barzagli, 19 Bonucci, 20 Toni, 21 Grygera, 23 Pepe, 25 Martinez, 27 Krasic, 30 Storari, 32 Matri, 43 Sorensen.
 
 

 
 
 

Messaggi in codice..

Post n°3937 pubblicato il 12 Febbraio 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

di F. Del Re

Siamo alla vigilia di una partita che una volta non aveva alcun sapore particolare. Derby d'Italia, lo chiamavano. Quello, se mai tale terminologia abbia un senso, è sempre stato e sempre sarà Juventus-Milan, ovvero le due società che più hanno dato lustro al football italiano.

Partita particolare, dicevo, perchè dal 2006 tale match mette di fronte due realtà che si odiano e sempre si odieranno; questo è evidente, in quanto come avvoltoi, che altro non sanno fare se non scarnificare carogne, i vertici nerazzurri si avventarono sui resti del terremoto juventino, farneticando poi di onestà, di vittorie pulite ottenute senza rubare, ma telefonando con contenuti ben peggiori di altri e, soprattutto, con arbitri.

Ma quello che è importante è che all'approssimarsi del match stiamo assistendo ad una serie di messaggi in codice lanciati sempre e solo contro una direzione: Andrea Agnelli.

Ha iniziato quello là, quello che Zidane non gli vuol chiedere scusa (giustamente), con ben due "dichiarazioni" che avevano sempre il solito miserrimo, banale, falso, ritrito contenuto. Non le riporto neppure perchè mi ha stufato, lui, i suoi "concetti espressi" e persino quei tatuaggi.

Ma nel mezzo ci si sono messi pure gli "infiltrati", coloro che dovrebbero trasudare juventinità da tutti i pori, coloro che rappresentano, due stelle su cinquanta, un venticinquesimo della nostra leggenda. Parlo dell'ex portiere più forte del mondo
Gianluigi Buffon e Marco Tardelli.

Il concetto è sempre lo stesso: basta parlare di Farsopoli (che loro, pavidi, chiamano Calciopoli); scordiamoci il passato; l'ex di Juve e Inter arriva persino a dire che "ci sono le sentenze della giustizia sportiva", che personalmente, visto come sono state emesse e letti i loro contenuti, considero meno della carta igienica del mio bagno, che per lo meno è profumata.

Tutti, nemici e infiltrati, fanno finta di non vedere quello che sta succedendo a Napoli; quello che è emerso da Napoli; quello che vediamo ogni maledetta domenica in campo; quello che sentiamo ogni maledetta settimana su giornali, radio e siti internet.

Altro che dimenticare! Noi abbiamo tatuato nell'anima il disprezzo verso chiunque abbia favorito, creato, sviluppato e sostenuto Farsopoli! Noi abbiamo tatuato nell'anima il disprezzo verso chi si è venduta la nostra passione, verso chi, seppur retribuito, ammirato, lodato, ricordato nel tempio della juventinità, continua a vomitare cretinate ad uso e consumo di chi ci odia!
Noi abbiamo tatuato nell'anima un solo, sano deisiderio: GIUSTIZIA!

E per questo o si è con noi o si è contro di noi.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1405


 
 
 

DELNERI: "Contro l'Inter giocheremo al massimo. La Juve può dire la sua in questa partita.

Post n°3936 pubblicato il 12 Febbraio 2011 da nadir63l
 

 Ora Chiellini mi serve a sinistra"

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il tecnico della Juventus, Gigi Delneri, ha incontrato i giornalisti al Media Center di Vinovo per presentare la grande sfida di domani sera contro l'Inter. Ecco la conferenza stampa integrale a cura della redazione di Tuttojuve.com:

Buongiorno mister. Ha sempre detto che la Juve al completo se la gioca contro chiunque. Com'è la situazione?
"No, ho detto 'sono i fatti che lo dimostrano'. Non lo dico io. Io dico i fatti come si sono avverati. Adesso stiamo bene, abbiamo recuperato giocatori, quindi abbiamo a disposizione una rosa più completa e più equilibrata sicuramente".

E' vero che tutte le partite valgono tre punti o vincere contro l'Inter vi darebbe magari quella fiducia che è venuta a mancare nell'ultimo mese?
"E' una partita importante, di grande spessore. Giochiamo contro una squadra in piena forma, di risultati e anche a livello psicologico, dunque è chiaro che fare una buona prestazione e dimostrare di essere competitivi a questi livelli mi sembra dia grande stimolo e grande fiducia per il prosieguo del campionato. E' indubbiamente una partita molto difficile ma importante. E quindi la Juventus la giocherà al massimo delle sue possibilità. E vedendo Palermo, vedendo Cagliari, mi sembra che possa un attimino dire la sua in questa partita".

Toni-Matri è una coppia possibile?
"Mah...Mi sembra che hanno giocato Nenè-Matri anche a Cagliari. Non è quello l'importante, chi gioca. L'importante è che ci sia l'interpretazione giusta, con l'intensità giusta, con la consapevolezza giusta di poter fare una partita importante. L'importante è che tutti siano a disposizione nei 100 minuti, come lo sono stati a Cagliari, come lo sono stati in altre partite".

Chiellini ancora a sinistra? Eventualmente è una situazione temporanea?
"In questo momento mi serve a sinistra". 

Quindi non è una situazione temporanea?
"Fino a quando non recupero giocatori di un certo tipo che ritengo adatti a stare a sinistra giocherà a sinistra. Ma può essere temporanea".

Quindi per lei è ancora un centrale?
"Per me è un giocatore".

Che tipo di partita si aspetta? Toni ha detto: "Bisogna partire a mille all'ora contro l'Inter"...
"Anche arrivare. Quindi bisogna giocare al massimo delle nostre possibilità. Affrontiamo una squadra che ha giocatori di spessore, però noi siamo convinti e consapevoli che possiamo dire la nostra. L'importante è che sia una partita corretta come lo è stata all'andata, di cui tutti hanno parlato: molto corretta sul campo, molto intensa, molto emotiva, ed io spero che sia una partita di quel tipo, a livello di visione. Poi spero che il risultato sia favorevole chiaramente".

Le chiedo se Marchisio è completamente recuperato e se la posizione in campo di Marchisio dal punto di vista tattico potrebbe essere una delle armi di questa Juve...
"Io penso che una squadra di calcio debba essere organizzata. Poi i numeri li fate voi. 4-4-2...Domenica sul giornale uno ha scritto 4-4-3... magari; non arrivo a farlo, perchè non arrivo a giostrare in quel senso lì. Direi però che adesso è organizzata. Mi sembra che Marchisio nel ruolo che gli è stato appiccicato in un 4-4-2 fantomatico abbia fatto 5 gol quest'anno. Ed è arrivato al tiro come ci è arrivato domenica. Mi sembra che sia quindi un giocatore abbastanza importante in quel ruolo. Sia che faccia l'interno, sia che faccia l'interno è sempre uguale. Non so se avete capito. Nel senso che nel 4-4-2 sicuramente non fa l'esterno, tanto per chiarirvi le idee un attimo". 

All'andata fu la partita della consapevolezza...
"Manchester...".

Si aspetta molte differenze rispetto all'andata, visto che è cambiata anche la gestione tecnica dell'Inter?
"Mi pare che la squadra non sia totalmente cambiata. Non ci sarà Milito, giocherà Pazzini; Sneijder giocava, Eto'o giocava, Cambiasso anche; mi sembra non giocasse Thiago Motta, però giocava Zanetti. La difesa con Lucio, che non c'è...Mi  sembra che la squadra sia tosta, importante. Ha cambiato la conduzione tecnica, ma non è cambiato il loro modo di vedere il calcio, penso. I numeri dicono che al momento è la squadra più forte che ci sia al mondo, come concetto di risultati. Quindi affrontiamo una squadra molto importante, che darà a noi degli stimoli importanti".

Gli altri anni l'Inter arrivava a Torino forte di un primato piuttosto consolidato. Sostanzialmente aveva due risultati utili su tre. Questa volta la Juventus affronta un'Inter che deve necessariamente vincere per sperare nel campionato. Questo fatto secondo lei comporterà differenze sul piano tattico? Di impostazione della partita...
"'Deve'...mi sembra eccessivo, perchè mancano 13 partite. Penso sia una partita che l'Inter giocherà con la sua mentalità, come ha fatto fino a questo momento. Una mentalità vincente, perchè se non hai quella mentalità difficilmente riesci a vincere tre competizioni un un anno. E quindi penso che lei abbia queste caratteristiche. Devo dire che sarà una partita importante, giocata da due squadre che vogliono vincere. Penso quindi che sarà un'ottima partita dal punto di vista dell'intensità e del gioco. Poi tante volte non capita così, però già questa partita come nome, come blasone, come importanza per le tifoserie, per chi va in campo, per chi la guida, per le società, sia importante riuscire a portarla a termine nel miglior modo possibile. E tutte e due cercheranno di portarla a termine vincendo".

Adesso sembra che all'Inter tutto funzioni, mentre prima no. Ma se Benitez ha vinto una Champions, due scudetti in Spagna, una Coppa Uefa, mentre Leonardo è al secondo che allena, o Leonardo è un genio o Benitez è sopravvalutato. Tu cosa dici?
"Io penso che Leonardo l'anno scorso abbia allenato molto bene il Milan, l'ha portato in Champions direttamente e quindi ha fatto un ottimo lavoro come primo anno. Penso che Benitez abbia fatto - non lo dico io - il suo, vincendo varie competizioni, essendo un allenatore top per conduzioni tecniche. I tempi penso siano determinanti nel determinare il posto di un allenatore o di un giocatore. Ma l'andar male o l'andar bene non scalfisce le qualità degli allenatori: nè la bontà del lavoro di Leonardo, nè le difficoltà che magari ha avuto Benitez in un momento in cui - non dimentichiamolo - ha perso gran parte dei giocatori e ha dovuto fare sempre partite in emergenza. Ed è chiaro che così certe volte i risultati ti aiutano a migliorare e certe volte qualche risultati non ben fatto ti porta ad avere qualche difficoltà. Ma non toglie niente alla bontà del lavoro che Benitez ha fatto e che ha fatto anche a Milano, perchè penso abbia dato il massimo di quello che poteva dare".

C'è un giocatore che toglierebbe all'Inter?
"In questo momento mi sembra sia una squadra totalmente in forma, tra Sneijder, Eto'o, il Pazzo che va e fa gol, ma tanti giocatori...Julio Cesar che in porta adesso sembra sia tornato ad alto livello. Zanetti mi sembra non abbia età, sia sempre un giocatore giovane, di grande entusiasmo, dà sempre un insegnamento a chi fa calcio questo giocatore, che reputo l'esempio del rapporto calciatore-passione. Zanetti penso sia uno dei top, da starlo proprio a vedere come si fa a raggiungere grandi obiettivi con grande passione e grandi qualità chiaramente".

Mister, anche lei è annoiato dalle polemiche su Calciopoli?
"No, ma io devo pensare ad altro, non lo guardo molto. Sono molto concentrato su quello che la Juventus deve fare, non su situazioni che possono distogliere dal nostro lavoro".

C'è un confronto Matri-Pazzini. Come lo immagina?
"Con tutto il bene che voglio a Pazzini, penso che ne voglia uguale a Matri. A parte gli scherzi, mi sembra che siano due giocatori che hanno dimostrato negli anni di avere doti importanti. Che non sono solamente quelle calcistiche come si pensa, ma sono anche quelle di essere persone perbene, ragazzi a posto, che fanno il proprio lavoro in modo cosciente, almeno per come ho potuto conoscere Matri adesso e per quello che ho potuto vedere l'anno scorso con Giampaolo.  E spero che loro continuino a fare così, perchè il calcio ha bisogno di questo. Il calcio ha bisogno di questo, di giocatori che vanno in campo, di campioni che si confrontano, stili che si confrontano e qualità morali che si confrontano. Questi ragazzi mi sembra abbiano tutto dalla loro, ed io mi auguro che Matri per la Juventus faccia molto bene e magari che Pazzo cominci da domenica prossima. E magari staremo un po' meglio tutti noi".

 
 
 

GIOVINCO, parole d'addio: "Juve? Nella mia testa ho già rotto il cordone ombelicale. Ognuno per la sua strada"

Post n°3935 pubblicato il 12 Febbraio 2011 da nadir63l
 

 
© foto di FORNASARI

In una lunga intervista concessa a "Sportweek", settimanale di approfondimento de "La Gazzetta dello Sport", Sebastian Giovinco ha parlato a 360 gradi della sua vita privata e di quella da calciatore, soffermandosi inevitabilmente anche sul tormentato rapporto con la Juventus. A tal proposito, la "Formica Atomica" ha rilasciato importanti dichiarazioni sul suo futuro, manifestando l'intenzione di non voler più tornare a Torino. Ecco il breve ma significativo estratto:

Alla Juve, dove è cresciuto, non si è sentito rispettato?
«Penso che meritassi qualcosa in più. E non perché fossi un bravo ragazzo, ma per quello che davo in campo. So di poterci stare, in una grande squadra; il problema è riuscire a dimostrarlo. Alla Juve non mi hanno dato la possibilità di farlo».

È vero che Del Piero non le parlava? Era geloso di lei, suo possibile erede?
«Ma no. Ci scherzavo, mi ha pure dato dei consigli. Forse altri compagni più di lui mi hanno fatto da chioccia, ma da parte sua non è stata cattiva volontà: ho capito che, questo ruolo, non rientrava nel suo carattere».

Le scoccia che il suo cartellino sia a metà fra Parma e Juve? Preferirebbe tagliare il cordone ombelicale con i bianconeri?
«Nella mia testa l’ho già fatto. Meglio che ognuno vada per la sua strada».

C’è qualcosa che vuole dimostrare?
«A quelli che non hanno creduto in me, che si sono sbagliati. Sarebbe la vittoria migliore».
 

 
 
 

IL REAL CORTEGGIA CHIELLINI, MA LUI VUOLE RESTARE...

Post n°3934 pubblicato il 12 Febbraio 2011 da nadir63l
 

© foto di ALBERTO LINGRIA

Il Real Madrid torna alla carica per Giorgio Chiellini. Secondo l'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport", il club di Mourinho sta corteggiando nuovamente il difensore bianconero. Stando a quando riferisce la rosea, però, il giocatore vuole restare alla Juve e lo dimostra accettando di giocare a sinistra per il bene della squadra. Chiellini, tuttavia, merita una grande squadra e la Juventus dovrà cercare di centrare assolutamente il quarto posto che vale la qualificazione in Champions League se vorrà attirare nuovi campioni e trattenere quelli che ci sono già.

 
 
 

Krasic carica la Juve: «Io non ho paura dell'Inter»

Post n°3933 pubblicato il 12 Febbraio 2011 da nadir63l
 

 
Il suo motto: «Combatto ogni giorno». In tempi non sospetti: «L’Inter tornerà sotto». Deve trovare la forma migliore: «Possiamo vincere se giochiamo da squadra»
TORINO, 12 febbraio - Capitan Milos ha fatto il pieno, in vista della madre di tutte le partite. Ed è pronto alla battaglia calcistica. Perché se sei nato a Kosovska Mitrovica, sei anche preparato ad affrontare chiunque. «Io combatto ogni giorno», il suo motto. Così, verso l’Inter, riecco Krasic che rialza il livello umorale e fisico. La trasferta con la Serbia in Israele l’ha caricato a dovere. Se mai ce ne fosse stato bisogno.

UN FLASH Direttamente dal mercoledì internazionale, azione sulla destra: MilleMilos accelera, passa la palla a Ivanovic che crossa per Tosic: gooool. Un bel triangolo Juve-Chelsea-Cska a Tel Aviv, un successo che ha diversi risvolti, alcuni... bianconeri. «La fascia mi ha un po’ sorpreso - il commento del Biondo - perché pensavo che andasse a “Panta” ( Pantelic, ndr). Invece il ct Petrovic l’ha consegnata a me e ne sono stato felicissimo». Con tanto di riferimento all’interista Dejan Stankovic. «Un onore ripercorrere la sua strada». Nessun sfida diretta, però, perché a questo giro Deki è fermo ai box e domani sera non giocherà. L’impressione, comunque, è che la nuova responsabilità possa accelerare il risveglio dell’ala, di nuovo serbo volante per un tempo.

FLASH 2 «L’atmosfera nel gruppo era molto bella, è stato un piacere giocare con i miei compagni, ritrovarli dopo un po’ di tempo. E poi ci concentreremo sulle qualificazioni europee con Irlanda del Nord ed Estonia, possiamo farcela. Abbiamo una difesa collaudata e siamo bravi a ripartire, nella manovra sulle fasce. Insomma, ci siamo». Come confermato dall’allenatore delle Aquile:
«Stanno capendo le mie idee, il gioco c’è, dobbiamo decollare. Sì, i ragazzi hanno cominciato a riconquistare fiducia. I due ultimi successi sono il modo migliore per credere in noi stessi. Krasic è davvero una buona guida».

INTER 1 Chiuso definitivamente il capitolo nazionale, al centro sportivo di Vinovo l’ala ha riassaporato da subito il clima da grande sfida. La tensione del big match lo galvanizza, tutti chiedono di battere i nerazzurri, adesso. Per strada e al bar. Con rispetto per quei campioni, in tempi non sospetti, lui lo aveva detto: «Ok, il Milan è davanti e diventa il favorito per lo scudetto. Ma occhio all’Inter, tornerà sotto». Con annesso il segreto per battere i nerazzurri: «Giocare di squadra, con i singoli al servizio del collettivo». Senza timore alcuno: «Io non ho paura», la sfida a tutta velocità è il suo pane quotidiano. Un misto di sfrontatezza e coraggio. E per certi versi la sua forza.

BENEFICO Milos dal cuore d’oro. Anche quest’anno ha portato del materiale alla sua prima squadra di calcio, il Trepca. E tutti hanno voluto ringraziarlo. «Jackson - lo chiamano così perché con la palla... balla, sin da quando era un ragazzino - è un grande. Non solo è la stella del calcio, il miglior giocatore della Serbia, un big della Juventus. E’ innanzitutto un uomo che non dimentica chi è, da dove è venuto, con chi ha mosso i primi passi calcistici», le parole dell’allenatore Tomislav Anelkovic. I sostenitori della Vecchia Signora stanno anche lì e guarderanno la partita in televisione.

CACCIA AL GOL Milos che a Torino ormai è di casa. Con la moglie e la bimba. «Mirjana è il mio più grande successo: quando hai accanto la persona giusta, tutto è molto più facile». Sul campo, invece, dopo i fasti dei primi mesi, è in attesa di riprendere con il passo migliore. Chessò, quello dei tre gol rifilati al Cagliari, oppure quello della galoppata contro la Lazio conclusa con rete uccidi­Muslera. Il ricordo più recente è l’exploit in coppa Italia col Catania del 13 gennaio. Insomma, è tempo di riprovarci. Nella serata ideale. Quella per cuori impavidi. Contro i campioni di tutto.

 
 
 

Zeman: il laureato...

Post n°3932 pubblicato il 12 Febbraio 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

di E. Loffredo

La proposta di laurea ad honorem è stata accolta, l'Università di Foggia insignirà Zdenek Zeman del titolo accademico in Scienze motorie. Finalmente il boemo può liberarsi della condizione di zero tituli.
La laurea è stata riconosciuta per "l'impegno nella promozione dei valori dello sport", in pratica una laurea dell'onestà... Come giudicare altrimenti (dal nostro punto di vista) la scelta dell'Ateneo foggiano? Riconoscere valori quale l'etica e il fair play a Zeman è un po' come considerare un ubriacone di porto quale miglior sommelier d'Europa. Cosa c'è di etico nel lanciare accuse gratuite di doping verso una squadra di cui non si conoscono l'impegno e la dedizione al lavoro? Cosa c'è di fair nell'infamare il campo d'allenamento con l'appellativo di farmacia?
È proprio vero, ormai quel pezzo di carta non vale più niente, nel caso di specie è solo
una pergamena di cartone.

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