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Messaggi del 15/02/2011

Misteri Preziosi

Post n°3970 pubblicato il 15 Febbraio 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

di F. Zagari

Cercate di seguirmi, perché letta come l'ho trovata non è per nulla semplice.
Il caso. Enrico Preziosi, presidente del Genoa, il figlio Matteo, l'allora dg del Genoa, Stefano Capozzucca e Francesco Dal Cin, presidente del Venezia all'epoca dei fatti, furono condannati tutti a 4 mesi in merito alla vicenda del presunto accordo sull'esito della partita Genoa-Venezia, nel campionato di serie B 2004-2005 che costò la retrocessione in C1 della squadra ligure. La sentenza, però, venne annullata dalla Corte di Cassazione, secondo cui le intercettazioni fatte dal gip di Genova tra il maggio e il giugno 2005 sul caso erano inutilizzabili. Oggi la Corte d'Appello di Genova ha confermato la condanna a 4 mesi, per frode sportiva, per il solo presidente del Genoa, mentre gli altri tre sono stati assolti, e qui l'attenzione deve essere massima, per non aver commesso il fatto. Mentre Enrico Preziosi si, oppure no? Condannato non per quanto ricavato dalle intercettazioni, ma
per quanto da lui stesso dichiarato ai magistrati, quando accettò di rispondere alle loro domande.

L'avvocato Maurizio Mascia, difensore di Matteo Preziosi, ha espresso soddisfazione per l'assoluzione del suo assistito: "Evidentemente l'annullamento della Cassazione con la dichiarazione di inutilizzabilità delle intercettazioni ha sortito i suoi effetti".

A me di effetti non me ne sorge, ma un quesito si: e
con chi avrebbe fatto la frode il Signor Preziosi Enrico?

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1413


 
 
 

Juventus, sempre più vicino Beck...

Post n°3969 pubblicato il 15 Febbraio 2011 da nadir63l
 

 
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Nonostante la concorrenza di Real Madrid e Bayern Monaco, la Juventus, secondo quanto riportato da Sky Sport, avrebbe compiuto grossi passi avanti nel reperimento dell'accordo per il trasferimento in bianconero del terzino destro Andreas Beck (23). Già pilastro della nazionale maggiore tedesca, l'atleta di origine siberiana, che ha già manifestato la propria volontà di lasciare l'Hoffenheim, a cui è attualmente legato fino al giugno 2012, accetterebbe di buon grado, di comune accordo con il club teutonico, l'approdo in Italia: tra i 5,5 e gli 8 milioni di euro la cifra che la Juve dovrà presumibilmente versare per lui

 
 
 

TONI: "FELICE DI AIUTARE I MIEI COMPAGNI SACRIFICANDOMI"

Post n°3968 pubblicato il 15 Febbraio 2011 da nadir63l
 

L'attaccante bianconero si sta rivelando fondamentale per la Juventus
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Alzi la mano chi si sarebbe aspettato un Luca Toni così pimpante ed utile alla causa. La stragrande maggioranza dell'opinione pubblica, tra stampa, tv e tifosi, bocciò completamente l'acquisto dell'ariete campione del mondo, avvenuto pochi giorni dopo l'infortunio capitato a Quagliarella. Frettolosa la soluzione, logoro il giocatore: era questo il pensiero diffuso. Oggi, c'è da giurarci, parecchi si sono ricreduti. Luca Toni ha già messo alle spalle il piccolo infortunio che ne aveva frenato il suo inizio in maglia juventina e sta dimostrando di essere ancora un grandissimo attaccante: lavora per la squadra, prende tante botte e con Alessandro Matri forma un duo offensivo "pesante" e molto temibile; per informazioni chiedere a Cagliari ed Inter. In due gare quattro gol per la nuova coppia terribile della Juventus. Toni e Matri si completano; il primo lotta con le difese avversarie, il secondo sfrutta gli spazi e il lavoro creato dall'altro. Nuova linfa, dunque, per il reparto offensivo bianconero. L'attaccante ex Genoa, intervistato da Mediaset Premium, spiega il motivo del successo dell'intesa con Matri: "C'è l'imbarazzo della scelta per Del Neri: noi proviamo a metterlo in difficoltà. Lui ci chiede di sacrificarci molto. Contro l'Inter Alessandro Matri doveva fare la profondità, io dovevo scalare su Thiago Motta che costruiva il gioco. Giocare sacrificandomi? Del Neri mi aveva chiesto di coprire il possesso palla di Motta, a destra e sinistra c’erano Pepe, Krasic e Marchisio e il cross l’ha beccato Matri. Potrebbe capitare anche a me, come successo a Cagliari". Il calciatore nato a Pavullo nel Frignano sta sorprendendo soprattutto per come si è subito ambientato nella nuova realtà bianconera; da questi particolari si capisce che Luca Toni è un campione vero e la Juventus, acquistandolo, ha fatto un buonissimo affare. Il successo contro l'Inter, che ha rinfrancato i cuori bianconeri, ha mostrato tutto il lato battagliero del centravanti numero 20: “Abbiamo ottenuto una grande vittoria contro la squadra campione del mondo – continua Toni – Abbiamo preparato bene la partita giocando compatti, è stata una bella vittoria di gruppo. Il mio momento? Ora gioco con calciatori più offensivi, in rossoblu (al Genoa, ndr) c’era qualche problema, ma ora sono contento qui e voglio aiutare i miei compagni".

 
 
 

Auricchio, che delusione!

Post n°3967 pubblicato il 15 Febbraio 2011 da nadir63l
 

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Immagine IPB

di marcolanc

Non amo particolarmente raccontare i miei fatti personali. Tantomeno mi piace scrivere riguardo episodi capitati ai miei familiari. Ma questa volta farò un’eccezione.
A casa mia, c’è sempre stato un forte legame con l’Arma dei Carabinieri. Gli ultimi ad averne fatto parte sono stati i miei due fratelli, entrambi durante il servizio militare. Io, che ho circa dieci anni meno di loro, ero affascinato da quelle divise con gli alamari: ricordo il giuramento del primo, a Benevento, e conservo ancora le foto con la divisa da ufficiale del secondo. Ma il “vero” carabiniere fu certamente mio nonno materno: un maresciallo d’altri tempi, che aveva l’Arma nel cuore. Era un uomo tutto d’un pezzo, di una serietà ed un’onestà indiscutibili. Ho ricordi molto lontani del nonno Giammaria: morì che ero un bambino e, a parte qualche immagine che mi è rimasta impressa, tutto ciò che so di lui deriva da racconti che successivamente mi fecero mia nonna e i miei genitori. Una delle vicende più indimenticabili riguarda lui, ma ancora di più il gesto di eroismo di un brigadiere che era ai suoi comandi durante la Seconda Guerra Mondiale: furono assaliti a colpi d’arma da fuoco e questo ragazzo di vent’anni lo protesse col proprio corpo, per salvargli la vita, rimanendo ferito gravemente.
L’immagine di un ventenne che onorò quella divisa in maniera tanto estrema talvolta mi torna in mente. Soprattutto quando vedo altri carabinieri, addirittura ufficiali, che in un’aula di tribunale, un luogo istituzionale per eccellenza, non sentono neanche il dovere di
indossare l’uniforme.
Sarò all’antica, ma l’immagine di un carabiniere con il maglione anziché la giacca con gli alamari mi provoca uno strano malessere. Il brutto, nel caso del col. Auricchio, è che le cattive sensazioni derivanti dalla sua tenuta “borghese” sono state sostituite da un autentico rammarico durante l’ascolto della sua deposizione:
come può un rappresentante dello Stato rendersi protagonista di una deposizione tanto scalcagnata?
Posso capire, anche se non lo giustifico, il “gioco” del Pubblico Ministero, che da mesi si arrampica sugli specchi per prendere tempo. Ma che un carabiniere, anzi un ufficiale dei carabinieri!, si presti ad una figura del genere è davvero triste. Così come è triste constatare la “serietà” (si fa per dire…) del processo a cui stiamo assistendo a Napoli.
Al di là del fatto che condurre un interrogatorio in cui non si fa altro che rileggere intercettazioni già agli atti (spesso riguardanti anche episodi che non c’entrano nulla con il processo in corso!) non può portare ad altro che a perdere tempo, c’è da chiedersi se il col. Auricchio sia conscio di stare in un’aula di tribunale, in cui si sta decidendo il destino di un folto gruppo di persone.
Come può un ufficiale dei carabinieri, durante una deposizione, iniziare una frase su due con “penso che…”, “il mio giudizio…”, “riusciamo forse a trarre qualche elemento…”? Ma di cosa stiamo parlando? Ma dove siamo? Stiamo facendo un processo oppure una chiacchierata al bar?
La deposizione del teste-chiave si è ridotta, almeno finora, alla ripetizione del solito “nulla”, condito con commenti riguardanti le partite, che a suo dire “suscitarono polemiche”. Ora, non voglio sostituirmi ai legali degli imputati, ma suggerisco di portare in aula tutti i giornali sportivi dei lunedì degli ultimi quattro anni e vedere se ce n’è anche solo uno in cui non si faccia riferimento a “polemiche” dopo le partite. Quando c’è di mezzo la Juve, poi, i mass-media e gli avversari si scatenano! Auricchio aveva mai visto una partita di calcio prima del 2005? Ha mai sentito parlare del gol di Turone? E del rigore di Brady? Da quando è nato il calcio, gli anti-juventini parlano di torti… ma si vede che Auricchio e Narducci fino al 2005 vivevano in un’altra dimensione.
Ad ogni modo, l’apice della ridicolaggine si è raggiunto nel finale, quando l’accusa ha pensato bene di spendere un po’ di tempo anche per raccontare le telefonate di Moggi a Baldas, moviolista del Processo di Biscardi. Siamo veramente alle comiche. Ecco come Auricchio ha motivato l’importanza di quelle intercettazioni: «I dati auditel raccolti a quel tempo davano cifre consistenti, una grossa fetta di share guardava il programma. L’incidenza in termini di opinione pubblica era sicuramente interessante e rilevante». A parte l’italiano zoppicante (una grossa fetta di share?), il concetto è chiaro: Biscardi lo guardavano in tantissimi e l’opinione pubblica veniva di conseguenza pesantemente condizionata. Bene. Faccio una domanda: Zelig lo guardano in molti? E allora c’è da chiedersi se quando l’assessore Cangini sostiene di scrivere una lettera al presidente dell’Onu ci sia qualcuno che gli crede davvero. Rinfreschiamo la memoria ad Auricchio (e, intanto che ci siamo, anche a Narducci). C’è una sentenza relativa alla trasmissione di Biscardi in cui praticamente lo si autorizza a dire qualsiasi tipo di fregnaccia, visto che «la credibilità oggettiva della trasmissione è riconosciuta assai bassa». E allora, perché dovremmo accusare Moggi di influenzare una trasmissione il cui basso profilo è certificato? Poi, visto che da un carabiniere ci sarebbe da aspettarsi sempre dichiarazioni affidabili, vediamo un po’ che share aveva nel 2005 Biscardi. C’è un interessante
articolo di Aldo Grasso, datato 24/1/2005 (quindi proprio a metà stagione) in cui viene riportato lo share medio delle prime 14 trasmissioni: 4,15%. Questa sarebbe la “grossa fetta di share”? Tanto per fare un esempio, la recente trasmissione “Il più grande”, unanimemente considerata un flop, ha raccolto il 6,76% di share. E invece il 4% di Biscardi sarebbe una “grossa fetta”? Ma smettiamo di raccontarci le favole! Stiamo parlando di quattro gatti che, stando a quanto definito da una sentenza, assistevano ad una trasmissione consapevoli che i contenuti del programma non erano credibili!
In conclusione, dovremmo forse essere contenti per l’andamento di questo processo, che sta dimostrando di giorno in giorno l’insensatezza delle accuse mosse alla vecchia dirigenza juventina. Ma l’idea che un colonnello dei Carabinieri, coadiuvato da un Pubblico Ministero, vada di fronte ad un giudice a raccontare di un’associazione a delinquere in cui l’appoggio dei mass-media si riduceva a qualche telefonata a Biscardi e i premi agli associati erano magliette e panettoni è molto più tragica che comica. D’accordo che siamo a carnevale, ma un po’ di ritegno sarebbe comunque apprezzabile.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...glio.asp?id=591


 
 
 

Juve al lavoro verso Lecce. Pepe influenzato. Marchisio, Melo e Matri verso il recupero...

Post n°3966 pubblicato il 15 Febbraio 2011 da nadir63l
 

Oggi pomeriggio la Juventus è tornata al lavoro dopo il giorno di riposo concesso da mister Delneri a seguito della grande vittoria di domenica sera contro l'Inter. La squadra è stata accolta da una fitta pioggia che comunque non ha condizionato il programma dell'allenamento: i bianconeri si sono divisi tra la palestra e il campo, dove hanno sostenuto una serie di test atletici. Alla seduta non ha preso parte Simone Pepe, a causa di un leggero stato influenzale. Massaggi e fisioterapia per Marchisio e Felipe Melo, usciti acciaccati dal derby d'Italia. I due centrocampisti saranno comunque a disposizione per la gara contro il Lecce, in programma domenica prossima alle 12.30. Verso il recupero anche Alessandro Matri, che in settimana dovrebbe riprendere a lavorare a pieno ritmo. Contro i salentini Delneri non potrà contare sullo squalificato Sissoko. Il tecnico juventino potrebbe concedere un turno di riposo a Milos Krasic, non al meglio della condizione dopo aver tirato la carretta bianconera nella prima parte della stagione. Domani squadra in campo al mattino.

 
 
 

Juventus – Inter: Recalcati Parade....

Post n°3965 pubblicato il 15 Febbraio 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

di A. Staffieri

Dopo il gol di Matri: “Esplode l’Olimpico…esplode nel vero senso della parola. Neanche avessero vinto la Coppa del Mondo”;

3 minuti più tardi: “La Juve gioca 11 uomini nella propria metà campo…squadra provinciale, la Juventus”;

In un momento qualsiasi: “Incredibile…una Juve…veramente non bella…l’Inter peggio ancora della Juve, oggi”;

Dopo un evidente fallo di Zanetti giustamente ravvisato dall’arbitro: “Ma siete un gruppo di pagliacci, ma dai…e Zanetti che gli dice ‘ti riporto qua il pallone’…e quell’altro che guadagna 70 metri…Sørensen…eeeeh guadagnane ancora di più?! A stuuu(pido)…guadagnane ancora di più; e perdi tempo…mi raccomando. E adesso chiama l’altro a battere. Chiama il giocatore più scarso che abbia mai avuto la primavera interista, Bonucci”;

Dopo un tiro fuori bersagli di Aquilani: “50 metri sopra la traversa: ma fanno schifo, questi. Ragazzi, ma fanno schifo…è una roba incredibile. Ma è impossibile che noi andiamo a perdere con una…l’anno scorso abbiamo perso contro una squadra più ridicola di questa”;

Con disprezzo a 2 minuti dalla fine: “L’Inter riesce anche quest’anno a perdere a Torino…una cosa incredibile. Contro una squadra che non…non so come pronunciarmi…davvero una squadra ridicola…ecco, posso dire questo da parte della Juventus; non mi è piaciuta minimamente, per nulla, meno di zero eppure è riuscita ad andare a battere i nostri colori…non sappiamo come abbia fatto…fatto sta che l’Inter ha perso”.

E queste sono solo alcune delle chicche del “fazioso” interista Christian Recalcati durante la telecronaca di Juventus – Inter.
Cosa ne deduciamo?

Che i tifosi di casa non possono più esultare ad un gol se a subirlo è l’Inter.
Che una squadra in vantaggio contro l’Inter deve necessariamente scoprirsi e concedere il gol del pareggio, del sorpasso e, se c’è tempo, della goleada. Perché? Perché, se no, non vale.
Che la Juve, squadra che fa schifo, può vincere contro l’Inter solo se i nerazzurri fanno ancora più schifo. Non c’è alcun merito. Solo demerito della seconda squadra di Milano.
Che all’Inter, quando è in svantaggio, non si fischiano falli contro per quanto netti possano essere.
Che contro l’Inter nessuna squadra si deve permettere di perdere tempo.
Che il difensore della nazionale Bonucci è un giocatore di infimo valore rispetto anche a Biabiany e a Natalino; un giocatore così scarso solo nella Juventus poteva giocare…
Che la Juventus fa schifo (concetto che ribadisce più e più volte) ed è una squadra ridicola; pertanto, la grandissima Inter doveva venire a Torino e passeggiare per portarsi a casa i 3 punti come se niente fosse.
Che è incredibile (?) che l’Inter venga a perdere a Torino contro (giusto ribadirlo ancora una volta) una squadra ridicola.
Che la Juventus che batte l’Inter (“non si sa come”…ma forse creando più occasioni e segnando un gol in più…) piace meno di zero…

Ma soprattutto che è il caso che questi presuntuosi che "vestono" di nerazzurro si facciano un bel bagno di umiltà.

Le chicche di Recalcati

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1412


 
 
 

Esordio vincente per Camoranesi. Il suo estro è già provvidenziale per il Lanus

Post n°3964 pubblicato il 15 Febbraio 2011 da nadir63l
 

 
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Iniziato il campionato argentino di Clausura, è cominciata anche l'avventura di Mauro German Camoranesi al Lanus. L'ex bandiera bianconera, alla Juventus dal 2002 al 2010, trasferitosi da circa due settimane (dopo l'insipida parentesi tedesca allo Stoccarda), ha esordito nella notte nella prima giornata di campionato, che vedeva il Lanus ospitare l'Arsenàl. I granata, che in bacheca vantano solamente un titolo di Apertura nel 2007, hanno vinto per 3-1 e a Camoranesi sono bastati appena dieci minuti sul terreno di gioco del Nestor Dìaz Pèrez per lasciare il segno. L'italo-argentino è entrato in campo al minuto 82 al posto di Diego Valeri (autore del primo gol) e, sul punteggio di 1-1, allo scoccare del 90', ha sfoderato un dolcissimo suggerimento dalla trequarti per Mario Regueiro, che ha fatto 2-1. Un tocco morbido di punta-esterno destro del nuovo numero 16 del Lanus (uno dei suoi caratteristici, ai quali ci aveva abituato in Italia con la maglia della Vecchia Signora) a scavalcare la linea difensiva avversaria: assist pregevole. In pieno recupero è poi arrivato il gol della sicurezza, messo a segno da Silvio Romero

 
 
 

Delneri elogia Chiellini: "In Italia non ci sono terzini sinistri più forti di Giorgio. Giocherà lì fino a fine campionato

Post n°3963 pubblicato il 15 Febbraio 2011 da nadir63l
 

 
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L'allenatore della Juventus Luigi Delneri elogia le prestazioni di Giorgio Chiellini nel ruolo di terzino sinistro: "Giocherà lì per tutto il campionato. Lo sa, è stato lui a chiederlo - le parole del tecnico bianconero, riportate stamane da "La Gazzetta dello Sport -.
É un ragazzo di grande qualità, di grande forza, di carisma, poi si esprime molto bene in quel ruolo: In questo momento, in Italia ci sono pochissimi esterni sinistri con questa forza. E comunque gioca dove dico io, come tutti gli altri - conclude Delneri -. Centrale, a sinistra, ala, in panchina, in tribuna...".
Certo questo è un grande attestato di stima nei confronti del difensore toscano, il quale sarà sicuramente toccato dalle parole del proprio allenatore. Rimane da scoprire se lo stesso Chiellini accetterà di ricoprire questo ruolo, a lui non particolarmente gradito, fino alla fine della stagione

 
 
 

KRASIC, ABBIAMO BISOGNO DI TE...

Post n°3962 pubblicato il 15 Febbraio 2011 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Chissà cosa avranno pensato gli spettatori di Juventus-Inter domenica sera quando al minuto novantatre Milos Krasic, invece di perdere tempo ha puntato diritto l'avversario e ha perso malamente il pallone, rischiando di offrire una pericolosa ultima azione alla squadra nerazzurra. Chissà quanti avranno pensato che il giocatore serbo non sembra più quella freccia capace di segnare tre gol in Juventus-Cagliari a inizio stagione. Tanti se e tanti ma caratterizzano questo periodo in cui Krasic sembra il lontano parente del giocatore ammirato da Juventus-Sampdoria di inizio stagione. I difensori lo raddoppiano, lui si incaponisce nel dribbling e perde la palla. I terzini forse non l'aiutano e abbiamo visto nel gol di Matri quanto è stata importante la sovrapposizione di un esterno, ma Milos deve assolutamente tornare a dei livelli accettabili. Nelle ultime partite abbiamo visto troppe volte i suoi scatti conclusi con un cross diretto in tribuna.

L'ultima partita in cui è stato determinante è stata quella con il Chievo dove però ha sbagliato il gol per chiudere il match. Con il Parma e con il Napoli a tratti è stato indisponente come con l'Udinese. Discontinuo a Palermo e Cagliari e poi bravo a tratti (pochi) con l'Inter. Palla troppo attaccata ai piedi, troppi passaggi sbagliati e qualche fallo subito non fischiato, forse a dimostrare che la simulazione di Bologna conta ancora.

I paragoni che eravamo abituati a fare forse ci hanno illuso e  vorremmo presto rivedere il "nuovo Nedved" e ci aspettiamo qualcosa di più, come ha detto giustamente lo stesso Pavel la settimana scorsa.

Per ottenere il quarto posto sarà fondamentale ritrovare il serbo in una condizione accettabile e di nuovo decisivo.

 
 
 

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Post n°3961 pubblicato il 15 Febbraio 2011 da nadir63l
 

 
MATRI: "Non mi rendo ancora conto di quanto è grande la Juve. Il costato fa male, ma col Lecce voglio esserci. Toni? Un
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Alessandro Matri, l'uomo del momento in casa Juventus, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano torinese Tuttosport. L'attaccante bianconero, autore del gol che domenica sera ha steso i campioni del mondo dell'Inter, ha parlato in primis delle sue condizioni fisiche: "Come va il costato? Fa male. Malissimo. Non è una cosa grave, ma il dolore è fastidioso. Se si giocasse domani non potrei farcela, speriamo che ora di domenica...". In un primo momento sembrava che l'attaccante bianconero si fosse fatto male scontrandosi con Maicon: "E’ vero che quando Maicon mi ha anticipato mi è sembrato di essere travolto da un treno merci (ride, ndr), ma la fitta l’ho sentita staccando di testa con Ranocchia, forse è stato nella torsione del busto", ha chiarito Matri.
Per il bomber di Graffignana è stato un lunedì speciale: "La giornata perfetta dopo la sera perfetta. Messaggi, complimenti, titoli sui giornali...".
In poche settimane la sua vita è cambiata: la Juve, la Nazionale e tanti gol pesanti. Matri è diventato il centravanti della squadra più importante d'Italia, ma non sembra ancora rendersene conto: "Ad essere sincero io non mi sono ancora reso bene conto di quale sia la dimensione della Juventus, che è sicuramente enorme. Vivo questo momento magico, il gol all’Inter, l’entusiasmo dei tifosi, ma devo ancora realizzare bene di essere il centravanti di una squadra così grande. Io sono uno che vive alla giornata, quindi cerco di non vivere troppo fra le nuvole, però mi pongo sempre degli obiettivi e quello di arrivare in alto me l’ero posto quando ho iniziato a giocare a pallone".
"Alessandro il grande" elogia quindi il suo compagno di reparto Luca Toni, col quale s'intende a meraviglia: "Lui è un grande e le nostre caratteristiche si sposano bene. Luca ha tantissime qualità, ma quella che mi piace di più è che quando non sai a chi dare la palla lui c'è sempre e sa come difenderla. E' impressionante in questo. Quante botte si prende! Domenica sera ne ha prese anche un po' per me, lo devo ringraziare. Scherzi a parte, se c'è una cosa per cui devo dirgli grazie sono i consigli, me ne dà tanti e tutti preziosi".
Il sucesso di domenica ha consentito alla Juventus di riavvicinarsi alla zona Champions ed ora l'attaccante juventino è già proiettato alla prossima sfida: "Dopo la vittoria sull’Inter c’è il Lecce e io sto pensando a quella partita, per cui servirà concentrazione massima. Scordiamoci l’Inter e pensiamo a domenica, anzi io penso all’allenamento di domani. Ve l’ho detto che faccio sempre un passo per volta, no?", conclude Matri-gol.

 
 
 

     

 

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