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Messaggi del 20/02/2011

JUVE, NEL SEGNO DELLA DISCONTINUITA'....

Post n°4016 pubblicato il 20 Febbraio 2011 da nadir63l
 

© foto di Carmelo Imbesi/Image Sport

Bentornati sulla Terra. Dopo sette giorni pieni di entusiasmo e di buoni propositi per il futuro la Juventus fa parecchi passi indietro, cancellando le buone prestazioni contro Palermo, nonostante la sconfitta, Cagliari e Inter e rimettendo in discussione anche la rincorsa alla zona Champions League. Purtroppo il tema principale della Juventus targata Delneri è la discontinuità, l'incapacità della squadra di inanellare una striscia di vittorie per tornare a sperare in un finale che possa regalare ai bianconeri almeno all'obiettivo preliminari, il minimo all'inizio della stagione.

Mai la Vecchia Signora ha dimostrato di poter essere "grande", nemmeno quando la squadra ha collezionato 18 risultati utili consecutivi, perché se si scende un po' più in profondità si trovano 5 pareggi in altrettante gare (la prima gara del girone pareggiata, manco a dirlo, con il Lech Poznan era arrivata prima) in Europa League, con annessa eliminazione, e 12 gare in campionato con 6 vittorie e 6 pareggi con delle squadre decisamente inferiori come Brescia, Bologna e Chievo. Dopo la pausa natalizia la squadra bianconera ha subito un brutto calo, iniziato con la sconfitta casalinga con il Parma e proseguito con le tre sberle di Cavani al San Paolo.  L'illusione del successo con il fanalino di coda Bari, peraltro con parecchie difficoltà, è durato poco. Ennesimo pareggio stagionale contro la Samp e sconfitte pesantissime con Udinese e Palermo. Le ultime tre gare sono storia recente e 7 punti dalla Lazio quarta in classifica non possono non pesare.

Certamente la squadra di Delneri non era "fenomenale" quando vinceva e non è da buttare adesso che si trova in una posizione difficile di classifica ma per raggiungere il quarto posto, valido per la Champions League per l'ultimo anno, ci vorrebbe un attegiamento diverso dei calciatori che devono capire cosa vuol dire indossare una maglia gloriosa come quella della Vecchia Signora. La paura più grande per la tifoseria bianconera è lo spettro della scorsa stagione, chiusasi con il settimo posto e l'accesso ai preliminari di Europa League, ma che alla ventiseiesima giornata vedeva la Juve di Zaccheroni a 41 punti, al quarto posto in classifica insieme al Napoli. La speranza è che si possa vivere un finale diverso rispetto a quello del 2010. 

Agnelli ha detto che i tifosi dovranno preoccuparsi se l'anno prossimo, a gennaio, la squadra sarà nella posizione attuale. Ma il fallimento del nuovo progetto targato Agnelli-Marotta-Delneri potrebbe arrivare molto prima, perché il campionato finisce a maggio ed una eventuale esclusione dalla Champions ridimensionerebbe il progetto e le ambizioni della squadra bianconera. Il neo-presidente della Juventus ha portato uno spirito nuovo a Vinovo, soprattutto per aver riacceso la questione Calciopoli, ma oltre a combattere la più grande farsa della storia del calcio, c'è da tenere d'occhio il campo che non sta dando ragione al nuovo corso. Ora bisogna uscire gli artigli per dimostrare che la scelta di puntare sulla quantità è servita per dare una scossa all'ambiente e per portare questa squadra più vicina ai vertici, perché il tifoso bianconero, che ha nel dna i colori della Vecchia Signora, non può accontentarsi ancora per molto tempo di veder sopravvivere la squadra più importante d'Italia nelle zone medio-alte della classifica.

 
 
 

L’insostenibile pesantezza di essere Juventus...

Post n°4015 pubblicato il 20 Febbraio 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

di C. Nola

Ho fatto passare un po' di tempo, per cercare di restituire un minimo di razionalità alla mia domenica, l'ennesima da quando inseguo quel che fu di "Juventus", per cercare di capire, analizzare e spiegare, prima a me e poi agli altri, il perché di questo ennesimo tracollo. Ci sono riuscito? Non lo so e anche se so perfettamente di avere un forte ascendente nel forum, di stima e di apprezzamento, per ciò che dico, per come lo dico (di questo ringrazio tutti gli utenti e la redazione), questa volta sarò un po' più diretto, e proprio per questo credito di stima e rispetto che credo di essermi guadagnato, vorrei farvi sentire la mia voce, anche se di rabbia e di delusione.

Volete parlare della partita? No, facciamo un excursus sul quinquennio post porcopoli.
Mettiamo un attimo da parte ciò che é stato il trattamento mediatico e della classe arbitrale nel corso di questo lustro (so che è dura, ma limitiamoci a guardarci in faccia senza tirar dentro gli altri).

Nel triennio Deschamps-Ranieri la Juve si è poggiata solo ed unicamente sullo zoccolo duro del lascito della Triade e questo lo sappiamo bene, negarlo vuol dire essere in malafede. Ciò che il gruppo storico si portava dietro era la dignità di chiamarsi Juventus, era la rabbia di scendere in campo, era il noi contro voi e quello ha permesso a molti di loro di rendere ben oltre – forse - le reali possibilità, stante anche il veleno che albergava in ognuno di loro per l’infamia subita. Ma poi? Poi la vecchia guardia andava affievolendosi, le carte d'identità sbiadivano pian piano, l'immenso Pavel ci salutatava, David grottescamente ceduto, Mauro che perde definitivamente voglia, stimoli e rabbia; C. Zanetti balla solo una stagione, il capitano ormai é un di più e chi arriva, o è arrivato a sostituirli, non ha certo la loro statura tecnica, ma prima di tutto caratteriale.

E si perché alla fine, da qualunque punto di vista la si voglia guardare, è una questione di carattere, di determinazione, di quella vis pugnandi che ti fa gettare il cuore oltre l'ostacolo sempre, ben conscio che la nostra non é una maglia ma un'eterna sfida contro tutti. Disse il grande Antonio Conte: “o sei Juventino o sei contro” e quindi durante il nostro dominio le provinciali, o le false grandi, salvavano magari la stagione contro di noi, salvo poi veder festeggiare noi a Maggio, imprecando e piangendo..

E oggi? abbiamo passato una settimana dove davvero pareva di aver sollevato una champions, invece di una partita da 3 punti, importante, che dava morale, ma esattamente uguale alla partita di oggi. E invece bastano 5 minuti per renderti conto che questi giocatori contro un Lecce dimezzato erano scarichi di testa e ciò non si compra al mercato...

La maglia pesa signori, molto più di quanto noi stessi pensiamo e non basta un affondo di Krasic, un lancio di Aquilani o un gol di Matri, serve spirito di appartenenza, voglia di non mollare un centimetro ed accettazione supina del fatto che ogni nostra partita é una guerra. La nostra storia é colma dei Zidane, dei Del Piero, dei Platini, ma vicino a questi generali c'erano guerrieri invincibili, dai Furino ai Davids, dai Conte, ai Bonini.
Se un esercito manca di un generale, può combattere, se mancano i guerrieri, i presunti guerrieri, i generali sono i primi a cadere.

Oggi più che mai manca la Juventus, nell'essenza pura del significato.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1427


 
 
 

A. A. A. cercasi mentalità bianconera...

Post n°4014 pubblicato il 20 Febbraio 2011 da nadir63l
 

tuttojuve.com
© foto di Alberto Fornasari

La disfatta del Via del Mare ridimensiona, ancora una volta, le ambizioni di una Juve che difetta in continuità. Perdere non è bello, soprattutto contro una delle ultime delle classe. Il quarto posto è lontano, ma non inarrivabile. L'ultima posizione che permette di ascoltare la musica della Champions è della Lazio, a più 7 dai bianconeri. Non sono però i punti di distacco o la sconfitta di Lecce che spaventano. E' vero, giocare in 10 dopo pochi minuti non è semplice ma la scarsa mentalità della Vecchia Signora nella sfida del pranzo preoccupa e come. Dopo oggi, in 26 partite di campionato sono arrivate 7 sconfitte, 4 subite lontano dall'Olimpico; 11 le vittorie, 8 i pareggi con 41 gol fatti e ben 32 subiti. "Abbiamo sbagliato approccio, si è vista una squadra completamente diversa dalle ultime partite, molto presuntuosa, un passaggio che deve far riflettere molto", ha dichiarato Del Neri a fine gara. Atteggiamento sbagliato. Di tutti, allenatore compreso.

Già perché ci vogliono poche righe per riassumere la sfida col Lecce: possesso palla in favore della Juve, troppe palle perse, difficoltà nell'impostare il gioco, nessun tiro in porta contro una delle peggiori difese del campionato sia nei numeri sia nei fatti, una difesa svagata, posizionamento pessimo sui lanci e sui cambi di campo con Buffon (complice anche il vento contrario) che è costretto a salvare un paio di volte in uscita fino al momento del rosso e la scarsa cattiveria messa in campo dopo l'espulsione di Vives. Senza dimenticare poi la consueta 'sfortuna' con gli arbitri. Il non fallo fischiato a Toni, che poteva essere espulsione e rigore per la Juve ne è l'esempio. Le sostituzioni di Del Neri hanno fatto il resto. Si è vero, Krasic non è in forma ma levare lui e non un disorientato Sorensen, già inguardabile dopo 15 minuti, è stata una scelta un po' troppo affrettata.

Per non parlare di cambi fatti o meno. Toni, l'unico in grado ti tenere palla va fuori, Martinez, uno dei pochi che sa creare superiorità numerica, viene ignorato. Chi (non) ha giocato, poi non si è fatto apprezzare. Bonucci, tanto per fare un nome, dovrebbe essere più concreto. L'ex Bari ha un discreto lancio ma non è Beckenbauer. Felipe Melo ha tanta grinta, ma dovrebbe gestirsi di più. Il brasiliano, porta troppo il pallone e ne perde più di quanti ne recupera. Aquilani, senza un vero cambio, sembra aver già finito la benzina e gli altri reagiscono più di pancia che di testa. Tutti dietro la lavagna, in attesa di una nuova mentalità. Magari più provinciale.

 
 
 

PAROLE PAROLE PAROLE... E SI' CHE L'AVEVAMO DETTO...

Post n°4013 pubblicato il 20 Febbraio 2011 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Subito dopo la partita vinta contro l'Inter, avevamo messo in guardia, per quanto ci è possibile, l'ambiente bianconero ricordando il precedente della scorsa stagione. Non è di certo necessario conoscere il pensiero di Giambattista Vivo (quello dei corsi e ricorsi storici) o sapere che historia magistra vitae est, per realizzare il pericolo di un rilassamento mentale dopo la vittoria contro i nerazzurri. Invece, anche quest'anno, nonostante la rivoluzione estiva, si è pensato di aver superato tutte le difficoltà e che il campionato fosse in discesa. In settimana, anche oggi, abbiamo sentito tante parole, quelle di Delneri di ieri ("Il rischio è di dare tutto per scontato") e quelle di Melo nel prepartita ("Dobbiamo entrare in campo concentrati e caricati") che suonavano come un pericoloso campanello d'allarme che è suonato senza che nessuno facesse qualcosa per farlo tacere. Le partite si vincono in settimana quando in ogni allenamento si deve pensare allo scontro della domenica, concentrandosi su quello che si deve andare a fare in campo. Si sente parlare di approccio sbagliato, squadra presuntuosa e senza carattere, realizzando un'analisi corretta. Peccato che queste parole arrivino da chi, Delneri, è il responsabile tecnico dei giocatori: chi deve dare mentalità, spirito e identità al gruppo? Tutti devono darsi una svegliata perché la partita di oggi è stata ingiustificabile, frutto di una squadra, oggi, senza dignità e senza onore. Un'immagine su tutti: le telecamere di Sky, in occasione dell'azione che ha portato all'espulsione di Buffon, hanno inquadrato Aquilani che a cinque metri dal diretto avversario è impegnato a pettinarsi...

 
 
 

La Juve più brutta della stagione affonda al "Via del Mare": 2-0, Champions più lontana...

Post n°4012 pubblicato il 20 Febbraio 2011 da nadir63l
 

© foto di Marco Iorio/Image Sport

La Juve più brutta della stagione viene sconfitta dal Lecce allo stadio "Via del Mare" nel lunch match valido per la 26 esima giornata del campionato di Serie A, e vede ridursi le possibilità di raggiungere il quarto posto in campionato. La squadra di Del Neri è sembrata l'ombra di quella vista contro Cagliari ed Inter: una squadra senza personalità, senza voglia, senza idee, che si è arresa a un Lecce che, obiettivamente, ha strameritato la vittoria. La Juve entra in campo probabilmente prendendo sotto gamba l'avversario, che parte forte, e al '10 ha subito una grossissima occasione per passare in vantaggio con Mesbah, che, imbeccato da Grossmuller, controlla in area e calcia alto. Un minuto dopo la Juve rimane in dieci: Buffon esce dall'area per fermare Di Michele lanciato a rete, e l'arbitro non può fare a meno di estrarre il cartellino rosso. Del Neri decide di non rinunciare al tandem d'attacco Toni - Matri, e toglie Krasic, passando ad un centrocampo a tre. A sostituire Buffon in porta è Marco Storari, che al '32 deve raccogliere il pallone dal fondo della rete: Mesbah scappa sul filo del fuorigioco, stoppa di petto e beffa il portiere in uscita con un tocco che gli passa sotto le gambe. Il Lecce è padrone del campo, e va vicino al gol con Grossmuller al '38. La Juve prova a reagire, e confeziona due occasioni a cavallo tra il '40 e il '43: prima è Marchisio ad andare debolmente al tiro dopo un'ottima discesa di Matri, poi è Aquilani a mancare un ottimo pallone messo in area leccese da Chiellini. Il secondo tempo si apre con un cambio nelle fila bianconere: Del Neri inserisce Del Piero al posto di Toni, ma è il Lecce ad andare ancora in gol al'49 con Bertolacci, servito da una intelligente sponda di Di Michele. La Juve subisce il colpo, non riesce a reagire, e rischia di prendere il terzo gol al '52: contropiede 4 contro 1 da parte dei leccesi, con Grossmuller che spreca tutto calciando addosso a Storari che salva. Al '56 è ancora Grossmuller a mangiarsi un gol, calciando fuori da buonissima posizione su assist di Brivio. Al '69 resta in 10 anche il Lecce, con Vives che viene espulso per doppia ammonizione. La Juve accenna timidi tentativi di ripresa con Matri, che al '73 non riesce a trovare il tiro da buona posizione, e con Iaquinta, entrato al posto di Sorensen, all'85, che calcia fuori su tocco di Felipe Melo. La partita si esaurisce praticamente qui, con il Lecce che ottiene una vittoria d'oro per la propria classifica. La Juve ancora una volta non riesce a centrare la terza vittoria di fila, cade malamente, e adesso deve rimboccarsi le maniche in vista della partita interna con il Bologna, che, a giudicare dalla prestazione offerta oggi dalla squadra a Lecce, sembra ostacolo più duro del solito.

 
 
 

Juventus, Delneri: "Siamo stati presuntuosi, ci è anche andata bene"

Post n°4011 pubblicato il 20 Febbraio 2011 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Il tecnico della Juventus, Luigi Delneri, ha parlato della sconfitta contro il Lecce"Abbiamo sbagliato l'approccio, una squadra molto presuntuosa. E' un passaggio che deve fare riflettere molto, dovevamo essere intensi e fare la partita. Il Lecce è stato primo sulla palla, noi abbiamo meritato di perdere la gara, ci è anche andata bene sul risultato finale. Non siamo in grado di affrontare le partite facili con la giusta tensione. Il punto non era importante per restare in quota coi nostri obiettivi, che mi sembrano molto distanti. Non dobbiamo sbagliare più nulla, siamo lontani. Mi dispiace perché eravamo sulla strada giusta, oggi siamo stati senza scusanti".

 
 
 

INGUARDABILI..

Post n°4010 pubblicato il 20 Febbraio 2011 da nadir63l
 

tuttojuve.com
© foto di Marco Iorio/Image Sport

Se oggi volevano farci arrabbiare ci sono riusciti e ci hanno messo veramente poco.
Prima l'approccio totalmente sbagliato, poi l'espulsione di Buffon, poi il cambio di Delneri totalmente inconcepibile e infine l'errore sul gol preso. Inconcepibile una prestazione del genere dopo i miglioramenti visti con Cagliari e Inter. Una superficialità veramente vergognosa nell'approccio alla gara.
Ci si aspettava una partita diversa, viste anche le assenze nel Lecce e invece abbiamo visto cose veramente brutte, dall'inizio alla fine, sopratuttto quando il Lecce è rimasto in dieci.
Così non si va da nessuna parte. Di questa squadra oggi non salviamo veramente nulla e se si gioca così tanto vale poi vincere partite come quelle di domenica scorsa.

 
 
 

Juve, Quagliarella potrà giocare le ultime quattro gare...

Post n°4009 pubblicato il 20 Febbraio 2011 da nadir63l
 

 
Il recupero dell'attaccante bianconero procede a gonfie vele dopo l'intervento al ginocchio. Due sedute di riabilitazione al giorno. Il professor Mariani: «Lo visito in settimana, a fine marzo l’ok per tornare a correre»
TORINO, 20 febbraio - In settimana Fa­bio Quagliarella volerà a Roma per la seconda visita di controllo con il professor Pier Paolo Mariani, il chi­rurgo che lo ha operato il 9 gennaio al crociato ante­riore del ginocchio destro. A quaranta giorni dall’in­tervento il programma di rieducazione del bomber sta procedendo secondo le attese. «Per ora posso man­tenere la promessa di re­stituire il giocatore in cam­po a fine aprile» conferma l’ortopedico. Il ché signifi­cherebbe il ritorno dell’at­taccante per le ultime 3- 4 partite di campionato. Un recupero record reso possi­bile dalla tecnica adottata da Mariani, il signore dei crociati: la massima preci­sione e l’assoluta tempesti­vità dell’operazione ridu­cono il trauma chirurgico e contemporaneamente ac­celerano il processo di gua­rigione. Molto però sta fa­cendo anche il giocatore che, in queste settimane di riabilitazione al centro Isokinetic di Torino, lavo­ra duramente con doppie sedute quotidiane metten­doci un grandissimo impe­gno e tantissima volontà per seguire il protocollo, stringere i tempi e rientra­re quanto prima in squa­dra.

L’INFORTUNIO - Domeni­ca sera, prima di Juven­tus- Inter, Quagliarella era al fianco del presidente Andrea Agnelli sul prato dell’Olimpico: essere co­stretto a saltare tante sfi­de è sicuramente demora­lizzante, ma per il bomber napoletano il peggio è or­mai alle spalle. Aveva pianto quando il professor Carlo Faletti, al termine della risonanza magnetica, gli aveva comunicato la diagnosi: dopo lo scontro con il difensore del Parma Paci, nel giorno dell’Epifa­nia, il ginocchio destro aveva ceduto causando la rottura del legamento cro­ciato anteriore. Un infor­tunio arrivato proprio nel momento di massimo splendore del bomber, an­cora adesso capocannonie­re bianconero con 9 gol. Inizialmente, la Juventus aveva pianificato l’intervento a Torino. Poi, in ac­cordo con il Napoli proprie­tario del cartellino e con lo stesso giocatore aveva op­tato per Villa Stuart, a Ro­ma, dal professor Mariani.

DI CORSA - Molto meglio guardare avanti: nella vi­sita di fine febbraio ver­ranno valutate le funzio­nalità del ginocchio sulla base di alcuni criteri clini­ci. «Si terrà conto dell’agi­lità e della forza dei vari muscoli dell’arto operato - spiega il professor Mariani -. Se tutti i parametri sa­ranno rispettati, il giocato­re sarà autorizzato a ri­prendere la corsa». Sareb­be un traguardo importan­te per Quagliarella, che già aveva lasciato la clinica due giorni dopo l’interven­to camminando da solo grazie all’ausilio di un tu­tore particolare: il giocato­re potrebbe così tornare a Vinovo e lavorare con i preparatori. In attesa di un altro step da superare. «Un ulteriore valutazione verrà fatta a fine marzo - ­sottolinea Mariani - quan­do si concluderà il tratta­mento medico e, se verrà rispettata la tabella di marcia, inizierà la prepa­razione atletica». E a quel punto si tratterà soltanto di riprendere la condizione fisica - nell’arco di due- tre settimane - per poi tornare ad allenarsi con i compa­gni. Quagliarella potrebbe così unirsi alla squadra a metà aprile, in tempo per la volata finale di campio­nato,che si concluderà il 22 maggio all’Olimpicocontro Napoli.

IL PRECEDENTE - Se i tempi saranno rispettati si potrà parlare di recupero record confortato da un precedente incoraggiante: Cristiano Lucarelli,cen­travanti del Napoli opera­to a Villa Stuart dallo stes­so Mariani il 20 settembre 2010. Il bomber livornese ha bruciato le tappe: il 15 gennaio è sceso in campo con la Primavera del Na­poli, procurandosi il calcio di rigore che ha spianato la strada ai partenopei contro il Bari, e il 18 gen­naio è arrivata la prima convocazione di WalterMazzarriper la Coppa Ita­lia contro il Bologna. Qua­gliarella suda e fatica in palestra pensando al gior­no in cui LuigiDel Nerireinserirà il suo nome nel­la lista dei convocati: il 1 ° maggio contro la Lazio o la domenica successiva con­troil Chievo?

 
 
 

ULTIME DA LECCE: DELNERI SI AFFIDA ALLA NUOVA COPPIA. KRASIC DOVREBBE ESSERCI...

Post n°4008 pubblicato il 20 Febbraio 2011 da nadir63l
 

tuttojuve.com
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Partita da vincere quella di oggi, che tra circa un'ora inizierà al Via del Mare. Per ottenere i tre punti Delneri si affida a le conferme delle ultime settimane: Chiellini a sinistra e Matri-Toni coppia offensiva. Secondo Sky Sport il ballottaggio Krasic-Martinez è stato risolto a favore del serbo, che sarà regolarmente al suo posto sulla corsia di destra. Dunque riproposta in blocco l'undici schierato domenica scorsa contro l'Inter. Nel secondo tempo spazio a Del Piero o Iaquinta. Il pullman bianconero è appena arrivato allo stadio "Via del mare".

LECCE (4-1-4-1): Rosati; Donati, Fabiano, Ferrario, Brivio; Vives; Munari, Grossmuller, Bertolacci, Piatti; Di Michele.
A disposizione: Benassi, Sini, Rispoli, Mesbah, Coppola, Corvia, Chevanton. All.: De Canio

JUVENTUS (4-4-2): Buffon; Sorensen, Bonucci, Barzagli, Chiellini; Krasic, Aquilani, F. Melo, Marchisio; Matri, Toni.
A disposizione: Storari, Grygera, Traorè.Salihamidzic, Martinez, Iaquinta, Del Piero. All.: Delneri.

 
 
 

"Via del Mare" tutto esaurito. La Puglia si conferma feudo bianconero...

Post n°4007 pubblicato il 20 Febbraio 2011 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Si giocherà all'ora di pranzo, eppure ad assistere alla sfida tra Lecce e Juventus ci sarà un pubblico da posticipo serale. "Stadio Via del mare" tutto esaurito: ci saranno quasi 21.000 spettatori, compresi 4.059 abbonati. Record di presenze e incasso. Moltissimi i tifosi juventini presenti, sia nel settore ospiti, sia mescolati ai sostenitori giallorossi. La Puglia, infatti, è da sempre un feudo bianconero.

 
 
 

     

 

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