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Messaggi del 21/02/2011

12 vittorie o sarą rivoluzione..

Post n°4027 pubblicato il 21 Febbraio 2011 da nadir63l
 

© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS

"Non si sono nemmeno fatti la doccia...". Questa battuta al vetriolo di Andrea Agnelli testimonia lo stato d'animo del presidente bianconero. L'unica certezza del dopo Lecce, alla Juventus, è il suo umore: nerissimo. Giornate come quella di ieri sono difficili da digerire, indipendentemente dai risvolti di classifica, perché non c'é nulla da salvare e nessuna spiegazione logica. Domani è previsto un durissimo faccia a faccia della dirigenza al completo con la squadra, ritenuta la responsabile principale della disfatta pugliese. Ma già oggi Agnelli ha regalato battute eloquenti: "Adesso voglio dodici vittorie. IL club, lo staff tecnico e la squadra sono uniti. Se tra un anno avremo gli stessi punti, allora sì che sarebbe un problema". Ma il senso delle parole del presidente è comunque inequivocabile: nessuno è più sicuro del posto. Per il momento, Gigi Del Neri non rischia, anche perché sconfessare lui e Beppe Marotta equivarrebbe a sconfessare un progetto condiviso. Ma la situazione è difficile: solo più dodici giornate da giocare, tre avversari inavvicinabili (Milan, Inter, Napoli), un solo posto ancora disponibile per la Champions, ma a sette punti di distanza da un avversario, la Lazio, da incontrare fuori casa tra due mesi. Davanti c'é anche l'Udinese e, potenzialmente, pure la Roma, che si è 'suicidata' a Genova, ma che, battendo il Bologna nel recupero, sorpasserebbe i bianconeri. I regali fatti dagli avversari alla Juventus, d'altronde, sono stati tanti, in precedenza, ma mai la squadra di Del Neri ne ha approfittato. Se si analizza il cammino incrociato tra la Lazio (l'attuale avversaria principale di riferimento per il posto Champions) e la squadra di Del Neri emerge che per ben sette volte i torinesi avrebbero avuto il match ball per avvicinare in classifica i romani e l'hanno fallito. E' successo alla giornata numero 11, quando Hernanes e compagni persero a Cesena e la Juve si fece raggiungere dal Brescia a pochi minuti dal termine; alla 14/a la Lazio pareggia in casa con il Catania e la Juve fa altrettanto con la Fiorentina; alla 17/a la Lazio vince ma la Juve al 93' butta via tre punti già in tasca a Verona; la giornata successiva fa ancora peggio: perde in casa con il Parma, mentre la squadra di Reja non va oltre il pari a Genova; sconfitta biancoceleste in casa con il Lecce, ma la Juve crolla a Napoli; alla 21/a tonfo laziale a Bologna e la Juve fa 0-0 a Genova con una Samp mai così brutta; l'ultima chiamata, prima di Lecce, è a Palermo, ma la Juve non risponde, perdendo (sia pure con la complicità dell'arbitro) mentre la Lazio pareggia a San Siro. E' proprio questa totale e ormai cronica inaffidabilità della squadra negli approcci alle partite, nelle prestazioni, nella forma fisica, nell'assetto difensivo, a preoccupare tifosi e dirigenti. Ormai il timore di perdere il posto Champions è consistente, anche se c'é ancora qualcuno che tenta di sdrammatizzare. Si è detto di una Juve immatura e per niente grande (Del Neri e Marchisio sono stati molto onesti e chiari in proposito), ma anche di una squadra provinciale nella testa, cioé inconsciamente paga della vittoria di prestigio contro una grande, ma non provinciale nelle gambe e nello spirito da mettere in campo. Domani, allenamento doppio, ma già da oggi, consegna del silenzio in casa bianconera: silenzio mediatico in tutti i campi. Per meditare. Ma soprattutto lasciare spazio ai fatti.

 
 
 

Come si crea il sentimento popolare...

Post n°4026 pubblicato il 21 Febbraio 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

di M. Sottosanti

La colpa è quella di rivangare vecchie storie come calciopoli..

Ritorno a scrivere di Italo Cucci il quale, proprio oggi, alla fine di Lecce-Juventus, dalla tribuna della “Giostra dei Gol” - la trasmissione di RAI International che delizia gli italiani all'estero - commentando la partita, ha colto la palla al balzo per criticare in un sol colpo Andrea Agnelli, Beppe Marotta e Gigi Delneri.

Ma andiamo con ordine. Il Sig. Cucci inizia dicendo che la Juve avrebbe bisogno di un mercato calciatori al mese per ingaggiare un giocatore che gioca due partite e poi si spegne, per poi spostare la colpa su Delneri che non sa dare un gioco alla Juventus. Quindi il progetto di Andrea Agenlli è già miseramente fallito, anche perché il Presidente dovrebbe occuparsi più di calcio invece di rivangare vecchie storie come farsopoli. Alla fine critiche anche per Beppe Marotta che è impotente e non può cacciare Delneri, perché lui sarebbe l'artefice dell'errore originale, appunto aver messo Gigi Delneri sulla panchine della Juventus. E subito dopo prosegue con una sere di nomi di "tifosi" della Juventus che chiedono la testa del Mister.

Sig. Cucci penso sia bene chiarire alcune cose. In primo luogo il progetto della Juventus è stato chiaro fin dall'inizio della presidenza di Andrea Agnelli, anche se forse Lei non lo ha compreso perché era distratto a fare battute su eventuali telefonate tra Andrea e Moggi; il progetto è di ricostruzione di una squadra distrutta dopo il 2006, tenendo presente i bilanci, l'investimento sullo Stadio di proprietà e non ultimo, ridare dignità alla Juventus e al popolo Juventino,
quella dignità che Lei Sig. Cucci continua a calpestare mancando di rispetto alla Società Juventus FC.

Se poi Sig. Cucci parlando di Delneri e Marotta, vorrei ricordarle il lavoro di ricostruzione che i due stanno facendo nel settore sportivo: un lavoro difficile se si conosce il significato della parola “lavoro” . Ricostruire dal nulla una squadra a pezzi non lo si fa in sei o otto mesi, è necessaria un'intera stagione e forse di più; chi si è illuso che la Juve potesse vincere al primo anno non capisce di calcio.

Ricordo al Sig. Cucci, le nefandezze arbitrali subite dalla Juventus ormai da anni; se rimaniamo alla partita di oggi, all'inizio della partita c'è stato un fallo evidente da rigore su Luca Toni ignorato dall'arbitro, che forse avrebbe cambiato la storia della partita. Però queste cose è peccato dirle, vero Sig. Cucci? Così come è peccato farle rivedere alla moviola.

Io sto con Andrea Agnelli, Beppe Marotta e Gigi Delneri che credo stiano facendo un gran lavoro, si possono criticare certe scelte del tecnico, però è inaccettabile scaricare su Gigi Delneri tutte le colpe, così come è inaccettabile criticare il lavoro di Andrea Agnelli e Marotta.

Sarò noioso e ripetitivo però
è da quando Andrea Agnelli ha preso in mano il comando della Juventus che sostengo che avrà tutto il mondo pallonaro contro e così mi sembra che sia, così come da quando Marotta e Delneri hanno preso posizioni ferme chiedendo rispetto per la squadra e la società da parte degli arbitri e degli organi federali, anche loro sono finiti sulla lista nera.

Quindi Sig. Cucci, la smetta di canalizzare il "sentimento popolare" ora seminando discordia anche tra i tifosi Juventini.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1428


 
 
 

AGNELLI FURIOSO: "A Lecce i nostri non hanno nemmeno sudato. Ora dobbiamo vincerle tutte. "

Post n°4025 pubblicato il 21 Febbraio 2011 da nadir63l
 

 Ora dobbiamo vincerle tutte. Staff tecnico e squadra sono uniti"
© foto di Alberto Fornasari

Il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, ha esternato tutta la propria rabbia per la figuraccia rimediata dalla squadra bianconera a Lecce: "Ieri i nostri giocatori non si sono nemmeno fatti la doccia", la battuta sarcastica rilasciata dal numero uno della società torinese, dopo il via del Torneo di Viareggio.
Agnelli ha comunque tenuto a precisare che "lo staff tecnico e la squadra sono uniti".
"Adesso dobbiamo vincere tutte le partite - ha aggiunto il presidente bianconero - Se tra un anno avremo gli stessi punti, allora sarebbe davvero un problema".

 
 
 

VIAREGGIO CUP - La Juventus esordisce con un pareggio: 2-2 col Bruges...

Post n°4024 pubblicato il 21 Febbraio 2011 da nadir63l
 

Fonte: juventus.com

Inizia con un pareggio rocambolesco l’avventura della Juventus nella 63° edizione della Viareggio Cup. Contro il Bruges i bianconeri passano in svantaggio, falliscono un rigore, subiscono il raddoppio, ma poi, con altri due tiri dagli 11 metri trovano il meritato pareggio.

Per la sua prima gara a Viareggio da allenatore, Bucaro punta subito sul 4-3-3. Davanti a Costantino, una linea a quattro con Romano, Camilleri, Di Dio e Liviero. A centrocampo Corticchia, Schiavone e Buchel. Davanti il trio formato da Spinazzola, Giannetti e De Silvestro.

Davanti al ct della Nazionale Cesare Prandelli, presente in tribuna con Giorgio Chiellini che ha letto il giuramento del torneo, i bianconeri partono forte con un’azione di Liviero a sinistra che crea scompiglio. Un attimo dopo ci prova Giannetti su imbeccata di Spinazzola, ma non trova la porta. A metà tempo, la beffa inaspettata. Nell’unica azione del primo tempo, il Bruges si procura un rigore per fallo di Buchel: trasforma Deschilder.

I bianconeri non ci stanno e tornano in avanti. Cinque minuti dopo arriva l’occasione più ghiotta per il pari. Romano viene messo giù in area e si procura un altro rigore. Tira Giannetti ma colpisce il palo, sul proseguo dell’azione De Silvestro mette alto. Lo stesso De Silvestro crea un’altra chance prima del riposo, ma non si passa. All’intervallo è un 1-0 per i belgi che sta molto stretto alla Juventus.

Ripresa. Bucaro cambia uomini e assetto: fuori Corticchia e De Silvestro, dentro Margiotta e Libertazzi. I bianconeri partono decisi e nei primi tre minuti Giannetti sfiora per ben due volte il pareggio. Lo stesso Giannetti e Spinazzola mancano di poco l’1-1 per una Juve sempre più padrona del campo.

Bucaro fa entrare Ruggiero per Spinazzola e il portiere Dhoest compie un vero miracolo su Margiotta. Così arriva la seconda beffa della giornata ancora firmata da Deschilder che insacca di testa da centro area. Il 2-0 potrebbe chiudere i giochi, ma la Juventus ha subito l’occasione per riaprirla. L’arbitro Stefanini decreta un altro rigore. Questa volta tira Libertazzi che insacca con freddezza.

Il copione non cambia: Bruges tutto dietro e bianconeri a spingere. La palla buona capita ancora sui piedi di Giannetti ma Dhoest è insuperabile. A pochi minuti dalla fine, ancora Romano si rende protagonista: entra in area dalla destra, tenta un dribbling a rientrare, ma viene steso. E’ ancora rigore, questa volta trasformato da Giannetti.

La Juve a questo punto prova a vincere, ma Dhoest è ancora impeccabile e in mischia riesce a sventare il pericolo. E’ l’ultima occasione di una gara intensa, che lascia un po’ di amaro in bocca per la mole di occasioni creata, ma che regala anche soddisfazione per la caparbietà con cui i bianconeri sono riusciti a rimontare il doppio svantaggio.

 
 
 

La Juventus tra presunzione e presuntosi...

Post n°4023 pubblicato il 21 Febbraio 2011 da nadir63l
 

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Immagine IPB

di M. Vighi

Lecce-Juventus di domenica 20 febbraio 2011 è una partita ed una data che resteranno particolarmente impresse. Grazie anche alla produzione di tossine particolarmente nocive e come causa scatenante di una digestione mal riuscita.

C’è una logica precisa nell’osservare da fuori la nascita e crescita di un progetto coerente di ringiovanimento della rosa, abbassamento del monte stipendi, dismissione di una serie di elementi tra loro eterogenei e spesso in contrasto, in favore della creazione di un gruppo come si confà alla logica sportiva. Chi accetta di osservare questo sceglie di ragionare in ottica manageriale e non strettamente di campo (non per lo meno in tempi brevissimi), e per questo motivo sarebbe contradditorio soffermarsi eccessivamente sui risultati sportivi nel breve periodo, quando l’obiettivo è un qualcosa di più grande e solido in tempi medio-lunghi.
E’ utilizzando questa unità di misura, ovvero quella manageriale, che molti juventini, tra cui chi scrive queste righe, non hanno ritenuto opportuno sperticarsi in critiche selvagge e unirsi ai cori di piagnisteo in pieno stile italico al quale molti tifosi di Madama si erano comunque uniti nell’ultimo periodo.

Lo spettacolo indegno offerto ieri pomeriggio dalla compagine bianconera segna però il travalicarsi del limite tra l’attesa della realizzazione di un obiettivo manageriale ed un presente che se deve accompagnarsi ai traguardi futuri non può però mancare di offrire oggi un decoro accettabile. E di questo decoro ieri non c’era traccia.
Della domenica di Lecce si salvano solo le parole di Delneri a fine partita, che non si nasconde ma a grugno duro accusa la squadra di presunzione. Bene le parole, non altrettanto evidentemente il lavoro psicologico fatto dal mister prima della gara: perché se una squadra entra in campo in quelle condizioni, l’allenatore non può certo essere esente da responsabilità.
La Juventus di ieri è stata inaccettabile. Sembrava che il solo Chiellini percepisse uno stipendio: al di là del giudizio sulla prestazione del terzino, è stato l’unico elemento in bianconero che si vedeva correre per il campo. Il resto per il povero tifoso è stato solo indisponente.

Travalicato il confine accettabile del trade off obiettivi futuri- risultati presenti, sia consentito allora al tifoso juventino di lasciare esplodere il proprio disappunto.
Disappunto per un gioco piacevole e capace di essere una spina nel fianco per ogni squadra di valore, ma che si trasforma in inettitudine di fronte a squadre di rango inferiore che non si scoprono, e che mettono in piena luce la prevedibilità e insufficienza di pericolosità della manovra juventina quando si trova nelle condizioni di dover esprimere lo sforzo del cosiddetto “forcing”. Per non parlare della doppia linea difensiva che un Di Michele scherza come se nulla fosse.
Disappunto per un centrocampo che sarebbe di qualità, ma nel quale i due elementi centrali nonostante tante buone prestazioni non riescono a trovare continuità. Continuità nell’accendere il cervello per quanto concerne Felipe Melo, che come con il Parma dimostra di non digerire l’ora di pranzo, continuità nella corsa e nella distribuzione del gioco Aquilani, il cui rendimento è vertiginosamente sceso in concomitanza con l’appannamento di Krasic e l’infortunio di Quagliarella. Coincidenze che danno dà pensare, perché è assai più facile risultare buoni registi quando hai due punti mobili tra le linee pronti a ricevere palla, mentre è proprio quando l’imprevedibilità scompare che diventa fondamentale un faro nella mediana.
Disappunto per non aver saputo sopperire alle esigenze di comprare un terzino destro, ruolo che il volenteroso ed eccellente (in prospettiva) Sorensen riesce a ricoprire ottimamente di fronte a giocatori tecnici che non riescono mai a disorientarlo con i loro balletti perché il danese ha l’ottima caratteristica di guardare sempre il pallone e non i giocolieri (leggasi gli annullamenti di Eto’o e Zarate), ma che paga dazio in maniera imbarazzante di fronte a chi fa della velocità il proprio grimaldello (vedi ieri Di Michele ma anche il mese scorso Giovinco).

Delneri sia consapevole che anche se la stima verso l’uomo è alta, e resta tale, almeno per chi scrive, anche quella verso l’allenatore, a lungo andare sarà indigeribile pensare di avere una squadra incapace di imporre il proprio gioco verso le cosiddette “provinciali” quando è necessario vincere.
Aquilani sia consapevole che la cifra da spendere per acquistarlo a fine stagione non è di due noccioline. Verrà pertanto riscattato se sul campo il rendimento sarà superiore a tre mesi di buon calcio…in caso contrario sarebbe logico guardare al mercato per rendersi conto se allo stesso prezzo non ci sia in giro alcuno capace di garantire maggior continuità.
Tutto il mondo Juventus sia consapevole che spettacoli come quello di ieri non si possono vedere.

Perché chi scrive, e molti probabilmente vivranno la juventinità in modo simile, è disponibile ad accettare il trade off obiettivi futuri – risultati presenti. Nonché di comprendere i malumori della piazza meno razionale e più istintiva ma ritenerli in un certo senso immaturi. Ma deve pur esserci qualcosa cui appellarsi: almeno le idee sul campo, o un capro espiatorio da immolare per giustificare il fallimento domenicale, si chiami esso infortuni, sfortuna, o persecuzione arbitrale. Quando tutto ciò però viene a mancare si finisce con il rimanere nudi e alla mercè di chi fa la conta, e terminato di contare si gira e subito con espressione esultante può urlare: “toppato”!
Termino con il mio personale augurio di buona settimana a mister Delneri, ad Andrea e al dg Marotta. Non mi rimangerò la fiducia che mi ha ispirato l’impostazione del nuovo corso in 24 ore. Ma sia chiaro, per usare il termine assolutamente azzeccato utilizzato ieri dal mister, che non può esistere la presunzione che tale fiducia sia incondizionata. Non lo sarà sicuramente se si assisterà in futuro a un altro scempio recitato da undici presuntuosi che sono stati presi a pallate dal Lecce, forse perché dopo aver sconfitto l’Inter hanno improvvidamente ritenuto di aver assolto il proprio dovere. Sperando che il periodo con il “forse” dubitativo sia corretto, giacché sarebbe cosa che non sarebbe nemmeno lecito sfiorare con il pensiero.


http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1429


 
 
 

VIAREGGIO CUP - Juventus-Bruges 0-1 alla fine del 1° tempo. Giannetti sbaglia un rigore

Post n°4022 pubblicato il 21 Febbraio 2011 da nadir63l
 

 

Oggi pomeriggio è partita ufficialmente la 63° edizione della Viareggio Cup. Prima di Juventus-Bruges, Giorgio Chiellini, ha letto il giuramento di inizio torneo e quindi ha fatto l'"in bocca al lupo" ai ragazzi della Primavera bianconera che, poco dopo, alle 15, sono scesi in campo contro il Bruges. Alla fine del primo tempo, conclusosi poco fa, la formazione di mister Bucaro è sotto 1-0: decide per il momento il gol di Deschilder su calcio di rigore, assegnato dal direttore di gara Stefanini di Prato per un intervento da tergo di Buchel sull'attaccante avversario. Bianconeri puniti nell'unica sortita offensiva della squadra belga. Per contro, tante palle gol fallite dalla Juventus in questa prima frazione. Giannetti ha sbagliato un calcio di rigore, calciando sul palo. Lo stesso attaccante ha mancato un'altra clamorosa occasione, sparando alto a porta praticamente sguarnita. Ottima chance anche per De Silvestro, che ha spedito alto da buona posizione.
Per la gara di esordio, Bucaro manda in campo questa formazione: Costantino; Romano, Di Dio, Camilleri, Liviero; Buchel, Corticchia, Schiavone; Spinazzola, Giannetti, De Silvestro.
Nell’altra partita del girone A, Varese in vantaggio 2-0 contro gli americani del L.I.A.S. New York.

 
 
 

Juve, traballa l'idea Pirlo: il Milan offre il rinnovo

Post n°4021 pubblicato il 21 Febbraio 2011 da nadir63l
 

 
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Il connubio tra Andrea Pirlo ed il Milan pare destinato a continuare. Stando alle ultime indiscrezioni, Galliani e Braida avrebbero offerto, al metronomo milanista, il rinnovo del contratto sino a giugno 2014. Il calciatore, accostato recentemente alla Juventus, ha accolto con piacere la proposta e sta seriamente pensando di accettarla, in virtù del grande affetto che lo lega ai colori rossoneri.

 
 
 

I grandi ex - Sconfitti di misura in trasferta Trezeguet e Camoranesi

Post n°4020 pubblicato il 21 Febbraio 2011 da nadir63l
 

 
© foto di Federico De Luca

E' durata solamente 21 minuti la resistenza dell'Hercules di David Trezeguet, sconfitto per 1-0, nella tana del Siviglia nella 24° giornata della Liga. La rete che ha deciso il match è stata siglata da un giocatore seguito anche dalla Juventus prima dell'approdo in Spagna: si tratta del croato Ivan Rakitic, ex Schalke 04. Trezeguet è rimasto in campo per tutti i 90 minuti, ma l'Hercules ha creato poco e i suggerimenti per il bomber franco-argentino sono arrivati col contagocce. Seconda presenza invece per Mauro German Camoranesi con la maglia granata del Lanus, stavolta sconfitto 2-1 sul campo del Newell's Old Boys. L'italo-argentino è subentrato a metà ripresa con i suoi sotto di una rete e subito la sua compagine ne ha tratto giovamento, dato che poco dopo è arrivato il momentaneo pareggio di Valeri. La beffa per il Lanus è arrivata ad un paio di minuti dal termine.

 
 
 

Juve, idea Conte per la panchina. Oggi Agnelli fa il punto della situazione

Post n°4019 pubblicato il 21 Febbraio 2011 da nadir63l
 

 
© foto di Alberto Fornasari

La Juventus, ancora scottata dalla bruttissima sconfitta di Lecce, comincia ad interrogarsi sul futuro della squadra in questo campionato. Raggiungere il quarto posto in classifica è considerato dalla dirigenza bianconera un obiettivo fondamentale, perchè un club come la Juve non può stare fuori dalla Champions League per due anni di fila senza risentirne, oltre che dal punto di vista del prestigio internazionale, anche dal punto di vista economico. Il momento non è certamente dei migliori quindi, e a pagare potrebbe essere Del Neri, che potrebbe essere sostituito da Antonio Conte, che già due anni fa fu sul punto di allenare i bianconeri. Oltre alla candidatura di Conte, ex capitano della Juve, resterebbe in piedi anche l'ipotesi Spalletti, obiettivo primario dei bianconeri in caso di esonero di Del Neri.
Intanto il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, parlerà stasera in occasione della gara inaugurale del Torneo di Viareggio, proprio della Primavera bianconera. Inevitabili le domande sulla situazione attuale della squadra che dopo due vittorie consecutive si ritrova per l'ennesima settimana a dovere capire che cosa c'è che non è andato durante la gara contro il Lecce.

 
 
 

Tifosi Juve: "Con il Lecce sbagliato l'approccio, non ripetiamo pił l'errore"

Post n°4018 pubblicato il 21 Febbraio 2011 da nadir63l
 

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

La sconfitta con il Lecce è stata mal digerita dai tifosi bianconeri che sul web hanno espresso tutto il loro malessere cercando comunque di analizzare le cause della sconfitta subita.

In un sondaggio pubblicato sul forum vecchiasignora.com alla domanda sulle "Colpe" per lo stop subito domenica, i tifosi mettono al primo posto l'approccio sbagliato dai giocatori alla partita (votato dal 55% dei partecipanti al sondaggio). Dopo la vittoria con l'Inter ci sarebbe stato quindi il temuto calo di concentrazione messo in mostra sin dai primi minuti, quando la difesa ha dimostrato di traballare troppo facilmente fino ad arrivare all'espulsione di Buffon in un'azione che aveva visto il leccese Di Michele libero di presentarsi in totale solitudine all'uno contro uno con il portiere bianconero.

I tifosi si augurano ora che ogni partita venga giocata con la stessa concentrazione per non ripetere l'errore che ha complicato nuovamente la corsa al 4° posto.

 Questi i risultati parziali del sondaggio sul forum bianconero:

http://www.vecchiasignora.com/topic/181567-sconfitta-col-lecce-disastrosa-ma-di-chi-sono-le-colpe-oggi/

 
 
 

MOGGI: "Sono pronto a parlare per il bene della Juve"

Post n°4017 pubblicato il 21 Febbraio 2011 da nadir63l
 

 
© foto di Federico De Luca
Calciopoli, la volata finale inizia domani. A Napoli riprende il processo penale, con la consegna da parte del perito Porta delle ultime intercettazioni. Poi, si andrà avanti a ritmo serrato: due-tre udienze a settimana, per arrivare a sentenza verso aprile-maggio. Intanto, presto riprende il suo cammino anche il superprocuratore Stefano Palazzi con l'indagine-bis della procura (sportiva): ai primi di marzo sentirà Massimo Moratti e chiuderà il suo fascicolo, come vuole Giancarlo Abete, entro giugno. Così il consiglio federale Figc deciderà cosa fare con lo scudetto 2006 che i saggi assegnarono all'Inter. Sarà revocato? Intanto Luciano Moggi è pronto a farsi interrogare da Palazzi. ''Non ho niente da nascondere, anzi ho molte cose da dire e da spiegare...'', ci ha detto l'ex dg della Juve. Non essendo più tesserato, aspetta una convocazione per telefono, così come successo all'ex designatore Paolo Bergamo, e non una raccomandata formale. Se Palazzi ha interesse a sentirlo, lo chiama e concorda l'appuntamento (posto e giorno segreti). Fa bene a farsi interrogare Moggi. La vicenda di Calciopoli ha bisogno di chiarezza: nel 2006 le cose furono fatte in fretta (anche troppo) per tanti motivi. Ora non c'è più quell'urgenza. La Figc intanto il 3 marzo dovrebbe decidere cosa fare con la proposta di radiazione di Moggi, Giraudo, Mazzini e c. Un processo da hoc? C'è tempo sino a questa estate, quando gli ex dirigenti avranno scontato tutte le pene. Giraudo e Mazzini sono ancora tesserati Figc, Moggi non più. Un caso complesso. Delicato. E che potrebbe finire in tribunale.

 
 
 

     

 

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