Creato da nadir63l il 04/08/2008

juveland

aspettando sulla riva del fiume

 

METEO VENETO

Meteo Veneto

 

LEGGENDA

 

NEWS

Get the Tuttosport widget and many other great free widgets at Widgetbox!
 

 

 
 

 

FACEBOOK

 
 
Classifica di siti - Iscrivete il vostro!
 

JUVENTINITE

 

AREA PERSONALE

 

segnala il tuo blog su blogmap.it Sport Blogs - BlogCatalog Blog Directory Segnalato da Mariorossi.it Hello Directory MigliorBlog.it   Questo è un blog juventino!
juveland
  Sports blogsBlog Directory

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Febbraio 2011 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28            
 
 

BANNER AMICI


Editore di Directory Italia - http://directory-italia.blogspot.com/
 Directory Italia - Sito di qualitą segnalato
TOP 100 by Robj

 
Citazioni nei Blog Amici: 31
 
Creative Commons License
juveland by nadir63l is licensed under a Creative Commons Attribuzione 2.5 Italia License.
Based on a work at blog.libero.it/juveland.
 

Messaggi del 01/03/2011

MONTERO a Calcio GP: "Che tristezza vedere la Juve in queste condizioni. Soffro con la tifoseria.

Post n°4109 pubblicato il 01 Marzo 2011 da nadir63l
 

 Moggi è stato il migliore di tutti. Agnelli, una garanzia"
Fonte: di Mauro Sarrica per "Calcio GP"

E' sempre stato un guerriero, un grande lottatore, uno di quelli che non tiravano mai indietro la gamba, Paolo Montero. Non ama parlare molto, ma quando lo fa non dice mai cose banali. Perché l’importante «non è quello che pensano gli altri ma quello che ti senti dentro». Ha lasciato in dote parecchi diamanti alla “sua” Signora subendo anche dolorose sconfitte, come le tre finali di Champions perse. Quello che conta di più, comunque, è «avere la coscienza a posto, puoi vincere o perdere, ma devi dare sempre l’anima in campo». Oggi Paolo in esclusiva a Gp, parla a tutto tondo di passato, presente e futuro della Vecchia Signora, rivelando tra i vari gustosi retroscena della sua carriera di essere stato vicino all’Inter prima dell’approdo a Torino,«avevo un appuntamento con Mazzola ma la chiamata di Lippi bloccò tutto» e di aver mandato a quel paese addirittura l’Avvocato, «ma solo per sbaglio…».

IN campo eri un “Duro”, fuori sei sempre stato un “Buono”. Qual è il vero Paolo Montero?
«Quello che dava sempre l’anima in campo per la sua squadra, non ascoltava nessuno e voleva vincere a tutti i costi per dare soddisfazioni alla sua gente. Quando vengo a Torino ricevo sempre tanto affetto dai tifosi, vuol dire che qualcosa di buono avrò pur fatto…Ecco, questa è la mia più grande vittoria. E soprattutto sono sempre stato coerente con me stesso, non ho mai fatto il simpatico con i giornalisti per prendere mezzo voto in più in pagella…».

A proposito di vittorie. Nei tuoi nove anni in bianconero hai avuto sia gioie che dolori. Se dovessi farti venire in mente un ricordo più bello e uno più brutto quali sceglieresti?
«Non riesco a scegliere tra Scudetti, Coppa Intercontinentale e Supercoppa Europea. Le vittorie sono tutte belle ed emozionanti. Quello che invece mi fa più male e che ancora oggi mi mette tristezza rivedendo le immagini in tv, è il rigore sbagliato nella finale Champions di Manchester contro il Milan. E’ difficile da digerire. Ma non mi rimprovero nulla, se tornassi indietro sarei ancora lì a riprovarci. Solo pochi hanno il coraggio di prendersi certe responsabilità in momenti così importanti…».

I tifosi ti ricordano anche per un pugno rivolto a Di Biagio durante un Inter-Juventus…
«Cose che capitano in certe partite. Anzi la mattina dopo durante l’allenamento al “Comunale” l’Avvocato mi vede e dice “Paolo si vede che non sei un grande pugile, altrimenti con quel pugno lo avresti messo ko”. Questo era lui, una persona straordinaria. La sua mancanza ancora si sente. Parlava con tutti, dal primo all’ultimo magazziniere… Eccezionale».

E tu hai avuto pure il coraggio di mandarlo a quel paese un giorno…Ricordi?
«Certo. Mi aveva chiamato alle sei del mattino, ma pensavo sinceramente che qualcuno mi stesse facendo uno scherzo e ho staccato. Poi mi ha richiamato dicendomi che era davvero lui e sono rimasto senza parole. Lui era solito chiamare la mattina presto, ma sinceramente non mi aspettavo che mi chiamasse a quell’ora…» .

TRA i vari retroscena della tua carriera, ce n’è uno che forse la gente bianconera ancora non sa, ovvero che prima di arrivare alla corte della Signora eri vicino a firmare per l’Inter. Raccontaci un po’ come è andata. Cos’è che ti ha fatto cambiare idea?
«Sono partito da Bergamo per andare a Milano ad incontrare Sandro Mazzola. La macchina la guidava mio fratello. Durante il tragitto mi arriva la chiamata di Marcello Lippi, che avevo avuto come allenatore anche nel mio primo anno in Italia all’Atalanta. Mi dice di ritornare subito a Bergamo a prendere borsa e vestiti e di ripartire per Torino perché la Juventus mi avrebbe fatto il contratto già in giornata e così è stato. Alle undici e mezza di sera ho firmato in un albergo della città davanti al Direttore Moggi e al papà di Alessio Secco. E’ stata una grande emozione».

LA “tua” Juve puntava sempre al massimo e incuteva timore gli avversari. Quella attuale invece è capace di vincere una domenica prima contro l’Inter per poi perdere quella successiva contro i ragazzini del Lecce. Che succede?
«Fa molto male per uno come me che ha a cuore questa squadra vederla in queste condizioni. Mi dà tanta tristezza. Quando si perde le colpe sono di tutti, non solo dei giocatori. L’importante, però, ora è rialzarsi e pensare subito alle partite successive. Nel calcio ci sta la sconfitta, ma devi essere sicuro che hai dato tutto in campo…».

DELNERI al momento ha fatto gli stessi punti di un tuo ex compagno, Ciro Ferrara, che poi è stato esonerato. Non ti fa un certo effetto vedere un allenatore come lui, che non ha mai vinto un titolo, alla guida della squadra più titolata d’Italia?
«Io non conosco personalmente Delneri. Non conta tanto però il fatto di aver vinto o meno qualcosa. E’ questione di mentalità, atteggiamento. Anche Lippi quando è arrivato il primo anno alla Juve non aveva vinto niente. Poi sappiamo tutti quello che ha fatto…».

IN questi giorni il tuo ex Direttore, Luciano Moggi, ha detto che in società manca qualcuno che sappia motivare i giocatori prima delle partite contro le “piccole”, dove è difficile trovare la giusta concentrazione. Forse è proprio lui che serve a questa squadra. Sei d’accordo?
«Il Direttore è stato il migliore di tutti, era lo Zidane dei direttori. Riusciva sempre a mantenere compatto il gruppo e sapeva farsi sentire nei momenti opportuni. Ricordo ad esempio quando dopo un Juventus- Venezia, finito 4-0 per noi, il martedì successivo venne negli spogliatoi e ci fece un bel discorsetto accusandoci di aver fatto troppo i fenomeni. Dopo una partita che avevamo perso invece, giocando bene, ci riempì di complimenti…Questo era Moggi. Ma non voglio fare paragoni con Marotta, l’ho visto solo una volta all’Olimpico e non posso giudicarlo».

HAI detto che Moggi era il migliore. Eppure sono convinti certi “onesti” che quella squadra era aiutata dagli arbitri, dalla cosiddetta “cupola”…
«Non mi interessa quello che dicono o pensano gli altri. Tutti dicevano che eravamo dopati ma nei processi qui a Torino siamo stati assolti…Tutti sanno dentro di sé chi era veramente la squadra più forte. Proprio per quello davamo fastidio, perché vincevamo sempre…».

CONOSCI bene Andrea Agnelli. I fans juventini ancora oggi non sanno se realmente ha ancora voglia di investire su questa squadra. Ti senti di tranquillizarli?
«Andrea per riportare la Juve ai vertici darebbe anche una parte del corpo…Ama troppo questa squadra, la gente deve solo avere un po’ di pazienza, è qui soltanto da pochi mesi. Il nome Agnelli poi è una garanzia, se non investe lui chi dovrebbe investire in questa società…Non ho mai visto persone così appassionate per la Juventus».

PARLIAMO ora di un tuo ex compagno, Alessandro Del Piero. E’ giusto che la società accetti le sue pretese per quanto riguarda il rinnovo di contratto?
«Per quello che ha dato Alex alla Juve la società dovrebbe rinnovargli il contratto per altri dieci anni. E’ la bandiera, il simbolo di questa squadra. E’ uno dei pochi a fare la differenza in campo. Fino a quando se la sentirà di giocare è giusto accordarlo. Ma deve essere lui a decidere, a una certa età sono decisioni difficili da prendere».

HAI giocato al fianco di grandi campioni. Chi è stato il più forte?
«Senza dubbio Zidane. Fuoriclasse assoluto, faceva quello che voleva con la palla. In allenamento era uno spettacolo. Non mi sorprendeva affatto poi vedere alcune sue giocate in partita. Mi ero già abituato».

L’ARRIVO di Capello ha sancito la fine della tua esperienza bianconera. Come ti sei lasciato con lui?
«Non è mai mancato il rispetto tra noi. Siamo due persone che non amiamo discutere molto ma non è vero che non ci parlavamo affatto. Le sue scelte le ho sempre rispettate, in quel momento era giusto far giocare Cannavaro e Thuram».

UN allenatore fondamentale, invece, per te e per certi versi anche un “padre”, è stato Marcello Lippi.
«La persona alla quale sarò sempre grato, per tutta la vita. Gli devo tutta la mia carriera forse anche di più…Non ci sono parole per definirlo, mi ha permesso di realizzare tutti i miei obiettivi».

VEDI nel calcio di oggi un nuovo Montero?
«Non mi piace parlare di questi paragoni. Ogni giocatore è unico nelle sue caratteristiche. Mi auguro comunque che ci siano in giro difensori più forti di me».

FAI il procuratore di giovani talenti. Il tuo sogno è quello di portare magari un nuovo Cavani alla Juve?
«Lavoro in quella direzione. Ma anche un nuovo Abel Hernandez non mi dispiacerebbe… Per lui e Cavani avevo predetto un futuro roseo quando erano ancora ragazzini… ».

SE ti proponessero di tornare in bianconero, magari come “Ministro degli Esteri”, cosa risponderesti?
«E’ un immenso piacere. Ma di sicuro io non mi propongo a nessuno. Devono essere loro a chiamarmi. Andrea e Pavel sanno come la penso…».

PRONOSTICO secco. La Juventus arriverà quarta?
«Non voglio illudere nessuno. I punti di distacco cominciano ad essere tanti, la vedo dura. Purtroppo mi sa che non ce la farà».

 
 
 

testimonianza fabio monti...

Post n°4108 pubblicato il 01 Marzo 2011 da nadir63l
 

 
 
 

VIAREGGIO CUP - Quarti di finale, sarą Juventus-Atalanta...

Post n°4107 pubblicato il 01 Marzo 2011 da nadir63l
 

Dopo aver battuto in rimonta il Palermo per 2-1, la Primavera di Bucaro dovrà fare i conti contro l’Atalanta nei quarti di finale della 63esima edizione del Torneo di Viareggio. I bergamaschi hanno ottenuto l’accesso ai quarti di finale grazie alla vittoria per 4-0 contro i giapponesi del Nagoya. I bianconeri affronteranno l’Atalanta nel match che si disputerà giovedì alle ore 17 a Pistoia. In caso di vittoria, la formazione di Bucaro si troverà di fronte la vincitrice tra Inter e Genoa. Questo l’accoppiamento dei quarti:
Juventus-Atalanta
Inter-Genoa
Sampdoria-Varese
Fiorentina-Parma

 
 
 

JUVE, CHE TEGOLE: STAGIONE FINITA PER SISSOKO. ANCHE GROSSO E SALIHAMIDZIC KO, NIENTE MILAN!

Post n°4106 pubblicato il 01 Marzo 2011 da nadir63l
 

Problemi anche per Chiellini, che oggi ha lavorato a parte per un fastidio al ginocchio sinistro.
© foto di Carmelo Imbesi/Image Sport

Dall'infermeria arrivano brutte, bruttissime notizie per Gigi Delneri. Stamattina Momo Sissoko è stato operato per regolarizzare la cartilagine del ginocchio sinistro e la ripresa dell'attività sportiva è prevista non prima di tre mesi, dunque stagione finita per il centrocampista maliano. E purtroppo non è l'unica tegola: il tecnico bianconero, infatti, non potrà avere a disposizione per la sfida col Milan Fabio Grosso e Hasan Salihamidzic. Il terzino abruzzese ha sostenuto degli accertamenti per valutare un problema muscolare accusato nel corso dell'allenamento di ieri; gli esami hanno evidenziato una elongazione muscolare del gemello mediale della gamba destra: Grosso dovrà quindi fermarsi per almeno dieci giorni. Il bosniaco, invece, nel corso della seduta odierna ha riportato una contrattura ai muscoli posteriori della coscia sinistra; nelle prossime ore saranno effettuati ulteriori accertamenti, ma sicuramente dovrà saltare la gara con i rossoneri. E come se non bastasse, Giorgio Chiellini lamenta un fastidio al ginocchio sinistro e non è al meglio della condizione.
EMERGENZA CENTROCAMPO - Dunque, di fatto, è emergenza totale a centrocampo, dove Delneri ha davvero gli uomini contati: Aquilani, Sissoko e Salihamidzic infortunati, Pepe squalificato. Solo quattro gli uomini a disposizione: Krasic, Felipe Melo, Marchisio e Martinez, giocoforza tutti in campo contro il Milan.

IL COMUNICATO DELLA SOCIETA' - Ecco il comunicato della società bianconera:
Nella mattinata di oggi Momo Sissoko é stato sottoposto ad intervento artroscopico di regolarizzazione della cartilagine del ginocchio sinistro. L'intervento è stato effettuato a Bordeaux dal dottor Jambou. La ripresa dell'attività sportiva é prevista in circa 3 mesi. Durante l'allenamento di ieri Grosso ha lamentato un lieve problema al polpaccio destro. Oggi, presso l'Istituto di Medicina dello Sport di Torino, é stato sottoposto a ecografia che ha dimostrato una elongazione muscolare del gemello mediale della gamba destra. La prognosi è di 10 giorni.
Durante l’allenamento odierno, Hasan Salihamidzic ha accusato un fastidio e una contrattura ai muscoli posteriori della coscia sinistra. Entro le prossime 48 ore verranno effettuati gli accertamenti medici.
Chiellini ha effettuato lavoro differenziato per un lieve fastidio al ginocchio sinistro, esito un trauma subito sabato sera.

 
 
 

udienza calciopoli 1 marzo 2011...

Post n°4105 pubblicato il 01 Marzo 2011 da nadir63l
 

Nuova udienza del processo calciopoli nell’aula 216 del tribunale di Napoli. Il giudice Casoria ha accolto la richiesta dei pubblici ministeri ammettendo i testimoni richiesti sulla base dell’art 507 del cpp. Le difese non si sono opposte. Nove sono i testi previsti: Facchetti Gianfelice, Monti Fabio, Nucini, il maresciallo Ziino, Bresciani Francesco, Zamparini, Corbelli, Baraldi e Minotti, alcuni già sentiti.

Assenti Nucini, Gianfelice Facchetti e Zamparini

Perito Porto
Il perito fa presente che é indispensabile avere l’utenza intercettata per individuare il cd sul quale ci sono le telefonate. Questo numero non trova corrispondenza con il cd per 27 conversazioni (anche con i dati forniti dal consulente della difesa non sono individuabili in quanto le date o le utenze non corrispondono). Il perito deve innanzitutto verificare se gli elementi forniti dalla difesa e dall’accusa sono validi dal punto di vista legale. Ha trascritto ulteriori 36 intercettazioni delle 121 ancora sospese.
L'Avvocato Prioreschi e l’avvocato Gallinelli depositano un altro elenco con le indicazioni richieste dal perito .

Teste Baraldi
Cessione di Di Vaio dal Parma al Juve
Ripercorre la storia della cessione del giocatore il cui procuratore era Alessandro Moggi della Gea la cui valutazione era di circa 27 milioni e mezzo di euro. La trattativa fu impostata con la cessione a titolo definitivo per una cifra intorno ai 15-16 milioni, poi per raggiungere i 27; l’operazione prevedeva l’acquisto del 50% di Brighi con l’impegno per la juve di cedere l’altro 50% dopo due anni. Ci fu una scrittura privata tra le società. Viene ammesso agli atti il documento che secondo il pm bypassava il regolamento federale e fatto perché la Juve chiedeva di pagare in 5 anni e non in tre come era la regola, quindi per venire incontro alla Juve si fece questo accordo. I restanti 11 milioni dovevano essere pagati attraverso un nuovo documento e la Juve avrebbe riacquistato Brighi per quella cifra. Alla scadenza bisognava formalizzare la scrittura privata e a quel punto telefonò a Giraudo per un appuntamento. La controparte firmataria in quel momento era il commissario straordinario del Parma dottor Bondi. All’appuntamento erano presenti lo stesso Barldi e Minotti e Moggi, Giraudo e Bettega che dissero che erano disposti a formalizzare la scrittura chiedendo in cambio opzioni su Gilardino, Marchionni e Bresciano. Non venne accettata la proposta perché non rientrava negli accordi e poi come società in liquidazione non potevano svenderne il patrimonio. Venne concordato un nuovo appuntamento il 23 giugno e Giraudo chiese in cambio un'opzione almeno su calciatori del settore giovanile. Anche questa richiesta non venne accettata. Venne contattato nuovamente da un Giraudo furioso che minacciò di non fare più affari con la società e la minaccia di Baraldi di portare in lega il contratto. Baraldi non ricorda le parole precise: Non ricordo le parole specifiche ma disse che avrebbe manifestato il desiderio di vederci retrocessi ma non ricordo”. Della minaccia non avvertì mai gli organi federali perché aveva “sempre avuto un rapporto di stima per Giraudo” e in quel momento l’aveva “ colto come uno sfogo e basta”.La stagione successiva il Parma si savò dalla B dopo lo spareggio.
Il Pm vuole acquisire un altro documento sequestrato al Parma Calcio nella cartellina di Di Vaio, all’esito delle dichiarazioni, che il Giudice non ammette.

Controinterrogatorio di Prioreschi
Prioreschi chiede se era la prima volta o in cui ha visto una scrittura privata o se è frequente nel calcio per allungare i termini di pagamento. Baraldi risponde dicendo che ne aveva vista un’altra sempre fatta da Sacchi per Gilardino con il Verona. Prioreschi fa presente che il procuratore di Di Vaio non era A. Moggi Ma Zavaglia e Baraldi risponde con un “non ricordo”.

Lecce-Parma 2004-2005

L’avvocato Gallinelli chiede riscontro della partita di cui Baraldi contesta, non l’aspetto tecnico ma quello delle ammonizioni ( le ammonizioni furono a diffidati che non poterono giocare lo spareggio). Il Parma fece un dossier sui torti arbitrali prima di Lecce-Parma.

La difesa di Pairetto chiede se ebbe mai modo di incontrare Pairetto. Il teste risponde affermativamente a casa di Tanzi insieme a Sacchi, lo stesso Tanzi, Pairetto e Bergamo e non ricorda la presenza di Minotti. La scrittura fatta con la Juventus la riteneva rilevante perché è una società quotata in borsa e afferma che Giraudo, nel suo sfogo, non disse come intendeva falli retrocedere.

Teste Minotti

Cessione Di Vaio e affare Brighi
Team manager all’epoca, non partecipò alla trattativa Di Vaio, ma era presente alla trattativa di Brighi. Racconta che, nell’estate del 2004, cominciò a fare il DS anche se le decisioni erano prese da Baraldi e Sacchi. Nello specifico, vi era questa operazione Brighi che la Juve aveva l’obbligo di riportare a Torino. Era giugno e andarono a Torino per incontrare i dirigenti della Juve. Ricorda che loro volevano sistemare questa situazione creando una sorta di vestito all’operazione perché questo accordo non era contemplato dalla Lega. Parlarono anche di opzioni per alcuni giocatori, anche perché Brighi non aveva fatto benissimo. Parlarono in maniera tranquilla ma non si giunse ad un accordo. Ci fu un nuovo appuntamento a Milano qualche giorno dopo. La Juve parlò del settore giovanile ma Baraldi aveva l’input di Bondi di chiudere l'operazione come era stata prevista all’inizio. Nemmeno quella mattina si trovò l’accordo per il Parma fondamentale. La soluzione si trovò nel pomeriggio e la Juve prese Brighi. Sulla sfuriata di Giraudo, il senso era “se così deve andare firmiamo l’accordo ma per me da oggi non esistete più”, “disse cose forti ma non ci minacciò. Per noi sentirsi dire che non esistevamo più per loro non fu una bella cosa, perché per una società piccola i rapporti con le grandi sono importanti”.

Maresciallo Ziino
Anagrafica storica di due sim

Sulla prima “tramite la banca dati, è una scheda prepagata… Nel 2002 viene chiusa e viene riattivata a nome Bresciani Francesco presso il negozio di Napoli, via Petrarca il 23.5.2003, disattivata l’11.11.2004 e poi riattivata nel 2004 a nome Baldassarri Maria a Taranto. Abbiamo anche sentito uno dei titolari del negozio di Napoli…Abbiamo verificato le utenze e risultava per la Tim che aveva attivato altre due utenze. Una delle due era venduta anch'essa nel negozio di Napoli e abbiamo evidenziato che era stata attivata alcuni minuti prima dell’altra utenza, di cui sopra”.

Controinterrogatorio Prioreschi
Prioreschi chiede cosa il pm ha chiesto di verificare e cosa intende per “attivare”. Il teste risponde che il pm ha chiesto la verifica di diverse utenze telefoniche e il significa di “attivare”. Il teste, sollecitato dall’avvocato afferma che attivare significa telefonare e che il 23 maggio non ha verificato se c’è stata questa telefonata. Prioreschi chiede se ha fatto la verifica della scheda che Nucini dichiara che Fabiani gli avrebbe dato a Lamezia Terme (verifica sui numeri) e se una delle schede era intestata alla moglie di Fabiani. Il teste risponde che ha fatto il controllo (elenca i nomi) ma di non conoscere il nome della moglie di Fabiani

Teste Bresciani

Il pm gli chiede se ha mai attivato una scheda telefonica e il teste risponde affermativamente la sua e di conoscere il negozio in via Petrarca. Lui non ha mai attivato schede in quel posto ma i suoi famigliari si. Il pm legge alcuni numeri che il teste non riconosce come appartenenti alla sua famiglia

Teste Corbelli

Nel 2000 fece un contratto di acquisizione del 50% del Napoli calcio con Ferlaino. Il 6 luglio 2000 divenne presidente (Ferlaino ad) nel 2002 ne uscì. Conosce Moggi nel 99-00, presentato da Ferlaino che lo accompagnò nella sua casa di Napoli (in aprile) . Moggi disse che era soddisfatto che arrivavano forze fresche per questa società che era una risorsa importante per il calcio Italiano ma che era un peccato che stesse in B. Il teste parla poi di un nuovo incontro a Monticiano dopo Pasqua dove parlarono di mercato, dell’assunzione di un manager e di una collaborazione con Moggi. In quel momento il Napoli era in B e stava cercando di salire in A, al termine del campionato fu promosso e venne assunto come DS Pavarese dal Torino (una vecchia conoscenza di Ferlaino). Moggi consigliò l’acquisto di Luciano di Amoruso e Pecchia, mentre per Fresi, fu proposto da A. Moggi che era il suo agente (non ricorda di averne parlato con L. Moggi). Il pm ricorda che a novembre 2010 aveva dichiarato che fu Moggi a consigliarlo ed il teste così risponde: “Io oggi non ricordo se Luciano forzò per l’acquisto di Fresi ma ricordo bene che Alessandro lo consigliò” . Per quanto riguarda Zeman, la scelta “tecnica era già stata fatta da altri”.
Alessandro Moggi era sotto contratto e ci fu una rottura a seguito di una su un giocatore uruguaiano, tale Pacheco, sul quale Ferlaino mise un veto assoluto in quanto la presenza dei giocatori legati ai Moggi era già troppa. Qualche giorno dopo Alessandro si dimise senza percepire compenso. Il campionato partì male, la squadra era tutta nuova tanto che Ferlaiono voleva sostituire Zeman già alla seconda giornata; alcuni giocatori non erano contenti del lavoro pesante di Zema (i senatori: Amoruso, Pecchia, Moriero) baraldi fermò l’esonero con la collaborazione di Fusco, ma dopo Perugia Zeman fu esonerato. Baraldi parla di alcuni dubbi sulla condotta di Fresci in due partite. A fine stagione si interruppero i rapporti perchè se ne era andato anche l’addetto stampa Juliano legato a Moggi che creò una frattura con Ferlaino che voleva confermarlo che abbandonò poi il cda. Corbelli giustifica il potere di Moggi per la sua esperienza e perché poteva dare buoni consigli . Il teste afferma di non aver detto che Zeman o alcuni giocatori sono stati consigliati per il male del Napoli , solo dei dubbi su Fresi e non è mai stato querelato .

Teste Monti

Conferma la sua conoscenza con Facchetti che gli ha parlato anche di Nucini: “Molto poco e in maniera molto sfumata. Mi diceva della possibilità che un arbitro parlasse della situazione che definiva anomala”. Era convinto che ci fossero delle anomalie pesanti nel sistema, nel tipo della conduzione delle designazioni e di alcune decisioni, in generale parlava di una tendenza a violare le leggi. Parlava di un Sistema Moggi al di là della Juve della quale riconosceva la forza. Lui individuava lo spartiacque nel 2002, nelle ultime partite ci furono degli episodi (Chievo-inter arbitrata da De Santis).. era convinto che vi fosse un sistema che non garantiva la regolarità del campionato. Era molto attento anche a quello che succedeva nei confronti del Messina, secondo lui in questa orbita ed era convinto che la figura arbitrale centrale fosse quella di De Santis e poi l’arbitro Pellegrino (ha fatto anche il nome di Palanca, Gabriele, Bertini, Trefoloni e Racalbuto). Su Nucini aveva un’idea per la quale non riusciva a decifrare il personaggio mentre per Racalbuto che era molto conciliante all’inizio, poi dopo una gara col Chievo cambiò totalmente opinione, per un atteggiamento tenuto in campo. Tutti gli avvocati si oppongono quando il pm chiede al teste: “Lei ha detto che De Santis in quell’anno, nell’ambiente giornalistico, si raccontava che avrebbe detto ai giocatori Juventini - adesso basta, non contate più su di me - ”
Facchetti gli ha riferito di queste situazioni in diverse occasioni senza avergli mai confidato le fonti.
Contestazione dell'avvocato Prioreschi :”all’inizio del suo verbale del 3 maggio 2010 Lei ha detto che non si trattava di confidenze ma di considerazioni che avvenivano in presenza di altri giornalisti”.
Monti conferma che non c’erano fonti ma che si confermavano e si interpretavano episodi

Paolo Bergamo lascia l'aula urlando al PM: "Non è una cosa seria, è una presa in giro!"

L’avvocato Gallinelli chiede se nel 2010 si è presentato spontaneamente e il teste dice di essere stato invitato Il teste afferma di aver scritto articoli sul fatto e su De Santis. Facchetti non gli disse mai se si era presentato in procura (contestazione delle difese che accusa il teste di aver detto il contrario ai PM, cioè che Facchetti gli confidò che stava svolgendo lavoro di approfondimento personali). Casoria chiede in cosa consistevano questi approfondimenti ed il teste afferma che stava cercando di capire che cosa stava accadendo, ma non sa dire in che modo. Casoria chiede ancora se come giornalista chiedeva approfondimenti e il teste risponde: Chiedevo sì, ma le cose stavano davanti agli occhi di tutti”.

Giudice Casoria: “Ma lei è tifoso dell’Inter?”
Monti: “Sì” .

Non sa nel caso specifico quali sono gli elementi; sa che cercava di capire che cosa stesse accadendo.
Gallinelli chiede se Moratti era a conoscenza di queste indagini e Monti risponde: “credo proprio di si”.
Il teste afferma di sapere che Nucini venne sentito dalla Boccassini ma non ha un’ idea chiarissima sui rapporti con Facchetti. L’avvocato Gallinelli chiede se è a conoscenza che Nucini fece il quarto uomo per 4 volte nelle gare dell’Inter, che ci furono contestazioni sulla mancata espulsione di Di Biagio e se scrisse nulla su questo fatto. Il teste risponde che non ricorda bene con un generico “si scrisse”. L’avvocato chiede poi se ebbe modo di parlare con Facchetti dell’opportunità che un arbitro che aveva rapporti extracalcistici con Facchetti arbitrasse l’Inter ; Monti risponde di non averne mai parlato. Gallinelli chiede se era nello spogliatoio a gennaio 2006 in Parma-Juve? (Monti: no) e chiede se l’appello dei giocatori lo fece il quarto o l’arbitro? (Monti: non lo so).

Su contestazione di Prioreschi, Monti afferma che Nucini faceva parte della cupola.

La difesa di Racalbuto fa presente che nel verbale del maggio 2010 Monti dice che Facchetti aveva avuto delle esitazioni ad accettare che Racalbuto facesse parte della cupola anche in relazione al lutto che lo aveva colpito (la perdita del figlio) e che avrebbe avvantaggiato i giocatori dell’Inter non ammonendoli in qualche occasione. Il teste chiude dicendo che fu un arbitraggio non all’altezza.

L’udienza è stata fissata per il 15 marzo con i testi Zamparini, Facchetti e Nucini che avevano dato disponibilità per l’8 e che vengono sollecitati a presentarsi il 15 dalla Casoria.

Prioreschi deposita una lista degli arbitri della CAN e un estratto dell’almanacco panini in cui sono indicate le partite di quegli anni.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1449


 
 
 

Juve, attenta: tre top club europei su Gotze

Post n°4104 pubblicato il 01 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di Image Photo Agency

Mario Gotze rischia di allontanarsi dalla Juventus. Il giovanissimo centrocampista tedesco, che milita nel Borussia Dortmund capoclassifica in Bundesliga, ha attirato infatti l'interesse dei maggiori club europei. Sul 18 enne centrocampista offensivo, oltre alla Juve, ci sarebbero infatti Manchester United, Barcellona e Real Madrid, squadre che possono certamente attirare il giocatore, che si sarebbe già detto molto contento dell'interesse di questi grandi club nei suoi confronti. La Juventus, dunque, deve stare attenta all'evolversi della situazione del giocatore, che ha un contratto in scadenza nel 2014 rinnovato da poco, e che potrebbe diventare l'oggetto di un'asta tra i più grandi e blasonati club europei.

 
 
 

LIVE VINOVO - Chiellini, Krasic e Pepe in palestra. De Ceglie a parte

Post n°4103 pubblicato il 01 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di FORNASARI

13:05 - La Juventus, attraverso il proprio sito ufficiale, fornisce un breve resoconto dell'allenamento mattutino e motiva le assenze di Chiellini, Krasic e Pepe, tutti al lavoro in palestra: "Allenamento doppio per la Juventus, nel secondo giorno della settimana che porterà al big match contro il Milan, in programma sabato sera all’Olimpico di Torino. Ad assistere alla seduta mattutina erano presenti Pavel Nedved e Fabio Paratici. I bianconeri sono stati divisi in due gruppi: Del Neri ha prima curato con i difensori i movimenti di reparto, mentre centrocampisti e attaccanti erano impegnati in esercizi atletici. Quindi i ruoli si sono invertiti, con la retroguardia al lavoro sul fisico e la mediana e le punte sulla tattica. Come programmato Chiellini, Krasic e Pepe sono rimasti in palestra, mentre De Ceglie si è allenato a parte".

12:25 - Stando a quanto riferito poco fa da Sky Sport, appare difficile che il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, si presenti a Vinovo per far visita alla squadra bianconera.

12:15 - Cambiano i programmi di lavoro della Juventus, alla luce della sconfitta di Bologna. Per oggi era stato fissato un solo allenamento, ma secondo quanto riferito da Sky Sport, il tecnico Gigi Delneri ha deciso di far svolgere alla squadra una doppia seduta. Ora il gruppo sta sostenendo l'allenamento mattutino, dopodichè i giocatori si fermeranno a Vinovo, pranzeranno nel centro sportivo, e torneranno quindi in campo nel pomeriggio per la seconda seduta della giornata.
Non si tratta di un inedito, perchè la scorsa settimana la Juventus fece un doppio allenamento nelle prime due giornate di lavoro. Una scelta dunque significativa, ad indicare che in questo momento di grande crisi è necessario confrontarsi e stare insieme il più possibile. L'altra notizia è che a bordo campo, accanto a Fabio Paratici, coordinatore dell'Area Tecnica, c'è anche Pavel Nedved, per cui c'è ancora una volta la presenza forte della società.
In questo momento Delneri sta provando schemi tattici, movimenti e posizioni: ha curato tantissimo la fase difensiva, schierando una linea a quattro; adesso sta lavorando sulla fase offensiva. Sono assenti Chiellini, Krasic e Pepe, e più tardi sapremo se sono in palestra per un lavoro differenziato o se ci sono problemi di tipo diverso.
La sensazione in vista della sfida contro il Milan è che la coppia d'attacco sarà formata da Matri e Toni. A centrocampo, invece, le scelte sono obbligate per le assenze degli infortunati Aquilani e Sissoko, e per la squalifica di Pepe. Confermati Felipe Melo e Marchisio in mezzo; sulla sinistra, ancora oggi, mister Delneri sta provando Martinez, mentre sulla destra ci sarà sicuramente Milos Krasic.
Sempre secondo Sky Sport, nel corso della giornata potrebbe esserci un blitz del presidente Andrea Agnelli a Vinovo.

Seguono aggiornamenti....
 

 
 
 

Eppure senza "sviste" lo scudetto non sarebbe cosģ lontano...

Post n°4102 pubblicato il 01 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS

Calciomercato.com ogni settimana aggiorna una classifica 'virtuale' senza sviste arbitrali che tenga conto solo di quelle che hanno inciso sui risultati. Tuttavia si tratta di una analisi difficile, in quanto ci sono troppe variabili in gioco. Da notare però che la distanza dello scudetto per la Juventus si ridurrebbe a soli 9 punti. 

CLASSIFICA VIRTUALE (Squadra - Punti virtuali - Punti reali - Saldo):
Milan 51 58 (+7)
Inter 50 53 (+3)
Napoli 47 52 (+5)
Udinese 44 47 (+3)
Palermo 43 40 (-3)
Lazio 42 48 (+6)
Juventus 42 41 (-1)
Cagliari 40 38 (-2)
Genoa 39 35 (-4)
Roma 38 43 (+5)
Fiorentina 35 34 (-1)
Bologna 35 35 (0) -3 punti di penalizzazione
Chievo 31 32 (-1)
Sampdoria 27 31 (+4)
Catania 28 29 (+1)
Brescia 28 24 (-4)
Lecce 26 28 (+2)
Parma 26 28 (+2)
Cesena 26 25 (-1)
Bari 17 16 (-1).                  

 
 
 

LE CINQUE COLPE DI MAROTTA

Post n°4101 pubblicato il 01 Marzo 2011 da nadir63l
 

 
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

In questi giorni ci siamo fatti delle domande, dopo l'ulteriore e pesantissima sconfitta di sabato. Una Juventus così brutta per due anni di seguito non si era mai vista. Se a Marotta non possiamo imputare nulla per quanto successo prima di lui, sicuramente possiamo individuare almeno cinque sue grandi colpe per la stagione in corso.

Primo: l'aver privilegiato l'aspetto della quantità a quello della qualità. Comprare tanto per comprare non ha fatto altro che aumentare il numero della rosa in quanto tale ma senza qualità. Per vincere ci vuole anche la qualità, elemento che lo stesso Marotta ha evidenziato, in pratica ammettendo il proprio errore.

Secondo: alcuni acquisti che andavano fatti in prestito dovevano essere fatti a titolo definitivo e viceversa. Martinez è risultato un investimento totalmente sbagliato che andava fatto in prestitoal massimo. Aver un mercato in entrata totalmente bloccato per la prossima stagione potrebbe essere un grande vincolo e un ulteriore limite per le casse bianconere già disastrate.

Terzo: la guida tecnica. Affidarsi a un allenatore bravo, ma con esperienza limitata alla guida di una Ferrari come è la Juventus è stata una scelta altamente rischiosa che attualmente si sta riversando contro il direttore generale bianconero. Una scelta che andava meditata bene. E' possibile fare scelte rischiose ma solo e quando si ha il manico forte, quando è debole, tutto diventa più difficile. Un dirigente che ha vinto tanto, come Galliani può permettersi un debuttante come Allegri. Un dirigente alla prima esperienza bianconera dovrebbe andare con i piedi di piombo.

Quarto: l'atteggiamento. La strategia e la parole sono state poco chiare fin dall'inizio. Si è parlato di Champions, poi di scudetto, poi ancora di Champions e infine di nulla.

Quinto: pensare che citare ogni tanto Calciopoli basti per placare l'ira dei tifosi. Calciopoli è stata uno scandalo enorme, una vera e propria truffa alle coronarie dei tifosi bianconeri, della vecchia dirigenza e di tutti coloro che fanno parte del mondo del calcio, ma non lo scopriamo ora, ma dal 2006. Se Marotta la pensava così poteva esternare già prima il proprio pensiero. I tifosi non cadranno mai in certi tranelli da imbonitori di folla.

La stima si conquista con i risultati e se quelli attuali saranno confermati le parole gestione fallimentare saranno le uniche possibili.

 
 
 

NEDVED NON CI CASCARE...

Post n°4100 pubblicato il 01 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Ieri, tra le tante voci è circolata anche quella che Pavel Nedved sarebbe in prima fila per un'eventuale sostituzione del tecnico di Aquileia. La fiducia a Delneri, come tutti sanno, è limitata al quarto posto, ma in caso di un'ulteriore serie di sconfitte la posizione del tecnico difficilmente potrebbe rimanere salda anche fino al termine della stagione.

La soluzione venitilata, in caso e ribadiamo solo in caso di crollo verticale, sarebbe Pavel Nedved. Il giocatore, sempre amato dal popolo bianconero servirebbe per ricompattare l'ambiente e dare carica alla squadra.

Francamente pensiamo e speriamo proprio che questo non succeda. Pavel non si merita di essere usato come scudo o parafulmine per calmare i tifosi.

In passato abbiamo già assistito al sacrificio di Ferrara, gettato nella mischia senza una vera e propria esperienza come allenatore e i risultati (anche se non poi così male, visto gli attuali), non sono stati degni della Juventus.

Speriamo che Nedved, qualora si finisca in quella tragica situazione, non cashi nel tranello. Il rischio di fallimento è troppo alto e Pavel non si merita questo dopo tutto quello che ha dato alla causa bianconera.

 
 
 

.

Post n°4099 pubblicato il 01 Marzo 2011 da nadir63l
 

LIVE - L'URLO DI BERGAMO: "NON E' UNA COSA SERIA. E' UNA PRESA IN GIRO". L'INTERISTA MONTI: "NESSUNA FONTE, CON FACCHETTI SI INTERPRETAVANO GLI EPISODI"

12.35 Con il contointerrogatorio l'atmosfera si scalda ed emergono fatti rilevanti. Inizia ad interrogarlo l'avvocato Morescanti. "In quali occasione Facchetti le ha riferito queste cose?  In varie occasioni.  E come faceva a sapere queste cose? Aveva le sue fonti.  Non le ha mai dette? No." Interviene Prioreschi: "All’inizio del suo verbale del 3 maggio 2010 Lei ha detto che non si trattava di confidenze ma di considerazioni che avvenivano in presenza di altri giornalisti. Quindi queste interlocuzioni che lei aveva che erano chiacchierate? Si commentavano degli episodi. Casoria: Quindi non c’erano fonti, si interpretavano gli episodi? Sì.  Tutti gli avvocati insorgono, Bergamo lascia l'aula urlando contro i Pm: "Non è una cosa seria, è una presa in giro!" Prende la parola Galinelli. Risponde Monti: "Nel 2010 mi è stato chiesto di presentarmi e mi sono presentato. Scrissi articoli su questo e anche su De Santis. Facchetti le disse che si era presentato in procura? No. Le ha detto se ha fatto indagini? No. Le contesto che lei ha detto il contrario ai PM, che Facchetti le confidò che stava svolgendo lavoro di approfondimento personale. Casoria: In che consisteva?:Stava cercando di capire che cosa stava accadendo ma non so dire in che modo. Lei come giornalista non chiedeva approfondimenti? Chiedevo sì, ma le cose stavano davanti agli occhi di tutti. Ma lei è tifoso dell’Inter? Sì." Applausi ironici da parte del pubblico. "Nel caso specifico non posso saperlo, so che cercava di capire che cosa stesse accadendo. Credo proprio che Moratti sapesse di queste indagini. Sono a conoscenza del fatto che Nucini sia stato sentito da Boccassini. Su Nucini Facchetti non aveva una idea chiarissima. Sa che Nucini fece il quarto uomo per 4 volte nelle gare dell’Inter? Sì.  Sa che Nucini arbitrò Inter-Udinese? Sì. Sa che ci sono contestazioni sulla mancata epulsione di Di Biagio? Sì, si scrisse qualcosa. Sono passati diversi anni, non mi ricordo se io scrissi qualcosa su questo.  E sull’opportunità che un arbitro che aveva rapporti extracalcistici con Facchetti arbitrasse l’Inter lo aveva fatto presente a Facchetti? No" Interviene Prioreschi: "Devo fare una contestazione. Rispondendo al Pm ha fatto l’elenco degli arbitri. Lei ha detto che Nucini faceva parte del gruppo, ma aveva un ruolo marginale anche perché arbitrava in B. Quindi nucini faceva parte della cupola? Assolutamente sì.  E Lei aveva detto che su Nucini Facchetti non aveva le idee chiare" Tocca alla difesa di Racalbuto sentire il teste. "Nel verbale del maggio 2010 Lei dice che Facchetti aveva avuto delle esitazioni ad accettare che Racalbuto facesse parte della cupola anche in relazione al lutto che lo aveva colpito. Sa che lutto? Aveva perso il figlio. Lei ha anche detto che Racalbuto avrebbe avvantaggiato i giocatori dell’Inter non ammonendoli in qualche occasione. Dopo che erano successi i fatti di cui abbiamo detto prima."

12.25 Inizia a deporre Fabio Monti, giornalista de Il Corriere della Sera. "Ha conosciuto Facchetti? Sì, mi occupavo per  il corriere dell’Inter, eravamo divenati amici. Se mi ha parlato degli incontri con Nucini?  Molto poco e in maniera molto sfumata. Mi diceva della possibilità che un arbitro parlasse della situazione che definiva anomala. Era convinto che ci fossero delle anomalie pesanti nel sistema. Nel tipo della conduzione delle designazioni e di alcune decisioni, in generale parlava di una tendenza a violare le leggi. Parlava di un Sistema Moggi al di là della Juve della quale riconosceva la forza.  Il 1997–98 aveva lasciato il segno, poi lui individuava lo spartiacque nel 2002, nelle ultime partitre ci furono degli episodi tipo in Chievo-Inter arbitro De Santis. Facchetti era convinto che vi fosse un sistema che non garantiva la regolarità del campionato. Fabiani? Sì era molto attento anche a quello che succedeva nei confronti del Messina, secondo lui in questa orbita. Era convinto che la figura centrale fosse quella di De Santis, aveva maturato questa convinzione. E poi l’arbitro Pellegrino. Mi fece anche i nomi di Palanca, Gabriele, Bertini, Trefoloni e Racalbuto. Su Nucini aveva un’idea per la quale non riusciva a decifrare il personaggio. Di Racalbuto disse che era molto conciliante all’inizio, lo vedeva di buon occhio poi dopo una gara col Chievo cambiò totalmente opinione, per un atteggiamento tenuto in campo ". Pm Capuano: "Lei ha detto che De Santis in quell’anno nell’ambiente giornalistico si raccontava che avrebbe detto ai giocatori Juventini 'Adesso basta, non contate più su di me'. Insorgono tutti gli avvocati difensori. 

 

12.00 Tocca a Corbelli, ex presidente del Napoli. "Alla fine di marzo 2000 sono entrato a far parte dell’azionariato del Napoli e ne sono uscito nel 2002. Nel 2000 feci un contratto di acquisizione dle 50% del Napoli calcio con Ferlaino. Il 6 luglio 2000 divenni presidente. Fu con Forlaino una gestione paritetica: io presidente, lui ad. Io ero nel mondo della pallacanestro. Ho conosciuto Moggi. Mi è stato prsesenato da Ferlaino, verso aprile, dopo una gara del 99-2000 mi accompagnò a casa, qui a Napoli, di Moggi. Ora non ricordo se quel giorno ma in questi incontri venne fuori il nome di Zeman. Il Napoli in quel momento era in B e stava concorrendo per venire in A, al termine del campionato fu promosso. Come direttore sportivo prendemmo Pavarese dal Torino.  Dalle riunioni con Moggi e Ferlaino venne fuori il suo nome che era una vecchia conoscenza di Ferlaino. Dopo il campionato rividi Moggi, per un breve periodo gli incontri erano con Alessandro che aveva accettato una collaborazione con noi. Seguimmo qualche suggerimento di Luciano Moggi: prendemmo Amoruso e Pecchia nello stesso affare. Fresi era di Alessandro Moggi e la nella costruzione della squadra di cui si occupavano Fusco Pavarese e Moggi come consulente di mercato proponevano i calciatori ma l’ultima decisione spettava a noi due" Interviene il Pm. "Lei a novembre 2010 ha dichiarato che fu Luciano Moggi a consigliare Fresi". Replica Corbelli: "Io oggi non ricordo se Luciano forzò per l’acquisto di Fresi ma ricordo bene che Alessandro lo consigliò. Io dico che con Luciano si è parlato spesso della costruzione della squadra. Dopo l’anno con noi, Fresi andò al Bologna e poi terminò la carriera alla Juventus. Di Zeman se ne parlò spesso. poi un giorno mi chiamarono per andare a Roma dove quella sera io diedi solo un parere per l’impatto economico, la scelta tecnica era già stata fatta da altri. Dalla Juve prendemmo anche Baccin. Ci fu una rottura con Alessandro Moggi in quanto ci fu una proposta prima fatta alla stampa di un giocatore uruguaiano, tale Pacheco, sul quale Ferlaino mise un veto assoluto in quanto la presenza dei giocatori legati ai Moggi era già troppa. Qualche giorno dopo Alessandro si dimise senza percepire compenso. Alessandro Moggi era sotto contratto, era un consulente di mercato. Il campionato partì male, la squadra era tutta nuova tanto che Ferlaino da subito voleva sostituire Zeman già alla seconda giornata. Io mi opposi perché mi sembrava troppo presto. Alcuni giocatori non erano contenti del lavoro pesante di Zeman, i senatori: Amoruso, Pecchia, Moriero. Anche Totti a Roma a Ranieri ha detto: o te ne vai, o noi mercoledì non giochiamoIo fermai l’esonero con la collaborazione di Fusco. Si andò avanti per altre tre gare, dopo il Perugia sia io che Fusco abbassamo la guardia e Zeman fu esonerato. Dubitai di Fresi in un paio di situazioni, a Verona vincevamo 1-0 poi entrò Fresi e perdemmo 2-1. Nella seconda con il Brescia al 90’ Fresi fece un fallo al limite dell’area dopo che Mondonico aveva raccomandato di non farlo per la presenza di Baggio e infatti da quella punizione venne l’1-1 che ci fece retrocedere. A fine anno si interruppero i rapporti, anche perchè se ne era andato anche l’addetto stampa Juliano legato a Moggi. Ciò creò una frattura tra me e Ferlaino perché lui voleva confermare Juliano. Ferlaino abbandonò il CDA e per due mesi ci fu un rapporto distaccato con Pavarese che faceva da collante. Della stagione precendente (dopo un non ricordo iniziale ndr) ebbi sospetti su Cesena-Napoli 2-2, il Cesena andò in vantaggio di 2 gol e il Napoli recuperò in trenta secondi. Ne parlai con Pavarese che mi disse di non saperne niente. Sampdoria-Napoli? Io non c’ero, giocammo per 80 minuti in 11 contro 10 e ciò portò al Napoli dei vantaggi. Il potere di Moggi? Lo giustifico certto per la sue esperienza, Ferlaino mi disse da subito che mi avrebbe dovuto far conoscere Moggi, che poteva dare buoni consigli. E perché Moggi avrebbe consigliato Zeman al Napoli per fare del male? (domanda del giudice ndr) Io questo non l’ho mai detto, non ho mai sostenuto che Zeman era stato consigliato per il male del Napoli. Non l’ho detto nemmeno per i giocatori, solo per Fresi ho avuto dubbi, per lui in due gare lui ci ha fatto perdere le partite, e non sono mai stato querelato.

 

11.50 Viene chiamato Bresciani. Interrogato dal pm Capuano:  "Ha mai attivato una scheda telefonica (viene letto il numero del cellulare)? No il mio numero è 335… Conosce il negozio di via Petrarca? Sì. Ha mai fatto attivazioni in quel negozio? Io no, ma i miei familiari sì. Tra i suoi familiari qualcuno ha i numeri ... Che io sappia no".

11.35 E' il turno del Maresciallo Zino. Il motivo della sua testimoniaza è l'anagrafe storica di due schede sim. Prima però della deposizione, su segnalazione di Prioreschi, viene fatto uscire dal giudice Casoria il giornalista Fabio Monti che dovrà in seguito deporre su argomento simile. "Nel 2002 la sim viene chiusa e viene riattivata, a nome Bresciani Francesco, presso il negozio di Napoli in via Petrarca il 23.5.2003 e disattivata l’11.11.2004, e poi riattivata nel 2004 a nome *** Maria a Taranto. Abbiamo anche sentito uno dei titolari del negozio di Napoli. Abbiamo verificato le utenze e risultava per la Tim che aveva attivato altre 2 utenze. Una delle due era venduta anche essa nel negozio di Napoli, e abbiamo evidenziato che era stata attivata alcuni minuti prima dell’altra utenza, di cui sopra". Inizia il controinterrogatorio. Prende la parola Prioreschi: "Come si fa l’attivazione di una prepagata? Ci deve essere una telefonata al gestore?  Ci vorrebbero i tabulati, potrebbe averla attivata e poi fatto la telefonata in seguito. Scusi ma tecnicamente per attivazione si intende proprio la telefonata? Vuol dire che il 23 maggio ci deve essere stata un telefonata, è stato verificato? No. Senta, sulle altre tre utenze, quelle che Nucini dichiara che Fabiani gli avrebbe dato a Lamezia Terme, Lei ha fatto verifica anche su questi numeri? Sì. Mi vuole dire se uno di questi numeri è intestato alla moglie di Fabiani? Non so il nome della moglie di Fabiani. La prima è intestata a *** Simona, attivata a Castenaso, Bologna, poi **** Donata Ann presso Capodichino a Napoli, poi *** Romat, a Roma. La seconda utenza dal 1999 al 2002 a *** Alessio e poi a Formigaro Fabio, attivate a Torino. L’ultima dal 23.12.2003 al 30.3.2004 a San Marino intestato alla *** Telefoni. Quest’ultima utenza è stata riattivata a nome di *** Barbara. Torniamo alla seconda utenza. Dal 2002 al 2004 non era attivo? Sì, non lo era.

11.30 Terminata la deposizione di Luca Baraldi, viene chiamato a testimoniare Lorenzo Minotti. "Nell’estate del 2004 cominciai a fare il Ds anche se a livello decisionale le decisioni erano prese da Baraldi e Sacchi. Nello specifico, vi era questa operazione Brighi che la Juve aveva l’obbligo di riportare a Torino. Era giugno e andammo a Torino e incontrammo i dirigenti della Juve. Ricordo che si parlò e loro volevano sistemare questa situaizone creando una sorta di vestito all’operazione perché questo accordo non era contemplato dalla Lega. E parlammo anche di opzioni per alcuni nostri giocatori, anche perché Brighi non aveva fatto benissimo. Parlammo in maniera tranquilla ma non si giunse a niente. Ci demmo appuntamento a Milano qualche giorno dopo. Ci incontrammo la mattina e si parlò anche lì. La Juve parlò del settore giovanile ma Baraldi aveva l’input di Bondi di chiudere l'operazione come era stata prevista all’inizio. Nemmeno quella mattina si trovò l’accordo che per noi era fondamentale. Poi aspettammo alla lunga perché la soluzione si trovò nel pomeriggio. Posso dire che in quell’occasione la Juve prese Brighi.  Ricordo che nel pomeriggio Giraudo in maniera forte disse: 'Va bene, firmiamo l’accordo ma da oggi i rapporti tra noi e voi sono chiusi, non esistete più.' Il significato era: se così deve andare firmiamo l’accordo ma per me da oggi non esistete più. Di solito quando si chiude un accordo lo si fa in una situazione tranquilla e distesa. Loro erano più persone, Giraudo non si sedette nemmeno e ci disse quelle cose. Disse cose forti ma non ci minacciò. Per noi sentirsi dire che non esistevamo più per loro non fu una bella cosa perché per una società piccola i rapporti con le grandi sono importanti."

11.00 E' il turno del contro interrogatorio. Inizia a esaminare il teste, l'avvocato Russo, difensore della Juventus. "Lei di questa minaccia ha informato gli organi federali? No. Perché?  Io ho sempre avuto un rapporto di stima per Giraudo e in quel momento l’avevo colto come uno sfogo e basta, è stata un’affermazione fatta in quel momento". Prioreschi, legale di Moggi, domanda a Baraldi: "Nella sua esperienza di dirigente, quella è stata l’unica volta in cui ha visto una scrittura privata o è frequente nel calcio, per allungare i termini di pagamento? Per quanto mi riguarda, per queste ragioni, la compravendita, fu la prima volta, anzi ne avevo vista un’altra sempre fatta da Sacchi per Gilardino con il Verona. Lei rispondendo al PM ha detto che Di Vaio era rappresentato da Alessandro Moggi, se Le dico che, invece, era rappresentato da Zavaglia e che mai è stato rappresentato da Alessandro Moggi che mi può dire? Non ricordo". La parola passa a Galinelli. Si parla di Lecce-Parma diretta da De Santis: "Io di quell’arbitraggio non contestai l’aspetto tecnico ma quello delle ammonizioni. Dal punto di vista tecnico fu una buona partita con situazioni di errori non evidenti.  I sei ammoniti erano sei diffidati e non giocarono lo spareggio. Finita la gara non sapevamo quali erano i risultati e non sapevamo se eravamo salvi, i risultati non c’erano sui tabelloni. Il dossier sugli errori arbitrali lo facemmo alla trentesima quindi prima della gara con il Lecce". Tocca all'avvocato di Pairetto. Si parla di una cena organizzata a casa di Tanzi con i vertici del mondo arbitrale, Sacchi e Baraldi stesso. Il giudice Casoria prende la parola e fa il suo controinterrogatorio: "Ma Giraudo non fece accenno in quello sfogo a come avrebbe fatto a farvi retrocedere? No. Ma la scrittura privata la ritenevate rilevate? Dal punto di vista civile sì, era firmata da persone legittimate. Ne eravate convinti? Sì. Era irregolare questo accordo per la Lega? Sì non è presisto dalle norme federali che ci sia un accordo privato per un pagamento oltre i tre anni. E quindi perché la ritenevate rilevante? Perché la Juventus è una società quotata in borsa.

10.30 Inizia la deposizione di Baraldi, all'epoca dei fatti dirigente del Parma

"Di Vaio per tutto il mercato era stato in trattative con l’Inter, poi ci fu un interesse flebile anche di altri club. Poi ci fu una partita di supercoppa italiana dove Di Vaio giocò una buona gara; dopo quella partita la Juve approcciò Sacchi, che era direttore tecnico, e proprio il 30 agosto iniziò un trattativa che si concluse con la cessione. Ero in sede, Sacchi mi disse che ci fu un incontro tra lui e Moggi e Giraudo in presenza del procuratore. Si concluse Intorno ai 27 milioni e mezzo di euro: la trattativa fu impostata con la cessione a titolo definitivo per una cifra introrno ai 15-16 milioni, poi per raggiungere i 27 fu strutturata un’operazione con l’acquisto del 50% di Brighi con l’impegno per la Juve di cedere l’altro 50 dopo due anni. Ci fu una scrittura privata tra le società. (Il Pm Capuano mostra il documento). Le parti sono Juve e Parma. Il documento non era previsto dall'ordinamento FIGC. Si fece perché la Juve chiedeva di pagare in 5 anni e non in tre come era la regola quindi per venire incontro alla Juve si fece questo accordo.". Il Pm mostra un documento sequestrato nella sede del Parma sempre relativo all'affare Di Vaio. Baraldi non lo riconosce, le difese si rifiiutano di prenderlo in considerazione. Il documento viene ritirato dal Pm. Si continua con la deposizione. "Gli 11 milioni mancanti  sarebbero stati pagati attraverso un nuovo documento, dopo tre anni su moduli della Lega, per cui la Juve avrebe riacquistato Brighi per quella cifra. Alla scadenza bisognava formalizzare la scrittura privara e a quel punto telefonai a Giraudo per un appuntamento che mi venne concesso. La controparte firmataria in quel momento era il commissario straordinario del Parma dottor Bondi. In quell’appuntamento andammo io e Minotti nella sede della Juve dove c’erano Moggi, Giraudo e Bettega e ci venne detto che erano disposti a formalizzare, ma in cambio ci chiesero delle opzioni su Gilardino, Marchionni e Bresciano. Io dissi di no, perché non era negli accordi e poi come società in liquidazione non potevo svendere il patrimonio della società. Ci demmo appuntamento il 23 giugno, ultimo giorno utile e il mattino stesso sempre io e Minotti incontrammo Giraudo che mi richiese in cambio un'opzione almeno su calciatori del settore giovanile. Io mantenni la mia linea e quindi ci... tutta la giornata anche perché senza quei soldi il Parma sarebbe fallitoDopo ciò, verso la tarda serata, a poche ore dal ternine, venimmo chiamati da Giraudo che era arrabbiatissimo. Io dissi a Giraudo che avremmo portato in Lega la scrittura privata anche per far vedere che avevamo un credito, Giraudo disse che non avrebbe fatto più affari con noi e che avremmo avuto difficoltà dal punto di vista sportivo. Non ricordo le parole specifiche ma disse che avrebbe manifestato il desiderio di vederci retrocessi ma non ricordo.Il Parma si salvò dalla B dopo lo spareggio." Avvocato Lombardo per Krogh, che difende Giraudo: "Vorrei invitare a non chiedere cose sull’imputato". Il pm: «È un associato». Casoria: «Questi commenti se li può risparmiare, GIraudo non è ancora un associato"

10.20 Togliamo il punto di domanda dal nostro titolo. Facchetti e Nucini sono assenti.

10.15 Terminato l'appello, il perito Porto chiede la parola per comunicazioni importanti.  L’utenza intercettata per individuare il cd sul quale sono presenti le telefonate risulta di fondamentale importanza. Le intercettazioni presenti su Internet infatti non possono essere prese in considerazione. Per 27 telefonate non si è in grado di reperire l'utenza intercettata. Prende la parola Prioreschi: "Quando si tratta di due imputati abbiamo dato un solo numero perché si intercetta il numero del chiamante, sul quale abbiamo i dati del progressivo. Alcuni indagati avevano più numeri intercettati e, quindi, noi pensavamo che la telefonata fosse stata intercettata su un numero e invece era su un altro. Se i carabinieri avessero fatto i brogliacci come si deve non ci sarebbe stato questo problema". Viene depositato dagli avvocati Prioreschi e Galinelli un nuovo elenco rispondente alle richieste di Porto.

10.05 Nonostante l'avviso a comparire dato dal giudice Casoria, dovrebbero risultare assenti i protagonisti della giornata: Nucini e Facchetti.

Nuova udienza del processo penale di Napoli. Dovrebbe essere una giornata imporante e densa di avvenimenti. Sono infatti nove i testimoni dell'accusa chamati a parlare davanti alla corte presideduta dal giudice Casoria. Attesa per le deposizioni di Nucini, già sentito in questo processo, e Gianfelice Facchetti, figlio dell'ex presidente dell'Inter. Il pm Narducci è convinto di mettere fieno in cascina con queste testimonianze, ma le difese degli imputati sono convinti che le parore dei teste si riveleranno un'arma a doppio taglio per l'accusa. Su TuttoJuve.com, la redazione è pronta a seguire l'udienza.

 
 
 

     

 

http://www.wikio.it

Iscritto su Social Sport.net – aggregatore di sport

 

BENVENUTO

 

 
 
 
I made this widget at MyFlashFetish.com.
 

STADIO OLIMPICO

 

 

ale seba

 

 

ULTIME VISITE AL BLOG

bellessosncalzacknadir63lvolusturinstarasdbalestrategeorgatosscosapensimarcotavolacciivog19810ahf.martinengQuivisunusdepopulolacky.procinocescandrea
 
 

 

PRIMA PAGINA

 
Votami su Mr.Webmaster! PageRankTop.com
 

Statistiche gratis

Contatori visite gratuiti
 
 

Registra il tuo sito nei motori di ricerca

Submit Your Site To The Web's Top 50 Search Engines for Free!

 

contatore sito web Blog Directory BlogItalia.it - La directory italiana dei blog Contatti msnFeed XML offerto da BlogItalia.it

juveland    Web Directory Italiana

Scambio Link Ricercasiti.net directory segnala il tuo sito gratisTop Italia

 

 

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

CHI PUŅ SCRIVERE SUL BLOG

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963