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Messaggi del 04/03/2011

JUVE-MILAN TRA RISPETTO E ONORE..

Post n°4134 pubblicato il 04 Marzo 2011 da nadir63l
 

di thomas bertacchini
© foto di Filippo Gabutti

"La partita di sabato sarà decisiva per scongiurare una stagione come quella precedente. Il Milan può essere il grimaldello per cambiare rotta e inanellare risultati positivi". Così si è espresso Gianluigi Buffon il 28 febbraio (mentre presenziava al "7° torneo Amici dei Bambini", tenutosi a Milano) in riferimento alla gara che domani sera vedrà contrapposta la sua Juventus ai rossoneri.

Dopo aver collezionato record negativi in serie nello scorso campionato, per Madama questo doveva essere l’anno in cui si sarebbero dovute gettare le basi per un futuro più consono alla propria storia, al suo blasone, a quel nome così importante quanto quella maglia bianconera sotto il cui peso alcuni giocatori rimangono inesorabilmente schiacciati.

La Juventus ripartiva da "-27", dal freddo numero dei punti che indicava il distacco accumulato nei confronti dell’Inter vincitrice dell’ultimo tricolore, con l’obiettivo dichiarato di ridurlo alla conclusione di questa stagione. Ma i risultati, strada facendo, non sono stati in linea con le aspettative. Adesso il gap si è semplicemente accorciato a "-17", quando ancora si devono disputare undici partite e con il rischio concreto di arrivare a "-20" già da domani sera, visto che proprio i rossoneri sono attualmente i primi della classe.

Per diversi mesi si è fatto un gran discutere sull’incapacità della Vecchia Signora di riuscire ad ottenere tre vittorie consecutive in serie A, dato che la benzina nella macchina di Del Neri puntualmente finiva al raggiungimento di due successi di fila. Rimanendo nella stretta attualità e guardando il bicchiere mezzo vuoto cresce, viceversa, la preoccupazione per l’arrivo di un’altra disfatta dopo le ultime capitate contro Lecce e Bologna, che comporterebbe il verificarsi di un imbarazzante filotto di tre sconfitte in altrettante gare.

Si tratterebbe, nel caso, di un altro evento negativo che farebbe somigliare sempre di più l’attuale Juventus a quella della passata stagione. Al giro di boa di quel campionato fu proprio la vittoria del Milan contro i bianconeri allo stadio "Olimpico" di Torino il 10 gennaio 2010 (3-0 grazie alla doppietta messa a segno da Ronaldinho e alla rete realizzata da Nesta) che diede il via ad una sequenza di sconfitte che continuò nella successiva trasferta a Verona contro il Chievo e nella partita interna contro la Roma di Ranieri, capolinea della prima esperienza di Ciro Ferrara in serie A. Un pareggio ottenuto dal "traghettatore" Zaccheroni al suo esordio davanti ai sostenitori juventini fermò quell’emorragia di risultati negativi.

La marcia della Vecchia Signora di quest’anno ha un ritmo ancora più lento di quella che l’ha preceduta (tre punti in meno in classifica). La formazione allenata dal duo Ferrara-Zaccheroni terminò il campionato in settima posizione, la stessa occupata attualmente dalla squadra diretta da Del Neri. A fine stagione Madama si ritrovò davanti a sè più o meno gli stessi club che l’hanno superata adesso, fatta eccezione per Udinese e Lazio che hanno preso il posto della Sampdoria di Marotta e del Palermo di Maurizio Zamparini. Al patron dei rosanero in questo momento potrebbe servire quel lacrimatoio che avrebbe voluto regalare alla Juventus circa un mese fa "per riversare tutti i pianti per le ingiustizie subite dagli arbitri": esonerare 28 allenatori in 24 anni di presidenza (tra Venezia e Palermo) non è certo un risultato da mostrare con orgoglio, con l’aggravante che l’ultimo di questi è scaturito a seguito di una tremenda umiliazione casalinga con un passivo di sette reti.

Fu proprio la squadra siciliana ad interrompere l’unica serie positiva della Juventus negli ultimi due anni (quattro vittorie consecutive, oltre a due pareggi, ad inizio della scorsa stagione) il 4 ottobre 2009 allo stadio "Renzo Barbera", superando i bianconeri con il risultato di 2-0. Se anche la formazione diretta da Del Neri dovesse riuscire a ripetere una simile sequenza di risultati difficilmente si modificherebbe il destino del tecnico di Aquileia, che pare ormai già segnato.
Viceversa, una nuova sconfitta contro il Milan potrebbe portare a scenari impensabili sulla panchina juventina sino a poche settimane fa.

Milan e Juventus si fronteggiarono allo stadio "San Siro" nel corso del girone di andata il 30 ottobre 2010. Vinse Madama per 2-1, grazie ad un bellissimo goal di testa di Quagliarella su un cross di De Ceglie ed alla rete numero 179 in campionato con la maglia della Vecchia Signora di Alessandro Del Piero, abile a concludere un’azione maldestramente portata avanti prima di lui da Sissoko.
Dei quattro giocatori citati nessuno prenderà parte all’incontro di domani, fatto salvo il numero dieci bianconero che con ogni probabilità inizierà la gara seduto tra le riserve.

Alla fine di quella partita, comprensibilmente euforico per il successo appena conseguito dai suoi uomini, Del Neri dichiarò: "Abbiamo lo spirito per stare lassù sino a maggio e poi vedremo cosa succede". Lo seguì a ruota libera Felipe Melo: "Sappiamo che Inter e Milan hanno più qualità di noi, ma la Juve dà il massimo. Se lavoriamo bene, ce la giochiamo con tutti e adesso i tifosi possono sognare lo scudetto".
Più che sognare il tricolore, quei sostenitori adesso chiedono rispetto. Per loro stessi, e per una maglia bianconera da onorare.
 

 
 
 

UFFICIALE: Moggi torna allo stadio. Domani palco d'onore

Post n°4133 pubblicato il 04 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di Federico de Luca

Luciano Moggi torna a vedere la Juventus dal vivo dopo quasi cinque anni, più precisamente dal 7 maggio 2006, giorno di Juventus-Palermo. Lo rivela lo stesso ex direttore generale bianconero al Chiambretti Night, in onda nella serata di venerdì. Moggi avrebbe acquistato i biglietti per un palco della tribuna, da dove assisterà alla partita insieme ad alcuni amici. Secondo indiscrezioni Moggi sarebbe pronto a tornare nella dirigenza della Juventus. Intanto Del Neri non si sbilancia: "Non sono sentenze che mi spettano, non seguo certe vicende. Io mi interesso di calcio, non mi interessa se Moggi verrà a vederci".

 
 
 

Juventus-Milan, "Olimpico" tutto esaurito. Oltre 50 Paesi collegati...

Post n°4132 pubblicato il 04 Marzo 2011 da nadir63l
 

Fonte: juventus.com
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Arrivano le milanesi e l’Olimpico è da tutto esaurito. Dopo il match con l’Inter del 13 febbraio, anche quello di sabato con il Milan si giocherà davanti a spalti gremiti. A poco più di 24 ore dalla gara, i tagliandi sono terminati. Cancelli aperti dalle ore 18.45.

Oltre allo spettacolo del campo, i tantissimi tifosi che riempiranno l’impianto torinese saranno coinvolti in una serie di iniziative legate a Sony Ericsson, match sponsor della partita.

Grande interesse da parte della gente e, come sempre, anche da parte dei media. Anche la tribuna stampa sarà sold out. Le richieste di accredito sono arrivate da molti paesi stranieri (Svezia, Giappone, Arabia, Inghilterra, Francia, Norvegia, solo per citarne alcuni). Saranno oltre 50 i paesi in cui saranno trasmesse le immagini della gara.

 
 
 

Narducci ricusa sta ...

Post n°4131 pubblicato il 04 Marzo 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

Dario (Juve 1897-2006)

“Le ipotesi di ricusazione si configurano quali norme eccezionali, con la conseguenza che i casi regolati, le formalità ed i termini di proposizione della stessa hanno carattere di tassatività, e non vi possono rientrare le altre gravi ragioni di convenienza previste in tema di astensione”.

Non lo dice la Gazzetta dello Sport ma la Corte di Cassazione (cito una pronuncia a caso: Cassazione penale sez. III, 01 ottobre 2003, n. 42193).
Il che, tradotto dal giuridichese, significa che non si può ricusare un Giudice perché ti guarda storto, perché ha un marcato accento napoletano, perché non tifa inter e per nessun altro motivo al di fuori di quelli tassativamente previsti dall'art. 37 del codice di procedura penale.
Motivi che poi, al netto di quelli relativi all'interesse privato in causa e all'esistenza di rapporti di parentela o di grave inimicizia con le parti, si riducono ad uno solo.
Questo: “Se nell'esercizio delle funzioni e prima che sia pronunciata sentenza, egli (il giudice) ha manifestato indebitamente il proprio convincimento sui fatti oggetto dell'imputazione.”

Ora, è chiaro a tutti quelli che hanno seguito il processo penale di Napoli contro la presunta 'cupola moggiana', che mai il Presidente Casoria ha in nessun modo manifestato impropriamente il proprio pensiero sui fatti di causa, né ha mai espresso alcun convincimento che in qualche modo potesse anticipare il contenuto della sentenza.
E perciò non ci sono ragioni valide per ricusarla.

Eppure i PM che reggono l'accusa ci hanno già provato una prima volta, prendendo a pretesto espressioni magari colorite (come dimenticare l'oramai mitologica frase “acceleriamo i tempi, abbiamo processi ben più importanti da fare...” ) ma che in nessun modo riguardavano l'oggetto di causa.
E infatti hanno fatto un clamoroso buco nell'acqua, perché la loro istanza é stata ritenuta, dalla competente settima sezione della Corte di Appello di Napoli, inammissibile in quanto tardiva e comunque infondata nel merito (tiè!).

Adesso, a quanto dicono le fonti bene informate su tutte le mosse della Pubblica Accusa - indovinate di chi stiamo parlando? -, la premiata ditta Narducci & Capuano ci starebbe riprovando ed avrebbe presentato (usiamo il condizionale) una seconda istanza di ricusazione giustificata dal fatto che la Presidente Casoria “Non sarebbe 'serena' in quanto sotto procedimento disciplinare a Roma, davanti al Csm, proprio per Calciopoli.”.

Fuffa, insomma.
Il fatto é che la serenità individuale del Giudice non é indicata nell'elenco tassativo di cause che legittimano una istanza di ricusazione e, in ogni caso, gli eventuali procedimenti disciplinari a cui il magistrato é sottoposto c'entrano, nelle cause di merito e nell'ipotesi di ricusazione, come i cavoli a merenda (o come gli scudetti in certe bacheche, se preferite).

Tale seconda istanza quindi, pretestuosa e persino fantasiosa se dobbiamo dare retta alle indiscrezioni, ha circa lo 0% di probabilità di essere accolta. Sono pronto a mangiarmi il cappello.
Questo lo sappiamo noi, lo sanno gli avvocati degli imputati, lo sa il Collegio Giudicante e lo sanno persino i PM.
E allora, perchè lo fai, disperato Narducci mio?

Un'ipotesi molto gettonata è quella che la Pubblica Accusa, vista la mala parata e la mala figura, voglia solo ritardare il processo per perdere tempo, aspettando forse la prescrizione o forse la fine del mondo (prevista nel 2012).
Ed in effetti è vero che il citato art.37 c.p.p. prevede che “Il giudice ricusato non può pronunciare né concorrere a pronunciare sentenza fino a che non sia intervenuta l'ordinanza che dichiara inammissibile o rigetta la ricusazione” ; il che, applicato al nostro processo,
finirebbe per paralizzarlo in quanto la Presidente Casoria, in pendenza di ricusazione, non si potrebbe pronunciare.
E quindi addio alla tanto sperata 'sentenza prima dell'estate'.

Però anche questa ipotesi non quaglia.
Perché? Semplice: la Corte costituzionale (non sarà il Corriere dello Sport, ma insomma...) con sentenza nr. 10 del 1997, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale della precedente norma «nella parte in cui, qualora sia riproposta la dichiarazione di ricusazione, fondata sui medesimi motivi, fa divieto al giudice di pronunciare o concorrere a pronunciare la sentenza fino a che non sia intervenuta l'ordinanza che dichiara inammissibile o rigetta la ricusazione».
Il che, traslato dal giuridichese all'italiano, si traduce più o meno come segue: “Ok, se fai una istanza di ricusazione il giudice non può emettere sentenza finchè non viene decisa, ma se tu ti metti a fare 50 ricusazioni tutte basate sulle stesse 'minchiate' (cit.) il giudice giudica lo stesso e tu ti puoi attaccare al tram perchè il processo non si blocca”.

Quindi, andando a concludere, considerato che questa nuova istanza di ricusazione non può essere accolta perché infondata (mi mangio il cappello) e nemmeno può avere l'effetto di ritardare il processo, a che serve?
Perchè mai i PM hanno deciso, alla fine, di attaccarsi lo stesso a questo benedetto tram?

Questa però è una domanda alla quale é difficile rispondere.
Anche perché, se solo ci proviamo, é la volta buona che il processo penale lo fanno a di noi.


 
 
 

DELNERI: "Col Milan gara stimolante. Rapporto solido con la societą, penso che andremo avanti.

Post n°4130 pubblicato il 04 Marzo 2011 da nadir63l
 

 Aquilani convocato? Confidiamo di recuperarlo. Moggi allo stadio? Non m'interessa"
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

TuttoJuve.com sta seguendo in diretta la conferenza stampa del tecnico bianconero Gigi Delneri, alla vigilia di Juventus-Milan. Ecco le sue dichiarazioni:

Buongiorno Mister, domani è decisiva solo per le sorti della Juventus o anche per il suo futuro?
"Ogni partita è decisiva, l'importante è interpretarla in maniera giusta. Una partita che arriva dopo un periodo non molto buono, però arriva giusta per poter riprenderci quello che abbiamo lasciato ultimamente sul campo. Una partita stimolante, chiaramente molto importante per tutto quello che poi ne conseguirà: cioè l'entusiasmo che puoi ottenere e tutto quello che poi succederà come proiezione futura, ma soprattutto nelle partite future".

Mi pare di capire che si senta sotto esame. C'è questo dialogo continuo di cui ha parlato anche il presidente in settimana. Come lo ha vissuto?
"Abbiamo sempre parlato noi, non è che...(pausa, ndr). Da quel punto di vista non è stata una settimana diversa dalle altre, perchè io ad esempio in sede ci sono andato anche molto prima di adesso, non è che sono andato solo questa volta in sede".

Però lo stesso presidente ha fatto presente che c'è stato uno scambio di opinioni...
"Come è giusto. Mi sembra giusto che un allenatore renda conto alla società di quello che fa, ma non è accaduto solo questa settimana. E' accaduto anche altre settimane, per cui non è che si fanno queste cose quando le cose vanno male, ma si fanno sempre. Quando qualcuno ha qualcosa da chiedere penso sia giusto e lecito che la società ponga al suo allenatore le sue domande".

Possibilità di vedere Aquilani tra i convocati?
"Spero di sì. Spero di sì perchè devo ancora fare allenamento. Ha ripreso ad allenarsi abbastanza agevolmente, quindi confidiamo in un suo recupero".

Vista la presenza di un giocatore come Ibrahimovic, è possibile vedere Chiellini in mezzo o non dipende questo? Ha già deciso in questo senso?
"Dopo l'ultimo allenamento decido quello che devo fare generalmente. Le idee sono quelle di riuscire a creare una difesa che abbia attitudine alla difesa, ma anche a poter infastidire il Milan in una chiave di difesa loro, perchè dare poi l'opportunità al Milan di stare sempre in alto diventa poi... (pausa, ndr). Tecnicamente hanno dei giocatori di qualità superiore e quindi possono anche incidere molto sulle giocate senza farli lavorare molto in chiave di rientro".

Che cosa è mancato finora a questa Juve per essere dove si pensava potesse arrivare. Un po' di qualità che forse è stata sopravvalutata? Organizzazione di gioco? Mancanza di grinta?
"Non è che non abbiamo mai avuto queste cose. Se leggo queste situazioni, penso la continuità di rendimento. Non è che non abbiamo mai avuto questi tipi di atteggiamenti. Certe volte li abbiamo avuti, certe volte meno, quindi è chiaro che l'espressione del risultato finale è quello che ti dà...(pausa, ndr). Noi abbiamo espresso buone cose, anche risultati, con grandi squadre, meno buone cose e magari meno risultati con squadre cosiddette - virgolettato - più abbordabili".

Però questa mancanza di continuità visibile a cosa è dovuta secondo te? E' una questione di qualità di giocatori? Di applicazione?
"E' questione di assemblaggio, perchè non puoi pretendere di colpo di avere tutto quello che puoi ottenere velocemente. Ci sono certe partite in cui tutto viaggia in modo giusto e certe partite in cui le cose non vanno come vorresti e magari hai qualche intoppo. Dire che questa è una squadra che è stata ricostruita ancora in corsa e lavorandoci sopra .... (Pausa, ndr). Stamattina facevo un calcolo sugli infortuni che abbiamo avuto e noi abbiamo avuto molti infortuni con tempi lunghi. Parlo di Quagliarella, parlo di Martinez, parlo di De Ceglie, parlo di elementi che in certi momenti erano diventati abbastanza importanti per il nostro assetto di gioco".

Gigi, ti sei sentito tradito da qualche giocatore? Col "tradito" non dico di testa, che abbia giocato volontariamente male, ma che non abbia dato quello che tu ti aspettavi dall'inizio...
"No, sapevamo che avremmo attraversato un anno abbastanza difficile, come concetto di continuità. Quindi penso che i giocatori diano sempre il massimo. Si può far meglio chiaramente, perchè tutti noi possiamo fare meglio nel calcio, però io penso che i giocatori abbiano sempre dato il massimo. Sanno che certe volte possono dare di più di quello che producono sul campo, ma questo mi sembra sia un fattore abbastanza nella logica del mondo del calcio".

C'è la possibilità che domani allo stadio, dopo tanti anni, torni Moggi. Volevo sapere qual è la sua sensazione e il suo giudizio. Se è colpevolista o innocentista. Cosa ne pensa?
"Non sono argomenti che mi spettano. Può anche essere che sia tornato anche prima di oggi. Non lo so, non seguo quelle vicende, quindi non posso dare una risposta. A me interessa il calcio, non mi interessa se Moggi viene al campo o meno. Questo è il concetto".

Nel lavoro settimanale ha dovuto anche restituire serenità al gruppo? Questa squadra tende a squagliarsi. Come si lavora in certe situazioni?
"Si lavora con l'applicazione e con le dovute maniere, cercando di non pressare molto il discorso, perchè le pressioni sono già abbastanza continue nel nostro mondo, intendo nel nostro mondo del calcio. In certi momentio bisogna lavorare serenamente, dare tranquillità, dare fiducia e battere su una qualità che noi dobbiamo avere: quella di andare avanti per la nostra strada, cercando di migliorare i risultati che abbiamo avuto fin adesso".

I giornalisti fanno questo sporco mestiere: quando un allenatore perde due partite di fila specialmente male come è successo, comincia ad essere messo in discussione....
"Siamo nella norma...".

Sì, tu sei nel calcio da tanti anni e credo non sia una roba nuova insomma...
"Assolutamente".

Ecco, quindi i giornalisti fanno il loro mestiere bastardo. Ma quello che ti domando è: ti aspettavi magari una cosa del genere da parte della stampa, ma tu dalla società ti sei sentito tutelato in queste due settimane? Cioè, ti sei sentito confortato e difeso "più", "mezzo" o "meno" di quello che ti aspettavi?
"Difeso nel modo in cui loro credono nel mio operato, quindi difeso 'più' probabilmente, perchè credono che tu quando lavori  - in questo devo ringraziarli - dai sempre il massimo di te stesso. I giornalisti, come hai detto, guardano i risultati, e i risultati certe volte sono diversi, oppure certe volte si sfornano quando possono e quando non possono magari sono un po' chiusi. Ma è una cosa normale, nel calcio valgono i risultati. E i giornalisti sono fatti per i risultati, quindi se vai bene ti giudicano bene, se vai male ti giudicano male. L'importante è che nel rapporto mio ci sia stima reciproca al di là di come vadano le cose. Noi sappiamo che lavoriamo al massimo, loro pretendono giustamente che noi diamo il massimo, per cui facciamo - e loro lo sanno sicuramente - il massimo di quello che si fa sempre, tenendo conto che un palo-gol e un palo-fuori cambiano magari le opinioni. O gli stessi cambi fatti vincenti e fatti perdenti ti fanno dire che sei bravo e sei scarso. Io parlo di Cagliari e di domenica, come giudizio".

Tu hai detto che quest'anno è stato più complicato di quello che ti immaginassi. Volevo sapere se questo ha complicato in qualche modo anche il tuo lavoro. Se non sei riuscito anche per questi motivi a dare tutto quello che avresti voluto dare a questa squadra...
"Noi abbiamo avuto un momento importante, dove avevamo trovato una quadratura importante in questa squadra, che aveva attuato dei cambiamenti in corsa molto significativi, magari non visualizzati molto bene, però da un allenatore visualizzati in una maniera molto costruttiva. E' chiaro che la mancanza di continuità è dettata anche dalla mancanza in un certo momento di giocatori che ci hanno dato queste risultanze; oppure dalla sfortuna dettata da infortuni a catena. Adesso, ad esempio, abbiamo infortuni a catena in mezzo al campo, in un certo periodo c'erano infortuni a catena in attacco; adesso abbiamo tutti i difensori a disposizione...cioè non abbiamo avuto mai infortuni che incidessero in linea generale. Abbiamo trovato un assetto di squadra con Marchisio messo in una posizione ibrida, che poteva dare grande forza col supporto di un esterno di ruolo, che poi in effetti non abbiamo mai avuto: si è fatto male De Ceglie, poi si è fatto male Traorè, ho sfruttato un po' di tempo Grosso e aveva fatto abbastanza bene. Poi probabilmente non aveva un'alternativa più valida e con le punte diverse c'è un attacco diverso sugli esterni. Quindi è chiaro che avevamo trovato la quadratura del cerchio. Da lì in poi, tante cose sono saltate. Abbiamo fatto quello che si poteva quest'anno, con gli altri e bassi che c'erano. E faremo ancora molto penso, perchè la squadra non è demotivata per niente, ha voglia di riscatto, ha voglia di far vedere che può giocarsi le partite con chiunque. Ma questo lo ha dimostrato, sia nel bene, sia nel male.  Quindi noi combatteremo per avere sempre la meglio sull'avversario".

Al di là delle illazioni giornalistiche, temi che domani possa essere la tua ultima partita su questa panchina? E poi temi che questa stagione non avrà poi un futuro, un seguito?
"io del futuro non mi preoccupo quasi mai. Io mi preoccupo di fare bene il mio lavoro, poi saranno i risultati probabilmente... (pausa, ndr). Ma con la società, torno a ripetere, io ho un ottimo rapporto, per cui penso che andremo avanti, convinti che quello che facciamo è giusto, convinti che quello che possiamo proporre sul campo sia la maniera giusta. Anche pechè siamo convinti che fare una casa non basti un giorno".

Davvero senti tutta questa fiducia da parte della società alla vigilia di una partita nella quale ci sarà una pressione importante? Davvero ti senti al sicuro e tutelato?
"Al sicuro come rispetto. Io parlo sempre di rispetto. Tutelato vuol dire che la società crede in quello che fai. E' chiaro che i risultati daranno un giudizio diverso se vinci o se perdi, ma penso che il rapporto allenatore-società sia molto solido".

Pensi che sia giusto che ti definiscano un allenatore da un solo schema e per questo limitato per una grande squadra? Altrimenti arrabbiati, reagisci...
"Dipende sempre dai risultati. Un allenatore se cambia uno schema e vince è bravo, altrimenti non è sicuro di quello che fa; se fa sempre uno schema, se vince è bravo, se non lo cambia vuol dire che è stereotipato. L'allenatore è legato sempre al discorso dei risultati. io penso che il calcio sia fatto per le qualità dei giocatori e per le qualità che buttano sul campo. Ogni allenatore ha le proprie idee e se queste idee mi hanno fatto vivere nel mondo del calcio bene, mi faranno vivere ancora il tempo che avrò per poter lavorare sul campo. E andrò avanti sempre con le mie idee, a prescindere da uno che dica...anzi, da uno che scriva, perchè lui ha detto prima una bella cosa: 'Noi scriviamo le cose che vediamo, scriviamo i riusultati". E voi fate questo. L'allenatore vive su convinzioni di lavoro e non cambia sicuramente idea sul suo operato da un giorno all'altro. Cosa che non ho mai fatto e non farò mai. E andrò avanti per la mia strada, sempre e comunque, checchè ne dicano gli altri che scrivono e che guardano".  

Senta mister, proprio perchè una casa non si può costruire subito, in una stagione di transizione, ma riguardando tutto il percoso di questa stagione forse c'è stata un po' di esagerazione in un certo momento nello sbandierare degli obiettivi.
"Ma hai importato degli stimoli. La Juventus sappiamo che ha una mentalità di un certo tipo e noi volevamo e vogliamo dare il massimo per ottenere il massimo dei risultati. Il tempo è ancora garante per poter raggiungere prestazioni importanti che ci permettano di rimanere in quota. Quando sei impegnato ad ottenere un obiettivo è sempre più difficile che non partire senza avere tanti obiettivi. Quindi è chiaro che pensando di aver raggiunto una quadratura giusta su quello che pensavi ottenere, l'equazione è stata fatta, ma con realtà in quel momento. Se poi si perdono delle soluzioni o si perdono dei settori dove tu non hai dei ricambi è chiaro che magari puoi soffrire qualcosa in più. poi ci può anche stare che perdi una partita come quella di Lecce o altre partite". 

Ma da uomo di calcio, al di là della sua posizione in questo momento e di tutte queste attenuanti - il primo anno, gli infortuni, eccetera... -, non arrivare quarti sarebbe un fallimento o no?
"Se non lottiamo".

Mai nessuno della società le ha detto 'lei l'anno prossimo sarà l'allenatore della Juve a prescindere dai risultati di quest'anno'?
"Io ho un contratto fino all'anno prossimo, non devo chiedere se sarò, ce l'ho, per cui mi sembra che nessuno da questo punto di vista mi debba dire 'sei ancora l'allenatore della Juventus'. Ve bene che il nostro mondo è un mondo molto particolare: nel calcio oggi tutto è giusto e domani pomeriggio è tutto sbagliato, e viceversa. Io devo fare il mio lavoro e basta. e il mio lavoro concerne anche di parlare del Milan. E fin adesso mi sembra che se ne sia parlato poco".

Tornando alla partita, che partita si aspetta?
"No, senza 'tornando', andando...(ride, ndr)".

Quali sono i rischi? Quali sono i vostri possibili punti di forza? Che partita sarà?
"Penso che lo stimolo sicuramente ci sia, senza andare a trovare altre cose. Sappiamo di trovare una squadra molto competitiva, sta dimostrando di meritare il posto in classifica che occupa, ha giocatori tecnicamente di grande levatura, però noi abbiamo delle armi con le quali abbiamo dimostrato di poter competere con loro a Milano e saranno buttate sul campo".

Senza quel gol all'ultimo minuto contro il Chievo eravate a tre punti dal Milan. Si chiede ogni tanto cosa è successo nel frattempo? Come mai gli è sfuggita questa squadra? Questa è la squadra dei 18 risultati utili consecutivi...
"L'ho detto prima. Se non l'ha capito glielo rispiego. A gennaio...".

Forse sarò duro di comprendonio, ma vedo che capito spesso con lei...
"La squadra stava bene, poi ha giocato col Chievo l'ultima dell'annata e ha pareggiato al novantesimo. Quando è rientrata, di fatto, non ha più potuto contare sui giocatori che in quel momento lì erano diventati importantissimi per noi, come livello di gioco: Quagliarella, Iaquinta, Felipe Melo perso per quattro domeniche, la mancanza di alternative davanti, con Amauri ancora in condizioni particolari. Poi tante partite inframezzate dalla coppa, non avendo in quel momento dei giocatori in condizione. In quel momento abbiamo pagato dazio e l'avevamo superato bene, come concetto di ripresa, sia a Cagliari che con l'Inter, con il lavoro. Siamo ricaduti, ma non è una causa globale, ci sono delle attenuanti che non devono far pensare a un abbassamento di tensione da parte nostra, devono far pensare che noi lavoriamo al massimo con quello che possiamo dare sul campo. Poi torno a ripetere: il calcio è fatto di situazioni di campo che certe volte ti danno ragione e certe volte meno".(redazione TuttoJuve.com)

 
 
 

Del Piero, doppia attesa: rinnovo e posto da titolare...

Post n°4129 pubblicato il 04 Marzo 2011 da nadir63l
 

I tempi per il rinnovo slittano, col Milan quinta panchina consecutiva?
TORINO, 4 marzo - Sarà una strana vigilia per Ales­sandro Del Piero. Stretto, per metterla alla Andrea Agnelli, «tra cronaca e storia». La prima potrebbe rivelarsi assai deludente per il capitano bianconero, dal momento che - a meno di sorprese - per lui si profila la quin­ta panchina consecutiva (certo il tipo è in grado di lasciare un’impronta sul match an­che subentrando a partita in corso). Quan­to alla storia, è un fatto che Pato, mica uno qualsiasi, oggi attraverso le nostre pagine si inchina a Del Piero rivolgendogli un clamo­roso attestato di stima: «E’ un mito, spero che a fine partita mi regali la maglia».

IL DETTO - Momenti alti e altri meno. Un po’ come questa storia del contratto, che è difficile derubricare a normale contrapposi­zione pre-firma. Partiamo dalle dichiarazio­ni ufficiali, perché quando ci si rivolge a una potenziale platea di 14 milioni di persone (tanti sono i tifosi bianconeri in Italia) le pa­role hanno un peso. Alessandro Del Piero in videomessaggio: «Ho firmato il mio primo contratto con la Juventus in bianco, firmerò anche quello che sarà l’ultimo della mia car­riera con questa maglia in bianco». Andrea Agnelli davanti a telecamere e microfoni: «Del Piero ha confermato la sua volontà di rimanere con una dichiarazione video. Ne siamo molto orgogliosi, avremo tempo nelle prossime settimane per definirne l’impegno nella Juventus del prossimo anno».

IL NON DETTO - Ora passiamo a un paio di situazioni verificatesi tra una dichiarazione e l’altra. La prima risale a sconfitta con il Bo­logna appena maturata. La società ha deci­so di affidare l’incombenza di spiegare le ra­gioni del ko a Felipe Melo e Giorgio Chiel­lini.

 
 
 

Paolo Bergamo a il "Bianco e Nero"

Post n°4128 pubblicato il 04 Marzo 2011 da nadir63l
 

 

 

 
 
 

Narducci vuole ricusare la Corte? La Figc dą l'ok a un nuovo processo per Moggi e gli altri condannati...

Post n°4127 pubblicato il 04 Marzo 2011 da nadir63l
 

Fonte: Tuttosport
© foto di Alberto Fornasari

La giornata di ieri ha rappresenato un'ulteriore tappa importante nella vicenda Calciopoli. Il consiglio Figc, si legge su Tuttosport, ha approvato una norma con la quale si si istuisce un doppio grado di giudizio (Disciplinare e Corte Federale, con eventuale ricorso all'Alta Cone del Coni) per i condannati nel primo processo sportivo. Si riparte dalle sentenze emesse, ma saranno presi in considerazione i fatti nuovi emersi negli ultimi anni. Da Napoli, dove si celebra l'atteso processo penale, emerge una notiza che, se confermata, avrebbe del clamoroso. Il pubblico ministero Narducci avrebbe intenzione, secondo Tuttosport, di avanzare una seconda richiesta di ricusazione della corte presieduta dalla dottoressa Teresa Casoria. I pm non vedrebbero garantinta la serenità di giudizio dalle magistrature. Il rischio è quello di un nuovo lungo stop con l'ipotesi prescrizione che avanza minacciosamente.

 
 
 

     

 

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