LA NUOVA CASA BIANCONERA
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«Il vantaggio di dodici punti, che a fine campionato diventerà di quindici, non può essere frutto di null’altro che non il fatto che eravamo più forti. Una grande squadra che quella sera, il 12 febbraio 2006, di fatto si portò a casa il ventinovesimo scudetto. La medaglia ce l’ho ancora casa. E non la restituisco. »
Alessandro Del Piero
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Messaggi del 08/03/2011
glmdj
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Replica ad inviti, non disinteressati, a rinnegare un passato vincente e glorioso. Che nel giornalismo sportivo italiano non ci sia una grande simpatia per la Juventus è ormai un fatto arcinoto, dalle decennali polemiche e mitizzazioni su banalità (dal gol di Turone al fallo su Ronaldo) fino a calciopoli e anche dopo si è letto e sentito di tutto e di più a riguardo. Un malessere che, come abbiamo detto, ha vissuto la sua rivoluzione giacobina nell'estate 2006 con l'esplosione in tutto e per tutto del mito dei miti, ovvero della fantomatica cupola moggiana. Un'organizzazione che, come stiamo vedendo ora durante il processo penale di Napoli, fu basata sul "si dice, si pensava". In soldoni tutta fuffa. C'è però una nutrita schiera che tende a non interessarsi o a non voler prendere per buone le realtà che escono a palate dall'aula 216 del tribunale partenopeo, sfogliando ieri la Gazzetta dello Sport abbiamo trovato in fondo al quotidiano un'intervista fatta dal direttore Andrea Monti a Beppe Servegnini che, dopo 10 anni, lascia il quotidiano milanese e la sua rubrica postale "Italians". Che Severgnini sia un acceso e indiscusso tifoso interista è un dato di fatto, che sia pure uno di quelli che all'epoca delle prime intercettazioni abbia non poco alimentato quel clima pure, che abbia infine fatto scena muta o quasi quando la scorsa primavera identiche telefonate erano a carico della sua squadra del cuore idem. Passate queste dovute premesse arriviamo ad un punto dell'intervista dove il giornalista cremasco parla proprio della Juventus e di quel periodo: "L' Inter è Ettore, la Juve è Achille. Ettore è fascinoso, eroico e sfortunato. Achille è forte, permaloso e raccomandato dagli dei (allora non si sapevano come funzionassero questi aiuti dal cielo).... Ecco perchè calciopoli mi ha provocato un dolore e una delusione profonda: i miei leggendari avversari baravano? Lo ripeto ai miei tanti amici bianconeri, quel passato è tossico, mollatelo. Siete voi i veri, grandi, danneggiati di calciopoli". Su una cosa siamo concordi con Severgnini, nessuno ha pagato quanto i tifosi juventini quella situazione ma su tutto il resto ci sono troppe inesattezze e troppe frasi di comodo e circostanza, per quale motivo andrebbe rinnegata un'era che ha visto la Juventus trionfare in Italia e in Europa contro tutto e tutti con competenza e abnegazione? Per via di quelle intercettazioni? Allora anche tale è da ritenere "tossico" pure quella gestione (che è la stessa attuale) della sua amata Inter, i "4-4-4" e i "sorteggi non vanno fatti" fino alle telefonate con De Santis sono tutta farina del sacco nerazzurro, che si sarebbe detto in caso che queste telefonate provenissero da Corso Galileo Ferraris? A tutte queste cose il giornalista cremasco non ha mai risposto se non con un ironico "e telefonavano per non vincere..." dimenticando che in un campionato non esiste solo lo scudetto ma anche i piazzamenti europei e la lotta per la salvezza, se erano "tossiche" per onestà intellettuale devono, e sottolineiamo devono, esserle pure queste. Senza scomodare le favole, già smontate in tribunale, su utenze svizzere. Beppe Severgnini sicuramente avrà ascoltato la testimonianza del suo collega e amico Fabio Monti di martedì scorso, se non l'ha fatto consigliamo lui vivamente di sentirsela per capire qualcosa di più, di cosa è stata in realtà calciopoli, ovvero una montatura mediatica basata sul nulla. Noi il suo invito non lo raccogliamo e quel passato che noi riteniamo glorioso ed eccelso non lo molliamo ne rinneghiamo, la coscienza ce l'abbiamo pulita e sappiamo cosa si faceva in quegli anni quando si compravano i vari Zidane, Nedved, Thuram e Buffon mentre da altre parti si pretendeva di vincere i campionati e ci si issava su piedistalli estivi in vetta a fantomatiche classifiche con Vampeta, Brechet e Gresko. Lo ripetiamo, noi la coscienza ce l'abbiamo non pulita ma di più forse qualcun'altro che sta a Milano in corso Vittorio Emanuele e ripete come un disco rotto certe cose no. E forse nemmeno la possiede. |
Nell’ambito dell’attività istruttoria relativa all’esposto della Juventus sull’assegnazione dello scudetto per la stagione sportiva 2005/2006, il Procuratore federale ha previsto per giovedì 31 marzo l’audizione del presidente dell’Inter Massimo Moratti. Lo rende noto la Federcalcio attraverso un comunicato ufficiale. E' finito il tempo delle battutine sarcastiche a mezzo stampa. Caro Moratti, ora si fa sul serio... |
La proposta è arrivata in Redazione da diversi lettori e lettrici di TuttoJuve.com. Non possiamo che unirci al coro dei tifosi juventini: "Basta comprare le stelle della società". Le stelle le vogliamo in campo e non sul pavimento. Solo una trovata pubblicitaria per il nuovo stadio, solo un modo per promuovere un'iniziativa di marketing. Basta regali, anche perchè chi ha già acquistato la stella dovrebbe chiedere il rimborso. |
E se la Juventus decidesse di ripartire, per tornare grande, da chi in campo ha contribuito a tanti successi e in panchina ha regalato il ritorno in Serie A? L'edizione odierna di Tuttosport lancia una suggestiva ipotesi: quella che porta il nome di Didier Deschamps come nuovo (si fa per dire) allenatore della Juventus. Il tecnico francese, attualmente sulla panchina dell'Olympique Marsiglia, è stato intervistato in esclusiva proprio dal quotidiano torinese. L'ex centrocampista della Vecchia Signora ha vinto praticamente tutto con la maglia bianconera (scudetti, Champions League, Coppa Intercontinentale, e altro ancora) e, dunque, potrebbe rappresentare il profilo giusto per riportare i vertici del calcio nostrano ed internazionale. L'allenatore francese dell'anno è tra i candidati alla successione di Delneri: la rifondazione juventina inizierebbe, quindi, da un mister di comprovata esperienza internazionale e che conosce forse meglio di altri candidati l'ambiente bianconero. Deschamps, si diceva, ha avuto il merito di riuscire ad ottenere subito la promozione in Serie A da allenatore della Juventus nella stagione 2006/2007, ovvero l'anno post Calciopoli. Poi, però, il 25 maggio 2007 ci furono, a sorpresa, le dimissioni dall'incarico di tecnico della Juve a causa di dissidi con l'allora direttore sportivo Alessio Secco, ossia lo stesso uomo che prese Poulsen al posto di Xabi Alonso e che acquistò Tiago per 13,5 milioni di euro. Successivamente, Didì, si è pentito di aver preso quella decisione: "Sul momento mi sembrò una decisione giusta, coerente. Invece fu un errore tutto mio. Con il passare del tempo ho realizzato che la gente del calcio non aveva colto le ragioni di quella mia scelta. Le faccio un esempio: l’estate scorsa venni contattato dal Liverpool e la prima cosa che i miei interlocutori mi chiesero durante la riunione fu:“Perché se ne andò dalla Juve?”. |
La Juventus prosegue la marcia di avvicinamento alla gara contro il Cesena, in programma sabato prossimo alle 20:45 allo stadio "Dino Manuzzi". |
Inviato da: diletta.castelli
il 11/10/2016 alle 17:05
Inviato da: dimariamonicaa
il 08/04/2016 alle 21:04
Inviato da: aldo.giornoa64
il 20/12/2015 alle 22:00
Inviato da: aldo.giornoa64
il 13/12/2015 alle 23:54
Inviato da: aldo.giornoa64
il 08/12/2015 alle 23:14