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Messaggi del 09/03/2011

Zarate rompe con la Lazio, Juve attenta

Post n°4187 pubblicato il 09 Marzo 2011 da nadir63l
 

Il fratello-procuratore dell'argentino lancia pesanti accuse ai biancocelesti, bianconeri pronti ad approfittarne.
© foto di Federico Gaetano

Se non è rottura poco ci manca ma Mauro Zarate e la Lazio sono sempre più lontani. Dopo le continue freddure del tecnico Edy Reja e le tante recenti panchine il giocatore argentino, tramite il fratello e procuratore Sergio, ha sbottato nelle dichiarazioni riportate in giornata da Tuttojuve.com che il celebre "El Raton" ha rilasciato a Radio Manà Manà. Se non è un addio poco ci manca e in corso Galileo Ferraris le antenne sono ben sintonizzate su quel che succederà a Formello da qui fino a fine maggio. Che il giocatore piaccia e non poco all'attuale staff dirigenziale della Juventus è un dato di fatto, già a gennaio dopo la squalifica rimediata a Bologna e una breve emarginazione dal gruppo Lazio Marotta e Paratici avevano lanciato più sondaggi in direzione Roma per avere informazioni più dettagliate, ma il presidente biancoceleste Claudio Lotito aveva chiuso la porta. A fine stagione il discorso sarà diverso, difficilmente la Lazio tratterrà un separato in casa visti che i rapporti tra Maurito e Reja sono ai minimi termini, la Juventus potrebbe a quel punto tornare alla carica con un solo e pesante problema: le solite esose richieste di Claudio Lotito e la linea molto economica che in casa bianconera regna nel nuovo corso dettato da Andrea Agnelli.

 
 
 

QUAGLIARELLA: "Sto alla grande, miglioro giorno dopo giorno. Ho sensazioni positive"

Post n°4186 pubblicato il 09 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di ALBERTO LINGRIA

Dopo l’infortunio del 6 gennaio e la conseguente operazione al legamento crociato anteriore del ginocchio destro, Fabio Quagliarella sta lavorando duramente per tornare in campo il più presto possibile. L'attaccante bianconero racconta la sua risalita, il trauma dell'infortunio e il desiderio di ricominciare in un video-diario della riabilitazione articolato in tre puntate. La prima è stata pubblicata da oggi in versione ridotta sul sito ufficiale bianconero Juventus.com e in versione integrale nell'area web riservata agli Juventus Member.
"Mi mancano gli allenamenti, i compagni di squadra, il pallone, il ritiro prepartita - racconta Fabio -. Sto alla grande, il ginocchio reagisce bene a tutti i lavori, procede bene. Era il mio primo intervento, non sapevo come potesse reagire il ginocchio, quindi era tutto un punto interrogativo nella mia testa. Piano piano, però, vedi i miglioramenti giorno dopo giorno e ti rassereni un po'. Sono sempre concentrato sul ginocchio, sulle sensazioni che provo nel fare determinati gesti - percepire se c'è qualcosa che non va, oppure spingere sempre di più -, però fortunatamente sono tutte sensazioni positive fin adesso. L'infortunio era scritto nel mio destino. Questo è un ostacolo da superare con carattere. La mia fortuna è quella di poter contare su uno staff medico competente, che mi segue quasi 24 ore su 24. La mia fortuna è che sto in una delle migliori società, non solo in Italia, ma anche in Europa e nel mondo".
A seguirlo nel suo percorso all’Isokinetic, c’è un’equipe di altissimo livello. E Fabrizio Tencone, coordinatore dell'area medica della Juventus, illustra, punto per punto, tutti i passaggi da percorrere prima della guarigione definitiva: lunghe sedute di fisioterapia, scatti, balzi, corsa nell’acqua. Quagliarella fatica tra palestra e piscina: "Fabio affronta la riabilitazione superando dei criteri che permettono uno dopo l'altro di superare una serie di obiettivi", spiega il dottor Tencone. 
L'attaccante bianconero è al lavoro con uno dei tanti macchinari all'avanguardia del centro Isokinetic ed il medico descrive l'esercizio: "In questo momento Fabio sta eseguendo esercizi di rinforzo muscolare - prosegue Tencone -. Questa macchina è una pressa e l'esercizio è un esercizio di rinforzo muscolare a catena cinetica chiusa, cioè con il piede appoggiato. Questo permette di utilizzare la parte muscolare senza andare a sovraccaricare in modo eccessivo la parte del legamento operato".

 
 
 

MOGGI: "Moratti parla tanto per parlare. Tornare alla Juve? Non ci penso"

Post n°4185 pubblicato il 09 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di Micri Comunication

L'ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi, intervenuto in diretta ai microfoni del programma di Radio Kiss Kiss, "Radio Goal", ha replicato a stretto giro di posta al presidente dell'Inter Massimo Moratti, che in mattinata ha definito ridicola la convocazione del procuratore federale Stefano Palazzi in merito all'esposto della società bianconera per lo scudetto 2005-2006: "Moratti dice che chiamare l’Inter è ridicolo? Forse non ha letto le intercettazioni - spiega Moggi -. Forse non ricorda che ha chiamato nel suo ufficio Tavaroli, che Tavaroli con Facchetti hanno incaricato Cipriani. Fa finta di niente e parla tanto per parlare. Cosa è Calciopoli dopo cinque anni? Non è successo proprio niente. Di 170mila telefonate ne hanno prese solo quaranta e tutte della Juventus. Le altre, sono tutte irrilevanti. Era irrilevante quando Facchetti diceva a Bertini 'fammi vincere la partita di Coppa Italia col Cagliari' a Cagliari nel 2008 e guarda caso poi l’Inter ha vinto quella Coppa Italia e quindi la federazione avrebbe dovuto toglierla. Era irrilevante quando si diceva al designatore 'passa per l’ufficio che Moratti deve darti un regalo'. E invece era rilevante il fatto che una società si difendesse da queste cose".
Moggi ha commentato anche le insistenti voci che lo vorrebbero prossimo ad un ritorno alla Juventus: "Se torno alla Juve? Sto così bene che non penso a queste cose. Mi spiace per la Juve, volevo andare a vedere la gara col Milan ma poi i miei familiari mi consigliarono di non andare. Ho evitato ma ringrazio il pubblico per tutte le attenzioni che hanno riposto in me. Evidentemente ho fatto un buon lavoro".
L'ex direttore generale della Juventus ha quindi espresso un giudizio sulle ultime considerazioni di Aurelio De Laurentiis, secondo il quale il Napoli dà fastidio alle grandi del calcio: "De Laurentiis sbaglia ora ed ha sbagliato prima. Ha sbagliato prima, quando ha detto che “il calcio è più pulito”. Il calcio, ricordo, è sempre stato pulito e non è mai stato sporco. Sbaglia ora, dicendo che lassù nessuno vuole il Napoli: si confonde e si contraddice. Se lassù nessuno vuole il Napoli, vuol dire che il calcio non è pulito: delle due, l’una. Bisogna che De Laurentiis decida bene la strada da percorrere con Zamparini e non quelle che convengono nei momenti in cui viene contro qualcosa. Quando succedono le cose storte, stanno tutti da una parte. Quando le cose vanno normalmente, allora si dice che gli errori degli arbitri sono solo frutto di casualità. Le verità sono che gli arbitri non sono persone che truccano, ma quando si trovano di fronte a Inter, Roma e Milan alzano tanto di cappello, ma lo fanno involontariamente. Si chiama 'sudditanza psicologica'. De Laurentiis fa bene a chiedere maggior attenzione, ma ha fatto male in passato quando ha detto che gli arbitri sono tutti bravi e se sbagliano sono solo casi. Gli arbitri sbagliano come hanno sempre sbagliato. De Laurentiis fa bene ora a farsi rispettare. Il sorteggio integrale? Quando il Verona ha vinto lo scudetto, io arrivai secondo col Torino. Mi fecero perdere una partita in casa, proprio con il Verona, per tre a due. Il problema non si sposterebbe più di tanto: se si parla questo linguaggio, si accusa anche chi fa le designazioni. Bisogna prestare la massima attenzione e non dire quel che conviene nel momento in cui conviene. Il sorteggio integrale dovrebbe andar bene o sempre o mai e non solo quando fa comodo".
Infine Moggi si pronuncia sulla lotta Champions: "La lotta Champions? Il Napoli arriverà quarto, la Roma terza. È sotto in classifica, ma questo è il mio pensiero. Ho detto prima dell’inizio della stagione che il Milan avrebbe vinto lo scudetto. Adesso, dico che la Roma potrà arrivare terza ed il Napoli quarto. Mi auguro per gli azzurri che possano anche arrivar terzi, ma ci credo poco. La Roma, nei quattro, ci starà sicuramente, è una mia impressione. Se i giallorossi riceveranno aiuti? Non lo so questo. Sono pensieri che uno fa svegliandosi al mattino".

 
 
 

La calciopoli di Monti con gli occhi di Facchetti....glmdj...

Post n°4184 pubblicato il 09 Marzo 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

di P. Cicconofri

Fabio Monti è stato chiamato dai pm napoletani a testimoniare in merito alle presunte “confidenze” ricevute dal defunto Facchetti che era convinto che ci fossero delle pesanti anomalie nel sistema (sulle designazioni ed in alcune decisioni) e di una generale tendenza a violare le leggi: il cosiddetto “Sistema Moggi” . Monti è una delle prime firme del Corriere della Sera ed entra nel processo napoletano come confidente dell'ex presidente interista.

Avendo appurato nel tempo il ruolo rivestito dai media in calciopoli, abbiamo deciso di perdere qualche minuto per vedere come ne ha parlato Monti attraverso i suoi articoli nel 2006, ma anche negli anni precedenti e successivi.

16.04.2010: Dagli arbitri pilotati a biglietti e viaggi regalati: le differenze da Calciopoli-uno. Moggi organizzò una rete privata di telefoni per dettare i nomi degli arbitri da designare Il giornalista difende la posizione dell’inter e di Facchetti: “Sebbene il dibattito sia più che mai aperto, non si riscontra per ora un’analoga gravità nei fatti in questa seconda fase di Calciopoli, nemmeno nei confronti dell’Inter e di Facchetti, che sono i veri (o unici) obiettivi della controffensiva di Moggi. E non soltanto perché, in questo e in altri casi, non esistono le sim straniere, che consentivano a Moggi di essere in costante contatto con arbitri e designatori”. Le telefonate sono diverse per quantità (i pm hanno parlato di 450 chiamate in entrata e uscita con i due designatori contro le 40, compresa una dove quella ascoltata non è la voce di Facchetti), per frequenza, per argomentazioni, per modo di proporsi. Dettare la griglia per il sorteggio è molto diverso da (non) fare nemmeno il nome di Collina (pronunciato da Bergamo) e considerato da tutti come un’assicurazione sugli errori. Senza dimenticare chi chiama chi. Nel caso dell’Inter sono quasi sempre i designatori a chiamare e non il contrario, come avveniva per Moggi.

25.06.2006: Moratti: ci hanno truffati, ora lo scudetto va assegnato. Inizia la campagna scudetto dell’onestà. “Però c' è l' altra faccia del pallone. Lo scandalo italiano, quello che non ha nemmeno sfiorato per un minuto l' Inter. Moratti potrebbe anche essere orgoglioso di non essere mai caduto in tentazione, di prendersi una silenziosa rivincita nei confronti di chi non perdeva occasione per dargli lezione di calcio e di contabilità aziendale. .. Moratti non ha nulla da chiedere per sé e per l' Inter, ma non gradisce l' idea che si parli di non assegnazione degli scudetti: «Sarebbe una scelta che non condivido, perché significherebbe che tutti sono colpevoli. E non mi sta bene. Lo scudetto rappresenta un premio per chi è stato più bravo e per chi si è comportato bene, cioè per chi ha rispettato le regole dello sport. Anche se è arrivato terzo o decimo. Per questo le classifiche vanno ridisegnate e qualcuno alla fine dovrà essere comunque premiato. Per una questione di giustizia». Non per una festa che non ci sarà".

05.09.2006: È finita la corsa di Facchetti il rivoluzionario. Inizia a parlare delle confidenze di Facchetti. “Nel 2002, cominciò a rendersi conto che si trattava di un disegno sportivamente criminoso. Lo disse senza paura anche alla squadra, appena diventato presidente, il 12 febbraio 2004, dopo una semifinale di Coppa Italia, un' Inter-Juve risolta ai rigori, nel quale l' ex (per fortuna) arbitro Pellegrino aveva combinato di tutto: «Io non ho la pazienza del dottor Moratti e vedrete che questi faranno una brutta fine». Perché Facchetti ha sempre vissuto nella convinzione che le regole fossero sacre e proprio non poteva sopportare chi cercava di violarle, fossero anche gli onnipotenti Giraudo e Moggi. Non aveva l' abitudine di alzare la voce, ma era un uomo che sapeva farsi rispettare. Una persona perbene e proprio per questo più rispettata all' estero (alla Fifa e all' Uefa era un' autorità, ascoltata con grande attenzione) che nei palazzi italiani”.

24.04.2002: La Juve ha voglia di far pace con l' Inter Giraudo: «Polemiche nate da un equivoco». Sensi: «Colpa nostra se perdiamo lo scudetto». Facchetti e gli arbitri: «Mai ricusato nessuno». Rientra in gioco Collina. Prima del 5 maggio 2002, Monti riporta un virgolettato di Facchetti: “La regolarità del finale di campionato si intreccia con la questione arbitrale, nella quale entra in gioco Pierluigi Collina. Ieri il vice-presidente dell' Inter, Giacinto Facchetti, ha cancellato le voci inesatte circolate in queste ore, per chiarire la posizione dell' Inter su Collina: «Bisogna essere chiari. Non abbiamo mai chiesto che un arbitro non diriga nostre gare e mai lo faremo. Questo non è nel nostro stile» E leggete cosa scriveva sugli arbitri: “I fischietti nel mirino De Santis il più contestato: quello su Ronaldo non è l' unico errore; Collina gode di grande stima all' estero: per la Fifa è il migliore; Gabriele esordiente, ha già diretto tre volte la Juve (2 in trasferta); Cesari ha diretto Juve- Roma, Roma-Juve e Inter-Roma; Messina non ha sbagliato più di altri, ma ha pagato più di tutti."

10.03.1997 Moratti: "Inventate regole nuove ".Ampio spazio alle polemiche interiste. Parla Collina:“«Non sono state le proteste degli juventini, ma un mio scrupolo a spingermi dal guardalinee. Non erano passati cinque minuti dal momento nel quale il gol era stato convalidato e l'importante e' che sia stata presa la decisione giusta». Ma chi era in campo e' convinto che a spingere Collina dal guardalinee siano state le proteste urlate del capitano della Juve, Ferrara. Questa la testimonianza di Di Livio: "All'inizio Collina era convinto che il gol fosse regolare, ma quando e' andato dal guardalinee questo gli ha detto che era un po' incerto". Questo episodio, notato dalla tribuna, ha scatenato l'ira di Massimo Moratti, un secondo dopo la fine: "In 45 anni di calcio non avevo mai visto una cosa del genere. E' stata inventata una nuova regola, molto piu' evoluta del progetto della Lega. Io, come tanti altri del pubblico, quando arbitro e guardalinee convalidano, penso che sia gol”.

Secondo voi, chi si è trovato a leggere questi articoli, che idea si sarà fatto?

Alla sicurezza mostrata nei suoi pezzi si è contrapposto un interrogatorio timido in cui ha cercato di dare credibilità alle chiacchiere da bar. Una presa di posizione forte quella di Fabio Monti nel corso degli anni, forse dovuta alle stesse delle convinzioni del suo amico Facchetti (pur non conoscendo la fonte di quelle idee), che ha alimentato quel clima di sospetto atto a creare le basi per indirizzare verso un solo colpevole.
Alla fine del controinterrogatorio delle difese, il giornalista ha affermato che in realtà, quelle confidenze, erano solo uno scambio di interpretazioni sugli episodi.
Interpretazioni che divulgate attraverso editoriali su quotidiani nazionali, hanno amplificato – alimentandolo - quel sentimento popolare che ha portato a calciopoli.

Forse il processo di Napoli non arriverà a sentenza, ma quello che ha prodotto deve rimanere bene impresso in tutti noi, per non correre nuovamente il rischio di credere ad un sistema mediatico avvezzo a deviare l’attenzione, spostando l’interesse laddove ne trova la convenienza.

Cronaca dell’udienza del 02.03.11
Video testimonianza Monti

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1463


 
 
 

Juve, non solo Elmander: anche Klose e Podolski nel mirino

Post n°4183 pubblicato il 09 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di Alberto Fornasari

Non solo Elmander. L'attaccante svedese del Bolton è solo uno degli obiettivi di mercato della Juve per quanto riguarda il reparto avanzato. Il club bianconero segue infatti con attenzione altri due attaccanti di valore, che giocano nella Bundesliga. Si tratta di MIroslav Klose, bomber 32 enne del Bayern Monaco, e del suo compagno di nazionale, Lukas Podolski, 26 enne punta del Colonia. Come riporta il sito Itmsport, la Juventus avrebbe chiesto informazioni al Bayern su Klose, che il club bavarese valuta 15 milioni di euro, cifra giudicata altissima dai bianconeri vista l'età del giocatore. Podoloski, 6 anni più giovane dell'attaccante del Bayern, ha la sua stessa valutazione, e potrebbe diventare una pista percorribile dalla Juve, anche se sul giocatore del Colonia c'è l'interesse di molti club, anche italiani, primo tra tutti il Genoa

 
 
 

Sentite Moratti: "Ridicolo che l'Inter venga convocata da Palazzi

Post n°4182 pubblicato il 09 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

L’esposto presentato dal presidente della Juve Andrea agnelli alla Procura federale, in merito all’assegnazione dello scudetto 2005-2006, ha portato ad un primo risultato tanto sperato dalla dirigenza bianconera: la chiamata in audizione del presidente dell’Inter, Massimo Moratti, da parte del Procuratore Federale, Stefano Palazzi. L’audizione è stata fissata il prossimo 31 marzo. Intercettato da un gruppetto di giornalisti sotto gli uffici della Saras, Moratti si è espresso duramente in merito alla convocazione da parte della procura federale: "Con tutto il rispetto per Palazzi, trovo ridicolo che l'Inter debba presentarsi per questa questione". Infine una battuta sulla partita di stasera dei rivali cugini contro il Tottenham, che vale il passaggio ai quarti di Champions: "Spero che il Milan si qualifichi".

 
 
 

SKY - INCONTRO AGNELLI-CAPELLO C'E' STATO, MA...

Post n°4181 pubblicato il 09 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La notizia che ha agitato le ultime ore juventine ha fatto il giro d'Italia in pochi minuti: "Incontro tra Capello e Andrea Agnelli". Pochi minuti ci sono voluti anche per la smentita della Juventus: "Nessun appuntamento con Capello". Due verità apparentemente inconciliabili. "Un incontro, a quanto ci risulta, c'è stato - spiega l'esperto di mercato di Sky Sport, Alessandro Sugoni -. Ma la questione non è tanto chiarire quando e dove si siano visti Andrea Agnelli e Fabio Capello, anche perchè i rapporti tra loro sono ottimi e si sentono spesso; piuttosto è importante precisare che questo incontro non prelude ad un ritorno di Capello alla Juve, nè in veste di allenatore, nè di dirigente. I due avranno certamente parlato della crisi della squadra e magari il presidente avrà chiesto anche qualche consiglio al ct dell'Inghilterra, che comunque su quella panchina ci resterà fino al 2012, quando scadrà il suo contratto. Al momento dunque è da escludere un ritorno alla Juve. E per ora non c'è stata nemmeno la telefonata con Vialli per il possibile ruolo di traghettatore. Forse il club bianconero non chiamerà nemmeno Vialli, perchè l'intenzione della società, a meno di eventi clamorosi, è di arrivare fino a fine stagione con Delneri, per poi affidare un nuovo progetto ad un altro allenatore, che potrebbe essere Spalletti, Gasperini o qualcun altro, ma che sicuramente non sarà Fabio Capello".

 
 
 

Del Piero: "Uniti per uscire da questa situazione

Post n°4180 pubblicato il 09 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image sport

Alessandro Del Piero è tornato a parlare tramite il suo sito ufficiale, dopo un periodo di silenzio. "Poche parole" è appunto l'eloquente titolo del suo articolo rivolto ai tifosi bianconeri. Ecco la trascrizione integrale: "Ciao amici, come state? In questo periodo avrete notato che sono stato di poche parole (mi riferisco a quelle che solitamente mi piace spendere con voi su questo sito e su Facebook) ma ci sono momenti in cui è giusto parlare di meno e lasciare spazio ad altro. Mi riferisco ovviamente al periodo che stiamo attraversando noi della Juventus. Per quanto riguarda il campo, dunque, mi limito a quanto detto nel post partita di Juventus-Milan e continuo ad allenarmi ogni giorno a Vinovo insieme con i miei compagni per venire fuori da questa situazione, un obiettivo di fronte al quale siamo tutti uniti e partecipi.

Vi ringrazio per la vicinanza e l’affetto che comunque non mancate mai di farmi sentire, vi assicuro che è molto importante.

A presto, Alessandro"

 
 
 

- Juventus Center blindato: il vice premier israeliano segue l'allenamento. Aquilani in gruppo, pronto per Cesena!

Post n°4179 pubblicato il 09 Marzo 2011 da nadir63l
 

 
© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS

La Juventus ha iniziato ad allenarsi da pochi minuti in un blindatissimo centro sportivo di Vinovo. Non c'entrano gli allenamenti a porte chiuse, non c'entrano i timori di contestazione: in campo - riferisce Sky Sport - c'è il Ministro degli Esteri, nonchè vice premier israeliano, Avigdor Lieberman, che sta assistendo alla seduta mattutina della squadra bianconera, scortato da un imponente schieramento di forze dell'ordine. Lieberman, in Italia per una visita ufficiale, è passato a Torino perchè ha degli ottimi rapporti con l'avvocato della Juventus Michele Briamonte ed anche perchè è un tifoso, un appassionato della Juventus.
AQUILANI IN GRUPPO - Per quanto concerne le notizie dal campo, c'è una buona notizia: Alberto Aquilani si sta allenando con il gruppo ed è ormai sulla via del recupero per la trasferta di Cesena. Delneri ritrova quindi un giocatore fondamentale, soprattutto alla luce degli infortuni di Sissoko e Felipe Melo. Sabato prossimo, al "Dino Manuzzi", il centrocampista romano farà coppia in mezzo al campo con Claudio Marchisio.

 
 
 

Sentite Moratti: "L'Audizione sullo scudetto 2005-2006? E' ridicolo che l'Inter venga convocata da Palazzi"

Post n°4178 pubblicato il 09 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di Giacomo Morini

L’esposto presentato dal presidente della Juve Andrea agnelli alla Procura federale, in merito all’assegnazione dello scudetto 2005-2006, ha portato ad un primo risultato tanto sperato dalla dirigenza bianconera: la chiamata in audizione del presidente dell’Inter, Massimo Moratti, da parte del Procuratore Federale, Stefano Palazzi. L’audizione è stata fissata il prossimo 31 marzo. Intercettato da un gruppetto di giornalisti sotto gli uffici della Saras, Moratti si è espresso duramente in merito alla convocazione da parte della procura federale: "Con tutto il rispetto per Palazzi, trovo ridicolo che l'Inter debba presentarsi per questa questione". Infine una battuta sulla partita di stasera dei rivali cugini contro il Tottenham, che vale il passaggio ai quarti di Champions: "Spero che il Milan si qualifichi".

 
 
 

Corsport - Tutti i nomi di casa Juve

Post n°4177 pubblicato il 09 Marzo 2011 da nadir63l
 

Corsport - Tutti i nomi di casa Juve
09.03.2011 10:25 di Davide Terruzzi   articolo letto 1285 volte
© foto di Federico Gaetano

In attesa di ritornare a far notizia per i risultati positivi sul campo, la Juventus targata Agnelli-Marotta è l'assoluta protagonista sulle pagine dei quotidiani dedicate al calciomercato. Ci sono diverse ipotesi in campo, dalla guida tecnica ai nuovi acquisti, e ognuno avanza la propria. Secondo Il Corriere dello Sport, la Juventus ripartirà da Beck e Bastos, con alternativa Cassani, Mascherano a centrocampo è il sogno, ma non va trascurata la pista Montolivo. Non tramonta la pista Pirlo, mentre in attacco i sogni sono rappresentati da Pastore e Sanchez. In partenza Iaquinta e Amauri.

 
 
 

Juve, in Francia una miniera di talenti

Post n°4176 pubblicato il 09 Marzo 2011 da nadir63l
 

 
© foto di Federico De Luca

Sarà una Juventus alla francese come ai tempi di Deschamps e Zidane? E' un interrogativo che si pone La Gazzetta dello Sport. Oltralpe giocano diversi obiettivi di mercato. Tutti giovani e dalle grandi prospettive. Eden Hazard (20), centrocampista belga del Lilla blindato a parole dalla dirigenza, Gervinho (23), attaccante sempre del Lilla, Moussa Sissoko (21), centrocampista di qualità e quantità del Tolosa. Senza dimenticare Aly Cissokho (23), terzino sinsitro appetito anche dal Milan. Nomi che presto dovremo imparare perchè il futuro del calcio, magari anche quello bianconero, passa dai loro piedi.

 
 
 

NOI NON LI MOLLIAMO!

Post n°4175 pubblicato il 09 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di Federico de Luca

Che nel giornalismo sportivo italiano non ci sia una grande simpatia per la Juventus è ormai un fatto arcinoto, dalle decennali polemiche e mitizzazioni su banalità (dal gol di Turone al fallo su Ronaldo) fino a calciopoli e anche dopo si è letto e sentito di tutto e di più a riguardo. Un malessere che, come abbiamo detto, ha vissuto la sua rivoluzione giacobina nell'estate 2006 con l'esplosione in tutto e per tutto del mito dei miti, ovvero della fantomatica cupola moggiana. Un'organizzazione che, come stiamo vedendo ora durante il processo penale di Napoli, fu basata sul "si dice, si pensava". In soldoni tutta fuffa. C'è però una nutrita schiera che tende a non interessarsi o a non voler prendere per buone le realtà che escono a palate dall'aula 216 del tribunale partenopeo, sfogliando ieri la Gazzetta dello Sport abbiamo trovato in fondo al quotidiano un'intervista fatta dal direttore Andrea Monti a Beppe Servegnini che, dopo 10 anni, lascia il quotidiano milanese e la sua rubrica postale "Italians". Che Severgnini sia un acceso e indiscusso tifoso interista è un dato di fatto, che sia pure uno di quelli che all'epoca delle prime intercettazioni abbia non poco alimentato quel clima pure, che abbia infine fatto scena muta o quasi quando la scorsa primavera identiche telefonate erano a carico della sua squadra del cuore idem. Passate queste dovute premesse arriviamo ad un punto dell'intervista dove il giornalista cremasco parla proprio della Juventus e di quel periodo: "L' Inter è Ettore, la Juve è Achille. Ettore è fascinoso, eroico e sfortunato. Achille è forte, permaloso e raccomandato dagli dei (allora non si sapevano come funzionassero questi aiuti dal cielo).... Ecco perchè calciopoli mi ha provocato un dolore e una delusione profonda: i miei leggendari avversari baravano? Lo ripeto ai miei tanti amici bianconeri, quel passato è tossico, mollatelo. Siete voi i veri, grandi, danneggiati di calciopoli". Su una cosa siamo concordi con Severgnini, nessuno ha pagato quanto i tifosi juventini quella situazione ma su tutto il resto ci sono troppe inesattezze e troppe frasi di comodo e circostanza, per quale motivo andrebbe rinnegata un'era che ha visto la Juventus trionfare in Italia e in Europa contro tutto e tutti con competenza e abnegazione? Per via di quelle intercettazioni? Allora anche tale è da ritenere "tossico" pure quella gestione (che è la stessa attuale) della sua amata Inter, i "4-4-4" e i "sorteggi non vanno fatti" fino alle telefonate con De Santis sono tutta farina del sacco nerazzurro, che si sarebbe detto in caso che queste telefonate provenissero da Corso Galileo Ferraris? A tutte queste cose il giornalista cremasco non ha mai risposto se non con un ironico "e telefonavano per non vincere..." dimenticando che in un campionato non esiste solo lo scudetto ma anche i piazzamenti europei e la lotta per la salvezza, se erano "tossiche" per onestà intellettuale devono, e sottolineiamo devono, esserle pure queste. Senza scomodare le favole, già smontate in tribunale, su utenze svizzere. Beppe Severgnini sicuramente avrà ascoltato la testimonianza del suo collega e amico Fabio Monti di martedì scorso, se non l'ha fatto consigliamo lui vivamente di sentirsela per capire qualcosa di più, di cosa è stata in realtà calciopoli, ovvero una montatura mediatica basata sul nulla. Noi il suo invito non lo raccogliamo e quel passato che noi riteniamo glorioso ed eccelso non lo molliamo ne rinneghiamo, la coscienza ce l'abbiamo pulita e sappiamo cosa si faceva in quegli anni quando si compravano i vari Zidane, Nedved, Thuram e Buffon mentre da altre parti si pretendeva di vincere i campionati e ci si issava su piedistalli estivi in vetta a fantomatiche classifiche con Vampeta, Brechet e Gresko. Lo ripetiamo, noi la coscienza ce l'abbiamo non pulita ma di più forse qualcun'altro che sta a Milano in corso Vittorio Emanuele e ripete come un disco rotto certe cose no. E forse nemmeno la possiede.

 
 
 

ALTAFINI: "MAROTTA E DELNERI HANNO LE STESSE COLPE!"

Post n°4174 pubblicato il 09 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L'ex attaccante di Milan, Napoli e Juventus Josè Altafini, ospite di Giancarla Tenivella su Quartarete tv a "Serata Juve", è stato interpellato dalla combriccola romana di "Tutti pazzi per la Juve".

Josè, in questi giorni si è puntato il dito soprattutto contro Delneri. Non pensi però che sia più colpevole Marotta per avergli allestito una rosa non adeguata al valore della Juventus?

“L’allenatore lavora sempre insieme al direttore sportivo. Il tecnico indica il tipo di giocatore che serve per il proprio gioco ma poi sta al Direttore Sportivo cercare di prendere il migliore in quel ruolo. Quindi le colpe vanno divise esattamente a metà.“

E sul futuro di Del Piero cosa ne pensi?

“A questo punto dipenderà anche da chi sarà il prossimo allenatore della Juve....”

 
 
 

CARONTE NON SERVE A NULLA

Post n°4173 pubblicato il 09 Marzo 2011 da nadir63l
 

 
© foto di Alberto Fornasari

I problemi di guida tecnica di questa Juventus ormai sono cosa risaputa. Una problema non attuale ma che ha redici dalle ultime giornate del campionato di serie B con in panchina Didier Deschamps. Allora Deschamps (che a parte l'eliminazione ai rigori di Coppa Italia a Napoli aveva fatto bene) decise di dimettersi e la scelta successiva portò a Claudio Ranieri. Tutti allora erano convinti che Ranieri fosse un buon tecnico, ma erano altrettanto convinti che con Ranieri non si sarebbe ottenuta alcuna vittoria. Con questo non si intende denigrare la posizione in campionato ottenuta dal tecnico romano (dignitose, soprattutto rispetto ad adesso), quanto per esempio i fallimenti in Coppa italia (un'eliminazione clamorosa con la Lazio, soprattutto).

Dopo Ranieri arrivò Ferrara, ben accolto dai tifosi ma che non riuscì a superare le critiche dopo l'eliminazione in Champions e alcune disfatte in campionato. La storia successiva è recente, il traghettatore Zaccheroni con i risultati pessimi e infine Delneri.

Oggi come non mai si parla di un possibile "caronte" in caso di nuova disfatta a Cesena con la panchina di Delneri che ormai ha perso tre gambe su quattro.

Noi ad un esonero e un nuovo traghettatore non siamo d'accordo. La Juventus del periodo Moggiano cambiò allenatore in corsa solo una volta: Ancelotti al posto di Lippi... (e che nomi...!!!) e non lo fece per un traghettatore, ma un allenatore che potesse impostare una base di lavoro. Quella base si notò poi l'anno successivo dove la squadra seppe risollevarsi e lottare con Ancelotti in panchina per il titolo. Insomma, fu posta la base di lavoro per l'annata successiva.

Oggi la Juventus dovrebbe o continuare con Delneri anche a costo di finire in classifica con solo sconfitte a 41 punti o prendere un tecnico capace di imbastire lavoro per settembre prossimo.

La stessa strategia è stata impostata dalla Lazio con Reja e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

La nostra soluzione porta a una scelta di valore: prendere subito un tecnico libero o liberabile e impostare il lavoro per il 2011/2012. I nostri due nomi sono nomi storici ma indelebili nella memoria: Lippi o Capello. Iniziare il lavoro nella stagione in corso per motivare i presenti a dare il massimo e valutarli e poi a giugno fare le scelte definitive, proseguendo da luglio/agosto con i nuovi acquisti.

Questa sarebbe una strategia sensata, il traghettatore ora non serve, se non a porre una nuova persona a libro paga. Le scelte vanno fatte da subito e di tempo se ne è già perso abbastanza.

 
 
 

     

 

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