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Messaggi del 11/03/2011

Gentile: "Mai stato contattato dalla Juve. In Italia troppi tecnici raccomandati"

Post n°4207 pubblicato il 11 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di Federico De Luca

Claudio Gentile torna a parlare e lo fa ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli. Intervento ruvido ma efficace dell'ex ct dell'under 21 che spazia su diversi fronti, dalla sudditanza psicologica agli allenatori italiani, fino ad arrivare alla sua "cara" Juventus: "La Juve? Non ne voglio parlare, sarebbe troppo facile sparare su Del Neri, comunque nessuno mi ha mai contattato. Dico solo che la Juve è stata costruita per vincere ed invece attualmente le cose vanno peggio dell’anno scorso". Poi l'ex difensore bianconero dice la sua sui tecnici italiani: "Non bisogna prendere gli allenatori raccomandati, ma quelli che hanno dei trascorsi, il nostro calcio è cambiato da quando sono arrivati certi tecnici che poi alla fine si sono rivelati grandi bluff. Bisogna affidarsi a gente d’esperienza. Abbiamo difficoltà a tutti i livelli, quando purtroppo si portano avanti certi raccomandati i risultati non arriveranno mai". Il difensore campione del mondo del 1982 dice la sua anche sulla sudditanza psicologica, tema ritornato al centro dei dibattiti di ogni giorno dopo Calciopoli: "La sudditanza psicologica non esiste, alla fine devi vincere sul campo. Gli arbitri sono uomini e possono sbagliare, certo quando lo fanno a favore dei grandi club viene nuovamente fuori la questione della sudditanza psicologica". In chiusura Gentile ha anche il tempo per togliersi un altro sassolino dalla scarpa: «Nel 2006 Donadoni fu messo da Albertini come ct della Nazionale? Questo è lampante, la meritocrazia cede il passo alle scelte di appartenenza. Io non ho padrini, né padroni e preferisco essere un uomo libero, piuttosto che telecomandato".

 
 
 

L’isteria juventina dell’ennesimo azzeramento...

Post n°4206 pubblicato il 11 Marzo 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

di M. Vighi

Il 29 agosto la Juventus esordiva in campionato con una sconfitta sul campo di Bari.
Da quella domenica al 6 gennaio 2011, data della sconfitta interna patita contro il Parma, la Juventus ha subito una unica sconfitta in 22 partite tra campionato e coppe, per un arco di tempo complessivamente calcolato in 130 giorni.
La chiusura dell’anno 2010 vedeva la Signora in piena zona Champions League, ancora in corsa persino per lo scudetto. Una situazione difficilmente preventivabile in estate, visto quanto sia oggettivamente difficile amalgamare un nuovo gruppo, dato l’incredibile ricambio di giocatori in seno alla rosa, nonché il rinnovamento di larga parte del management e il tesseramento di un nuovo allenatore con una filosofia di gioco completamente diversa dai suoi predecessori.
Ma tanto successe. E se il fronte sportivo lanciava segnali confortanti, sebbene ancora bisognoso di accorgimenti e non pochi ulteriori passi avanti per competere davvero ai massimi livelli, ancora più brillante sembrava essere valutato l’aspetto manageriale. In quel momento Madama appariva come l’unica società ad aver veramente investito sul futuro, ringiovanendo la rosa, abbassando di molto il monte salari dei suoi calciatori, ed avendo acquistato i nuovi arrivi con formule contrattuali flessibili e quindi rivalutabili al termine della stagione a seconda dei rendimenti dei singoli uomini legati a tali contratti.
Non ultimo, al netto dei rigori, Fabio Quagliarella risultava senza ombra di dubbio il migliore acquisto del mercato, in quanto capocannoniere (una rete in meno di Ibra, ma lo svedese aveva tirato due rigori), e sempre preziosissimo per la manovra bianconera. Sottolineando che se l’affare dovesse concludersi a fine stagione nei termini prestabiliti da Marotta in estate, l’estroso attaccante napoletano verrebbe portato a Torino in definitiva con una cifra inferiore a quella spesa in seguito per Matri o dall’inter per Pazzini.

Cosa sia successo al calar delle tenebre che hanno chiuso il 2010 aprendo per la Juventus un finora nefasto e orrido 2011 non è dato saperlo. Fatto sta che dal rientro in campo in quella terribile Epifania ne sono successe di tutte i colori. L’infortunio dell’uomo chiave Quagliarella, una serie incredibile di rigori negati e falli non fischiati (Krasic e Toni i più ignorati dagli arbitri), aridità nel gioco, inconcludenza, meccanismi difensivi completamente andati in rovina così come la compattezza del gruppo, fonti di gioco scomparse, Aquilani (ottimo fino a quel momento) quasi più pervenuto. E altro… con il risultato di una serie mortificante di sconfitte e prestazioni in alcuni casi oltre il limite della indecenza (Lecce senza dubbio la peggiore).
Giornalisti e opinionisti televisivi non esitano a tuffarsi in questa bengodi di pettegolezzo per loro, bocciando in toto la nuova Juve di Agnelli, Marotta e Delneri, e invocando l’ennesimo azzeramento di tutto il lavoro fatto. Né i tifosi si sottraggono all’isteria collettiva, tutt’altro. I quotidiani ci sguazzano da loro regalando idee suggestive di ritorni a Torino di Capello o Moggi, paventando esoneri di Delneri ogni giorno, raccontando di sfuriate di Agnelli e litigi negli spogliatoi.
Di tutto, di più. Il mare della mediocrità risulta fortemente ingrossato e le ondate si abbattono con ferocia su quella che se non è l’ultima spiaggia per la Juve, poco ci manca. A surfare sulle onde ci pensano un po’ tutti, e se ne sentono davvero di tutti colori. Ogni giocatore è buono per essere insultato, ogni manovra di mercato buona per essere criticata, ogni scelta dell’allenatore pronta ad essere crocifissa.

Qualcuno trova tutto questo normale. E può anche essere vero. Ma la normalità non è sinonimo di razionalità, e allora qualcuno, forse, potrebbe anche chiedersi che cosa si dovrebbe davvero fare in questo momento.
Perché il sentimento popolare alita in maniera nauseante e tremebonda verso l’epurazione totale, in quella operazione che per l’ennesima volta genererebbe l’errore e orrore di buttare l’acqua sporca insieme al bambino.
130 giorni e 22 partite consecutive di livello non sono una causalità o un colpo di fortuna. Soprattutto quando sulla carta essi avrebbero dovuto essere fuori di dubbio i più difficili. Il bambino era pulito e pronto ad essere educato per il suo sviluppo.
Siamo davvero sicuri che la soluzione giusta sia l’ennesimo aborto? Il popolo juventino ha smarrito la pazienza e ha fretta di veder tornare vittorie, sul campo e nei tribunali. Ha atteso quattro anni di mala gestione made in new holland fatta di arrendevolezze giuridiche, scontando pene per reati non commessi, il tutto contornato dallo scellerato sperpero di un tesoretto nelle mani di Blanc finito già solo per 70 e passa milioni negli acquisti di Melo, Poulsen, Diego e Sissoko. Ma adesso ha una fretta indemoniata.
E vedere soddisfatta la propria fretta passa davvero per l’ennesimo azzeramento?

Correggere gli errori è operazione complessa, vero, ma partorire un nuovo progetto non può prospettarsi in tempi più brevi: c’è da incorrere in nuova generazione, il periodo di gestazione, l’ennesimo parto e le attenzioni dei primi tempi. Quanto è razionale coniugare la fretta di rinascita con una soluzione che non può tollerare accelerazioni dai tempi tecnici necessari?
In compenso, nessuno che cerchi davvero di rispondere alla domanda. Cosa è successo in casa bianconera per travolgere e addirittura rovesciare il prodotto di quei 130 giorni?
La domanda necessita una risposta. Troppo facile incolpare i giocatori (non erano brocchi fino a gennaio), l’allenatore (cos’è, riesce a plasmare una squadra dal nulla, ma poi decide di rovinare tutto?), o la campagna acquisti (dato il rendimento eccellente di Quagliarella, Krasic, Aquilani e Storari, tra gli altri, in quel periodo).
Cosa è successo?
La risposta alla domanda significa l’identificazione del problema. Una volta identificato, se esiste risoluzione, sarà possibile proseguire a costruire su quanto di buono la Juve aveva mostrato in quei 130 giorni.
Non porsi la domanda o non cercarne risposte significa navigare a vista, ed accettare che il problema possa generare il fallimento di qualsiasi nuova dinamica possa svilupparsi in futuro.
A meno naturalmente dell’ennesimo azzeramento: il bambino verrà buttato, ma insieme ad esso tutta l’acqua sporca. E’ davvero la soluzione più indolore e che darà i frutti nei tempi più brevi?

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1466


 
 
 

Ridicolizzare un dramma sportivo...

Post n°4205 pubblicato il 11 Marzo 2011 da nadir63l
 

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Immagine IPB

di P. Cicconofri

La gazzetta: un colpo al cerchio e uno alla botte

Riprendo le dichiarazioni rilasciate qualche tempo fa dal direttore della gazzetta dello sport Andrea Monti, quelle in cui rivendicava, consapevolmente, il ruolo di chi
“orienta l’opinione pubblica”, per introdurre un nuovo argomento.

E’ un dato di fatto che alcune certezze che ruotano intono a calciopoli, hanno travalicato le chiacchiere e messo a dura prova l’orientamento della quasi totalità media così ben coltivato per anni, tanto da aver disorientato la gazzetta e con lei le sue penne. O forse no.

Ma andiamo per ordine. Il 5 marzo 2010,
Ruggero Palombo, firma un articolo provocatorio in cui, per “voltare pagina definitivamente” invoca un “liberi tutti”, chiaramente a favore di quei soggetti a rischio radiazione, quindi Moggi e Giraudo. Ma scrive anche che il timore della figc è quello di incorrere in una “causa per danni che a livello di giustizia ordinaria potrebbe finire col costare molto cara”. Forse il garantismo degli ultimi tempi ha una sua logica tutt’altro che etica…

Un nuovo articolo, questa volta a firma del direttore
Andrea Monti, bacchetta invece il presidente interista, reo di aver risposto alla convocazione di Palazzi nell’ambito di calciopoli 2 con un: “è ridicolo che l'Inter, nella mia persona, debba presentarsi a questa cosa”. Monti richiama il patron interista al suo senso del dovere perché Moratti “non può permetterselo”.

Un messaggio nel messaggio o come direbbe
Palazzi: ”non tutto quello che è, sembra; e non tutto quello che sembra, è “.

Infatti, Ruggero Palombo ribadisce nel testo del suo articolo - giusto per non dimenticare da quale parte è schierato - un “abbiamo sempre ritenuto e continuiamo a ritenere Moggi, Giraudo e Mazzini colpevoli dei reati sportivi a loro ascritti”, mentre Monti legge nella risposta di Moratti una “ghiotta opportunità” per Moggi, cioè “quella di proporre ancora una volta la sua rilettura di Calciopoli, irta di forzature e priva di qualsiasi autocritica”. Non solo. Prosegue il giornalista: “un imputato fa quello che deve fare, cioè difendersi anche a costo di ridicolizzare un dramma sportivo ed etico che ha sconvolto il calcio italiano e i destini di una squadra molto amata”. E' il dramma mediatico che ha finito per provocare un dramma sportivo, che ha distrutto il calcio italiano... Chi ha ridicolizzato cosa?

E’ la lettura del momento, sempre colpevolista ma che lascia un via d’uscita a tutti, non sia mai che gli imputati se ne accontentino, lasciando per sempre velleità di giustizia che non permetterebbe più difese ad oltranza di quel calcio “etico”, che oramai esiste solo nelle favole raccontate dalla gazzetta.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1467


 
 
 

CRONACA DI UN DISASTRO ANNUNCIATO: CI SCUSIAMO CON UTENTI E APPASSIONATI...

Post n°4204 pubblicato il 11 Marzo 2011 da nadir63l
 

"Dahlia TV ed il suo team sono spiacenti di comunicare che, nonostante tutto l’impegno profuso in questi mesi per offrire il miglior servizio e ricambiare la fiducia accordata dai propri Clienti, si trovano costretti ad interrompere le trasmissioni".

Questo lo scarno e triste messaggio apparso in questi giorni su Dahlia TV la piattaforma del digitale terrestre nata nel 2009 da una costola di Telecom Italia Media.

Un disastro completo, praticamente la fine della concorrenza sulla piattaforma digitale terrestre che porterà a un abbassamento dei costi dei diritti e a una riduzione dell'offerta pay.

Misteriosa la fine dei 300.000 abbonati che hanno scelto di seguire le otto squadre di Serie A e tutta la serie B su Dahlia, difficile il risarcimento, vista la situazione di fallimento. Dahlia ha cominciato il momento di difficoltà quando gli svedesi di Airplus Tv hanno deciso di non approvare la ricapitalizzazione visto che gli abbonati non permettevano di raggiungere il break even.

Una situazione difficile che riporta ancora a una volta alla luce la natura collettiva della contrattazione dei diritti tv. In questo caso la penalizzazione è per tutti quanti appartenevano alla piattaforma ma anche per la Lega Calcio. Rimaniamo convinti che l'attuale legge non permetta alle società che creano abbonati di essere valorizzate. Una contrattazione individuale permetterebbe di limitare il rischio per ciascuno e legarli eventualmente al risultato degli abbonamenti perseguiti per squadra.

Se si continuerà in questo modo le risorse saranno sempre meno e il crollo è inesorabile. Il piano è gia molto inclinato e la pallina sta rotolando.

 
 
 

Spalletti: "Resto, niente Juve

Post n°4203 pubblicato il 11 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di Filippo Gabutti

"Resto qui, non vado alla Juve". Poche, ma chiare parole quelle pronunciate da Luciano Spalletti dopo il ko subito in Europa League contro il Twente. Così il tecnico italiano, come si legge su La Gazzetta dello Sport, ha dichiarato in conferenza stampa per rassicurare i dirigenti russi preoccupati da un suo eventuale addio per far ritorno in Italia. 

 
 
 

Stampa inglese: il Manchester United ha pronta l'offerta per Buffon

Post n°4202 pubblicato il 11 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Gigi Buffon, portierone della Juve e della nazionale, potrebbe lasciare Torino a fine stagione per trasferirsi in Inghilterra, precisamente al Manchester United. Queste, almeno, sono le indiscrezioni che provengono dalla stampa d' oltermanica. Secondo "Crunchsports.com", Alex Ferguson, manager del club inglese, avrebbe infatti pronta un'offerta di circa 17 milioni di sterline, pari a 20 milioni di euro, per convincere la Juve a cedere Buffon, obiettivo numero uno dei "Red Devils", dopo che Edwin Van der Saar ha rifiutato la proposta di continuare a giocare ancora una stagione, confermando il proprio ritiro dall'attività agonistica a fine campionato. Alternative a Buffon sono Julio Cesar, portiere dell'Inter, il tedesco Neuer e lo spagnolo Pepe Reina.

 
 
 

Cesena-Juventus, i precedenti

Post n°4201 pubblicato il 11 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di Federico De Luca

4 vittorie, 6 pareggi (compreso l’ultimo appuntamento in serie B, nel 2006-07, un 2-2 con reti di Trezeguet e Nedved), 1 sconfitta risalente al 1976. E’ questo lo score della Juventus in terra di Romagna.

Il primo successo juventino coincide anche con il primo incontro in campionato tra le due formazioni dopo una gara disputata in Coppa Italia. Il 7 aprile del 1974 i bianconeri torinesi vincono 2-0 con una rete per tempo: Anastasi prima e Altafini poi i marcatori della Vecchia Signora. Più sofferto conquistare i due punti nel campionato successivo, quando è Causio a 5 minuti dal termine a trovare la via della rete.

Anche nel 1976-77 la Juve passa nella fase finale dell’incontro grazie a Boninsegna. Infine, l’ultimo successo è opera di Rui Barros: un 1-2 che vede il portoghese realizzare una doppietta, con gol di Agostini poco prima del fischio finale.

 
 
 

Strategia Juve: Giovinco al Napoli in cambio del riscatto di Quagliarella

Post n°4200 pubblicato il 11 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di FORNASARI

Le voci circolate nelle ultime ore che vorrebbero il fantasista della Juve Sebastian Giovinco, in prestito al Pama con diritto di riscatto della metà del cartellino a favore dei ducali, nel mirino del Napoli, avrebbero fatto venire in mente ai dirigenti bianconeri un'idea per risparmiare euro preziosi in vista del prossimo mercato. Marotta, come è noto, sarà impegnato a partire da giugno in molte operazioni di mercato riguardanti il riscatto dei giocatori arrivati in prestito quest'estate, come Aquilani, Pepe, Matri e Quagliarella, e proprio Giovinco potrebbe essere la chiave per ottenere un forte sconto sulla cifra che la Juve dovrà versare al Napoli per riscattare l'attaccante campano, che aveva fatto molto bene nella prima parte di stagione, prima di infortunarsi gravemente nel match contro il Parma dello scorso 6 gennaio. L'unico ostacolo al buon esito di questa trattativa è costituito dal Parma, che, qualora dovesse restare in Serie A, avrebbe tutte le intenzioni di far valere il proprio diritto di riscatto nei confronti di Giovinco, complicando così le strategie di mercato della Juve.

 
 
 

Juve, per Martinez c'è la Fiorentina

Post n°4199 pubblicato il 11 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Potrebbe finire già dopo una sola stagione l'esperienza di Jorge Martinez in bianconero. Il giocatore uruguaiano, arrivato quest'anno alla Juventus dal Catania, ha profondamente deluso nel corso di questo campionato, anche a causa di numerosi contrattempi fisici che gli hanno impedito di trovare un buono stato di forma, e potrebbe finire sul mercato. Secondo il portale 4 - 4 - 2.com, il "Malaka" sarebbe finito nel mirino della Fiorentina, che vorrebbe prelevarlo dai bianconeri su espressa richiesta del tecnico viola Sinisa Mihaijlovic, che ha già allenato il giocatore a Catania e nutre per lui grossa stima. Che Firenze possa diventare per Martinez la piazza ideale per il rilancio? Lo scopriremo nei prossimi mesi, quando il calciomercato entrerà nel vivo.

 
 
 

ORMAI TUTTI LO AMMETTONO TRANNE GLI INSABBIATORI

Post n°4198 pubblicato il 11 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di Alberto Fornasari

Sono sempre un numero più vasto gli opinionisti che vedono qualcosa di strano nel Processo che si sta svolgendo a Napoli, strane anomalie, strani allungamenti, strane incongruenza.

Mentre tutto il mondo, forse, apre gli occhi, rimangono con gli occhi chiusi solo alcuni.

L'altro ieri abbiamo letto le parole di Moratti, che definiva ridicola la sua chiamata.

Ieri abbiamo assistito invece alla replica del compare...Materazzi "Mi viene da ridere. Moratti dovrà perdere mezza giornata di lavoro a Napoli. Vorrà dire che berrà un buon caffè napoletano. Il tempo dirà a tutti chi sono i veri colpevoli".

Caro Materazzi, sei disinformato, la procura non è a Napoli. Ma no problem, la tua informazione è pari alle colpe della Juventus, nulla.

La giustizia e i fatti li conosciamo tutti benissimo ormai. Il tempo ci ha già detto cose importanti, la prima è che se si fosse fatto un processo equo la Juventus non sarebbe retrocessa e caro Materazzi il tuo palmares sarebbe come quello prima del 2006: vale a dire poverissimo.

Nella giornata di ieri poi le parole degli insabbiatori. Gli insabbiatori sono coloro che vorrebbero chiudere con il passato, con Calciopoli e tutto il resto. Ai tifosi bianconeri va bene chiudere con il passato, ovviamente avendo indietro i due scudetti e almeno 200 milioni di euro di risarcimento per l'ingiusta retrocessione. Purtroppo cari insabbiatori, vi toccherà sentir parlare di Calciopoli ancora molto a lungo.

 
 
 

Ag. Krasic: "Ecco perché è in calo

Post n°4197 pubblicato il 11 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Milos Krasic è in fase calante da diverse settimane e, con lui, lo è tutta la Juventus. Il momento "no" dell'ala ex Cska Mosca, che dura ormai da troppo tempo, unito all'infortunio capitato a Fabio Quagliarella, in quel maledetto mezzogiorno di inizio gennaio, sono, probabilmente, due dei principali fattori della brusca capitolazione bianconera dall'inizio del 2011. Uno spumeggiante Krasic, ad inizio campionato, trascinava letteralmente la Juventus ponendola nelle zone alte della classifica. Da molto tempo, invece, il serbo è diventato prevedibile e non devastante come invece aveva fatto vedere incantando i tifosi juventini, entusiasti di lui. In casa Juventus la fiducia nel nazionale serbo c'è ancora, è incondizionata e certo non verrà scalfita da qualche partita non memorabile. L'attesa che ritorni presto a produrre dirompenti ed efficaci discese è palpabile tra i sostenitori bianconeri. Contro il Milan, Milos Krasic ha mostrato incoraggianti segnali di crescita che fanno ben sperare già per la trasferta di domani sera a Cesena dove, come sempre, ci si aspetta tanto dal biondo esterno. Per capire i perché del visibile calo di Krasic, Tuttomercatoweb ha intervistato in esclusiva Vlado Borozan, l'agente dell'esterno di Delneri. "Il ragazzo, con cui ho parlato l'altro ieri, è turbato e dispiaciuto per quello che sta succedendo alla Juventus, vorrebbe fare di tutto per aiutare la squadra. Senta la responsabilità e vorrebbe dare di più. Il problema -continua Borozan- è che la pressione è fisiologica e logica, e poi non bisogna pensare che lui possa fare tutto da solo: era impensabile che potesse mantenere lo stesso ritmo per intero campionato. La flessione è fisica ed atletica e ci sta tutta visto che non si ferma da un anno a causa delle date diverse del campionato russo. In ogni caso -conclude l'agente- il ragazzo non ha intenzione di cercare scuse, vuole solo risollevarsi il prima possibile". La Juventus ha un bisogno essenziale di scagliare la sua "freccia serba" per colpire e, magari, affondare gli avversari. Le ultime dieci giornate di campionato ci diranno se il vero Krasic sarà tornato oppure il serbatoio (passateci il gioco di parole) di benzina resterà vuoto in attesa di ricaricarsi al massimo per la prossima stagione.

 
 
 

DELNERI: "A Cesena per vincere e per cambiare il trend negativo. Vietato sbagliare. Del Piero titolare? Serve qualità

Post n°4196 pubblicato il 11 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Alla vigilia della trasferta di Cesena, l'allenatore della Juventus, Gigi Delneri, si è presentato al Media Center di Vinovo per rispondere alle tante domande dei giornalisti. Ecco la conferenza stampa integrale, a cura della redazione di TuttoJuve.com:

Partiamo subito dal Cesena, che arriva da questa serie di risultati buoni e ha dimostrato contro la Sampdoria di sapersi chiudere e ripartire. In questo senso, che tipo di partita deve fare la Juventus?
"La Juventus deve andare a Cesena per cercare di cambiare questo trend negativo delle ultime domeniche, con la mentalità di andare a ricercare la vittoria che sarebbe fondamentale per noi, per un prosieguo in questo campionato. Si tratta della prima di dieci partite che in pratica sono tutte finali come concetto di approccio. Quindi una partita molto dinamica sicuramente, perchè il Cesena è una squadra molto dinamica, molto aggressiva. Ha trovato questi due risultati, col Chievo su rigore, e domenica a Genova, dove al di là del risultato di 3-2 ha fatto una partita molto importante. Quindi affrontiamo una squadra in salute e noi dobbiamo essere consapevoli che da adesso in poi è vietato sbagliare chiaramente. Quindi spero di avere una Juventus con la mentalità giusta e con la voglia giusta di poter cambiare il trend di queste ultime partite".

Serve una mentalità giusta, ma anche un po' di inventiva. Quante possibilità ci sono di vedere Del Piero in campo?
"C'è bisogno di qualità. Cercheremo di avere...(pausa, ndr)...C'è anche qualcuno che non sta bene. Quindi è chiaro che magari Melo non ci sarà, che Toni non ci sarà, quindi abbiamo delle situazioni da dover verificare, però cercheremo di mettere in campo una squadra che sia giusta, aggressiva e veloce, cosa che magari ultimamente abbiamo visto meno".

 
 
 

     

 

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