Creato da nadir63l il 04/08/2008

juveland

aspettando sulla riva del fiume

 

METEO VENETO

Meteo Veneto

 

LEGGENDA

 

NEWS

Get the Tuttosport widget and many other great free widgets at Widgetbox!
 

 

 
 

 

FACEBOOK

 
 
Classifica di siti - Iscrivete il vostro!
 

JUVENTINITE

 

AREA PERSONALE

 

segnala il tuo blog su blogmap.it Sport Blogs - BlogCatalog Blog Directory Segnalato da Mariorossi.it Hello Directory MigliorBlog.it   Questo è un blog juventino!
juveland
  Sports blogsBlog Directory

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Marzo 2011 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

BANNER AMICI


Editore di Directory Italia - http://directory-italia.blogspot.com/
 Directory Italia - Sito di qualitą segnalato
TOP 100 by Robj

 
Citazioni nei Blog Amici: 31
 
Creative Commons License
juveland by nadir63l is licensed under a Creative Commons Attribuzione 2.5 Italia License.
Based on a work at blog.libero.it/juveland.
 

Messaggi del 13/03/2011

Domani Tuttosport risponderą sul giornale all'attacco della Juventus...

Post n°4223 pubblicato il 13 Marzo 2011 da nadir63l
 

"La Juve attacca Tuttosport per la critica pesante alla squadra di Del Neri, ma i lettori di Tuttosport nel giornale domani in edicola potranno trovare la risposta del nostro quotidiano al comunicato". Lo fa sapere la stessa testata torinese, attraverso il proprio sito internet. Come previsto, dunque, la polemica è destinata a continuare.

 
 
 

SCOPPIA LA GUERRA JUVE-TUTTOSPORT...

Post n°4222 pubblicato il 13 Marzo 2011 da nadir63l
 

Fonte: juventus.com
© foto di Alberto Fornasari

Con una nota pubblicata sul proprio sito ufficiale, la Juventus attacca il quotdiano sportivo piemontese accusato di "diffondere notizie inattendibili, con l'unico obiettivo di mettere in discussione la professionalità del tecnico, di alcuni calciatori e dirigenti". Ecco il comunicato integrale: "Juventus Football Club ha mantenuto con tutti gli organi d'informazione un dialogo aperto nel corso di tutta la stagione sportiva. La società intende proseguire su questa linea, pur essendo i risultati sportivi non soddisfacenti a giudizio dei tifosi, dello staff tecnico, dei dirigenti e dei calciatori. Ogni componente è strenuamente impegnata nel miglioramento di una vicenda sportiva non all'altezza della tradizione, tuttavia si ritiene assolutamente irresponsabile il comportamento del quotidiano Tuttosport, che prosegue nel suo malinteso ruolo di quotidiano "di riferimento" a diffondere notizie inattendibili, con l'unico obiettivo di mettere in discussione la professionalità del tecnico, di alcuni calciatori e dirigenti. Formulare una rosa composta da sette nomi di possibili nuovi allenatori in otto giorni significa semplicemente stuzzicare gli animi più emotivi, non certo formulare resoconti credibili, tantomeno avere fonti credibili. La Juventus non ha quotidiani "preferiti" o di "riferimento" e la gran parte del popolo juventino neppure. I calciatori, i tecnici, i dipendenti e i dirigenti continueranno a lavorare, sapendo che questa stagione sportiva porrà le basi per un lavoro che dovrà essere completato con rapidità per riportare i colori bianconeri dove la storia, la tradizione e i milioni di tifosi li hanno collocati. Con passione, con coraggio e con determinazione."

 
 
 

MOGGI, LIPPI eo DESCHAMPS: BASTA "MUOVERE LA CLASSIFICA"

Post n°4221 pubblicato il 13 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di PHOTOVIEWS

Le frasi dell’attuale allenatore della Juve destano sgomento in noi tifosi: “muovere la classifica” da quando sono nato non l’avevo mai sentito. Confusione tattica e mentale, come dimostrano le scelte (non solo i cambi) di ieri sera e il fatto di essersi accorto di voler puntare alla qualità a 10 giornate dalla fine a giochi ormai quasi fatti. Per carità, mister, non è colpa sua se per qualità oggi alla Juve si intende Motta (brrrr), Traorè, Martinez, Pepe e quel che fu di Del Piero (onore a te, capitano… sempre il migliore), ma qui c’è qualcosa che non va. La difesa non è inquadrata e si fa tagliare come fosse il Foggia del professore degli esoneri Zeman. Il centrocampo non è solido soprattutto quando manca il troppo criticato Felipe Melo che, sbandata col Parma a parte, a differenza dei suoi compagni avrà sbagliato si e no 3 partite in tutto l’anno (ma questo a “qualcuno” si perdona, a lui no). L’attacco dipende da un buon giovane, Matri, che segna con regolarità, e dal sempreverde capitano. Ma ricordiamoci che non segnavamo dalla partita della vita contro gli pseudo-onesti (a proposito Moratti, basta fare la verginella che l’hanno capito tutti ormai che non lo eravate e non lo siete, a parte qualche quotidiano amico che tace). Con queste appurate carenze strutturali, (lo dichiara ogni santo giorno anche il buon Marotta che ci vogliono 4-5 campioni) la squadra avrebbe dovuto puntare sul gioco e sulla mentalità che contraddistingue la Juve da sempre, ma dove sono, mister? Ieri sera vincevamo al Manuzzi, non al Camp Nou. La Juve che ricordo io entrava in campo e per gli avversari, grandi e piccoli, era un impresa strappare anche un solo punto, non subiva un contropiede manco morta, nei calci d’angolo marcava con i coltelli e se segnava due gol (anche uno spesso) erano tre punti in cascina, anche in 10, anche in 7. Accettare certe situazioni come se fossero la normalità fa più male che vedere la Juventus F.C. s.p.a ridotta così, più male che sentire il ritornello delle 13,12,11,10,9,8 finali da qui alla fine . Vi immaginate Lippi o Deschamps dire una cosa del genere alla fine di una partita del genere? IO NO. Sapete perché? Perché sanno cos’è la Juve. L’hanno vissuta, respirata, hanno più vinto che perso ma sempre lottato per un solo traguardo, che non era MAI il quarto posto, ma alzare un trofeo al cielo, cosa che in casa bianconera (B a parte) non avviene dal maggio 2006. I tifosi bianconeri sono abituati ad altro, e sono stanchi di aspettare progetti e promesse, vogliono andare sul sicuro e i nomi sicuri per riportare la Juve in alto sono pochi: Moggi Luciano è il primo, assicurerebbe qualità del mercato e polso in società, e Lippi eo Deschamps a gestire una squadra che in campo andrebbe nuovamente con cuore, grinta, gioco e qualità, cose che mancano TOTALMENTE alla Juve di oggi, nella quale dopo una rimonta subita al “glorioso” Manuzzi ed un indecoroso settimo posto ci sentiamo dire dal NOSTRO mister che:

"Non me ne importa dei fischi dei tifosi, applaudiranno più avanti (quando???). Mi spiace per chi gufa sulla mia panchina, ma la squadra adesso l’alleno io. Contro il Cesena abbiamo disputato una buona partita e il punto va bene per muovere la classifica"

MOGGI, LIPPI, DESCHAMPS. DOVE SIETE?

 
 
 

MAROTTA, NON CI PARLI DELLE INDICAZIONI POSITIVE...

Post n°4220 pubblicato il 13 Marzo 2011 da nadir63l
 

di thomas bertacchini
© foto di ALBERTO LINGRIA

Ad essere sinceri non si può non dire che i segnali per un’altra serata negativa per la Vecchia Signora non ci fossero tutti. Un esempio preso a caso? Gli ultras del Cesena che, prima dell’incontro del "Dino Manuzzi", hanno esposto uno striscione beneaugurante durante l’ultimo allenamento dei padroni di casa con la scritta: "La strada è quella giusta: asfaltiamoli". Ecco il segno dei tempi andati: una volta la preghiere erano rivolte a chi fosse in grado di fermare quelle furie bianconere di Torino perché non impallinassero la provinciale di turno; adesso c’è la forte convinzione in loro di riuscire non soltanto a batterle, ma di stravincere. E se Giaccherini non avesse graziato un grande Buffon (oltre a quanto farà poi "l’ottimo" Bergonzi) sbagliando un goal ormai fatto, la partita avrebbe potuto prendere una piega diversa, magari in una direzione non troppo lontana da quella indicata nel messaggio scritto dai sostenitori romagnoli.

Per dirla alla Del Neri, la gara di ieri sera doveva essere la prima delle "dieci finali da non fallire, per sperare nel traguardo oggi massimo, per chiudere con dignità". D’altronde, sempre per sua ammissione, il "gruppo ha reagito bene in settimana, l’ho visto peggio dopo la sconfitta di Lecce". Questa è la teoria del "bicchiere mezzo pieno", di quel refrain che da inizio anno calcistico viene ripetuto alla conclusione di ogni incontro di Madama. Chiedere di portare pazienza ad un tifoso juventino dopo tutto quello che ha dovuto patire dal 2006 ad oggi è un compito arduo; viceversa, per chi è costretto a dover sentir parlare in continuazione di "progetti", "rivoluzioni", "evoluzioni", "transizioni" e poi scoprire amaramente che nella Torino bianconera sono tutti sinonimi della parola "fallimento", adesso la misura è davvero colma.

C’è modo e modo di vincere, di perdere, ma anche di affrontare le gare ed analizzarle nei momenti immediatamente successivi. Non si può limitare il resoconto di una partita negativa restringendolo al concetto "in campo ci sono anche gli avversari": è sconfiggendo tutti quelli che ha trovato sulla strada nel corso della propria storia ultracentenaria che la Juventus ha costruito negli anni la sua leggenda.

In un contesto diverso, in un campionato vissuto e combattuto nelle zone più nobili della classifica, un pareggio come quello ottenuto al "Dino Manuzzi" ci poteva anche stare. Ma non ora, in una situazione così disastrosa, con una squadra reduce da tre sconfitte consecutive che non segnava reti da più di 330 minuti prima dell’incontro col Cesena, capace di peggiorare il disastro combinato nel campionato passato (ad oggi ha accumulato tre punti in meno a parità di incontri disputati) e ormai lanciata verso tutti i record negativi accumulati nella stagione 1961-62, allorquando la Vecchia Signora riuscì a perdere tutte le ultime sette gare della stagione.

Una Juventus costruita attraverso una programmazione estiva "incompleta", nella quale sono state gettate le basi per la creazione di uno "zoccolo duro", rileggendo i concetti ribaditi recentemente da Giuseppe Marotta, suo amministratore delegato. Lo spirito da imitare, nel percorso di un campionato che si sapeva sarebbe stato difficile, era quello della Juventus "trapattoniana" degli anni settanta, una formazione "made in Italy" capace di vincere sia nel nostro paese che in Europa. Gente che non mollava mai, che univa la classe alla grinta.
Se venisse posta la domanda a qualche campione di quella squadra sulle difficoltà che può incontrare un giocatore bianconero in preda ad un "blocco psicologico", probabilmente risponderebbero soltanto per un mero fatto di educazione.
I vari Furino, Benetti e Tardelli sul campo non avevano il tempo di pensare a queste cose.

"La Champions League? Vediamo cosa succede. Ci sono ancora trenta punti in palio e una serie di scontri diretti sparsi qua e là". Così Del Neri nella conferenza stampa dell’immediata vigilia dell’incontro pareggiato a Cesena. E’ lecito domandarsi se la risposta fosse connessa realmente a quella domanda oppure a quali "scontri diretti" si riferisse il tecnico di Aquileia.
Anche perché è fin troppo facile stilare un resoconto del comportamento della sua formazione in questo 2011: ha perso sette partite sulle undici disputate prima di Cesena (vincendone soltanto tre); nel periodo considerato è stata umiliata da Parma, Bologna, Udinese, Napoli e Lecce; si è potuta aggrappare all’arbitraggio di Morganti per giustificare la disfatta col Palermo al "Renzo Barbera" (a conti fatti immeritata); ha perso un incontro casalingo contro un Milan non certo irresistibile grazie ad una "ciofeca" di Gattuso (che non segnava da tre anni), "accompagnata" in porta da Buffon, senza che l’altro portiere in campo (Abbiati) avesse dovuto compiere un intervento solo in 90 minuti di gioco.

"Di solito parlo dopo le sconfitte, ma questo pareggio ci lascia indicazioni positive". Con queste parole è intervenuto Marotta al termine della gara di ieri sera.
Il pareggio ottenuto al "Dino Manuzzi", per i motivi sopracitati e per l’andamento della partita (la Juventus si trovava in vantaggio di due reti), in realtà equivale ad una sconfitta. Quindi, i motivi del suo intervento sono più che giustificabili, se quella è la linea scelta dalla società.
Per ciò che concerne le "indicazioni positive", la speranza è che non vengano mai rese note ai sostenitori juventini.
Sarebbe davvero troppo…

 
 
 

Roma, Totti decide il derby. Goleada Udinese, č terza

Post n°4219 pubblicato il 13 Marzo 2011 da nadir63l
 

 
Il capitano giallorosso stende la Lazio con una potente punizione al 25' della ripresa. Di Natale, altra doppietta: sempre più capocannoniere e i friulani scavalcano i biancocelesti battendo 4-0 il Cagliari. Blitz esterni di Bologna e Fiorentina
ROMA, 13 marzo - La zampata del Capitano, del simbolo della Roma, del numero 10 più forte che la storia della Capitale ricordi. Quasi 35 anni e non sentirli in un attimo, anzi due: quello della stoccata su punizione che apre un derby bagnato, pesante, tattico e difficile, e quello del rigore che chiude i conti nel recupero. Francesco Totti non segnava da sei anni alla Lazio, si rifà con la doppietta di oggi che porta a sette i gol dell'attaccante nella stracittadina, per la quinta volta consecutiva sorridente ai giallorossi. altri tre punti al ciclo di Montella e catapulta la Roma a due punti dai cugini e a quattro dalla Champions League. Finale con la Lazio che perde la testa: Radu e Ledesma espulsi, il primo per una testata a Fabio Simplicio e il secondo per proteste dopo l'assegnazione del penalty (generoso) concesso da Tagliavento e trasformato da Totti per il 2-0 finale. 

UDINESE TRAVOLGENTE, AGGANCIO AL NAPOLI - Ora ad occupare il posto che vale l'Europa più importante, scavalcando la Lazio, è l'Udinese che travolge il Cagliari a domicilio e aggancia il Napoli a quota 53: decidono Benatia, un gol-capolavoro di Sanchez dopo una cavalcata di 40 metri e una doppietta di Di Natale che fissa il 4-0 finale. Vola sempre più in alto l'attaccante napoletano, giunto a quota 24 centri in campionato e capocannoniere assoluto con quattro reti di vantaggio su Cavani.

BOLOGNA E FIORENTINA, CHE COLPI - Fanno notizia anche altri due blitz esterni: il Bologna sbanca Lecce con Ramirez, la Fiorentina si impone a Verona con Vargas, entrambe praticamente salve. Il Catania infierisce sulla Samp di Cavasin, all'esordio, con la rete di Llama che significa sorpasso in classifica, mentre Floro Flores punisce il Palermo di Cosmi, alla seconda sconfitta consecutiva.

 
 
 

Gli eroi in bianconero: Edgar DAVIDS...

Post n°4218 pubblicato il 13 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di Federico De Luca

Nasce a Paramaribo in Suriname, il 13 marzo 1973. Appena diciottenne debutta nel campionato olandese, indossando la mitica maglia dell’Ajax. Con i “Lancieri”, dal 1991 al 1996 la sua carriera è una linea di successi personali; Edgar è giocatore potente, selvaggio, sempre pronto a ringhiare contro tutti gli avversari. Van Gaal, il suo maestro olandese, gli regala il nomignolo di “Pittbull”: il personaggio è astioso, scorbutico ed irascibile, ma è un grande campione. Se ne accorge il Milan, che alla vigilia del campionato 1996/97, lo ingaggia, convinto di avere fatto un grosso affare.

L’impatto con Milano e con la stampa sportiva non è dei più facili. «Quando arrivò in sede», scrissero, «dietro un paio di occhialoni scuri che non si tolse mai, emerse quel ghigno pietrificato e provocatorio che non si sarebbe più tolto e che avrebbe urtato tutti in casa Milan. Ci furono poche domande e, già allora, nessuna risposta».

I cronisti gli voltano le spalle. I giornali si occupano di Davids più per le notti nelle discoteche e le scazzottate per strada che non per le imprese sul campo. Del resto gioca poco, appena 15 presenze nel primo anno con la maglia rossonera.

Le cose si complicano nel febbraio del 1997 quando, in un violento scontro con il portiere Bucci subisce la frattura di tibia e perone. I difetti di Edgar, che sono atroci, emergono in maniera ancora più vistosa. Ma la rabbia è anche la sua forza: in soli sei mesi supera il grave infortunio lavorando duro in palestra, solitario e silenzioso, e si presenta agli allenamenti con una rabbia tale da stupire tutti.

Capello, che cerca di ridare una reputazione alla squadra rossonera che non se la sta passando benissimo, conosce alla perfezione il talento e la grinta dell’olandese, ma è preoccupato della sua pericolosa influenza sullo spogliatoio. Quando i dirigenti gli dicono che la Juventus è interessata all’acquisto del giocatore, non si oppone al trasferimento.

A Torino sono convinti di poterlo recuperare e di cambiargli quel carattere che non si sposa certo con lo “stile Juventus”. Moggi e Lippi non hanno dubbi: Davids è l’uomo giusto, il giocatore che può far volare la squadra. A Milano, intanto, fanno festa.

«Ci siamo tolti una bella grana», dicono; così, nel dicembre del 1997, Edgar arriva a Torino. Dopo le feste di fine anno, inizia la sua fulgida ascesa: è davvero un pittbull, i bianconeri vincono scudetto e Supercoppa Italiana. Tanto per la cronaca, il Milan arriva decimo.

«Ho scelto la Juventus», dice all’atto della presentazione, «perché negli ultimi quattro anni è stata la società che ha vinto più di tutti: in Italia, Europa e nel Mondo. Il sogno di ogni calciatore, il paradiso calcistico. Ho raggiunto il massimo: adesso spetta a me non sperperare questa fortuna».

Alla fine del campionato, Davids vola in Francia, per disputare i Campionati Mondiali. L’Olanda e la Croazia sono le autentiche rivelazioni e si troveranno a disputare la “finalina” per il terzo posto. Edgar è eletto uno dei migliori giocatori del torneo.

Il ritorno nel campionato italiano, però, è molto diverso; la Juventus stenta, la squadra non è più brillante come prima, tanto è vero che il suo condottiero, Marcello Lippi, da le dimissioni a metà stagione. Al suo posto arriva Ancelotti ed il feeling con il “Pittbull” è immediato, ma la squadra perde lo spareggio per la Coppa Uefa. La stagione 1999/2000 termina in modo deludente, nella “piscina” di Perugia ed ancora più deludente sarà il Campionato Europeo, disputato proprio in Olanda, nel quale la squadra dei mulini a vento, perde la semifinale ai rigori contro l’Italia. Davids è considerato il migliore giocatore del torneo ed uno dei più forti giocatori del mondo, ma non è sufficiente.

Ma la stagione successiva sarà ancora peggiore. Edgar soffre di un glaucoma agli occhi e, per giocare, è costretto ad indossare un paio di occhialini. Al termine di una partita allo stadio “Friuli” contro l’Udinese, Davids è trovato positivo all’antidoping; si parla di “nandrolone”; il giocatore si difende, la società corre ai ripari, sostenendo che il giocatore ha dovuto prendere della medicine contro la malattia agli occhi. Il presidente Chiusano cerca di smontare le accuse pezzo per pezzo, ma come sia finito il “nandrolone” nella provetta di Davids, nessuno sa spiegarlo; fatto sta che Edgar viene squalificato per cinque mesi.

Terminata la squalifica, Edgar ritrova Lippi, ma la Juventus non ingrana; Zidane non c’è più, al suo posto c’è Pavel Nedved e proprio con il ceco nascono i primi problemi. Pavel ha la tendenza, come Edgar, di giocare sulla fascia sinistra; considerato che anche Del Piero ama iniziare la propria azione da quella parte, nascono grossi problemi tattici e di convivenza. Lippi, con un colpo di genio, risolve la situazione: Del Piero viene spostato più avanti, di fianco a Trézéguet, a Nedved viene data la licenza di vagare per il campo a suo piacimento e Davids ritrova, d’incanto, la fascia sinistra e lo smalto dei giorni migliori. La Juventus vince uno scudetto rocambolesco ai danni dell’Inter, bissando la vittoria anche la stagione successiva, dovendosi però ancora una volta inchinare alla maledizione della Champions League, perduta ai rigori contro il Milan.

La stagione 2003/04 nasce sotto cattivi auspici; cominciando a dubitare delle sue qualità fisiche, la società ingaggia il ghanese Appiah, ritenuto il logico sostituto di Davids. In più, il suo contratto sta per scadere ed Edgar chiede un sostanziale aumento di stipendio; Moggi non è per niente d’accordo ed il giocatore si impunta. Lippi, ritenendo il giocatore a fine carriera, lo schiera con il contagocce ed il “Pittbull” decide di fare le valigie. I tifosi juventini sono perplessi; per loro, Edgar è un idolo, in lui vedono quella voglia di combattere e di non mollare mai che è il marchio di fabbrica della Juventus.

Ad inizio 2004, Davids vola a Barcellona, sponda “blaugrana”, dove ritrova tanti amici di vecchie battaglie, a cominciare dall’allenatore Rijkaard. L’impatto è devastante; con l’ingaggio di Edgar, il “Barça” comincia a volare ed a rosicchiare punti su punti alla lepre Valencia. Alla fine della stagione, il Barcellona arriva secondo, ma Edgar non è ancora soddisfatto; vuole prendersi la rivincita su Moggi e viene allettato dalle sirene interiste. Un errore gravissimo; Edgar non scende quasi mai in campo, totalizza una quindicina di presenze, diventando una sorta di oggetto misterioso. Mancini lo lascia marcire in tribuna e non si oppone alla volontà del giocatore di andarsene.

Alla fine del campionato 2004/05, Davids ha di nuovo le valigie pronte, destinazione Londra, sponda Tottenham; nonostante le poche presenze, riesce a portare gli “Spurs” al quinto posto, ad un solo punto dalla qualificazione per la Champions. Nell’inverno del 2006, fa ritorno all’Ajax; con i “Lancieri” vince la Coppa olandese, realizzando il rigore decisivo.

Nella Juventus totalizza 235 presenze e 10 reti, tre scudetti vinti e l’accesso diretto nel “Gotha” dei migliori giocatori bianconeri di tutti i tempi.

«Con la Juventus ho imparato a vincere. Non so come è successo, è qualcosa che si respira nell'aria dello spogliatoio, sono concetti che vengono tramandati da giocatore in giocatore, è il sentimento che ti trasmettono milioni di tifosi e non c'è club nel mondo che ti faccia lo stesso effetto». 

 
 
 

MOGGI: "INSISTERE CON DELNERI NON HA SENSO"

Post n°4217 pubblicato il 13 Marzo 2011 da nadir63l
 

L'ex dg bianconero boccia il tecnico di Aquileia: "Del Piero sostituito sul più bello, non capisco...".

"Tanta grinta, ancor più disordine. Insistere con Gigi non ha senso". Titola così l'editoriale di Luciano Moggi, che sulle colonne del quotidiano "Libero" critica l'allenatore della Juventus Luigi Delneri, dopo il deludente pareggio rimediato al "Dino Manuzzi" di Cesena.  "Tanta grinta, altrettanta confusione tattica nella Juve di Delneri che ha 'rischiato' di vincere, ma alla fine non ce l’ha fatta. Il mister ha sbagliato anche ieri: Del Piero, il migliore, sostituito sul più bello per lasciar spazio a Martinez. Io non riesco a capire...", il breve commento di Moggi sulla gara di ieri sera.

 
 
 

Siamo noi i testimoni di calciopoli...

Post n°4216 pubblicato il 13 Marzo 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

di P. Cicconofri

E’ dal 2006 che molti di noi seguono giornalmente l’evolversi del processo napoletano e di quanto ha girato ed ancora gira intorno a farsopoli. Ci siamo informati cercando un’alternativa alla stampa nazionale e lo abbiamo fatto mossi dalla passione per la nostra squadra. Siamo entrati all’interno di un’aula di tribunale per ascoltare anche i sussurri, pronti a cogliere, analizzare e rielaborare ogni sfumatura confrontandola con quanto raccontato dai media. Arrivando così all’amara conclusione che, il condizionamento mediatico, non è più solo una teoria di qualche “squadrista” ma una triste realtà.

Siamo noi ad essere testimoni e memoria storica di quello che è successo negli ultimi cinque anni, perché nel momento in cui è assodato che la stampa più che ad informare pensa ad oscurare, che la giustizia ha finito per rappresentare un diritto per i cittadini di questo paese, rimaniamo noi, con le nostre idee e le nostre conoscenze, l’ultimo baluardo che può continuare a parlare di un’altra verità.

Lo abbiamo detto dal primo giorno, quella di combattere una farsa come calciopoli sarebbe stata anche
una lotta di civiltà, portata avanti con l’onore da tifosi e con la responsabilità di cittadini.

Se un insegnamento abbiamo ricevuto da questa esperienza è quello di aver toccato con mano
cosa è la giustizia italiana (sia sportiva che non ) e come non deve mai essere vissuto uno sport.

Siamo noi a rappresentare l'esempio di come lo sport sia riuscito ad unire in nome di una passione, e dare anche un insegnamento di vita.

Non dimentichiamoci di quel che ci ha lasciato in eredità questa brutta storia: la responsabilità e l’onore, di tifare Juventus!

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1470


 
 
 

Applausi per...

Post n°4215 pubblicato il 13 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di PHOTOVIEWS

C'e' grande voglia di applaudire tra i tifosi bianconeri, si certo di applaudire ...non questo allenatore e questa squadra sicuramente. Siamo sicuri che fino a fine stagione gli applausi saranno ben pochi. Insomma una situazione paradossale. C'e' rabbia nel vedere una squadra incapace di vincere dopo essere stata in vantaggio di due gol. Una squadra che subisce contropiede puerili. Un allenatore in confusione totale. Applaudire? Come fa Delneri a dire: "I fischi del pubblico? Applaudiranno più avanti"

E per chi gli applausi? Forse Matri che ci sembra sempre più Pippo Inzaghi, Del Piero che rimane capitano eterno. Per il resto pochi applausi e tanto fischi per una stagione pessima e piena di delusioni che arrivano anche da Cesena, un punto contro una neopromossa non può essere un successo. E' una tristezza sentire chi dice che è un punto che muove la classifica, una frase indecorosa, come la stagione bianconera.

 
 
 

     

 

http://www.wikio.it

Iscritto su Social Sport.net – aggregatore di sport

 

BENVENUTO

 

 
 
 
I made this widget at MyFlashFetish.com.
 

STADIO OLIMPICO

 

 

ale seba

 

 

ULTIME VISITE AL BLOG

bellessosncalzacknadir63lvolusturinstarasdbalestrategeorgatosscosapensimarcotavolacciivog19810ahf.martinengQuivisunusdepopulolacky.procinocescandrea
 
 

 

PRIMA PAGINA

 
Votami su Mr.Webmaster! PageRankTop.com
 

Statistiche gratis

Contatori visite gratuiti
 
 

Registra il tuo sito nei motori di ricerca

Submit Your Site To The Web's Top 50 Search Engines for Free!

 

contatore sito web Blog Directory BlogItalia.it - La directory italiana dei blog Contatti msnFeed XML offerto da BlogItalia.it

juveland    Web Directory Italiana

Scambio Link Ricercasiti.net directory segnala il tuo sito gratisTop Italia

 

 

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

CHI PUŅ SCRIVERE SUL BLOG

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963