Creato da nadir63l il 04/08/2008

juveland

aspettando sulla riva del fiume

 

METEO VENETO

Meteo Veneto

 

LEGGENDA

 

NEWS

Get the Tuttosport widget and many other great free widgets at Widgetbox!
 

 

 
 

 

FACEBOOK

 
 
Classifica di siti - Iscrivete il vostro!
 

JUVENTINITE

 

AREA PERSONALE

 

segnala il tuo blog su blogmap.it Sport Blogs - BlogCatalog Blog Directory Segnalato da Mariorossi.it Hello Directory MigliorBlog.it   Questo è un blog juventino!
juveland
  Sports blogsBlog Directory

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Marzo 2011 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

BANNER AMICI


Editore di Directory Italia - http://directory-italia.blogspot.com/
 Directory Italia - Sito di qualità segnalato
TOP 100 by Robj

 
Citazioni nei Blog Amici: 31
 
Creative Commons License
juveland by nadir63l is licensed under a Creative Commons Attribuzione 2.5 Italia License.
Based on a work at blog.libero.it/juveland.
 

Messaggi del 14/03/2011

Del Piero ordina: «Juve, dobbiamo far ricredere i tifosi»

Post n°4234 pubblicato il 14 Marzo 2011 da nadir63l
 

Click here to find out more!

 
Il capitano: «Il mio rapporto con loro è speciale. Il loro rammarico è comprensibile: dobbiamo fare di tutto per ribaltare questa situazione: servono grandissimo impegno e vittorie»
TORINO, 14 marzo -  Alex Del Piero dopo qualche giorno di riflessione è tornato a far sentire la sua voce sulla partita di Cesena. A mente fredda la sua analisi è la stessa del dopo partita. Ecco le frasi integrali tratte dal suo sito personale www.alessandrodelpiero.com.

LA PARTITA - «
Abbiamo iniziato bene, incanalando la partita nei binari che volevamo. C’è grande dispiacere per non essere riusciti a portare a casa una vittoria che ci eravamo costruiti. In dieci contro undici per più di un tempo non è stato facile. Il risultato certamente fa passare in secondo piano anche quello che di buono avevamo fatto, ma l’aggressività e la determinazione dimostrata anche in 10 contro 11 è quella giusta e da lì dobbiamo ripartire».

LA MIA PARTITA - «
Sul piano personale sinceramente poco conta la mia prestazione, non riesco a godermela per via del risultato che non è quello atteso. Il pensiero di ognuno di noi deve andare prima di tutto al gruppo di lavoro, non bisogna fare discorsi personali, ma agire e pensare da gruppo penso sia la cosa fondamentale. Questo vale anche per la mia sostituzione. Il mister sa di avere la mia disponibilità, e dunque sa che qualunque decisione venga presa nei miei confronti, può essere fatta con la massima serenità perché sa che io continuerò a dare il massimo ogni volta che verrò chiamato in causa. Ripeto, in questo momento ogni tipo di discorso individuale non conta e viene dopo rispetto al momento che sta attraversando la squadra».

I TIFOSI - «
Il rapporto con loro dopo 18 anni alla Juventus è speciale. Il loro rammarico, la loro delusione, è comprensibile e noi dobbiamo fare di tutto per ribaltare questa situazione, lo possiamo fare con due cose soprattutto: con il grandissimo impegno e con le vittorie. Contro il Cesena il primo elemento c'è stato, il secondo purtroppo no. Inutile ricordare che anche noi non viviamo bene questo momento. Comprendiamo la loro amarezza, l’unica cosa da fare a questo punto è andare in campo e farli ricredere».

 
 
 

QUANDO LO CONTESTERANNO?

Post n°4233 pubblicato il 14 Marzo 2011 da nadir63l
 

Polemiche e constatazioni.
© foto di Filippo Gabutti

L'ultimo pari di Cesena e le recenti voci sull'addio di Gigi Delneri (imminente o ritardato a maggio?) hanno decisamente surriscaldato l'ambiente in casa Juventus, sia dentro che fuori. I tifosi presenti al Manuzzi non le hanno mandate a dire, dalla richiesta di non indossare la casacca bianconera a cori che hanno bersagliato il tecnico bianconero per buona parte della serata hanno fatto esplodere come non mai un malessere che ormai era impossibile da nascondere, le recenti voci contrastanti che vedono un limitato aumento di capitale con le necessità di mercato elencate da Marotta sabato stridono e si contraddicono, chi dice la verità? A nostro avviso ci dovrebbe essere un chiaro segnale della proprietà, non di Andrea Agnelli ma di John Elkann che, salvo una visita con frasi di circostanza giovedì, pare sempre più assente dal pianeta Juventus e sul quale poco si comprende dei suoi intenti. Rilancio o ridimensionamento? Sarebbe il caso di farsi sentire ma anche gli stessi tifosi sbagliano obiettivo nel contestare squadra e allenatore quando i responsabili del disastro che si perpetua da due anni stanno ai piani superiori. Quando si vorrà contestare il pezzo grosso forse sarà sempre tardi ma una cosa, a nostro avviso, giusta perchè è ora che pure lui si esponga sulla questione. O si investe o si cede la società, le strade sono due, una terza sarebbe troppo triste e persino offensiva per la storia del club e per la memoria dei propri avi.

 
 
 

L’Inter, ovvero il piacere dell’onestà...

Post n°4232 pubblicato il 14 Marzo 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

di G. Fiorito

Palazzi ha finalmente deciso di convocare per il 31 marzo Massimo Moratti, che indispettito ha dichiarato: “… è ridicolo che l'Inter, nella mia persona, debba presentarsi a questa cosa” . Curiosamente la Gazzetta dello Sport, ricordando un poco il duo Chiari/Campanini nel celebre sketch da avanspettacolo nel quale il fratello intelligente esortava quello scemo ad entrare in scena con un eloquente “Vieni avanti cretino”, ha invece ritenuto doverosa la convocazione del superprocuratore, in quanto “è un'istruttoria che nasce dall’esposto della Juve sull’assegnazione dello scudetto 2006”. Basato come tutti ricorderete su criteri di probità sportiva. Ma quali sono i connotati che contraddistinguono l’etica del presidente dell’Inter?

Anzitutto il caffè. Come quello della Peppina non si beve né col latte né col tè, ma se qualcuno osa metterne in dubbio quel tanto di onestà, finisce nelle grinfie degli avvocati. Così è accaduto per il libro che la casa editrice Bradipolibri ha pubblicato nel 2004 a cura di Fabrizio Calzi, dal titolo “Il terzo incomodo” . Le pesanti verità di Ferruccio Mazzola, nel quale il fratello di Sandro sosteneva che negli anni ‘60 nell’Inter si facesse un "uso disinvolto del doping per potenziare al massimo le prestazioni della squadra ". Giacinto Facchetti citò per diffamazione la Bradipolibri, richiedendo per la società milanese un risarcimento di un milione e mezzo di euro per danni morali, ma
la causa fu persa.
Così si è verificato anche all’uscita del documentario “Oil”del regista Massimiliano Mazzotta e del libro “Nel paese dei Moratti” di Giorgio Meletti, che si sono visti al centro di iniziative legali finalizzate ad impedirne la visione e la lettura per aver portato a conoscenza lo scempio ambientale e umano derivato dalla gestione della SARAS, la raffineria di Sarroch, in Sardegna, che i fratelli Gianmarco e Massimo Moratti hanno ereditato dal padre.
Tra i vari ed eventuali indizi di onestà spicca l’auto-attribuzione di trofei a tavolino, primo fra tutti lo scudetto 2005/2006. Vero fiore all’occhiello dell’Inter di Moratti. Revocato alla Juventus da un processo sommario, Massimo fece il diavolo a quattro per spiegare urbi et orbi che andava assegnato, altrimenti il calcio italiano, che si apprestava a vincere i mondiali con la partecipazione di 17 elementi in odore di bianconero, avrebbe fatto la figura di essere corrotto agli occhi del mondo. I tre saggi furono chiari e stabilirono che lo scudetto di cartone poteva essere assegnato solo in presenza di requisiti di assoluta probità sportiva e il commissario Guido Rossi fu lesto a riconoscerli alla sua squadra del cuore. Fu visto infatti con sciarpa nerazzurra al collo, sia prima che dopo l’estate del 2006, tifare l’Inter allo stadio, compresa la finale di Champions League vinta con esubero di sviste arbitrali a favore, leit motiv dell’Inter triplettara. Che cosa lo convinse al gesto magnanimo? La sua fede calcistica, il patteggiamento di reati penali in data 25 maggio 2006, quali l’uso di passaporti falsi e la ricettazione di una patente rubata da parte del giocatore Recoba e del dirigente dell’Inter Oriali o l’essere negli anni a ridosso di calciopoli un pendolare tra il cda dell’Inter, la FIGC e la presidenza della Telecom? Dell’epilogo della sua carriera taccio in questo contesto.
Nella stessa estate di calciopoli, a cavallo tra il tentato suicidio di Pessotto e quello presunto di Adamo Bove, due settimane prima che la Juventus fosse retrocessa, il cda dell’Inter approvava il bilancio annuale. E si predisponeva a fare finanza creativa per cercare di rientrare nei parametri COVISOC per l’iscrizione ai campionati. Dal momento che non è nemmeno sicuro che avrebbe potuto iscriversi a quello per il quale fu scudettata a tavolino. Come ebbe a dire il PM Nocerino, che condusse le indagini e fu attivo al processo per i falsi in bilancio celebrato contro Inter, Milan, Sampdoria, Genoa, Udinese e Reggina. Bisogna ricordare invero che di un processo per doping amministrativo sarebbe stata omaggiata anche la Juventus, anche se la Triade ne sarebbe uscita fuori, nel novembre 2009, pulita perché “il fatto non sussiste”. Nata da alcune dichiarazioni di Gazzoni Frascara, il presidente del Bologna poi finito negli stessi guai, bilanciopoli è comunque tutta un’altra storia rispetto a calciopoli.

Nel giugno 2008 le sei squadre menzionate furono passate al vaglio della giustizia sportiva per aver falsificato i bilanci. Le esigenze del campionato più bello del mondo spingevano da anni molti dirigenti a risanare solo apparentemente i conti delle loro società attraverso una pratica che se non inventata da Cragnotti, passa per essere stata da lui eretta a sistema: lo scambio di giocatori non di prestigio, come ad esempio dei primavera, per cifre esorbitanti che venivano messe subito in attivo in caso di vendita, ma che in caso di acquisto finivano dilazionate per tutta la durata del contratto dei giocatori. In questo modo, nel giro di qualche anno, molte delle squadre del campionato italiano avevano raggiunto un tetto di indebitamento da sentirsi l’esigenza di tornare a un livello accettabile di fair play finanziario. Come fare? Corre voce che fosse consuetudine di Milan e Inter, a campionato finito, realizzare una serie di questi affari e di certo non è del tutto casuale che il 19 agosto 2003 sbocciasse un decreto legge noto come salvacalcio. Che ha permesso alle squadre in questione di spalmare i debiti in dieci anni e solo per l’intervento europeo, che male ha sopportato una tale decisione, sono stati ridotti a cinque. Inter e Milan ne hanno beneficiato. La Juventus no, perché non ne ha avuto bisogno. Esattamente come è accaduto per il brand, che consiste nella cessione dei diritti del proprio marchio a società il più delle volte satellite, per ottenerne immediatamente degli utili. Che per Inter e Milan hanno superato abbondantemente i cento milioni di euro. Vi è ricorsa anche la Roma e persino la Reggina. Fiumi di inchiostro sono stati versati negli ultimi venti anni per raccontarci di un calcio milanese da mecenati. Lo stesso Matarrese si preoccupò al tempo dei processi per i falsi in bilancio per Berlusconi e Moratti, che investivano tanto nel calcio. E se potevano investire tanto perché barare? Si tratta di illecito amministrativo e l’avvocato Grassani lo ha definito “un reato secondo, nella giustizia sportiva, solo a quello sportivo. Dopo la corruzione di un arbitro, nella scala di gravità c'è un bilancio falso per iscriversi al campionato al quale non si ha diritto”.

Ma Carraro si preoccupava molto che la gente dei bar non capisse di questioni di finanza e per fortuna gli Europei 2008 potevano prendere nei titoli di giornali e telegiornali il posto di queste argomentazioni ostiche. Il decreto salvacalcio appare come un’altra delle tante leggi ad personam inventate e approvate in questi anni. Palazzi, solerte nel 2006, pensò bene di non essere d’intralcio alla giustizia ordinaria e ne attese gli esiti. Giancarlo Padovan, nel giugno 2007, chiedeva invece che gli onesti venissero smascherati e con loro tutto il sistema che con Guido Rossi aveva decretato l’Inter meritevole di uno scudetto vinto dalla Juve sul campo, vicenda che “appartiene alla tragedia di uno sport appaltato alle lobby e dilaniato dalle lotte tra sistemi di potere” . Il processo della giustizia ordinaria ha dichiarato il non luogo a procedere per le imputazioni relative al bilancio 30 giugno 2003 perché l’azione penale non poteva essere esercitata per essere il reato presupposto anteriormente prescritto. Adriano Galliani (vicepresidente del Milan), Rinaldo Ghelfi (vicepresidente dell’Inter), Mauro Gambaro (dirigente inter) sono stati prosciolti perché il fatto non costituiva reato, prevedendo la nuova legge tempestivamente approvata il 19 agosto 2003 sul falso in bilancio il dolo specifico non riscontrato. Il decreto salvacalcio ha salvato l’inter per 319 milioni, il Milan per 242 milioni, la Roma per una cifra stimata di 234 milioni, la Lazio per 213 milioni, il Parma per 180 milioni.
Giorno 1 luglio 2007 venivano apportate le modifiche al Codice di Giustizia Sportiva, con l’introduzione degli articoli 23 e 24, che prevedevano il patteggiamento e la possibilità di dichiararsi pentiti, in caso di ammissione di responsabilità e di collaborazione, per ridurre le sanzioni previste. Palazzi deferiva Inter, Milan e Sampdoria, Genoa, Reggina e Udinese per la contabilizzazione nel bilancio delle plusvalenze fittizie riguardante il periodo dal 2003 al 2005. Inter, Milan e Sampdoria venivano giudicate per le violazioni dell’art. 8 comma 1, che “costituiscono illecito amministrativo...” . Per il Genoa, la Reggina e Udinese interveniva l’aggravante “plusvalenze fittizie finalizzate a far apparire perdite inferiori a quelle reali per ottenere l’iscrizione al campionato” . Sanzione minima prevista: 1 o più punti di penalizzazione in classifica. Con buona pace del PM Nocerino, che aveva ipotizzato per l’Inter la stessa aggravante.
Alla fine, tutte avrebbero pagato solo una multa irrisoria. Nonostante le prime tre avessero fatto ricorso all’art. 23 e le seconde tre anche al 24, ottenendo un raddoppio di sconto di pena.

Onestà patteggiata per disonestà prescritta, uguale etica interista.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1471


 
 
 

Naletilic: "Krasic è un calciatore continuo, lo dimostrerà dal prossimo anno"

Post n°4231 pubblicato il 14 Marzo 2011 da nadir63l
 

Fonte: Tmw
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Panoramica di mercato sui suoi assistiti Milos Krasic e Zdravko Kuzmanovic targata Marko Naletilic, agente Fifa. Naletilic spiega i motivi del calo del serbo in forza alla Juventus. "Per quanto riguarda Krasic - dice - ha fatto benissimo all'inizio perché era fresco dal punto di vista fisico. Adesso non lo è come prima in quanto il suo fisico è abituato al campionato russo che ha date diverse rispetto a quello italiano. Dalla prossima stagione Milos si abituerà al calendario italiano e sarà molto più continuo. Lui, di solito, è un calciatore continuo e lo dimostrerà dal prossimo anno". Poi si pronuncia sull'ex calciatore della Fiorentina. "Kuzmanovic per adesso - afferma - è il miglior giocatore dello Stoccarda. Futuro in Italia? Se i tedeschi, spero di no, dovessero retrocedere allora tutto sarebbe possibile. Mentre se rimanessero in serie A allora Zdravko rimarrebbe, ma a lui si interessano sempre tante squadre. A gennaio interessava a Genoa e Napoli, mentre in estate alla Lazio. Adesso però Kuzmanovic non pensa al mercato ma a mantenere la categoria con lo Stoccarda".

Chiosa finale dedicata al rinnovo dell'allenatore della Lazio, Edy Reja. "Non ci sono problemi. Lotito già tre o quattro mesi fa si era detto disponibile al rinnovo, ma il mister ha deciso di fare tutto a maggio. È abituato a discutere queste cose a fine campionato.
Problema Zàrate? Non ho mai parlato di Zàrate con Reja, non mi ha mai fatto alcun commento e se non me ne ha parlato evidentemente non è un problema così grave come sembra. Quello che posso dire è che l'argentino - conclude Naletilic - è un grande giocatore".
 

 
 
 

Calciopoli? nemmeno più al bar....

Post n°4230 pubblicato il 14 Marzo 2011 da nadir63l
 

Giulemanidallajuve su calcio GP

Immagine IPB

 

Che calciopoli fosse un processo basato sulle “chiacchiere da bar” lo abbiamo appurato da tempo, proprio a partire dalle parole di Mario Serio, giudice della Corte di Appello Federale che ebbe a dire: "abbiamo cercato di interpretare un sentimento collettivo, abbiamo ascoltato la gente comune e provato a metterci sulla stessa lunghezza d'onda”, ma che quelle stesse " “chiacchiere” rimanessero le uniche prove di un processo penale, non era proprio immaginabile.

Il pubblico Ministero Narducci e il suo collega Capuano stanno allungando i tempi del processo professandosi, prima non pronti per la requisitoria finale, chiedendo poi nuove audizioni testimoniali (anche di alcuni testi già sentiti), fino ad arrivare ad una nuova richiesta di ricusazione per la corte di calciopoli e di sospensione della fase istruttoria, i cui tempi e modi lasciano intendere un tentativo di arrivare alla prescrizione.

Così come iniziato, il processo calciopoli continua a far leva sulla sola forza mediatica, capace questa volta di oscurare, ed in alcuni casi alterare, i contenuti delle deposizioni in aula, assistendo inerme alla caduta delle accuse per mano di vari testimoni, che hanno minato l'intero impianto accusatorio, portando come prova le "sensazioni" di un mondo sportivo alla deriva.

Un realtà parallela, quella dei tribunali, che si contrappone a quella del calcio giocato dove continuano i soliti rituali, le solite accuse, i soliti dubbi, come quelli lanciati di recente da De Laurentis: "Se il campionato lo debbono fare solo tre squadre, allora se lo facciano tra di loro. Noi giocheremo con le altre 17 e poi chi vince i rispettivi campionati darà vita ad uno spareggio. Sembra che qui esistano 17 cenerentole e 3 genoveffe", che mettono in luce un sistema tutt’altro che guarito e tutt’altro che propenso ad un cambiamento.
E questo mancato rinnovamento, non conferma forse come tutta la farsa del 2006 non sia servita ad altro se non a rafforzare proprio quel potere capace di stravolgere il risultato del campo, più occupato a difendere le proprie posizioni che a salvare dal fallimento il nostro calcio?

Giancarlo Abete, in settimana, ha ribadito che «se lo sport non mantiene i sistemi valoriali crolla tutto il sistema. Nello sport la competizione ci deve stare ma non si può fare a meno dell’etica. Non a caso Giovanni Paolo II ha detto che ‘lo sport ha valore solo se è pulito’ e di questo devono farsi interpreti i protagonisti dello sport: siano essi dirigenti o atleti». E’ un concetto giusto che non è stato comunque applicato alla realtà italiana, forse per una volontà precisa o forse per la mancanza di cultura sportiva che ne impedisce la comprensione. Basta ricordare come la giustizia sportiva non può più garantire equità, vista la politica dei due mesi e due misure adottata costantemente dal 2006 ad oggi. I rappresentanti delle istituzioni sportive hanno fallito in ogni ambito, perdendo credibilità e dimostrandosi incapaci di rinnovare un movimento calcistico seguito da così tanti tifosi e appassionati e con un' importante storia da preservare. Basta ricordare che l’Italia ha perso un posto nel ranking Uefa e conseguentemente la possibilità di avere 4 squadre in Champions League, così come abbiamo perso l’assegnazione degli Europei che avrebbero almeno garantito la ristrutturazione degli stadi, ad oggi inadeguati e poco sicuri che non reggono il confronto con le moderne e vivibili strutture europee.

Calciopoli e una politica sbagliata, stanno mettendo in mostra i limiti della giustizia italiana (sia sportiva che penale) e della gestione del mondo sportivo e lo fanno rivolgendosi al grande pubblico dei tifosi, a cui un messaggio sta arrivando forte e chiaro: gli sterile tentativi di condanna e le giustificazioni di politicanti senza più credenziali, non sono più retti nemmeno dalle patetiche chiacchiere da bar.
La consapevolezza acquisita sui limiti di un intero sistema è il confine che pone fine alla farsa.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1472

 

 
 
 

Perrone (Corsera) - "Delneri non ha più in mano la squadra"

Post n°4229 pubblicato il 14 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Non è facile giocare cos. La Juventus di questi ultimi anni, post 2006, a un certo punto del campionato si prende gli insulti di tutti, dei tifosi altrui - e fin qui fa parte del gioco, per quanto sgradevole: lo vogliamo dire, meglio gli stadi inglesi e tedeschi, dove si canta di più e si insulta di meno - ma anche dei propri. Fino a sabato 5 marzo, alla sconfitta con il Milan, gli insulti cominciavano all'approssimarsi della sconfitta, ora partono preventivamente. Prima le invocazioni agli assenti - che non essendo nel tritatutto hanno sempre ragione - da Luciano Moggi in giù, poi le contumelie riservate ai presenti, a cominciare dall'allenatore, Gigi Delneri. Vittima sacrificale.

Purtroppo il suo unico compito, la sua mission, come direbbero a Londra, o in qualche posto dove si credono «padreterni», è solo arrivare sano e salvo a giugno. Ma da Cesena riportiamo una certezza: l'allenatore non ha più in mano la squadra. Non vogliamo dire che sia colpa sua, non sappiamo di chi è la colpa. Ma questi sono giocatori senza controllo, dilettanti allo sbaraglio, zatteranti abbandonati in un mare in tempesta, seguono la corrente sperando di finire su una qualche battigia. Insomma, di arrivare alle vacanze di giugno, alle spiagge delle ferie, per dirla tutta. Delneri non lo ascoltano più, non ascolterebbero neanche Pavarotti, nemmeno se urlasse loro «Vincer» nelle orecchie.

Basta, è finita. Andiamo incontro all'ennesima rifondazione. Riascolteremo le stesse parole, rivivremo la stessa euforia, vedremo di nuovo lastricate strade di speranza. Magari, nell'immediato, vorrei essere smentito e finire in gloria, anche perché si lavora di più e male se la squadra che segui (per campare, eh) va male. Magari mi sbaglio. Ma ho paura di no. Anche perché non è facile giocare cos. Da tre anni la Juve finisce il campionato con i tifosi contro. Da tre anni in questi mesi si cominciano e si finiscono le partite tra i fischi. Sarà anche legittimo da parte di chi paga il biglietto, ma anche questo fa parte della crisi, anche questo contribuisce alla tensione, alla paura, alla voglia di farla finita in fretta.

 
 
 

Fabrizio Ferrari, Ag. Fifa: "La Juve vuole riportare a casa il giovane talento Essabr, in prestito al Cosenza

Post n°4228 pubblicato il 14 Marzo 2011 da nadir63l
 

 
© foto di Francesco De Cicco/TuttoLegaPro.com

Altre nove partite e anche questo ennesimo campionato deludente potrà essere archiviato e ricordato solo per le statistiche. A questo punto della stagione, alla Juventus non rimane che difendere una posizione in Europa League, magari evitando il settimo posto, che significherebbe preliminare a luglio e quindi una programmazione accurata e lineare in brevissimo tempo. E proprio in ragione di questi motivi, la dirigenza bianconera sta cercando di stringere le trattative con alcuni giocatori in anticipo. Sembra quasi fatta per Bastos del Lione, si continua a lavorare per portare a Torino Pirlo, ma a quanto pare Beppe Marotta sembra intenzionato a pescare anche nella "cantera" bianconera, alla ricerca di qualche giovane talento utile alla causa. Stando alle parole dell'agente Fifa, Fabrizio Ferrari, rilasciate al sito itasportpress.it, la Juventus starebbe pensando a riportare a Vinovo per la prossima stagione il marocchino Oussama Essabr, classe '89 attualmente in prestito al Cosenza. Ferrari dichiara: "A Cosenza c'è Oussama Essabr un ragazzo classe 89' scuola Juve che ha le caratteristiche per tornare presto a Torino da protagonista. Dopo un anno tormentato a Vicenza per vari infortuni, in questa stagione in maglia rossoblù sta facendo benissimo. Il nuovo tecnico del Cosenza, Luigi De Rosa lo tiene molto in considerazione e sono sicuro che presto Oussama lo vedremo in serie B o in serie A. La Juve lo segue tantissimo e credono in lui". La Juventus, inoltre, insieme ad altre squadre italiane, sarebbe sulle tracce di un altro laterale difensivo del Lione, vale a dire Aly Cissokho e Ferrari, in quanto esperto di calcio francese conferma: "Per questo giocatore se ne parlerà sicuramente nei prossimi mesi perché c'è l'interesse di società italiane".

 
 
 

Nuovo allenatore Juve: Spalletti è il favorito

Post n°4227 pubblicato il 14 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di Morini Giacomo

Gli opinionisti del programma "Che DomenicA" sono tutti d'accordo sul fatto che il successore di Delneri debba essere Spalletti e Lippi sarebbe perfetto come Direttore Tecnico. Molti, però, si augurano che Delneri continui ad allenare grandi squadre perchè è un tecnico valido.

 
 
 

PIRLO-JUVE: STRETTA FINALE!

Post n°4226 pubblicato il 14 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di Alberto Fornasari

La Juventus, in grossa difficoltà in questo campionato dove ormai sono falliti tutti gli obiettivi prefissati ad agosto, guarda già alla prossima stagione e sta cercando di muoversi in anticipo, spiazzando le concorrenti, per i vari obiettivi di mercato. Dopo aver praticamente chiuso per l'acquisto dell'esterno brasiliano del Lione, Michel Bastos (a quanto pare siamo davvero ai dettagli) l'uomo mercato bianconero Beppe Marotta starebbe per mettere un'altra crocetta alla voce "acquisti estate 2011". Come conferma "La Gazzetta dello Sport", la società bianconera cercherà, nelle prossime due settimane, di stringere i tempi per trovare l'accordo con Andrea Pirlo (31), più volte accostato al club di Corso Galileo Ferraris. Secondo il quotidiano di Via Solferino, il regista rossonero, quindi, non rinnoverà il proprio contratto in scadenza con il Diavolo, e si accaserà alla Vecchia Signora. Se questa operazione dovesse andare a buon fine, probabilmente il futuro di Alberto Aquilani sarà lontano da Torino. Giudicati eccessivi, dunque, i 16 milioni di euro che servirebbero a riscattare il calciatore romano che tornerebbe così al Liverpool, dopo una sola stagione in maglia juventina. E per sostituire il numero 14, l'idea Pirlo (anche se non più giovanissimo) sarebbe il giusto mix di qualità ed esperienza. Proprio quello che è mancato, per grandi tratti, alla Juventus di Delneri, quest'anno. L'ex campione del mondo e colui che è stato definito "il nuovo Roberto Carlos" rappresenterebbero i due primi mattoni per la costruzione di una Juventus di qualità, come dichiarato da Beppe Marotta nelle ultime settimane e come è auspicabile che sia, dopo una strategia di mercato impostata sulla quantità, a parte qualche eccezione (Quagliarella, Matri), che è miseramente fallita.

 
 
 

DELNERI IN DISCUSSIONE?CON QUESTO TREND E' INGIUSTIFICABILE...

Post n°4225 pubblicato il 14 Marzo 2011 da nadir63l
 

 
© foto di Daniele Buffa/Image sport

Sconfitti a Bari un punto a Brescia, un punto a Verona con il Chievo, sconfitti a Lecce, un punto a Cesena, sconfitta interna con il Parma, un punto a Genova con la Sampdoria. Sette partite con le ultime della classe e invece dei 21 punti possibili solo 3. Pensate che la Juventus se avesse ottenuto almeno 12 punti su 21 (una richiesta non da pazzi) con le ultime della classe sarebbe a 51 punti in corsa per la Champions. Quello con le ultime della classifica nelle sette partite in questione è un trend indecente. E' un trend veramente ingiustificabile e prima causa delle critiche feroci che si stanno facendo ora al Mister Delneri. Non è possibile veramente perdere così tanti punti con squadre di bassa classifica e 6 punti sono stati persi con la squadra in vantaggio (Brescia, Chievo, Cesena). A poco contano le attenuanti: dalla follia di Felipe Melo con il Parma all'espulsione di Giandonato a Verona, al fuorigioco alto di Lecce con espulsione di Buffon, fino alla tattica indecente di sabato sera con conseguente altra esplusione. Giocate semplici, uno due veloci che tagliano la difesa. Squadra che si è trovata su sette gare, 4 in inferiorità numerica in partite dove a fare i falli dovrebbero essere gli avversari.

Una squadra non può e non deve porsi in questo modo con squadre con una rosa totalmente inferiore tecnicamente. Ad analizzare questi dati cresce la rabbia per una stagione che avrebbe potuto essere diversa per la pochezza del campionato italiano. Bastava un allenatore capace di vincere partite sulla carta alla portata, due terzini presentabili, un pizzico di attenzione quando passi in vantaggio e forse non saremmo qui a lamentarci, ma a parlare di progetto che va avanti.

Purtroppo non è così, le colpe sono anche di Delneri, pure lui colpevole di questo trend indecente.

 
 
 

MOGGI: "JUVE SENZA QUALITA', SI SALVA SOLO DELPIERO. CACCIARE DELNERI NON SERVE!"

Post n°4224 pubblicato il 14 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di Micri Comunication

Luciano Moggi, nel corso della trasmissione condotta da Pippo Franco “Ieri, Moggi e domani” co-produzione tra Prima Rete Lombardia e Gold in onda tutte le domeniche su GOLD TV e TELECOLOR digitale terrestre e canale satellitare 856 Sky ha commentato l’ultima giornata di campionato.

JUVE, CACCIARE DELNERI NON SERVE. ROSA SENZA QUALITA’, SI SALVA SOLO DEL PIERO.
“A differenza delle altre partite la squadra bianconera si è presentata in campo con gli attributi ma non è riuscita comunque a nascondere i grandi limiti strutturali. Squadra totalmente squilibrata in difesa e a centrocampo con un Chiellini in piena fase involutiva. La squadra vive solo delle invenzioni di Del Piero, delle quali a Cesena ne ha beneficiato Matri. Questa squadra può al massimo lottare per un posto in Europa League. Mandare via Delneri adesso? Non servirebbe a nulla. Senza una rosa di qualità chi potrebbe fare meglio di lui? Tra Juve e Cesena la classe in campo era quasi simile…. Sembrava quasi una sfida tra provinciali! Il Bologna, senza la penalizzazione di 3 punti, avrebbe gli stessi punti in classifica della Juve…
Il comunicato della società contro Tuttosport? Cosa poco simpatica e sbagliata, perché l’attuale Juve è effettivamente inguardabile. Mi sembra giusto anche riportare il parere di quel telespettatore che ha mandato una mail facendo notare perché la proprietà bianconera allora non ne ha mai fatto uno ad esempio contro la Gazzetta dello Sport per come ha trattato prima Calciopoli e adesso il processo di Napoli! ”
SENZA IBRA, MILAN STAI ATTENTO ALL’INTER!
“Giornata estremamente importante per il campionato per gli sviluppi che potrebbe avere in chiave futura. L’Inter che venerdì sera sembrava quasi tagliata fuori dalla lotta scudetto si ritrova adesso invece in una condizione di favore per inseguire i rossoneri. Il Milan sarà senza Ibrahimovic sicuramente a Palermo e forse anche nel derby…. Davvero una giornata negativa per la squadra di Allegri, molle nelle gambe e nella testa. E’ evidente che il Milan ha sottovalutato il Bari, non essendo nemmeno lontanamente parente della squadra che ha giocato in Champions a Londra. L’Inter dovrà approfittare la settimana prossima del calendario vantaggioso, ma non dovrà ripetere gli errori di Brescia dove dopo i primi 20’ travolgenti è calata notevolmente con una difesa troppo distratta con un disastroso Cordoba.”
ROMA, VITTORIA MERITATA. PIZARRO ANIMA DEL CENTROCAMPO.
“Vittoria meritata nel derby per i giallorossi. Forse per la prima volta in stagione la Roma ha terminato la gara attaccando. Grande prestazione di Pizarro, l’anima del centrocampo. Con Ranieri non giocava e i risultati si sono visti… La Lazio ha affrontato la gara con una mentalità sbagliata, troppo nervosa.”
CRISI PALERMO – IL CAMBIO ROSSI-COSMI NON E’ SERVITO
“Ancora una sconfitta per il Palermo, sempre più in crisi. Partita viziata da un goal irregolare ma il passaggio della panchina da Rossi a Cosmi non ha cambiato niente. La rabbia di Miccoli al momento della sostituzione conferma la mancanza di tranquillità dei rosanero. La squadra siciliana è stata addirittura raggiunta in classifica dalla Fiorentina, mettendo a rischio la partecipazione alle Coppe Europee per l’anno prossimo.”
UDINESE, CHE SPETTACOLO. SANCHEZ, CHE GOAL!
“Lo spettacolo mostrato dai giocatori friulani è da far rimanere a bocca aperta. Il secondo goal di Sanchez è da cineteca, andrebbe mostrato nelle scuole calcio per dimostrare ai giovani come diventare campioni. Che coppia con Di Natale! Onore a Guidolin e Pozzo per la squadra allestita.”
DE LAURENTIIS, MA NON ERA PULITO IL NUOVO CALCIO?
“Quando vinceva al presidente del Napoli andava bene tutto e parlava spesso di nuovo calcio pulito. Adesso invece ha minacciato di andarsene all’estero perché il campionato italiano lo vogliono far vincere sempre agli stessi? E’ anche da dichiarazioni così incoerenti che è nato Calciopoli, confondendo le idee alle persone! Intanto lamentarsi gli è servito, vedendo la partita di Parma….”

 
 
 

     

 

http://www.wikio.it

Iscritto su Social Sport.net – aggregatore di sport

 

BENVENUTO

 

 
 
 
I made this widget at MyFlashFetish.com.
 

STADIO OLIMPICO

 

 

ale seba

 

 

ULTIME VISITE AL BLOG

bellessosncalzacknadir63lvolusturinstarasdbalestrategeorgatosscosapensimarcotavolacciivog19810ahf.martinengQuivisunusdepopulolacky.procinocescandrea
 
 

 

PRIMA PAGINA

 
Votami su Mr.Webmaster! PageRankTop.com
 

Statistiche gratis

Contatori visite gratuiti
 
 

Registra il tuo sito nei motori di ricerca

Submit Your Site To The Web's Top 50 Search Engines for Free!

 

contatore sito web Blog Directory BlogItalia.it - La directory italiana dei blog Contatti msnFeed XML offerto da BlogItalia.it

juveland    Web Directory Italiana

Scambio Link Ricercasiti.net directory segnala il tuo sito gratisTop Italia

 

 

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963