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Messaggi del 18/03/2011

Si continuano a mietere accordi..

Post n°4273 pubblicato il 18 Marzo 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

Dal primo luglio 2010, RCS Sport è “ambasciatore”, nell’Italia e nel mondo, delle prodezze nerazzurre. Una collaborazione nata «da una reciproca fiducia e stima professionale e una totale condivisione della filosofia commerciale», secondo le parole di Moratti, e che vede nella Gazzetta «società totalmente autonoma rispetto a RCS Sport», come ebbe subito a precisare il comitato di redazione. C’è un’altra parte di quel comunicato che non posso proprio risparmiarvi: «La redazione della Gazzetta dello Sport ribadisce che, come i 114 anni di storia del nostro giornale stanno a dimostrare, l' impegno primario di tutti i suoi giornalisti resta quello di garantire autonomia e obiettività, equidistanza ed equilibrio all'informazione fornita ai nostri lettori.» (tra cui spiccano alcuni PM ed ex maggiori); qualcuno aveva forse dubbi?

Il fine umorismo legato a questa partnership, però, non si ferma al comunicato di un anno fa. Oggi, sul sito istituzionale di RCS Sport, è infatti possibile leggere: «L'Inter è una squadra vincente, leale, socialmente impegnata, internazionale e dal cuore italiano.». Cos’ha fatto alla fine RCS Sport per l’Inter, oltre alle sviolinate? Ha ridimensionato il numero degli sponsor. Il fallimentare “less is more” di Blanc applicato alla società nerazzurra; non avrebbero fatto prima a prendersi il francese?

In un non meglio precisato giorno di pioggia (4/2/11 per RCS; 26/11/10 per la FIGC), RCS Sport e FIGC hanno annunciato il rinnovo per i successivi 4 anni degli accordi commerciali iniziati nel 2007 «per la consulenza e la valorizzazione dei diritti di sponsorizzazione di tutte le Nazionali italiane di calcio».

Oltre a FIGC e Inter, RCS Sport ha accordi esclusivi con la Federazione Italiana Golf, Federazione Italiana Pallacanestro, Maratona di Milano, Giro d’Italia, Milano-Sanremo, Gran Piemonte; mancano la palla tamburello e il bridge. Insomma: tutto lo sport che in Italia fa girare soldi è legato alla galassia RCS. Vista la generale decadenza dello sport nostrano, anche in chiave commerciale (-22%), non è un complimento. Tant’è che uno sport in continua crescita come il rugby, attraverso la Federazione Italiana Rugby, ha interrotto la collaborazione.

Bene, nel bel mezzo di questo mare magnum di successi, c’è una società di Torino che ha ritenuto opportuno aggregarsi.

LaPresse è una delle più famose agenzie fotografiche d’Italia ed è già fornitore di importanti marchi, comprese alcune società di calcio. Il suo rapporto con l’azionista di maggioranza della Juventus è storico. Esso non si basa unicamente sulle esclusive con i brand della galassia Exor (Fiat, Alfa, New Holland, Iveco, Ferrari, Juventus) e affini (La Stampa) ma su un legame personale che ne ha senza dubbio favorito il riconoscimento delle proprie qualità.

«Il rapporto con la famiglia Agnelli è sempre stato molto stretto. L'Avvocato mi chiamava Marcolino», afferma il presidente Marco Durante, «Lapo è l'unico amico che ho. Pensi: io lo chiamo fratellino, lui mi chiama fratellone».

Recentemente RCS Sport ha affidato a LaPresse la copertura degli eventi sportivi, comprese le iniziative legate all’Inter.

Se “di pancia”, soprattutto “di colite”, il commento che ne viene fuori non è pubblicabile perché passibile di scomunica; anche prendendola “di testa” il risultato non varia poi molto.
Va bene che il mondo dello sport italiano si affidi al proprietario della Gazzetta, autonoma e obiettiva «come i 114 anni di storia del nostro giornale stanno a dimostrare», soprattutto gli ultimi 5. Va bene anche che LaPresse s’infili nell’affare rafforzando la sua posizione di leader in Italia.

Però che «Marcolino» si metta a disposizione dell’Inter, per aiutarla a rafforzare l’immagine, non può che consolidare un semplice concetto:
a “fratellino & Co.” della Juventus non frega proprio nulla.


Fonti:
RCS Sport
Accordo LaPresse-RCS
FRI
Dichiarazioni Durante


http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1479

 

 
 
 

prioreschi commenta l'udienza di napoli..audio..

Post n°4272 pubblicato il 18 Marzo 2011 da nadir63l
 

 
 
 

La Roma Comprò L'arbitro Vautrot, Già noto, ma meglio ricordarlo ai giallozozzi..

Post n°4271 pubblicato il 18 Marzo 2011 da nadir63l
 

Riccardo Viola: «Roma-Dundee? Fu miopadre a denunciare il passaggio di soldi»
Cento milioni all'arbitro Vautrot. L'ex dirigente giallorosso: Casarin e Bergamo si accusarono a vicenda





ROMA - Riccardo Viola, figlio del presidente della Roma Dino Viola, a Mediaset Premium ha rievocato lo scandalo legato a Roma-Dundee del 25 aprile 1984, semifinale di Coppa dei Campioni, quando i giallorossi rimontarono lo 0-2 dell'andata vincendo per 3-0 e si qualificarono per la finale di Roma persa ai rigori contro il Liverpool. Nel 1986 la Corte Federale assolse tutti i protagonisti di quello scandalo, ma solo per sopraggiunta prescrizione e specificando di «aver riscontrato un comportamento gravemente censurabile messo in opera dall'ingegner Viola: non può quindi dichiarare caduta l'incolpazione contestata ai signori Landini e Viola in merito al passaggio della somma di 100 milioni».

«Che la Roma abbia dato ad un intermediario 100 milioni per l'arbitro Vautrot è vero ed è un fatto vergognoso: però voglio ricordare che lo scandalo lo fece uscire Dino Viola per smascherare il colpevole e la Cupola del calcio. Una denuncia, insomma». Riccardo Viola a quei tempi era dirigente nella società presieduta dal padre, e ricorda quel che successe nei giorni precedenti la partita.

«Arriva il signor Landini, dirigente del Genoa, parla con mio padre - racconta - e gli dice: Vautrot è un amico e attraverso un altro mio amico si può arrivare a lui. Ma bisogna dare all'arbitro 100 milioni. Noi rispondiamo: “che sicurezza abbiamo che Vautrot prenda questi soldi?”».

«Ci si accorda per un segnale convenzionale che avvenga, sotto gli occhi di tutti, durante un incontro, alla vigilia del match - continua Riccardo Viola -. Noi organizziamo una cena con l'arbitro e chiediamo un segnale che effettivamente dimostri che qualcosa di vero in tutto questo c'è. Nel corso della cena arriva un cameriere che si rivolge all'arbitro e dice: “Il signor Vautrot al telefono”. Quello era il segnale. Quando Vautrot dopo essersi assentato ritorna al tavolo, ci dice: “Ha chiamato l'amico Paolo e mi ha detto di salutarvi”. Allora io mi alzo, chiamo papà e gli dico: “Messaggio arrivato”».

Riccardo Viola ammette che la consegna del denaro ci fu. «Tutto questo - spiega - è stato fatto perché di fronte a una partita del genere, e vista l'importanza dell'evento, dire di no non è facile. Tirarsi indietro poteva avere gravi ripercussioni».

Alla domanda su chi fosse il misterioso Paolo amico di Vautrot, il figlio di Viola risponde così: «Chi fosse l'amico Paolo non l'abbiamo mai saputo. Papà domandava a tutti e in quel periodo c'erano solo due possibili Paolo, Casarin e Bergamo. Lui parlò con entrambi, ma finì che entrambi si accusarono a vicenda».


Chissà se Luna & company hanno detto qualcosa al tempo

 
 
 

farsopoli dossier tuttosport...

Post n°4270 pubblicato il 18 Marzo 2011 da nadir63l
 

Sulle schede svizzere indagini incomplete
Una sola telefonata tra le 180mila di calciopoli risulta intercettata da una utenza straniera, nella notte del 9 febbraio 2005: Bergamo e Moggi discutono la composizione del gruppo di cinque arbitri per le partite principali del weekend. In tre hanno ammesso di aver ricevuto schede straniere, due di loro se la sono cavata con lo stralcio dal processo per la collaborazione fornita ai pm (Paparesta padre e figlio), il terzo, Paolo bergamo, aveva - anche sulla scheda italiana - rapporti di confidenza sulle scelte prossime venture delle griglie anche con altri dirigenti che non fossero Moggi (con faccehtti, per esempio). resta il teorema e il lavoro effettuato su un gran numero di schede acquistate a Chiasso: sappiamo che nell'udienza di napoli è emerso il dubbi che l'acquisizione del materiale sia stato fatto senza rogatorie e questo è un elemento che può pesare sulla utilizzabilità ai fini probatori. per il processo sportivo del 2006, però, la questione non si pose proprio: si giudicò al netto di tutte le altre schede che non fossero quella di Bergamo e quella , per ora presunta, di Pairetto. Ebbene, la prova schiacciante dei pm e dei carabinieri viene messa in luce nuova dall'ingenere De Falco, super esperto dio intercettazione i perito dell'imputato Fabiani, che sollecitato dalla avvocato Morescanti in auala fa emergere un aspetto particolare e lo conferma in un'intervista a Tuttosport il 3 dicembre 2010:"Sono perito di molti tribunali (ho lavorato anche a fianco di Woodcock) sull'indagine su Vittorio Emanuele, ndr) e qui ho visto che non ci si è affidati ad un esperto del settore . Per come s'è proceduto, non c'è la certezza che la scheda presunta sia associata proprio a quell'imputato . Eppoi le schede svizzere o di qualsiasi altro paese straniero sono intercettabili quando utilizzano ponti italiani. Insomma, nella stanza dove intercettavano, avrebbero potuto ascoltare anche le cosiddette "schede svizzere". Un altro aspetto correlato e fodante: le difese hanno più volte agitato e fatto inserire nel fascicolo processuale anche la giustificazione all'acquisto delle schede. Moggi sapeva che c'era un'intelligence che indagava su di lui: questo emerge da alcune telefonate. Scorpire poi dalle confessioni di Tavaroli, dagli atti delprocesso Telecom (dove Moggi, Bergamo e De Santis sono parti lese) che venivano acquiiti (dalla telecom) tabulati sulle utenze della sede Juve e cellulari ha portato alla luce una vera e propria guerra telefonica, giocata su intercettazioni e tentativi di sfuggirvi.

Paparesta? Leggenda Metropolitana

Come i coccodrillo che vivono nelle fogne o la morte di paul McCarteney, paparesta rinchiuso nello spogliatoio da Moggi del Granillo di Reggio calabria è una delle più popolari leggende metropolitane. Popolare perchè ci sono moltissimi mezzi di comunicazione che citano l'ìepisodio fr ale prove più forti ( e pittoresche) della consapevolezza bianconera i9n sede di Calciopoli. leggenda perchè è semplicemente un fatto non vero e c'è un'archiviazione della procura di Reggio Calabria cha aveva aperto un fascicolo, iondagando sul reato di "sequestro di persona". Ovviamente accusa che non sussiste, acnhe perchè paparesta ha sempre negato ( e lo ha fatto anche in aula a napoli= l'episodio in sè.

La partita in questine era reggina-juve del 6 novembre 2004, vinta dalla Reggina con errori piuttosto clamorosi da parte della terna. Moggi e Giraudo sono furibondi, scendono negli spogliatoi e protestano vivacemente.Poi ci sono una serie di intercettazioni in cui Moggi sostiene di aver 2chiuso a chiave nello spogliatoio" paparesta: millanterie ( e chi conosce Moggi e il suo essere of nhumor, per altro l'aveva sospettato dall'inizio). D'altra parte, lo stesso Paparesta in una intercettazione "sfuggita>" all'attenzione degliinquirenti spiega a Narducci:" lamentele e toni forti, senza parolacce".

Ma oltr al sequestro, secondo l'accusa, Paparesta paga gli errori anti-juve con un nlungo stop impostogli dal sistema di controllo moggiano. Falso e in aula Paparesta ha spiegato:"Sonostato fermato per unoo due turni, poi sono tornato in B al Torino". E c'è un'intercettazione Pairetto-pparesta in cui non si rspira esattamente l'aria di una "condanna"dell'arbitro barese. pairetto:"magari domenica ti mettiamo in BV, giusto per... ma viene in A in fretta senz afare tanta...". Paparesta:"le responsabilità si sanno, l'errore c'è stato, però.." Pairetto:"Uno va in B, magari quella dopo già torna. capito..". Paparesta:"si, si, giusto, se è una gara importante non vorrei che apparisse...O fai la B o seconda fascia in A magari, ancora meglio. So che sarà fatto il meglio, tio ringrazio di tutto veramente per questi giorni". Ma pairetto era d'accordo con Moggi per bastonarlo?

Cadute le incriminazioni sulle partite

Il teorema accusatoriodoveva incardinarsi, a livello sportivo, su singole gare: l'illecito strutturale non esisteva, rpima del 2006. E allora analizziamo le risultanze probatorie che caf e Corte Federale on vollero prendere in considerazionenel processo lampo della Figc. le accuse rimontavano a Juve-lazio e Dondarini - assolto dalla Figc- viene condannato nel rito abbreviato per un errore: negli spogliatoi Moggi parla all'osservatore di un 3-0, ma la gara si chiude 2-1 e Dondarini non c'entra, ma la giustizia sportiva sanziona il fatto che Moggi sapesse prima la terna designata . Se è per questo, meani e Facchetti, ma anche Governatyo del Brescia seppero essere più veloci nel conoscere gli arbitri prima dei comunicati ufficiali.
C'è poi Bologna-juve del 12 dicembre, dove Pieri (anche lui condannato) vede scomparire le telefonate che lo scagionano; dà una punizione alla juve, nedved segna e vince, ma Pieri non viene applaudito da Bergamo e Pairetto. Abbiamo pubblicato le telefonate : Pierio si maledice per quella punizione. E l'osservatore Luci, braccio destro ora di Collina, lo cazzia, ma per non aver ammonito i bolognesi che protestavano. (Luci ha confermato tutto in aula). Pieri viene tolto dalla prima fascia per tutta la stagione e non arbitrerà più la Juve, ma pure questo i carabinieri lo ritennero irrilevante.

Juventus-udinese del 13 febbraio 2005 è una delle gare della celebre discussione sulle griglie fra Bergamo-Moggi, ma non esiste alcuna prova (o scheda svizzera) che faccia ipotizzare un contatto di Rodomonti e Gemignani con Moggi. Di partite simbolo rilette a Napoli con com0pletezza (e rabbia) ce ne sono tante. Roma-juve per la quale è imputato Racalbuto: la telefonata tra lui(cupolaro presunto) e De Santis è chiarissima, ma ritnuta irrilevante. racalbuto si mette le manio nei capelli per le decisioni di Pisacreta 8che in aula assumerà tutte le responsabilità e ancora oggi dice:"Cannavaro non era in fuorigioco") In quella partita l'arbitro Gabriele faceva il quarto uomo e aveva il telefonino in tasca: deve la sua assoluzione al fatto che nell'apparecchio c'erano le foto della figlia. L'ha consegnato ai Carabinieri che pensavano fosse il telecomando per guidare la Juve al successo, ma nell'sms conservato, Bergamo attacca Racalbuto che l'aveva favorita. Bastava leggerlo. O leggere l'orario in cui Giraudo dice a Moggi di dattilo (udinese-brescia):" Se era furbo ne cacciava altri tre". Alle 17.20 la gara era finita e auspicare - in caso di rissa e pugni in faccia - altrui non è reato, neanche sportivo.

Ma quale cupola? telefonavano tutti
Cosa resterà degli anni ottanta non lo sa neanche Raf. sappiamo invece che resta poco dell'accusa di associazione a delinquere - tradotta da Borelli nell'innovatico concetto di "illecito sportivo strutturale"- che venne usata coma un mago dalla giustizia sportiva nel 2006 sulla Juve.

ALLA INCLUSIVEUno dei cardini dell'accusa era proprio l'esclusività del rapporto Moggi-Designatori, ovvero la costituzione di un tetragono grumo di potere (ricordate?)che con cene e incontri privati e con una fitta rete di contatti telefonici 8di cui uno solo nel 2006 con un'utenza riservata ma intercettabile, volendo)condizinava l'andamento di un'intera stagione sportiva. Allora, secondo i giudici, Moggi e Giraudo, giocavano un campionato parallelo e telefonico a quelloche i supertestimoni di capello (e di Berlino 2006), vincevano in campo contro il Milan del marconista Meani. Ebbeni, i giudici del calcio giudicavano in base a quando i Carabinieri scrivevano sulle loro informative ; e i biuchi sono stati impressionanati. piacio o non piaccia a Narducci le telefonate coi designatori o -peggio - con gli arbitri ci sono e riguardano i dirigenti di quasi tutti i club della A. E pranzi e cene (non vietati)non erano esclusiva juventina: alprocesso di napoli anche facchetti Jubior ammette quella del padre con bergamo, che va anche a casa Moratti a Forte dei marmi, ma in arrivo ce nbe sono anche altri di incontri conviviali. E non è proprio Moratti a sollecitare la visita a Milano di Bergamo per un presunto regalo? E quanto a cene va ricordato lo scarso peso assegnato all'appuntamento al ristorante di Lodi di Galliani e Collina per parlare del futuro da designatore.
In goni caso anche a Parma si osserva ikl rito senza bisogno di Moggi come asserito per i Della Valle: Sacchi invita i designatori a casa Tanzi lo confessa Baraldi al processo.

CUI PRODEST? Sulla griglia di Moggi e Bergamo s'è detto tantissimo. Ma proporre arbitri o condizioni di sorteggio, come fece facchetti con mazzei, ma anche Meani e Foschi, non potevano condizionare anche il cmapionato degli altri? E se molti lo facevano a vantaggio di chi si grigliava? Persino Spalletti per la sua udinese da Champions chiedeva guardalinee. E i regali poi, o meglio lo sconto de cliente per un auto del gruppo Fiat, o le magliette razziate da De santis dopo Lecce-juve: l'assistente Ceniccola ha parlato dei cachemire interisti, Zamparini martedì delle borse di materiale lasciate da ogni squadra. Sempre in attesa di conoscere il regalo natalizio morattiano a Bergamo. In ogni caso sappiamo dell'interesse personale di Paparesta nel proporre la vicenda Assorbidiesel a galliani, per il tramite di meani sappiamo di trpianto di capelli proposti e anche di Facchetti che si prodiga per trovare un posto di lavoro a Nucini in banche e assicurazioni amiche (anche quella di paolillo). Vogliamo mettere anche questo sul piatto della bilancia, senza riesumare i Rolex o gli elettrostimolatori?

PROMOVEATUR L'associazione promuove i cupolari e abbatte gli altri, Nucini dixit. Ebbene Racalbuto favorisce la Juve e resta senza gare e soldiper otto turni, Paparesta la affossa a Reggio e -n0onostante tutto - arbitra alla prima giornata utile. E il Nucini cavallo di Troia? Scarso com'era i suoi 100 mila euro l'anno li alzava, nonostante l'ostracismo. E Pieri dopo Bologna-juve perde prima fascia e big match per sei mesi. In ogni caso la giustizia sportiva ha asserito che è illecito sportivo quando si arriva a contattare gli arbitri: e allora, po si tirano fuori le finora presunte telefonate svizzere di Moggi, o gli unici (ma frequntissimi) contatti diretti con assistenti e arbitri ce li ha Meani ( 169 nuove telefonate succulente) o facchetti con De Santis . Ricordiamo comunque che Moggi era intercettato come De Santis, glialtri arbitri e dirigenti no.

BLADE RUNNER Nel processo abbiamo sentito un assistente, Coppola, confessare un contatto per aggiustare una sentenz asportiva per l'interista Cordoba; l'antimoggi Franco Baldini romanista essere civinissimoal colonello Auricchio e sapere del "ribaltone" anni prima; abbiamo scoperto che Nucini aveva parlato a Borelli nell'ottobre del 2006 del lavoro di intelligenxe da arbitro in attività fatto con facchetti ed evidenziato un espsosto 8a firma di chi?) alla Procura di Milano su arbitri e etesserati di squadre concorrenti; abbiamo sentito Galliani vantarsi di aver determinato lo spostamento di una giornata di campionato; abbiamo scoperto che nella classifica dei cartellini favorevoli per squalifica altrui la Juve era in zona Intertoro e che chi chiede i danni al processo essere da scudetto; (ri)scoperto Lecce-Parma come clamoroso episodio intreccio id pressioni che scludono l'arbitro non dirigenti e giocatori (cfr Zeman). E capito chi fosse e cosa facesse, anche per l'Inter, Tavaroli e il suo Tiger team Telecom. Insomma abbiamo visto e sentito cose che voi umani ( e dirigenti juventini) del 2006 non potevate immaginare.

 
 
 

Ecco perchè la figc condannò la Juve nel 2006...

Post n°4269 pubblicato il 18 Marzo 2011 da nadir63l
 

la seconda pagina di Tuttosport è stata curata da Alvaro Moretti e Vagiago, l'ho riportata per intero sotto


1) Avere intrattenuto i contatti con i designatori, realizzati anche su linee telefoniche riservate, e partecipato agli incontri, con modalità non pubbliche: condotte contrarie ai principi di lealtà e correttezza e , al contempo, dirette a procurare un vantaggio alla società Juventus, mediante il condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale. Con l'aggravante di cui al comma 6 dell'art. 6 C.G.S., per la pluralità di condotte poste in essere.
- stretto rapporto con i designatori arbitrali, al punto che dirigenti di altre squadre dovevano passarer da Moggi e Giraudo per avere contatti con il mondo arbitrale
- regali ai designatori (anche se non è possibile verificare l'entità, si pensa a sconti per acquistare auto Fiat)
- influenza nella predisposizione delle griglie e conoscenza preventiva degli arbitri
- squalifiche mirate attraversoammonizioni preventive

2) Per ave violato i principi di lealtà, proibità e correttezza, al termine della gara Reggina-Juventus del 6 novembre 2004, la condotta descritta nella parte motiva al punto nei confronti della terna arbitrale:aggredita verbalmente da Giraudo e Moggi, che ha poi "richiuso nello spogliatoio" l'arbitro Paparesta.

3) per aver posto in essere atti diretti ad alterare lo svolgimento delle gare Juventus-lazio del 5 dicembre 2004 e Bologna-Juvetus del 12 dicembre, Juventus-Udinese del 13 febbraio 2005.

Era il 20 gennaio 2009 si apriva il dibattimento del processo a Moggi più altri 23. per l'Italia e il mondo calciopoli era uno scandolo inequivocabilmente che aveva travolto la Juventus, e marginalmente altre squadre, nell'estate del 2006. Ascoltando per la seconda volta il teste Nucini, martedì s'è particamente chiusa la fase dibattimentale, quella in cui si formano le prove del contraddittorio. Le crepe nelle architravi della Cupola disegnata dai pm di napoli ( e su cui si appoggiò pedissequamente pure la Giustizia Sportiva) eranogià evidenti con la sentenza Geo dell'08 gennaio2009, ma in 26 mesi di testimonianze e perizie abbiamo scoperto un altro "mondo telefonico" e un'altra verità che non s'era voluta ( o saputa) descrivere nelle informative. Insomma calciopoli è diventata un'altra cosa , nell'aula 216 della IX sezione del tribunale di Napoli, davanti alla giudice Casoria. E l'altra realtà nascosta nelle telefonate di altri dirigenti non coinvolti, come quelli interisti (ma anche del Palermo, della Roma, dell'Udinese, del Chievo, del Brescia etcc), s'è palesata chiaramente, scarnificando l'indagine del colonello Auricchio: "il "sull'inter non si indaga"(cfr il teste Coppola), il rapporto con Baldini (che prefigura un "ribaltone", la totale mancanza di prove o testimoni dal taroccamento del sorteggio arbitrale, il traballante teorema delle ammonizioni mirate crollato sotto i colpi delle statistiche e ndei comunicati federali.

A napoli abbiamo capito al netto delle sentenze, che Calciopoli è stata una profonda ingiustizia . Perchè- piaccia o non piaccia- telefonavano, regalavano, cenavano, cheidevano assistenti o arbitri in tanti (non Moggi incredibilmente), senza esclusive. Abbiamo scopertpo che le schede svizzere eranointercettabili e che chi era intercettato dai giudici, era da anni pedinato e controllato dagli spioni Telecom o da Nucini. Insomma, a Napoli abbiamo scopertocghe c'è anche un'altra verità, che non cancella la precedente, ma la trasforma. Lo capirà anche la Figc?

Sorteggio truccato? Prove inesistenti

Infondo bastava chiedere a chi il sorteggio lo faceva con le sue mani. Non i designatori imputati, ma i due notai di Coverciano e Roma, Tavassi e Ioli, o anche i tantissimi giornalisti che materialmente tiravano fuori le palline che per l'accusa erano riconoscibili: ma nessuno di questi questi venne sentito dagli inquirenti. Sono sfilati in aula, però, mettendo una pietra sul dubbio insinuato a novembre 2009 da manfredi martino, il giovane segretario della can che parlava con meani e che gli scriveva "tenete duro" quando il Milan sprintava con la Juve per il titolo. Un coro:"Nessun inghippo, l'avessi scoperto avrei avuto lo scoop della vita", dice il giornalista Pesciaroli e conferma Riccardo Bianchi: "£Sorteggi regolarissimi. Non c'erano gabole: alcune palline erano un po' diverse ma nessuno ci disse quale scegliere. Quando io scelsi Collina per un delicatissimo derby Roma-lazio, bergamo sudava per la tensione altro che combine, mi fecero i complimenti per la fortunata scelta". Si fece tanto clamore perchè Martino parlò di uno strano colpo di tosse di Bergamo dopo l'estrazione di Collina per Milan-Juve. "A mia sensazione - ha svelato in aula - durante il sorteggio per la scelta dell'arbitro di quella partita qualcosa non andò secondo il verso giusto perchè ci fu uno strano colpo di tosse di bergamo quando il giornalista incaricato dall'ussi scelse la pallina gialla degli arbitri". peccato che in controesame venne fuori chiaramente che il colpo di tosse partì a cose fatte. Perché i carabinieri che ahnno assistitoe filmato sorteggi, non abbiamo esibito la prova schiacciante o siano intervenuti in flagranza? A proposito di sorteggi e di Manfredi Martino: Zamparini ha accusato Moggi di aver condizinato a suo vantaggio la scelta di Rizzoli per un verona-Palermo del 2004. Ebbene, quel sorteggio lo fece in solitaria proprio manfredi martino, quello che tifava e avvisava Meani con Moggi


 
 
 

La Juve ha deciso: per Aquilani si punterà al rinnovo del prestito

Post n°4268 pubblicato il 18 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image sport

La Juventus sembra aver finalmente deciso come agire per cercare di risolvere il "caso" di mercato che ha per protagonista Alberto Aquilani, centrocampista ex Roma che è approdato a Torino la scorsa estate dal Liverpool in prestito con diritto di riscatto a favore dei bianconeri, fissato in in 16 milioni di euro. La Juve sembra essere entrata nell'ordine di idee di non voler sborsare la cifra chiesta dal club inglese per avere il giocatore, e, complici lo scarso rendimento di Aquilani in questa seconda parte di stagione, e la possibilità di ingaggiare Andrea Pirlo a parametro zero, vorrebbe limitarsi a chiedere al Liverpool un rinnovo del prestito per un'altra stagione. Il problema sarà riuscire a convincere i "Reds" ad accettare questa soluzione, dal momento che gli inglesi vorrebbero monetizzare dalla cessione del centrocampista. Qualora l'accordo per il rinnovo del prestito non dovesse essere raggiunto, Aquilani potrebbe rientrare in Inghilterra, con buona pace della dirigenza juventina, che si concentrerebbe su altri obiettivi di mercato, Pirlo in primis.

 
 
 

Silvano Martina: "Buffon rinnova per 5 anni con la Juve? I bianconeri sono la prima scelta di Gigi"

Post n°4267 pubblicato il 18 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di Tommaso Sabino/TuttoLegaPro.com

Gigi Buffon e la Juventus sono sempre più vicini a continuare il loro rapporto professionale per altri 5 anni. Questo almeno, a sentire l'agente del portiere della nazionale, Silvano Martina, che, intervistato da Tuttomercato.web, conferma come il club bianconero sia in assoluto la prima scelta di Buffon, anche se ad oggi non ci sono ancora stati incontri per parlare del rinnovo. Queste le dichiarazioni di Martina: "Posso dire che per adesso non abbiamo alcun incontro in programma, e che per di più non ne vedo la priorità, dato che l'accordo attuale scadrà tra due anni e mezzo e Gigi non ha mai nascosto di considerare la Juventus la sua prima scelta". Il rinnovo del contratto legherebbe il portierone 33 enne alla Juve praticamente a vita, per la gioia soprattutto dei tifosi, che ritengono Buffon una vera e propria bandiera del club, al pari di Alessandro Del Piero

 
 
 

MATRI: "NON VEDO L'ORA DI VINCERE CON LA JUVE"

Post n°4266 pubblicato il 18 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L'effetto che il suo arrivo ha avuto sull'attacco bianconero è stato quello di una secchiata d'acqua in una giornata afosa d'estate con 40 gradi all'ombra. Rinfrescante, rigenerante, rivitalizzante. Alessandro Matri sta convincendo anche i più scettici, quelli che ritenevano la sua valutazione un po' eccessiva e che gli preferivano Giampaolo Pazzini. Lui, il nuovo bomber bianconero, sta rispondendo a colpi di gol e ottime prestazioni. 5 realizzazioni dal suo arrivo a Torino, nessuna banale. Con il colpo di testa all'Inter, poi, ha già conquistato tutti i tifosi bianconeri. Intervistato dal "Corriere dello Sport/Stadio", l'ex cagliaritano ha spiegato di essersi sorpreso anche lui di questa capacità immediata di ambientamento in una nuova e più impegnativa realtà: "Cinque reti nel mese e mezzo di esperienza bianconera? Un impatto così non me l'aspettavo, personal­mente sono felicissimo". Una gioia, però, che è a metà perché Alessandro Matri vorrebbe che la squadra camminasse di pari passo con la sua voglia di vincere, di convincere e di lottare. L'attaccante cresciuto nelle giovanili del Milan prova anche a spiegare il calo della formazione di Delneri, ma non è semplice neppre per lui trovare un perché a questo, fin qui, sciagurato finale di stagione: "La mia è una gioia graffiata, se la squadra soffre non puoi goderti i gol. Cosa è successo dopo la vittoria con l'Inter? A Lecce ci sia­mo smarriti: abbiamo gio­cato a lungo in dieci, ma la spiegazione non può esse­re quella, è stata una par­tita storta che ha lasciato il segno. Ancora due scon­fitte e poi il pari di Cese­na: potevamo anche vin­cere, non abbiamo avuto fortuna". L'obiettivo minimo stagionale, ossia la qualificazione in Champions League, sta svanendo giornata dopo giornata ed ormai appare sempre più una meta irraggiungibile per la Vecchia Signora. Matri, però, non fa drammi e spiega che era una cosa da mettere in preventivo ad inizio campionato: "Champions lontana? E' un anno di transizio­ne, le difficoltà erano sta­te messe in conto. Però le basi ci sono, il progetto è solido e ambizioso". La Juventus del prossimo anno, a meno di clamorosi risvolti, ripartirà proprio dalla mentalità vincente del suo nuovo goleador che intende mantenere questo standard di prestazioni: con lui al 100% e altri 4/5 campionissimi (come promesso da Marotta) tornare ai vertici del calcio italiano ed internazionale sarà impresa meno proibitiva: "Io un punto fermo della ricostruzione? E' un orgoglio e una re­sponsabilità, darò tutto per dimostrare il mio va­lore: la Juve vuole rico­minciare a vincere e io non vedo l'ora di comin­ciare". Gli appassionati della Juventus si sono già innamorati dell'esultanza particolare di Matri e non vedono l'ora di gustarsela ancora, ancora e ancora ... magari una, due volte ogni domenica.

 
 
 

TASTIERA VELENOSA: "CHI RISPONDE A CORIONI?"

Post n°4265 pubblicato il 18 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di Alberto Mariani

In Italia, purtroppo, c'è gente che la pensa in modo strano, c'è gente che vede e sente solo quello che vuole....o forse legge solo certi giornali.

C'è però anche gente che non rimane insensibile alle parole, di un Presidente, in questo caso quello del Brescia che invece di parlare di calcio preferisce parlare del passato ed evidenziare, ancora una volta quello che non esiste. Parlare ancora di Calciopoli e non Farsopoli, nonostante a Napoli si stia dimostrando il contrario di "cupola" Juventus e di "condizionamenti" del passato, ci appare ridicolo.

Questa, la domanda dell'intervistatore (no comment..su cosa pensiamo di questa domanda, evidentemente l'intervistatore legge solo certi giornali...) e la risposta del Presidente del Brescia: "Finita Calciopoli, è stato difficile vincere a Torino per i motivi che conosciamo, adesso è solo una questione di campo si può battere la Juve si parte alla pari"?

"Credo che se parliamo di disegni dall'alto...si, dopo la Juve è sempre la Juve".

La domanda che ci facciamo è che disegno dall'alto potesse penalizzare il Brescia a Torino contro la Juventus. Il Brescia a Torino con la Juventus non ha mai vinto d'accordo(cosa peraltro non vera...se estendiamo le competizioni),  ma ha anche collezionato dei pareggi determinanti e che alla fine se andiamo a vedere fecero perdere punti preziosi alla Juventus, ricordiamo il pareggio del 1-1 del 2001.

Infine menzioniamo anche che la Juventus fu pure eliminata dal Brescia nell'edizione 2000/2001 della Coppa Italia, perdendo proprio a Torino 1-2 con doppietta di Dario Hubner, forse qualcuno non se lo ricorda, ma che disegno dall'alto c'era in quella occasione?

Ci fanno ridere certe domande e certe risposte. Come al solito i numeri e le statistiche smentiscono le parole di certe persone, cosa che sta avvenendo puntualmente anche al processo in corso a Napoli dove i testimoni stanno smontando il castellino di carta.

Anche questa volta ci tocca rimarcarlo. Peccato che gli addetti ai lavori non lo facciano mai.

 
 
 

     

 

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