LA NUOVA CASA BIANCONERA
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«Il vantaggio di dodici punti, che a fine campionato diventerà di quindici, non può essere frutto di null’altro che non il fatto che eravamo più forti. Una grande squadra che quella sera, il 12 febbraio 2006, di fatto si portò a casa il ventinovesimo scudetto. La medaglia ce l’ho ancora casa. E non la restituisco. »
Alessandro Del Piero
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Messaggi del 19/03/2011
di thomas bertacchini Juventus e Brescia domani si affronteranno a Torino. Uno dei due club è reduce da un pareggio e tre sconfitte accumulate nelle ultime quattro gare di campionato. L’altro, considerando lo stesso arco temporale, da quattro pareggi in altrettante partite. Il punto ottenuto a Cesena ha interrotto un’emorragia di sconfitte che per la formazione allenata da Del Neri era ormai arrivata a tre disfatte prima dell’incontro del "Dino Manuzzi" dello scorso sabato. Simone Pepe, recentemente intervistato da Sky Sport (la trascrizione è presente anche nel sito ufficiale della società), ha dichiarato: "Nel calcio comunque i verdetti possono cambiare in un attimo, basta giocare le prossime partite alla grande. Questo ora è il nostro obiettivo". Quindi adesso bisogna aggrapparsi a questo "obiettivo". Anche perché non è rimasto che quello, dato che gli altri - strada facendo - sono svaniti, uno dopo l’altro. Mancano nove gare sino alla conclusione della stagione: tutte finali, tutte da vincere nella speranza dei diretti interessati di non dover ripartire la prossima estate da una nuova rivoluzione. Che tanto, piaccia o non piaccia, ci dovrà comunque essere. Risultati alla mano, è un percorso che non prevede alternative. Il problema reale, poi, sarà vedere a quali risultati porterà. E quali saranno i campioni (o presunti tali) che arriveranno nella Torino bianconera. Il 10 novembre scorso Brescia e Juventus si affrontarono allo stadio "Mario Rigamonti". In quel periodo vennero accostati moltissimi giocatori alla Vecchia Signora: da Rolando (difensore portoghese del Porto) a Forlan (Atletico Madrid), da Maxi Lopez (Catania) a Demichelis (Bayern Monaco, poi passato al Malaga), giusto per citarne qualcuno. A differenza di quanto accade nella stretta attualità, la squadra di Del Neri si era presentata alla trasferta lombarda forte di una sequenza di risultati incoraggianti: tre vittorie ed un pareggio nelle ultime quattro gare disputate, con la ciliegina sulla torta della vittoria esterna ottenuta a "San Siro" contro il Milan di Ibrahimovic. La squadra era in crescita, i punti arrivavano e tra gli infortuni di lungo corso figuravano soltanto i vari Martinez, De Ceglie e Buffon, con il numero uno bianconero che - alle prese con la riabilitazione dopo l’operazione estiva all’ernia del disco - ancora non si era fatto vedere in quel di Vinovo dall’inizio della stagione. Prima dell’incontro del "Rigamonti" lo stesso tecnico di Aquileia, memore della sconfitta all’esordio in campionato a Bari e del pareggio esterno ottenuto a Bologna (due gare dalle quali l’ambiente bianconero si aspettava un esito sicuramente diverso) disse: "Brescia è una tappa importante, ci sono tre punti in palio come contro la Roma". La Vecchia Signora affrontò le "rondinelle" forte di un quarto posto in classifica a pari merito con il Napoli di Mazzarri, a sole quattro lunghezze dalla Lazio prima della classe. Dopo l’1-1 finale (Quagliarella e Diamanti furono i marcatori della serata) Madama scivolò in quinta posizione, proprio nella giornata nella quale il Milan prese il comando solitario della vetta. I punti di distacco tra rossoneri e bianconeri, all’epoca, rimasero comunque quattro. A fine incontro del Neri disse: "Direi che il pari è giusto. Diamanti ha segnato un bel gol, per noi un punto fuori casa è meglio di nulla, un punto importante". Con la teoria del "bicchiere mezzo pieno" e dei piccoli passi la Juventus ha raccolto meno di quanto poteva (e doveva) nel girone di andata, prima dell’infortunio occorso a Quagliarella, dell’espulsione di Melo e della goleada con la quale il Parma ha regolato la Vecchia Signora il giorno dell’Epifania. Il resto, quello che è accaduto dopo, è storia nota, attuale, reale. Adesso, come detto, mancano nove gare alla conclusione del campionato: le si onori a dovere. |
Toni? Penso di convocarlo. Io traghettatore? Mi sento l'allenatore della Juve" TuttoJuve.com sta seguendo la conferenza stampa dell'allenatore della Juventus, Gigi Delneri, alla vigilia della sfida di domani pomeriggio contro il Brescia. Ecco la trascrizione integrale, a cura della nostra redazione: Ogni volta in quest'ultimo periodo si parlava sempre di finali. Forse oggi non è il caso di parlare di nove finali. Parliamo della partita con il Brescia. Come può essere inquadrata? Domani quella col Brescia è una partita che deve dare tante risposte. Sicuramente anche il pubblico sarà importante. Ma forse l'Olimpico sembra più un peso che un vantaggio per la squadra. Cosa ne pensa? L'emergenza continua. Per Iaquinta la stagione è finita. Volevo sapere come sta Toni, se eventualmente aggregherà qualche Primavera e come si preparerà a questo finale con soli tre attaccanti... Prima di Cesena di facevano tanti nomi di possibili traghettatori, quindi di suoi successori immediati. Adesso invece l'attenzione si è spostata all'estate. Lei si sente in questo momento un po' il traghettatore della Juventus? Bonucci ieri ha detto di non essere al 100%. In questo momento la coppia difensiva titolare è Barzagli-Chiellini? Pensi che queste ultime partite, in qualche modo, possano essere una verifica anche per te? Ti stai giocando qualcosa? E' possibile che una parte degli infortuni dipendano dal logorio fisico di giocatori che hanno dato molto, anche Nazionali.... |
Si profila un duello Juventus - Genoa per Dimitar Berbatov (30), attaccante del Manchester United. Secondo il tabloid britannico The Sun, il centravanti bulgaro la prossima estate lascerà i Red Devils. Sir Alex Ferguson infatti gli preferisce il giovane messicano Javier Hernandez, il Chicarito che nelle ultime partite ha conquistato il posto da titolare a suon di gol. Il Genoa sarebbe disposto a ofrrire 10 milione, mentre i bianconeri non hanno ancora avanzata nessuna offerta. |
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Il legale: «Può avere una rilevanza sportiva per l’Inter» TORINO, 19 marzo - Il processo penale che avrebbe dovuto dare un seguito alle sentenze sportive di Calciopoli arranca. E non solo. A più di due anni dall’inizio della fase dibattimentale e quando sono trascorsi pochi giorni dalla chiusura della stessa ( con la deposizione controversa di Nucini), si delinea sempre più chiaro una quadro generale in netto contrasto con le verità presunte di quel processo sportivo che, in tutta fretta, sulla spinta emotiva di clamorose rivelazioni, nell’estate del 2006 spedì la Juventus in serie B e ridisegnò le gerarchie del calcio nazionale. Oggi, alla luce di quanto emerso a Napoli, la cosiddetta cupola a capo della quale pare si trovasse Luciano Moggi, coinvolge in realtà molti altri protagonisti. E continuano a non emergere prove a proposito di presunti sorteggi truccati. « Eppure in quindici giorni di Calciopoli furono tagliate teste peggio che ai tempi di Robespierre... » , ricorda l’avvocato Maurilio Prioreschi, legale di Moggi. Avvocato, ora si parla molto di un “fascicolo segreto”, un documento relativo forse a un esposto che l’Inter avrebbe presentato ai giudici già nel 2000 e con il quale, nel caso, il club nerazzurro avrebbe violato la clausola compromissoria. Lei sostiene che, a questo punto, sarebbe il procuratore federale Stefano Palazzi a dover intervenire? «Secondo me, se lo facesse, si atterrebbe a quelli che sono i suoi doveri. Perché stiamo parlando di un modello 45, che non contiene notizia di reato, ma se ci riferiamo alla legge 401/ 1989 del codice civile, sappiamo anche che gli organi della disciplina sportiva, ai fini della propria competenza, possono chiedere copia degli atti del procedimento. E’ accaduto già in altre circostanze, sempre riferite alla specificità della frode sportiva, e se quindi è questa l’interpretazione della norma, credo che Palazzi, aldilà del fatto che ci sia o meno una notizia di reato, debba visionare il fascicolo in questione». Crede che possa emergere qualche dettaglio tale da dare forza all’esposto presentato dalla Juventus contro l’assegnazione dello scudetto 2006 all’Inter? E da mettere in dubbio Calciopoli? «Non lo escludo. E comunque in questo dibattimento sono già emersi comportamenti riconducibili all’Inter che gridano vendetta. Allora io dico: Palazzi, chiedi l’acquisizione del fascicolo e poi vedi... Clausola compromissoria violata? Sinceramente non voglio credere che l’inter abbia potuto commettere un errore simile. Ma se qualcosa c’è, serve una verifica. Direi che la struttura di calcipoli trema. Qui sono emerse prove dibattimentali, le stesse dichiarazioni di Facchetti junior, quelle di Nucini... Il processo di Napoli è andato a rilento, mentre quello sportivo in quindici giorni fece solo vittime... » . |
Come riporta l'edizione odierna di Tuttosport, la Juventus starebbe lavorando all'arrivo di un nome "eccellente" da regalare al prossimo allenatore, che potrebbe essere Luciano Spalletti: il campione nel mirino dei bianconeri potrebbe essere Franck Ribery (28). Pare ormai certo l'addio a fine stagione della fortissima ala francese, alla Baviera. Sono molte le squadre che starebbero pensando a Ribery, tra cui Real Madrid e Milan. La Juventus avrebbe, in questo caso, un leggero vantaggio rispetto alle rivali: gli ottimi rapporti tra il francese e la punta bianconera Luca Toni (33), potrebbero infatti agevolare la Vecchia Signora, in un trattativa che porterebbe a Torino un giocatore certo di qualità. Toni potrebbe fare da mediatore tra Ribery e la società torinese. |
Inviato da: diletta.castelli
il 11/10/2016 alle 17:05
Inviato da: dimariamonicaa
il 08/04/2016 alle 21:04
Inviato da: aldo.giornoa64
il 20/12/2015 alle 22:00
Inviato da: aldo.giornoa64
il 13/12/2015 alle 23:54
Inviato da: aldo.giornoa64
il 08/12/2015 alle 23:14