LA NUOVA CASA BIANCONERA
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«Il vantaggio di dodici punti, che a fine campionato diventerà di quindici, non può essere frutto di null’altro che non il fatto che eravamo più forti. Una grande squadra che quella sera, il 12 febbraio 2006, di fatto si portò a casa il ventinovesimo scudetto. La medaglia ce l’ho ancora casa. E non la restituisco. »
Alessandro Del Piero
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Messaggi del 21/03/2011
David: "A Torino ho imparato a vincere. Ora questa mentalità è sparita. Andrea Agnelli? Deve essere aiutato" Fonte: di Hervè Bricca per stadiogoal.it L'ex attaccante della Juventus, David Trezeguet, ha rilasciato una lunga intervista esclusiva ai microfoni di stadiogoal.it: Poi arrivò un signore che si chiama Marcello Lippi... Ma quanti scudetti hai vinto in bianconero? Parlavi di Capello e dell'ultimo scudetto. Poi arrivò la mazzata della B. Ma quando sei alla Juve questi ricordi bisogna dimenticarli in fretta. Un ricordo dell'Avvocato Agnelli e di suo fratello Umberto Ora c'è il giovane Andrea... Nedved cerca di dare una mano... Una volta hai detto: "Della Juve resterò sempre innamorato". Ci spieghi il tuo gesto che mimava l'addio, compiuto in campo davanti a tutti?? Perchè hai scelto l'Hercules? A Torino, ad ogni gol sbagliato, dicono: "Se ci fosse ancora Trezeguet..". Senza parlare dei cori nei tuoi confronti... |
Tardelli e una visione delle cose non proprio esatte. Marco Tardelli per la Juventus è stato qualcosa di più di un banale centrocampista, nove anni al servizio di Madama con cinque scudetti, due Coppe Italia, una Coppa Campioni, una Coppa delle Coppe, una Coppa Uefa e una Supercoppa Europea hanno proiettato il celeberrimo "Schizzo" tra i miti della Vecchia Signora e pilastro indissolubile di quella mitica Juve del Trap e bonipertiana che tra fine anni settanta e primi anni ottanta faceva razzia di titoli e non solo. Classe e sostanza al servizio del bianconero, un idolo indiscutibile per i tifosi ai quali il Tardelli post calcio giocato ha più che altro regalato duri rospi da ingoiare. Dal suo addio ancora oggi poco chiaro al Cda juventino nel 2007 con critiche, ormai classiche, alla Juve della triade Tardelli purtroppo ha spesso fatto storcere il naso, l'ultimo acuto riguarda la questione calciopoli ritenuta dall'attuale vice di Trapattoni sulla panchina dell'Irlanda ininfluente per le sorti del calcio italiano: "Bisogna finirla con questa storia! Calciopoli non c'entra nulla con le vittorie recenti dell'Inter: l'Inter ha vinto meritando sul campo, perché ha avuto la rosa più competitiva. I successi nerazzurri sono tutti meritati e Calciopoli non c'entra proprio nulla". Eh no caro Marco, calciopoli c'entra eccome! Senza calciopoli Vieira ed Ibrahimovic, determinante nei tre titoli successivi dei nerazzurri (e anche nello scorso mercato riguardo gli acquisti di Eto'o e company), sarebbero andati a Milano? Senza calciopoli il club di Moratti avrebbe potuto godere di un monopolio quasi incontrastato in campo sportivo e non negli anni a seguire? Senza calciopoli la Juve sarebbe finita in gestioni societarie a dir poco discutibili dal 2006 ad oggi? Senza calciopoli l'Inter avrebbe avuto vita facile e costruito mentalità vincente e rosa tale da poter basare un ciclo vincente come quello attuale? Noi la risposta la sappiamo già, forse qualcun'altro no. O meglio fa comodo raccontarne un'altra versione. |
glmdj
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Le dichiarazioni dell'Ex DG della Juventus che faranno sicuramente discutere Fonte: Stefano Discreti per Gold Tv Luciano Moggi, nel corso della trasmissione condotta da Pippo Franco “Ieri, Moggi e domani” co-produzione tra Prima Rete Lombardia e Gold in onda tutte le domeniche su GOLD TV e TELECOLOR digitale terrestre e canale satellitare 856 Sky ha commentato l’ultima giornata di campionato ritornando inoltre sull’ultima udienza del Processo di Napoli in corso nell’aula 216 che ancora una volta ha segnato punti decisivi a favore delle difese. CALCIOPOLI – NUCINI ARBITRO' 5 VOLTE L'INTER NEL PERIODO IN CUI INTRATTENEVA RAPPORTI CON FACCHETTI!! |
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Dodici giorni, due sconfitte e poi l'esonero, con ritorno di Lerda e sconfessione di tutto quanto era stato detto e scritto. L'avventura di Papadopulo al Toro, appena iniziata, è già finita. Siamo alla farsa, con Cairo che annuncia che a giugno se ne andrà. Qualsiasi altra parola è inutile, di fronte a questi accadimenti. Dopo quattro risultati negativi la Juve esce dal tunnel grazie a una prodezza di Del Piero, che nel secondo tempo manda k.o. il Brescia con un numero d'alta scuola e conferma di essere ancora un giocatore utilissimo per la causa bianconera. La Signora si aggrappa al suo capitano, il Toro invece non riesce ad avere nulla dai suoi frombolieri offensivi, torna da Frosinone con la quarta sconfitta di fila e adesso, più di pensare alla zona playoff, c'è da iniziare a pensare di non essere risucchiati dal groppone di fondo classifica. E la sfida di sabato prossimo ad Ascoli diventa uno spartiacque decisivo per il finale di stagione dei granata, cui il cambio in panchina non ha portato beneficio. A liquidare il tecnico aveva pensato anche la Juve, probabilmente dopo la sconfitta interna contro il Bologna, poi Agnelli e Marotta hanno deciso di proseguire con Del Neri, che dopo il k.o. contro il Milan si è ricordato di avere in rosa un giocatore come Del Piero, che non avrà più lo spunto dei giorni belli e la continuità necessaria per fare la differenza in 30 partite l'anno, ma che era un non senso lasciare fuori preferendogli uno Iaquinta perennemente alle prese con gli infortuni e un Toni marmoreo e ormai a fine corsa. Contro il Cesena Del Piero ha messo lo zampino nelle azioni dei due gol di Matri e contro il Brescia ha risolto la pratica, con una volata di quaranta metri palla al piede, conclusa con una finta che ha messo a sedere Mareco, prima di superare Arcari con un sinistro angolatissimo. Non a caso, Alex è stato uno dei pochi risparmiati dalla contestazione dei tifosi, che ha preso di mira soprattutto Gigi Del Neri. Alla vigilia il tecnico aveva scelto di fare da parafulmine ("fischiate me, ma lasciate stare la squadra"), ma poi si è meritato la tirata d'orecchie del capitano, che ha così risposto alle parole del tecnico, che aveva parlato di 'Del Piero ritrovato' alla fine della partita col Brescia: "Veramente io penso di non essermi mai perso, ma in ogni caso bisogna sempre rispettare le decisioni dell'allenatore, anche quando si pensa di poter giocare di più". Alla ripresa del campionato sarà Roma-Juve, non varrà per lo scudetto come è successo tante volte negli ultimi quindici anni, ma il confronto fra Totti (fresco duecentenario del gol in serie A) e Del Piero sarà tutto da gustare, anche se in palio ci sarà solo l'onore e un piazzamento in Europa League. Perché la Champions si è allontanata forse definitivamente per i giallorossi, mentre i bianconeri le hanno detto addio già da tempo e adesso, più di pensare di raggiungere quelle davanti, devono difendere il settimo posto e rintuzzare il tentativo di ritorno di Palermo e Fiorentina, prima di programmare l'ennesima rifondazione. Quella che fra un paio di mesi dovrà mettere in cantiere anche il Toro, che numeri alla mano ha ancora la possibilità di acciuffare il sesto posto che vale i playoff, vista la mediocrità che caratterizza il campionato cadetto, ma quando una squadra ha vinto appena due volte nel girone di ritorno, è reduce da quattro sconfitte di fila e non si intravede l'uscita dal tunnel, è meglio lasciare da parte i proclami e i sogni di gloria. E poi in casa granata in troppi parlano e troppo pochi in campo corrono, si sacrificano e fanno la differenza. Lazarevic veniva spesso (e ingiustamente) sostituito da Lerda, ma adesso con Papadopulo viene lasciato in panchina e inserito solo dopo che gli avversari sono passati in vantaggio, come è successo a Frosinone. Col nuovo tecnico avviene quello che succedeva anche con il suo predecessore, se il Toro va in svantaggio la squadra non reagisce e non rimonta mai, anzi si affloscia e dimostra di non avere nulla del cuore granata che ha sempre contraddistinto questa società. Dare la colpa a chi è arrivato da due settimane sarebbe ingeneroso, oltre che sbagliato, ma Cairo è riuscito a liquidare l'ex allenatore del Bologna dopo appena due partite. Ormai è chiaro che qui il problema sta a monte: una società che non c'è (tutto viene deciso a Milano, negli uffici della Cairo Communication), un ds come Petrachi che pare non esser più così gradito al presidente come in passato che lancia parole di fuoco nei confronti del gruppo che lascia intendere di non gradire, col rischio di scatenare un tutti contro tutti dal quale l'unico ad uscire sconfitto sarà solo il Toro. Qui o si volta pagina alla svelta o c'è davvero il rischio che salti il banco e si debba temere di essere risucchiati nella zona playout. Pazzesco per una squadra che ha in organico giocatori come Bianchi, Antenucci e Ogbonna che sono un lusso per la cadetteria. |
Il capitano non è ancora la figurina più ambita, destinata all'album dei ricordi bianconeri. Il capitano è colui che, in campo, gioca prima ferendo con la spada, e poi incantando con il fioretto. Il capitano è quello che segna un gol fantastico, come se avesse 10 anni in meno. Il capitano è un ragazzo-uomo che esulta, come se avesse firmato la rete della vittoria ai Mondiali. Il capitano fa arrossire di vergogna il resto della squadra, sempre tremebonda e smarrita. Che Alex Del Piero continui a essere l'unica stella, nel firmamento juventino, è croce e delizia. Delizia, per gli occhi di tutti. Croce, perché gli "eredi" dove sono? |
Per la Juventus non sarà facile acquistare Alexis Sanchez. L'attaccante dell'Udinese, grazie alle sue ottime prestazioni in questo campionato, è richiestissimo da varie squadre europee che sarebbero disposte ad accontentare le richieste economiche del patron Pozzo. Il cileno viene valutato dal numero uno friulano circa 30 milioni di euro, una cifra considerata esorbitante dalla dirigenza juventina, considerata anche la difficile qualificazione alla prossima Champions League. Sul Niño Maravilla, oltre al Manchester City dello sceicco Mansour, c'è anche l'Inter di Massimo Moratti, per nulla spaventato dal prezzo del cileno. La quotazione potrebbe salire ulteriormente se l'Udinese andasse in Champions, qualificazione che potrebbe determinare, a sorpresa, la permaneza di Sanchez in Friuli. il presidente nerazzurro ne è consapevole: "Il cileno è fantastico. Bravo Guidolin a esaltarne le doti. Ora non sarà facile arrivare a Sanchez", le parole di Moratti a "La Gazzetta dello Sport |
Continua l'opera di scouting della Juventus a livello giovanile, con l'intento di ingaggiare, a prezzi relativamente contenuti, giovani promesse in grado di diventare pedine importanti della prima squadra in vista dei prossimi anni. In quest'ottica è da leggere l'interesse del club bianconero nei confronti di Luka Kranjc, giovanissimo calciatore sloveno in forza al Maribor. Su Kranjc, atleta classe 1994, c'è anche il forte interesse di due club della Premier League inglese, Chelsea e Liverpool. |
"Entro il 30 giugno la Juventus potrà riscattare Aquilani. E' solo la squadra bianconera che deve intervenire ora. Magari loro punteranno ad uno sconto, ci sta nel gioco delle parti, ma tutti i passaggi, compreso il pagamento dilazionato in 3 o 4 tranches, sono stati stabiliti in estate. La Juve lo riscatterà? Penso che alla fine non ci siano problemi. Al di là della situazione di difficoltà sotto l'aspetto tecnico, non credo che Aquilani andrà via da Torino". Franco Zavaglia, agente di Alberto Aquilani, intervenuto telefonicamente a Radio Manà Manà ha quindi rassicurato i tifosi bianconeri sulla permanenza del centrocampista romano a Torino. |
All'ingresso di Coverciano, dove si è ritrovato agli ordini di Cesare Prandelli, con tutti gli altri compagni di nazionale Gigi Buffon interpellato sul suo fututro juventino risponde: "Per quel che riguarda il mercato e la mia voglia di restare inutile parlarne ora, ci sono cose più importanti, dobbiamo pensare al campionato e riuscire nelle ultime 8 giornate a recuperare più posizioni di classifica possibili". |
Inviato da: diletta.castelli
il 11/10/2016 alle 17:05
Inviato da: dimariamonicaa
il 08/04/2016 alle 21:04
Inviato da: aldo.giornoa64
il 20/12/2015 alle 22:00
Inviato da: aldo.giornoa64
il 13/12/2015 alle 23:54
Inviato da: aldo.giornoa64
il 08/12/2015 alle 23:14