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Messaggi del 25/03/2011

L’inesistenza dell’associazione a delinquere...

Post n°4332 pubblicato il 25 Marzo 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

di F. Zagari

Luca Palamara aveva chiesto sei anni, definendo la Gea World un’associazione a delinquere che non esitava a intimidire se non a minacciare con lo scopo di distorcere il calciomercato.
L'accusa portata in tribunale dal pubblico ministero - presidente dell'Associazione nazionale magistrati - , si basava sul fatto che la Gea fosse un’associazione a delinquere di cui Moggi si serviva per controllare il mercato del calcio, ed è stata smontata e demolita dalla sentenza, di primo grado, della decima sezione del Tribunale di Roma, secondo il quale la società Gea non controllava illegalmente il mercato.
Assolti in primo grado l’amministratore delegato Franco Zavaglia, Davide Lippi, Francesco Ceravolo e Pasquale Gallo.
Assolti dall'accusa di associazione a delinquere anche Luciano Moggi e suo figlio Alessandro.
Questi ultimi, sempre in primo grado, furono condannati per non aver ceduto alle richieste di uno che non giocava, Nicola Amoruso, e di un altro che era appena uscito da una lunga squalifica, Manuele Blasi.
Oggi, in appello, Luciano Moggi è stato condannato per i fatti relativi al contratto di Blasi, per il quale è stato disposto per l'ex procuratore Antonelli il risarcimento per circa 10.000 euro. Risarcimento anche per la Figc: 2.000 euro. Alessandro invece è stato condannato per la vicenda relativa ai due bielorussi Zeytulaev e Budjanskij. Per quanto riguarda il capo d'imputazione riguardante Amoruso è andato in prescrizione.
I Moggi ricorreranno in Cassazione .

Ma la notizia, che non leggerete a caratteri cubitali sui mezzi d'informazione, è la conferma della non esistenza di un'associazione a delinquere finalizzata al controllo del mercato calciatori, in appello come in primo grado.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1495


 
 
 

DEL PIERO A JC: "Il futuro? Spero di poter giocare ancora a lungo.

Post n°4331 pubblicato il 25 Marzo 2011 da nadir63l
 

 Chiellini e Marchisio prossimi capitani. Nuovo stadio? Emozione bella"

© foto di PHOTOVIEWS

In questi minuti Alessandro Del Piero è ospite di Valeria Ciardiello a "Filo Diretto", il programma di Juventus Channel che permette ai tifosi di porre domande in diretta ai campioni bianconeri. TuttoJuve.com sta seguendo in diretta l'evento. Ecco le dichiarazioni del Capitano, trascritte integralmente dalla nostra redazione:

Ciao Alessandro. Abbiamo montato solo alcuni dei gol che hai realizzato con la maglia della Juventus, i più recenti. Però ce ne saranno e ce ne sono stati tanti altri. Va bene lo stesso?
"Sì, va benissimo. Sono contento, grazie".

Quante volte ti rivedi Ale?
"Mi rivedo spesso, ma non in maniera autocelebrativa, come in questo caso, anche se è molto piacevole farlo. Ma lo faccio magari dopo la partita, per cercare di analizzare le cose da migliorare".
 
Le tue playlist musicali mi tengono compagnia quando vengo a Torino. Puoi farne altre?
"Provvederò subito a mettermi all'opera. Lo farò presto".

Alessandro, da cosa nasce il gesto della linguaccia per esultare?
"
Non so da dove nasce, ho lasciato sempre molta libertà ed è stato per me spontaneo esultare come capitava. Poi in quell'Inter-Juventus due a uno lì a pochi minuti dalla fine è uscita per la prima volta. E' stata una cosa simpatica, una cosa che mi piace e che io ho riprodotta, diciamo così, l'ho rifatta. E adesso mi esce in automatico, sle prime volte andavo a ricercarla, ma senza la necessità che questo diventasse o fosse una cosa... E' tutto nato in maniera spontanea, ma sono contento così"

Non credi che nella tua "indescrivibile e straordinaria" carriera ti manchi il Pallone d'Oro?  
"Be' sarebbe sicuramente una cosa in più anche se devo dire che non è stato e non è un cruccio da parte mia. So di aver fatto tanto, di aver potuto anche fare altre cose, ma quella che è stata la mia carriera è stata meravigliosa per certi aspetti, quindi sono felicissimo così. Ho sempre dato più spazio alle vittorie d'insieme e di squadra che alle situazioni personali, questo sicuramente magari poteva essere... Però sono felice di aver vinto tanto e di aver giocato tanto"

Avresti mai pensato di vincere così tanto? 
"L'ho sempre sognato, l'ho sempre sognato da quando eri bambino che sogni di diventare calciatore e sogni anche di vincere. E mi sono sempre non preparato, ma motivato per questo. Poi il destino , la bravura e tante altre cose, mi hanno aiutato a raggiungere quest'obiettivo"

Grazie Ale per tutta la felicità che ci trasmetti.
"Riuscire a trasmettere felicità e gioia è per me una cosa meravigliosa, però ne ho usufruto anch'io di questo. Sono cose che ho fatto in pieno con il cuore e quindi sono strafelice anch'io di aver fatto e dato così tanto e di aver ricevuto anche in contraccambio da parte di tanta gente"

Chi vedresti bene in futuro come capitano della Juve tra i tuoi compagni di squadra? 
"Ci sono già giocatore che, per militanza e per presenze, hanno fatto e fanno tanto. Be' sicuramente Gigi Buffon che lo è per certi aspetti, poi magari Chiellini e Marchisio sono quelli che si avvicinano di più per determinati aspetti anche per gli anni di militanza nella squadra. Probabilmente loro, però credo che in una squadra non ci deve essere un solo capitano e io lo vivo così perché i miei compagni devono essere così. Ce ne è più di uno perché è importante che sia l'apporto soprattutto di una spina dorsale. E' un lavoro di gruppo, poi ci sono gli interpreti individuali, ma il lavoro di gruppo è fondamentale, l'unità di gruppo è fondamentale"

Quali credi sia la tua migliore stagione in carriera, quella in cui ti sei sentito più in forma? 
"Non lo so, è una bella domanda anche perché non ci ho mai riflettuto così a lungo anche se curo molto quella che è la mia attenzione a queste cose. Devo dire che ci sono state due fasi delle mie stagioni: quella dove esprimevo tanto e in alcune situazioni mi facevo male, il più grosso è sicuramente il Novantotto, e poi quella che sono stati gli ultimi cinque anni dove praticamente gli infortuni sono stati quasi zero. Quindi un'altra fase, un altro momento diverso, E definire quella che è stata la migliore, non lo so, anche perché essere disponibili sempre, allenarsi sempre ed essere pronto a giocare sempre, penso sia un bel vantaggio per me in primis ma per tutta la squadra in generale".

Raggiungiamo un club doc, come facciamo sempre. Questa volta siamo a Sassari e abbiamo la presidente, Adele Secchi.
Adele: "Per me è un onore parlare con te. Volevo farti sapere che qui a Sassari hai tanti fan. Nel nostro club abbiamo cento soci che ti considerano un indolo e tra loro ci sono anch'io. Ti annuncio che nel secondo giorno del nostro compleanno, che è proprio oggi, abbiamo deciso di intitolare il club a te. E volevo chiederti quando smetterai di giocare. Naturalmente spero il più tardi possibile. Vorrai rimanere alla Juventus come dirigente o hai in mente un futuro come tecnico?".

"Intanto salutiamo gli amici di Sassari e li ringrazio. Spero di giocare a lungo chiaramente. Spero di giocare e di essere ancora come sono adesso, nel senso di poter dare il massimo, sotto tutti gli aspetti. E quindi sapere anche il momento dove è giusto fermarsi. Onestamente oggi non lo so dire. Guardo molto al presente e a quella che è la stagione successiva. Chiaramente non è giusto fare programmi a lungo termine sotto questo aspetto. Dunque, vedo oggi e vedo il prossimo anno. Poi il prossimo anno si vedrà e si capirà. Detto questo, cosa farò da grande? Non ne ho la più pallida idea. Non ho mai pensato in questo momento nè alla carriera di dirigente, nè alla carriera di allenatore. Non perchè non voglia fare queste cose, ma perchè sono molto dedicato a quella che è la mia professione attuale, che è molto impegnativa per certi aspetti, ma meravigliosa soprattutto. E la professione per la quale sono nato in primis. Questa passione che ho per il calcio, per fare il calciatore, oggi è la cosa primaria per me. E voglio dedicarmi tutto - compresi i miei pensieri - a quello".

Tutta questa forza, questa determinazione, questa sicurezza, da dove viene? Come fai ad essere sempre un esempio? Hai uno stile davvero inimitabile?
"Grazie per le tue parole. La forza mi arriva da tante cose, sicuramente. Da quanto da bambino ho sognato quello che sono adesso, da come sono stato educato, da quelle che sono state le persone nell'arco della mia vita e sicuramente nell'ultima fase, parlo soprattutto di mia moglie e dei miei bambini, che mi hanno dato uno slancio enorme, mi danno un carica e un'energia pazzesca. Quindi basta solo pensare a loro per essere felici e per essere adrenalinici ed entusiasti. Poi, ripeto, faccio un lavoro del quale sono innamorato, di conseguenza, unendo le due cose, penso sia più semplice.

Ma i bimbi adesso realizzano quando il papà segna? Lo capiscono?
"Sì, il grande sì. Anche Dorotea guarda la televisione e mi riconosce. Ma penso non sappiano minimamente cosa faccia; ma onestamente sono anche contento così in questa fase. Sono molto piccoli ed è giusto che vivano di altre cose".

Come avete deciso tu e Sonia i nomi dei vostri figli, che sono molto particolari, unici..
"Sicuramente abbiamo cercato dei nomi particolare, ma non per particolari motivi, ma perchè volevamo dei nomi tra virgolette giusti, azzeccati, per quelli che erano i nostri bambini. Crediamo di aver fatto la cosa giusta per loro. Spero che quando crescono dicano: 'Sì papà, mi hai dato un bel nome'; e che non mi dicano il contrario".

Ale, grazie di esistere. Qual è il momento più bello che hai vissuto alla Juve?                                                                            "Ho la fortuna che non ho vissuto uno così bello da definirlo unico. Ci sono stati tutte le prime volte. Il primo scudetto, la prima e unica Coppa dei Campioni, l'Intercontinentale, lo scudetto del 5 maggio, c'è stata la partita di domenica, nel senso ci sono tanti momenti da fermare, da vivere in pieno, che vivo in pieno e che mi prendo in pieno. Ad esempio io domenica ero felicissimo come tutte le volte che riusciamo a vincere, poi ci sono chiaramente quelle che ho elencato che hanno certi aspetti dal sapore diverso".

Qual è stata la prima partita a cui ha assistito dal vivo da bambino? Bramavi per l'autografo di qualcuno in particolare?                        "Be' quando ero bambino, le partite che andavo a vedere erano quelle di mio fratello, che giocava, quindi prima al Gorizia con Delneri tra l'altro e poi in altre squadre. Io con le giovanili giocavo il sabato e quindi la domenica andavo con mio papà a vedere queste partite. Dopo queste, l'unica del grande calcio è stata un'Udinese - Juventus dove conobbi anche Boniperti. Ero appena passato alla Juve in realtà. Poi tutte quelle in cui ero nelle giovanili del Padova. Quindi prima di questa, le partite del Padova che, da giovanili, andavi a vedere i grandi. Godevo solo di vedere i giocatori, mi piaceva, mi bastava quello. Poi magari tornavo a casa e dicevo: 'Che stupido potevo anche chiederglielo', ma in realtà non c'è mai stata un'occasione in cui ero così vicino da poter chiedere un autografo. Mi accontentavo di averli visti ed ero felice così".

Secondo te, l'assenza di Quagliarella ha pesato molto sulla squadra?
"Sì, ha influito perchè Fabio era in forma stava facendo molto bene. Ma la cosa va allargata: tutti gli infortuni, ahimè, influiscono nel lavoro settimanale, influiscono nelle possibili scelte dell'allenatore. Ci sono stati tanti infortuni, alcuni molto lunghi - penso a Fabio, a De Ceglie, a Iaquinta -, e questi sicuramente tolgono energia, tolgono opportunità. Non solo quello di Fabio, ma anche gli altri infortuni. Purtroppo sono situazioni che capitano, ma sono situazioni non positive".

Che tipo di papà sei con i tuoi bambini? Ti trovi bene in questo ruolo?
"Mi trovo bene perchè lo faccio in maniera molto spontanea, anche se spesso e volentieri con mia moglie cerchiamo di conoscere di più questa professione nuova, infinita, ed è 24 ore su 24. Cerchiamo di seguire molto il nostro istinto, ma anche quelle che sono magari le regole o cose che ci vengono consigliate".

Quanto tempo rimarrai alla Juventus? Dopo la carriera di calciatore cos'hai in mente?
"Non posso che confermare quanto detto prima. La speranza è quella di rimanere il più a lungo possibile e di giocare in un determinato modo".

Che emozione sarà per te dare il calcio d'inizio del prossimo campionato nel nuovo stadio della Juventus?                    "Spero di raccontarvelo (sorride ndr) anche qui a Filo Diretto. Non lo so che emozione sarà. Credo e mi auguro molto bella".

Le ultime bandiere del calcio italiano siete tu e Totti. Cosa consigli per riportare i veri valori sportivi e l'attaccamento alla maglia nel mondo del calcio?                                                                                                                                                               "Be' non è semplice, non è semplice magari fare carriere come la mia e quella di Francesco e di giocatori che nel passato sono riusciti a fare... Non è semplice anche perché il calcio è cambiato sotto certi aspetti. Qui sta molto alla dirigenza, alle prestazioni dei singoli calciatori e come riescono a integrarsi con l'ambiente. Qui io ho trovato e ho avuto la soluzione, a mio avviso, migliore per potermi esprimere. Quindi sono felice di tutto questo. Senza soffermarsi su tutto questo, giochi in una squadra per 12,15, 20 anni, si può essere bandiere nel modo di comportarsi, di giocare anche per uno, due, tre anni, quando appunto affronti a dai tutto te stesso in maniera completa al massimo. E' chiaro che se questo lo fai per pià tempo assume un'importanza più rilevante".

Io vorrei sapere solo una cosa. Ormai sono due-tre anni che ci ritroviamo dei giocatori che non sono da Juventus. Quando arrivano alla Juve finiscono di giocare a pallone. Tipo Motta, Felipe Melo, Chiellini non ne parliamo proprio. Una Juventus in questo stato non l'ho mai vista. Io ero abituato ad una Juventus con Buffon, Thuram, Cannavaro...Noi tifosi siamo delusi, io sono deluso. Io spendo 2-3 mila euro l'anno per la Juventus, io sono malato. La Juventus ha bisogno di cambiare totalmente, di giocatori da Juventus. Ma pesa così tanto questa maglia?
"La tua sofferenza è anche la sofferenza nostra. C'è poi da valutare. Se uno ha fatto una grande stagione o meno, se è da Juventus o meno, non sta nè a me, nè agli altri che giocano a calcio dirlo. Noi dobbiamo pensare di fare il massimo e bene. Quando non ci riesci vivi in frustrazione, come stiamo vivendo noi da un periodo a questa parte. Ci manca lucidità, non riusciamo delle volte ad esprimere il nostro potenziale, come successo in alcune partite. Quindi in questo momento dobbiamo cercare quello, poi sarà il campo che determinerà se siamo bravi, migliori di altri e da Juventus. Credo sia il leitmotiv che dobbiamo avere in testa in questo momento, poi l'auspicio, l'augurio, la speranza di tutti noi è che presto si possano rivivere Juventus come quelle che hai citato. Quindi la speranza è che questo accada il prima possibile".(redazione TuttoJuve.com)

 
 
 

GRAN RIENTRO DI MELO: GOL E SPETTACOLO IN PARTITELLA...

Post n°4330 pubblicato il 25 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS

La Juventus recupera una pedina importante in vista della sfida all'Olimpico di Roma contro i giallorossi, in programma domenica 3 aprile alle 20:45. Felipe Melo è rientrato con il gruppo ed è apparso subito in grande forma nella partita giocata stamane contro una squadra composta da elementi della Primavera e degli Allievi.
Delneri ha schierato Storari in porta, Motta, Grygera, Barzagli e Grosso in difesa, Salihamidzic, Giandonato, anche lui rientrato in gruppo, Melo e Pepe a centrocampo, Toni e Del Piero coppia d’attacco. Nella ripresa spazio a Buchel, al posto di Giandonato. La sfida in famiglia, giocata sotto gli occhi di Pavel Nedved, è stata vinta 2-0 dalla prima squadra, con reti proprio di Felipe Melo, vicino in più di un’occasione alla doppietta personale, e di Toni, nel finale di gara. Alla seduta non ha preso parte Armand Traore, colpito da un leggero stato influenzale. Domani altro allenamento mattutino con inizio dei lavori in programma alle 10.00.

 
 
 

Processo Gea, legale Luciano Moggi: "E' andata bene, ma poteva andare meglio. In Cassazione ci sarà l'assoluzione"

Post n°4329 pubblicato il 25 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di Micri Comunication

Gli avvocati di Luciano ed Alessandro Moggi commentano la sentenza d'appello del processo per le presunte irregolarità legate all'attività della Gea. Matteo Melandri, legale di Luciano Moggi: "È stato respinto il ricorso in appello dei pm che volevano riproporre l'associazione a delinquere - le parole dell'avvocato, riportate da Tuttosport.com -  Tutte le pene sono coperte dall'indulto ma andremo in Cassazione. Speravamo nell'assoluzione definitiva. I giudici hanno scelto la sentenza più facile. E' andata bene ma poteva andare meglio. Siamo convinti che così andrà in Cassazione".
L'avvocato Rotella, legale di Alessandro Moggi: "Ci aspettavamo l'assoluzione, è rimasta un'imputazione sui bielorussi, è paradossale: una tentata violenza nei confronti di due persone con le quali Alessandro ha parlato per tre mintui in totale come emerge dagli atti di questo processo. Va segnalato comunque che la tesi principale del processo è crollata: niente asociazione e ancora una volta assoluzione per il nostro altro assistito Zavaglia".

 
 
 

PROCESSO GEA: PENE RIDOTTE AI MOGGI...

Post n°4328 pubblicato il 25 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di Micri Comunication

Riduzioni di pena per Luciano Moggi ed il figlio Alessandro al processo di appello per le presunte irregolarità legate all'attività della Gea, società che ha curato le pratiche sportive di numerosi calciatori a partire dal 2000. Lo ha deciso la Corte di appello di Roma che ha fissato in un anno di reclusione la pena per l'ex Dg della Juventus (un anno e 6 mesi in primo grado) e 5 mesi per il figlio Alessandro (un anno e 2 mesi).

 
 
 

Nessuna lesione per Martinez. Nei prossimi giorni il rientro in gruppo...

Post n°4327 pubblicato il 25 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Allarme rientrato per Jorge Martinez, che "oggi è stato sottoposto ad esami strumentali, in seguito ad un fastidio all’adduttore sinistro accusato durante l’allenamento di ieri. Il giocatore ha svolto un’ecografia, presso l’Istituto di Medicina dello Sport di Torino, che non ha evidenziato lesioni muscolari. Pertanto è previsto un graduale rientro in gruppo nei prossimi giorni", rende noto la società bianconera attraverso un comunicato pubblicato sul proprio sito ufficiale.

 
 
 

Ricusazione Casoria, rinviata decisione al 20 maggio...

Post n°4326 pubblicato il 25 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di Luigi Gasia/TuttoLegaPro.com

C'era grande attesa tra i tifosi bianconeri e gli addetti ai lavori che seguono il processo di Napoli. Oggi si sarebbe dovuto decidere sull'istanza di ricusazione del giudice Casoria avanzata dai pubblici ministeri Narducci e Capuano. La novità degli ultimi minuti è che la Corte d'Appello di Napoli ha rimandato qualsiasi decisione al prossimo 20 maggio. 

 
 
 

mattino rosso...

Post n°4325 pubblicato il 25 Marzo 2011 da nadir63l
 

Alonso: «La Ferrari 150 è stata una bella sorpresa»

 
Lo spagnolo al termine della prima giornata di prove libere in vista del Gran Premio d'Australia: «La McLaren non è una sorpresa, non abbiamo ancora un ordine esatto dei rapporti di forza dei team e un'idea di quanto siamo competitivi»
MELBOURNE, 25 marzo - «La macchina è stata una bella sorpresa, oggi c'era solo un pò di sottosterzo, ma in generale si è comportata molto meglio di quello che mi aspettavo». Nonostante non sia possibile ancora conoscere i veri rapporti di forza tra i team, Fernando Alonso appare soddisfatto della sua Ferrari 150° Italia al termine della prima giornata di prove libere in vista del Gran Premio d'Australia. «Rispetto all'anno scorso - assicura lo spagnolo al termine della seconda sessione che come nella prima lo ha visto terminare con il terzo tempo - sento la macchina molto attaccata all'asfalto. Non mi è sembrata una brutta partenza, tutt'altro».

IL MOMENTO - «Tutto è andato bene - aggiunge un rilassato Alonso dal paddock dell'Albert Park di Melbourne - non ho avuto problemi nè con le gomme nè con il bilanciamento. Nei test, non è un mistero, c'è stato un alto degrado delle gomme, ma durante la stagione il loro consumo dipenderà da circuito a circuito. Oggi abbiamo ottenuto delle buone informazioni». Per lo spagnolo i migliori tempi della McLaren non sono una novità: «la McLaren non è una sorpresa, non abbiamo ancora un ordine esatto dei rapporti di forza dei team e un idea di quanto siamo competitivi. È solo venerdì, è la prima gara e non sappiamo niente. Ieri dicevamo che almeno 4-5 squadre possono lottare per il Mondiale e oggi non possiamo dire che c'è qualche cosa di nuovo. Non possiamo sapere cosa accadrà domani, dobbiamo fare un bel sabato e usare tutto il nostro potenziale disponibile. I tempi saranno vicini». Infine Alonso parla anche della strategia di gara: «prima della gara sarà difficile sapere il numero di pit-stop. La strategia sarà flessibile. Quanto usiamo l'ala posteriore mobile? Usiamo l'ala in tutti i rettilinei, qui otto volte al giro. A Monza la useremo molto, mentre a Monaco molto meno».

 
 
 

Nuovo tecnico, sale Conte..

Post n°4324 pubblicato il 25 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di Alberto Fornasari

Chi sarà il nuovo allenatore della Juve? Una domanda che ci porteremo dietro fino a quando non ci sarà un annuncio ufficiale. Il Corriere dello Sport in edicola oggi prova a darci una risposta. Il favorito è Luciano Spalletti, tecnico dello Zenit, apprezzato a Torino per il gioco che sa dare alle sue squadre e la capacità di reggere alle pressioni della piazza.  Le difficoltà per liberarlo sono note. Il contratto che lo lega alla società russa sarà oggetto di studio da parte dei legali bianconeri per cercare di superarlo. Gli ostacoli sulla strada che porta a Mosca stanno però rilanciando le quotazioni di Antonio Conte. L'ex capitano bianconero accetterebbe di buon grado un'offerta proveniente da Torino. Pronto per ritornare alla Juventus? Lo sapremo tra qualche settimana.

 
 
 

Juve, assalto a Menez. I tifosi bianconeri lo vogliono, lui vuole lasciare la Roma...

Post n°4323 pubblicato il 25 Marzo 2011 da nadir63l
 

Il trequartista francese è sempre più lontano da Roma
© foto di Alberto Fornasari

"Menez, assalto Juve", titola stamane "La Gazzetta dello Sport". Secondo la rosea il club bianconero è pronto a fare le sue mosse per arrivare al talentuoso trequartista romanista, in rotta con la società ed anche con la tifoseria giallorossa, che ieri lo ha contestato con uno striscione appeso fuori ai cancelli del "Fulvio Bernardini": "Vattene". E il fantasista assistito da Alain Migliaccio difficilmente rinnoverà il contratto in scadenza nel 2012. Menez potrebbe dunque diventare un obiettivo alla portata del club bianconero, anche e soprattutto dal punto di vista economico.
ALLA PORTATA DELLA JUVE - Il costo del cartellino del giocatore, infatti, non dovrebbe essere elevatissimo, proprio alla luce della sua indisponibilità a prolungare il legame con i giallorossi. Secondo "La Gazzetta dello Sport", la Roma non potrebbe chiedere molto più di quanto aveva speso per acquistarlo dal Monaco nel 2008, ovvero 10,5 milioni. Lo stipendio - 1,8 milioni - è importante, ma in linea con il budget bianconero. Magari anche con un ritocco legato agli incentivi. Marotta e Paratici, tuttavia, devono ben guardarsi dal possibile inserimento del Milan, che stanto a quanto riportato dal giornale milanese dovrebbe attuare una vera e propria rivoluzione. Per il ruolo di fantasista, i rossoneri puntano Ganso, ma viene valutata in alternativa anche la candidatura del francese della Roma. E Mexes (già d’accordo con il Milan) starebbe spingendo con Menez perché scelga anche lui i colori rossoneri.
JUVE, IL "MADE IN FRANCE" PORTA BENE - La componente francese, nella Juventus, ha sempre portato bene: Michel Platini, Lilian Thuram, Zinedine Zidane e David Trezeguet sono gli esempi lampanti di quanto abbiano fatto bene gli elementi transalpini nella rosa bianconera. Tutti questi grandi campioni hanno contribuito alle grandi vittorie bianconere e sono rimasti, indelebilmente, nei cuori dei tifosi. E allora perché non riprovarci? Perché non ripartire da un grande talento francese per ricostruire una grande Juve? Proprio l'amato Zizou lo ha suggerito, l'altro giorno, alla dirigenza juventina come giocatore in grado di poter garantire il salto di qualità a Madama. Jeremy Menez potrebbe rappresentare l'uomo giusto al momento più opportuno: il calciatore della Roma, come detto, non è più in buoni rapporti con la sua società, è giovane, ha i piedi fatati in grado di fargli fare quel che vuole, una discreta stabilità fisica e, fattore da non sottovalutare stando ai precedenti, è francese, conosce già il campionato italiano ed ha già una notevole esperienza internazionale, stante la giovane età. Un giocatore di fantasia inserito in una squadra, per gran parte, operaia. Menez, a differenza di quanto accade alla Roma, si sentirebbe la grande stella della squadra, e non uno dei tanti, e potrebbe, così, rendere al meglio. A Torino dimostrerebbe di essere un vero campione.
MENEZ VADO... -  E lo stesso calciatore, al quotidiano francese 'Equipe', ha confessato di poter cambiare aria al termine di questo campionato: "Non escludo affatto una mia partenza a fine stagione, sono rimasto sorpreso e deluso dalle mie esclusioni. Ho voglia di far capire ad alcuni che in futuro forse rimpiangeranno le loro scelte".
Parole che non lasciano spazio ad altre interpretazioni: la frattura nel rapporto tra Menez e la Roma pare difficilmente sanabile. I TIFOSI VOGLIONO IL FRANCESE - Inoltre l'eventuale arrivo del talento di Longjumeau renderebbe felicissimi i tifosi juventini. Nel forum bianconero più seguito, Vecchiasignora.com, molti sono i messaggi in cui gli appassionati dimostrano di avallare l'operazione Menez. In un sondaggio lanciato da Tuttosport, invece, il 70% dei tifosi hanno votato il trequartista ex Monaco come miglior acquisto da cui ripartire per tornare presto ai vertici. Chi ama la Juve, già sogna. Nel passato Zidane e Trezeguet .. nel futuro Menez e Benzema?

 
 
 

CALCIO -GEA: Oggi arringhe e sentenze...

Post n°4322 pubblicato il 25 Marzo 2011 da nadir63l
 

(Tuttosport) - Appuntamento alle ore 14 davanti al­la prima Corte d’Appello di Roma, presidente il giudice Masi, per la sentenza d’appello del processo Gea: l’avvocato Marcello Melandrie il figlio Matteo che difendono Moggi conclude­ranno la discussione con le loro arringhe e la corte - a meno di repliche dalle parti civili o del procuratore generale Cozzella - si ritirerà per la sentenza. Si riparte dall’assoluzione per il reato più grave, l’associazione per delinquere finalizzata all’alterazione della concorrenza nel settore degli agenti, e dalla condanna per violenza privata e minacce di Luciano Moggi (16 mesi sospesi e ormai prescritti) e del figlio Alessandro per i casi Amorusoe Zeytulayev e Boudianski. Assolti Franco Zavaglia, Da­vide Lippi, Franco Ceravoloe Pasquale Gal­lo.

Il pg Cozzella aveva ripreso in mano l’ac­cusa uscita sconfitta l’8 gennaio 2009 e richie­sto nuovamente l’associazione tornando a chiedere 4 anni e 8 mesi di reclusione per Lu­ciano Moggi, 4 anni per il figlio Alessandro e 1 anno e 4 mesi per Davide Lippi, più 2 anni e 4 mesi di reclusione per Francesco Zavaglia, anche lui assolto in primo grado così come Francesco Ceravolo per cui sono stati chiesti 8 mesi di reclusione. Accolto l’ultimo rinvio lo scorso 11 febbraio, Masi e i suoi giudici a late­re - c’è anche il giudice-scrittore di Romanzo Criminale, De Cataldo, ormai assegnato alla Corte d’Assise di Roma e all’ultima sentenza in Appello - avevano annunciato per oggi chiu­sura e sentenza. Che al massimo potrà slitta­re visti i tempi (venerdì pomeriggio) all’inizio della prossima settimana. E’ il primo procedi­mento legato a Calciopoli che arriva ad una sentenza di secondo grado: una sentenza, quella della Gea, che sembrò a qualcuno pro­fetica. Il giudice Luigi Fiasconaro escluden­do l’associazione a delinquere per gli uomini
Gea parlava di un sistema calcio tutto intriso di zone grigie, con una Figc inerme e incapa­ce di intervenire e non solo nei confronti di Moggi&C: non è quello che sta emergendo an­che a Napoli?

 
 
 

Nucini. Il cavallo di Troia… di Palazzi?

Post n°4321 pubblicato il 25 Marzo 2011 da nadir63l
 

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Immagine IPB

di G. Fiorito

La partita e le utenze telefoniche. Nella ricostruzione che fa nell’udienza del 15 marzo con il PM Narducci della vicenda che lo avrebbe portato ad avere rapporti con Giacinto Facchetti, Nucini parte da Livorno - Messina del settembre 2003, che precede l’episodio del Concord. Non avrebbe dovuto giocarsi per la protesta delle squadre di B contro l’allargamento del campionato, ma avrebbe ricevuto una telefonata di Bergamo e un’altra di Fabiani per convalidare il match registrando la presenza del Messina, che vincerà a tavolino la gara. Il 25 settembre ha luogo l’incontro presso l’hotel di Torino, nel quale gli viene consegnata la scheda che Narducci ricorda avere per finale 366, dalla quale Nucini non effettua telefonate, ma ne riceve qualcuna. Della scheda si disfa (perché? Costituirebbe una prova fondamentale) non appena incontra Facchetti. Dopo che Gianfelice Facchetti porta a conoscenza degli inquirenti il memoriale del padre, fornisce ai carabinieri ulteriori 4 numeri ricevuti per comunicare con Fabiani, che non avrebbe mai chiamato, ma avrebbe ricevuto un paio di telefonate in occasione di Salernitana Reggina di Coppa Italia, successiva all’incontro al Concord. Perché Fabiani “pensava che fossi entrato nel loro gruppo”. Nonostante Nucini riferisca di aver detto a Fabiani che “era seccato per quello che era accaduto”, questi ci riprova in occasione di Avellino - Messina del 12 ottobre 2003, dicendogli: “Ricordati chi sono gli amici”. 2 a 0 per il Messina, con due espulsi per l’Avellino. La Gazzetta dello Sport pubblica la notizia che Zeman aveva ricevuto un SMS che gli prediceva cosa sarebbe successo. Nucini decide di parlarne con Pairetto invece di denunciare alla FIGC le pressioni ricevute e il designatore si rifiuta di sollecitare un’inchiesta. Nel 2002 Nucini inizia a frequentare Facchetti, fino al 2004/2005, come dichiara ammettendo: “l’unica indicazione che ho avvertito come messaggio è stata in occasione di Livorno-Messina”. Durante il controinterrogatorio l’avvocato Prioreschi gli chiede conto delle incongruenze con le deposizioni precedenti: “Sulla scheda data da Fabiani: lei prima ha indicato il numero, ma poi ha detto di non averla usata e che le sono arrivate solo un paio di telefonate. Lei il 23 settembre 2007 ai carabinieri ha detto di avere avuto la scheda ancora imballata e che l’aveva buttata via” . E ancora: “Fabiani il 15 marzo 2003 Le avrebbe dato 3 utenze all’aeroporto di Lamezia. Lei dice di non avere mai usato le utenze. Purtroppo lei è sfortunato, perché da indagini dei pm risulta che è impossibile che Fabiani possa averle dato questa utenza, perché questa utenza risulta attiva solo dal 18/12/99 al maggio 2002 e riattivata a dicembre 2004, quindi il 15 marzo 2003 questa utenza non esisteva, ed è un po’ difficile che Fabiani possa averle dato questa utenza. Adesso Lei mi dice da dove ha pescato queste tre utenze?”. Con un comportamento irriguardoso e reticente Nucini non riesce a spiegare niente. Forse non vuole e anzi nega di avere avuto un ruolo attivo nell’organizzazione: “No, no, no, mi faccia rispondere, mi faccia rispondere....Questo era impossibile che io confidassi a Facchetti che... perché noi, nell’estate del 2002 abbiamo iniziato un percorso che ho definito "cavallo di Troia" perché sapevamo che nel mondo del calcio c’era un malessere e volevamo scoprirlo”. Da soli? Con l’aiuto della Procura di Milano? Della security di Telecom? Sono domande che esigono da tempo di trovare una risposta. Nucini, che come arbitro si sentiva messo da parte, intanto si ricorda improvvisamente di aver arbitrato due volte in serie A nel 2001/2002, ma si presenta come l’uomo che denuncia un sistema nel quale si è tentato di coinvolgerlo. L’anomalia consiste nel denunciarlo a un dirigente dell’Inter, per conto del quale si mette a spiare. Il cavallo di Troia, come tutti sanno, è un espediente usato per entrare a tradimento dentro la città ed espugnarla. Sostanzialmente un inganno.


La ricompensa e il fascicolo della Boccassini. Tra le accuse formulate contro la Triade vi è quella di aver omaggiato i designatori di regali. Prioreschi chiede nel controesame a Nucini di fare l’elenco dei colloqui che Facchetti gli ha procurato presso banche, assicurazioni e quant’altro. Nucini li conferma. Anche attraverso Paolillo, attuale AD dell’Inter, ne avrebbe ottenuti presso la Banca Popolare di Milano, Unicredit e Private Banking. In merito alle considerazioni riferite a Facchetti sugli arbitri che facevano parte dell’associazione, l’ex arbitro ancora una volta fa emergere impressioni e addirittura commenti su percezioni. Un criterio di giudizio applicato anche alla maggiore influenzabilità degli arbitri giovani, che pure risultano designati non solo per la Juventus, ma anche per l’Inter e il Milan. Di rilievo che nonostante Facchetti diventi Presidente dell’Inter, Nucini sia il quarto uomo con i nerazzurri in campo. Ricapitolando le dichiarazioni fatte sotto giuramento: l’arbitro in attività Danilo Nucini e il dirigente dell’Inter Giacinto Facchetti svolgono indagini per proprio conto su percezioni che hanno intorno a comportamenti sportivi e/o illeciti nel mondo del calcio, ricevendo il primo in cambio la promessa di un posto di lavoro. Un bel promemoria per Palazzi. Che non si ferma qui. Nucini ricostruisce ancora cronologicamente, durante il controesame dell’avvocato Gallinelli, la genesi dei rapporti con Facchetti, originati dall’apprezzata mancata espulsione di Di Biagio durante Inter Udinese, come ha dichiarato nell’intervista a Mensurati di Repubblica dell’11 maggio 2006. Ora, che si vedessero in città, non toglie che si intrattenessero in rapporti proibiti a campionato in corso e non dall’estate seguente, come Nucini vorrebbe far credere. Di questi rapporti Nucini non sa se Facchetti riferisce a qualcuno. Non è nemmeno a conoscenza se avviene un incontro presso la SARAS tra Facchetti, Moratti e Tavaroli. Tuttavia la procura di Milano lo convoca e si reca dalla Boccassini tra la fine del 2003 e l’inizio del 2004. Da solo, non accompagnato da Facchetti, dichiara. Non ritiene possibile l’esistenza di un CD nel quale Facchetti avrebbe conservato le registrazioni dei loro colloqui. Si tratta del CD di cui ha parlato Tavaroli alla procura di Milano nell’ambito del processo Telecom. Secondo Tavaroli, Facchetti gli riferisce di aver registrato i colloqui con Nucini e gli chiede di effettuare verifiche su De Santis. Si rivolge ad Adamo Bove (ex funzionario di polizia che lavorava alla Telecom, morto si presume suicida a Napoli) per controllare i numeri in possesso di Nucini e stabilirne la riconducibilità a personaggi del mondo del calcio. Cipriani redige il dossier "Operazione ladroni". Tavaroli avrebbe proposto a Facchetti due opzioni: presentarsi in Procura o collaborare come confidente delle forze dell’ordine. Come vanno le cose? Si arena qui il fascicolo aperto dalla Boccassini? Presso la quale Nucini dice di aver parlato genericamente di calcio, senza sapere se la sua convocazione fosse conseguente a un esposto presentato dall’Inter. Alla fine non se la sente “di affrontare da solo il problema che c’era nel mondo del calcio” . L’Inter ha presentato esposto alla procura di Milano? L’averlo fatto avrebbe violato la cosiddetta clausola compromissoria. Obbligatorietà della denuncia e di avvertire la FIGC. L’avvocato Gallinelli insiste, a ragione, sulla necessità di acquisire il fascicolo della Boccassini. Il PM Capuano si oppone, come aveva già fatto all’epoca dell’acquisizione della sentenza Telecom. Né Tavaroli, né Moratti sono stati ascoltati a Napoli. Nelle deposizioni di Tavaroli e Tronchetti Provera sembra plausibile l’ipotesi che fu qualcuno dell’Inter a rivolgersi alla procura milanese. Moratti ha ammesso con Borrelli una mezza verità retrodatata di un anno rispetto all’incontro dell’hotel Concord. Tra meno di due settimane Palazzi avrà l’occasione di valutare, chiedendone conto a Moratti, l’onestà, la legittimità e la liceità dei comportamenti dei dirigenti interisti nell’ultimo decennio.
Valga anche per lui il monito che Dante mette in bocca a Ulisse nella Divina Commedia: “Considerate la vostra semenza:/ fatti non foste a viver come bruti /ma per seguir virtute e canoscenza”. (Inferno canto XXVI, 116-120)

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