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Messaggi del 31/03/2011

Marotta, ci risiamo! Il Genoa soffia Kranjc alla Juve....

Post n°4365 pubblicato il 31 Marzo 2011 da nadir63l
 

Ennesima beffa di mercato per i bianconeri.
31.03.2011 21:45 di Alessandro Vignati  
© foto di Carmelo Imbesi/Image Sport

Errare è umano ma perseverare è diabolico, questo detto andrebbe ripetuto a Beppe Marotta che dopo la non lusinghiera figura rimediata nell'affare Piazon rischia di commettere una nuova debacle sul mercato giovani. Secondo l'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport il diciassettenne difensore sloveno del Maribor Luka Kranjc sarebbe stato acquistato dal Genoa dopo essere stato a lungo trattato dalla società bianconera che, ancora una volta, ha dimostrato difficoltà inaccettabili per un club del prestigio e blasone bianconero. Ora non ci resta che aspettare le giustificazioni del direttore generale juventino, dopo essersi dichiarato onorato di non aver preso Piazon a quelle cifre chissà come ci sorprenderà questa volta.

 
 
 

Buffon: "Il futuro? A 33 anni non sono un uomo mercato. Ne parleremo con Marotta"

Post n°4364 pubblicato il 31 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

“Ho altri 5 anni ad altissimo livello”. Ospite speciale della puntata del Chiabretti Night, Buffon ha parlato del suo futuro, non escludendo la possibilità di trasferirsi verso altri lidi, una volta terminata la stagione in corso.
Ogni ipotesi, però, dovrà essere discussa insieme a Marotta: “O Juve a vita oppure vado via? In linea di massima può essere vero, anche se non del tutto corretto - ha detto il portiere durante la registrazione della nota trasmissione televisiva - non credo di essere uomo mercato. A 33 anni non puoi pensare di fare cassa. Altro discorso è il valore, che rimane alto. Se ci fosse un’eventualità di una mia cessione ne parleremmo con Marotta. Penso comunque di avere altri quattro o cinque anni ad altissimo livello”.

Buffon ha poi analizzato la difficile situazione vissuta dalla Juventus: “Del Neri sta facendo il possibile. Inutile negarlo, abbiamo problemi che non avevamo prima. E' un periodo in cui l'autostima non è al massimo, è una cosa psicologica, in Nazionale non abbiamo gli stessi problemi”.

 
 
 

Conte a Studio Sport: "Juventus? Vedremo. I tifosi mi amano, 13 anni in bianconero non si dimenticano..."

Post n°4363 pubblicato il 31 Marzo 2011 da nadir63l
 

© foto di Alberto Fornasari

Antonio Conte ai microfoni di Studio Sport parla del suo eventuale passaggio a fine stagione sulla panchina della Juventus e dei segreti del suo Siena. Ecco l'intervista integrale, trascritta da TuttoJuve.com:

Mezzaroma punta su di te, ma vacillerebbe se mi chiamasse la Juventus di Agnelli....
"Per adesso, nella mia carriera di allenatore, la Juve mi ha solo riservato grosse delusioni: sia quando allenavo l’Arezzo che quando allenavo l’Atalanta ho rimediato due sonanti batoste.

L'unico modo sarebbe allenare i bianconeri...
"Si dice che quando non puoi combattere devi allearti”                                                              

Ma ora i tifosi vogliono Antonio Conte, c'è una novità rispetto ai tempi di Bari...
“Con i tifosi della Juve ho un grandissimo rapporto. Mi amano ancora: 13 anni non si dimenticano, è la mia storia e nessuno me la tocca. Ora Perinetti e Mezzaroma mi hanno chiesto la promozione con il Siena e vogliamo centrarla, poi vedremo"               

A nove giornate dal termine, il Siena è secondo a un punto dall'Atalanta e a + 8 dal Novara... 
"Si anche se mancano nove partite alla fine del campionato e con 27 punti in palio può succedere ancora di tutto..."

Hai l'attacco più prolifico e la terza difesa del campionato, spiegaci il segreto del tuo calcio... 
"Ma il segreto è uno solo: Lavoro, lavoro, tanto lavoro da parte mia e da parte del mio staff con tanta attenzione nei dettagli e un lavoro non si conclude dopo le due ore di allenamento ma lo portiamo a casa e spesso e volentieri mi capita che mi sveglio di notte e penso esclusivamente alla mia squadra, ai problemi e a come risolverli"

Dai tempi di Arezzo, tu giochi esclusivamente con quattro punte sempre e senza rimpianti... 
"Se tu crei un quattro contro quattro e quindi tanti uno contro uno in avanti riesci ad avere la superiorità numerica e diventa un problema  essendo un calcio offensivo, però la parte difensiva non la si trascura per nessun motivo".

 
 
 

Moratti tre ore con Palazzi: Calciopoli e Inter? Kafkiano...

Post n°4362 pubblicato il 31 Marzo 2011 da nadir63l
 

 
Il procuratore e due suoi collaboratori hanno sentito il presidente nerazzurro sulle telefonate che riguardano proprio il patron e Facchetti. Moratti nel pomeriggio dice: «Ho chiesto scusa per aver definito ridicola questa indagine, ma ritengo kafkiano quello che sta succedendo. Mi hanno letto la trascrizione di alcune intercettazioni. Siamo tranquilli»
TORINO, 31 marzo - Il procuratore Palazzi e due suoi collaboratori hanno sentito per tre ore Massimo Moratti, presidente nerazzurro, sulle telefonate che riguardano proprio il patron e Facchetti. Moratti nel pomeriggio dice: «Ho chiesto scusa per aver definito ridicola questa indagine, ma ritengo kafkiano quello che sta succedendo. Mi hanno letto la trascrizione di alcune intercettazioni. Siamo tranquilli. Non rinuncerò mai allo Scudetto del 2006, non è qualcosa che mi rimane sullo stomaco. Continuo a considerarlo un risarcimento per i torti subiti in quegli anni». «Come è andato l'incontro? L'importante è che ci fosse. Come è andata dovete chiederlo a lui ma è stato un incontro sereno ed educato da entrambe le parti». Così Massimo Moratti risponde ai cronisti al termine del faccia a faccia, durato circa un paio d'ore, col procuratore federale Stefano Palazzi, che ha voluto sentirlo nell'ambito dell'istruttoria relativa all'esposto della Juventus sull'assegnazione dello scudetto 2005/2006. Moratti aveva definito la convocazione «ridicola», «ma allora non ero preoccupato, la consideravo kafkiana ma mi sono anche scusato di quelle dichiarazioni di cui mi sono pentito - precisa - È stata comunque una cosa molto vicina a quella che avevo fatto con Borrelli ai tempi».

LE CONSEGUENZE - Su quali saranno le conseguenze Moratti non si pronuncia: «Non voglio entrare in decisioni successive, chiaramente sono più che convinto delle mie posizioni ma questo non toglie a loro la libertà di giudizio», sottolinea il massimo dirigente nerazzurro, che fa sapere che durante l'audizione non c'è stato alcun ascolto di intercettazioni ma solo la lettura. Il fatto che l'incontro sia stato fissato nella settimana dell'atteso derby col Milan «non è inopportuno, resta il fatto che magari uno non si senta parte di una situazione ma era giusto che mi volesse sentire su questa cosa. È un qualcosa che riguarda me e non l'Inter. Lo scudetto del 2006 un tormento? Non lo è assolutamente». Adesso meglio pensare al calcio giocato: «Bisogna essere sempre concentrati su tutto, rimane nel cuore il fatto che sabato c'è una partita importante», conclude Moratti

LE PAROLE DI ABETE - «Rimangono due paletti. Il primo è il forte auspicio che entro giugno la situazione venga definita, il secondo è l'autonomia degli organi di giustizia e della Procura Federale. La Federcalcio ha dato la sua indicazione per chiudere il cerchio nell'ambito della stagione sportiva». Così il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, ha risposto a proposito dell'audizione di Moratti a Milano con il procuratore federale Stefano Palazzi, ammettendo che dovrebbero essere rispettati i tempi auspicati dallo stesso Abete. «Tutte le attività che svolge la Procura Federale - ha aggiunto a margine della prima edizione del Premio Enzo Bearzot istituito dall'US Acli e vinto dal ct della nazionale azzurra, Cesare Prandelli - Sono collegate all'autonoma valutazione che fa nell'apeertura di un'indagine sulla base di esposti o di segnalazioni di atti processuali, della correttezza comportamentale dei soggetti tesserati. Va ricordato che l'approfondimento in atto della Procura nasce dalla volontà di valutare situazioni successivamente intervenute dopo Calciopoli che hanno poi avuto compiuta informazione in sede processuale. L'attivazione dell'iter non parte per l'esposto della Juve, ma per le valutazioni autonome della Procura».

LE 10 DOMANDE - Ecco le 10 domande che il procuratore Palazzi doveva rivolgere a Massimo Moratti:

1 - Perché ha sempre taciuto sul fatto che anche l’Inter telefonava ai desi­gnatori arbitrali e agli arbitri stessi, nonostante la Procura che nel 2006 invitò tutti i tesserati a contribuire all’indagine?

2 - Sapeva che Giacinto Facchetti, allora presidente dell’Inter, esercitava pressione sugli arbitri?

3 - Era a conoscenza che Giacinto Facchetti parlava con Paolo Bergamo, Pierluigi Pairetto e Gennaro Mazzei discutendo con loro le “griglie” delle designazioni arbitrali?
 
4 - Cos’era il «regalino» che Paolo Bergamo doveva venire a ritirare a Milano, di cui Facchetti parla allo stesso Bergamo in una telefonata del 23 dicembre 2004?

5 - Ritiene un comportamento leale e rispettoso dell’articolo 1 quello di un pre­sidente che va ad incontrare l’arbitro prima della partita, come lei dice di voler fare con Gabriele nella telefonata con Bergamo del 10 gennaio 2005?

6 - Ha mai letto il report “Operazione Ladroni”, redatto dall’investigatore Cipriani dopo le indagini svolte su De Santis, o è a conoscenza che lo abbia letto Facchetti, a cui Tavaroli sostiene di averlo consegnato personalmente? Facchetti?
 
7 - Ha mai presentato un esposto alla magistratura a proposito dei sospetti di un sistema per condizionare gli arbitri, violando così la clausola compromissoria, come sostiene Tavaroli nel suo interrogato­rio del 29 settembre 2006?

8 - Era a conoscenza del fatto che Tavaroli aveva proposto a Facchetti di diventare una « fonte confidenziale » affinché i Carabinieri del nucleo operativo di Milano indagassero sui rapporti fra De Santis e Moggi?
 
9 - Conferma di aver detto il 23 marzo 2005 a Paolo Bergamo di esse­re soddisfatto della gestione dei due designatori poi accusati di essere uomini della Cupola di Moggi, nell'anno dell'indagine Calciopoli sostenendo che « rispetto a prima, ora siamo veramente nelle condizioni di stare tutti tranquilli. Così anche voi ( Bergamo e Pairetto, ndr) non dovete disperare» .

10 L'Inter, relativamente all'esposto sullo scudetto 2006, punterà sulla prescrizione e sull'improcedibilità (utilizzate da Palazzi per spiegare l'archiviazione sul caso Telecom nel 2007) in caso di procedimento disciplinare, visto che molti contatti sono relativi a Giacinto Facchetti.

 
 
 

Chiellini, stop di 30 giorni. Del Piero: Roma a rischio...

Post n°4361 pubblicato il 31 Marzo 2011 da nadir63l
 

 
Juve: per il difensore gli esami hanno evidenziato una "lesione di primo grado del muscolo retto femorale della coscia destra". Problema ai muscoli adduttori per il capitano che rischia di non farcela per la sfida con i giallorossi
TORINO, 31 marzo - Brutte notizie in casa Juve. Si è rivelato più grave del previsto l'infortunio di Giorgio Chiellini, che dovrà restare fuori dai campi di gioco per trenta giorni. Da valutare domani, invece, le condizioni di Alessandro Del Piero, vittima di un problema muscolare oggi in allenamento.

IL COMUNICATO - "Lo staff medico della Juventus, al termine dell’allenamento di questa mattina, ha diramato il seguente notiziario medico -recita la nota ufficiale sul sito del club bianconero- Questa mattina Giorgio Chiellini è stato sottoposto, presso l’Istituto di Medicina dello Sport e l’Ospedale CTO di Torino, ad esami strumentali che hanno evidenziato la lesione di primo grado del muscolo retto femorale della coscia destra. La prognosi per il completo recupero è di 30 giorni. Alessandro Del Piero, uscito anzitempo durante l’allenamento odierno, ha accusato un problema ai muscoli adduttori della coscia sinistra. nella mattinata di domani verranno effettuati gli accertamenti del caso. Jorge Martinez prosegue in campo il suo iter riabilitativo per smaltire l’affaticamento all’adduttore sinistro e le sue condizioni verranno monitorate giorno per giorno. Armand Traore oggi ha lavorato in palestra in seguito di un affaticamento ai muscoli adduttori della coscia destra. Le sue condizioni verranno valutate quotidianamente".

 
 
 

Onesto orientamento di Monti?

Post n°4360 pubblicato il 31 Marzo 2011 da nadir63l
 

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Immagine IPB

“La preservazione di figure che sono importanti per la storia del calcio...deve essere importante per chi come noi orienta l'opinione pubblica”.

Mi ritorna sempre in mente questa frase di Andrea Monti ogni qual volta mi trovo a leggere i suoi articoli su calciopoli. Nell’editoriale odierno, richiamato addirittura in prima pagina, si lancia in una “difesa” ad oltranza della posizione colpevolista della prima ora (come potrebbe essere diversamente?), prendendo spunto dalla visita di cortesia che Palazzi si accinge a fare al patron onestissimo nerazzurro.
Un articolo pregno di luoghi comuni che, letto da chi non conosce bene calciopoli, potrebbe orientarne il giudizio; ma forse lo scopo è proprio questo.
Velatamente giustifica l’interrogatorio con la scoperta delle nuove intercettazioni, precisando che sono state pubblicate da tutti i giornali (ma in che modo lo omette, chissà perché!); che la procura federale ha fatto “poco o niente, per attendere la sentenza del procedimento penale...” (quando vuole è garantista); che “la giustizia sportiva non è quella ordinaria: ha finalità e codici diversi perché differenti sono i reati” (il commento sempreverde); che “le tessere svizzere distribuite da Moggi è prova di colpevolezza in una frode calcistica” (perché lui sa cose che a noi umani non è dato sapere…).

Si fa portatore anche della giustificazione del palazzo per l’imbarazzante ritardo, cioè “la volontà di non turbare il campionato in corso” (ma che bravi ragazzi!) e suggerisce anche ad Abete di decidere “lunedì 23 maggio, subito dopo l'ultimo colpo di fischietto” (e che precisione!).
Rispolvera la ricostruzione di calciopoli, basata su un «così facevan tutti» che mette sullo stesso piano la triade e Facchetti, precisando che quest’ultimo non può difendersi (quindi giustifichiamo anche i comportamenti senza giudicarli?), ricordando infine come aveva commentato Moratti la notizia della convocazione: «doverosa ma ridicola». Non dimenticandosi di scrivere che l’inter “ finora è parte lesa” (non dimenticatevi: è la vittima di calciopoli!). Fatte le giuste premesse si prosegue sulla stessa falsariga…

Non fa mancare il suo commento all’attento lettore: “Onestamente non credo che la condotta di Moggi e compagni, già definitivamente condannata in sede sportiva, abbia la stessa natura e qualità dei goffi interventi di Facchetti. Ma certo, se quelle telefonate fossero state agli atti nel 2006, avrebbero suggerito ben altra prudenza nell'assegnazione del titolo” (come goffo è anche questo tentativo…), ricordando anche il povero Cannavò ed il suo commento: “lo scudetto 2005-2006 non andava assegnato, punto e basta” (beh.. se lo ha detto Cannovò allora…).

Un’arrampicata sugli specchi meritevole di premio nobel. Quello che un lettore informato legge in questo articolo è il tentativo di ridurre il tutto alla non assegnazione del titolo (il dubbio è sempre lo stesso: suggeriscono o scrivono l’esito?); difesa estrema della posizione colpevolista; far credere ancora a diversi contenuti delle conversazioni fornendone già la lettura (quelle di Facchetti e di tutti i nerazzurri sono meno gravi di quelle di Moggi!); e ricordando quel “ridicolo”, usato da Moratti, forse come aggettivo utile ad apostrafare questa convocazione anche da parte della gazzetta…

Perché, sia chiaro: “ciò che importa alla Gazzetta è uscire, e presto, dalla rissa senza futuro che avvelena il calcio italiano”, mica di avere giustizia o conoscere la verità.

Cari lettori, continuate a farvi orientare dalla Gazzetta, sono loro a stabilire anche per voi le cose a cui dare peso! Onestamente si intente!

L'articolo di Monti

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1503


 
 
 

     

 

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