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Messaggi del 01/04/2011

ROMA-JUVE: probabili formazioni

Post n°4375 pubblicato il 01 Aprile 2011 da nadir63l
 

© foto di PHOTOVIEWS

(ANSA) - ROMA, 1 APR - Probabili formazioni di Roma-Juventus.
Roma (4-2-3-1): 32 Doni, 29 N. Burdisso, 5 Mexes, 4 Juan, 17 Riise, 7 Pizarro, 16 De Rossi, 11 Taddei, 20 Perrotta, 9 Vucinic, 10 Totti. (1 Lobont, 77 Cassetti, 87 Rosi, 30 Simplicio, 33 Brighi, 94 Menez, 22 Borriello). All.: Montella.
Squalificati: nessuno.
Diffidati: Juan, De Rossi, Menez.
Indisponibili: Julio Sergio.


Juventus (4-4-2): 1 Buffon, 21 Grygera, 19 Bonucci, 15 Barzagli, 6 Grosso, 27 Krasic, 4 Melo, 14 Aquilani, 8 Marchisio, 20 Toni, 32 Matri. (30 Storari, 2 Motta, 43 Sorensen, 17 Traore, 7 Salihamidzic, 23 Pepe, 38 Libertazzi). All.: Del Neri.
Squalificati nessuno.
Diffidati: Grosso, Matri, Krasic.
Indisponibili: Rinaudo, Quagliarella, De Ceglie, Sissoko, Iaquinta, Del Piero, Chiellini, Martinez.
Arbitro: Rocchi di Firenze.

 
 
 

BUGIARDO BUGIARDO...

Post n°4374 pubblicato il 01 Aprile 2011 da nadir63l
 

Jean Claude Blanc e le sue parole: bugie o inesperienza?
© foto di Alberto Fornasari

E' tornato a parlare e ci vien da tremare. Ha ragione Alfredo Pedullà che nel corso di "Solo Calcio" di ieri sera su Sportitalia ha parlato di "mal di testa provocato" ogni qual volta Jean Claude Blanc proferisce parola, ai tifosi juventini però più che leggere o forti emicranie provoca quasi un forte senso d'irritazione, peggio dell'orticaria oseremmo dire. "A questa Juve manca solo l'Europa" è il passaggio più importante delle parole che il dirigente francese di Madama ha dichiarato mercoledì alla Gazzetta dello Sport in occasione dei 100 giorni che mancano all'inaugurazione del nuovo stadio. Ma per quale motivo manca l'Europa? Chi è il responsabile? Un lanciare il sasso nascondendo la mano senza assumersi le responsabilità che fa a cazzotti con i buoni propositi e promesse che il manager transalpino spara di fatto dal giorno in cui si insediò in quella bollente estate del 2006. "Entro cinque anni avremo una Juve forte come quella di Capello" furono le prime parole, ora cinque anni saranno a luglio e la domanda che viene naturale è dove sia questa armata invincibile che, a dire il vero, più passa il tempo e si avvicina la scadenza fissata e più fa rimpiangere la sgangherata Brancaleone? "Avremo un budget sui livelli del Manchester United e prenderemo tre campioni", parole e musica dell'estate 2007. I risultati li sappiamo, arrivarono Tiago, Almiron e Andrade, se son campioni questi.... "Ranieri resta l'allenatore sicuro fino al termine della stagione" in un'intervista rilasciata dopo Juventus-Lecce 2-2 del 3 maggio 2009, risultato: Ranieri viene esonerato il 18 maggio a due giornate dal termine. "L'allenatore si è giocato l'ultimo jolly" altra affermazione questa volta riferita a Ciro Ferrara dopo la sconfitta interna con il Napoli, da li la Juventus subirà un crollo totale ma l'ex difensore bianconero di jolly ne beneficerà parecchi dato che nell'arco di nemmeno tre mesi collezionerà la bellezza di nove sconfitte che pregiudicheranno in modo disastroso la stagione di Madama. Insomma sono alcune delle "perle" della collezione di Blanc, una sequenza di bugie a nostro avviso, parole e promesse non mantenute o in contraddizione coi fatti, sulle quali forse il manager francese dovrebbe riflettere e che potrebbero essere un buon motivo sul perchè "alla Juve manca l'Europa che conta". Se potessimo esprimere un desiderio ci piacerebbe che Blanc per un anno dicesse tutta la verità e quel che pensa realmente, un po' quello che accade nel film di Jim Carrey "Bugiardo Bugiardo" dove il figlio del protagonista, stanco delle continue menzogne di papà, soffiando sulle candeline esprime il desiderio di un genitore sincero con effetti clamorosi. Sarebbe interessante sentire un Blanc dire le cose come stanno realmente, intanto dobbiamo sorbirci una nuova previsione: "Entro il 2014 avremo pareggiato e forse superato Milan e Inter economicamente grazie al nuovo stadio e ai suoi introiti". La sensazione è che tra tre anni il prurito sarà ancora più fastidioso visti i precedenti...

 
 
 

Tutte le volte che l'inter si è salvata...

Post n°4373 pubblicato il 01 Aprile 2011 da nadir63l
 

L'impressionante elenco diindizi che la Procura Federale ha lasciato cadere nel vuoto

All'inter ci sono arrivati e coi guanti bianchi(non quelli del Ris) tra l'inizio di aprile 2010 e questio 31 marzo appena trascorso, eppure quelli della Procura Federale, una volta Ufficio Indagine +Procura, avrebbero potutio fare molto prima. Avrebbero potuto evitare la tagliola della prescrizione, avrebbero potuto scavalcare a sinistra i carabinieri di Auricchio che sull'Inter non volevano andare /cfr dichiarazione dell'assistente Coppola al processo di Napoli, il 14 dicembre 2009). C'è una serie impressionante di indizi non seguiti fino in fondo che hanno tenuto almeno l'inter fuori da Calciopoli proprio quando calciopoli esplodeva, insomma in tempo utile per rileggeere tutti i fatti in modo assai diverso dal soliloquio targato Narducci-Borrelli del 2006. Ecco una serie sconcertante diluci accese ignorate perchè gli articoli di giornale per l'Ufficio Indagini sono fonte e consentono l'apertono di indagine. Non sempre, come scoprirete qui e alla finedatevi una risposta se lo scudetto 2006 veniva assegnato il 26 luglio 2006 ad un club senza macchia e senza peccato. In ogni caso, pur comprendendo che il motore dell'Ufficio Indagini e quello del Commissario GuidoRossi fosse ingolfato per i fatti legati alla cupola di Moggi, una lettura più attenta dei giornali la sipoteva pure dare no?

17 marzo 2006
L'espresso pubblica lo scoop sulla vicenda dello spionaggio del team di spioni di Tavaroli e della Telecom. Tavaroli e Cipriani erano "avvisati" per associazione per delinquere dal 4 maggio 2005 e tavaroli era il responsabile delle intercettazioni legali del 2003 e fino al 2005 (anche durante il periodo d'inchiesta napoletana, settembre 2004-giugno 2005).

11 maggio 2006
Lo scandolo è appena divampato (moggi si dimette il 16 maggio), le prime intercettazioni compaiono sui giornali, ci sarebbero anche quelle di facchetti, repubblica intervista Nucini che comincia a raccontare del suo lavoro di intelligence illegale nei menadri della Can per l'inter e nello stesso giorno un altro giornalista amico di Tavaroli, Luca Fazzo, racconta di un Facchetti che registrava gli incontri e il cd con le rivelazioni "viene atto girare" e arriva secondo Fazzo l'input interista alla Bocassini. Facchetti non risponderà a Repubblica sulla circostanza .

29 maggio 2006. lungo articolo su Repubblica "Dall'inter a Telecom, i 100 mila file degli spioni", col racconto dei movimenti inter sul caso Nucini e dell'intelligence privata contro De Satis, Pavarese, Fabiani. Il tutto senza denunciare alcunché alla figc.

2 giugno 2006.Una pagina di intervista di Repubblica: parla Cipriani, colui che spia e si fa pagare per farlo dall'inter. Vieri a parte, afferma:"Pirelli mi fece spiare l'arbitro De Santis" (nel 2004, prescrizione nel 2009?). Ultimamente preciserà meglio chi fossero i committenti.

8 giugno 2006.Paolo bergamo depone davanti all'Ufficio Indagini : a Borrelli e i suoi ribadisce quanto detto più volte, "parlavo al telefono con tutti, anche con Facchetti". Nessuno, però, approfondisce.

15 giugno 2006. Articolone sul Corsera dal titolo "Vieri spiato quando giocava con l'inter": in fondo bastava approfondire o porsi domande sulla legittimità di quella sola operazione per escludere comportamente appieno legali. La mancata chiamata ain causa interista nei giorni di Calciopoli fa finire meno la possibilità di chiedere ragioni ad un Facchetti ancora vivo. La sentenza della Corte Federale interviene il 25 luglio 2006, per gli arbitri -momento definitivo e tombale per i verdetti sportivi- sono della fine di ottobre 2006.

1 ottobre 2006. Tavarioli depone e dichiara quanto poi scriveranno il 21 dicembre 2006 i giornali:"Facchetti registrò un cd con i colloqui con Nucini e mi chiese di controllare De Santis (allora arbitro in attività con cui lui stesso colloquiava telefonicamente. Ndr).

12 ottobre 2006. Borrelli e il suo vice , poi passato a Telecom con Guido Rossi, interrogano Nucini che parla del suo lavoro da "cavallo di Troia" dell'inter negli anni 2002-2003 (l'incontro al Concord sarebbe del 23 settembre 2003): risultato prescrizione e improcedibilità (nei confronti di Facchetti) per tutte queste attività nerazzurre decisa a fine giugno del 2007 da Palazzi, dopo l'indagine di Borrelli. E nel fascicolo federale non c'è traccia di una richiesta al pm Bocassini del modello 45 con cui è stata archiviata la vicenda Nucini, senza domandarsi chi abbia dato il via all'operazione.

Tuttosport
Alvaro Moretti


 
 
 

DEL PIERO in conferenza: "Futuro in Giappone? Voglio restare a Torino, poi chissà..."

Post n°4372 pubblicato il 01 Aprile 2011 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Oggi pomeriggio al Golden Palace di Torino Alessandro Del Piero ha presentato la sua iniziativa "ALE10FRIENDSFORJAPAN", ideata per sostenere la popolazione giapponese colpita dal terremoto dello scorso 11 marzo e dalle sue devastanti conseguenze. Già, perchè Alex è molto legato al Giappone ed alla sua popolazione. Lì ha vinto La Coppa Intercontinentale, è stato in tournée con la Juventus, ha disputato un Mondiale con l'Italia ed è uno dei giocatori più amati. Alex è rimasto attonito, come tutti. Poi ha deciso di reagire e di correre in aiuto di quel popolo "straordinario, che con orgoglio, dignità e infinito impegno si sta già risollevando". Parole pronunciate dallo stesso capitano nel corso della conferenza stampa, alla quale ha partecipato anche il Console Generale del Giappone, Shigemi Jomori.
Da oggi, sul sito ale10friendsforjapan.org, appositamente creato per sostenere l’iniziativa, saranno in vendita delle speciali t-shirt, al costo di 15 Euro l’una e il ricavato sarà destinato alla Croce Rossa giapponese, impegnata nella difficilissima opera di sostegno alle popolazioni colpite dal sisma.
Alex dà i numeri dell’emergenza, aggiornati al 30 marzo: "11.232 morti, 16.361 dispersi, 2.778 feriti. Quasi 19.000 case sono completamente distrutte e più di un milione di edifici sono stati danneggiati. Ad oggi 175mila persone sono ospitate nei centri d’accoglienza. Credo che muoversi per aiutarli sia il minimo che possiamo fare anche noi da qui. Grazie al progetto “Ale10friendsforJapan” la solidarietà si può indossare - prosegue Alex - io mi sono già messo la maglietta. Fatelo anche voi".
Gli chiedono se il suo futuro potrebbe essere in Giappone: "Chi lo sa tutto può accadere nella vita, non ho mai chiuso le porte che si aprono davanti a me, non solo nei confronti del calcio giapponese - le parole del capitano, riprese da Tuttosport.com -. Energia e orgoglio nello stare a Torino e con la Juve e la mia volontà è stare lì, poi c'è un momento della vita dove si pensa molto in là ma si pensa anche molto vicino, io sto pensando al prossimo campionato, poi vedremo il destino cosa mi riserverà e quale sarà la mia squadra, senza preclusione a niente e nessuna promessa particolare".
A Roma, purtroppo, Del Piero non potrà mostrare la maglia pro-Giappone: "Sarebbe stata una bella occasione Roma per far partire questa iniziativa, a Roma non ci sarò purtroppo, lo reputo un piccolo incidente di percorso fortunatamente piccolo e mi auguro di esserci nella giornata successiva. Potrebbe indossarla Totti? Magari, vedremo, farò un paio di telefonate".

 
 
 

Esposto Juve,Oltre La Revoca...

Post n°4371 pubblicato il 01 Aprile 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

Per molti degli assidui lettori di GiùlemanidallaJuve l’argomento trattato non sarà una novità. Eppure, ascoltando le radio e sfogliando i giornali, sembra che questo benedetto esposto non l’abbia letto nessuno, oppure che tutti si siano fermati alla penultima pagina; per non affaticare troppo la vista e la mente sulle sue numerose pagine (ben nove!).

La Juventus, il 10 maggio 2010, non ha chiesto semplicemente la revoca dello scudetto assegnato all’inter con «consequenziale pronuncia ripristinatoria dello status quo ante», ma è andata oltre. È ridicolo pensare che da quasi un anno si stia procedendo semplicemente sulla revoca di uno scudetto che, tra l’altro, si porterà a compimento come l’assegnazione: d’ufficio.

La Juventus ha chiesto alla procura federale di
avviare le attività d’indagine e di deferire:
«ai sensi dell’art. 32 comma 4 del Codice di Giustizia Sportiva (CGS) al giudizio della competente autorità disciplinare tutti i tesserati e le Società, al titolo di responsabilità che a ciascuna pertiene, coinvolti nei comportamenti antisportivi sopra esposti ed emersi in margine al procedimento penale n. 43915/02 R.G. iscritto nella Procura della Repubblica – D.D.A. presso il Tribunale di Napoli»
Quindi, non solo revoca e riassegnazione, ma anche indagine su tutti i tesserati e le società: anche l’inter. Anche. Particolare che pare essere sfuggito allo stesso Palazzi e che forse sarebbe ora di rimarcare con nuovi supporti.

Un esposto denuncia in piena regola, previsto dall’ordinamento sportivo (che ne stabilisce anche i tempi) e ben diverso da ciò che si vuole far passare come semplice letterina. Su quella che sarà la bontà dell’operato di Palazzi, vigila, oltre al Presidente della Juventus, anche la Procura di Roma, in seguito alla denuncia presentata dalla nostra Associazione il 16 dicembre scorso.

È singolare, infine, il commento rilasciato ieri dal presidente della FIGC e ripreso dalle agenzie di stampa: «L'attivazione dell'iter non parte per l'esposto della Juve, ma per le valutazioni autonome della procura».

La singolarità di quest’affermazione non deriva dal casuale sblocco avvenuto proprio dopo l’esposto, ma dal comunicato ufficiale della FIGC datato 8 marzo 2011:
«Nell’ambito dell’attività istruttoria relativa all’esposto della Juventus sull’assegnazione dello scudetto per la stagione sportiva 2005/2006, il Procuratore federale ha previsto per giovedì 31 marzo l’audizione del presidente dell’Inter Massimo Moratti.»

I motivi che possono aver indotto Abete a correggere il tiro proprio il giorno dell’interrogatorio, o colloquio, di Moratti li lascio “percepire” a voi. Conscio che sullo stesso tipo di “percezioni” è stata distrutta una società di calcio e sono stati istruiti processi penali a Napoli e a Roma.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1505

 

 
 
 

MOGGI: "Roma-Juve, sfida ormai scaduta. Conte a Torino può aprire un ciclo, ma..."

Post n°4370 pubblicato il 01 Aprile 2011 da nadir63l
 

 
© foto di Micri Comunication

Luciano Moggi ha rilasciato un'interessante intervista ai microfoni di "Stile Juventus", programma condotto da Nicola De Bonis sulle frequenze dell'emittente capitolina Nuova Spazio Radio. Tanti gli argomenti affrontati dall'ex direttore generale bianconero: Roma-Juve, il mercato, la panchina della Vecchia Signora, DiBenedetto, i rapporti con la famiglia Sensi e il derby di Milano. Ecco l'intervista integrale, trascritta da TuttoJuve.com:

Cos'è Roma-Juventus per Luciano Moggi?
"E' una partita di calcio".

Ci saranno dei ricordi. Non è mai stata una partita come le altre anche per lei...
"Una volta era una grande partita, adesso un po' meno. Però bisogna accontentarsi di quello che c'è. Speriamo che la Juventus faccia bene e che possa fare anche risultato all'occorrenza, perchè gli servirebbe. E' chiaro che la gara non ha più i risvolti di un tempo, perchè un tempo questa partita voleva dire scudetti. Quest'anno non lo è nè per l'uno nè per l'altro. E' una partita che ha sempre nascosto delle insidie. La rivalità tra le due tifoserie credo sia quella che in pratica ha fatto sì che le partite avessero proprio un risvolto di combattimento, un combattimento sano, ovviamente sul campo; c'era un accanimento totale nei confronti della Juve da parte dei romanisti e di conseguenza era una partita temuta. Adesso è un po' scaduta come partita".

Possiamo dire che è scaduta di livello da quando non c'è più lei?
"Non è che è scaduta perchè non ci sono più io. Non è che manca Moggi e manca tutto. Il problema è che adesso mancano i giocatori. E' questo il punto, evidentemente non è stato fatto un discorso giusto per l'acquisizione di giocatori. Anzichè prenderne 13, potevano esserne presi 3 o 4 che potevano costituire un'entità di rilievo. Cosa che invece non è successa".

Come giudica quello che sta accadendo in queste ore nella Capitale? Il passaggio dalla famiglia Sensi, anzi dal gruppo Unicredit, a DiBenedetto...
"Questa non la so spiegare anche perchè non so come si sono svolte le cose. Oltretutto non è che ci sia stato ancora un passaggio, perchè di Benedetto per adesso c'è solo il Papa a Roma. Se adesso va via, evidentemente, ci saranno dei motivi di non accordo. Poi magari lo troveranno, ma al momento attuale è difficile stabilire, anche perchè i precedenti degli americani non sono proprio positivi. Guardate quello che è successo a Bologna e Bari. Per dare un giudizio meglio aspettare che ci sia una firma che è stata procrastinata prima di due mesi, poi di venti giorni. Evidentemente dei problemi ci sono".

Luciano Moggi e la famiglia Sensi. C'è stato un rapporto inizialmente complicato, poi le cose sono cambiate...
"Era complicato quando c'era Baldini, perchè metteva male tra tutti quanti. Sensi poi ha capito com'era la situazione e ha cambiato completamente registro. Era complicato per quello, ma i rapporti con la famiglia Sensi sono stati sempre buoni".

Le ha avuto dei buoni rapporti specialmente con la dottoressa Rosella, ma con Franco in passato ci sono stati degli scontri...
"Ci sono stati molti scontri, anche perchè - ripeto - c'era chi soffiava sul fuoco, un fuoco che non c'era, ma soffiava sul fuoco affinchè ci fossero. Poi piano piano è regredito tutto, perchè il tempo è galantuomo e le verità si sanno. Di conseguenza il problema non si è più posto alla fine. Oltretutto con la dottoressa Sensi ci sono dei rapporti eccezionali".

Chi lo vince il derby di Milano?
"Secondo me è un momento migliore per l'Inter, però il derby è una partita che sfugge a tutti i risultati, quindi è difficile fare un pronostico. Però il momento è certamente propizio per l'Inter e non per il Milan".

Lei darebbe fiducia ad Antonio Conte?
"Antonio Conte è un giovane, non ci sono dubbi che ha qualità. E' uno di quelli che potrebbe veramente fare un ciclo con la Juventus, però per fare il ciclo devi avere una società che sappia trasmettere esperienza anche a Conte, perchè se Conte dovesse fare esperienza sulla pelle dei giocatori diventerebbe un problema".

Un po' come è stato per Lippi. Marcello Lippi nella sua esperienza alla Juve è stato agevolato nel suo lavoro anche grazie a lei, a Roberto Bettega e ad Antonio Giraudo...
"Sì, ma queste sono cose che fanno parte del passato. Il presente recita in un'altra maniera, quindi ho a cuore che i dirigenti nuovi prendano visione della cosa e...".

Sì, ma io sottolineavo il fatto che anche voi eravate arrivati quell'anno, dunque non era semplice neanche per voi...
"Ma io ero già stato al Napoli, avevo già vinto campionati, quindi era tutta un'altra cosa".

 
 
 

Juventus, Matri: "Morale alle stelle"

Post n°4369 pubblicato il 01 Aprile 2011 da nadir63l
 

Fonte: Juventus.com
© foto di ALBERTO LINGRIA
La felicità ha il volto di Alessandro Matri. Prima la Juve e un impatto subito decisivo in bianconero, poi la convocazione in Nazionale, quindi la prima presenza in azzurro, bagnata da un gol... un sogno fantastico, da cui il bomber non ha intenzione di svegliarsi: "Mi sono tolto una bella soddisfazione - spiega Alessandro ai microfoni di Sky Sport e Mediaset - e il morale è molto alto. Del resto, da quando sono qui, lo è sempre stato, perché arrivando alla Juve ho raggiunto il mio obiettivo. Normale poi che, dopo un gol in Nazionale, sia ancora più felice...".

Ora, perché il sogno continui e sia sempre più dolce servono soddisfazioni non solo personali. Togliersene una contro la Roma, in una sfida storica e molto importante per la classifica, non sarebbe male, ma la gara sarà tutt'altro che semplice, anche alla luce degli stop di Chiellini e Del Piero: "Giorgio e Ale sono due campioni - conferma Matri - due giocatori fondamentali in campo e nello spogliatoio, ma sono altrettanto importanti coloro che li sostituiranno".

 
 
 

Modello 45-Nucini e Telecom...

Post n°4368 pubblicato il 01 Aprile 2011 da nadir63l
 

Perchè i no dei pm di Napoli?


Un'anomalia, tra le tante di calciopoli, è quella del modello 45 con cui Ilda Bocassini archiviò il caso Nucini nl 2003. Ebbene dal 2 febbraio scorso l'avvocato di De santis, epicentro del lavoro da "cavallo di troia" dell'ex arbitro bergamasco, attende senza esito la visione di quelle scartoffie messe al sicuro nelle segerete del palazzo della procura di Milano (si, proprio quello di Tangentopoli). In attesa di sapere se la giudice Casoria riuscirà a farlo acquisire resta un dubbio: perchè i pm di Napoli si sono opposti prima dell'acquisizione delle sentenze Telecom e quindi anche all'acquisizione del modello 45 Nucini, visto che proprio loro hanno chiamato per ben due volte sul banco dei testi il "Cavallodi Troia"?

Tuttosport
Alvaro Moretti

 

 
 
 

DEL PIERO FUORI 15 GIORNI. SALTA ROMA E GENOA...

Post n°4367 pubblicato il 01 Aprile 2011 da nadir63l
 

© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

La Juventus dovrà fare a meno del suo capitano per due-tre partite. "Nella mattinata di oggi Alessandro Del Piero é stato sottoposto agli esami diagnostici a seguito dell'infortunio muscolare patito durante l'allenamento di ieri - rende noto la società bianconera -. La Risonanza Magnetica effettuata presso la Clinica Fornaca e l'ecografia effettuata presso l'Istituto di Medicina dello Sport hanno fortunatamente escluso lesioni muscolari serie: si tratta di una elongazione muscolare dell'adduttore lungo della coscia sinistra. I tempi di recupero sono previsti in circa 15 giorni".
Del Piero salterà sicuramente la sfida di domenica prossima in casa della Roma e quella successiva all'Olimpico di Torino contro il Genoa. Se i tempi di recupero saranno rispettati, potrebbe tornare a disposizione per la trasferta di Firenze del 17 aprile.

 
 
 

L’orecchino di Miccoli non si smentisce mai?

Post n°4366 pubblicato il 01 Aprile 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

di G. Fiorito

Il 14 marzo 2010, nel corso di una puntata di Controcampo, Fabrizio Miccoli confessa di essere stato a lui a ordinare l’acquisto in un’asta pubblica di un orecchino di Diego Armando Maradona pignorato, pare, durante un soggiorno a Merano. Il feticcio avrebbe un valore reale di 4.000 euro, ma il talentuoso capitano del Palermo confessa di essere rimasto addirittura sorpreso della somma relativamente esigua di 25.000 euro sborsata per l’oggetto. Strana la vita e ancor più il destino. Il morboso interesse che nutriamo nei confronti dei campioni del calcio, spesso è causa di una fama esasperata dal pettegolezzo.

Il caso Miccoli è sintomatico. L’orecchino lo identifica meglio delle 48 reti messe a segno con il Palermo che ne fanno il miglior bomber rosanero di sempre di serie A e certificano sul campo le sue qualità di funambolo del calcio. Non solo l’orecchino, però. Nemmeno i numerosi tatuaggi. Perché Miccoli è stato al centro di una vicenda controversa che lo ha dato in pasto alle folle voyeuriste come la vittima per eccellenza del moggismo più bieco.

Dotato per il pallone fin dalla più tenera età, l’attaccante arriva nel 2002 nella Juventus con una valigia piena di sogni di gloria, subito delusi dal trasferimento in prestito al Perugia. Passa una stagione e ritorna in bianconero per trascorrervi un anno vissuto come una tragedia, stando a ciò che dichiara in un’intervista. Facile a comprendersi, la coppia titolare risponde ai nomi di Del Piero e Trezeguet, due che avrebbero messo insieme qualche centinaio di reti. E sarebbe arrivato Zlatan Ibrahimovic a rendere la vita difficile persino al capitano. Senza calciopoli probabilmente la racconteremmo così. Invece no. Perché nell’aprile del 2008 Miccoli depone al processo GEA e sciorina sotto giuramento la sua versione dei fatti: “Da quest' anno, grazie a Dio, da quando cioè il Palermo è proprietario del mio cartellino, non ho più problemi con Luciano Moggi. Non ho mai saputo le ragioni di questa conflittualità con lui iniziata sin da subito, già ai tempi del ritiro con la Juventus” . Alla corte di Zamparini Fabrizio approda dopo un’odissea. Per un anno alla Fiorentina, Luciano Moggi lo strappa dai viola solo per fargli un dispetto e tentare a tutti i costi di spedirlo in Inghilterra, al Portsmouth, con minaccia di non permettergli più di giocare in Italia se non acconsente. E intimidazione di non farsi illusioni sulle convocazioni in Nazionale, 10 presenze con il Trap, in quanto opera sua. Risultato: due anni al Benfica, con infortuni che quasi lo convincono a smettere, fino a quando non lo rileva il Palermo a titolo definitivo. Secondo Miccoli, però, tra le vessazioni subite ce ne sarebbero altre. In prestito al Perugia, avrebbe ricevuto da Antonio Conte, suo compagno in bianconero e leccese come lui, una telefonata dispensatrice di consigli per cambiare procuratore al fine di restare a giocare nella Juventus. Tuttavia il giocatore non sostituisce Caliandro con Alessandro Moggi, ma alla Juve ci rimane lo stesso a vivere la “tragedia”. Prima di dirottarlo all’estero, magari solo per sensatamente non cedere alla diretta concorrenza un calciatore in esubero al quale riconosce validità, Moggi padre si dedica, tra una telefonata e l’altra e una griglia e l’altra, a negargli di esporre le proprie opinioni, a multarlo, unico tra tutti gli altri della rosa, qualora indossasse l’orecchino, nientemeno che a dimenticarlo sul pullman in occasione di una visita del sindaco di Torino. Nell’ottobre 2008 Antonio Conte rende la sua testimonianza in tutt’altro modo: “Furono Miccoli ed il suo procuratore Francesco Caliandro a chiedermi, durante una cena, di intercedere presso Alessandro Moggi affinché il giocatore fosse assistito anche da lui”.
Il 9 gennaio 2009 Lavinia di Gianvito scrive sul Corriere della sera dopo il pronunciamento della sentenza di primo grado: “Nessuna «cupola» ha governato il mondo del calcio, non c' è stato un controllo globale delle procure sportive «a suon di intimidazioni e condizionamenti». In due ore di camera di consiglio la X sezione del tribunale, presieduta da Luigi Fiasconaro, cancella il «sistema Moggi». Cade l' associazione per delinquere, cadono altri 10 capi di imputazione. Restano solo 4 episodi di violenza privata per i quali vengono condannati «Big Luciano» - a un anno e mezzo - e il figlio Alessandro - a un anno e due mesi” . La corte d’appello ha confermato l’inesistenza dell’associazione, ne abbiamo già parlato in modo dettagliato in altri
editoriali. Una dichiarazione di Miccoli di qualche giorno fa a Radio Radio suonava così: “Con la Juventus non ho mai avuto nulla. Tutto quello che è successo è successo perché hanno deciso di mandarmi via, a Firenze, dove sono stato bene e ho fatto un anno importante. Poi quando ero in comproprietà ho detto che avrei preferito restare in viola. Non rinnego nulla, a Torino sono stato bene e ho avuto la fortuna di giocare con Nedved, Thuram, Del Piero, Trezeguet…”. Parole che sembrano ridimensionare di molto quanto deposto a suo tempo. Con il passare degli anni forse Miccoli ha sopito l’astio antico e la ripicca per non aver realizzato il sogno di giocare nella Juventus. Oggi si sente appagato dai successi comunque ottenuti. Peccato che dentro quell’aula del tribunale di Roma non si fosse al bar, a far due chiacchiere tra comari. Le solite chiacchiere che a tanti sono costate care. Un prezzo del quale qualcuno potrebbe chiedere il risarcimento quando i processi saranno conclusi.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1504


 
 
 

     

 

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