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Messaggi del 09/04/2011

BUFFON E IL SUO ADDIO ALLA JUVENTUS...

Post n°4438 pubblicato il 09 Aprile 2011 da nadir63l
 

di thomas bertacchini
© foto di Federico De Luca

"Se c’è un rischio anche minimo, Milos non gioca. E in questo caso andrebbe in panchina". Alla vigilia dell’incontro del girone di andata tra Genoa e Juventus, Luigi Del Neri spiegò in maniera chiara il criterio con il quale avrebbe deciso se impiegare o meno Krasic nell’imminente partita contro i rossoblù.

La gara si disputò all’ora di pranzo: era la prima volta per la Vecchia Signora nel corso di questo campionato, mentre ne erano già state giocate nove dall’inizio della stagione in serie A considerando gli scontri delle altre squadre. Il giorno precedente il Milan aveva battuto a "San Siro" di misura la Fiorentina con una rete del solito Ibrahimovic, mentre Menez guidò la Roma nel successo casalingo per 2-0 contro l’Udinese (il secondo goal venne realizzato da Borriello).

I rossoneri staccarono momentaneamente la Juventus di nove punti in classifica, salvo poi ritrovarsela a sei lunghezze di distanza dopo la vittoria ottenuta al "Luigi Ferraris" dalla formazione guidata dal tecnico di Aquileia. Che, a fine incontro, dichiarò: "Inseguiamo la Champions. Prima non sapevamo per cosa avremmo lottato, adesso abbiamo quest’obiettivo, poi vediamo cosa succederà".
Il protagonista della partita fu, manco a dirlo, Milos Krasic. "E’ il nostro Ibra", disse di lui Felipe Melo. Un goal, dribbling in continuazione sugli avversari, accelerazioni devastanti: costretto a rimanere fermo ai box per una quindicina di giorni a causa di uno stiramento di primo grado all’adduttore, il serbo dimostrò sul campo di essere guarito. Criscito, il terzino genoano che se lo vide sbucare da ogni direzione per un’ora abbondante di gioco (poi uscì precauzionalmente prima della fine del match) lo poté testimoniare in prima persona. Il biondo centrocampista bianconero incantò tutti, anche Storari: "E’ semplicemente devastante".

Il portiere juventino, autore di un’ottima prestazione, al termine dei novanta minuti di gioco era raggiante: "Credo di aver dimostrato di essere un portiere da grande squadra. Buffon? Sono stato preso per non farlo rimpiangere, è questo il mio dovere, cerco di farlo al meglio, senza pensare ad altro". Il momento del rientro sui campi di calcio dell’estremo difensore della nazionale era ancora lontano: nel frattempo Madama era stata brava a reperire un validissimo sostituto cui affidarsi nell’attesa del suo ritorno. Che sarebbe arrivato, prima o poi, così come era palese che il passaggio del testimone tra i due numeri uno non sarebbe potuto avvenire senza strascichi polemici.

Il momento di convivenza più difficile, curiosamente, è capitato nella settimana che precede la gara di ritorno tra la Juventus e il Genoa, che si disputerà nuovamente all’ora di pranzo. Senza Gianluigi, così come era accaduto nel girone di andata. Questa, più di altre, era la "sua" partita: tifoso rossoblù (sin) da ragazzo e amante della Vecchia Signora da professionista.

Come tutte le storie sportive anche quella tra Buffon e la Vecchia Signora sembra stia per giungere al capolinea. Venne prelevato dal Parma nell’estate del 2001 per una cifra monstre di 105 miliardi di lire (comprensiva del cartellino del bianconero Jonathan Bachini). La Triade scelse di fare un investimento del genere su di lui per il semplice fatto che nel suo ruolo era il più forte giocatore del mondo.

Quando nel 2006 scoppiò il terremoto che si abbatté sul club, azzerandone la dirigenza, privandolo delle ultime vittorie ottenute sul campo e facendolo retrocedere nell’inferno della serie B, non abbandonò la barca che stava affondando, a differenza di molti altri compagni di squadra dell’epoca. Nonostante si fosse appena laureato campione del mondo con la nazionale di Marcello Lippi. Durante gli incontri disputati l’anno successivo i sostenitori juventini presenti allo stadio "Olimpico" gli chiesero a più riprese di saltellare con loro implorandolo di non trasferirsi all’Inter o al Milan. L’intero mondo bianconero attendeva la conferma della permanenza del portiere come un segnale di speranza per un futuro della società degno del suo passato.
L’incubo svanì i primi giorni del mese di giugno del 2007, quando Buffon firmò il prolungamento del contratto con Madama sino al 2012. "Perché sono rimasto? Ho pensato che le vittorie non sono tutte uguali. Io ne ho tante, a Parma, in bianconero, in nazionale. E non sono più famelico come prima, ma posso puntare al valore. Uno scudetto, ora, sarebbe qualcosa di inestimabile, non sarebbe uguale in nessun altro posto. Come il primo nella storia della Juve. Non ho preteso garanzie, ma era un’esigenza legittima vedere come questa squadra sarebbe diventata competitiva". Il resto della storia è noto a tutti.

Alla Juventus conta soltanto vincere. Neanche il tempo di alzare la Champions League da protagonisti, che Vialli e Ravanelli dovettero abbandonare Torino: squadra che vince si cambia. Per migliorarla. Roberto Baggio lasciò Madama quando in casa bianconera si accorsero che era sbocciato un nuovo fenomeno di nome Del Piero. Passano i calciatori, ma il club rimane. Non tutti sono uguali, però: c’è chi, nel periodo di militanza sotto la Mole, dimostra di possedere qualità umane che vanno di pari passo con quelle sportive. In alcuni casi, anche "oltre". Buffon è uno di quelli.
Se, come sembra, a fine stagione lascerà la Vecchia Signora al termine di un’annata che definire difficile è dire poco, l’augurio è che ciò possa avvenire nella maniera meno traumatica possibile.
Nel calcio moderno i tifosi sono ormai abituati ad ogni tipo di situazione, compresi gli addii più duri da digerire. Non è il caso di montare teatrini per difendere le rispettive posizioni contrattuali: non porta benefici a nessuno e inasprisce un bellissimo rapporto tra giocatore e sostenitori. Con i tempi che corrono è una merce sempre più rara. Il momento per dirsi "ciao e grazie di tutto" arriverà, prima o poi. Forse a breve.
E Gianluigi, nel caso, meriterà il giusto tributo da parte di quello che per dieci anni è stato il suo popolo.

 
 
 

La ‘censura’ e la d.ssa Teresa Casoria....

Post n°4437 pubblicato il 09 Aprile 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

di Francejuve

E finalmente arrivò il giorno della censura della d.ssa Teresa Casoria, magistrato giudicato troppo irruento nei rapporti coi colleghi del tribunale di Napoli.
Va bene, diciamo che la censura ci poteva pure stare, anche se confesso che ad un certo punto dell’udienza in onda sul sito di Radio radicale, durante l’escussione dei testi, sono passato direttamente all’intervento della “incolpata” perché sembrava di stare in una di quelle cause davanti ai giudici di pace quando si trattano beghe condominiali.
Per fortuna, l’irresistibile accento napoletano e il tono perentorio della d.ssa Casoria hanno subito ridestato e catturato la mia attenzione, nonostante fosse mezzanotte passata.
Di tutto questo polverone mi rimangono, da un lato, lo sconcerto, quando la d.ssa Casoria ha parlato delle “pressioni” che ha subito perché si astenesse da questo processo e, dall’altro lato, l’ammirazione per chi ha saputo e voluto resistere a tutto questo per amore del proprio dovere, avendo pure gravissimi problemi di salute (non è necessario essere un medico per sapere che un valore di emoglobina a 3,8 vuol dire avere un piede e mezzo nella fossa; il minimo è 12).
Su questo passaggio, però, è necessario il massimo della chiarezza e mi auguro che le difese a Napoli muovano qualche passo formale.
Se, infatti, corrisponde al vero che il presidente del tribunale ha chiesto alla d.ssa Casoria di mettere per iscritto una dichiarazione di “non astensione” a seguito di una missiva del procuratore capo della Repubblica, siamo di fronte ad una vicenda che mi inquieta.
Un simile fatto ritengo violi alla radice il principio di indipendenza del giudice, consacrato dall’articolo 101 della nostra Costituzione per cui “I giudici sono soggetti soltanto alla legge”.
Per chi vede in un certo modo lo Stato di Diritto, dove anche la forma è sostanza, è inconcepibile che una parte di un processo (qual è la Procura della Repubblica) si attivi col capo dell’ufficio giudiziario a cui appartiene il giudice assegnatario del processo stesso per ottenerne l’astensione e, non ottenutane l’astensione, presenti istanza di ricusazione ad personam (dopo che una precedente istanza di ricusazione è stata dichiarata inammissibile).
E allora forse non è un caso che Atena, dea della combattività e della Giustizia, era una donna: come la d.ssa Teresa Casoria.

Video: Chi è Teresa Casoria
Video: La denuncia di Teresa Casoria

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1519


 
 
 

BUFFON E DEL PIERO ANCORA A PARTE. NIENTE GENOA PER ENTRAMBI...

Post n°4436 pubblicato il 09 Aprile 2011 da nadir63l
 

© foto di Federico De Luca

Dal centro sportivo di Vinovo, dove la Juventus ha appena terminato la seduta di rifinitura in vista della sfida casalinga contro il Genoa, non arrivano buone indicazioni in merito alle condizioni di Gigi Buffon e Alessandro Del Piero. Ieri il procuratore del portierone bianconero, Silvano Martina, aveva annunciato che il suo assistito sarebbe tornato ad allenarsi con i compagni oggi pomeriggio, ma questo non è accaduto. Gigi, come ieri, ha svolto solo una leggero allenamento, subito dopo la conclusione della seduta della squadra. Come anticipato dal tecnico in conferenza stampa, il numero uno bianconero salterà anche la sfida con il Grifone e sarà sostituito nuovamente da Marco Storari.
Si è allenato a parte anche Alex Del Piero, che non ha ancora recuperato pienamente dal problema muscolare all'adduttore lungo della coscia sinistra. Al termine della rifinitura, il Capitano ha parlato a lungo con Delneri. Secondo quanto riferito da Sky Sport, l'allenatore non dovrebbe convocare Del Piero per la partita di domani. Inutile portarlo in panchina se non si ha la certezza di farlo giocare senza correre rischi. Tutti gli altri stanno bene, compresi Aquilani e Motta.

 
 
 

DELNERI: "La Juve non può più sbagliare. Domani Storari confermato, Buffon non convocato."

Post n°4435 pubblicato il 09 Aprile 2011 da nadir63l
 

© foto di Alberto Fornasari

Alla vigilia della gara casalinga contro il Genoa, l'allenatore della Juventus, Gigi Delneri, si è presentato al Media Center di Vinovo per rispondere alle tante domande dei giornalisti. Ecco la conferenza stampa integrale, a cura della redazione di TuttoJuve.com:

Gigi, volevo chiederti se è più difficile che voi le vinciate tutte o che qualcuna di quelle davanti crolli o rallenti?
"Non è che crollano. Devo dire che ci sono molti scontri diretti ed è chiaro che la Juve non può sbagliare. Ma non perchè deve fare voli pindarici, perchè deve continuare a giocare domenica dopo domenica, con l'atteggiamento di Roma, con la voglia di Roma, con la qualità, sapendo che comunque è proibito sbagliare. Deve fare di tutto per non sbagliare. Dobbiamo giocare con questa mentalità. L'importante è fare il nostro, poi le altre...(pausa, ndr)...Sai, questo è un campionato talmente strano e molto complicato che può accadere di tutto. Noi dobbiamo essere pronti, se è possibile, a raccogliere quello che possiamo per non - un domani - restare delusi....se poi si faceva una cosa si poteva ottenere...Dobbiamo fare il massimo per poter vedere se poi davanti c'è la possibilità ancora di acchiappare qualcosa".

Agganciandomi a questo discorso, quanti punti mancano secondo lei? Ovvero, ripensandoci con rabbia, quanti punti la Juve poteva evitare di perdere? Lei lo ha fatto questo conto, oppure preferisce non farlo? E poi, la seconda domanda, volevo una sua dichiarazione sulla questione Storari-Buffon...
"Pensavo non mi faceste questa domanda...(ride, ndr). L'ultima domanda pensavo non fosse del giorno ed invece era quella del giorno. Va bene. Non lo so quanti punti abbiamo perso. Posso dire che la squadra ha avuto molti infortuni. Si potevano avere cinque-sei  punti in più in classifica che potevano essere ...Poi magari abbiamo vinto delle partite che si potevano pareggiare, come contro l'Inter, con Eto' che ha sbagliato quel gol alla fine; cioè, le partite poi si equivalgono abbastanza. Se avessimo avuto un po' di forza qualcosina in più si poteva ottenere, però è un campionato talmente strano che non puoi dare una logica sulle partite: si vedono domenicalmente risultati abbastanza anomali, che non sono prodotti da nessuno. Adesso bisogna fare il massimo, senza guardare molto a quello che abbiamo lasciato dietro e avendo la voglia e la volontà di continuare - ripeto, senza fare voli oltre misura - a combattere per ottenere il massimo dei risultati. Sulla domanda relativa a Buffon, domenica Buffon ha avuto questo problema influenzale con dolori articolari, generali; è rimasto fuori e non ha ancora ripreso; Marco ha giocato una buona gara e domani sarà riconfermato perchè Buffon non viene convocato. Per cui direi che continuerà la sua opera".

Visto che siamo in argomento....
"Due-tre-quattro domande....abbiamo anche il Genoa dopo. Altrimenti dobbiamo fare un'altra conferenza stampa".

Va bene. Due cose veloci. Prima del rientro di Buffon le aveva detto: "Comunque l'importante è avere due portiere così"...
"Tutti".

Sì. La domanda è se alla fine di questa settimana bella ricca è ancora convinto di questo. La seconda domanda è: visto che si parla di meritocrazia, se per caso domani Storari dovesse fare una grandissima partita contro il Genoa, a Firenze giocherà comunque Buffon?
"Io penso che la Juventus debba avere due grandi giocatori, perchè per ovviare allaimportanza della mancanza di uno deve esserci un altro portiere all'altezza. Da questo punto di vista mi sembra che la Juventus si sia posta benissimo il problema. E avendo Buffon all'inizio dell'anno fermo per diversi mesi è chiaro che si è optato per un portiere di assoluta affidabilità. Poi Buffon si è ripreso, è tornato dopo sette mesi e ha giocato; ha giocato delle partite buone, delle partite meno buone, come tutti quanti. Il rientro di Storari è stato un rientro positivo perchè Buffon non era in condizione di giocare; non è stata una scelta tecnica. E spero che domani Storari pari tutto il possibile. Questa è una domanda alla quale risponderò la settimana prossima, anche se io le gerarchie le tengo molto in considerazione in quel ruolo".

Le gerarchie dicono Buffon...
"Le gerarchie dicono quello che io penso".

E tu cosa pensi?
"Quello che penso me lo tengo per me".

Domenica arriva il Genoa e mancheranno un po' di giocatori, tra i quali Grosso, che ha fatto un'ottima gara all'Olimpico. Che modulo sceglierai?
"Il Genoa è una squadra molto veloce, gioca molto bene la palla. Mi spiace per Grosso, che aveva fatto un'ottima gara domenica, dimostrando anche delle qualità nel piede  importanti, e anche di applicazione. Il modulo dipende: dipende dal momento, dipende dai giocatori, da quello che uno vuole. Penso che la squadra abbia dato una buona risposta sul piano sia tecnico che di qualità fisica per tutti i novanta minuti. Quindi la formazione non si discosterà molto da quella di domenica, vedendo oggi come sta Alex, anche se non penso che possa essere adoperato dall'inizio".  

A prescindere dal fatto che tu non prendi mai decisioni per accontentare qualcuno...
"Assolutamente".

Esatto, lo dice la tua carriera....
"Anche il mio futuro lo dirà".

Questa ultima Juve che abbiamo visto, molto trasformista a livello tattico, anche nella stessa partita, come abbiamo visto a Roma, è anche una risposta a chi sostiene che tu hai un solo modulo in testa?
"Io non rispondo a nessuno, rispondo solamente a me stesso, di quello che faccio. E rispondo chiaramente alla società, che è quella a cui devo delle spiegazioni, quando me le chiedono. A parte il modulo, mi sembra che domenica sia stata fatta una cosa molto più importante, che hanno visto in pochi: la qualità di uscita è stata molto più efficace di altre volte, perchè le caratteristiche dei giocatori erano migliori, meno basse. Quando hai la palla nei piedi, l'uscita è molto più efficace, molto più precisa e le condizioni sono di logica: quando ho la palla io, giocano meno gli altri ed io respiro di più. Poi il cambio tattico....Credo che un giocatore vicino a Matri sia importante, anche per dargli una mano. Anche per la qualità di Krasic...domenica sono stati evidenti nel dare un input di lavoro sulla palla, un input di attacco con la palla al piede che ha creato parecchi problemi alla Roma. Ha creato maggiore attenzione nella Roma. Quindi opteremo per questo tipo di atteggiamento non disdegnando comunque soluzioni diverse: in panchina abbiamo ancora Toni, Martinez.... Ma non devo rispondere a nessuno in questo".

Intendevo rispondere indirettamente. Puoi essere tranquillo quanto vuoi, ma quando ti senti arrivare critiche tattiche che non ritieni giuste...
"Ma sai...se un allenatore dovesse sentire tutti.... Un allenatore è importante che senta se stesso. Poi gli altri hanno una loro opinione e se la tengono. Rispettandola chiaramente, perchè io rispetto l'opinione di tutti. Non è che voglio dire ad uno di cambiare opinione. Basta che io sia convinto della mia. Che poi la mia è sempre criticabile: basta che perda al novantesimo. Basta una vittoria o una sconfitta con lo stesso modo di giocare per cambiare opinioni. E' un fattore vostro che non mi permetto di giudicare e mi permetto di rispettare come ho fatto sempre". 

Io volevo chiederle come stanno Motta e Aquilani...
"Motta sta bene. Aquilani è stato fermato più che altro per precauzione, ma non aveva un dolore ben preciso. E' un affaticamento, perchè d'altronde lui ha giocato spesso in questo ultimo periodo, sia con la Juventus che con la Nazionale, quindi abbiamo fatto in modo di farlo respirare, recuperare, perchè giocando a Roma la tensione era molto alta, a livello nervoso".

Siete stati un po' sfigati perchè da 30 anni non faceva così caldo ad aprile. E voi giocate alla mezza...
"Anche questo vuol dire che è stata un'annata bella fortunata".

Il caldo però influisce anche sugli avversari...
"Sì, influisce anche sugli avversari. Giornata anomala: bisognerebbe che la rimandassero in serata, devo dire la verità. E' un caldo anomalo e vediamo...Domani sarà una gara molto dura sotto il profilo fisico, anche di recupero. Sarà una partita molto molto complicata per tutte e due le squadre da questo punto di vista".

A Roma Krasic e Pepe, in fase difensiva, dovevano disturbare un giocatore come Pizarro. Contro il Genoa c'è un qualcosa di simile, oppure avranno meno compiti in questo senso. E poi volevo sapere se c'era la possibilità di recuperare Del Piero almeno per la panchina...
"Su Alex l'ho detto prima, vediamo oggi. Sentiva ancora un pochino di affaticamente, ma vediamo se poterlo annoverare tra di noi, perchè sarebbe importante anche la sua presenza. Cercheremo poi di recuperarlo in toto per Firenze, perchè dobbiamo anche vedere quello. Le altre partite poi incidono anche molto sul campionato. Per il resto, si cerca sempre di fare qualcosa di diverso per disturbare le altre squadre. Loro hanno giocatori importanti: Milanetto è un giocatore che ha delle qualità importanti per poter innescare le punte e cercheremo un attimino di verificare chi potrebbe dargli disturbo. Come loro disturbano noi, anche noi abbiamo qualche concetto di disturbo. Se riusciamo come domenica, abbiamo parecchie chance di poter fare partita e di dire la nostra in questo finale di campionato che non si sa come andrà. Ma l'importante è che noi facciamo il nostro dovere per ottenere il massimo dei risultati". 

La settimana scorsa ha parlato di Europa senza specificare quale fosse. Adesso, con tre punti in meno di distanza dal quarto posto, si spinge un po' più in là? Nomina la Champions come traguardo o è scaramantico e continua a parlare solo di Europa?
"La seconda frase mi piace. Sono scaramantico e parlo di Europa".(redazione TuttoJuve.com)

 
 
 

A VOLTE RITORNANO...

Post n°4434 pubblicato il 09 Aprile 2011 da nadir63l
 

© foto di Federico De Luca

Ne abbiamo parlato per mesi... e poi abbiamo alzato bandiera bianca..ora l'incubo potrebbe tornare a materializzasi... di chi parliamo? Del nostro tormentone preferito di giugno e gennaio scorso: l'infelice Dzeko di Manchester che al City sta attraversando un momento difficile e che potrebbe anche decidere di cambiare aria.

Un momento difficile per lui a Manchester come quello di tutti gli attaccanti del City, da Adebayor fuggito via, a Balotelli con i suoi mal di pancia, fino a Tevez. Male comune del passato, vista anche la fine di Robinho finito al Milan.

Le sorprese potrebbero essere dietro l'angolo e non riguardare solo o proprio Dzeko ma magari qualche suo compagno di squadra. Primo tra tutti quel terzino che piaceva tanto e poi finito pure lui al City, parliamo di Kolarov che pure lui non sta vivendo al City giorni felici. In questo caso si richiederebbe l'aiuto spirituale di Krasic che dovrebbe aiutare a spingere il compagno di nazionale in bianconero per avere due fasce super.

Due ritorni di fiamma che vengono dall'est, per un futuro che potrebbe essere un ritorno al passato.

 
 
 

Se è Elkann a garantire per Agnelli....

Post n°4433 pubblicato il 09 Aprile 2011 da nadir63l
 

glmdj


Immagine IPB

Negli ultimi anni mi era parso assurdo che ci volessero ben due babysitter, sulla via del tramonto, e un esercito di guardie del corpo per tenere un uomo di trent’anni lontano dalla propria madre. Pensate a questa terribile, minacciosa, donna che osa affermare: “I babysitter si sono fregati le posate d’argento del nonno!”; e il figlio rispondere: “Ma come ti permetti! Chi ti conosce?”. Senza però, della madre, disprezzarne la dote. Ho fatto una sintesi estrema, però il senso è questo.

Il trentenne, 35 per l’esattezza, ha avuto un solo merito: essere sopravvissuto a trequarti dei parenti prossimi, compreso a chi, per ultimo, ne contestò con pubblica denuncia il passaggio di consegne. D’altronde è noto che Torino sia la città dei misteri, dove può succedere di tutto. Un luogo magico, a volte pericoloso, non privo di leggende. L’ultima narra di un tennista francese che in pochi mesi ridimensiona un progetto stadio, elaborato per anni, svende tutto ciò che poteva portare ricchezza e ipnotizza le platee a colpi di magnifici piani decennali. Per i babysitter averlo scovato è un altro grande merito del nostro Giòn. Gli eventi “surreali”, per utilizzare un termine a lui gradito ricordante i fasti della Serie B, sono continuati. Uno è recentissimo, risale a pochi giorni fa, il 5 aprile.

Sul sito ufficiale della Juventus appare (e resta in primo piano per due giorni) questa notizia:
Elkann: «Con Andrea Presidente, fiducia nel futuro della Juventus»
C'è anche la Juventus tra i passaggi della lettera che John Elkann ha scritto agli azionisti di EXOR. Il documento, che apre il bilancio 2010 della società d'investimento controllata dalla famiglia Agnelli, è stato anticipato oggi alla stampa.
«Nel corso dell’ultima stagione - scrive il Presidente di EXOR - il club non ha avuto i risultati che ci aspettavamo, né sul campo né in ambito finanziario. Sul futuro sono più fiducioso, perché ho chiesto a mio cugino Andrea Agnelli di assumere l’incarico di Presidente e so che guiderà il Club con passione e lungimiranza».
«L’obiettivo della Juventus è di raggiungere il difficile bilanciamento tra risultati sportivi (che sono fondamentali) ed equilibrio finanziario», ha ricordato John Elkann, che ha anche voluto sottolineare l'importanza del nuovo stadio che sta ormai per essere completato: «Un’altra buona notizia è che il nuovo stadio – che sarà inaugurato la prossima stagione – è davvero una struttura di livello internazionale».


A cui è obbligatorio legare cosa disse nell’assemblea del 29 aprile 2010:
«Dopo la ristrutturazione (????) effettuata, la società affronta il 2010 con un profilo di rischio ridotto e con l’obiettivo di migliorare la performance operativa riducendo l’indebitamento. Juventus ha raggiunto il pareggio quest’anno grazie ad un incremento dei ricavi. I risultati sportivi sono sotto le aspettative. La Juventus rimane uno dei più importanti e prestigiosi club a livello europeo e l’impegno è quello di potenziarlo e farlo crescere. L’eccellenza e il successo sportivo rimangono l’impegno principale del club e la sua missione; la Juventus si sta impegnando a investire ulteriormente nella squadra perché solo tramite il successo sportivo sarà possibile incrementare il valore del club».
Il «rischio ridotto» dev’essere evidentemente la salvezza tranquilla, fortunatamente centrata dai suoi manager illuminati per ben 4 anni su 5. Un po’ come il Catania.

Lo scorso anno prometteva investimenti sulla rosa, qualcuno ci aveva letto un aumento di capitale, oggi sappiamo com’è andata. Quest’anno, oltre a bocciare in modo più marcato le performance sportive e finanziarie, non promette nulla ma si limita a pretendere. Cosa chiede Giòn? L’ottenimento di, non meglio specificati, risultati sportivi che non compromettano i bilanci. Sopravvivere coi ricavi, plusvalenze escluse («non si poteva continuare così» cit.), senza fare pessime figure in campionato e coppa. Discorso diverso dal tornare a vincere.

Su tutte le testate c’è stato un rincorrersi di titoloni: “Elkann garantisce per Andrea Agnelli”; “Elkann: fidatevi di Agnelli”; “John Elkann sprona il presidente Agnelli”; “Elkann dà fiducia”.
Un po’ come leggere: “Provenzano garantisce per Mario Mori”, sarebbe già in manette.

Non il massimo della pubblicità in una situazione, ben conosciuta da Giòn, dove la fiducia in Agnelli è ai minimi storici proprio per il sospetto che non conti nulla. In più ci butta il carico da undici: «ho chiesto a mio cugino Andrea Agnelli di assumere l’incarico di Presidente»; che si aggiunge a: «Ho chiesto a mio cugino Andrea di prendersi questa responsabilità», «Andrea lavorerà fianco a fianco con Blanc, che uscirà rafforzato da una presidenza familiare con cui instaurerà un legame molto stretto», «Andrea sarà un presidente a tempo pieno in modo che Jean Claude Blanc possa dedicarsi alla gestione dell'azienda», «Andrea ha una reale esperienza nel mondo dello sport, ha lavorato in Juventus, Ferrari, con la Philip Morris per la parte sportiva. Oggi è molto impegnato nel golf con un progetto di rilancio del Royal Park I Roveri», etc.

Più che una nomina di facciata, cioè dal gergo obbligatorio (presunto) poiché si parla di aziende, un’assunzione in piena regola, con tanto di curriculum, per come la tiene a rimarcare di volta in volta Giòn, indebolendo l'immagine pubblica di Agnelli. Non so quanti di voi abbiano mai sentito le famiglie Ferrero o Barilla annunciare l’assunzione di un parente. Lo stesso si potrebbe dire per i Berlusconi o tante grandi famiglie straniere, come i Peugeot. Giòn invece utilizza lo stesso tono (urticante) impiegato a sua volta da Blanc quando rientrò Roberto Bettega; non un trattamento da presidente esecutivo.

Per questi motivi le rassicurazioni e raccomandazioni del signorino Giòn finiscono col gettare nuovo sconforto su noi tifosi. In fondo, se c’è questo ridimensionamento di un nome che è stato tanto importante per la storia della Juventus, se dev’essere un Elkann a garantire per un Agnelli, si è più propensi a credere che la Juve stessa possa essere al centro di un ridimensionamento promosso nel 2004 e messo in pratica nell’estate del 2006. E quanto la tifoseria bianconera non accetti entrambi i ridimensionamenti si palesa nelle ultime email da me ricevute, dove l'offesa più grande rivolta ad Agnelli è: «Andrea Elkann».

Nel mezzo di quest’affiatamento per “via parenterale” ci sono oggi due dichiarazioni, opposte, che ci stanno particolarmente a cuore.

Giòn, aprile 2010: «Premessa doverosa: le regole esistono e vanno rispettate, in nessun caso la Juve chiederà di riaprire i vecchi processi.»

Agnelli, ottobre 2010: «Abbiamo dei procedimenti aperti, che qualora venisse dimostrata l’innocenza dell’operato della società, allora potremo valutare eventuali azioni di riassegnazione. Mi è anche stato chiesto che questa situazione venga accertata fino in fondo per non lasciare il minimo dubbio».

Assodato che Agnelli accetta di buon grado le deleterie garanzie offerte da Giòn e le regole utilizzate per offrirle, mi sfugge chi potrà garantire per Giòn: Montezemolo? Gabetti? Grande Stevens? Zaccone? O Moratti?









Approfondimenti e fonti:

Margherita vuole solo sapere se qualcuno, distrattamente, non si sia fatto sfuggire un pezzo di capitale nelle proprie tasche (Dagospia)
Dossier Elkann (GLMDJ)
Elkann: no riapertura processi (LaStampa)
Agnelli "valuteremo azioni per la riassegnazione degli scudetti" (Video)
Elkann: non si poteva continuare così (Corriere)
Notizia sul sito Juve
Lettera agli azionisti Exor 2011
Verbale assemblea Exor 2010
Mori indagato con Riina e Provenzano (Corriere)
Via parenterale (Wikipedia)
Blanc le modeste (Video)


http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1518


 
 
 

TASTIERA VELENOSA: PERICOLO INSABBIAMENTO SU CALCIOPOLI...

Post n°4432 pubblicato il 09 Aprile 2011 da nadir63l
 

© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Brutte sensazioni, bruttissime sensazioni arrivano nella giornata di ieri sul fronte Calciopoli. Ieri il Csm ha deciso la censura del giudice Casoria per il linguaggio scurrile utilizzato con i propri colleghi anche se la ha assolta a dalle accuse più gravi.

La situazione è molto delicata perchè il processo che già sta avendo tempi lunghi potrebbe incorrere in ulteriori ritardi.

Molto gravi le affermazioni della Casoria: "La procura di Napoli ha chiesto al presidente del tribunale di fare qualcosa per farmi astenere, la Pandolfi ha reiterato questo invito ma io non avevo nessun motivo per non fare il processo Calciopoli. Ho sostenuto l'accusa in processi importantissimi, non avevo alcun interesse in questo processo, il calcio non lo conosco, non tifo per nessuno quindi fare il processo era il mio dovere. Ci si astiene se c'è motivo di farlo perchè svolgere i processi è un dovere. Due sentenze della corte d'appello sulle precedenti ricusazioni hanno ribadito che era un dovere andare avanti. Devo notare come è stato strumentalizzato in tutti i modi questo procedimento....".

Da italiani proviamo molta tristezza nel sentire queste parole. Possibile che si volesse ritardare il processo? Per quale motivo? come mai far spendere tanti soldi ai contribuenti e ritardare così a lungo la sentenza?

Tutti vogliono sapere quale sarà la sentenza e dal dibattimento ci sembra una soluzione molto, ma molto chiara.

Non capiamo come mai si sia arrivati a questo punto (o meglio ipotizziamo), ma se la ricusazione fosse reale e si dovesse iniziare tutto da capo, sarebbe veramente un colpo di spugna inacettabile.

Il rischio di insabbiamento, in caso di recusazione è altissimo. Noi per gli imputati ci auguriamo l'assoluzione piena, in quanto, non da giuristi ma da semplici spettatori che abbiamo assistito al dibattito abbiamo scoperto un gran vociare ma nessuna prova.

Siccome i processi si fanno sulle prove e non sulle chiacchere... la situazione ci sembra chiara. 

 
 
 

     

 

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