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Messaggi del 14/04/2011

Ds Santos avvisa Juve, Milan e Inter: "Chi vuole Ganso e Neymar deve pagare l'intera clausola rescissoria"

Post n°4488 pubblicato il 14 Aprile 2011 da nadir63l
 

Diminuiscono le speranze di vedere giocare nel campionato italiano, dalla prossima stagione, Ganso(21) e Neymar(19), i due nuovi craque del calcio brasiliano. Il primo è conteso da Milan ed Inter, con il club rossonero che sembrava addirittura molto vicino ad acquisire l'attaccante, grazie anche alla mediazione dell'ex fenomeno Ronaldo; Neymar, invece, è seguito con grande interesse dalla Juventus, che ha visionato il ragazzo anche in occasione della recente amichevole tra il Brasile e la Scozia. 
Oggi, però, ecco arrivare come "macigni" le parole di Pedro Luiz Nunez, direttore sportivo del Santos, a calciomercato.it, che di fatto smorzano l'entusiasmo dei tifosi bianconeri e rossoneri: "Il club non ha ricevuto alcuna proposta ufficiale da squadre italiane ed europee, ne' per Ganso, ne' per Neymar. Il Santos non ha alcuna intenzione di cedere i suoi giocatori migliori. Al momento abbiamo fiducia di poter tenere i nostri gioielli fino a dicembre e anche oltre. Chi volesse acquistarli ora, deve pagare l'intera clausola rescissoria. E' l'unica possibilità per prendere Ganso o Neymar in questo momento". La clausola rescissoria di Ganso ammonta a 54 milioni di euro e se il Santos non dovesse cambiare idea, il Milan punterà su altri obiettivi a prezzi ragionevoli.

 
 
 

Questione di priorità ...

Post n°4487 pubblicato il 14 Aprile 2011 da nadir63l
 

 

Immagine IPB

di L. Basso

Un mazzo di fiori lasciato da qualcuno, un gesto di carità cristiana nei confronti di chi non c'è più. Una moglie che ha salutato il marito al mattino e che stasera non lo vedrà rientrare a casa chiedendo: “Cosa c'è per cena?”.
La notizia è rimbalzata su internet prima ancora che sui TG nazionali. Un operaio è morto durante dei lavori di manutenzione allo stabilimento della Saras. Proprio come altri uomini qualche tempo fa, in quello stesso stabilimento.
Le parole sono le stesse che si sprecano ogni volta in questi casi.
Imprevisto. Fatalità.
Parole che non cambiano la sostanza. Un uomo morto per il proprio lavoro, un “più uno” nella annuale statistica delle “morti bianche”.
Come gli amici arsi vivi nell'inferno della Thyssen Krupp. Come decine di ragazzi morti nella bolgia dantesca delle miniere. Come centinaia di poveri ragazzi volati come angeli dai ponteggi.
Tutte persone che con un piccolo investimento economico, con qualche piccola miglioria in termini di sicurezza, oggi potrebbero ancora giocare a pallone, bere una birra, dare il bacio della buonanotte ai propri figli.
Ma probabilmente i soldi per bonificare correttamente quel silos della Saras non c'erano(“ i Moratti promettono grandi interventi sulla sicurezza, ma si rifiutano sistematicamente di annunciarli al pubblico”), e così l'idrogeno solforato ha bruciato gli occhi ed i polmoni di quel povero operaio con un contratto da precario (“Ogni giorno ci alziamo pensando a come fare ancora di più”, le dichiarazioni di Stefano Filucchi, abitualmente vice direttore generale dell’Inter, rilasciate appena dopo la tragedia).

Già, quei soldi non c'erano. E poco importa se la proprietà di quella Saras è la stessa che è stata nell'occhio del ciclone per un “errore grossolano” ai tempi della sua quotazione in Borsa.
Azioni messe sul mercato con una quotazione sbagliata. Vendute a “peso d'oro” quando in realtà erano carta straccia. Un “errore” che ha permesso ai suoi proprietari della società di realizzare un faraonico plusvalore a danno di migliaia di piccoli risparmiatori che hanno visto in due giorni crollare il valore del loro investimento.
Senza contare il fiume di denaro che quotidianamente io, voi, tutti facciamo confluire nelle casse della Saras. Ci fermiamo al distributore, e dal finestrino chiediamo solo “cinquanta”, come faremmo con una ragazza sul viale delle passeggiatrici.
Con la differenza che, in quel caso, ciò che acquistiamo è grosso modo sempre lo stesso prodotto, mentre al distributore ogni volta dobbiamo guardare mestamente la lancetta dell'indicatore che risale sempre di meno.
Sarebbe bastato reinvestire uno zero virgola di quei soldi, gli spiccioli, le monetine... ma così non è stato.

Già, perchè negli affari, come nella vita, ci sono delle priorità.
E, da anni, una delle priorità dei proprietari della Saras è anche quella di ripianare i buchi nelle casse del giocattolo di famiglia (pur essendo realtà divise che viaggiano su diversi binari). Quella squadra di calcio costretta a fare ancora i conti con i debiti fatti negli anni per Vampeta e Gresko, quella squadra dichiarata da un altissimo Dirigente della Federazione “intoccabile, perché porta soldi”.
Già, indubbiamente ci sono delle priorità. E l’ingaggio di “capitan Sanetti” o di Nagatomo non ha paragone, in termini di importanza e di immagine, con un misero rilevatore di gas e vapori. E neppure i maglioncini di Cashmere ( “l’agenzia Ansa ha dato numerose notizie sul nuovo incidente di Sarroch senza mai nominare i fratelli Moratti” ).

Ma alla compagna di quell'operaio non darà sollievo se, come cantava il sommo Faber, “accanto nel letto – le è rimasta la gloria” di un Triplete costruito forse anche un po' sulla pelle del suo uomo ( “Non si riesce neppure a sapere se Pierpaolo Pulvirenti aveva 22 o 25 anni”.... “Al tribunale di Cagliari è in corso il processo ai vertici della Saras, a cominciare dal direttore generale Dario Scaffardi, per le morti del 26 maggio 2009. Scaffardi e colleghi sono accusati di omicidio plurimo colposo, e secondo i pm la morte di Melis, Muntoni e Solinas è da ricondurre alla volontà, dispiegata negli uffici milanesi della Saras, di risparmiare sulle manutenzioni”).

I virgolettati riportati sono tratti dall’articolo di Giorgio Meletti, pubblicato da il Fatto quotidiano:
Un altro caduto sul lavoro nella Saras dei fratelli Moratti

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1530


 
 
 

Di Marzio: "La Juve è l'unico club che si è fatto avanti per Tevez.

Post n°4486 pubblicato il 14 Aprile 2011 da nadir63l
 

 Pirlo difficile, apertura per Mascherano, possibile offerta per Montolivo"
© foto di Imago/Image Sport

Intervenuto durante l'edizione pomeridiana di Sky Sport 24 Gianluca Di Marzio, esperto di mercato dell'emittente satellitare nonchè editorialista di Tuttomercatoweb, ha parlato dell'evolversi delle trattative in casa Juventus. Tanti nomi, tra cui quelli dei due argentini Mascherano e Tevez e sul secondo il giornalista Sky toglie dalle trattative, al momento, l'Inter come concorrente: "Il giocatore piace a Moratti ma al momento non c'è nulla, l'unica squadra che si è fatta avanti con il procuratore di Tevez è la Juventus. Carlitos accetterebbe la Juve però solo in caso di Champions altrimenti l'ipotesi sarebbe da scartare mentre per Mascherano, anche lui assistito da Kia Joorabchian, ci sarebbe stata una prima apertura nonostante le smentite di rito di questi giorni. Un giocatore però sul quale la Juve è forte è Riccardo Montolivo, potrebbe rinnovare con la Fiorentina ma in caso di esito negativo i bianconeri sembrano essere la squadra più pronta a muovere subito un'offerta concreta". Su Andrea Pirlo bianconero Di Marzio si mostra scettico: "Pirlo ha possibilità non altissime di andare alla Juve, lunedì Tullio Tinti è stato nella sede del Barcellona e avrebbe potuto offrirlo ai blaugrana". Chiusura infine su due tecnici accostati alla Juventus, Didier Deschamps e Marcello Lippi, entrambi ora in orbita Chelsea: "Lippi in pratica ha manifestato voglia di Premier League e potrebbe essere un candidato valido per rimpiazzare Ancelotti ma in questo momento il favorito è Deschamps per la panchina dei Blues".

 
 
 

Oliviero Beha: "Moratti vuoti il sacco su calciopoli"

Post n°4485 pubblicato il 14 Aprile 2011 da nadir63l
 

Il giornalista e scrittore toscano ancora attivo sulla vicenda.
© foto di Giacomo Morini

E' stato uno dei primi ad andare controcorrente nella vicenda calciopoli, una questione che vedeva Luciano Moggi accusato da tutti ma Oliviero Beha ha sempre mantenuto le distanze dalla posizione generalista cercando quale fosse la verità appurata. Quasi cinque anni dopo le cose sono cambiate del tutto, calciopoli sembra solo frutto di chiacchiere e sensazioni buttate in piazza per dare addosso ad alcuni capri espiatori con altri colpevoli e mandanti alle spalle. Sulle pagine de "Il Fatto Quotidiano" il giornalista e scrittore fiorentino punta l'indice contro il presidente dell'Inter Massimo Moratti invitandolo a vuotare il sacco sulla vicenda che vede troppi punti oscuri e omessi: "Moratti farebbe bene a dire tutto quel che sa su calciopoli, o farsopoli come viene chiamato da qualcuno. A Napoli il procedimento rischia di arenarsi sulla ricusazione del giudice Casoria e finire nelle secche della prescrizione, così alla fine a pagare il conto sarebbe solo il capro espiatorio Luciano Moggi. E le milanesi, furono vittime o complici di Lucianone?".

 
 
 

Calciopoli e il rischio prescrizione...

Post n°4484 pubblicato il 14 Aprile 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

di Francejuve

Alla fine, questo processo, in qualunque modo vada a finire, ci farà perdere il ben dell’intelletto.
È di ieri la notizia che la Camera dei Deputati ha approvato un disegno di legge (“Misure per la tutela del cittadino contro la durata indeterminata dei processi “, la denominazione ufficiale è questa … ), introducendo alcune novità che, se confermate dal Senato, avrebbero delle ripercussioni sul regime che regola la prescrizione dei reati nel caso in cui l’imputato sia incensurato.

Per noi che siamo ormai costretti a spulciare codici e codicilli si è posto subito il problema di quali ripercussioni si potrebbero avere sul processo di Napoli.
Il problema allo stato è prematuro perché, fino a quando non vi sarà l'approvazione del Senato del medesimo disegno di legge, stiamo parlando del futuribile giuridico (in disparte l’ulteriore considerazione che l’eventuale legge, prima di entrare in vigore, dovrà essere promulgata dal Presidente della Repubblica e, da quello che trapela, potrebbero esserci problemi).

In ogni caso, pur volendo formulare delle ipotesi sulla base del testo approvato ieri (
qui i dettagli ), i termini di prescrizione dei reati contestati a Napoli sarebbero tali da garantire quanto meno una sentenza di primo grado che affronti il merito delle accuse.
Infatti, considerato che il delitto di associazione per delinquere è contestato per fatti commessi fino al giugno 2005, avremmo un termine di prescrizione massimo di 8 anni e 2 mesi per i “promotori" incensurati (con scadenza nell’agosto 2013); per i semplici “partecipi” incensurati avremmo un termine di prescrizione massimo di 7 anni (con scadenza nel giugno 2012).

Peraltro, segnalo che la Camera ha cancellato tutte quelle norme approvate dal Senato nel gennaio scorso che prevedevano l’estinzione automatica dei processi che superavano una certa durata e che, con riferimento al processo Calciopoli, sarebbero state davvero letali.

E' stata poi confermata la disposizione approvata dal Senato, per cui la legge dovrebbe entrare in vigore il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta (Ufficiale, non dello Sport!).

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1531


 
 
 

Juve, Lamela costa 18 milioni di euro

Post n°4483 pubblicato il 14 Aprile 2011 da nadir63l
 

© foto di Image Photo Agency

Il River Plate esce allo scoperto, e, in caso di cessione del suo gioiello, Erik Lamela, avrebbe già pronta la richiesta economica che i club interessati dovranno soddisfare per avere il giocatore: 18 milioni di euro. Questo almeno secondo quanto riportato dal quotidiano argentino "Clarin". Lamela, trequartista classe 1992, paragonato a Kakà per il suo modo di giocare, ha fatto breccia nel cuore dei club di mezza Europa, e la sensazione è che nei prossimi mesi si assisterà a una vera e propria asta per questo giovanissimo talento, che può essere impiegato anche come attaccante esterno di sinistra. Oltre che alla Juve, Lamela sarebbe tenuto sotto stretta osservazione anche da Arsenal, Milan, Inter, Roma, Real Madrid e Atletico Madrid. Tra qualche mese sapremo chi la spunterà.

 
 
 

Clamoroso Juve: torna Ibrahimovic? Più probabile l'ipotesi Roma

Post n°4482 pubblicato il 14 Aprile 2011 da nadir63l
 

© foto di Giacomo Morini

La notizia è di per sè clamorosa e forse più vicina alle dinamiche del fantacalcio che a quelle del calciomercato, però il solo fatto che circoli potrebbe rappresentare l'inizio di un abbozzo di trattativa: Zlatan Ibrahimovic potrebbe tornare alla Juventus. Lo sostiene "Tuttosport", che spiega come Pavel Nedved, dirigente bianconero, e Mino Raiola, stiano cercando di convincere il giocatore svedese a tornare a Torino. Un eventuale ritorno di Ibrahimovic sarebbe avallato dallo stato maggiore della Juve soltanto in caso di partenze eccellenti, come quelle di Chiellini, Buffon e Felipe Melo, e sarebbe comunque quasi impossibile, dal momento che, qualora il Milan non dovesse davvero riscattare il giocatore, viste le sue ultime opache prestazioni, condite da due cartellini rossi  presi nelle ultime due partite,  "rispedendolo" a Barcellona, sarebbero moltissimi i club che cercherebbero di averlo la prossima stagione, compresa la Roma, che, grazie al cambio di proprietà, sembra l'unico club in Europa in grado di garantire all'asso ex Ajax un ingaggio di circa 10 milioni di euro l'anno, e quindi ha le maggiori probabilità di ingaggiare Ibrahimovic in caso di divorzio tra lo svedese e il Milan

 
 
 

MA CHI LO PAGA?

Post n°4481 pubblicato il 14 Aprile 2011 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Ibrahimovic alla Juve? Bello? Forse si, forse no, fosse quello di inizio campionato sarebbe straordinario, quello visto ultimamente invece ci sembra stia più fuori che dentro al campo. In ogni caso ci sembra molto difficile rivedere un ritorno dello svedese a Torino. Un ritorno difficile per molti motivi: primo tra tutti il prezzo,almeno 20 milioni, qualora il Milan non riscattasse dal Barca il giocatore. Il secondo motivo l'ingaggio. Ve lo vedere Marotta disponibile a dare 8 milioni per almeno 3 stagioni a Ibrahimovic. Al lordo fanno 16 all'anno per 3 pari a 48 milioni circa. Insomma, un investimento impossibile forse per la Juventus di Moggi, figuriamoci per questa Juventus.Ci fanno sorridere, per questo le voci di un possibile trasferimento del giocatore svedese, un ritorno romantico ma difficile per non dire impossibile. Per questa Juventus, meglio puntare a giovani promesse (alla Neymar) o giocatori affermati ma con qualche anno di meno (Benzema), investimenti costosi ma meno onerosi dello svedese.

 
 
 

AVANTI COSI', JUVE. POI SI DOVRA' COMUNQUE CAMBIARE

Post n°4480 pubblicato il 14 Aprile 2011 da nadir63l
 

© foto di PHOTOVIEWS

Per uno strano scherzo del destino alla fine è stato Luca Toni il giocatore che, grazie alla rete segnata domenica, ha chiuso il confronto tra la Juventus e il Genoa, proprio lui che nel corso della gara disputata nel girone di andata tra le due formazioni al "Luigi Ferraris" realizzò un goal a Storari quando ancora vestiva la maglia rossoblù. Con l’aiuto di una mano, però: infatti venne (giustamente) annullata.

Non l’avrà certamente presa bene il presidente dei grifoni Preziosi, che nel dicembre del 2010 diede un bel "tre" in pagella all’attuale punta bianconera in merito al rendimento da lui offerto alla causa genoana dal momento del suo arrivo sotto la Lanterna. La successiva partenza verso Torino non avrà lasciato particolari rimpianti tra i liguri, però ha dato la possibilità allo stesso Toni di prendersi una piccola rivincita. Se poi si considera il fatto che uno dei principali obiettivi per l’attacco del Genoa nella sessione invernale del calciomercato era Alessandro Matri…

La Juventus compie due piccoli passi di avvicinamento al quarto posto utile per accedere alla Champions League dalla porta di servizio grazie alla sconfitta dell’Udinese in casa contro la Roma ed al sorpasso che l’altra squadra della capitale, la Lazio, ha effettuato sui friulani per effetto della vittoria interna con il Parma degli ex juventini Mirante, Candreva, Bojinov, Amauri e Giovinco.

Il terzo successo consecutivo in campionato della Vecchia Signora è finalmente arrivato, e l’attesa che l’ha accompagnato per mesi rende l’idea del percorso che la società torinese dovrà ancora compiere per tornare ad essere vicina parente di quella che ha scritto pagine leggendarie di questo sport sino al 2006. Ad oggi sono frequenti i paragoni con quanto le è accaduto nel corso della passata stagione: quella doveva essere un’annata da dimenticare, mentre adesso sembra sia finita col diventare uno dei punti più bassi della propria storia con il quale confrontarsi in continuazione.

Nel corso della tredicesima giornata di quel campionato Madama perse ad Udine contro i friulani allora guidati da Marino. Tra le proprie fila annoverava Simone Pepe, uno dei migliori tra gli uomini di Del Neri contro il Genoa.
Quel 3 aprile 2010 il centrocampista segnò la seconda delle tre reti con le quali i padroni di casa piegarono la Juventus del "traghettatore" Zaccheroni. A fine gara, aggiungendole a quelle già incassate dalla retroguardia dei torinesi, portarono il passivo a quota quarantasette goals subiti in trentadue gare disputate. Attualmente la Vecchia Signora è ferma a quaranta. Il Milan, primo in classifica, a ventitré…

Rispetto alla gara disputata domenica allo stadio "Olimpico" contro i rossoblù - data l’indisponibilità di Del Piero - soltanto due giocatori erano presenti anche al "Friuli": Marchisio e Felipe Melo. Escluso Manninger (nonostante le reti) l’unico juventino che diede segnali di vita e di reale insofferenza a quell’andazzo fu Del Piero. Guarda caso…
Era chiaro che di quel passo la Vecchia Signora, anche allora settima in classifica, si sarebbe scordata il quarto posto. Che all’epoca era lontano soltanto di tre lunghezze.

Non mancavano i buoni propositi per una rimonta juventina prima della conclusione del campionato, come ebbe a dire Zaccheroni nel corso di un’intervista precedente l’incontro di Udine: "Dobbiamo fare risultato, Le partite si riducono, dobbiamo cambiare marcia, altrimenti rischia di essere troppo tardi. le mie squadre hanno avuto spesso dei grandi finali, ma per farlo sarà fondamentale la condizione fisica. Questa settimana abbiamo potuto lavorare bene e mi aspetto dei miglioramenti cercando di mantenere quella compattezza che ci ha permesso di battere l' Atalanta". Al termine di quella partita il club decise di optare per il silenzio stampa, comunicandolo attraverso le pagine del proprio sito ufficiale: "Dopo la sconfitta di Udine, Società, allenatore e giocatori si scusano con tutti i tifosi e decidono il silenzio stampa".

In mezzo alle tempeste di questa stagione la dirigenza ha evitato di abbandonare Del Neri al proprio triste destino, preferendo, in più di una occasione, scegliere la strada di una maggiore responsabilizzazione dei giocatori di fronte alle sconfitte accumulate cammin facendo. Nessun "traghettatore", anzi: ora sembra che il tecnico di Aquileia sia riuscito a guadagnarsi qualche possibilità di permanenza sotto la Mole per il prossimo anno. Reale o virtuale, lo si potrà vedere soltanto a campionato concluso.

Quando a Torino arriveranno (dovranno arrivare) quei campioni che da anni i tifosi bianconeri stanno aspettando di poter ammirare, ricordando che alla Juventus arrivare secondi in classifica a fine stagione, e non quarti, è una sconfitta.
Da qualsiasi angolazione la si voglia vedere.

 
 
 

PENSIAMO ALLA PROSSIMA

Post n°4479 pubblicato il 14 Aprile 2011 da nadir63l
 

© foto di PHOTOVIEWS

In questi giorni per Fiorentina-Juventus abbiamo ascoltato molte opinioni di giocatori, ex-giocatori e addetti del settore sul tema Juventus-Champions. Ci sono possibilità, non ci sono?

Difficile dare un giudizio. La Juventus fino a Natale era da Champions. La Juventus da gennaio a fine marzo da zona retocessione. Questa Juventus, delle tre vittorie consecutive contro un Brescia in emergenza, una buona Roma e un Genoa con assenze è da verificare. La partita di domenica ci dirà sul serio la dimensione reale della Juventus. Una vera finale dove non vale il segno X e dove conta solo vincere per sperare nell'Europa, da capire poi quale.

Le parole, che ci sono sembrate più convincenti sono quelle di Alex Del Piero che da buon capitano ha saputo, anche questa volta, sintetizzare nel modo corretto la situazione: "Dopo la partita contro il Genoa ripenso a quanto avevamo detto al termine della prima delle tre vittorie che siamo riusciti a mettere in fila: pensiamo alla prossima. E' l'idea di tutto il gruppo, anche perché - se è vero che abbiamo vinto tre volte - è altrettanto vero che non siamo ancora neppure a metà strada dato che ne mancano ancora sei".

E' verissimo, questa Juventus non è nemmeno a metà strada e pareggiare o perdere a Firenze vorrebbe dire mettere sulla propria strada un grosso cartello lavori in corso. Per dare un senso al finale di stagione e ridare entusiasmo anche in vista del mercato e del bellissimo nuovo stadio servono sei partite da leoni. Da leoni come quei 25 minuti finali con il Genoa e quel secondo tempo a Roma. Pensiamo... alla prossima.... la prossima è a Firenze, domenica ore 15,00.

 
 
 

     

 

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