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Messaggi del 15/04/2011

Raiola: "A Vinovo sono andato per parlare di mercato non per visitare il centro sportivo..."

Post n°4504 pubblicato il 15 Aprile 2011 da nadir63l
 

© foto di Antonio Vitiello

Mino Raiola all'ingresso della sede della Lega Serie A a Milan ha parlato della situazione dei due dei suoi assistiti al centro dell'attenzione nell'ultimo periodo cioè Mario Balotelli e Zlatan Ibrahimovic. Su quest'ultimo e il suo difficile momento, il procuratore è molto chiaro: "Fanno di tutto per farlo giocare poco. Quando succede sta troppo riposato e quandosi riposa troppo non fa bene. E’ normale che dica che gliarbitri ce l’abbiano con lui. In una partita fa un solointervento e gli danno il giallo, si vede che l’arbitro non era in serata. E’ stato ridicolo e vergognoso. Si usano due pesi e due misure’‘. E difende anche su SuperMario attaccando i giornalisti: "Balotelli è un bravo ragazzo - dice Raiola - sta vivendo una stagione sfortunata, rientrava da un infortunio e il fatto di non giocare gli ha fatto male sia fisicamente che psicologicamente. Poi voi giornalisti siete bravi ad amplificare ogni piccolo errore commesso da Mario. Se un altro giocatore fa un incidente in macchina non succede nulla, se lo fa Balotelli è uno scandalo". Raiola ha poi sorvolato sulle voci che vorrebbero Balotelli vicino al Milan: "parlo con Galliani spesso, ma parlo anche con Inter e Juventus" mentre sulla visita allo Juventus Center di Vinovo di settimana scorsa, Raiola è ironico: "non è che sono andato a vedere il centro sportivo, ho parlato di mercato".

 
 
 

Serie A: si riparte il 27 agosto..

Post n°4503 pubblicato il 15 Aprile 2011 da nadir63l
 

L'assemblea straordinaria delle società di serie A ha stabilito che il campionato 2011-2012 partirà il 28 agosto, con i primi anticipi che si giocheranno sabato 27. La riunione di oggi ha palestato inoltre la spaccatura tra le cinque big  (Milan, Inter, Juventus, Roma e Napoli) della Serie A e i restanti club. Questi ultimi infatti vorrebbero affidare a delle società di consulenza, il monitoraggio del bacino di utenza di ogni squadra per una divisione "ponderata" dei diritti TV. Secondo alcune voci, gli altri club avevano già deciso, prima dell'assemblea, di affidare il sondaggio a Crespi, Doxa e la tedesca Sport + Markt.

 
 
 

Processo calciopoli: caduta la ‘riservatezza’

Post n°4502 pubblicato il 15 Aprile 2011 da nadir63l
 

glmdj


Immagine IPB

Il Re è nudo

Francejuve

L’iniziativa del presidente del Tribunale di Napoli di inviare una nota al Procuratore generale presso la Corte di Cassazione, per segnalare il contenuto di alcune frasi pronunciate dalla d.ssa Casoria e dalla d.ssa Pandolfi innanzi la sezione disciplinare del CSM nel corso dell’udienza dello scorso 8 aprile, rende ancora più originale un processo di per sé “ irripetibile” (speriamo bene).

Non ho la minima idea di quante volte un magistrato abbia segnalato condotte che, in teoria, potrebbero ritorcersi contro di lui, come del resto evidenziato dallo stesso interessato: nel caso in cui, cioè, fossero vere le dichiarazioni rese dalla d.ssa Casoria e dalla d.ssa Pandolfi.

Una simile iniziativa, nelle intenzioni del presidente Alemi, dovrebbe servire a salvaguardare il prestigio del Tribunale di Napoli, di cui in verità nessuno fino ad oggi ha mai dubitato; né credo che possano esserci rischi concreti per il processo di Napoli di Calciopoli, trattandosi anche qui di fatti estranei al merito del giudizio.

Il problema è semmai un altro, ed è legato a quelle dichiarazioni del dott. Alemi, riportate dal Corriere del Mezzogiorno, secondo cui il procuratore della Repubblica aveva inviato una lettera riservata con la quale, partendo dal presupposto che era in corso un procedimento disciplinare, chiedeva al presidente del Tribunale quali fossero le sue determinazioni in merito.
Sennonché, non c’era alcuna iniziativa che il presidente Alemi potesse assumere “perché l’astensione è una decisione del giudice, non gli può essere chiesta”.
Però, anziché fermarsi a questo, il dott. Alemi ha ritenuto opportuno girare la lettera alla d.ssa Casoria (e dunque questa circostanza, prima smentita, è confermata) , la quale rispose nei termini che conosciamo.

Se questi sono i fatti, emerge, a mio modo di vedere, un’anomalia grave, perché il Procuratore della Repubblica rappresenta un Ufficio (la Procura della Repubblica, per l’appunto) che è parte in un processo dinanzi ad un giudice terzo e, come tale, non dovrebbe prendere carta penna e calamaio per chiedere (riservatamente) al diretto superiore del giudice innanzi al quale si celebra il processo di “trovare soluzioni” per fare astenere il giudice notoriamente non gradito (visto che, per inciso, era stata sollevata già un’istanza di ricusazione rigettata).

Inoltre, il Procuratore capo della Repubblica non è esattamente il vigile urbano che ti fa la multa sotto casa, ed una simile iniziativa assume contorni preoccupanti perché il giudice destinatario di una tale richiesta, laddove riterrà di non doversi astenere (come è avvenuto), si troverà poi in una situazione di disagio nel prosieguo del processo.

Inaspettatamente per la Procura, però, hanno trovato un Giudice (la d.ssa Casoria) che ha saputo rispondere da par suo; e il Re, caduta la “riservatezza”, adesso è nudo.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1534

 

 
 
 

Tuttosport - Ecco perchè non ci sarà ricusazione del giudice Casoria...

Post n°4501 pubblicato il 15 Aprile 2011 da nadir63l
 

Tra poco più di un mese la decisione sull'istanza dei pm.
© foto di Federico De Luca

Con ogni probabilità sarà un nuovo buco nell'acqua la richiesta di ricusazione del presidente della corte Teresa Casoria richiesta dai pm Giuseppe Narducci e Stefano Capuano. La decisione sarà presa il prossimo 20 maggio dalla Corte d'appello ma l'azione dell'accusa appare sempre più tenue secondo quanto sostiene oggi Tuttosport. Narducci e Capuano optarono per la ricusazione per via di "un giudizio non sereno" da parte della Casoria visto che entrambi erano protagonisti del procedimento disciplinare a carico del giudice e conclusosi lo scorso 8 aprile davanti al Csm. La condanna molto debole della censura e il proscioglimento da accuse più pesanti, situazione annessa al fatto che i due pm, sentiti come testimoni del procedimento, non hanno portato nulla se non "racconti di racconti" di altri magistrati in modo che essi non possono essere considerati elementi determinanti del processo. L'istanza di ricusazione dunque ora pare inapplicabile visto che il caso si è risolto, sarebbe molto strano fosse il contrario dato che c'è già stata la sentenza positiva riguardo la mancanza di serenità del presidente della corte. Passato questo scoglio ormai sempre più basso si giungerà alle sentenze pronte per giugno o, massimo, luglio.

 
 
 

MOGGI su Libero: "Sulla Juve altro fango e il club tace"

Post n°4500 pubblicato il 15 Aprile 2011 da nadir63l
 

Fonte: di Luciano Moggi per "Libero"
© foto di Micri Comunication

Che Mou consoli l’Inter serve a poco, adesso i nerazzurri devono pensare al campionato, anche perché 5 punti dal Milan sono pochi. Serve a poco anche la previsione di Rivera, arrivata prima del secondo flop con lo Schalke: lo scudetto non è cosa solo di Milan e Napoli, c’è anche l’Inter. È ovvio, nei numeri e nella teoria, ma dobbiamo chiederci in quali condizioni la squadra di Leonardo (e lui stesso) torni da Gelsenkirchen. Il primo ad avere il morale sotto i tacchi è proprio il brasiliano; crudele l’impressione offerta davanti alla panchina sul campo tedesco, quella dei momenti d’impotenza di fronte alle disfatte. E ci sono colpe, non poche, anche sue. Il grande motivatore si è dissolto, e con lui lo scacchiere tattico. Ed è mancato persino l’approccio alla partita più scontato che non aveva bisogno di grandi pensatori. L’Inter avrebbe dovuto assaltare la porta dello Schalke quasi come la cavalcata di Balaklava nella guerra di Crimea, ma non c’è stato nemmeno il tentativo. Fossimo in Moratti staremmo attenti. Non ci vuol molto a passare dal Triplete a “zero tituli”. Il tonfo è stato pesante ed ha cause antiche. Le ha fatte proprie anche Fabrizio Bocca ma, come i nostri lettori sanno, ne avevamo già parlato in tempi non sospetti. Dice dunque Bocca, «poteva sembrare folle ma era la verità: molti pezzi dell’Inter andavano smontati e sostituiti subito in estate».Nonbisognava essere folli, caro Bocca, e neanche avere «quel pizzico di cinismo che nessuno umanamente ha avuto», bisognava sapere di calcio, e di come sia necessario intervenire comunque anche sulle squadre vincenti.
Colpevole Massimo - Quel che Bocca non dice è che tutto fu bloccato da Moratti, che, dopo che gli era riuscito lo scambio Ibra-Eto’o, si era cullato nella convinzione di saper far da sé, al punto che furono negati i rinforzi già promessi a Benitez. Ma anche su quello scambio i conti dovranno essere fatti alla fine. Eto’o non è più quello di prima, e se Snejider non ce la fa più a stare in campo e i giganti della difesa fanno le belle statuine davanti a Raul, c’è da chiedersi dove mai potesse arrivare l’Inter a Gelsenkirchen e dove poggiassero le speranze di Leo e le attese affascinanti (per lui) di Moratti: solo illusioni. Stavolta il patron non se la può prendere con nessuno. Di dietrologia è sempre vissuto ogni volta che perdeva, e lì di sicuro è nata la prima idea di Calciopoli, ma stavolta non può farvi ricorso.
L’erba cattiva si diffonde però copiosamente e non muore mai, e prende ora le fattezze di tale Tettamanti, che vomita una colata di fango anti-Juve su Il Secolo XIX. Farneticazioni, piùche accuse, ignobili e risibili, indirizzate non ai soliti anni della Triade, ma all’intera storia bianconera. Il livoroso opinionista,che mi dicono agente letterario, e dunque un tifoso in libera uscita, scrive che «perdere contro la Juve è di per sé fastidioso» (tanto più fastidioso quanto più è abituale, per lo meno negli ultimi settant’anni); «(...) perdere contro una Juve che per vincere non ha neppure bisogno di rubare come d’abitudine, addirittura insopportabile». Facile ribattere da quale pulpito venga la predica, essendo il Genoa e i suoi tifosi gli ultimi in condizione di dare lezioni di moralità (nessuno ha dimenticato la valigetta piena di soldi), ma non è questo il punto.
Distrazione? - Le farneticanti elucubrazioni, ospitate da Il Secolo XIX, senza prendere le distanze, hanno scatenato la reazione sdegnata di tutti i siti bianconeri, ma non della Juve, come se nessuno della Società se ne fosse accorto, o sia in grado di prendere decisioni per difendere la storia e la gloria della Juve. Ci farebbe piacere che Andrea Agnelli desse un colpo, diversamente l’assalto alla diligenza continuerà. Per fortuna c’è chi tiene fermo il punto, non dico tanto a difesa della Juve ma a protezione della verità. Così Oliviero Beha, che su il fatto quotidiano invita Moratti «a dire tutto quello che sa su Calciopoli e quello che deve ancora venir fuori dal processo di Napoli (...) perché quello che ci hanno raccontato è davvero poco. Sappiamo solo una minima parte della verità che somiglia molto ad una montatura. (...) Si è usato Moggi come capro espiatorio (...). Io vorrei sapere tutto di quel che riguarda davvero Inter, Milan e le altre squadre». E Ju29ro così commenta: «Serve altro per far muovere la Juve, non con un espostino, ma mettendo in campo tutto il suo potenziale di fuoco?». Da sottoscrivere e ringraziare.

 
 
 

Abete e la chiusura del cerchio...

Post n°4499 pubblicato il 15 Aprile 2011 da nadir63l
 

glmdj


Immagine IPB

di P. Cicconofri

«La Federcalcio ha dato indicazioni per chiudere il cerchio nell’ambito della stagione sportiva», parola di Giancarlo Abete.
Che la chiusura del cerchio sia da tempo nei pensieri di Abete è un dato di fatto, se la troverà e come la troverà lo scopriremo fra qualche mese, come lui stesso ha promesso .

Lo scorso anno, Abete, ospite da Marzullo, affermava di aver avuto la fortuna (e come dargli torto), di non essere stato “interpretato..” nell’ambito di calciopoli, quasi a confermare che di “interpretazione” in qualche modo si è trattato. Il presidente della Figc, senza remora, affermava: “noi sappiamo che le situazioni, alcune volte sono soggette anche a determinati momenti, a determinate interpretazioni, lo considero anche una fortuna, anche se penso che sia una fortuna meritata; penso però che questa debba insegnare a tutti quanti noi che la ruota gira e quindi bisogna sempre rimanere se stessi, mai avere la logica di essere soddisfatti delle disgrazie degli altri…”
.
E’ passato quasi un anno ed oggi, ancora più di ieri, calciopoli è ufficialmente farsopoli ; la realtà emersa dal Processo napoletano ha messo in crisi il fantasioso teorema “interpretativo” che nel 2006 sconvolse non solo i risultati del campo, ma tutto il calcio italiano. La ruota della giustizia sportiva inizia a girare lentamente a seguito dell’esposto di Andrea Agnelli con cui ha chiesto, più di 330 giorni fa, la revoca dell’assegnazione dello scudetto consegnato a tavolino da Guido Rossi all’inter; un giro che ha portato Palazzi a Milano a sentire Moratti, dopo che l’uscita delle nuove intercettazioni e le loro trascrizioni (ancora non completamente disponibili), inspiegabilmente accantonate dagli uomini di Auricchio, hanno finito per coinvolgere la stessa società nerazzurra e la quasi totalità delle squadre del panorama calcistico italiano.

Il cerchio deve chiudersi anche per definire una volta per tutte, la situazione degli inibiti che hanno oramai scontato la loro squalifica (5 anni), tra cui spiccano i nomi eccellenti di Moggi, Giraudo e Mazzini. Anche in questo caso, la ruota di Abete ha iniziato a girare per cercare una soluzione che eviti eventuali denunce dei soggetti coinvolti, inerpicandosi più volte. Nei giorni scorsi, l’ex vicepresidente della Federcalcio, Innocenzo Mazzini, ha presentato ricorso all’Alta corte di giustizia sportiva contro la decisione del Consiglio federale Figc di «riaprire» il procedimento Calciopoli relativamente al contraddittorio per la decisione sulla preclusione, denunciando la «violazione dei diritti indisponibili» (la stessa Corte ha già detto che queste radiazioni debbono "ritenersi implicite"), cioè, Mazzini ritiene che la corte ha di fatto già deciso..

Si cerca di far girare la ruota oleandola in ogni modo, prorogando i termini, cambiando norme, evitando di prendere una qualsiasi decisione, rassicurando alternamente entrambe le parti. Ma per chiudere il cerchio, ed evitare nel frattempo di far girare a vuoto la ruota, c’è solo una soluzione:
la revisione del processo sportivo.
Gli elementi nuovi che permetterebbero la revisione ci sono, ed è impossibile continuare a nasconderli; il temporeggiare della giustizia sportiva è ridicolo; l’incertezza di Abete imbarazzante.
Ritornando alla metafora di apertura: fino a quando il presidente della Figc, riuscirà a far girare la ruota senza chiudere il cerchio?

Fonti:
Abete parla di calciopoli (video)
Dichiarazione di Abete (Tuttosport)

 

 
 
 

Gazzetta - Delneri, sei partite per conquistarsi la Juve

Post n°4498 pubblicato il 15 Aprile 2011 da nadir63l
 

 
© foto di Alberto Fornasari

Che ne sarà di Gigi Delneri? Resta o non resta? In casa Juventus ci si interroga sul futuro dell'attuale tecnico bianconero che sembra sempre più vicino alla riconferma. Decisive saranno le ultime sei partite di campionato che determineraranno il posizionamento finale della squadra bianconera in campionato: in caso di Champions Delneri resterà al 100%. Per ora, secondo La Gazzetta dello Sport, le percentuali sono inferiori: l'uomo di Aquileia ha il 30% di possibilità di restare alla guida della Juventus. Stesse possibilità che ha Luciano Spalletti di arrivare a Torino, ma è lui l'allenatore che maggiormente convince sebbene siano tantissimi gli ostacoli da superare (vincoli contrattuali con lo Zenit) pe portare in porto l'operazione. E poi c'è la soluzione che affascina tutti: André Villas Boas, giovanissimo allenatore del Porto dei miracoli. Smentita la voce di un precontratto già siglato col Liverpool, il tecnico lusitano potebbe restare a Oporto, ma alla Juve ne sono rimasti folgorati. Che la Vecchia Signora si sia innamorata?

 
 
 

Gianluca Di Marzio: "Juve, Rolando non convince"

Post n°4497 pubblicato il 15 Aprile 2011 da nadir63l
 

© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS

L’ha seguito a lungo ma non è convinta. Rolando, il difensore dell’imbattuto Porto di Villas Boas (5-2 anche stasera a Mosca contro lo Spartak), è nella lista della Juve ma sono poche le possibilità che sbarchi a Torino. L’hanno ammesso oggi Marotta e Paratici al suo rappresentante italiano, Peppino Tirri, in un incontro avvenuto nel pomeriggio. Non è stato, insomma, amore a prima vista. Nel Porto, piacciono invece molto il centrocampista Fernando e gli attaccanti Hulk e Falcao: la bottega portoghese, però, è sempre molto cara.

 
 
 

La Juve segue il giovane Pires

Post n°4496 pubblicato il 15 Aprile 2011 da nadir63l
 

 
© foto di Alberto Fornasari

Dopo essersi fatto sfuggire dalle mani il colpo Lucas Piazon (finito al Chelsea) quando ormai sembrava tutto fatto, il dirigente della Juventus, Beppe Marotta, sta seguendo un altro baby talento brasiliano: si tratta del giovane Gabriel Appelt Pires. A rivelare quest'obiettivo di mercato bianconero è "La Gazzetta dello Sport"; secondo la rosea la Vecchia Signora è sulle tracce del talento diciassettenne del Resende , squadra di Rio De Janeiro. Da battere, però, c'è la concorrenza dell'Inter; il quotidiano milanese parla di un incontro avvenuto ieri tra il dg bianconero Beppe Marotta ed il procuratore italiano del giocatore, Peppino Tirri.

 
 
 

Giovanni Galli: "La Juve mi sta sulle palle"

Post n°4495 pubblicato il 15 Aprile 2011 da nadir63l
 

© foto di Federico De Luca

Quella che stiamo vivendo è la settimana di Fiorentina-Juventus, una partita che non è come le altre soprattutto a Firenze. Battere i "nemici" bianconeri significa dare un senso alla stagione, un'emozione da provare sulla propria pelle e da regalare ai tifosi. Gli uomini di Delneri domenica pomeriggio devono scendere in campo consapevoli delle difficoltà cui andranno incontro e dell'ambiente ostile che troveranno. A dimostrazione dell'importanza arrivano le parole di Giovanni Galli, portiere di Fiorentina, Milan e Napoli, che a Il Giornale della Toscana spiega perché bisogna battere la Juventus: "Perché mi stanno sulle 'balle'… E' una battuta un po' forte, ma sono i nostri rivali storici. Perché deve essere così. Sarebbe importante ci fosse un segnale: i giocatori così si avvicinerebbero alla fiorentini. Non vogliamo essere provinciali ma battere la Juve è una goduria… "Ecco, queste parole devono rappresentare una motivazione ulteriore per i giocatori bianconeri che dovranno scendere in campo con gli occhi di tigre.

 
 
 

Corsport - Juve-Fiorentina, prima nemici e poi amici

Post n°4494 pubblicato il 15 Aprile 2011 da nadir63l
 

 
© foto di FEDERICO DE LUCA

In attesa di scontrarsi domenica sul campo, Juventus e Fiorentina sono già al lavoro per il prossimo mercato che potrebbe vederli portare a termine degli affari in comune. Alberto Gilardino, secondo Il Corriere dello Sport, resta nell'agenda di Beppe Marotta così Amauri in quella di Pantaleo Corvino. Per non parlare di Riccardo Montolivo, il capitano della Fiorentina, che tanto piace a Torino tanto da ipotizzare un suo arrivo a Torino in cambio di Momo Sissoko.

 
 
 

Sconcerti: "Juve, è il tuo momento"

Post n°4493 pubblicato il 15 Aprile 2011 da nadir63l
 

© foto di Alberto Fornasari

L'attimo fuggente. E' quello che deve cogliere la Juventus secondo Mario Sconcerti che, intervenuto nel corso di Sky Sport 24, ha analizzato il momento delle big italiane: "Questo è il momento della Juventus. Milan e Inter (soprattutto la seconda) si ritrovano in un momento da "fine ciclo", basta vedere le pesantissime sconfitte di Champions con squadre medie, e la Juventus può riempire di nuovo il vuoto tecnico che si sta creando. E' il suo momento - continua il giornalista - perchè è la squadra inseguitrice di maggior peso e se dovesse indovinare quei 3-4 acquisti... anche perchè le altre squadre non danno certezze: oltre alle 2 citate, la Roma ha già dato tanto in passato e il Napoli è un'incognita che deve riconfermarsi."
 

 
 
 

Tuttosport - Juve, ritorno di fiamma per Santos

Post n°4492 pubblicato il 15 Aprile 2011 da nadir63l
 

© foto di ALBERTO LINGRIA

Come abbiamo anticipato nella giornata di ieri, André Santos (28), terzino sinistro del Fenerbahce, è ritornato nel mirino della Juventus. Due anni fa il giocatore verdeoro era stati accostato con insistenza ai bianconeri, ma poi il giocatore sbarcò in Turchia. A distanza di qualche stagione, a Torino si cerca con insistenza un difensore mancino: in pole ci sono Clichy e Cissokho, ma, secondo Tuttosport, le quotazioni di Santos sono in salita.

 
 
 

MOGGI: "Juve, ritorno al futuro e un divorzio eccellente"

Post n°4491 pubblicato il 15 Aprile 2011 da nadir63l
 

Non c'è niente da fare, al di là del calcio giocato, che proprio nel periodo delle volate definitive offre le sue emozioni più importanti; ciò che più del resto attira le attenzioni degli appassionati è il calciomercato. E' proprio questo, peraltro, il periodo chiave, quello in cui vengono impostate le strategie che dovranno poi servire a costruire successi o insuccessi per la stagione che verrà.
Abbiamo anticipato la scorsa settimana quella che sarà la guida tecnica dell'Inter, con Pep Guardiola saldamente al comando. Indiscrezioni non solo confermate, ma addirittura rinforzate dalla rovinosa eliminazione dalla Champions League: rilevante più nei modi che nei contenuti. Impossibile pensare di bissare il successo di dodici mesi fa.
Scoperta l'Inter, tocca ora alla Juventus. I bianconeri stanno impostando il loro futuro in base a ciò che riusciranno a raccogliere in queste ultime partite. Il nuovo allenatore bianconero sarà... Gigi Delneri. A meno di clamorosi fallimenti, che precluderebbero ai bianconeri anche l'entrata secondaria all'Europa, il club di corso Galileo Ferrarsi manterrà l'attuale tecnico come guida della squadra futura. Le rivoluzioni, ci saranno invece in seno alla rosa che lo stesso allenatore avrà a sua disposizione. Penso infatti che Gigi Buffon a fine stagione saluterà quella che per anni è stata la sua casa, per accasarsi alla Roma. E' una sensazione che non riesco a togliermi dalla testa, e che se dovesse arrivare la firma di Di Benedetto sarebbe ulteriormente rafforzata. Lo stesso Del Piero vede il suo futuro in discussione, anche se per quanto mi riguarda, uno come il capitano bianconero io lo terrei sempre. Ha il carisma e le credenziali giuste per farsi rispettare, ed è un aspetto non da poco soprattutto in una realtà come quella juventina, in cui sede e campi di allenamento sono talmente distanti da non facilitare comunicazione e controllo interni.
Un altro nome da cui dovrà ripartire la rinascita juventina è quello di Aquilani, almeno nelle intenzioni della dirigenza bianconera. Il Liverpool vuole parecchi soldi per lasciarlo in Italia come il diritto di riscatto suggerirebbe. Con uno sconto l'affare verrà messo in porto.
Una squadra che difficilmente, anzi sicuramente non farà rivoluzioni, è invece il Napoli. Mazzarri è un caposaldo, che non verrà assolutamente sfiorato dalle tante voci che lo vorrebbero lontano da Castelvolturno.
Capitolo Roma, il più denso di sconvolgimenti. Di Benedetto ha scelto Walter Sabatini come suo direttore sportivo, e la scelta seguente sarà quella di affidare a Carlo Ancelotti la panchina del club giallorosso. Una scelta che dipende però direttamente da quello che deciderà di fare Abramovich, in quanto l'ex tecnico del Milan vede la permanenza a Londra come la sua prima scelta. L'alternativa, nemmeno poi così remota, porta il nome di Gasperini. L'ex genoano è stato associato con costanza e cognizione di causa anche al Palermo, pista raffreddata ma non da escludersi.
Dulcis in fundo, la capolista. Il Milan non sta inseguendo sogni impossibili come Cristiano Ronaldo, ma potrebbe invece trovarsi ad avere a che fare con una grana non da poco. Anche qui, le famose sensazioni cui facevo riferimento raccontandovi di Buffon, mi fanno intuire che Zlatan Ibrahimovic potrebbe decidere di salutare la compagnia per accasarsi altrove,in un campionato come quello inglese con il quale non ha ancora avuto maniera di misurarsi.
Solo dopo aver vinto questo, ovviamente...

 
 
 

KRASIC: "CHAMPIONS O FALLIMENTO"

Post n°4490 pubblicato il 15 Aprile 2011 da nadir63l
 

 
© foto di Alberto Fornasari

Dalle colonne del quotidiano torinese "La Stampa", Milos Krasic lancia un grido di battaglia ma anche un monito per valutare la stagione bianconera. Un Milos che conferma il fatto che avesse bisogno di un periodo di pausa per ricaricare le batterie.
Dopo un periodo fisiologico periodo di appannamento, nelle ultime settimane si è visto il miglior Krasic. "Cosa mi era successo? Non ero in forma come a inizio stagione - spiega il serbo, intervistato da Massimiliano Nerozzi -. Ma adesso mi sento meglio, più riposato: sono tornato Milos. Non cerco alibi, ma è un dato di fatto: a maggio sarà un anno e mezzo che gioco senza fermarmi un attimo, tra campionato russo, il mondiale e la Juve".
L'esterno juventino sta ancora studiando l'italiano: "Ma ho imparato tutti i termini del calcio, e in campo non c'è problema - assicura Milos -. Bene o male la terminologia da campo la conosco quasi tutta, non è un problema. E visto che Aquilani gioca vicino a me, a volte mi dà una mano in inglese. Imprecazioni in italiano o serbo? (sorride) A volte mi capita che esca qualcosa di italiano, però la maggior parte della volte vado con il serbo: è ancora una buona lingua per queste cose".
La "Furia Serba" parla quindi del rapporto non propriamente idilliaco con gli arbitri italiani: "Ibra dice che gli arbitri lo vanno a cercare? Che quello dell'arbitro è un mestiere difficile. Ma che anch'io, in alcune partite, ho avuto qualche situazione in cui non mi è stato fischiato qualche fallo. Poi so che per l'arbitro è difficile vedere tutto ciò che avviene in campo. Dopo il bollo di simulatore, sfugge qualche fallo? A Roma me ne hanno fatti un paio, e niente: dalla parte opposta, trenta secondi dopo, sì. Capisco, è un mestiere difficile, ma avrebbero potuto decidere diversamente".
Milos riconosce di aver imparato già tanto dal calcio italiano: "Tattica e strategia. Da quando sono arrivato, le cose sulle quali ho lavorato di più. In Russia, a volte vedevi qualche giocatore sperso per il campo. Altri insegnamenti? Si gioca molto veloce. E sui giornali e in tv c'è molta più pressione".
Una pressione destinata ad aumentare qualora la squadra perdesse ulteriore terreno nella corsa Champions. Krasic e la Juve, però, ci credono: "Non vorrei dare false speranze, ma dico che ci sono ancora sei partite: andarci è un nostro obiettivo, e daremo il meglio - prosegue Milos -. Se dipende più da voi o dalla concorrenza? Da noi: dobbiamo portare a casa sei vittorie. Poi, certo, ci dovranno aiutare gli altri".
La squadra bianconera è attesa da due delicatissime trasferte: "Più dura a Firenze o con la Lazio? A Firenze, perché la prossima partita è sempre la più difficile. Ma con il carattere mostrato con Roma e Genoa ce la possiamo fare".
Il serbo non nasconde che in caso di mancata qualificazione in Champions la stagione della Juventus sarebbe fallimentare: "Se non andiamo in Champions è un fallimento? Sì. Per un club come la Juve non potresti certo parlare di successo. Anche se c'è da tenere in conto che sono arrivati un nuovo allenatore e una decina di giocatori nuovi: forse sarà dalla prossima stagione che riusciremo a tornare ai livelli della Juve di un tempo".
Milos ha nostalgia della massima competizione europea: "Sì, con il Cska l'avevo giocata tre anni di fila. Me la guardo in televisione".
Nelle ultime gare, Gigi Delneri ha accantonato spesso il suo 4-4-2, schierando spesso Krasic in posizione più centrale. Ma per la furia serba non è un ruolo inedito: "L'ho fatto tre, quattro volte, con il Cska Mosca: una punta, e io dietro. E non mi dispiace, perché mi dà più possibilità di dribbling - spiega l'esterno bianconero -: ci sono strade a sinistra e a destra. Anche se, da quando ho iniziato a giocare, faccio l'ala destra".
Poi raffica di domande finali: "Com'è il ritorno in Serbia da juventino? Avevo molti amici cui piaceva la Juve, così mi chiedono com'è dal vivo Buffon, Del Piero. E quando torno là porto sempre maglie, gadget. L'avversario che mi impressionato di più? Balzaretti, davvero un buon giocatore. E quando abbiamo incontrato l'Inter, Zanetti. Il compagno che mi ha sorpreso?
Tutti sanno quanto valgono Buffon e Del Piero, insomma si sa che sono forti. Mi ha stupito Marchisio, per talento e determinazione. Cosa faccio prima delle partite? Ascolto musica. «Narodna muzika», musica popolare serba. Non sempre gli stessi brani, anche se due o tre canzoni ci sono sempre: una di Goran Bregovic, una di musica strumentale e una di Ceca (cantante serba, ndr). Il rapporto col pc? Non sono un fanatico. Ci leggo qualche giornale serbo e russo. Cosa mi manca della Serbia? Non sto neppure a citare gli amici e tutto il resto. Una cosa che mi manca molto è il cibo. Meglio la cucina serba di quella italiana? Sì. Piatto preferito il «rostilj», la carne grigliata. In Europa non c'è nulla di meglio. Il rituale prima della battaglia? Non ne ho di particolari. Da cristiano ortodosso, prego: che la partita vada bene, che la squadra giochi bene. E per la Champions".

 
 
 

Montolivo, fiore di maggio juventino?

Post n°4489 pubblicato il 15 Aprile 2011 da nadir63l
 

© foto di FEDERICO DE LUCA

Il cantautore Fabio Concato, in uno dei suoi più grandi successi di qualche anno fa, sottolineava che, solitamente, a maggio nasce un fiore. E noi aggiungiamo che a Torino, tra un mesetto e proprio nel fertile periodo primaverile, potrebbe arrivare addirittura ... un giglio fiorentino. La Juventus deve fare ordine per quanto riguarda i suoi obiettivi, sia in questa fase di riscaldamento del mercato estivo e sia nel finale di campionato, affinché dalla prossima stagione l'ordine possa regnare in mezzo al campo. Le perplessità sul riscatto di Alberto Aquilani, i dubbi e le difficoltà sull'eventuale acqusto di Andrea Pirlo, stanno facendo pendere l'ago della bilancia della Vecchia Signora verso Riccardo Montolivo (26). Secondo 'Tuttosport', il direttore generale della Juve, Beppe Marotta, avrebbe intenzione di puntare dritto sul centrocampista di Caravaggio ed affidargli così le chiavi della futura zona mediana bianconera. Montolivo ha tutti i requisiti giusti per entrare a far parte della rosa juventina: giovane, nazionale, abituato alle grosse responsabilità (dato che è capitano della Fiorentina) e di grande qualità. Proprio per quest'ultimo fattore, il quotidiano torinese, che lancia oggi la "bomba di mercato" in prima pagina, definisce l'operazione Montolivo in linea con le nuove strategie di mercato juventine del prossimo mercato, improntato sulla qualità, appunto, più che sulla quantità, come avvenuto nell'estate 2010. Parlavamo, in precedenza, del mese in arrivo tra poche settimane come quello fondamentale per il futuro della società di Corso Galileo Ferraris: innanzitutto perché bisogna capire la squadra che traguardi raggiungerà e poi perché sarà il periodo decisivo per sferrare l'attacco definitivo e concreto al regista della squadra viola; ed è chiaro che, con una qualificazione in Champions League in tasca, acquistare Montolivo sarebbe molto più probabile e semplice. Proprio per lui, in scadenza nel 2012 con la Fiorentina, Marotta avrebbe addirittura già pronto un contratto quadriennale. Inoltre con il raggiungimento della coppa europea più prestigiosa, non è da escludere un eventuale arrivo anche dell'argentino del Barcellona, Javier Mascherano, mediano di rottura che proprio con Montolivo (o lo stesso Aquilani) potrebbe completarsi alla perfezione, conoscendo le sue caratteristiche fisiche e tecniche. A quel punto, gli addii alla Juventus di Momo Sissoko e Felipe Melo (che hanno molto mercato in Italia ed in giro per l'Europa) potrebbero rappresentare quasi una certezza.

 
 
 

     

 

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